Objet du Conseil n. 35 du 25 juillet 2018 - Resoconto
OBJET N° 35/XV - Communications du Président de la Région.
Fosson (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. La parola al Presidente della Regione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Molto brevemente vi riferisco quanto già riportato in I Commissione, cioè che il tavolo di raccordo con il Governo sui rapporti finanziari tra Stato e Regione si è già riunito in pochissimo tempo una seconda volta. Come già illustrato, ci siamo riuniti in commissione insieme ai Ministri due settimane fa. Abbiamo chiesto poi di attivare questo tavolo, il che ci è stato concesso nel giro di una settimana: il primo tavolo è stato politico e tecnico, quindi già operativo, alla presenza dei Ministri per gli Affari regionali e del Viceministro del MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze), insieme a tutti i tecnici sia da parte nostra sia della parte statale. Questo è avvenuto nel giro di una settimana rispetto al primo incontro.
In quella sede è stata data piena disponibilità ad aprire una trattativa e quindi si è deciso di attivare il tavolo di lavoro prettamente tecnico. Io ho chiesto che si procedesse con la massima celerità, visto e considerato che abbiamo come data quella del 6 novembre, dove si vedranno riuniti i tre contenziosi attivati dalla Regione e, di conseguenza, andranno in discussione in quella data, quindi i tempi sono strettissimi. Per questo ho chiesto di procedere con una grandissima accelerata e il tavolo tecnico ci è stato fissato cinque giorni dopo, tenendo presente che di mezzo c'erano anche il sabato e la domenica, quindi tre giorni lavorativi dopo. Il tavolo si è tenuto nella giornata di ieri, le trattative stanno andando avanti e quindi continuiamo a lavorare sotto questo profilo.
Ora, la domanda al "Governo del fare" è: quanti giorni ci abbiamo messo dal nostro insediamento ad attivare ben due tavoli su una delle questioni più importanti per il bilancio regionale? Sto parlando di giorni. Mi domando in tutti gli anni che avete avuto voi a disposizione, come mai questo tavolo non siete riusciti ad attivarlo. Quindi mi pare che il Governo del fare stia lavorando attivamente.
Noi non disperiamo di raggiungere dei risultati positivi ed è chiaro, però, che abbiamo di fronte una situazione difficile e ovvie resistenze da parte della struttura statale, che è ben diversa rispetto alla parte politica.
Dal punto di vista legislativo, per iniziativa della collega Rini abbiamo iniziato il percorso di revisione della legge elettorale e questo è stato il primo punto della nostra azione, come avevamo già annunciato. L'obiettivo minimo - sottolineo: minimo - è di confermare modalità di voto che ne assicurino segretezza e libertà. Questo era l'obiettivo minimo annunciato precedentemente che si vuole raggiungere e capisco che non a tutti possa interessare di raggiungerlo con celerità, però per noi questa è invece una cosa estremamente importante, ma lo è anche - come dimostrano i risultati elettorali di queste elezioni - per tutto il popolo valdostano. Sottolineo a tal proposito che si tratta di una proposta di legge di iniziativa consiliare e non del Governo, portata avanti dalla collega Rini, e questo spero che dimostri che in tutto questo c'è un segno della valorizzazione del Consiglio, cosa che è nei nostri intendimenti.
Poi sugli spinosi dossier che comprensibilmente suscitano curiosità e chiaramente molta preoccupazione, tanto nel Consiglio quanto nella popolazione, annuncio fin d'ora che diremo tutto quello che possiamo dire, ma solo quello. Come ben precisato in altra sede dal collega assessore Aggravi, la Regione, quando azionista, ha il dovere di comportarsi come tale evitando effetti di annuncio, dichiarazioni che potrebbero turbare il funzionamento di sue partecipate, pronunciamenti imprudenti. Ci si accusa, con ostentato sarcasmo, di prendere troppo tempo per studiare le carte dei dossier. Accettiamo di buon grado la critica, capiamo l'impazienza, ma noi abbiamo questo strano vizio di studiare le questioni approfonditamente prima di prendere delle decisioni. E credetemi, si tratta di situazioni estremamente delicate, da maneggiare con cura, come d'altronde molti di voi possono anche dolorosamente testimoniare.
Presidente - La parola al consigliere Viérin.
Viérin (UVP) - Interveniamo con un po' di imbarazzo: non l'avremmo fatto, ma la Presidente mi ha sollecitato. Anzi, lei ha bacchettato la sua stessa maggioranza chiedendo che cosa è stato fatto in passato, visto che una grande parte della sua maggioranza lo era anche nella passata legislatura. Collega, forse lei, nella nemesi che citerò di colleghi che vedo seduti nei vari banchi, ha dimenticato che per la questione finanziaria - tanto per citarne una - dovrebbe chiedere ai colleghi Marquis e Chatrian che cosa è stato fatto in passato; per quanto ci riguarda negli ultimi mesi, lo ricordo a lei che speriamo dallo studio dei dossier avrà trovato anche tutte le corrispondenze. Al di là di questo, ringraziamo l'Assessore, che in Commissione è stato puntuale nel ricostruire la questione finanziaria.
Abbiamo appreso dagli organi di informazione, dai selfie, quelli stessi che non piacevano tanto al collega Gerandin. L'abbiamo visto molto volentieri sui selfie, collega: anche qui, la nemesi di pochi mesi fa sorridere! Ma quando si parla di questioni finanziarie c'è poco da sorridere! La collega Spelgatti - spesso c'è una dicotomia tra quello che viene riportato dagli organi di informazione e quanto viene detto qui in aula - ha detto agli organi di informazione: "basta con le lettere, adesso si aprono i tavoli!". Noi vogliamo ricordare che quei tavoli erano già aperti e che si riaprono semplicemente perché sono cambiati i governi: il Governo nazionale e il Governo regionale. E quei selfie nella Conferenza unificata, nella Conferenza dei Presidenti e nella Conferenza Stato-Regioni sono relativi alle riunioni a cui ogni quindici giorni, di giovedì, i Presidenti partecipano per i dossier. L'incontro in un corridoio, anche con un selfie, può anche essere un incontro istituzionale, e ci fa piacere; però...!
Le lettere che lei citava. Invito i colleghi, soprattutto quelli della Commissione, a recuperare la lettera del 9 febbraio, che concludeva quei tavoli - gli stessi che la collega ha citato e che è felice di avere aperto - e concludeva un iter che, con un'ipotesi quantificata e con una norma di attuazione già scritta, faceva una proposta che è stata inoltrata a Roma. Chiaramente si era in ordinaria amministrazione anche a Roma e la questione non è stata risolta. Noi crediamo che questa sia una buona base di partenza e speriamo che questo possa essere un buono spunto.
Questo per dire che noi non abbiamo abitudine a criticare e soprattutto a fare processi alle intenzioni. Collega, vi abbiamo lasciato fare, visto che siete il "Governo del fare". Ma, quando vediamo che poco viene fatto, ci permettiamo semplicemente di dire che almeno la variazione di bilancio potevate portarla; almeno questa questione di evitare di far sembrare che tutto viene cambiato, quando invece nulla cambia. Soprattutto, quando lei chiede che cosa è stato fatto in passato, si rivolga in primis al piano superiore (inferiore rispetto alla logistica del palazzo) e ai colleghi seduti qui vicino a noi, i quali si sono occupati dei dossier prima di lei e prima di noi. E se lei ritiene che non sia stato fatto niente, lo dica a loro!
Presidente - La parola al consigliere Testolin.
Testolin (UV) - Interveniamo anche noi a seguito delle dichiarazioni della Presidente Spelgatti perché crediamo che la serietà e la credibilità di una persona, così come di un progetto, passino tra la coerenza di quanto si dice e di quanto si cerca di mettere in atto. Ci sono delle situazioni - qualcuna è stata citata anche da lei, nel suo excursus di quanto è stato fatto o meno - che purtroppo testimoniano un imbarazzo nell'affrontare tutta una serie di dossier. Un imbarazzo che probabilmente per certi versi è dettato anche dal poco tempo trascorso, piuttosto che dall'affrontare la difficoltà che presenta la gestione di una Regione, magari inaspettatamente per qualcuno.
Credo che l'imbarazzo esca anche e soprattutto quando si deve parlare di due temi quali quelli discussi al punto precedente. Il tema della legge elettorale presentata dalla consigliera Rini che, con tutto il rispetto per quel tipo di intervento legislativo, noi abbiamo sottolineato che andrebbe rivisto in una sede più ampia e con dei principi che erano peraltro già stati sottolineati e presentati dall'Union Valdôtaine insieme ai suoi alleati nella scorsa legislatura, con l'abbassamento del numero dei consiglieri a venticinque. Sono tutti argomenti che hanno la loro importanza, come quello della mobilità sostenibile, che però sono in continuità con un discorso di amministrazione.
Quello che invece è grave è che lei, in un'intervista rilasciata all'ANSA in coda a un incontro della Conferenza Stato-Regioni, alla specifica richiesta di una giornalista su quali siano i temi che intendete affrontare prioritariamente, dica: non posso risponderle, perché non sono in grado di darle nessuna indicazione in merito. Il malpensante dice: o ci va tanto tempo per capire dove siamo, oppure non ha nessuna idea, al di là delle indicazioni di un programma di massima che poco aggiungono a una situazione di continuità e poco entrano nel merito delle questioni.
Un'altra questione estremamente interessante che mette in evidenza la discrasia tra quello che molte volte si dice e quello che poi si fa è una dichiarazione del collega Manfrin che, a supporto della maggioranza nel suo insieme, ha tacciato di poca importanza per la Regione autonoma Valle d'Aosta le iniziative presentate nello scorso Consiglio, poi bellamente bocciate e non iscritte all'ordine del giorno, dopo un'ora di sospensione dei lavori dell'Aula, anche con la collaborazione del Presidente del Consiglio. Una di queste iniziative trattava specificatamente della Commissione Paritetica, che è l'unico argomento, oltre a quello del contenzioso finanziario, che lei ha sottolineato in I Commissione come dibattuto all'interno del confronto con lo Stato. Le cose sono due: o la Commissione Paritetica non interessa a nessuno, perché non ha alcuna necessità di essere costituita in un certo modo, oppure lei, come Presidente della Regione, nel momento in cui va a parlare di norme di attuazione con gli interlocutori statali, ne dà una visione totalmente diversa da quella di non essere importante.
L'altro aspetto che mi permetto di sottolineare è che in Commissione, sia lei che il collega Aggravi, avete sottolineato l'attivazione di questo tavolo, così come ha riferito anche oggi in Aula. Lei aveva paventato la presenza ieri a Roma dell'Assessore competente, in quanto trait d'union tra la politica e la tecnica, essendo l'Assessore sicuramente preparato sull'argomento, cosa che non mi risulta essere avvenuta. O forse sì? Però mi sembra che ieri l'Assessore fosse in Commissione a dibattere su altri argomenti. Vorremmo avere almeno una delucidazione in merito all'assenza dell'Assessore da questo primo incontro.
Per chiudere, un'altra piccola divergenza, che però si fa sostanza, è relativa al fatto che lei ha rilasciato delle interviste sui giornali dove ha detto di voler chiudere, anzi, di essere molto sicura di chiudere prima di arrivare all'udienza del 6 novembre. Una cosa non proprio uguale è stata sottolineata - secondo me giustamente - dall'assessore Aggravi in Commissione, quando dice che non per forza - non à tout prix - bisogna trovare un accordo, se l'accordo - io condivido assolutamente questo tipo di affermazione - non è favorevole soprattutto alla nostra Regione, visto che i presupposti per la messa in piedi di questo contenzioso portano non dico in una posizione di forza, ma sicuramente in una posizione di vantaggio la nostra Regione, rispetto a una tematica che ci preoccupa molto e alla quale assolutamente saremo vicini e assidui sostenitori di interventi sempre più frequenti.
Presidente - La parola all'assessore Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Soltanto per puntualizzare un aspetto. Giustamente il collega Testolin citava che ieri non ero a Roma. È vero, ieri sono stato convocato dalla IV Commissione. Ho ritenuto doveroso essere presente in quella sede, valutando l'importanza di certe tematiche che abbiamo trattato e che avrò occasione di riprendere e di esporre a tutto il Consiglio in successivi punti all'ordine del giorno, quindi non soltanto ai membri della IV Commissione. Questo non ha sicuramente inficiato la trattativa che, come si sa, non si fa con uno schiocco di dita e à tout prix, ma viene fatta con serietà e sicuramente necessiterà di altri incontri. Ma questo non è un nulla osta e non crea problemi alla trattativa.
Presidente - La parola alla Presidente della Regione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Collega, non ritengo di dover dare risposte alle sue affermazioni, ma le chiedo soltanto una cortesia legata alla serietà: la smetta di mettere in bocca a me parole che non sono state dette. Quelle che vengono fatte da me sono sempre dichiarazioni di un certo tipo, ma se poi ogni volta si vuole dire e dare un'interpretazione rispetto a quello che io ho detto, la cosa mi innervosisce non poco.
Al di là del fatto che nell'intervista è stato detto qualcosa di differente, non si permetta di venire a dire che io abbia mai detto di essere convinta che si possa arrivare a un accordo. Io ho sempre detto con estrema serietà - perché il momento e i punti di cui stiamo parlando sono profondamente seri e non si possono fare proclami su questioni così serie e difficili - che, se da una parte c'è la volontà politica, non solo da parte nostra ma anche da parte dei Ministri, di cercare di trovare una soluzione, da qua a trovare prima del 6 novembre un accordo che possa soddisfare entrambe le parti, ce ne passa. E l'ho detto anche nel mio discorso introduttivo oggi, quando ho detto: "non disperiamo di raggiungere presto risultati positivi, anche se abbiamo di fronte una situazione difficile e ovvie resistenze da parte della struttura statale, che è ben diversa rispetto alla parte politica". Quindi il fatto che si stia lavorando assiduamente e celermente con tanti incontri e con trattative che stanno procedendo dimostra quanto l'argomento sia importante, come lo sia da parte nostra e come lo sia anche da parte dello Stato, ma ovviamente, se poi si riuscirà ad arrivare a una soluzione positiva di questa trattativa, lo vedremo. Ma di certo non mi metta in bocca parole di leggerezza, perché questa non è assolutamente una questione leggera.
Presidente - La parola al consigliere Mossa.
Mossa (M5S) - Io volevo chiedere semplicemente alla presidente Spelgatti come mai esiste questa urgenza dell'approvazione dello spoglio centralizzato. Di solito, quando c'è l'urgenza, vuol dire che c'è anche un'imminenza e, se c'è un'imminenza, magari perché c'è la possibilità di tornare al voto a breve, noi del Consiglio vorremmo essere aggiornati su questa evenienza.
È ovvio che anche noi vorremmo che venissero approvate le nostre modifiche sulla legge elettorale, ma vogliamo anche che si torni a votare nel 2023 con tali modifiche. Un progetto lungimirante come quello dell'UVP prevede la modifica dello Statuto e quindi un procedimento aggravato che comporterebbe dei tempi più lunghi, ma il nostro auspicio, nonostante la riduzione dei costi della politica sia un nostro cavallo di battaglia, è di arrivare al 2023 con queste modifiche approvate.
Presidente - La parola al collega Baccega.
Baccega (UV) - Le comunicazioni della presidente Spelgatti mi fanno fare alcune riflessioni che poi magari nell'arco delle due giornate di Consiglio saranno riprese e ribadite. La Presidente dice di voler valorizzare il Consiglio, ma è un'affermazione che contrasta pesantemente con i comportamenti e gli atteggiamenti.
Non posso non ritornare - l'ha già fatto il collega Bertin poco fa - al Consiglio scorso, che si è chiuso in modo inusuale, direi in modo scorretto: non si sono voluti affrontare tre temi importanti che interessano i valdostani. Tre temi che sono stati esautorati dal Consiglio, anche con l'avallo del presidente Fosson, da cui non me lo sarei mai aspettato, perché non si sono voluti affrontare. Le dico, presidente Fosson, che per un attimo ho pensato che in quell'ora e mezza di confronto di maggioranza lei avesse preso in mano la situazione e avesse detto: no, in Consiglio si va a dibattere, in Consiglio si va al confronto politico serio! Quel confronto che da sempre nei cinque anni passati tanti hanno voluto e vissuto, e ora siedono nei banchi della Giunta e nei banchi della maggioranza. Quel confronto ma che abbiamo sempre dato. Quando è successo, c'è sempre stata una giustificazione, Presidente! Ora verifico che c'è un cambiamento di rotta.
Presidente Spelgatti, lei ci ha detto in Commissione che l'incontro con i ministri Stefani e Garavaglia è stato proficuo, perché c'era la volontà di discussione. Ci ha parlato prima in veste di Presidente della Regione, poi si è spostata e ha detto "ora vi parlo da avvocato, perché la trattativa è delicata". Noi lei chiediamo di fare chiarezza rispetto a questi comportamenti: lei ci deve sempre parlare da Presidente della Regione, non da avvocato. Non serve a niente che lei confonda i ruoli o cerchi aiuto da altri Palazzi. Non serve: lei faccia la Presidente della Regione, perché è inconsueto che lei possa andare a chiedere ad altri Palazzi.
Voglio aggiungere un'altra cosa rispetto a questo argomento. La ministra Stefani è stata intervistata al Tg3 e la domanda era "che impegni si sente di prendere?". La risposta è stata "sicuramente grandissimo ascolto. Sono a disposizione per questo ascolto". Presidente Spelgatti, assessore Aggravi, io mi auguro che la vostra trattativa ci porti a casa i 280 milioni di euro, me lo auguro per i valdostani, per il futuro di questa regione, altrimenti sarà dura comporre il bilancio del prossimo triennio.
Io devo dire che noto un comportamento difforme all'interno della maggioranza. Ci sono alcuni consiglieri che invitano al dialogo, invitano all'approfondimento, invitano al confronto, invitano a superare quegli odi, quei percorsi che in passato hanno segnato fortemente la scorsa legislatura. Invece alcuni di voi, dal consigliere Manfrin alla presidente Spelgatti, hanno proprio questo niet, questo modo di contrapporsi in modo pesante e significativo. Io voglio solo ricordare una nota che riguarda proprio il capogruppo Manfrin, il re del Web, colui che scivola spesso su Facebook e che a un certo punto, quando il Presidente del Consiglio comunale evitò di iscrivere un vostro provvedimento, fece una dichiarazione molto forte dicendo: "chi si fregia di essere un democratico e poi non permette una democratica discussione, o il potere gli ha dato alla testa oppure ha qualcosa da nascondere; è una cosa che non si è mai vista!". consigliere Manfrin, noi l'abbiamo vista nel Consiglio scorso.
Presidente - La parola al consigliere Testolin. Prego però di essere più attinenti alle comunicazioni.
Testolin (UV) - Grazie, Presidente, per avermi concesso una replica alla presidente Spelgatti. In quanto alla serietà, lei tocca un tasto che mi affascina particolarmente, perché all'interno di quest'Aula, come al di fuori di essa, la mia serietà è comprovata da atteggiamenti che sono sotto gli occhi di tutti. Lo dico senza falsa modestia, perché è una delle principali caratteristiche che, a mio avviso, soprattutto all'interno di questa Assemblea bisogna dimostrare di avere per essere un po' credibili.
Io non sono un uomo da Web, non sono il re del Web, ma come tutti leggo i giornali, mi confronto con la gente ed escono delle riflessioni che sono dettate dal fatto di leggere dei virgolettati dichiarati da lei o dei video che sono alla portata di tutti e che lasciano trasparire determinate indicazioni. Considerate le informazioni a disposizione di quest'Aula e considerata quella che deve essere la serietà richiesta soprattutto a chi deve dirigere un Governo regionale, penso che ci sia l'obbligo da parte sua di porre la massima attenzione, così come avevamo già chiesto nella scorsa seduta del Consiglio e come richiederemo in una istanza presentata nuovamente oggi. Mi riferisco a un certo tipo di approccio nei confronti delle comunicazioni, perché poi queste stesse comunicazioni hanno un impatto sul mondo che ci circonda e sull'opinione pubblica che ne trae delle conseguenze. Queste conseguenze sono corrette, se a quello che si dice segue poi una opportuna presa operativa all'interno dell'Amministrazione. Questo non sempre purtroppo avviene. Quindi la sua responsabilità è quella di dare delle comunicazioni coerenti con quello che poi pensa di poter realizzare e, se pensa di non poterlo realizzare, deve dire che pensa di non poterlo realizzare.
Io qua mi fermo, perché non vorrei che diventasse una disquisizione tra me e lei, però è solo per sottolineare che quello che mi sono permesso di dire è confortato da supporti cartacei, audiovisivi o da quello che è trasparso all'interno di comunicazioni ufficiali. Quindi la serietà da parte mia è massima oggi e lo sarà sempre in futuro. Spero che lo sia altrettanto per la sua parte.
Presidente - La parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - A questo punto mi corre l'obbligo di dire due parole! Non mi sovrapporrò a quanto immagino già risponderanno i colleghi della Giunta, relativamente alle interrogazioni che avete presentato riguardo alle mie dichiarazioni: su questo sorvolerò perché una risposta verrà data. Però accolgo volentieri la sollecitazione da parte del collega Baccega, penso galvanizzato anche dal grande successo ottenuto recentemente nel Consiglio comunale di Aosta, dove si è riusciti a consolidare una posizione da parte del suo movimento o non movimento (non si capisce bene la composizione: fa parte dell'Union Valdôtaine, ma nel Comune di Aosta fa parte di un altro partito, però sostiene l'Union; è abbastanza divertente).
Quanto lei ha riportato - sono felice che l'abbia fatto, collega Baccega - corrisponde al vero e sono frasi che sottoscriverei tutt'oggi. L'occasione in cui io ho rilasciato quelle frasi e quelle dichiarazioni fu quando non venne iscritta all'ordine del giorno del Consiglio comunale una mozione che trattava del Segretario generale del Comune di Aosta. Ci fu detto, nel bocciare quella discussione, che il Segretario generale del Comune di Aosta non era un argomento che si trattava in Consiglio comunale: in quell'occasione dissi che era una follia! La dimostrazione che la situazione di oggi è completamente differente sta nel fatto che gli argomenti sono già ricompresi all'interno di questo ordine del giorno, ovvero che le tre risoluzioni che voi avete presentato lo scorso Consiglio oggi saranno discusse e sono state ammesse. Quindi direi che la democrazia è perfettamente rispettata.
Presidente - Il confronto democratico è sempre auspicabile, però vi chiederei di attenervi alle comunicazioni, se no si interviene per fatto personale. La parola al collega Rollandin.
Rollandin (UV) - Due brevissime considerazioni. La prima, solo per capire se nell'ambito di questi incontri a livello romano sono possibili le presenze dei nostri parlamentari. Per quanto ci riguarda il discorso dei parlamentari ha un significato profondo. A parte che dovrebbero essere contattati e collegati con l'attività che si svolge a livello di questo Consiglio, soprattutto per quanto riguarda i rapporti che abbiamo in Parlamento non a caso e che dobbiamo utilizzare al meglio.
Secondo punto. Voglio ricordare che i tavoli si aprono perché sono previsti per legge. Sono non solo previsti ma obbligatori su tutte le questioni che riguardano naturalmente la parte finanziaria. Il problema non è tanto l'apertura dei tavoli, il problema è di apparecchiarli i tavoli. E lì da un po' di tempo è sempre più difficile trovare il modo di riuscire a far capire quali sono le differenze sostanziali tra quello che avviene in una Regione come la nostra e le altre Regioni. Non sempre questo è un aspetto che viene preso in considerazione. Quindi io ritengo che, al di là dei tavoli che si susseguono, è importante capire se i riscontri che ci sono, come è stato ricordato, e i dossier trovano una soluzione che sia compatibile con quello che i decreti e le norme vigenti hanno portato, ed è la ragione per la quale ci si è esposti anche a presentare dei ricorsi che a breve avranno un esito.
Presidente - La parola al consigliere Nogara.
Nogara (UVP) - Già ieri ho partecipato alla IV Commissione e sono rimasto un po' sorpreso dalle dichiarazioni dell'Assessore. Devo dire per correttezza che l'Assessore ha detto che certe dichiarazioni le ha fatte a livello personale e non in rappresentanza della Giunta. Poi sento questa mattina la Presidente, alla quale vorrei ricordare che quest'Aula è fatta apposta per risolvere delle questioni, ma avendo delle risposte. Da quando lei è entrata in questo Consiglio continua a ripeterci che dirà il meno possibile, solo quello che vuole e quando vuole: non è un comportamento logico e corretto da parte di un Presidente della Regione.
Torno alle questioni spinose che ha affrontato questa mattina, riferendosi chiaramente al casinò. Mi hanno stupito anche le dichiarazioni di ieri dell'assessore Aggravi che diceva che spesso nel passato qui in Regione si è guardato soprattutto alla politica e non alla tecnica. Come è stato già detto precedentemente, lei si rivolgeva a tanti consiglieri che sono adesso presenti nella vostra maggioranza, in qualità di Presidente del Consiglio, di consiglieri e di assessori. In più c'è il consigliere Chatrian che con il casinò ha delineato la linea che bisognava seguire e che si deve discutere. Perciò tutti gli elementi per dare delle risposte e per darle soprattutto al casinò, ai dipendenti e ai sindacati, ce li avete e li avete alla grande! Avete il vecchio e il nuovo, tutto assieme: facile da vedere, da capire e da condividere. Perciò ci aspettiamo, come tutti, delle risposte, perché sono state dette delle cose abbastanza gravi proprio nei riguardi dei precedenti amministratori che hanno lavorato e hanno condiviso delle decisioni. E sentire dire che hanno condiviso delle decisioni politiche e non tecniche mi fa abbastanza strano, perché si gioca probabilmente anche sulla loro pelle.
Presidente - La parola alla Presidente della Regione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Per quanto riguarda i tavoli delle trattative che sono stati attivati ribadisco, come già detto in Commissione, che noi siamo stati invitati, nel senso che abbiamo avuto la convocazione direttamente dal Ministro per quanto riguarda questi tavoli. Sottolineo che non si tratta di incontri di amicizia, come è stato buttato lì a un certo momento - mi riferisco a una battuta che ha fatto qualcun altro precedentemente, non stavo rispondendo a lei collega Rollandin - ma sono tavoli già operativi. Molto semplicemente, il Senatore e il Deputato verranno poi sentiti e auditi e verranno convocati nel momento in cui ci sarà la necessità. Vi dico anche che da parte nostra c'è piena disponibilità, ma ricordo anche che, se si chiede collaborazione, questa deve esserci da entrambe le parti, e mi riferisco in particolare al collega Lanièce che sta presentando delle iniziative senza mai confrontarsi con la Regione. Quindi da parte nostra c'è piena disponibilità e vediamo se la disponibilità è da entrambe le parti, in un rapporto reciproco. Poi, a livello istituzionale, noi siamo stati convocati e non abbiamo fatto noi la convocazione.
Collega Baccega, eviti di fare battute superficiali sul fatto che avrei detto "le rispondo da avvocato". A fronte della domanda di un commissario, quando si stava cercando di capire qualcosa di più sui contenziosi aperti con lo Stato e si cercava di entrare tecnicamente sui ricorsi aperti, sulla scadenza del 6 novembre e su tutta una serie di questioni più tecniche, nel cercare di spiegare al commissario che cercava di avere delle risposte più tecniche e non aveva capito determinati meccanismi, ho semplicemente specificato in quel momento "da avvocato le dico questa questione". E, anzi, da avvocato ho sottolineato il fatto che gli uffici dell'Avvocatura regionale avessero presentato dei ricorsi ben motivati e quindi ho fatto un complimento agli uffici dell'Avvocatura che avevano fatto un corretto lavoro per quanto riguarda il ricorso, che è una questione diversa da una questione politica. Ho fatto un complimento tecnico, perché i ricorsi erano stati presentati correttamente. Non è che mi sono messa a parlare da avvocato, ma ho cercato di dare delle spiegazioni tecniche, laddove mi venivano richieste.
Presidente - La parola all'assessore Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Non è mia intenzione cambiare discorso, ma voglio intervenire sulla legge della mobilità il cui iter consiliare avrà luogo e di cui l'assessore Aggravi ha già dato le dovute risposte. Nel corso della precedente legislatura mi ero interessato sull'argomento ricordando che sarebbe stato opportuno inserire in legge un'iniziativa che viene denominata "Lavoroinbici" e che ora vorrei condividere con il Consiglio. Il testo della proposta di legge è stato scaricato e sarà portato in Commissione e se la stessa vorrà tenere conto di questa mia sollecitazione, lo spunto si può prendere da quanto fatto dal Comune di Legnano oppure, se siete disponibili, vi posso fornire un dossier che a suo tempo avevamo istruito per inserire questa iniziativa all'interno della legge. È chiaro ed è sotto gli occhi di tutti - l'avete già ribadito - che ci vogliono le coperture finanziarie per la legge. Di questo magari ne discuteremo in seguito, anche in occasione dell'approvazione del rendiconto.
Presidente - La parola al consigliere Bianchi.
Bianchi (UV) - Ha fatto bene il Presidente a richiamare che nelle comunicazioni dovremmo parlare degli argomenti delle comunicazioni e non sicuramente del Comune di Aosta. Ci sono delle iniziative presentate dai colleghi, che andranno nello specifico a chiedere alcune precisazioni sul collega Manfrin. Ormai i suoi cinguettii su Twitter li conosciamo! Tempo fa aveva preso di mira un valdostano di colore, dopo di che si è scoperto che era valdostanissimo. Bisognerebbe capire se il collega Manfrin lavora con queste persone; non lo so!
Ma torniamo a noi, presidente Fosson. Mi rivolgo alla presidente Spelgatti. Parto dal presupposto che lei nei primi Consigli non ha fatto nessuna comunicazione: oggi ci risponde e ben venga. Però il tirare sempre le orecchie ai colleghi sul fatto che siano seri o dicendo "lei non si rivolga più": la cosa è reciproca! Quindi lo chiederemmo anche a lei. Poi avremo modo di discuterne, perché le dichiarazioni che lei ha fatto ci sono, sono state riportate.
Al di là di questo, io volevo fare un intervento più costruttivo. Mi riallaccio alla riunione della I Commissione che abbiamo fatto con il presidente Luboz, dove abbiamo svolto le varie audizioni, dal mattino fino alla sera, audendo il Deputato, il Senatore e poi lei, Presidente. All'interno della I Commissione, nella quale sono rappresentate tutte le forze politiche, all'unanimità abbiamo proposto di fare un comunicato, per chiedere più collaborazione a tutti i nostri organi istituzionali: Regione, Governo, Deputato, Senatore. La domanda che le faceva il collega Rollandin era molto chiara: era il fatto che in quella riunione - il presidente Luboz lo ha anche detto in un comunicato - cerchiamo di collaborare. Poi che il senatore Lanièce presenti una legge e non lo chieda a lei, io dico non lo so! Il problema secondo me è un altro e l'obiettivo che dobbiamo avere è diverso: è la Valle d'Aosta, non chi la presenta. Se dobbiamo dire qualcosa al senatore Lanièce, dovremmo dirgli "quella che hai presentato non va bene, perché noi la vediamo in una maniera diversa"; il problema non è il perché il senatore Lanièce l'abbia presentata o perché non glielo abbia chiesto. Il senatore Lanièce, a differenza sua, è stato votato come Senatore, ha vinto le elezioni, così come la deputata Tripodi. Lei invece siede da Presidente della Regione, perché diciotto persone hanno deciso che lei doveva sedere lì. Quindi capisce che nelle comunicazioni lei dovrebbe sì fare le comunicazioni di quello che succede nell'arco dei quindici giorni da un Consiglio all'altro, ma dire le cose, perché non capisco cosa non si possa dire! Vorrei capire cosa non si possa dire!