Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 558 du 4 avril 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 558/XV - Interpellanza: "Notizie in merito ad alcuni mobili e arredi di pregio di proprietà dell'Associazione Forte di Bard".

Distort (Presidente) - Punto n. 24 all'ordine del giorno. La parola al proponente, Consigliere Ferrero, per l'esposizione.

Ferrero (MOUV') - Quella di cui parliamo è una specie di spy story alla valdostana, quindi io identificherò nel Presidente Fosson il famoso M di 007 responsabile dell'MI6, il Servizio segreto della Gran Bretagna. Che cosa succede? Intanto di che cosa parliamo? Parliamo sempre di una delle sedi di Parigi e parliamo dell'Associazione Forte di Bard.

Anni fa vengono acquistati per 108 milioni delle vecchie lire dei mobili di pregio da un artigiano valdostano che vanno poi ad essere inseriti in quella che era la vecchia sede dell'Espace Vallée d'Aoste a Parigi. È tutta roba in noce, tutta roba di valore, non sono certo i Billy dell'IKEA che vado a prendere io per farmi quattro scaffali. Di questi mobili all'inizio tutto va bene: vengono inseriti in questi locali, ma poi, improvvisamente, si decide di cambiare sede. Si cambia la sede, io faccio una richiesta di accesso gli atti per sapere se questi mobili di pregio sono finiti nella nuova sede dell'Ambasciata valdostana a Parigi oppure dove sono stati messi. Qui subito inizia l'imbarazzo, sia da parte di Finaosta che da parte dell'Associazione Forte di Bard. Perché? Perché non si riesce più a capire dove sono andati a finire questi mobili! In un documento che mi manda Finaosta si dice che sono stati inviati all'Associazione Forte di Bard; l'Associazione Forte di Bard mi risponde che nei loro magazzini i mobili non ci sono; mi parlano di un fantomatico magazzino - qui ci sono dei misteri da chiarire - a Pollein. Chiedo il contratto di affitto di questo "fantomatico magazzino": non c'è un contratto d'affitto e non so neanche più se c'è il magazzino. Questo sarà da accertare.

Insomma, c'è una specie di scambio di corrispondenza da quale risulta quello che sostanzialmente già si sapeva, che nella gestione di alcuni enti partecipati dalla Regione, in questo caso un'associazione... e anche qui ce ne sarebbe da dire, ma ne sta dicendo già abbastanza sia la Procura della Repubblica che l'Agenzia delle Entrate, perché si tratta di un ente commerciale mascherato da associazione non a scopo di lucro. Di quello se n'è accorto anche l'Ufficio delle imposte, perché è così chiaro che l'attività è commerciale che non si poteva fare a meno di sottolinearlo.

È interessante vedere anche in che ambito si muove questa questione: si muove nell'ambito dell'Associazione Forte di Bard, quella che mi è già costata 4 querele, probabilmente fatte inconsapevolmente. Se qualcuno avesse avuto l'idea di intimidirmi, ha sbagliato, perché io ho i calli; ho un callo che mi fa male, se me lo pestano poi mi dà fastidio e in qualche maniera devo andarmelo a curare. Il contesto nel quale succedono queste cose è un contesto in cui l'Associazione Forte di Bard assomiglia più a una sede locale dell'Union Valdôtaine che a una partecipata regionale, perché abbiamo: il Presidente, che è il Presidente della Regione e che all'epoca era - se non sbaglio - Rollandin; il Consigliere delegato di Finaosta, che è la persona che è stata anche condannata e rimossa; il Sovraintendente Domaine, che sappiamo bene in quota a chi è; un Consigliere della maggioranza che era in quota all'Union Valdôtaine. Non paghi di questo, però - e ne faccio solo un accenno, perché sennò diventerebbe troppo lunga -, le associazioni come vengono fatte? Non lo so. Io notavo all'epoca che tra gli assunti, in grandissima percentuale - poi non ho potuto fare i raggi X o la TAC a tutti -, c'era la figlia di un ex Presidente del Consiglio regionale dell'Union Valdôtaine, la nipote del Consigliere regionale unionista Vicepresidente dell'associazione, il Vicepresidente della sezione di Pont-Saint-Martin dell'Union Valdôtaine, il nipote dell'attuale Sindaco dell'Union di Donnas, attuale all'epoca, e potrei continuare così. Allora se Avenue des Maquisards voleva assicurarsi una sede prestigiosa potevano anche comprarlo, perché di fatto si capisce bene che qui la gestione è una gestione "entraîneuse".

Io chiedo al Presidente, come ho già chiesto agli altri enti, senza avere delle soddisfazioni, dove sono attualmente i mobili oggetto del "misterioso trasporto". Perché misterioso trasporto? Perché chiedendo le bolle di trasporto e chiedendo anche il nome della società che ha fatto il trasporto mi è stato detto che le bolle non esistevano e la società non si sapeva quale fosse. Chi è stato il responsabile del trasferimento di questi beni? Ci sarà una persona, no? Dato che Finaosta mi dice: "Beni trasferiti al Forte di Bard" e dato che il Consigliere delegato del Forte di Bard era un dirigente di Finaosta, non riesco a capire dove c'è stato il cortocircuito.

Poi dobbiamo chiarirci anche su questa questione: forse sarebbe l'ora di mettere le mani nella contabilità di certi enti controllati dalla Regione. Perché? Perché è risultato che gli inventari sono parziali o addirittura che non c'erano neanche. Ma voi capite che si prende la roba e non la si inventaria nemmeno? Dove finisce questa roba? Non si ha neanche la contezza - come direbbe l'Assessore Chatrian - di quello che sta succedendo, e guardate che non è una cosa che si limita esclusivamente a questo fatto che porto adesso a conoscenza del Presidente. Infine chiedo se, in relazione a tutto quanto è successo e al fatto che - diciamolo pure - anche nell'Associazione Forte di Bard qualche elemento dell'orchestra magari era diverso ma la musica era sempre la stessa, si voglia finalmente intervenire.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente Fosson per la risposta.

Fosson (GM) - Consigliere Ferrero, io le assicuro il desiderio e l'impegno di approfondire e di vederci chiaro in questa situazione, che forse ha più dei momenti di cattiva organizzazione che altro. Come in altre situazioni da lei segnalate, le assicuro che non c'è nessun desiderio di oscurare nulla. Non so se mi dovrò vestire da 007, però quello che le posso dire, anche con molta simpatia, è che se ha un callo che le dà fastidio so ancora fare un po' il chirurgo ed è meglio, quando c'è un callo che non guarisce, che lei vada da un chirurgo e da nessun altro, perché il chirurgo lo toglie radicalmente, così in seguito a qualsiasi altro pestone non avrà male.

Rispetto alle prime domande che vengono poste da questa interpellanza, si tratta di una situazione di cui sia l'attuale Governo regionale, sia l'attuale struttura organizzativa del Forte di Bard, non aveva piena conoscenza, dato che risale ormai a molti anni fa, agli anni 2009-2010. Abbiamo pertanto cercato di recuperare il divario di informazioni che abbiamo rispetto a lei, sollecitando Finaosta e il Forte di Bard e, ad oggi, possiamo intanto dire che per quanto è stato possibile ricostruire, il mobilio in questione, non più utilizzabile nella nuova sede della Maison de la Vallée d'Aoste di Parigi acquisita nel 2009, avrebbe dovuto essere reimpiegato nella sede della Finbard, la società creata per programmare e realizzare un intervento di recupero del Forte, che è stata però messa in liquidazione nel 2011. Probabilmente questo potrebbe spiegare perché non vi è un'attribuzione formale all'Associazione Forte di Bard di questi beni che comunque compaiono - come lei sa - in alcuni inventari negli anni 2010-2011. Al riguardo le posso dire, proprio per questa attività che è partita, che oltre ai due portamantelli e portaombrelli già reperiti, l'Associazione Forte di Bard ha comunicato che il 27 marzo scorso, presso il magazzino di Arnad - di cui le sono stati forniti tutti gli estremi contrattuali - sono stati reperiti: il tavolo riunioni in vetro e legno e quattro poltroncine, arredi presenti negli inventari di cui si diceva prima. Abbiamo quindi trovato parte del mobilio e, come le dicevo all'inizio, probabilmente c'è stata una cattiva organizzazione e analisi proprio degli inventari. Ad ogni modo abbiamo chiesto ancora a Finaosta, da ultimo il 27 marzo scorso, con una nostra lettera, di effettuare tutti gli approfondimenti possibili con la collaborazione dell'Associazione Forte di Bard per fare maggiore chiarezza sulla situazione.

Per quello che dice lei sulle associazioni, sì, sono perfettamente d'accordo: bisogna fare un'analisi approfondita sull'associazione e sulla sua normativa. Il Presidente precedente, Sergio Enrico, che ringrazio per il suo impegno e per quanto ha fatto anche con grande rischio e contributo personale negli ultimi mesi, aveva già presentato questa difficoltà nell'estate del 2018. In seguito ad un bando, noi abbiamo nominato ieri, come Giunta, il nuovo Presidente del Forte di Bard, la dottoressa Badery. Ho già avuto un incontro con lei ed è stato proprio condiviso: si ritiene necessario a breve intanto una visione normativa legislativa dell'associazione, proprio perché - come diceva lei - ha pure una funzione commerciale. Ne abbiamo già parlato anche con l'Assessore Viérin, su una legge del turismo che stiamo preparando probabilmente si può inserire un articolo su questo, però bisogna farlo in tempi brevi e presto, approfittando del nuovo Presidente, che ha sicuramente una grande esperienza, per una verifica e per un cambiamento normativo su tutto. Per il resto del tempo cercheremo ancora questi mobili che mancano e questo lo faremo, le assicuro, con tutte le nostre forze.

Presidente - La parola al collega Ferrero per la replica.

Ferrero (MOUV') - Vedo che alle volte si dice che l'attività ispettiva svolta in Consiglio non ha degli effetti, qui siamo già di fronte... per carità, io non faccio apparire dei contanti, ma faccio riapparire dei mobili. È già una cosa positiva e non sto ad infierire. Ho visto che c'è una sostanziale volontà di voler riformare alcune questioni che ormai da decenni stanno lì.

Apro una parentesi: la nuova figura di vertice del Forte di Bard, guarda caso, è un ex candidato ed ex Sindaco dell'Union Valdôtaine; per carità, nella linea di continuità decennale ci deve essere sempre un imprimatur del leone rampante sul Forte, ma stiamo attenti a non ricadere nelle dinamiche del passato, perché è vero che il Forte ha i muri spessi, però abbiamo visto che alle volte i muri spessi non bastano. Napoleone ci ha anche insegnato che al Forte di Bard ci è arrivato con degli stratagemmi.

Raccomanderei un pochettino di attenzione. Nel frattempo mi prenderò la libertà di sottolineare alcune altre anomalie nella gestione che è stata fatta negli anni precedenti, in cui, facendo dei conti della serva, sono state sperperate centinaia di migliaia di euro in cose che adesso probabilmente non sono più neanche nei locali del Forte di Bard. Sarà quindi interessante vedere se quest'attività contribuirà a rimpinguare e a riempire nuovamente i magazzini del Forte di Bard che, se non sbaglio, sono ad Arnad. Speriamo che questo avvenga in tempi brevi. Certo continua a permanere il mistero su un magazzino di cui non esiste il contratto di affitto, un trasporto che è un trasporto fantasma; tutte cose che sono al limite, oltre il limite della regolarità amministrativa e borderline con questioni che riguardano, magari, responsabilità personali, patrimoniali e penali in una gestione che è stata essenzialmente familistica e veramente clientelare di una struttura che è un fiore all'occhiello della Valle d'Aosta e che purtroppo si è occupata, più che di far cultura, di organizzare gare in cui qualcuno si poteva poi aggiudicare una maglietta per dire, come dicevano i vecchi ciclisti: "Mamma, sono arrivato uno".