Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 21 du 11 juillet 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 21/XV - Interrogazione: "Iniziative per la sostituzione della plastica monouso con materiale compostabile o riciclabile nelle sagre e feste enogastronomiche".

Rini (Président) - Point 7 à l'ordre du jour, pour la réponse la parole au l'assesseur Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Leggendo questa interrogazione, ho riportato indietro le lancette almeno di cinque anni, quando sono stato qua dentro, perché è stato uno degli argomenti trattati in più occasioni in questo contesto. La problematica che sollevate è assolutamente degna di avere al più presto una soluzione.

Farò una premessa per illustrare quello che si è fatto o si è cercato di fare in questi anni per ovviare a questa situazione, in funzione di che cosa soprattutto dovremmo fare, perché penso che l'impegno vero, in tutto questo contesto, sia capire se tra tutti riusciremo a trovare una soluzione.

Per quello che riguarda la Regione, con il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con legge regionale n. 22/2015 ha approvato altresì il programma regionale di prevenzione dei rifiuti che riporta, tra gli altri, l'adozione di misure volte a rendere sostenibile la gestione delle manifestazioni organizzate da enti e soggetti vari nell'arco dell'anno, quali: fiere, feste patronali, sagre ed altro. Già a partire dal 2011 sono stati predisposti documenti vari (regolamenti, decaloghi, volantini, guide) volti a fornire tutte le indicazioni tecnico-operative finalizzate a favorire una corretta gestione dei rifiuti durante lo svolgimento di dette manifestazioni. Al fine di ricordare la necessità di una corretta gestione dei rifiuti sono state poi emanate delle circolari rivolte ai Comuni e a qualunque altro soggetto interessato all'organizzazione di manifestazioni in cui possono essere prodotti rifiuti, prevedendo altresì la stretta collaborazione del soggetto che organizza la manifestazione con il sub-ATO di riferimento e l'impresa. Tutta la documentazione predisposta dalla Regione, che viene regolarmente aggiornata, tenuto conto dell'evoluzione normativa in materia di rifiuti, è pubblicata sul sito internet della Regione nella sezione "ambiente". Con nota del 19 giugno 2015 (n. 4887) sono state fornite puntuali indicazioni in merito a tali aspetti. In ogni caso, con una circolare del 23 giugno 2015 (nel disciplinare in merito all'attuazione del regolamento regionale n. 2/2007 sui requisiti delle attrezzature per la somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione di manifestazioni aperte al pubblico su area pubblica o privata quali: sagre, feste paesane, eventi sportivi, religiosi, politici in cui è preparata, cucinata, somministrata, distribuita qualsiasi sostanza alimentare) la Regione ha specificato che, come previsto nell'allegato C del regolamento stesso, i piatti, i bicchieri e le posate utilizzate devono essere preferibilmente monouso e, in tal caso, preferibilmente compostabili e che dal primo gennaio 2011 tali stoviglie dovranno essere esclusivamente monouso e compostabili.

A fronte di tali disposizioni, si è dovuto, in una fase transitoria, disporre che l'utilizzazione di stoviglie utilizzate in maniera biodegradabile (compostabile) poteva diventare un problema dall'avvio, a giugno 2015, della raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti domestici assimilati, in quanto l'impianto di trattamento Maserati di Piacenza, - presso cui tale frazione di rifiuti viene conferita ai fini della produzione di compost, destinando i rifiuti organici della raccolta differenziata alla produzione di compost di qualità - ha posto il vincolo che la presenza di mater-bi e di altri materiali non compostabili nella frazione organica non deve superare i limiti a seguito dei quali vengono applicate delle penalità economiche. Per la frazione organica, se le percentuali di materiale non compostabile sono superiori al 10 percento, il corrispettivo è di 105 euro per ogni tonnellata; se sono inferiori al 10 percento, il riconoscimento è 165 euro per ogni tonnellata. Per cui cambia il costo.

In considerazione di quanto sopra, pertanto, la Regione ha prontamente provveduto a fornire tutte le indicazioni tecniche e operative per modificare la modalità di utilizzazione dei piatti, bicchieri e stoviglie nell'ambito di fiere e sagre indicando puntualmente l'utilizzo di materiale compostabile, il cui quantitativo prodotto nell'ambito di ciascuna manifestazione deve assicurare il rispetto dei vincoli al momento posti dall'impianto di recupero.

Questa è la risposta tecnica. Per quello che riguarda la problematica, è chiaro che in questo momento penso che l'eliminazione della plastica monouso dalle sagre dovrebbe essere un obiettivo non rimandabile. Questo lo abbiamo scritto. Abbiamo anche un regolamento regionale, bisogna capire se poi i regolamenti scritti siano il mezzo più efficace, perché bisognerebbe che poi a ogni regolamento ci fosse una sorta di condivisione anche da una parte un po' più ampia a quella che organizza gli eventi. Per cui un'idea che mi era venuta era quella di provare a superare il regolamento, mettendo al centro della discussione l'attuale regolamento, magari attivare una tavola rotonda in cui siano presenti organizzatori, tecnici dell'Assessorato, associazioni ambientaliste e la allargherei volentieri ai membri della III Commissione per capire se riusciamo a uscire da questo impiccio. Anche perché, leggendo tutto questo, probabilmente neanche il mater-bi è la soluzione per ovviare a tutte queste problematiche. Probabilmente sarebbe più opportuno avviare una campagna dove l'utilizzo di stoviglie lavabili sia un percorso più consono all'ottenimento del risultato, perché altrimenti rischiamo di avere delle soluzioni assolutamente parziali e di non risolvere un problema che è assolutamente sentito. Lo dico perché, bastasse cambiare Assessore per risolvere il problema... ne abbiamo cambiati quattro, ma il problema rimane!

(Dalle ore 10:22 riassume la presidenza il Presidente Fosson)

Fosson (Presidente) - Per la replica la parola alla consigliera Pulz.

Pulz (IC) - Ringraziamo molto l'assessore Gerandin per la sensibilità dimostrata e anche il precedente Consiglio per il lavoro svolto per quella che è stata definita una delle più gravi emergenze ambientali dei nostri tempi, ovvero l'inquinamento da plastica monouso che sta devastando i mari e sta riempiendo il pianeta, in quanto non entra nel circuito del riciclo ma va ad alimentare gli inceneritori. Auspichiamo che possa essere realizzato quanto l'Assessore ci stava dicendo, cioè questo tavolo di lavoro. Non abbiamo capito quale sarà la tempistica e credo che sia essenziale capire con quale organizzazione potremo lavorare su questo punto, perché di fatto il problema forse si può risolvere con una buona organizzazione, ampiamente collaudata già dall'associazione "Valle Virtuosa", dotando i luoghi delle manifestazioni enogastronomiche e i vari eventi di cassonetti differenziati con colori, descrizioni intuitive e personale volontario, che peraltro è già in parte formato, proprio per il presidio dei punti di conferimento.

C'è anche da richiedere certamente uno sforzo di tipo economico da parte dell'Amministrazione forse per immagazzinare queste stoviglie in mater-bi, in cellulosa compostabile; se non è questa la soluzione - come sembrava dirci l'Assessore - possiamo trovare un'alternativa: stoviglie riciclabili, lavabili con sistemi abbastanza facili da mettere in atto o - perché no? - magari possiamo anche pensare di sostituire queste stoviglie con il legno, che tra l'altro farebbe onore alla nostra tradizione.

Questo sforzo, anche economico, che chiediamo all'Amministrazione presenta senz'altro numerosi vantaggi. Innanzitutto in termini di facili misure antinquinamento. Proprio due giorni fa mi è capitato tra le mani uno studio dell'Università degli Studi di scienze gastronomiche di Pollenzo, in cui è messo in evidenza come cento chili di stoviglie compostabili avviate al trattamento evitano di immettere in atmosfera sessanta chili di CO2. È un dato che forse non ci dice niente, ma, per rendere l'idea, vi posso anche dire che questi sessanta chili di CO2 equivalgono a sei auto che percorrono cinquanta chilometri o all'energia consumata da 365 lampadine da cinquanta watt accese tutto il giorno. Quindi un risparmio di un certo livello. Invece dobbiamo notare che in alcuni grossi eventi che caratterizzano l'estate, ma non solo, e che si svolgono sul nostro territorio emergono palesi contraddizioni. Vorrei portarvi due esempi per tutti: l'ex Trofeo Topolino che ora si chiama "Snoopy" che da anni richiama numerosissimi piccoli calciatori e loro famiglie: dove vengono consumati i pasti, volontari e Alpini sorvegliano la raccolta differenziata e tutto funziona bene, mentre tutto attorno, dove privati vendono cibi e bibite, l'area verde di Gressan si trasforma in un campo di battaglia. La stessa situazione si riscontra per la manifestazione "Celtica", dove si potrebbero evitare alcuni quintali di rifiuti destinati alla discarica, se la raccolta differenziata fosse presidiata con rigore dai volontari della festa.

Il secondo grande vantaggio che vediamo è l'impatto educativo sui cittadini se li si educa all'uso di materiali alternativi biodegradabili, riciclabili e lavabili. Finalità che la politica non deve mai dimenticare in quanto ha sempre la responsabilità di farsi garante delle necessarie trasformazioni culturali e, se possibile, di anticiparle, a cominciare dalle piccole scelte quotidiane come quella di mettere a disposizione in quest'aula la nostra buonissima acqua di montagna, tra l'altro in queste eleganti caraffe che non deturpano le fotografie e le riprese video, cosa che invece succede spesso durante le conferenze con l'uso delle bottigliette di plastica monouso. Queste buone pratiche - se diffuse e se noi per primi daremo il buon esempio, magari anche negli uffici di via Piave - serviranno ad esempio ai Comuni, alle Pro loco e ai singoli cittadini che si abitueranno così a praticare un'efficace raccolta differenziata presso il loro domicilio, secondo gli obblighi di legge a cui l'Unione europea giustamente ci richiama.