Objet du Conseil n. 48 du 25 juillet 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 48/XV - Interpellanza: "Proposta di abrogazione della legge regionale concernente la quotazione in Borsa della società CVA".
Fosson (Presidente) - Punto 12 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Nogara per l'illustrazione.
Nogara (UVP) - Questa interpellanza è un po' il seguito del primo Consiglio regionale della quindicesima legislatura, perché proprio nel programma del Governo regionale di questa legislatura per prima cosa si è subito trovata una parte, due piccoli paragrafi, in cui si legge testualmente: "Abrogazione della legge concernente la quotazione della CVA, a garantire che le decisioni future garantiscano migliori prospettive alla società. Ottenimento del rinnovo delle concessioni delle acque.". Già in quella sede, nella prima seduta del Consiglio regionale, avevo fatto notare che l'ottenimento del rinnovo delle concessioni delle acque non c'entra proprio niente con tale programma, perché si deve andare a gara, in questo momento né la Giunta, né il Consiglio possono decidere una cosa del genere, le concessioni vanno a gara.
Per quanto riguarda poi invece la quotazione di CVA si è rimasti un po' stupiti, anche perché, quotazione o meno, tale decisione dovrà essere presa proprio da questo Consiglio regionale, se si prenderà in questa legislatura e non è che, bloccando o fermando la quotazione di CVA in questo momento, succeda qualcosa di particolare. Anzi, io penso che sia lei, assessore Aggravi, a dovermi rispondere; dall'estrazione che ha lei, il fatto di non quotare in Borsa una società come la CVA, mi fa un po' strano. Il tema della quotazione in Borsa di CVA è stato poi oggetto di grandi discussioni anche in campagna elettorale, l'ho visto un po' in tutte le bozze di tutti i programmi. La bozza del "gruppo dei dieci" - qui me la ritrovo scritta così -, quella che ci hanno fornito proprio dieci minuti prima dell'incontro con la Lega, recita: "Le acque sono un bene di tutti i valdostani, devono restare pubbliche e devono rimanere di loro proprietà, no dunque alla quotazione in Borsa". Adesso sarebbe forse il caso di mettere un po' i puntini sulle "i". Forse tanti qui all'interno di questo Consiglio non sanno che la proprietà delle acque non c'entra niente con la quotazione in Borsa di CVA. La proprietà delle acque è della Regione e sarà proprio la Regione a mettere in concessione queste acque. Il fatto di non quotare la CVA in Borsa sarà forse un po' pericoloso, pertanto mi appello di nuovo all'assessore Aggravi che, essendo un po' del settore, dovrebbe conoscere quali sono le pericolosità nel fare un passaggio del genere.
Sarò breve, perché sono anche curioso di sentire i motivi del perché non si vuole quotare la CVA in Borsa: quali sono i motivi per cui si dice che la CVA non va quotata in Borsa? Perché? Questo è ciò che vorrei sentire ora - non so se su questo mi risponderà l'Assessore o il Presidente - e poi avrò modo di dire quello che mi rimane ancora dire nella risposta.
Presidente - La parola alla Presidente della Giunta per la risposta.
Spelgatti (LEGA VDA) - Molto brevemente. Molte forze politiche della maggioranza, tra cui la Lega, non era e non sono convinte, perlomeno allo stato attuale delle informazioni, della necessità della quotazione in sé o delle modalità in cui è stata prevista dalla legge di cui prevediamo l'abrogazione. Aggiungo a informazione del Consiglio - ma lei, consigliere Nogara, dovrebbe saperlo - che di fatto la quotazione è già stata sospesa prima del nostro insediamento; quindi, a bocce ferme, potremo chiaramente esaminare a fondo il dossier, insieme al Consiglio, per giungere - spero - ad una soluzione condivisa o perlomeno scelta in perfetta cognizione di causa.
Presidente - La parola al consigliere Nogara per la replica.
Nogara (UVP) - Come al solito mi aspettavo un qualcosa di più come spiegazione, ma la nostra Presidente è sempre lapidaria, non ci dà alcun tipo di spiegazione. Le volevo ricordare, dato che lei mi ha detto "come ben saprà", che non si è deciso di bloccare la quotazione in Borsa. Non è proprio così. C'è stata una risoluzione qui, in quest'Aula, in cui si diceva che doveva esserci il Piano industriale e il Piano di sviluppo per la CVA. Questo piano industriale e questo piano di sviluppo sono stati messi a disposizione di tutti i consiglieri nella passata legislatura e ogni consigliere doveva firmare per prendersi l'impegno di non divulgarli. Io non so se lei li ha letti, non credo, ma le consiglio di leggerli, perché da questa documentazione probabilmente capirà tante cose, come penso che, forse parlando con l'assessore Aggravi, qualcosa di più possa capire. È stata bloccata e non bloccata, ma in questa risoluzione che aveva presentato l'assessore Gerandin non c'era scritto di fermare la quotazione in Borsa, bensì di fermare gli incarichi riguardanti l'ulteriore proroga di questa quotazione; infatti la CVA ad un certo punto doveva dare un incarico per proseguire la quotazione e non l'ha fatto, perché ha seguito quanto scritto sulla risoluzione. Ecco perché non è andata avanti. Poi ci sono diversi modi - se lo faccia spiegare dall'assessore Aggravi - per portare avanti queste quotazioni.
La CVA aveva deciso di portare avanti una quotazione in tre fasi: prima dell'accoglimento dell'istanza verso la CONSOB e Borsa Italia e poi con altre due fasi; nell'accoglimento dovevano presentare della documentazione, si sono attenuti a quanto scritto nella risoluzione e non sono andati avanti, ma si può benissimo quotare in Borsa portando tutto nello stesso istante. La cosa importante che dovreste fare voi in questo momento è rendere edotti tutti i valdostani e questo Consiglio su cosa vuol dire "portare in Borsa la CVA" o meno, anche perché voi adesso avete la responsabilità di dire ad una società come la CVA di mettersi in gara per le famose concessioni delle acque, che sono dei valdostani e resteranno sempre dei valdostani. Sono concessioni che la Regione mette in gara, è mettere una società come la CVA che non è quotata in Borsa contro almeno dieci società quotate in Borsa. Mi riferisco di nuovo all'assessore Aggravi, penso che lui sappia quali sono le condizioni quando una società si mette in questo stato e cosa succede: è come mandare una squadra di dilettanti a giocare in serie A. Io dico che c'è tanta documentazione, penso e sono sicuro che c'è la disponibilità da parte di CVA di essere ascoltati e sentiti, di poter portare all'esterno quali sono le valenze, le cose importanti per essere quotati in Borsa.
Vorrei dirvi ancora una cosa: non quotare in Borsa la CVA potrebbe essere al 95 o al 99 per cento il modo per far sparire CVA, perché, quando ci saranno le gare per le concessioni delle acque, se CVA non riesce a prenderle, ricordatevi che sparirà un'azienda importantissima per la Valle d'Aosta sotto l'aspetto occupazionale, ma anche sotto l'aspetto di versamento delle tasse all'interno della nostra Regione, poiché qualsiasi altra società al di fuori della Valle d'Aosta che prenderà la concessione delle acque di certo non verserà le tasse qui, in Valle d'Aosta, e di certo non si prenderà in carico tutti i dipendenti che in questo momento ha CVA. È questo che vi voglio dire: fate molta attenzione a fare "sparate" del genere, perché la CVA è un bene importantissimo per la Valle d'Aosta.
Lei, Presidente, sorride sempre quando si dicono queste cose. Auguri, le dico io, però secondo noi sarebbe importantissimo magari valutare prima di dire o di fare certe cose, proprio per questo motivo. La CVA ha portato parecchio benessere all'interno della nostra Regione, ci ha salvato in tante situazioni, quindi sul fatto di quotarla in Borsa - e mi riferisco per l'ennesima volta all'assessore Aggravi, che probabilmente sposa in parte quanto da me detto e non perché si deve sentire legato a quanto si è scritto su un programma di Governo - forse occorrerebbe fare una riflessione. Vorrei dire a tutte le persone, a tutti i consiglieri e a tutti i colleghi che non hanno ritirato il programma di sviluppo della CVA di richiederlo alla Presidenza del Consiglio, perché è importantissimo. Forse capirete e capiamo tantissime cose che i valdostani non hanno ancora capito.