Objet du Conseil n. 570 du 4 avril 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 570/XV - Interpellanza: "Azioni intraprese per debellare il focolaio di legionellosi nella caserma dei vigili del fuoco di Aosta".
Farcoz (Président) - Point n° 36 de l'ordre du jour. La parole au collègue Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa iniziativa ha per oggetto un caso che ha davvero dell'incredibile e riguarda un focolaio di legionella che è stato rilevato all'interno della Caserma dei vigili del fuoco Erik Mortara. La vicenda ha dell'incredibile per tutta una serie di particolari: in primis la tempistica con la quale sono stati messi a conoscenza i vigili del fuoco che in quella caserma lavorano e vivono. Da informazioni assunte infatti abbiamo verificato che i vigili del fuoco, che, come appunto è stato annunciato, che sono stati infettati con il batterio della legionella, hanno fatto le visite dovute, i prelievi dovuti a gennaio. Il test e l'analisi a conferma dell'infezione hanno dato i loro esiti a circa metà febbraio ma già dall'intervista - processo obbligatorio dell'USL nei casi di legionellosi - si era supposto che il focolaio di infezione potesse essere individuato all'interno della caserma. Gli ordini del giorno - e più precisamente il n. 26 e il n. 27 - che, senza fare menzione di un eventuale focolaio di legionella, riportavano la bonifica dell'impianto idrico sanitario a servizio della palazzina e camerate sono datati 1° marzo 2019 e, se non fosse stato per i capi turno che avevano avuto modo di leggere una mail nella quale si faceva intendere che la bonifica dell'impianto era dovuto alla presenza di un focolaio batterico di legionella, questa informazione non sarebbe stata comunicata al personale. Sostanzialmente il capoturno aveva letto una mail dove non si diceva: "fate attenzione che c'è un focolaio di legionella" ma dove c'era scritto: "faremo un intervento di bonifica delle tubature". Grazie a questo l'hanno poi trasmesso chiaramente ai vigili del fuoco in servizio e da qui un po' tutto il personale ha compreso che c'era un focolaio di infezione.
Ci risulta evidente quindi come perlomeno sia abbastanza grave la possibile negligenza ai danni del personale in servizio della Caserma che, a causa di una mancata o tardiva comunicazione, avrebbe potuto far estendere il contagio della legionella a ben più di un operatore. Ci risulta anche incomprensibile il perché di questa negligenza, ci risulta incomprensibile il perché in maniera cautelare non si sia deciso di avvertire per tempo il personale dei potenziali rischi invitandoli a utilizzare un'alternativa, ovviamente per tempo. Qual è il punto concreto? In realtà una prima alternativa è stata indicata e questa prima alternativa sostanzialmente qual è stata? È stata il dire: "rispetto alla palazzina nuova - per chi ha presente la caserma dei vigili del fuoco - andate a fare la doccia nella palazzina vecchia". Ora, qual è il problema? Il problema è che se c'è un focolaio di legionella nelle tubature - voi sapete, e credo che il Presidente lo sappia benissimo - che il batterio della legionella si sviluppa quando l'acqua è stagnante e le temperature sono alte, e, quando c'è un focolaio di legionella, se c'è da una parte - e chiaramente l'acqua è stagnante da una parte -, figuratevi in una palazzina che non viene mai utilizzata. Questa prima risposta quindi è stata data dicendo: "fate la doccia nella palazzina vecchia", ma è chiaro che questa è foriera sicuramente di preoccupazioni. Ad oggi, a più di un mese da quell'evento, i nostri vigili del fuoco stanno facendo la doccia in un container, che è utilizzato solitamente nelle emergenze, perché ancora non hanno avuto il via libera nel poter utilizzare la palazzina a seguito di bonifica.
Con questa iniziativa è chiaro quindi che riprendiamo un pezzo di quello che il sindacato Conapo dei vigili del fuoco aveva riportato nel proprio documento a seguito appunto della notizia di questa possibile infezione direttamente al capo del personale, direttamente alla Regione e le domande che abbiamo cercato di riassumere sono: "se e quando gli uffici competenti siano venuti a conoscenza del caso di legionellosi dovuto a un focolaio batterico individuato all'interno della caserma, e, in caso affermativo, per quale motivo gli stessi non abbiano - immediatamente - informato il personale a rischio di contagio; quali siano state le azioni intraprese per identificare tutte le possibili fonti di infezione, e se vi siano stati altri casi correlati alla stessa fonte infettiva; se esiste un protocollo del controllo del rischio di legionellosi in tutte le sedi in cui il Corpo valdostano espleta il servizio e se sia mai stata fatta una valutazione del rischio e come questo sia stato gestito all'interno del DVR" e "se l'Amministrazione intende risarcire le spese sostenute per la diagnosi, la cura e i successivi controlli per l'operatore in oggetto".
Presidente - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Grazie, collega Manfrin, perché mi fa tornare a parlare di sanità anche se per i vigili del fuoco. Io non voglio fare un coup de théâtre ma ho due lettere dell'USL, due certificati con firma sotto. La prima a firma del commissario sul presunto caso di legionellosi, mi dice: "In riferimento all'ordine del giorno dell'adunanza prevista per i giorni 3 e 4 aprile e in particolare in merito al supposto caso di legionellosi, si comunica che il Servizio di igiene dell'azienda ha ricevuto una segnalazione da parte del medico curante di sospetta legionellosi in persona occupata come vigile del fuoco. Tale sospetto non è stato confermato dai successivi esami ematochimici effettuati dalla persona interessata". In data 2 aprile è arrivata un'altra lettera, questa non a firma del commissario ma a firma del Dirigente medico del Servizio di igiene e sanità pubblica, che dice: "Con riferimento alla vostra... - eccetera - per ricerca di legionella pneumophila, dopo l'effettuazione delle procedure di bonifica, acquisita la documentazione allegata attestante l'esito favorevole delle analisi, si ritiene possa avvenire riattivazione dell'impianto al servizio delle docce delle camerate. Con l'occasione si comunica che il sospetto caso di legionellosi dichiarato dal medico curante non è stato confermato neanche dalle più recenti analisi ematochimiche". Io ho due certificati che leggo e che, se non fossero veri, chiaramente ci sarebbe una responsabilità oggettiva di chi li ha firmati.
Per quanto riguarda i dettagli da lei detti, intanto mi permetto di dire che la legionella non è così infrequente in Valle d'Aosta perché si ferma, si moltiplica soprattutto dove le tubature sono vecchie, hanno una scarsa manutenzione e soprattutto dove non c'è quello shock termico di passaggio di acqua calda che è capace di distruggere la legionella, tant'è vero che le norme di buona igiene suggeriscono, prima di farsi la doccia, di far scorrere l'acqua calda per un certo periodo. Bisogna anche dire, ma lei l'ha detto correttamente, che la legionella non si comunica attraverso il bere l'acqua ma attraverso i vapori e ha delle infezioni polmonari il più delle volte non gravi che possono diventare gravi se l'individuo è immunodepresso. Il 1° marzo è stato contattato il Comando dei vigili del fuoco e si è provveduto a effettuare dei prelievi di campionamento dell'acqua e il campionamento è risultato positivo, però le dicevo in molte sedi non solo di caserma ma luoghi dove si vive in comune, dove si fanno le docce... il Comandante ha emanato gli ordini del giorno n. 26 e n. 27 del 2019 con i quali ha informato tutto il personale delle necessità delle operazioni di sanificazione e bonifica immediatamente avviate, con questo shock termico come dicevo, e ha disposto le relative misure di protezione, ovvero il divieto di uso delle docce presenti nella palazzina delle camerate. Sono stati svolti due incontri, ve ne saranno altri tra il personale, il medico competente, il Comandante e il Dirigente della struttura Sicurezza e logistica per dare tutte le informazioni del caso. Il riscontro della presenza della legionella ha determinato anche l'attivazione della procedura di bonifica. Il 27 marzo il Comando dei vigili del fuoco ha ricevuto i dati delle analisi dei campionamenti effettuati dopo queste operazioni sull'impianto idrico sanitario dove era stata riscontrata la presenza del batterio. I dati relativi a questi prelievi rientrano nei limiti di legge e pertanto dalla stessa data l'impianto è tornato a essere utilizzabile, questo il 27 marzo. Tra un mese si procederà a un ulteriore controllo per verificare il mantenimento nel tempo delle condizioni di sicurezza.
Per quanto riguarda il vigile del fuoco, è già tornato a lavorare e la questione è: l'attenzione degli uffici competenti dell'Amministrazione regionale, al fine di assumere determinazioni più idonee e conformi alla normativa vigente, pensando che non c'è e non c'era un rischio biologico specifico per il tipo di lavoro in questa caserma, anche se, come ha riferito il Comandante dei vigili del fuoco, le analisi sulla legionella erano già state effettuate anche lo scorso anno tra l'8 marzo e il 22 marzo con prelievi a campione che avevano dato esito negativo.
Président - Pour la réplique, la parole au collègue Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Intanto la ringrazio chiaramente per la risposta, non ha risposto a tutte le domande che avevo posto, ad esempio, in relazione al DVR, però mi corre l'obbligo di ricordarle un paio di cose: la prima è che il caso vuole che io sia in possesso degli esiti delle tre analisi fatte dal vigile del fuoco in questione e in tutti e tre i casi, in merito alla ricerca degli anti-legionella pneumophila, c'è un riscontro positivo in tutte e tre le analisi...
(interruzione del Presidente Fosson, fuori microfono)
... quello che è evidente e quello che è stato sollevato anche è che, da una parte, il medico curante dice che vi sia un'infezione di legionella e poi c'è un'altra relazione che dice un'altra cosa. C'è anche da dire che - e questo potrà probabilmente chiarirci anche le idee sulla situazione - le analisi del sangue sono state fatte a seguito di assunzione di antibiotici e quindi anche questo può sicuramente avere influito sugli esiti degli esami. Di certo di questa questione si interesseranno i periti ma quello che ci interessa a noi è la sicurezza in primis del personale, in secondo luogo dei cittadini. Allora lei, Presidente Fosson, ha confermato che nelle tubature oggetto dell'esame era presente il batterio della legionella. Lei anche su questo non mi ha risposto, non era una domanda ricompresa all'interno dell'interpellanza ma è un pezzo in più. Perché sono state fatte le verifiche sulle tubature della palazzina nuova e non sulle tubature della palazzina vecchia che non vengono mai utilizzate e che quindi a maggior ragione non vedono il passaggio di acqua e vedono una presenza stagnante di acqua all'interno delle tubature con maggior pericolo di infezione? Ma soprattutto, Presidente Fosson, le dico qual è la cosa più pericolosa: un caso simile si è verificato, sempre in una caserma dei vigili del fuoco, a Brescia e sa qual è stata la prima preoccupazione del Comandante dei vigili del fuoco di quella caserma? È stata, probabilmente perché ci viveva anche all'interno di quella struttura, quella di far fare una verifica su tutte le tubature e soprattutto sui punti di approvvigionamento dell'acqua. Che cosa accade se non vengono verificati e controllati i punti di approvvigionamento dell'acqua con i quali si carica l'acqua sulle autobotti? Accade che io carico dell'acqua infetta di batterio di legionellosi sulle autobotti, dopodiché, come giustamente è stato ricordato, siccome il batterio si diffonde per via aerea, io vado a irrorare di acqua un incendio, magari in un centro abitato, sicuramente con effetti non benefici né sulla popolazione che abita in quella zona, né sugli operatori che in quel momento stanno intervenendo sul campo. È evidente quindi che è necessario fare una verifica su tutti i punti di acqua all'interno della caserma e non solo. È stato verificato, ad esempio, il distaccamento di Courmayeur? È stato verificato il sito dell'aeroporto? È stata verificata l'area di formazione sita vicino al canile? È stata verificata l'area di formazione presso la galleria di Sorreley? Dire che la legionella in Valle d'Aosta non è infrequente non ci solleva dai pericoli che questa può portare, per cui, Presidente, io la invito a fare delle approfondite verifiche in questo senso, dopodiché è evidente che, se non verranno presi i necessari provvedimenti, ci permetteremo di ricordarglielo.