Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 602 du 17 avril 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 602/XV - Interrogazione: "Ulteriori finanziamenti per la realizzazione delle opere necessarie alla riduzione del rischio valanghivo nel comune di Bionaz".

Rini (Presidente) - Punto n. 14 all'ordine del giorno. La parola all'Assessore Borrello per la risposta.

Borrello (SA) - Prima di entrare nel merito della risposta, mi permetterà, collega, di fare una valutazione di carattere generale rispetto alla percezione del rischio a livello della popolazione. Ogniqualvolta che si fa un'interpellanza o un quesito rispetto alle tematiche legate alle potenziali criticità sia degli aspetti di carattere antropico - quindi parlo degli edifici e delle infrastrutture -, ma anche dal punto di vista naturalistico - e nel caso specifico stiamo parlando del rischio valanghivo -, ricordo che per quanto riguarda la letteratura scientifica c'è sempre una valutazione delle probabilità di accadimento del rischio, la magnitudo e la vulnerabilità.

Dico questo perché bisogna creare sempre di più la consapevolezza e l'accettazione del rischio residuo. Non si può mettere in sicurezza la totalità del territorio, qualunque esso sia. Bisogna avere la consapevolezza di programmare gli interventi e cercare di dare un segnale chiaro e inequivocabile perché, se sono previste nella letteratura scientifica la valutazione del rischio e la vulnerabilità delle opere, vuol dire che si ha già la consapevolezza a priori che non si ha la possibilità di andare a tutelare il 100 percento del territorio. Proprio in virtù di quello che ho detto, nella letteratura scientifica è prevista anche la valutazione del danno, che è una formula matematica che va a prendere in considerazione la pericolosità, la magnitudo, la probabilità, la vulnerabilità e il danno. Questa sarà sicuramente una cosa che dirò in maniera continuativa, perché è un segnale che l'Amministrazione deve dare rispetto alla percezione del rischio sul territorio.

Detto questo, tutti i Sindaci con regolarità segnalano le esigenze del proprio territorio rispetto alle situazioni di rischio idrogeologico che sono ritenute di attenzione. Ovviamente queste informazioni ci vengono date da coloro che vivono il territorio e vengono integrate dai nostri tecnici regionali che fanno un monitoraggio continuativo e controllano il territorio. Tutte queste informazioni vengono quindi raccolte e valutate in relazione a specifici criteri di priorità che consentono di costruire delle classificazioni utilizzate poi per finanziare gli interventi con le risorse disponibili a bilancio e che si rendono disponibili a livello statale (quindi parliamo di frane, inondazioni, rischio valanghivo, infrastrutture viarie, edifici come il Cral Cogne e quant'altro).

Per quanto riguarda il settore valanghivo, visti anche gli ultimi inverni particolarmente ricchi di eventi, la competente struttura regionale ha avviato la scorsa estate una rilevazione puntuale delle esigenze manutentive sugli oltre 400 siti, sedi di opere e di nuove realizzazioni. Prima considerazione di carattere generale che voglio fare: 400 siti esistenti in Valle d'Aosta, quindi vuol dire - e mi permetto di fare una piccola divagazione - che abbiamo già 400 siti. L'Amministrazione regionale è pertanto già intervenuta in maniera massiva cercando di andare a valutare le priorità. Darò anche qualche ulteriore numero: contiamo oltre 31 chilometri di ponte da neve, 7 chilometri di reti paravalanghe, quasi 12 chilometri di aree di distacco protette da ombrelli paravalanghe; a questi si aggiungono 50 gallerie costruite a protezione delle valanghe, una decina di siti protetti con dighe di contenimento e oltre 470 ettari di zone di distacco. Questo per far capire che, nonostante ci si possa continuare ad impegnare rispetto alle attività di prevenzione riguardo ad eventuali evoluzioni parossistiche degli elementi valanghivi, c'è sempre da fare. C'è tanto da fare, anche se tanto è stato fatto. Un'altra considerazione è che questi siti devono essere anche mantenuti, ma questa considerazione andrò ad approfondirla in coda al mio intervento.

Nell'ambito degli interventi da fare, fatti e da programmare si inseriscono anche gli interventi del comune di Bionaz e, in particolare, posso andarne a citare tre che sono stati fatti l'anno scorso e ultimati in questa primavera dopo le copiose nevicate dell'inverno 2017/2018. Questi tre interventi sono stati attivati tramite delle somme urgenti proprio in virtù dell'analisi che andiamo a fare in maniera continuativa rispetto all'abbattimento del rischio residuo: per quanto riguarda la località Balmes, un importo di 199.000 euro; per quanto riguarda la località Crêtes Sèches, un ulteriore importo di 190.000 euro; per quanto riguarda Face-Balla, un altro intervento per 190.000 euro. Questi sono interventi di somma urgenza per abbattere il rischio residuo. Nel dettaglio tali interventi, seguiti dalla struttura Sistemazione montana dell'Assessorato dell'ambiente, riguarderanno circa la posa di 60 strutture fermaneve ad ombrello per sito, intervenendo sui vari siti nella porzione sommitale dell'area di distacco, mentre per quanto riguarda Crêtes Sèches si interverrà con un'integrazione delle opere già esistenti andando a completare la protezione di un'area di probabile distacco a sud-est di quella principale.

Con riferimento al primo quesito da lei posto, la valutazione delle richieste avanzate dal Sindaco è in corso nell'ambito delle valutazioni che si stanno conducendo per l'intero territorio per la classificazione degli interventi in termini di priorità, a seconda dei beni che si intendono tutelare. Va da sé che la priorità va alla tutela degli elementi antropici, quindi i paesi, le località, le frazioni. Con riferimento ai tre interventi del comune di Bionaz, quello di Balmes è classificato come priorità più elevata, mentre gli altri due, Crêtes Sèches e Face-Balla, sono inserite ad un livello inferiore rispetto alle priorità del primo. Questo a margine degli interventi già effettuati. Una volta completata la valutazione per l'intero territorio, tutti i Sindaci saranno informati, anche perché si possono assumere tutta una serie di misure necessarie in attesa degli interventi da attuare, poiché - come lei sa, abbiamo già avuto modo di parlarne - gli interventi si possono fronteggiare con misure di protezione attiva o passiva. Nel momento in cui non si ha la possibilità di programmare nell'immediato delle misure di protezione attiva, si va con la programmazione dei sistemi di emergenza o del distacco preventivo degli elementi valanghivi.

Per quanto riguarda il secondo quesito, i costi stimati sono: per la località Balmes 1.380.000 euro, per Crêtes Sèches 1.690.000 euro, per Face-Balla 1.950.000 euro, rispetto a una stima complessiva per nuovi interventi sul territorio regionale di circa 30 milioni di euro qualora si dovesse attuare la scelta di fare immediatamente opere di protezione attiva. Di fronte a queste cifre, solo per il settore valanghivo si rende necessario reperire risorse ricorrendo soprattutto ai finanziamenti annunciati dal nuovo programma nazionale definito "Proteggi Italia". Avevamo già avuto modo di leggere alcuni commenti. Non voglio essere polemico, ma c'è la soddisfazione da parte dei nostri Parlamentari per l'ottenimento in fase emergenziale di 400.000 euro. Con i dati che vi ho formulato, ben vengano 400.000 euro, ma bisogna lavorare per ottenere molto di più. Le opere valanghive sono tra quelle che possono essere finanziate, ma ancora non sono note le modalità con le quali accedere al programma "Proteggi Italia".

L'attenzione, come penso venga testimoniato anche dalla risposta che ho formulato, è massima. Le esigenze dell'intero settore dei rischi idrogeologici sono però significative e vanno per forza distribuite su un arco temporale almeno quinquennale. Stiamo lavorando per cercare di creare un ordine di priorità rispetto agli interventi da attuare sul territorio regionale partendo dal presupposto che, per quanto riguarda la nostra Amministrazione, c'è una Commissione valanghe che è continuamente a disposizione delle Amministrazioni comunali per cercare di ottimizzare tutte le protezioni di misura passiva al fine di tutelare l'incolumità dei nostri cittadini.

Presidente - La parola alla collega Minelli per la replica.

Minelli (RC-AC) - Grazie Assessore per l'esposizione che ci ha fatto. Non è la prima volta che l'Assessore mi rende edotta del fatto che bisogna arrivare all'accettazione del rischio residuo, ne abbiamo parlato anche recentemente per quanto riguardava l'abitato di Pramotton.

Sicuramente lei ha ragione in questo senso: ora io mi metto anche dalla parte degli Amministratori locali che hanno a che fare con la popolazione, la quale ovviamente manifesta delle preoccupazioni, e per la gente comune, che vive in un luogo sottoposto a criticità, accettare questo assunto è particolarmente difficile. Lo accettano sicuramente di più gli Amministratori che - come lei ha ben sottolineato - hanno il dovere di segnalare i pericoli. Da quanto lei ci ha detto e dai dati che ci ha fornito, i 400 siti rilevati sono effettivamente molti.

Ci teniamo a sottolineare che la serie di iniziative che si può adottare per quanto riguarda la sicurezza passiva - ne avevamo già parlato in occasione della questione di Pramotton - non è sempre agevole e sufficiente, perché il Piano di distacco artificiale di valanga prevede che i Sindaci si adoperino e, nel caso di un pericolo, a seconda dei vari livelli di criticità, si attivino. Nella fattispecie, a Bionaz, dopo un giorno e mezzo di neve pesante nel periodo primaverile, c'è il rischio che nel comune di cui stiamo parlando si debbano evacuare 200 persone. Ovviamente ci sono siti e siti.

Nel caso del comune di Bionaz parliamo di tre situazioni, ma ovviamente quella di Balmes è la più problematica. La richiesta proveniva dall'Amministrazione, e fra l'altro - lo sottolineo - la avevamo ricevuta tutti, non soltanto l'Assessore, i Presidenti e la Giunta, ma anche tutti i Consiglieri regionali. Confesso che il 14 gennaio io questa segnalazione me l'ero assolutamente persa. Poi accade, come penso anche nel caso della segnalazione ricevuta dal collega Manfrin per il palo di Gaby, che i Consiglieri alle volte vengano sollecitati. Fa un po' specie che io, che abito a Gaby, mi occupi di Bionaz e che il collega Manfrin si occupi di Gaby, ma questo fa parte dell'attività ispettiva dei Consiglieri.

Per quello che riguarda nella fattispecie questa interrogazione, lei ci ha dato in parte delle risposte, però io vorrei sottolineare che, nel momento in cui la Regione fa uno studio preliminare che evidenzia delle criticità serie - studio che oltretutto costa all'Amministrazione -, bisogna poi darvi seguito. Pertanto la valutazione del rischio antropico di cui lei ci ha parlato deve essere fatta in maniera puntuale. Credo che, come sempre, il problema è la questione del reperimento delle risorse, ormai l'abbiamo capito, però occorre attuare un piano più dettagliato per quello che riguarda alcune situazioni. Il rischio idrogeologico c'è ovunque, l'abbiamo capito, siamo un territorio totalmente a rischio; bisogna puntare l'attenzione sugli insediamenti abitativi dove ci sono le persone, e quindi privilegiare quelli, senza però dimenticare gli altri siti. Già sono stati fatti tre interventi, tutti all'incirca sui 200.000 euro, ma almeno quello che riguarda la situazione del villaggio più soggetto a rischio, a nostro avviso dovrebbe essere tenuto in considerazione maggiore rispetto ad altre situazioni.