Objet du Conseil n. 394 du 6 février 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 394/XV - Interpellanza: "Individuazione degli indirizzi strategici della sanità valdostana".
Rini (Présidente) - Point 44 à l'ordre du jour. Per l'illustrazione la parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Nel vostro programma di governo, gli intendimenti relativi a una realtà complessa come quella della sanità sono stati laconicamente riassunti in un'unica frase, in cui viene riportato che si prevede di attuare politiche di attrattività per i professionisti del settore sanitario e di potenziare la territorializzazione dei servizi "medicina di montagna". Questa è l'unica frase che riguarda la sanità, e per fortuna venivate a criticare noi per come era stato costruito il programma di Governo!
A questo punto chiaramente, da quello che è scritto nel vostro programma, non appare chiaro quali possano essere i vostri indirizzi politici e quindi quello che voi come attuale maggioranza vogliate dare, vogliate fare in sanità. L'ambito sanitario è di fondamentale importanza per l'intera regione, visto e considerato che dalla sanità passa l'intera popolazione, dalla nascita alla morte. Con questa interpellanza, quindi vi chiedo di sapere: quali siano gli indirizzi strategici che il Governo intende dare alla sanità valdostana e come il Governo intende dare attuazione agli unici due punti inseriti nel programma di governo, e cioè come s'intende concretamente attivare politiche di attrattività per i professionisti nel settore sanitario e come s'intende concretamente potenziare la territorializzazione dei servizi e della medicina di montagna.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - La sanità è certamente un sistema complesso che va governato. Vedete, colleghi, parlate di due punti inseriti nel programma ma di due punti che hanno sviluppato in questo mese una serie di prospettive, d'idee, di programmi, di concretezze che forse erano rimaste dormienti e che certamente avrebbero bisogno di più tempo per essere sviluppate rispetto al tempo che una risposta a una interpellanza ci mette a disposizione. Comunque vi ringrazio perché questa interpellanza ci consente di fare alcune affermazioni che tengo proprio a fare, perché entrare in questo mondo complesso in punta di piedi con tutta l'umiltà di chi entra in un ambito a lui sconosciuto, soprattutto dal punto di vista manageriale e dal punto di vista tecnico, non è semplice. Devo dire che la fotografia che mi pare di vedere nella sanità valdostana - l'ho già detto in occasione dei 40 anni del servizio sanitario nazionale - ci permette di dire che si sono raggiunti elevati livelli di qualità: le indagini di customer satisfaction aziendali lo evidenziano con grande chiarezza, e va detto che, oltre al Parini e al Beauregard, negli anni è stato realizzato un mix di strutture efficienti, ora presenti e operative sul territorio, che con lungimiranza sono state pianificate, progettate e realizzate da chi è venuto prima di noi. Non si può non sottolineare anche l'elevata capacità professionale degli operatori, medici, infermieri, tecnici di laboratorio, barellieri, operatori del 118, personale che è stato formato e che ha svolto la sua attività in Valle d'Aosta, ma anche, e soprattutto, la fattiva collaborazione per sostenere e dare efficienza al sistema data da tutte quelle strutture che hanno attivato una rete di solidarietà e che riguardano le associazioni di volontariato, che con il loro lavoro completano un'attenzione presso le famiglie. Quindi direi un buon sistema fortemente umanizzato.
In questo primo mese e mezzo ho avuto modo di verificare quali sono le reali criticità che ci sono e che, a volte, sono evidenziate ed esaltate, nel quotidiano, dai social; sono criticità che si possono risolvere con il buon senso, talvolta anche con la comprensione, ma soprattutto criticità che hanno bisogno di risorse economiche, e non di tagli del bilancio. Va detto che, in Valle d'Aosta, i livelli essenziali di assistenza sono salvaguardati e ampiamente rispettati, e, l'ho già detto più volte, non a caso siamo sempre sul podio delle classifiche nazionali per quanto riguarda il benessere.
Venendo al primo quesito: un'efficace riorganizzazione dell'assessorato ci consentirà di dare ancora più attenzione a due settori sensibili e fondamentali per il benessere dei Valdostani: vogliamo dare risposte efficaci nella direzione di un chiaro miglioramento della qualità del servizio sanitario, rafforzando da una parte l'assistenza ospedaliera e dall'altra soprattutto l'assistenza sul territorio, che richiede la giusta attenzione e, ribadisco ancora, doverosi investimenti. Per migliorare è necessario programmare, e come ho avuto modo di dire più volte, il 2019 per la sanità valdostana sarà un anno d'importante programmazione.
Qui entro nel vivo dei percorsi che si stanno avviando. I provvedimenti di pianificazione, che mi preme citare, sono: il piano della povertà, già approvato dalla giunta regionale; il piano regionale per la salute e il benessere sociale 2020/2025, che sarà un percorso fortemente partecipato e che quindi vedrà coinvolta sicuramente anche la commissione, oltre che tutti gli addetti ai lavori; il piano della cronicità, approvato dalla giunta il 25 gennaio, tema sicuramente fondamentale che - se affrontato con la giusta determinazione, attraverso un'efficace comunicazione, sulla base di una importante collaborazione con i medici di medicina generale - ci darà risposte e avrà un impatto importante sui servizi territoriali e sul collegamento tra ospedale e territorio, nonché sulle prestazioni rese nell'ambito dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali, quindi un'importante integrazione operativa sanitaria tra ospedale e territorio, attraverso l'applicazione del piano della cronicità che riprende anche il piano nazionale; la costituzione di un'unica aggregazione funzionale e territoriale è un adempimento che rappresenta una revisione organizzativa della medicina territoriale, per favorire l'appropriatezza clinica e organizzativa e la presa in carico multidisciplinare coordinata dei pazienti, nella quale intervengono tutti gli operatori sanitari: dall'infermiera al medico, al chirurgo per garantire la continuità assistenziale.
Tra le forti criticità vi sono liste d'attesa, lo sappiamo tutti; in itinere c'è il piano regionale delle liste d'attesa che è un obiettivo che vede risultati a breve e anche a medio termine, che prevede la riduzione delle liste di attesa attraverso quanto previsto dalle norme, una riduzione e una pianificazione di liste, che attraverso la CUP indica tutte le prestazioni specialistiche, ambulatoriali e di radiologia diagnostica, attribuendo a quel settore anche maggiori risorse; nell'immediato per dare risposte più efficaci incrementeremo anche in una prima fase la diagnostica convenzionata, questo percorso è prioritario per l'intervento sulle liste d'attesa.
Puntiamo fortemente a una medicina attiva. Una medicina d'iniziativa che non aspetta il cittadino in ospedale - quella che veniva chiamata "sanità di attesa" - ma gli va incontro prima che le patologie insorgano e si aggravino, garantendo interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di rischio.
Punteremo fortemente sulla prevenzione e sull'educazione. Ci sarà il potenziamento del Ser.D., il rafforzamento delle sensibilità nella direzione indicata dal piano regionale per la prevenzione vaccinale; questi sono gli obiettivi che diamo proprio all'azienda ASL, un progetto per la tutela dei minori, i progetti di vita per i disabili. Sono protocolli che si stanno avviando: un obiettivo prevede anche l'uso appropriato degli antibiotici in campo umano e in campo veterinario e lo sviluppo di un percorso ospedaliero di accoglienza e presa in cura dei malati disabili.
Credo sia ormai noto che alla sanità mancano i medici specialisti, i medici di medicina generale e gli infermieri. Un problema che non è ovviamente solo della Valle d'Aosta ma che investe tutto il territorio nazionale, proprio ieri, su il Corriere della Sera, è stato pubblicato un articolo significativo che segnalava addirittura l'esodo di medici verso l'estero. Questo è un problema che va affrontato con l'Università, con i numeri chiusi, va affrontato anche con risorse economiche che devono essere appannaggio della sanità, tenuto conto che, lo sapete tutti, in Valle d'Aosta la sanità grava tutta praticamente sul bilancio regionale. In questo senso, vogliamo lavorare per incrementare i contatti aggiuntivi regionali e le borse di studio. In dettaglio, per quanto riguarda la politica di attrattività dei professionisti nel settore sanitario si sta lavorando su più fronti: attivazione di concorsi per specialisti e nella legge finanziaria abbiamo inserito 500 mila euro in più come risorse aggiuntive regionali che potranno dare disponibilità di ore per migliorare la questione delle liste d'attesa.
È in itinere la Legge regionale che permetterà l'assunzione di medici derogando per sei mesi al superamento della prova di accertamento della conoscenza della lingua francese, che, in qualche modo, vincola l'accesso ai concorsi: ci sono una serie di concorsi andati a vuoto, ancora negli ultimi mesi dove non si è presentato nessuno proprio perché c'è un ostacolo, il francese. Il fatto di avviare dei percorsi di approfondimento della lingua francese, può sicuramente favorire l'accesso ai concorsi.
La concretizzazione della mobilità sanitaria: il rapporto con il Piemonte va rafforzato, la prossima settimana ho un incontro con l'assessore del Piemonte per consolidare dal punto di vista politico questo percorso, per dare ai tecnici il via per le risposte. Sono tanti i settori su cui stiamo lavorando.
L'ultimo quesito, tralascio tutta una serie di altri approfondimenti, ma l'ultimo quesito era quello riguardante la medicina di montagna. Ebbene io credo che questo sia un obiettivo importante, un obiettivo sul quale vogliamo lavorare in modo deciso e questo progetto, sono lungimirante, può partire sicuramente dalla Carta di Cogne 2017, che presta particolare attenzione alle realtà in cui le montagne rappresentano un ambiente importante per la loro popolazione.
Concludo dicendo che dovremo nella prossima variazione di bilancio - quindi avremo modo ancora di approfondire - ripristinare alcune cifre che la sua giunta aveva tolto dal bilancio da lei approvato.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Ho sentito tante parole, parole, parole, e di concreto assolutamente nulla. Quello che è più grave è che però è stata fatta una fotografia decisamente forviante della realtà della sanità valdostana. La sanità valdostana per tantissimi anni ha rappresentato il fiore all'occhiello di questa regione, di anno in anno, ormai da molto tempo, è iniziato un declino irrefrenabile e la cosa è decisamente preoccupante. E dico a microfono aperto e fortemente: "gli organi di vertice della sanità valdostana, perlomeno coloro che hanno ricoperto questo ruolo negli ultimi anni e che continuano a ricoprirlo, hanno responsabilità enormi in relazione a questa situazione della sanità valdostana". Non dimentichiamo -è su tutti i giornali - che ogni giorno medici e infermieri se ne vanno dall'ospedale di Aosta per situazioni di lavoro che ormai reputano assolutamente insostenibili e poco edificanti. La sanità non ha una linea strategica, assolutamente nessuna, ma le sottolineo la cosa più importante: lei prima ha detto "ricopro da un mese e mezzo questo incarico, mi sono avvicinato in punta di piedi" le rispondo: assolutamente no! Lei non si è assolutamente avvicinato in punta di piedi, e le spiego subito il perché: il ruolo che lei attualmente sta rivestendo io l'ho ricoperto come assessore ad interim alla sanità per circa 20 giorni.
In quei 20 giorni - avevo pochissimo tempo a disposizione - che cosa ho fatto per affrontare in tempi brevissimi questo tipo di problematica? Ho convocato immediatamente tutti i primari, tutti i dirigenti territoriali dell'ambito sanitario, quindi una settantina di persone, prima per la parte ospedaliera e poi per la parte territoriale, ed ho chiesto espressamente che mi venissero fatte da ognuno dei primari, da ognuno, delle relazioni per iscritto con una fotografia del loro reparto, in cui mi venisse riferito: la situazione del reparto, le criticità e i punti di eccellenza, soprattutto le criticità e le problematiche. Io ho dato voce a tutti i primari. Questo ha fatto paura, evidentemente, ha fatto paura perché le cose non si devono sapere. Queste relazioni dovevano arrivare al coordinatore in amministrazione e dovevano essere a disposizione del Governo precedente, di tutti i consiglieri di opposizione e oggi potevano essere a disposizione sua e a disposizione di tutti i consiglieri di opposizione, perché teoricamente non ci deve essere nulla da nascondere, e a chi chiedere se non agli operatori e a coloro che lavorano veramente in ogni reparto quali siano le problematiche del loro reparto? Perché avere paura di far parlare tutti i vari primari? Questo lavoro era stato chiesto. L'ordine era partito. È partito mentre io ero Presidente e comunque ero assessore alla sanità ad interim. La prima cosa che lei ha fatto è stato revocare questo ordine...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ed è stato chiesto che la relazione venisse fatta solo dai coordinatori. Perché togliere voce a tutti? Perché togliere questa voce? Anche perché quelle relazioni dovevano poi servire da base, nella mia visione di come risolvere i problemi della sanità, per mettere mano, mettere a disposizione tutte queste relazioni per iscritto, a un qualcuno che potesse studiarle, uno: per poter informare tutti noi dei problemi della sanità e di ogni singolo reparto, e, in secondo luogo, per dare il risultato di quel lavoro in mano a dei professionisti specializzati, per poter fare un quadro della sanità valdostana e cominciare a dare delle linee d'indirizzo specifiche per dire "qui le cose stanno funzionando, qui le cose non stanno funzionando. Bisogna fare così e bisogna fare cosà"; chiedere anche consiglio a professionisti esterni, visto come stanno andando le cose. Invece questa cosa qua è stata immediatamente annullata. Evidentemente perché si ha paura di far parlare i veri operatori sul territorio. Ci sono medici eccellenti che lavorano nella sanità valdostana, ma se ne stanno andando tutti.
Presidente - Per?
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...risponda limitatamente al fatto personale.
Baccega (UV) - Il fatto personale riguarda l'accusa della collega Spelgatti di aver revocato il suo ordine. Io non sapevo del suo ordine, appena sono stato nominato, ho chiesto alla USL di farmi la relazione, ho pacchi così di relazioni, probabilmente sono le stesse relazioni che sarebbero state inviate a lei. Ne ho pacchi così, ne ho preso atto, stia certa che non ho revocato alcun ordine, se c'è qualcosa di scritto lo tiri fuori perché questa è un'accusa che non posso sostenere. Va comunque sottolineato che questa è una questione di metodo, lei ha voluto fare l'assemblea dei medici dell'ospedale, io mi sono riferito ai medici e ai dirigenti affinché mi dessero delle relazioni. Questione di metodo non vedo perché... non c'è nulla da nascondere, non c'è assolutamente nulla da nascondere, e credo che nell'intervento fatto poco fa si siano evidenziate alcune criticità ma ci sono anche tutti gli elementi di forza che la sanità valdostana ha in questo momento, io inviterei tutti a evitare di denigrare sempre le peculiarità in senso lato di questa regione, se dobbiamo lavorare per migliorare i percorsi, siamo a disposizione.
Ci sono le commissioni, si possono approfondire i temi, ma sempre venire qua a dire "quello fa schifo, quell'altro fa schifo" non va bene, non serve a nessuno, glielo garantisco.
La invito semplicemente ad andare in questa direzione.
Presidente - Per fatto personale, la parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Questo ordine è stato revocato, lei lo sa perfettamente, e qui non si viene per demonizzare qualcosa e per dire "questo fa schifo" ma semplicemente per dire: "bisogna tirare fuori le problematiche" ma voi avete voluto impedire che queste problematiche venissero fuori.