Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 51 du 25 juillet 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 51/XV - Interpellanza: "Interventi a sostegno del settore dell'apicoltura".

Fosson (Presidente) - Punto 14 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Vesan per l'illustrazione.

Vesan (M5S) - Finalmente ricominciamo il dibattito, in Consiglio. Due parole per introdurre un'interpellanza legata a un settore dell'allevamento valdostano purtroppo tristemente considerato un po' di serie B sul nostro territorio; il problema della moria delle api è veramente grave, comporta riduzioni di questi micro capi di bestiame con un ordine di grandezza del 25 percento anche in una sola stagione.

Se fosse legato a una qualunque altra attività di allevamento sul territorio valdostano, ci sarebbero state levate di scudi, grandi interventi e un sacco di attività e di dibattito pubblico. Purtroppo invece sulla questione delle api siamo ancora in alto mare. La situazione è legata al fatto che non sono ancora chiare le cause che portano a questo problema. Il fatto che però ci si ritrovi in primavera con gli alveari vuoti comporta problemi non solo per la produzione del miele, che in Valle d'Aosta è importante da un punto di vista quantitativo e anche qualitativo: il miele di Châtillon è riconosciuto a livello nazionale ed è notizia di oggi che la Cofruits di Saint-Pierre ha avviato una linea di produzione di miele biologico, quindi è un prodotto importante sul nostro territorio. Ci sono poi delle condizioni veramente molto particolari legate a questo problema che possiamo verificare quasi esclusivamente sul nostro territorio. È un dato con il quale ci siamo confrontati con molti apicoltori quello per cui la moria delle api si presenta con caratteristiche di virulenza molto diversificate a seconda del fatto che - con la fine della stagione estiva e l'inizio della stagione autunnale - le api siano mantenute in quota o siano portate invece sul fondovalle.

Le api mantenute in quota non presentano in quasi nessuna misura questa problematica, mentre sul fondovalle le api che finiscono la stagione estiva con le ultime fioriture autunnali, alla fine della stagione invernale non sono più dentro il loro alveare. Non stiamo parlando di una moria di api legata alle situazioni climatiche per le gelate precoci o tardive, per cui si trovano molte api morte davanti all'alveare, siamo in una situazione in cui le api perdono la possibilità di rientrare presso l'alveare, perché hanno problemi di tipo neurologico: l'incapacità di potersi continuare a comportare da ape e abbandonano la loro casa, la loro famiglia e il loro allevatore.

Possiamo studiare il problema. Mi rendo conto che sia difficile, però siamo in una situazione particolarmente favorevole perché - contrariamente alla problematica che si presenta in quasi la totalità del mondo occidentale - siamo in una situazione in cui abbiamo la possibilità di confrontarci con alveari e con api che invece il problema non lo presentano.

Io non voglio dire che abbiamo la soluzione in tasca e che sappiamo che questa moria è legata a condizioni climatiche, che è legata alla varroa piuttosto che all'utilizzo di fitofarmaci che - rispetto a quelli utilizzati in precedenza - comportano problemi di tipo neurologico negli insetti, però siamo finalmente nelle condizioni di poter studiare in modo approfondito il problema che potrebbe essere anche l'occasione - per una volta, come valdostani - di risolvere un problema che colpisce questo tipo di allevamento a livello mondiale.

Quello che chiediamo è cosa è stato fatto fino adesso, quello che si sta facendo e se esistono degli studi e dei dati approfonditi su questo argomento.

Dalle ore 18:52 assume la Presidenza la Vicepresidente Emily Rini.

Rini (Président) - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Vorrei sottolineare che il settore apiario non è mai stato di serie B nel contesto valdostano; è un problema serio quello che lei ha evidenziato, mai sottovalutato dalle strutture dell'Assessorato che ora rappresento. Questo per dire che questo fenomeno è assolutamente importante da monitorare, da tenere sotto osservazione, soprattutto un settore che va studiato, come giustamente lei ha sottolineato.

Un breve riepilogo. Le prime segnalazioni di spopolamento degli alveari giunte all'Assessorato e alla ASL della Valle d'Aosta risalgono al mese di dicembre 2015. Il fenomeno degli spopolamenti degli alveari negli altri paesi è frequente da quasi un decennio. Le cause imputate al fenomeno sono state le più disparate: si parla d'inquinamento elettromagnetico, di fattori di stress dovuti al nomadismo, di cambiamento climatico, della suscettibilità dell'ape a vari patogeni trasmessi dalla varroa, dei pesticidi utilizzati in ambito agricolo. Tutto questo senza però giungere mai a individuare un unico patogeno o fattore scatenante. Forse sta a dimostrare che sono diversi i fattori che possono interagire tra di loro.

Per quanto riguarda la domanda se l'Assessorato regionale ha attivato una specifica ricerca volta a verificare un legame tra la moria di api e l'uso di fitofarmaci sul fondovalle, devo dire che le strutture competenti degli allora Assessorato all'agricoltura e risorse naturali e Assessorato alla sanità salute e politiche sociali e dell'Azienda USL della Valle d'Aosta si sono attivate sin da subito per cercare di comprendere e di stimare l'ampiezza del fenomeno per quel che riguarda il territorio valdostano. Tra l'autunno del 2016 e la primavera del 2017, il tecnico apistico dell'Assessorato all'agricoltura, in collaborazione con i veterinari della ASL, ha effettuato circa quaranta interventi sul campo, prelevato più di trenta campioni delle diverse matrici dell'alveare, indirizzandoli al laboratorio di riferimento dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.

Dai sopralluoghi in apiario sopradescritti e da quanto riferito dagli apicoltori, si è potuto constatare che gli spopolamenti e la mortalità erano tutti riferiti al periodo tardo autunnale e maggiormente concentrati nell'alta Valle in zona a vocazione principalmente viticola. Dalle analisi refertate dall'Istituto zooprofilattico sono emersi otto diversi apiari positivi a quattro principi attivi di prodotti fitosanitari appartenenti alla gamma degli insetticidi.

Dal 15 maggio 2017, con la DGR n. 609, con la quale si riconosce l'importanza e la complessità del problema, sono state approvate le linee guida regionali per la gestione delle segnalazioni di morie o di spopolamenti degli alveari e sono state definite le varie figure preposte a collaborare per cercare d'identificare quanto più possibile il fenomeno di spopolamento e di moria degli alveari. Il documento prevede inoltre di formare e d'istruire le diverse categorie interessate, vale a dire apicoltori, viticoltori, frutticoltori e orticoltori. Nel 2017 è stato inoltre avviato un progetto presentato dalla società cooperativa Miel du Val d'Aoste, finanziato per un importo di 20 mila euro dalla Banca di Credito Cooperativo valdostana che ha visto la partecipazione dei nostri tecnici, della ASL e di una veterinaria libera professionista.

Gli esiti del progetto sono stati divulgati il 20 maggio in occasione del convegno organizzato per celebrare la Giornata internazionale delle api. C'è poi la delibera di Giunta regionale n. 401 dell'aprile 2018, in cui si riportano le principali azioni, alcune delle quali sono già consolidate e avviate. Vengono organizzati incontri informativi e formativi in collaborazione con l'Assessorato alla sanità salute e politiche sociali, con associazioni di categoria e con l'ASL, rivolti a tutte le figure del comparto agricolo al fine anche di ridurre l'utilizzo di fitofarmaci, stimolando l'utilizzo di tecniche biomeccaniche di prodotti a basso impatto ambientale, anche in ottemperanza al piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. C'è poi la riedizione delle schede di trattamento divulgate dall'Ufficio servizi fitosanitari dell'Assessorato all'agricoltura, indicando nelle stesse le misure da mettere in atto da parte degli utilizzatori di fitofarmaci per ridurre i danni ai pronubi, concordate tra i tecnici regionali e gli esperti dello IAR e condivise attraverso incontri con i portatori di interesse; informazioni rivolte alla cittadinanza e alle Amministrazioni comunali valdostane attraverso la predisposizione di un opuscolo, in cui si illustri l'insostituibile funzione degli impollinatori nell'ecosistema per garantire produzioni alimentari agricole redditizie e diversificate; vigilanza territoriale da parte del Corpo forestale valdostano da realizzarsi con il supporto dell'Ufficio tecnico Servizi fitosanitari; l'indicazione ai Comuni e alle componenti delle strutture regionali che nella realizzazione di rimboschimenti, ricostruzioni vegetali, riordini fondiari, interventi di difesa del suolo, aree verdi si dia preferenza a specie vegetali di interesse apicolo; elaborazione di una bozza di disciplinare di produzione per il miele della Valle d'Aosta per una sua maggiore conoscenza da parte del consumatore, tutela e valorizzazione; la prosecuzione del rapporto con le associazioni di categoria sull'attuazione delle diverse attività di formazione rivolte agli apicoltori, compresa la collaborazione e il sostegno al Comune di Châtillon, come da anni già in atto per la realizzazione della consueta Sagra del miele.

L'attività di monitoraggio e controllo è proseguita anche nel 2018 e purtroppo sono state riscontrate delle positività a fitofarmaci su campioni di api morte nel periodo primaverile. Al momento possiamo quindi confermare che sussiste un legame tra l'utilizzo di pesticidi in agricoltura e le morie di alveari avvenute sinora. Proprio per questo motivo i diversi uffici dell'Assessorato collaborano tuttora con l'Assessorato alla sanità, azienda USL e Corpo forestale per cercare di arginare il problema.

Sulla terza domanda, "quali e quanti siano i controlli sul tipo e sul numero di trattamenti effettuati su vite e alberi da frutto sul territorio valdostano, quali siano le sanzioni previste per il mancato rispetto dei limiti e quante sanzioni siano state irrogate nell'ultimo triennio" per garantire i consumatori finali che i prodotti alimentari rispettino i requisiti igienici richiesti dalle norme in essere, il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione della ASL Valle d'Aosta effettua sopralluoghi nelle aziende di produzione primaria di origine vegetale per verificare il rispetto delle norme nazionali e comunitarie relative alla commercializzazione e all'utilizzo di prodotti fitofarmaci.

Negli ultimi tre anni sono stati effettuati quindici campioni all'anno suddivisi con il seguente criterio: cinque sul terreno, cinque su frutto e cinque su foglia. Nell'anno in corso sono previsti nove campioni (tre su terreno, tre su frutta e tre su foglia) al posto dei quindici precedenti perché non sono mai state riscontrate irregolarità. Nel corso dei controlli effettuati nel triennio in esame non sono state riscontrate irregolarità, pertanto si precisa che la normativa prevede un controllo dello 0,1 percento delle aziende annue e che il numero delle aziende interessate è dieci volte superiore a quanto previsto dalla legge. Il mancato rispetto dei limiti ai sensi del regolamento europeo n. 60/2016 in vigore al 10 agosto 2016, che modifica il regolamento n. 3/96, prevede la comunicazione all'autorità giudiziaria di quanto risulta violato all'articolo 5. Nell'anno in corso, a seguito dell'approvazione della DGR n. 401 del 3 aprile 2018, il Corpo forestale della Valle d'Aosta - coadiuvato da uno o più tecnici dell'Ufficio servizi fitosanitari regionale - ha eseguito controlli specifici a sorpresa nelle zone a vocazione frutticola nella media Valle d'Aosta nel periodo della fioritura dei frutteti; nel corso dei sopralluoghi sono state controllate cinque aziende, redatti altrettanti verbali senza riscontro di irregolarità relative alle disposizioni riguardanti l'utilizzo di insetticidi, acaricidi, diserbanti, disseccanti durante il periodo di fioritura. Tutte le superfici coltivate a frutteto sono risultate inoltre regolarmente sfalciate da erbe fiorite.

I controlli effettuati dal Corpo forestale sono stati eseguiti in applicazione dell'articolo 22 della legge regionale n. 56/82 (Provvedimenti per la difesa e l'incremento dell'apicoltura della Valle d'Aosta). Ai controlli di cui sopra se ne è aggiunto uno effettuato a seguito di una segnalazione di morie di api avvenute nella zona di Gressan, di cui si è avuta notizia il giorno 11 maggio 2018. Nella mattina dello stesso giorno è stato fatto un sopraluogo dalla SC Igiene, Allevamenti e produzioni zootecniche, servizi veterinari assieme al Corpo forestale con redazione di un verbale. A questo primo sopralluogo ne è seguito un altro, verbalizzato dall'ispettore fitosanitario Carcereri dell'Ufficio servizi fitosanitari, nel corso del quale si è constatato che il prodotto insetticida utilizzato nel frutteto più prossimo agli alveari è stato distribuito rispettando le norme di legge.

"Quali siano le intenzioni della Giunta regionale per quello che riguarda lo specifico settore dell'apicoltura nell'ambito del proprio programma di Governo": in particolare l'Assessorato procederà a completare le attività previste nel piano triennale 2017/19, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 170 del febbraio 2016, a pubblicizzare il terzo bando previsto dal PSR 2014/20 prevedendo aiuti concreti per il settore; inoltre si darà corso ad attività di monitoraggio degli alveari di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 609 attraverso una stretta collaborazione tra gli uffici regionali, il Corpo forestale e la ASL. Questo per incentivare la sensibilizzazione nell'utilizzo di prodotti chimici presso i coltivatori, il monitoraggio e il controllo delle macchine erogatrici, il completamento dei corsi abilitativi per l'utilizzo corretto delle sostanze chimiche, la promozione di attività divulgative rivolte a ragazzi delle scuole attivando i tecnici del settore, nonché il centro agricolo di Saint-Marcel e promuovere il prodotto di eccellenza, collaborando e sostenendo la Sagra del miele.

Venerdì prossimo porteremo in Giunta regionale la delibera che prevede l'individuazione delle azioni prioritarie per l'incremento dell'apicoltura locale e la valorizzazione e commercializzazione del miele per la campagna naturale 1 agosto 2018 - 31 luglio 2019.

Dalle ore 18:56 assume la Presidenza il Presidente Fosson.

Fosson (Presidente) - La parola al consigliere Vesan per la replica.

Vesan (M5S) - Ringrazio l'Assessore per i dati forniti, utilissimi e importanti per inquadrare il problema. Non riesco tanto a capire la sequenza delle risposte. La prima risposta è stata che, relativamente alla moria delle api, non ci sono cause certe. È così, lo sappiamo, potrebbe essere legata alla varroa come agli antiparassitari.

Nella seconda risposta mi ha detto che nell'esame dei campioni delle api in entrambi i casi di moria abbiamo ritrovato la presenza di fitofarmaci e di pesticidi sui campioni di api ritrovate, dopo di che mi ha evidenziato che, da un punto di vista dei controlli, sono stati prelevati su tutto il territorio della Valle d'Aosta quindici campioni, di cui solo cinque per tipologia, dicendomi che era un campionamento esagerato (dieci volte quello nazionale) e che non abbiamo trovato nessun riscontro; ma se noi troviamo le api morte con l'insetticida in corpo e poi facciamo un controllo sul territorio e diciamo: "gli insetticidi sono stati dati tutti regolarmente e quindi da quest'anno li controlleremo meno e passeremo da quindici controlli a nove" vuol dire che l'azione di verifica e il tentativo di risolvere il problema è ancora molto in alto mare.

Per quello che riguarda i controlli da parte della Forestale, su come siano stati dati i fitosanitari, abbiamo verificato che non c'è stato nessunissimo problema, ma stiamo parlando di un campionamento ripetuto una sola volta nell'arco di tutta la primavera 2018. Quindi ho capito che la normativa è particolarmente elastica e permette di non controllare veramente niente, però non mi sembra che questa sia un'azione volta a risolvere il problema. Lei mi ha citato moltissimi interventi finalizzati alla formazione e all'informazione: questo tipo di soluzione, ancorché finanziata generosamente, non ha nessun significato nel momento in cui noi non sappiamo qual è la soluzione del problema. Possiamo dare delle indicazioni di tipo cautelativo, ma abbiamo verificato che il problema non si è risolto: la moria delle api nel 2018 è ancora presente e non può essere legata a una problematica occasionale.

Quindi invito l'Assessorato competente a una maggiore attenzione e a un maggiore impegno rispetto al minimo standard di legge relativamente a questo problema.