Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 568 du 4 avril 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 568/XV - Interpellanza: "Rinnovo e sviluppo della convenzione tra Regione, Politecnico di Torino e UNIVDA inerente il polo di servizi formativi, ricerca scientifica e innovazione tecnologica di Verrès".

Farcoz (Président) - Point n° 34 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Vicepresidente, tra l'altro, le do il benvenuto su quello scranno così riusciremo a sentirla di più rispetto alle altre sedute di Consiglio, me lo conceda.

L''interpellanza vuole comprendere se vi sono state evoluzioni nella trattativa per il rinnovo della convenzione tra la Regione, il Politecnico e l'Università della Valle d'Aosta in quanto questa interlocuzione si è tramandata tra i vari Governi. Per quello che ho avuto occasione di trattare, insieme ai colleghi Spelgatti e Sammaritani in primis, vi erano delle problematiche, soprattutto con il Politecnico di Torino, vuoi, da un lato, per il trasferimento e la costituzione del polo di ricerca in Bassa Valle, in particolare nella cosiddetta "area Zincocelere" ma soprattutto vi è una necessità da parte del Politecnico, ma io direi di tutti, di capire il futuro dell'insediamento del Politecnico nella nostra regione in quanto dalla sua venuta abbiamo visto varie situazioni e varie evoluzioni soprattutto nel numero di studenti che beneficiano di questo servizio. Qui voglio spendere alcune parole per l'importanza soprattutto del primo aspetto che ho citato, quindi la costituzione di un polo per la ricerca scientifica, perché, come sappiamo, in Bassa Valle ci sono anche micro e piccole realtà che operano in settori estremamente di nicchia e che vengono anche dall'esterno proprio per un'appetibilità delle realtà e io spero che continui questa prassi e questa tendenza. Ovviamente a maggior ragione la creazione di un polo di ricerca può aiutare e soprattutto fornire delle nuove risorse anche di capitale umano a delle piccole realtà che spesso necessitano di fare dei grandissimi sforzi per riuscire a portare nella nostra regione, nella nostra realtà dei tecnici di primissimo livello. Chiediamo pertanto quali sono gli intendimenti del Governo in merito al rinnovo e allo sviluppo di questa convenzione e poi soprattutto quale sia lo stato di finalizzazione della creazione di questo polo di ricerca.

Presidente - Ringrazio il collega Aggravi anche per la sua eleganza e il suo stile. La parola alla collega Assessore Certan.

Certan (AV) - Ringrazio il collega Aggravi per aver portato questo tema in Aula, può essere un'occasione un attimo per riprendere e approfondire riguardo al rinnovo e allo sviluppo della convenzione tra Regione, Politecnico di Torino e Università. Credo che sia importante fare una breve premessa per quanto riguarda la prima domanda: all'interno del polo di servizi formativi, ricerca scientifica e innovazione tecnologica, creato nell'ex Cotonificio Brambilla a Verrès con una convenzione tra Regione, Politecnico e Università stipulata nel maggio 2007 per una durata di cinque anni accademici, si prevedevano attività didattiche, corsi di laurea triennale in ingegneria, di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese valdostane, in parte lo ha già ricordato lei. A luglio 2010, per l'impossibilità per il Politecnico di mantenere i corsi di laurea nella sede decentrata di Verrès a causa di vincoli introdotti dal Ministero dell'università, la convenzione è stata sostituita da un nuovo atto che ha previsto di portare a esaurimento la didattica frontale, cioè in aula con i docenti, sostituendola con la didattica online a partire dall'anno accademico 2010-2011 per una durata fino al termine dell'anno accademico 2019-2020, quindi giugno 2020. In considerazione della riduzione delle domande di iscrizione degli studenti al primo anno avvenuta dopo il 2016 e della conseguente mancata attivazione dei corsi di studio, la Regione ha diminuito i finanziamenti esclusi quelli per la ricerca e trasferimento tecnologico che sono rimasti costanti.

Ciò premesso, a novembre 2018 il Comitato tecnico paritetico che, ai sensi della convenzione, monitora le attività valutandone la coerenza rispetto alla convenzione e la congruità dei relativi costi, anche ai fini dell'erogazione dei finanziamenti regionali, ha evidenziato all'interno dell'ordinaria relazione annuale afferente alle attività svolte nel polo tecnologico di Verrès nell'anno accademico 2017-2018 la necessità inderogabile di procedere alla revisione dell'attuale offerta didattica e alla formulazione di proposte formative profondamente rinnovate nei contenuti. In data 11 febbraio, nel corso di un incontro tra rappresentanti della Regione e del Politecnico di Torino, il Rettore del Politecnico, il professor Guido Saracco, ha espresso l'avviso che la decisione di svolgere a Verrès i corsi di laurea triennale con didattica online non si è rivelata nel tempo la scelta migliore. Tra l'altro, ogni anno si laureano - questo è un dato che ha portato - circa 80 studenti valdostani presso il Politecnico di Torino ma la maggior parte di essi non ritorna in Valle d'Aosta e nessuno o pochi sono interessati a iscriversi al primo anno a Verrès. Faccio una breve premessa: questo è quanto ha riferito il Rettore, è vero anche che negli ultimi anni erano anche state fatte alcune scelte: quelle, ad esempio, di non fare porte aperte specifiche o di andare nelle scuole secondarie di secondo grado, quindi ci sono anche altri aspetti che andrebbero valutati ma cerco di far veloce per poter rispondere a tutti e due i punti.

L'altro punto che è stato messo in evidenza dal Rettore è che la Regione Piemonte finanzierà, a partire dall'anno accademico 2019-2020, proprio una nuova laurea professionalizzante che potrebbe interessare la Valle d'Aosta. Si tratta in particolare di un percorso accademico che dopo la scuola superiore specializza tecnici che soddisfano la domanda di lavoro specifica delle piccole e medie imprese: sono quelli che nel gergo un po' più popolare vengono definiti "super periti". Esso dura tre anni, ha un minor numero di discipline di base: un terzo rispetto a quelle del percorso di laurea, ma in compenso offre dei moduli formativi sulle discipline tecnologiche, sulle normative e sui materiali che sono più orientati ai fabbisogni della manifattura industriale. Prevede poi un semestre nei laboratori dove lo studente lavora sui banchi di prova, due semestri di stage presso le imprese. I percorsi sono realizzati con il contributo fondamentale delle fondazioni che gestiscono gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) che in Valle d'Aosta non ci sono, ma con i quali la Regione Valle d'Aosta ha da poco - credo che l'Assessore Bertschy abbia la data esatta - siglato una convenzione. In definitiva l'opzione che il Politecnico di Torino propone per la prosecuzione della collaborazione con la Regione e l'Università della Valle d'Aosta consiste "nell'atterraggio", mi passi la parola, in Valle d'Aosta di chi frequenta il suddetto corso di laurea professionalizzante a Torino. Si prevedono circa 50 iscritti all'anno di cui è verosimile ipotizzare una decina possano scegliere il laboratorio di meccatronica del Politecnico in Valle d'Aosta del quale è imminente il trasferimento a Pont-Saint-Martin. La parte di percorso didattico erogato in Valle d'Aosta potrebbe prevedere invece altri corsi, eventualmente in economia manageriale, curati dall'Università della Valle d'Aosta. A questo segmento di offerta didattica potrebbero in prospettiva affiancarsi dei master dedicati alle tematiche legate ai territori di montagna, architettura di montagna, eccetera, però questa è un'opzione che abbiamo ancora lasciato un po' nel bozzolo, non è ancora stata assolutamente specificata o dettagliata. L'opzione che è stata presentata non dovrebbe richiedere oneri a carico della Regione oltre a quelli già previsti per il rimborso al Politecnico degli oneri di locazione del lotto dell'area ex Ilssa Viola a Pont-Saint-Martin dove sarà ospitato il laboratorio.

Per quanto riguarda invece la seconda domanda: "quale sia lo stato delle procedure finalizzate alla creazione di un polo per la ricerca...", faccio solo una breve premessa: nella relazione annuale del novembre 2015 il comitato tecnico paritetico si era espresso a favore del trasferimento delle attività del polo tecnologico all'interno di uno dei parchi tecnologici della regione, riprendendo le sollecitazioni in tal senso contenute nella strategia regionale di specializzazione intelligente 2014-2020. A seguito delle indicazioni formulate dal comitato, dalla delibera di Giunta regionale n. 93 del 2016, nello stesso anno è stato avviato il negoziato con il Politecnico per trasferire la sede del polo da Verrès a Pont-Saint-Martin secondo quanto era disposto dalla legge regionale n. 24/2016.

Ciò premesso, seguendo il suggerimento di trasferire subito la ricerca e di rinviare le decisioni sulla didattica - ed era stato un po' un suggerimento formulato dal Rettore Saracco in un incontro svoltosi ad aprile 2018 - in apposito addendum alla convenzione approvata dalla Giunta regionale in data 4 giugno 2018 si è convenuto che la sede dell'attività di ricerca, trasferimento tecnologico e servizi al territorio fosse trasferita a partire dal 1° luglio 2018 nel lotto 10 dell'edificio ex Zincocelere di proprietà di Valle d'Aoste Structure posto nell'area industriale ex Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin. L'addendum è stato sottoscritto da Regione e Università ma non dal Politecnico in quanto il Rettore ne ha subordinato la sottoscrizione alle decisioni da assumere sulle prospettive in prosecuzione dei rapporti dopo il 2020. A seguito di approfondimenti richiesti dal Presidente della Regione e dagli Assessori regionali - eravamo presenti in particolare io e l'Assessore Testolin - competenti in materia di istruzioni e di ricerca, nel suddetto incontro dell'11 febbraio il Rettore ha concordato che la sede dell'attività di ricerca del Politecnico in Valle d'Aosta, quindi l'attuale laboratorio di meccatronica diretto dal professor Tonoli, possa effettivamente trasferirsi a Pont-Saint-Martin e offrire agli studenti che frequentano il percorso di laurea professionalizzante un semestre nel laboratorio per poi avviarli negli stage presso le imprese valdostane. Proprio in questi giorni sono in corso i contatti tra la Regione e la Direttrice generale del Politecnico, Ilaria Adamo, per avviare alla positiva conclusione dei negoziati finalizzati al trasferimento dell'attività di ricerca a Pont-Saint-Martin e alla formalizzazione delle linee di indirizzo per la prosecuzione dei rapporti tra Regione, Politecnico di Torino e Università della Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta completa che ci permette di avere conferma che i semi che erano stati posti stanno dando frutti e forse anche il Politecnico, che forse è stato più prudente o più attento soprattutto sul futuro, ha sbloccato anche l'ultima parte che era quella più ostica relativa al trasferimento presso il polo di Pont-Saint-Martin. Sono anche contento del fatto che, a fronte dei difficili numeri sulle lauree normali, le chiamo comunque ordinarie per quanto riguarda i corsi sino ad oggi condotti, si stia virando su queste lauree professionalizzanti o comunque maggiormente legate all'uso delle imprese, soprattutto al mercato del lavoro, perché spesso e volentieri dobbiamo essere molto coscienti del fatto che chi inizia un percorso da zero e giovane molto probabilmente punta a fare esperienze in altre realtà, mentre questi corsi, come già avevamo avuto modo di appurare nel corso dei mesi di governo con gli specialisti e anche con il Politecnico soprattutto, sono più destinati a chi ha già un certo tipo di esperienza o soprattutto chi cerca effettivamente un impiego stabile e duraturo.