Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 49 du 25 juillet 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 49/XV - Interpellanza: "Notizie sullo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e sugli interventi per migliorare la raccolta differenziata".

Fosson (Presidente) - Affronterei ancora il punto n. 13 all'ordine del giorno. La parola alla consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (IC) - Lo scopo di questa interpellanza riguarda, nella fattispecie, la discarica di Brissogne e, più in generale, il tema dei rifiuti, che è un tema centrale per il programma di Impegno civico.

Come tutti sapete, la discarica di Brissogne è formata da quattro lotti e i lotti storici (n. 1, n. 2 e n. 3) sono ormai esauriti; se si percorre l'autostrada, sono visibili i lavori di intombamento di questi lotti: si è provveduto al lisciamento delle superfici ancora scoperte, alla stesura dei teli di plastica per il contenimento del metano e anche alla posa dello strato di terra vegetale su cui seminare l'erba. Il quarto lotto, ultimato ormai da anni e che è una delle zone coperte dai teli bianchi, è inutilizzabile, perché per legge può ricevere soltanto dei rifiuti pretrattati in un apposito impianto che consenta di estrarre dai rifiuti indifferenziati i materiali ancora riciclabili e di stabilizzare la parte che resta non differenziabile. Molto probabilmente questo impianto non sarà in funzione per diversi anni, perché non sono ancora iniziati i lavori di costruzione, quindi i rifiuti indifferenziati valdostani dovranno essere necessariamente portati in impianti fuori regione con quello che si prospetta essere un costo non indifferente.

Le domande che noi poniamo in questa sede all'Assessore all'agricoltura e all'ambiente riguardano innanzitutto in quale impianto verranno dunque smaltiti i rifiuti indifferenziati valdostani, cioè dove dovremo portare questi rifiuti; in secondo luogo quale sarà il costo per tonnellata relativo al trasporto e il conferimento dell'indifferenziato all'impianto prescelto; in terzo luogo per quanto tempo saremo obbligati a pagare un sovrapprezzo sul servizio di smaltimento - sovrapprezzo ingiustificato - in attesa della realizzazione dell'impianto di trattamento che consenta di utilizzare questo quarto lotto; infine la nostra ultima domanda punta a sapere come si intende procedere più in generale per migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata dei rifiuti valdostani. È questo probabilmente il nodo più grande che bisognerà affrontare, perché bisogna contenere il più possibile i sovrapprezzi che si prospettano.

Presidente - La parola all'Assessore Gerandin per la risposta.

Gerandin (MOUV') - Grazie, collega Minelli. Questa interpellanza mi permette di fare un po' il quadro generale di com'è la situazione dello smaltimento dei rifiuti urbani (le consegnerò poi anche una tabella sui dati dei rifiuti urbani riferiti all'anno 2017 comparato con il 2016), una situazione molto complessa, e poi avremo anche una mozione in merito dei Cinquestelle per quanto riguarda il discorso del trattamento dei rifiuti.

Ripartendo da quello che lei ha detto, collega Minelli, dall'ultimo rilievo plani-altimetrico eseguito dalla società Valeco alla fine del mese di giugno è emerso che nelle discariche del primo, secondo e terzo lotto sono ancora disponibili le volumetrie tali da assicurare lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati si presume fino alla fine del mese di settembre 2018. Valeco allo stesso tempo è stata incaricata di eseguire una cella allestita all'interno del quarto lotto della discarica per consentire, dal momento in cui saranno esauriti definitivamente i tre lotti attualmente in esercizio, di smaltire i rifiuti indifferenziati nella fase di transizione tra la gestione attuale e quella del nuovo concessionario, il cui limite temporale è fissato per il primo gennaio 2020. Tale cella consentirà di separare in modo puntuale i rifiuti che saranno smaltiti nella fase transitoria da quelli che saranno smaltiti dal nuovo gestore.

Si precisa, a tal proposito, che lo smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati non trattati non è escluso dalla normativa, in quanto l'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo del 3 aprile 2003, n. 36, che disciplina la realizzazione della gestione delle discariche, stabilisce in via generale che i rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento, ma che tale obbligo non si applica ai rifiuti inerti il cui trattamento non sia tecnicamente fattibile, ai rifiuti il cui trattamento non contribuisce al raggiungimento delle finalità del decreto legislativo n. 36/2003 e non risultano indispensabili ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente. Possono rientrare nella casistica prevista dal decreto legislativo n. 36 anche i rifiuti urbani indifferenziati, così come previsto dal decreto ministeriale n. 27 del settembre 2010 che all'articolo 6 prevede la possibilità di smaltire rifiuti urbani non pericolosi, purché vengano rispettate le prescrizioni di cui all'articolo 7 del succitato decreto n. 36/2003. La possibilità di continuare a smaltire, ancorché in fase transitoria, i rifiuti urbani indifferenziati in discarica senza pretrattamento deve essere preceduta da una valutazione qualitativa degli stessi, volta ad accertare in via prioritaria il grado di rifiuti biodegradabili ancora presenti nel rifiuto indifferenziato, il cui valore massimo è stabilito espressamente all'articolo 5 del decreto legislativo n. 36.

In sintesi tale normativa prevede che il rifiuto urbano indifferenziato smaltito in discarica non deve avere una presenza di rifiuto biodegradabile, il che significa un qualsiasi rifiuto che subisce processi di decomposizione aerobica o anaerobica, quali ad esempio i rifiuti di alimenti, i rifiuti di giardino, i rifiuti di carta e cartone in quantità superiore valutabile in 81 chilogrammi/anno per abitante, limite che dovrà essere raggiunto entro il 2018. Sulla base delle analisi merceologiche eseguite settimanalmente da Valeco sui rifiuti sia differenziati che indifferenziati conferiti presso il centro di Brissogne emerge che attualmente, anche a seguito dell'azione posta in atto per la raccolta differenziata della frazione organica domestica e assimilata, la percentuale di rifiuto biodegradabile presente nel rifiuto urbano differenziato è pari al 47 per cento, corrispondente ad un valore di 76,48 chilogrammi/anno per abitante, vale a dire inferiore al limite di legge sopra indicato.

Si precisa inoltre che, contestualmente alle analisi merceologiche delle diverse tipologie di rifiuti conferite al centro di Brissogne, vengono rilevati valori di potere calorifero inferiore del rifiuto indifferenziato e da questa analisi emerge un valore mediamente alto che conferma una scarsa presenza di frazione biodegradabile del rifiuto indifferenziato prodotto. A tale verifica tecnica, che è propedeutica a valutare il rispetto normativo dell'ISPRA con il documento n. 146/2016, che riporta i criteri tecnici per stabilire quando il trattamento in discarica dei rifiuti non è necessario, il documento previsto all'articolo 48 della legge n. 221/2015 ha definito un criterio per valutare la stabilità biologica di un rifiuto. Tale documento stabilisce che, qualora i rifiuti urbani indifferenziati, fermo restando i richiamati, rispettano il determinato valore del cosiddetto "indice respirometrico", il loro smaltimento in discarica è ammissibile anche senza trattamento.

Dopo averle elencato tutta questa trafila, arrivando al contenuto della domanda, penso di poterle rispondere che non vi è pertanto alcuna esigenza di avviare lo smaltimento della frazione di rifiuto urbano indifferenziata al di fuori della regione, frazione che potrà in ogni caso essere avviata allo smaltimento in discarica in una fase transitoria gestionale fino all'avvio dell'esercizio degli impianti di trattamento che saranno realizzati dal nuovo concessionario.

In merito ai quesiti, pertanto, non essendo assolutamente previsto - per le motivazioni che ho esposto prima - che i rifiuti urbani indifferenziati vengano avviati a smaltimento in impianti ubicati fuori regione, non vi sarà nella fase transitoria - vale a dire dall'entrata in vigore prevista nel 2020 e fino a quando non saranno in esercizio i nuovi impianti di trattamento - alcun costo ulteriore a carico degli utenti. La differenziata, che viene monitorata settimanalmente dalla struttura regionale competente, presenta un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e ciò è in relazione anche alle iniziative che a livello di subATO sono state poste in atto per arrivare progressivamente alla tariffazione puntuale. In considerazione di questo la percentuale attesa di rifiuto indifferenziato per il 2018 sarà indicativamente del 64,5. Voi direte che non è sufficiente: è chiaro, è ancora un percorso che dovremo monitorare e soprattutto lavorare nella prospettiva che voi stessi avete chiesto.

Vi lascerò questa tabella, così ve la vedrete anche divisa per Unités e, nello stesso tempo, riguardo agli intendimenti e agli impegni, è intenzione di proseguire nella diversa attività in collaborazione con i subATO di formazione e sensibilizzazione, in coerenza anche con le azioni previste dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. Saranno altresì proseguite le azioni di controllo qualitativo che su ogni conferimento vengono eseguite presso il centro regionale e inoltre si promuoverà il subATO all'attivazione e al potenziamento dell'azione di vigilanza per evitare conferimenti non corretti da parte degli utenti.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per la replica.

Minelli (IC) - Mi fa piacere che questa interpellanza abbia permesso all'assessore di fare il quadro della situazione. Aspetto di vedere queste tabelle, perché ovviamente dalla sua esposizione non sono riuscita a cogliere proprio tutti gli elementi.

La cosa sostanziale però riguarda lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati che, a quanto lei mi sta dicendo, non è previsto - almeno fino al 2020 - vengano portati fuori Valle. Questo dipende dal fatto che la discarica di Brissogne ha avuto un investimento di circa 6 milioni di euro per la riprofilatura dei muri per contenere i rifiuti, che in realtà è stata un ampliamento, in realtà questi soldi sono stati spesi per un ampliamento. In ogni caso, io ritengo che occorrerà comunque prendere delle decisioni perché, se fino al 2020 lo smaltimento fuori Valle non è previsto, a partire da questo momento vi è comunque solo un anno e mezzo, e quindi dovrà essere cura dell'Amministrazione, dell'Assessorato, del Governo procedere a prendere decisioni diverse.

Noi riteniamo che si debba procedere ad una separazione del trattamento dei rifiuti indifferenziati dagli altri, che la gestione differenziata debba rimanere in capo all'ente pubblico, gli utili vadano riversati a nostro avviso alla comunità e non ad imprese che da molto tempo gestiscono i rifiuti in Valle d'Aosta (con un incarico pressoché trentennale). Siamo convinti che la gestione dell'impiantistica del ciclo di smaltimento, così come gli investimenti sulla raccolta differenziata debbano tenere conto in particolare del recupero, il riuso, soprattutto la riduzione dei rifiuti partendo dall'applicazione di una tariffa puntuale, che è l'unico strumento utile a contenere i costi e a ridurre progressivamente l'utilizzo delle discariche. L'obiettivo che ci poniamo e che vi poniamo è proprio quello di operare il più possibile affinché in futuro ci si avvicini almeno alla strategia di rifiuti zero, che dovrebbe diventare uno degli obiettivi prioritari di questa Regione, che può farlo, perché i numeri su cui dobbiamo ragionare sono grandi ma sono anche piccoli, rispetto ad altre realtà

L'altra questione - ma ci sarà modo di tornarci, penso, sia nel corso della giornata, con la discussione sulla mozione dei Consiglieri del Movimento Cinque Stelle che abbiamo firmato e che sosterremo, sia più in generale - è che noi pensiamo che occorrerà fare un ragionamento puntuale su tutta la gestione dei rifiuti, prendendo anche in considerazione l'istituzione di un ATO unico e non i cosiddetti cinque subATO che dovrebbero sostituire quelli attuali. Avremo quindi modo di ritornare su questo e sicuramente ragioneremo sui dati che lei ci ha fornito.

Presidente - A questo punto interrompiamo la seduta. Ricordo che si riprenderà alle 15:30 con la Conferenza dei Capigruppo e l'audizione dei sindacati del Casinò; sarà pertanto possibile anche per gli altri consiglieri audire in streaming qui, in aula e nel foyer, quanto verrà detto e si svolgerà all'interno della Conferenza suddetta.

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La seduta termina alle ore 13:07.