Objet du Conseil n. 47 du 25 juillet 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 47/XV - Interpellanza: "Interventi in materia di prevenzione e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico".
Fosson (Presidente) - Punto 11 all'ordine del giorno. La parola alla consigliera Nasso per l'illustrazione.
Nasso (M5S) - La dipendenza da gioco d'azzardo è una piaga sociale molto grave e tocca tutte le età e tutte le fasce della popolazione. Sovente sono i fragili che giocano, persone insicure, ma non solo. Questa è una tematica di cui si parla poco, la dipendenza che si viene a creare è molto forte e tocca anche moltissimi minorenni che non sanno come affrontare il grave problema. Si pensi che nel 2017, in Italia, sono stati giocati circa 102 miliardi di euro e che la Sanità nazionale ha in carico più di un milione di azzardopatici. L'Italia purtroppo è prima in Europa per gioco d'azzardo e al quarto posto nel mondo. Sono dati tragici e preoccupanti che vediamo ovviamente anche in Valle d'Aosta. In magistratura l'azzardopatico non è riconosciuto, mentre per l'Organizzazione mondiale della sanità sì. La Società pediatri riferisce che migliaia di bambini tra i sette e dieci anni sono coinvolti. È inevitabile sottolineare che il gioco d'azzardo è spesso gestito dalla criminalità organizzata, quindi dalla mafia. Il circolo vizioso che si innesca è pertanto: usura, gioco lecito, riciclaggio, gioco illecito, quindi soldi in nero; infatti non abbiamo cifre esatte dal Monopolio, i dati che abbiamo sono della Commissione antimafia parlamentare. A febbraio sono stati denunciati dalla Finanza undici cambisti a Saint-Vincent che operavano fuori dal Casinò, denunciati per usura, riciclaggio e attività finanziaria abusiva. La nostra regione quindi è gravemente colpita da questi fenomeni.
L'anno scorso in Valle d'Aosta sono stati giocati alle slot cerca 200 milioni di euro, 1.200 euro per abitante, neonati compresi, e solo alle slot. La legge regionale 15 giugno 2015 n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento delle dipendenze da gioco d'azzardo patologico) al suo interno prevede solo 4.700 euro annui per la spesa volta alla prevenzione. Si pensi che recentemente ci sono stati tre suicidi per azzardopatia. Questo è davvero un allarme sociale.
Siamo a conoscenza che il 4 giugno 2018 la Giunta ha approvato la versione rimodulata del Piano regolatore 2017/2019 per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d'azzardo patologico della Regione autonoma Valle d'Aosta con un impegno di 106.327 euro, che spero saranno impiegati in modo responsabile. È ancora presto, non sono passati nemmeno due mesi, ci sono state le elezioni e l'insediamento del nuovo Governo, ma noi sicuramente vigileremo e vorremo sapere a proposito di questi 106.327 euro.
Ho cercato di fare un cappello introduttivo provando ad essere sintetica, esponendovi una carrellata di punti importanti. È quindi evidente che l'alto numero di azzardopatici presenti in Valle d'Aosta è preoccupante. L'elevato pericolo di cadere nella dipendenza dal gioco d'azzardo, visti i numerosi locali ove ciò è consentito - che sono siti vicino a luoghi sensibili come scuole, strutture culturali, residenziali, ospedali - è tangibile, li vediamo numerosissimi ovunque questi locali.
Noi vorremmo quindi conoscere, vista la legge citata poc'anzi, in che modo, dove, con quale cadenza e attraverso quali enti nell'ultimo triennio è stata fatta prevenzione, se si stia effettuando ad oggi e come si intende programmarla per i prossimi anni. È inoltre di fondamentale importanza sapere se vi è una mappatura aggiornata dei soggetti dipendenti dal gioco d'azzardo sul territorio regionale e se vi è la volontà di affrontare sistematicamente questo grande problema che tocca molti cittadini. Inoltre vi interpelliamo per essere al corrente di come la Regione ha agito e intende agire per favorire l'accesso delle persone affette da dipendenza da GAP - la sigla per indicare il gioco d'azzardo patologico - ai trattamenti sanitari e al sostegno dei familiari, chiediamo se vi sono dati aggiornati al riguardo. Infine vi interpelliamo per conoscere con quali modalità e da chi sono stati effettuati i corsi di formazione previsti sempre dalla suddetta legge per i gestori delle sale da gioco e degli spazi per il gioco, e se il marchio "Slot Free-Regione Valle d'Aosta" sia stato istituito.
Presidente - La parola all'assessore Certan per la risposta.
Certan (ALPE) - Non ritornerò sulle domande, ma già nel question time che lei ha fatto volevo precisarlo: è vero, la struttura del SERD è una struttura semplice all'interno della nostra Azienda, quindi funziona con i criteri della struttura semplice, e questo è sicuramente un dato di partenza. Noi ci siamo insediati da tre settimane e prima nella risposta le ho detto che sicuramente stiamo facendo delle valutazioni, come per esempio se non sarebbe più opportuno che, invece di essere sotto l'Area ospedaliera, fosse sotto l'Area territoriale per avere un monitoraggio molto più dettagliato e preciso, ma anche puntuale sul territorio, perché riguardo alle dipendenze forse è meglio intervenire prima che siano consolidate e già definite e strutturate, anche in collaborazione con le forze dell'ordine.
Nell'ultimo triennio la prevenzione del gioco d'azzardo patologico - che d'ora in poi definirò GAP - è stata fatta sistematicamente sostanzialmente dall'Azienda USL, in particolare dal servizio SERD e da un'associazione onlus denominata "Mi ripiglio". Gli enti locali, anche tramite il CPEL, sono stati più volte sollecitati dall'assessorato per avere mappatura dei luoghi pubblici di raccolta del gioco d'azzardo e per sensibilizzare l'adozione di un regolamento, ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 14/2015. In particolare dall'ottobre 2015 ad oggi il SERD ha organizzato e svolto, spesso in collaborazione anche dell'associazione "Mi ripiglio" numerose serate aperte alla popolazione presso le biblioteche comunali e altri luoghi pubblici. In queste serate gli operatori del SERD, avvalendosi di materiale audiovisivo, hanno indotto nell'auditorio locale una riflessione sulle dipendenze giovanili sul gioco d'azzardo, promuovendo così l'informazione e la sensibilizzazione sul gioco d'azzardo. A questi interventi preventivi nella comunità si sono affiancate anche iniziative svolte nelle scuole ovvero all'interno degli istituti scolastici di primo e secondo grado della regione autonoma. Nello specifico, un gruppo di operatori, sempre con il supporto dell'associazione, hanno promosso nelle scuole regionali un percorso di formazione che si è articolato attraverso tre giornate di formazione sulle dipendenze giovanili rivolte agli operatori della scuola attraverso l'istituzione di gruppi di monitoraggio sugli interventi in atto e attraverso l'attivazione di sportelli di ascolto e hanno incontrato e colloquiato con un numero importante di studenti valdostani sui temi delle dipendenze chimiche e comportamentali, perché - come lei ricordava - forse stiamo anche assistendo ad un tipo di dipendenze diverse, non solo quelle del gioco, ma anche dipendenze chimiche, non solo comportamentali. Queste attività di prevenzione sono state continuative negli ultimi tre anni, ultimamente sono state programmate in quattro istituti scolastici di secondo grado che le hanno inserite nei loro POF, e sono risultate utili ed interessanti, tanto che i dirigenti scolastici delle istituzioni interessate hanno espresso per iscritto il loro gradimento e la loro volontà di continuare la collaborazione con il SERD. Chiaramente, proprio per il discorso che facevamo in apertura, l'attività messa in atto dal SERD è rapportata alle risorse disponibili di una struttura semplice.
Infine l'assessorato della sanità, salute e politiche sociali ha recentemente promosso e finanziato una campagna promozionale di giovani per i giovani denominata "Dipende da me". Credo che ci siano ancora alcuni manifesti affissi. La campagna ha visto lavorare un piccolo laboratorio di giovani reclutati attraverso la Cittadella dei giovani coordinato da una società di comunicazione, che innanzitutto ha individuato venti giovani testimonial valdostani con un buon livello di emulabilità ovvero persone che, pur senza raggiungere particolari livelli di notorietà, senza essere dei fenomeni con capacità fuori dall'ordinario, sono riuscite ad affermarsi nella vita. Credo che anche questo sia stato un intervento importante.
Per quanto riguarda la seconda domanda: "se vi è la mappatura", la sola mappatura ufficiale disponibile del fenomeno GAP è quella offerta annualmente dal SERD attraverso il popolamento del flusso informativo previsto dal Ministero della salute denominato SIND (Sistema informativo nazionale dipendenze). Tale flusso consiste in una rilevazione epidemiologica annuale che il SERD deve elaborare entro il mese di aprile di ciascun anno. L'ultimo flusso relativo all'anno 2017 evidenzia la presa in carico da parte del SERD in Valle d'Aosta di cinquantatré utenti affetti da GAP. È un dato certamente lontano dalla realtà e sottostimato, dovuto al fatto che i soggetti affetti da GAP arrivano al SERD solo quando la patologia è conclamata e ha già prodotto effetti e conseguenze travolgenti sulle persone, ma anche sulle famiglie. Credo invece che sarebbe opportuno fare - e ci prendiamo l'impegno di lavorarci sopra, ma finora non ne abbiamo avuto l'occasione - una mappatura più allargata alle persone a rischio, maggiormente esposte alla patologia dipendenza da gioco d'azzardo. Nel piano GAP di cui dirò poi al punto 3 è prevista un'azione dedicata alla rilevazione epidemiologica, al monitoraggio e alla sorveglianza del fenomeno.
"Come la Valle d'Aosta ha agito e intende agire": la Regione Valle d'Aosta, con deliberazione della Giunta del 4 giugno 2018, ha approvato il piano triennale di contrasto al GAP finanziato con fondi provenienti dal Ministero della salute - quindi sono fondi in più che vengono destinati - che si svilupperà nel 2018/2019. Il progetto era già stato approvato nell'anno 2016, ma i finanziamenti statali erano stati poi bloccati a livello nazionale a causa di un contenzioso che si è risolto solo di recente. Nell'ambito di tale piano sono state previste diverse azioni che in parte sono già in fase attuativa (l'uniformità dei regolamenti comunali, attività formative per i gestori dei locali, di raccolta di gioco pubblico, attività di formazione rivolta ai docenti di sensibilizzazione) e altre che sono in fase di avvio, quali: il counseling negli sportelli sociali, il numero telefonico di primo contatto, le azioni di supporto sociale, azioni di rilevazioni e monitoraggio del fenomeno. In particolare tra le azioni finalizzate all'accoglimento dei pazienti e familiari azzardopatici l'obiettivo specifico prevede di organizzare l'attività del SERD istituendo un nucleo operativo dedicato per la diagnosi e la presa in carico dei pazienti e delle loro famiglie.
Per quanto richiesto al punto 4, con quale modalità e da chi sono stati effettuati i corsi di formazione e il marchio "Slot Free-Regione Valle d'Aosta", i corsi di formazione per i gestori delle sale da gioco degli spazi per il gioco nell'ultimo triennio sono stati istituiti e svolti dal servizio SERD in collaborazione con la Chambre Valdôtaine des entreprises et des activités libérales. In particolare gli operatori sono presenti in quattro giornate di formazione all'anno con i gestori di sale e spazi organizzati dalla Chambre. La formazione affronta le problematiche relative al GAP e si sviluppa in moduli informativi di quattro ore ciascuno. In tal modo ogni anno 225 gestori di sale e spazi per il gioco sono stati informati. Per quanto riguarda il marchio "Slot Free", devo dirle che la deliberazione del 2016 ha definito tutte le caratteristiche, ma al momento nessun esercizio commerciale risulta avere richiesto e ottenuto il marchio regionale "Slot Free". Io direi pertanto che è un discorso anche culturale. Bisogna stabilire se l'aspetto sanitario e di prevenzione prevale sull'aspetto economico e di business. Questo è forse un po' forte, però è anche in relazione a tutto un discorso aperto in V Commissione dal mese di gennaio 2018, e in relazione al regolamento del Comune di Aosta, credo sia interessante riprenderlo da lì. In questo senso sono a disposizione per lavorare eventualmente con la Commissione.
Presidente - La parola alla consigliera Nasso per la replica.
Nasso (M5S) - Grazie di nuovo, assessore Certan, visto che la tematica non è la stessa ma simile a quella di prima. Devo dire subito una cosa, perché mi ha risposto adesso su un dato che prima non mi aveva fornito: ha parlato di quattro istituti scolastici che il SERD riesce a coprire, quindi il dato più preciso l'abbiamo ora. Conoscevo l'associazione "Mi ripiglio" e sono d'accordo con lei: è molto triste che, per quanto molto seria e rispettabile, sia un'associazione a doversi fare carico per la maggior parte mentre il SERD non riesca. Lavoreremo, speriamo di portare avanti questa tematica, perché il SERD purtroppo, quando finisce le risorse, ha le mani legate, non può andare avanti; che sia una struttura semplice e non complessa come nel resto d'Italia è davvero un problema.
Su una questione vorrei ritornare in merito a questa legge. Il gioco d'azzardo - lei lo ha citato brevemente prima, ma volevo sottolinearlo - è distribuito ormai capillarmente, infatti era una nobile iniziativa quella del marchio, anche se poi è andata perdendosi. La distanza di sicurezza, questi famosi cinquecento metri dai luoghi sensibili, è importante, è ovvio, perché poi un malato può farne anche più di metri, però è sicuramente un deterrente molto importante e nella nostra legge è citata. Il problema è che dalla data di pubblicazione della suddetta legge si è dato tempo otto anni alle sale da gioco e cinque anni agli spazi per il gioco - i bar con l'angolino con le macchinette per intenderci - per mettersi a norma. Ora si pensi che l'Amministrazione in Piemonte ha dato sessanta giorni, quindi solo due mesi per mettersi in regola sulla questione dei cinquecento metri. Cinque o otto anni oggettivamente è imbarazzante, scusate il termine forte. Non è forse questa la sede per fare un'osservazione del genere, ma non è un segreto che purtroppo alcuni proprietari di sale da gioco e bar con spazi gioco siano considerati un bacino di voti. Tempo fa, in una conferenza, si era sentito dire: "se ci fate chiudere non vi facciamo più votare".
Un'altra questione che lei ha affrontato e di cui la ringrazio è quella delle serate in biblioteca: è tutto molto bello e virtuoso, però non basta. Ha parlato poi di altre dipendenze, ma anche questa è una dipendenza, con una gravità uguale alle altre, e la scuola - ovviamente non può fare sempre tutto la scuola - può mettere i semi per prevenire, però è una tematica trasversale, come riferivo anche prima.
L'auspicio è che questo problema venga affrontato responsabilmente, una sensibilizzazione è necessaria su tutti i fronti perché è una tematica trasversale. Spero che si operi al meglio e che non si tenda a nascondere il problema. L'azzardopatia esiste, va affrontata. La ringrazio perché ho proprio colto un reale interesse ad operare in questo senso.
Presidente - Informo l'Assemblea che sono state depositate le seguenti relazioni sul DL n. 1 al rendiconto: la relazione del consigliere Cognetta e quella dei revisori dei conti (Lucianaz, Morelli e Sorbara). I documenti saranno distribuiti ora ai consiglieri.