Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 557 du 4 avril 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 557/XV - Interpellanza: "Presentazione di un progetto di legge per la gestione dei servizi socio-assistenziali".

Distort (Presidente) - Punto n. 22 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il proponente, collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Una piccola premessa: spero di non urtare la sensibilità dell'Assessore attuale, né di quelli precedenti rispetto a questo argomento. Siccome è un argomento che va avanti da parecchio tempo, adesso non ricordo quanti Assessori se lo son passato, ma vorrei semplicemente fare un piccolo riassunto su quanto è accaduto.

In sostanza nella passata legislatura c'era stata una questione rispetto al lavoro degli operatori socio-sanitari. Si era ventilato che ci fosse un indirizzo politico per privatizzare il servizio e, ovviamente, c'era stata una sollevazione da parte degli operatori e delle operatrici rispetto a questa possibilità. Ci sono stati dei passaggi politici, anche di Assessori che si sono succeduti. Alla fine, a ridosso del termine della passata legislatura, si definì sostanzialmente un quadro per il quale si doveva in qualche modo cambiare il sistema attuale di gestione delle microcomunità: si voleva fare un ente unico regionale. Poi c'erano diverse possibilità in campo, se coinvolgere o meno i Comuni, c'erano diverse situazioni. Io richiamo uno degli ultimi interventi fatti dall'allora Assessore Bertschy su questa interpellanza, nella quale diceva che era già allo studio una proposta di legge e che da lì a poco, tempo permettendo, ci sarebbe stata la presentazione di questa proposta. Da allora non se ne è saputo più nulla o, meglio, ci sono stati dei passi ulteriori, degli studi economici rispetto a certe soluzioni.

La questione che pongo oggi su questa interpellanza è molto semplice: che si vuole fare? Sostanzialmente dove vogliamo andare con la gestione delle operatrici, degli operatori e, soprattutto, con la gestione di questo servizio fondamentale? Pertanto con questa interpellanza io chiedo di avere chiarimenti rispetto a quali sono le intenzioni e a che cosa si intende fare.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega per la risposta.

Baccega (UV) - Collega Cognetta, sì, in effetti si era avviato un lavoro assolutamente importante rispetto a questa tematica. era già stata predisposta una bozza di progetto di legge che è ancora agli atti degli uffici dell'Assessorato. In particolare, come ci ha comunicato la struttura Affari legislativi e aiuti di Stato, il disegno di legge è stato presentato, ma non è stato esaminato dalla Giunta. A fine legislatura c'erano due tornate elettorali di mezzo, quindi probabilmente l'iter del progetto ha avuto degli intoppi. È stato, tuttavia, rimesso alla rivalutazione delle condizioni di contesto che nel frattempo si erano evolute. Perché? Perché ad un certo punto, con la nuova legislatura, fra gli interventi legislativi indicati nel Documento di economia e finanze regionale (DEFR) per il triennio 2019/2021, non abbiamo più previsto niente che riguardasse questo argomento. Allora, probabilmente, abbiamo valutato di intervenire in altri ambiti.

Abbiamo avviato un piano delle attività, restando convinti, però, dell'esigenza di provvedere alla revisione del modello di governance e di gestione del welfare regionale, con particolare riferimento all'assistenza delle persone fragili e non autosufficienti, perseguendo le migliori condizioni di efficacia e efficienza dell'impiego delle risorse pubbliche, andando nella logica di una qualità e capacità di rispondere ai bisogni differenziati da parte dei servizi e all'uniformità dei livelli di servizio dei criteri di accesso agli stessi su tutto il territorio regionale. Sono diverse le tipologie di persone coinvolte in questo settore. In realtà, alcune attività sono state avviate negli ultimi mesi e sono state orientate a mettere a regime le sperimentazioni in atto, con l'introduzione dell'infermiere H24 nell'ambito delle strutture socio-assistenziali per anziani, con le figure del N3 Plus e con l'avvio del Centro regionale per disturbi cognitivi e demenze, che è il centro multidimensionale e multiprofessionale costituito da due ambulatori, il geriatrico neurologico cui partecipano altri operatori, tra cui lo psicologo e l'assistente sociale che ha il compito di assumere in carico l'utente e seguirlo dal momento della valutazione. Si sono chiuse anche positivamente le sperimentazioni di introduzione dell'unità multidimensionale per le persone con disabilità e con l'approvazione del modello di riferimento introducendo la figura del Case manager. Direi che si sono fatti tutta una serie di percorsi che in qualche modo erano richiamati nell'ambito dell'attività svolta dai colleghi che mi avevano preceduto nel percorso della legge posta all'attenzione in bozza.

Per quanto riguarda i confronti che sono stati realizzati, devo dire che, nell'ottica di favorire sempre più l'integrazione sociosanitaria, ossia gli interventi previsti dalla programmazione sanitaria con quelli attinenti alle politiche sociali, in risposta ai crescenti fabbisogni che comunque ci sono, vengono richiesti sempre più percorsi assistenziali e cure integrate. Da qui, è stata fatta la scelta di avere un coordinatore per i servizi sociali e un coordinatore per le attività sanitarie. L'obiettivo di una regia unica regionale è di gestire in modo univoco tutti i servizi sul territorio, con un unico contratto di lavoro pubblico per il personale di questi servizi, tuttavia, non è semplice e immediato. Ci sono stati degli studi universitari - direi un gran buon lavoro fatto - e sarà necessario confrontarsi con i sindacati che abbiamo già incontrato per una parte e che vedremo anche oggi pomeriggio alle 14:30 presso la Presidenza della Giunta. Io credo che in questo caso ci sia bisogno di una larga condivisione. Si era proposta la bozza di legge anche al Consiglio permanente degli enti locali e anche loro avevano richiesto tempo per ulteriori approfondimenti e, anche qui, calendarizzato un incontro.

Contrariamente, ad altri momenti in cui sarei stato in grado di prendermi degli impegni indicando delle date precise per arrivare a completare questo percorso, direi di lasciarci lavorare almeno ancora un paio di mesi, per poter definire la strategia e andare nella direzione di portare, prima in Commissione e poi in Consiglio, un progetto di legge che sia largamente condiviso.

Presidente - Ha chiesto la parola, per la replica, il proponente Consigliere Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Cerco di essere breve per lasciare poi spazio all'altro firmatario. Assessore, mi faccia capire una cosa. La soluzione ovviamente non è semplice, non è immediata e sono d'accordo con lei, ne parliamo infatti già da diversi anni. Però, se vede, nell'interpellanza io non ho messo una richiesta di tempo, non ho detto che dovete farlo entro uno o due mesi, avevo chiesto semplicemente se era intenzione e qui mi sembra di aver capito che ci sia. Non ho capito se questo pomeriggio, quando incontra i sindacati, li incontra su questo tema, questo mi sfugge. Se li incontra a tutto tondo sarebbe il caso che magari mettesse all'interno anche questo argomento e le chiedo se poi ci relaziona in qualche modo, perché sicuramente credo sia importante. Qualora i sindacati non lo portassero avanti o non lo ritenessero così importante, le ricordo che ci sono diverse associazioni di operatori e operatrici che, invece, lo ritengono estremamente importante.

Non ultimo, vorrei aggiungere una cosa. Lei si è preso, diciamo così, un piccolo impegno dicendo: "Entro due mesi cercheremo di arrivare ad una prima bozza di legge da passare ai competenti uffici e, ovviamente, alla Commissione". Siccome ci siamo battuti molto in passato per questo, è nostro sicuro interesse che venga presentato al più presto e che venga sicuramente approvato. Perché? Perché ci sono diverse questioni che si stanno muovendo, in particolare il fatto che gli enti locali spesso stanno sempre più esternalizzando questi servizi a privati, quindi capisce che questa cosa sta diventando urgente, perché se nel frattempo si va avanti su questa tendenza, la legge arriverà in ritardo. La riorganizzazione non ci sarà più, perché se abbiamo esternalizzato tutto a quel punto lì ci sarà poco da fare.

Presidente - A completamento del tempo, do la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - È un argomento molto importante e molto delicato, se ne parla davvero da tanto tempo. Voglio ricordare, per chi ci ascolta, un po' di numeri. Tra i servizi residenziali pubblici e assistenza domiciliare siamo nell'ordine forse dei 1.400 utenti e se ci aggiungiamo i più o meno 1.400 utenti che frequentano i centri diurni capiamo che parliamo di 2.800 persone interessate, anziani per la maggior parte. Parliamo anche di oltre 600 unità di personale assistenziale, di OSS che lavorano, escluso il personale amministrativo. Dico questo perché ho ascoltato attentamente la sua risposta. Mi sarei aspettato ci avesse detto un po' quello che era lo stato dell'arte al momento, perché comunque di questo è già da un po' che se ne parla. C'è stato un primo documento firmato con le organizzazioni sindacali l'8 novembre del 2016; poi c'è stata una comunicazione al CELVA, al Consiglio permanente degli enti locali in data maggio 2017, in cui si chiedeva l'istituzione di un gruppo di lavoro tecnico, dove si chiedeva che i referenti di struttura partecipassero al gruppo tecnico di lavoro. In quel documento già si scriveva molto chiaramente "regia unica regionale, unico soggetto di diritto pubblico e gestore dei servizi, contratto di lavoro pubblico per dipendenti" e si ipotizzavano tre tipi di aziende: azienda speciale consortile, azienda speciale consortile con ente strumentale delle sole Unités des Communes (il primo ente strumentale della Regione), azienda speciale regionale.

Davvero ci piacerebbe magari che in un'altra occasione lei ci dicesse qual è lo stato dell'arte, perché non è immaginabile che dal 2016, con la presentazione di questo documento ai sindacati, e soprattutto con la lettera del maggio 2017, ci sia ancora adesso un "Vediamo che percorso fare, vediamo la tempistica da fare". La mia preoccupazione era riferita solo a questo. Per cui vorremmo sapere nel frattempo anche la risposta degli enti locali, perché le ricordo, Assessore, che si sta provvedendo ad alcune parti e si sta vociferando, dall'altra, di chiusure di strutture di micro. Noi vorremmo capire qual è il futuro di queste, perché mi pare che la posizione degli enti locali informalmente sia piuttosto chiara nel senso di dire: "A noi va bene, scegliete che modello volete, l'importante è che noi non tiriamo fuori i quattrini come enti locali". Vorremmo pertanto capire se il concetto è ancora questo oppure ci sono sviluppi in merito.

Presidente - Come detto in apertura del Consiglio, il punto n. 23 è stato ritirato.

Il Consiglio prende atto.