Objet du Conseil n. 381 du 9 juillet 1981 - Resoconto
OGGETTO N. 381/81 - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "APPROVAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1980".
Presidente - La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (UV) - Per il secondo anno consecutivo, il conto consuntivo viene presentato tempestivamente e cioè nell'anno di esercizio successivo a quello in cui si è svolto il bilancio stesso. Anche quest'anno, però, rispetto alle nostre ambizioni, siamo leggermente in ritardo; ritardo che è dovuto in parte al non ancora perfetto funzionamento del Centro meccanografico che non dà la posta di spesa con la necessaria rapidità, e in parte sia alle note vicende riguardanti il riparto fiscale, sia alla possibilità, durata a lungo, di avere dei supplementi di entrate rispetto al 1980.
Il rendiconto finanziario è stato mutato nel senso che esso corrisponde adesso alle poste di uscita e quindi, tecnicamente, ricalca quelle che sono le previsioni di spesa; non sto a leggervi le cifre anche se è proprio una questione di cifre, e, per quanto riguarda gli aspetti negativi o discutibili del rendiconto, più che alla Giunta spetta ai Revisori sottolinearli. A noi preme soprattutto evidenziare il fatto che è possibile, in un arco di tempo ragionevole, esaminare il rendiconto e quindi sviluppare una critica puntuale rispetto alla gestione del bilancio dell'anno precedente.
Presidente - Colleghi Consiglieri, nell'aprire la discussione generale, faccio presente che al disegno di legge sono allegati la relazione tecnica, la relazione dei Revisori dei Conti - che sono i colleghi Bordon, Lanivi e Viberti - e il parere espresso dalla Commissione Affari Generali in data 1° luglio 1981.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti. Ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Devo dire che quando il Consiglio mi ha nominato Revisore dei Conti non avevo la più pallida idea di ciò che avrei dovuto fare, anzi in verità un'idea nel mio cervello frullava e pensavo tra me: "Stavolta li incastro! Questa volta gli faccio vedere io!". Poi c'è stato lo scontro con la dura realtà: nel corso del 1980 l'Amministrazione regionale ha emesso 42.821 mandati di pagamento, il che significa che a ognuno di questi mandati corrisponde una cartellina, all'interno della quale ci sono le cosiddette pezze giustificative, che comprovano appunto la spesa che è stata effettuata e pagata tramite il Tesoriere. Nel caso, però, dei contributi, nelle cartelline non si trova un bel niente e il motivo è evidente: da parte di chi eroga il contributo, sia esso destinato all'incremento ad esempio della attività artigiana o al risarcimento di qualche furto subito, non s richiede alcuna giustificazione; trattasi di un gesto di interessata Liberalità che fa chi gestisce il potere, con l'evidente scopo di conservarsi la poltrona.
Cari colleghi, in quei circa quindici giorni che ho passato in cerca di una buccia di banana su cui far scivolare la Giunta ho preso diretto contatto, per la prima volta in modo preciso, con la marea cartacea che produce l'Amministrazione regionale. Ma cerchiamo di essere precisi: quando la prima copia del rendiconto è uscita dalla stampante del calcolatore, il Ragioniere Capo mi ha avvertito che potevo finalmente iniziare il mio lavoro di Revisore. Pensavo che per questo tipo di lavoro avrei dovuto lavorare in stretto contatto con le due alter persone - i due Revisori per la maggioranza - che questo Consiglio aveva deciso di scegliere, al fine di fare un controllo preciso di quanto era avvenuto nel corso del 1980.
Povero ingenuo! Dei miei due colleghi, per tutto il tempo trascorso nell'Ufficio di un funzionario delle Finanze, che - bontà sua! - mi ha sopportato per più di due settimane senza troppo lamentarsi, non ho neppure visto l'ombra! Certo, il Consigliere Bordon ormai ha un'età per cui è comprensibile e credo anche giusto che non debba sobbarcarsi una eccessiva mole di lavoro; penso però che non si possa dire altrettanto per il Consigliere Lanivi, che pare godere ottima salute e tutti assicurano essere dotato di un cervello pronto e poderoso. Comunque, non è per criticare loro che ho preso la parola; penso infatti che se hanno una coscienza sarà questa a farli spurgare, altrimenti speriamo ci pensino gli elettori!
Debbo ammettere che le tentazioni di non guardare, di lasciar perdere, di fare altro sono state molte; non è affatto piacevole mettere il naso in cose di cui non si sa niente! E qui denuncio pubblicamente l'ignoranza mia e di quelli che, come Nuova Sinistra, fanno politica in Valle d'Aosta. Dicevo, non sappiamo niente, e quel poco che credevamo di sapere e quello che immaginavamo fosse in un certo modo, abbiamo regolarmente scoperto che è completamente diverso. Quindi, mi sia permesso di cominciare dando qualche consiglio a chi l'anno prossimo vorrà prendersi la briga di svolgere questo improbo compito.
Voglio tra l'altro sottolineare quanto ha già detto il Presidente della Giunta, e cioè che almeno da un punto di vista formale abbiamo fatto grossi passi avanti circa l'approvazione del cosiddetto conto consuntivo o rendiconto generale. Lo scorso anno, i colleghi Tonino e De Grandis avevano sottolineato in due interventi quanto fosse importante e quali siano le caratteristiche del conto consuntivo, che - diceva il Consigliere De Grandis - addirittura nei Paesi anglosassoni riveste più importanza dello stesso bilancio preventivo. Io, purtroppo, lo ripeto, non ho la capacità di cogliere complessivamente quali siano stati gli errori che questa Giunta, a livello di gestione generale, ha commesso; quindi mi permetto di dare, dopo l'esperienza che ho fatto, alcuni consigli a chi volesse intraprendere questo compito, perché penso che tutto sommato anche un modesto lavoratore che viene immesso all'interno di questo Consiglio possa, con i dovuti avvertimenti, fare un discreto lavoro.
La prima cosa necessaria, secondo me, è una preparazione psicologica per resistere al soffocamento da carta che si provoca; e non sto scherzando! Non sto scherzando, perché quei 42.821 mandati e le relative copertine verranno conservati per dieci anni; pensiamo poi che per quest'anno si prevedono circa 60.000 mandati: non so proprio dove tutta questa carta verrà messa! A questo proposito, un inciso: sarebbe ora che certi procedimenti che sono in uso presso qualsiasi azienda privata, anche di dimensioni ben più modeste che non l'Amministrazione regionale, comincino ad essere se non proprio usati per lo meno provati, visto che tra l'altro - mi riferisco alla microfilmatura - abbiamo acquistato, non per questo scopo ma per l'Archivio Generale, tutta una serie di apparecchi che da anni giacciono inutilizzati. Se poi, inciso nell'inciso, si dovesse scegliere una via di questo genere, facciamo prima delle prove e non affidiamoci al primo venuto rappresentante di questo o quel macchinario, ma cerchiamo di condurre un'attenta ricerca possibilmente in collaborazione anche con i funzionari che mostrano di avere esperienza in queste cose.
Dopo aver fatto la preparazione yoga contro il soffocamento da carta, bisogna cominciare a guardare i mastri, che sono dei tabulati enormi sui quali si vede lo svolgimento completo di ogni Capitolo sia dell'entrata che della spesa.
Io mi sono limitato a controllare un solo mastro, quello delle spese in competenza, quindi ho guardato quello che è stato speso dall'Amministrazione regionale con i soldi che entravano, per il 1980, per la prima volta in bilancio. Non ho assolutamente avuto né il tempo né la possibilità di andare a guardare come sono stati spesi i residui.
Dicevo, dunque, di andare a controllare questi tabulati sui quali si vede lo svolgimento di ogni Capitolo; ogni volta che un piccolo campanello d'allarme suona nella testa di chi sta guardando, immediatamente bloccarsi - non fare come ho fatto io! -, chiedere di vedere la copertina alla quale si risale dal numero del mandato, controllare ed eventualmente prendere degli appunti. È assolutamente sbagliato fare quello che ho fatto io: naturalmente ancora una volta l'esperienza insegna! Ho fatto un elenco pazzesco di mandati e quando è stato il momento di controllarli ero agli ultimi giorni, con pacchi di carta di cui non sapevo neanche più perché avevo deciso di avere visione. Quindi, attenzione a come si procede! Se si vuol fare un controllo che sia un minimo serio bisogna tra l'altro cominciare con molto anticipo, e in questo senso devo anche dire che chi avrebbe dovuto collaborare, forse perché impegnato per via del riparto in un compito che è molto più importante che non il controllo, cioè la ricerca dei soldi per i prossimi anni, ha sempre dilazionato le mie richieste e io ho capito con molto ritardo che avrei potuto, senza aspettare che il conto consuntivo fosse stampato, iniziare le mie ricerche in tutta quella massa di dati che nel corso dei mesi si sono depositati nell'Archivio delle Finanze. Un'ultima cosa: sarebbe opportuno - e questo, beh, mi sembra come dire che due più due fa quattro! - farsi affiancare da qualche esperto in bilanci, che abbia dimestichezza con i conti, per fare ciò che non sono riuscito a fare io, cioè, come dicevo prima, avere una comprensione generale del conto e non correre dietro solo alle varie spese, come purtroppo ammetto di aver fatto.
Comunque, prima di entrare nel vivo delle scoperte fatte, vorrei dire ancora qualche parola per spiegare la presenza di una nota che potete trovare in calce alla relazione dei Revisori: siccome sono convinto che come i miei colleghi Revisori - perché hanno firmato prima di me - non l'abbiano letta molti altri colleghi, mi permetto, visto che è molto breve, di rileggerla: "Con la presente nota il sottoscritto precisa che la firma, apposta in calce al verbale redatto dai revisori del rendiconto generale dell'anno 1980, è da considerarsi una semplice attestazione della validità matematico-contabile nel rendiconto medesimo e non certo un avallo alla gestione del bilancio. Infatti pur nel tempo troppo breve avuto a disposizione per l'esame della documentazione giustificativa, ha potuto tra l'altro riscontrare l'uso improprio di fondi. Ritenendo pertanto che non siano stati rispettati gli indirizzi programmatici espressi dal Consiglio regionale in sede di discussione ed approvazione del bilancio preventivo 1980, lo scrivente si riserva di esprimere in sede di dibattito consiliare osservazioni e puntualizzazioni inerenti la valutazione politico-amministrativa del rendiconto nonché, a suo avviso, la non integrale applicazione della legge di bilancio.".
Fin dal primo esame di parte del materiale, ho potuto constatare l'esistenza di discrepanze rispetto alle delibere, sia a livello di utilizzo improprio di Capitoli che nella compilazione stessa delle copertine; più avanti farò degli esempi per chiarire meglio a che cosa mi riferisco. Per intanto, vi informo che quando ho visto queste, chiamiamole così, imperfezioni, ho immediatamente realizzato che non avrei potuto firmare attestando la regolarità del rendiconto. Vi sembrerà strano, me questo fatto mi ha preoccupato e così ho cercato di sapere quali conseguenze avrebbe potuto provocare la mancanza della firma di uno dei Revisori, nel caso specifico, la mia. L'Ufficio Legale e il Ragioniere Capo - ma in particolar modo l'Ufficio Legale - mi fecero intravedere schiere di funzionari inviati dallo Stato a setacciare l'Assessorato alle Finanze con conseguente blocco della macchina amministrativa, che già non funziona molto bene, per almeno sei mesi e con tutte le conseguenze negative che ciò avrebbe provocato non solo per coloro che vivono dei contributi, ma anche per tutto quel tessuto produttivo o semiproduttivo che prospera vendendo i suoi servizi all'Amministrazione regionale. Allora, sempre più preoccupato perché convinto di essere in un vicolo cieco - infatti da una parte non mi sentivo di dire che le cose che mi erano state sottoposte erano regolari e dall'altra non avevo nessuna intenzione di mettere in difficoltà la macchina burocratica e amministrativa - mi rivolsi al Presidente del Consiglio che è maestro nello scovare sempre fra i precedenti o in questa o quella piega del Regolamento una onorevole via d'uscita ad ogni situazione scabrosa. Fu lui, infatti, a consigliarmi di predisporre la nota che vi ho testé letto, con la quale spiego come va considerata la mia firma di Revisore, firma che comunque risulta apposta in calce alla relazione e che dovrebbe quindi scongiurare l'arrivo di chissà quanti noiosissimi burocrati romani.
Grazie a questo aggiustamento, sia la mia coscienza che la forma erano state rispettate.
Da dove cominciare per mettervi al corrente? Forse la cosa più adatta da riferire per illustrarvi che tipo di ricerca ho fatto potrebbe essere il soggiorno di tali coniugi Lavarone all'Hotel Royal di Courmayeur; nel caso che vado ad illustrare, signore e signori, non si può certo parlare di irregolarità: l'imputazione è stata fatta sull'apposito Capitolo 20350 - Spese di rappresentanza. L'aver fatto passare questa spesa fra le economali - e qui faccio un altro piccolo inciso: ci sono molte spese che vengono poi imputate su dei Capitoli come questo, ma che vengono direttamente fatte dall'economo; questo vuol dire che né sulla copertina né sul mastro appare qual è la reale spesa, ma nella copertina abbiamo decine e decine di spese che poi vengono variamente giustificate e vanno a finire sui vari Capitoli; quindi è molto più difficile scovarle. Un altro consiglio quindi ai prossimi Revisori: occhio a tutto quello che riguarda l'economo, in particolare alle dizioni "altrettante anticipate" e cose del genere: si tratta di un pozzo senza fondo in quanto a cose strane! - fa presumere che si volesse evitare eccessiva pubblicità all'ospitalità offerta a questi signori, che anche se per me sono degli illustri sconosciuti debbono essere persone assai potenti, forse addirittura dei Massoni, perché in sette giorni, dal 16 al 22 febbraio del 1980, sono riusciti a farsi fare un conto di appena 1.501.600 lire! Per chi volesse controllare, il numero del mandato è 13374. Oltre alla fattura, c'è anche una lettera di accompagnamento del Direttore dell'Albergo, che molto seriamente definisce i signori Lavarone "vostri graditi ospiti". A me sembrava, più che seria, canzonatoria questa frase, questa definizione, ma mi sbagliavo: pronta a smentirmi c'era infatti la copertina 10097, nella quale c'è una fattura di 36.000 lire, pagate perché la Ditta Jardin Fleuri ha consegnato 9 rose "Sonia" presso l'Hotel Royal. Sulla fattura, a matita, qualche bravuomo ha scritto con un bel punto interrogativo alla fine: "Omaggio alla signora Lavarone?". La data della fattura e della consegna dei fiori è il 16 febbraio, la stessa del primo giorno di ospitalità offerta graditamente dal popolo valdostano, che oltreché ospitale è anche galante! Infatti, ha inviato ben 9 rose! Quindi, ignoto grafomane armato di fragile matita, penso proprio di poterti sciogliere dal dubbio che ti assillava: le rose erano un omaggio per la gradita signora, moglie del gradito ospite!
Mi raccomando, però, ignoto, continua a mettere per iscritto i tuoi dubbi; prima o poi qualcuno saprà darti risposta!
Bene, ora che il ghiaccio è rotto, cercherò di procedere più speditamente. Occupiamoci, così per caso, del Capitolo 44700, che ha per oggetto: "Spese per corsi di orientamento e aggiornamento per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado". Tra i tanti corsi svolti, credo che la Signorina Viglino ne abbia fatto organizzare uno per aggiornare ed orientare gli insegnanti in fatto di educazione alimentare: infatti, mandato 33490: si spendono all'Albergo Turin 69.000 lire; spiegazione, nessuna. Mandato 33489: Ristorante Bus (?), 16 pasti completi: altra lezione di corso di aggiornamento, evidentemente! Mandato 28710: importo L. 590.000, di nuovo Albergo Turin, lezione su mezza pensione per 13, giorni 2. Mandato 28949: importo L. 72.600, "Milleluci", pernottamento 2 per 2. Forse era 2 per 2 P2! Questa volta, per lo meno, ci sono due nomi segnati, peccato sia difficile decifrarli, anzi risultano illeggibili e quindi non potrò avere spiegazioni dalla signorina Viglino. Sorvoliamo appena sul mandato 26181 - Trasporto dalla Svizzera: non c'è spiegazione, ma posso presumere che sia il rientro di uno dei tanti stage organizzati per migliorare la conoscenza della lingua francese.
Vi risparmio il resto, dico soltanto i nomi di qualche altro ristorante dove si deve essere tenuto il corso: Hotel Lanterna, Nord (?), Splendor, Dora, Europa. Dulcis in fundo, rientra in questo Capitolo l'acquisto presso Levat (?) di un cofanetto da L. 20.000 da portare in omaggio al Direttore del Centre International d'Etude Pédagogiques.
Ma passiamo al Capitolo 36150 che si riferisce a spese per la partecipazione e l'organizzazione di mostre, convegni, fiere ed esposizioni di carattere economico. Mandato 31934: il nostro buon Chabod, in occasione di un servizio fatto dalla RAI sul drap (?) di Valgrisanche, paga pranzo e cena ai suoi e ai dipendenti dalla RAI; il contribuente, lui, paga un modesto conto di 188.000 lire, spese su un Capitolo che prevede di spendere per altri motivi. Mandato 35761: modesto rinfresco da 726.700 lire e consumazioni varie, servite nei giorni 8, 10 e 11 ad autorità, invitati non si sa bene a cosa, Banda Municipale, dipendenti, durante l'allestimento dell'inaugurazione della XII Fiera d'estate; forse nel caso specifico si è speso secondo quanto previsto dal Capitolo. Mandato 35974: al ristorante Villa dei Fiori - Villa des Fleurs - il nostro amatissimo Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato, Trasporti e Furti, in occasione della XXVII Mostra concorso per l'artigianato tipico, paga - si fa per dire, perché chi paga è poi sempre il Pantalone! - la bellezza di 108 pranzi da 12.500 lire l'uno: totale 1.250.000! Tenete a mente il numero dei commensali e vedremo se scopriremo qualcuno che invita più gente del nostro amato Chabod.
Adesso un'inezia, che però chiede di essere spiegata. Capitolo 39400 - Spese a carico della Regione per l'esercizio in via transitoria delle funzioni sanitarie ecc.; mandato 8087: 6.000 lire, quattro paia di guanti "EVA"...mah! Sempre da Rollandin, vorrei un'altra spiegazione anche se posso intuire che il mandato 43107 con cui paghiamo L. 1.521.630 di panettoni sul Capitolo Contributi e Sussidi, va inteso come un regalo di Natale al Rifugio dei Poveri o qualcosa del genere; è comunque gradita spiegazione, se vorrà venire, visto che dalla documentazione presente in copertina era piuttosto difficile arrivare a capire. Su questo stesso Capitolo ci sono poi vari contributi all'Associazioni Nazionale dei Carabinieri, alla S. Vincenzo de' Paoli che a sua volta poi deve far beneficenza; ma quello che mi ha stupito di più sono le sovvenzioni date alle centrali sindacali: CGIL, CISL, UIL e SAVT (?) hanno avuto a titolo di contributo 1.500.000 lire ciascuna; se qualcuno è incredulo, i mandati sono: 11149-52-55-59. Con che coraggio ci si può ancora scagliare contro i contributi a pioggia o non a pioggia quando poi non si fa né più né meno qualsiasi altro, per marchio di Fontina, per verde, per quel che volete, per giacche o non giacche; anche il Sindacato insomma prendi i suoi bravi contributi! Mi sono informato meglio, ed ho saputo che non è la prima volta, siamo ormai alla consuetudine: sono anni che i Sindacati, anche loro, accettano questi graditi contributi da parte dell'Amministrazione. L'assistenzialismo regionale ha raggiunto anche il Sindacato!
Passiamo ad un altro Capitolo, il 41900 - Contributi per assistenza minori invalidi. Mandato 8106: ci sono 1.299.550 lire di libri; sarebbe interessante sapere come sono stati spesi, cioè dove sono andati a finire. Capitolo 4610 - Spese per manifestazioni e iniziative culturali e scientifiche scolastiche: qui abbiamo tutta una serie di pranzi e rinfreschi. Mandato 24299: L. 236.900 per rinfresco Bar Deorsola per tromboni svizzeri, pardon, professori guidati dal prof. Gross; mandato 22741: L. 984.800 per manifestazione culturale all'Hotel Turin; mandato 22742: soltanto L. 42.900 per consumazioni fornite dal Bar Deorsola alla giuria dell'Ecorà (?).
Non cito neanche le spese di trasporto che, stiracchiate, mi pare possano anche rientrare in questo Capitolo. Mandato 22749: tre fatture del ristorante Pezzoli, importo totale L. 2.601.000: pasti 198 il 19/5 - quindi abbiamo ampiamente superato il record di Chabod -; 135 il 20/5; 140 il 21/5! Credevate, eh?, che Chabod avesse la palma di grande invitatore! Sbagliavate! Alla Pubblica Istruzione non scherzano! E poi dalla copertina e dalle fatture non si capisce in che occasione culturale o scientifica si siano svolte le magnate! Almeno, Chabod aveva fatto annotare il motivo, anche! Più chiaro il mandato 22750: nel corso del Concours Abbé Cerlogne, qualcuno si è sbafato presso la Luge di Aymavilles 35 + 48 + 47 pasti, per un totale di 715.000 lire! Sempre la Pubblica Istruzione raggiunge il massimo con il mandato 22751 per il Concorso di Patois: abbiamo avuto ben 213 invitati presso la trattoria "Il laghetto"; solo 5.500 lire a pasto, da tenere quindi in considerazione per far risparmiare soldi alla Regione! D'altra parte, anche a "La Pineta", mandato 22752, c'era qualcuno: 191 pasti per un totale di 1.050.000 lire! Il Concours de Patois si sposta all'Hotel Col du Drink ... pardon, dovrei fare anch'io qualche stage!, mandato 22753: L. 675.000. Nella nostra Guida Michelin degli Hotel, al Capitolo 46100 abbiamo ancora da osservare alcuni mandati: 26652, Hotel Europe, roba da poco: 32.000 lire; ristorante Morena, mandato 22754: 356 pasti, anche qui però a sole 5.500 lire, come del resto alla Cheminée: 295 pasti, per un totale di 1.622.000 lire. Bene, signori, credo che con questo Capitolo abbiamo persino esagerato!
Vorrei tornare un po' più in tema ricordando quanto diceva l'Assessore Ramera durante la discussione concernente il rendiconto generale del 1979, tenuta nel novembre dello scorso anno, riferendosi al riparto ormai prossimo ad arrivare. Cito testualmente: "A tale proposito voglio sottolineare la cordiale sollecitudine con cui il Ministro Pandolfi ricevendoci ha, d'intesa con il Ministro delle Finanze Reviglio, attivato le prime procedure burocratiche per una definitiva definizione dei rapporti finanziari fra Stato e Regione Valle d'Aosta". Perché Pandolfi è tanto sollecitamente cortese con il nostro Assessore? Secondo le malelingue, la ragione di tanta benevolenza tra due democristiani ci viene spiegata dal mandato 6467, che imputa la somma di L. 2.850.000 sul Capitolo 20350, sempre quello delle spese di rappresentanza, quello - per intenderci - dei Lavarone, mandato che al suo interno nasconde una fattura favolosa, nella quale si narra di una cuffia in oro, finemente lavorata a mano, una di quelle meravigliose cuffie di Gressoney, che sarebbe stata donata alla moglie dell'allora Ministro Pandolfi, la quale - si dice - avrebbe particolarmente gradito il prezioso presente. Cosa dovrebbe dire il povero Gullotti al quale abbiamo regalato, oltre alla cittadinanza onoraria di Roisan, che evidentemente non ha prezzo, solo un pannello in legno da 340.000 lire! È vero, gli abbiamo offerto un pranzo da 30.000 lire a cranio con 108 invitati - soltanto 3.240.000 lire! -, e fatto avere, penso alla signora, un mazzo di fiori da 30.000 lire, meno ancora di quelle spese per Lavarone; e poi una cartellina in pelle con pergamena dipinta a mano - 33.000 lire -; in più c'è un rinfresco al solito Bar Deorsola da 657.800 lire; oltre a ciò, abbiamo 152.000 lire di servizio fotografico; 35.000 lire di inviti "Comune di Roisan", stampati su due lati, uno di colore gricio; 40.000 lire per la stampa dei menu, per un totale di 4.527.800 lire. Il tutto, anche qui, imboscato nelle spese economali: mandato 9715. Se facevamo meglio i conti, ci stava una cuffia anche per Gullotti! E pensare che quello sprovveduto di Riccarand aveva chiesto a Ramera quanto si era dato alla pro loco di Roisan per organizzare la fiesta al cittadino Gullotti; "Niente!", aveva risposto Ramera! Ti credo, avevamo pagato tutto direttamente noi come Amministrazione!
Comunque, tra amenità, stranezze, imprecisioni, buona volontà e mala fede, il tempo mi è volato e non ho proprio saputo guardare più attentamente e complessivamente il rendiconto. Voglio aggiungere ancora poche cose: ho guardato una montagna di copertine, centinaia di copertine, e non pensino gli Assessori non citati di non avere niente da rimproverarsi! Mi sembra però inutile e controproducente spingere più in là il racconto della mia disperata ricerca. A Pollicini dirò, per esempio, che ha pagato impropriamente, anche se per un fine giusto, i pasti agli obiettori di coscienza, ha pagato su un Capitolo che concerneva tutt'altro e per la precisione sul Capitolo Scavi Archeologici! Io voglio dire questo: non ho niente in contrario a che si paghino questi pasti, anzi mi sembra giusto, perché fare l'obiettore di coscienza è come fare il servizio militare, e se i soldati hanno tutti i giorni diritto a due pasti e una colazione credo che anche per gli obiettori di coscienza, visto che si tratta di sostituzione del servizio militare, debba esserci lo stesso trattamento. Quello che non mi va giù è che anziché predisporre all'interno del bilancio dell'Assessorato al Turismo oppure all'interno di un'altra parte del bilancio una voce specifica per continuare un'esperienza che io ritengo interessante, si facciano le cose in modo nascosto, seminascosto o aggiustato. Secondo me, non è molto giusto dire che i pasti si possono pagare su quel Capitolo purchè uno abbia lavorato a scavare col cucchiaino, ma su questo penso che ci possano essere le opinioni più diverse e io non mi arrogo certo il diritto di avere ragione a tutti i costi; dico, però, che le cose è meglio farle in modo chiaro.
A Chabod ricordo le decine e decine di pranzi di lavoro che ha fatto, proprio lui che, per sua stessa ammissione, non è neppure in grado di rispondere in Consiglio alle interrogazioni!
Tra l'altro, anche il Presidente della Giunta non sfugge alla regola: abbiamo potuto notare come egli prediliga certi ristoranti della nostra città.
Ma non voglio continuare a fare il pulcioso; vorrei invece, prima di concludere, fare un elogio a uno dei più alti funzionari della nostra Amministrazione, il quale, a differenza di molti altri che quando vanno a nome di qualche Assessore a pranzo con l'ospite riportano la fattura e la danno all'economo o la mandano avanti in qualche altro modo senza indicare niente, non solo ha scritto in rosso sotto il conto del ristorante "voir au verso" e a tergo sempre in rosso il motivo del pranzo - ospitalità per i signori Tizio e Caio, per ordine dell'Assessore X -, ma ha poi firmato in nero, dimostrando serietà, precisione, grande attaccamento tanto al bilinguismo che al rosso e al nero, colori sacri alla nostra regione oltreché alla roulette!
Mi pare a questo punto indispensabile fare le ultime brevi e semplici considerazioni: quasi ogni cittadino valdostano ha potuto fare almeno un pasto a spese dell'Amministrazione regionale; che questa sia la Giunta dell'assistenzialismo lo sapevamo già, che arrivasse fino a questo punto non potevamo saperlo! Quasi ogni dirigente dell'Amministrazione è stato costretto a fare pranzi e cene a spese della Regione; moltissimi sono i casi in cui gli Assessori o il Presidente stesso hanno pagato - pardon, hanno fatto pagare attraverso l'economo - fior di mangiate e bevute al contribuente! Certo, le spese di rappresentanza hanno un senso, io non voglio qui stare a negare la validità di certe cose, vista la realtà in cui viviamo; ma quando hanno un senso c'è sempre una nota a margine della fattura o della ricevuta o di quello che è che le rendono chiare anche al povero mortale che avesse deciso di andare a capire perché e per come si è fatto questo o quell'altro. Invece, molto spesso questa piccola nota - bastano due parole - manca o addirittura viene sostituita con una battuta, come in un esempio che faccio adesso: di suo pugno - e questo è il Presidente della Giunta - l'Amministrazione scrive: "Blitz mauriziano" su una fattura della Brasserie Valdôtaine. Quando dicevo che non c'è spiegazione, intendevo dire che le spiegazioni sono a questo livello; e noi ci preoccupiamo, ci preoccupiamo molto.
Come potete aver capito, il mio è stato un lavoro da artigiano, non certo da gran conoscitore della finanza o dei bilanci; ho guardato le cose che mi è più semplice e facile capire: mangiare, bere, dormire! Certo che non sono soddisfatto di come è stato speso questo bilancio, non ho neanche avuto il coraggio di fare una somma di tutte le spese che abbiamo fatto in pranzi e libagioni. Devo, lo ripeto, fare ammenda per quello che riguarda la comprensione generale del conto; l'unica cosa che ho capito è che non siamo riusciti a spendere 72 miliardi di lire, che sono andati a residuo; un'altra cosa che mi pare di aver capito è che nella relazione che è stata predisposta ci sono i semi perché germogli una pianta sana, nel senso che sono state fatte, pur in una relazione che viene dalla Giunta, delle critiche che io non so quanto siano valide ma mi paiono serie proprio perché vengono dalla parte che invece dovrebbe nascondere o cercare di nascondere. Io credo che chi ha preso una iniziativa come questa meriti l'elogio di tutto il Consiglio, ed è a persone come queste che si rivolge prima la firma alla fine della relazione dei Revisori e poi il voto favorevole che darò nonostante tutte le cose che ho potuto trovare mettendo il naso per così poco tempo nell'Archivio dell'Assessorato alle Finanze.
Presidente - Altri intendono intervenire in sede di discussione generale?
La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (PCI) - Nel mio intervento mi limito ad alcune considerazioni su come si è speso nel 1980, senza entrare in particolari come è stato giusto fare da parte del Consigliere Viberti in qualità di Revisore dei Conti. E voglio fare alcune considerazioni che riguardano, da un lato, le entrate della Regione e, dall'altro, come si spende, qual è la capacità di spesa e qual è, di conseguenza, il grado di efficienza di questa Giunta regionale.
Intanto, sulle entrate, molto brevemente: il primo elemento che balza evidente è che la dinamica delle entrate per la nostra Regione nel 1980 è stata di molto inferiore all'aumento del costo della vita. Noi abbiamo avuto un aumento dei tributi propri del 13,5% e un aumento delle compartecipazioni ai tributi erariali del 14,6%, in un anno in cui il tasso di inflazione è stato di oltre il 20%; si è perciò verificato anche nel 1980 quello che altre volte abbiamo definito un impoverimento relativo delle nostre finanze rispetto al passato. E qui non possiamo che sottolineare i gravi ritardi che ci sono stati nella definizione del riparto fiscale, quanto sia stata dannosa per la Regione una contrattazione nei confronti dello Stato che si è sempre basata su una politica di elemosine e di piaceri: alcuni esempi fatti dal Consigliere Viberti credo siano particolarmente significativi: le rose alla moglie del funzionario o la cuffia alla moglie del Ministro Pandolfi sono indice di un metodo che evidentemente ha portato anche a quell'impoverimento relativo non solo dell'immagine della nostra Regione ma anche delle nostre capacità finanziarie. Abbastanza allarmante credo sia anche un altro dato che è giusto sottolineare: la riscossione delle entrate rispetto a quelle accertate presenta una notevole differenza: quasi 180 miliardi di entrate accertate, riscosse poco più di 150 miliardi; siamo perciò a un indice che mi sembra anche in questo caso abbastanza preoccupante.
Per quanto riguarda la spesa, io credo sia necessario prima di tutto fare un richiamo alla legge di contabilità regionale. L'ultimo comma dell'art. 68 dispone che: "Al rendiconto generale è allegata una relazione sullo stato di attuazione del programma regionale di sviluppo, nella quale risulti il significato amministrativo ed economico delle risultanze contabilizzate, di cui vengono posti in particolare evidenza i costi sostenuti e i risultati conseguiti per ciascun servizio - piano settoriale e progetto della Regione - in relazione agli obiettivi e agli indirizzi del programma regionale medesimo". In assenza di programmi, di piani anche solo settoriali, è evidente che è difficile applicare l'art. 69 della legge regionale di contabilità: tuttavia qualcosa di più si potrebbe fare, cercando di avere un'analisi un pochino più approfondita di come spendono i vari Assessorati. Uno sforzo piccolo, evidentemente delegato soltanto all'Assessorato alle Finanze, è stato fatto con questa relazione che accompagna il conto del 1980, e gli elementi che subito debbono essere evidenziati sono: a parte il cronico aumento delle spese di funzionamento rispetto alle previsioni iniziali - quest'anno l'aumento è stato del 16% rispetto alle previsioni, il che è evidentemente indice di un processo non più controllato -, l'elemento più importante è ancora una volta il problema della gestione dei residui passivi. All'inizio dell'anno '80 i residui passivi erano di 47.965 milioni di lire; il dato finale dell'inizio '81 è di 62.318 milioni di lire provenienti dall'esercizio '80 più 11.061 milioni di lire derivanti dagli esercizi precedenti, per un totale di 73.379 milioni di lire, un salto di quasi 30 miliardi nella gestione dei residui nonostante - va anche sottolineato questo fatto - siano stati dichiarati perdenti circa 5 miliardi di residui passivi nell'anno 1980: è un dato abnorme, indubbiamente.
La stessa relazione che accompagna il consuntivo del 1980, seppur timidamente, cerca di individuare quali sono le ragioni di questo aumento dei residui: infatti, una analisi anche solo superficiale della gestione della spesa di competenza, dimostra quanto questa sia stata disastrosa. La spesa prevista era di 218.137 milioni; sono stati fatti pagamenti per 128.041 milioni, poco più della metà. La relazione parla in effetti di un processo di accumulazione dei residui, e la cosa è sottolineata evidenziando come si tratti di un fenomeno preoccupante e anche negativo; inoltre, si sottolinea come questo elemento in sostanza indica un andamento tutt'altro che soddisfacente nella gestione di competenza, che ha dimostrato una capacità di spesa della Regione estremamente ridotta; e qui mi viene in mente la mozione proposta dal Consigliere De Grandis e votata nella scorsa seduta: o si va ad una revisione del modo di spendere, oppure questa gestione disastrosa è destinata a continuare.
Il dato che ha fornito il Consigliere Viberti - 42.821 mandati, che quest'anno saranno 60.000 - è un altro elemento che può dimostrare come l'apparato della Regione si sta avviando verso una paralisi e perciò verso un calo della sua efficienza e della sua capacità di spesa. Queste difficoltà sono in grossa parte concentrate nelle spese di investimento: i residui, infatti, si formano per il 63%, pari a 46.236 milioni, nelle spese di investimento e, si dice, soprattutto nel settore degli interventi in campo economico questa incapacità di spesa è molto evidente: nell'agricoltura, nell'industria, nel commercio, nell'artigianato, nella formazione turistica e nei trasporti. È indispensabile - ed è un suggerimento fornito dai tecnici dell'Assessorato alle Finanze - una verifica degli ostacoli e dei fattori che hanno prodotto una situazione di questo tipo, ma di questi ostacoli e di questa necessaria verifica io sento parlare da quando sono in questo Consiglio, ma i miei predecessori assicurano che ogni anno, sistematicamente, ciò viene richiesto, e non sarà certo questa Giunta a farlo! Si parla però anche di un non corretto uso degli strumenti contabili e cioè di una corsa, si legge tra le righe, ad impegnare Capitoli e spese anziché seguire altre forme contabili più corrette, ad esempio l'accantonamento di spese.
Mi sembra di capire, leggendo questi spunti della relazione, che ancora esiste all'interno di questa Giunta regionale quella concorrenza tra gli Assessorati nel bloccare i fondi finché ci sono, soprattutto in un momento in cui le difficoltà di reperimento di denaro fresco sono evidenti. Un altro aspetto che deve essere sottolineato, perché è messo in evidenza nella relazione e riguarda l'Assessore Chabod, è che questo processo di smaltimento dei residui è particolarmente lento nell'Assessorato all'Industria e Commercio: vorrei sapere, se è possibile, quali sono le ragioni di queste lentezze in quell'Assessorato, anche se per la verità non ci stupiscono! Un altro elemento: si capisce dal conto del 1980 che l'arrivo dei 20 miliardi ex art. 21 della 1980 da parte dello Stato ci ha messo in crisi, nel senso che non siamo stati capaci di spenderli; la grossa parte di questi fondi sono andati in economia, ed è questo un dato preoccupante, soprattutto se è vero che ...(voci incomprensibili)...Ma ha formato residuo, anche! ...(voci incomprensibili)...Il ragionamento che faccio io è questo: se ... (voci incomprensibili) ... Sono arrivati in ritardo, ma non è questo il punto! Il problema è ...(voci incomprensibili)...
(Intervento fuori microfono) - Non fare il furbo! Sono arrivati in ritardo, ho controllato io!
Tonino (PCI) - Se con 20 miliardi noi andiamo in crisi nella capacità di spesa, andiamo in tilt, quando arriveranno i soldi del riparto, se mai arriveranno...
Andrione - (fuori microfono) Non saranno settoriali!
Tonino (PCI) - Non saranno settoriali ...(voci incomprensibili).
(Intervento fuori microfono) - Potranno essere spesi in contributi!
Tonino (PCI) - Ecco, potranno essere spesi in contributi, forse... (voci incomprensibili)... e in mangiate! Ma la cosa che volevo sottolineare è questa: se non si predispongono i progetti e i programmi, con l'arrivo dei fondi del riparto fiscale noi avremmo negli anni successivi residui che saranno quattro o cinque volte quelli di oggi. Ma ci risentiremo su questo argomento!
Dicevo prima che uno degli elementi che deve essere tenuto in conto è anche quello di usare accorgimenti contabili, come ci suggerisce la stessa relazione allegata; sarebbe bene capire che cosa sono e se c'è l'intenzione in altri Assessorati di usarli. Dice la relazione introduttiva che, proprio perché si sono usati accortamente i sistemi contabili, alle Finanze si è raggiunto un indice nella spesa che è il più soddisfacente fra tutti gli altri Assessorati: questi credo che siano elementi molto importanti.
La conclusione: ho detto che facevo soprattutto riflessioni di questa natura; l'aumento dei residui, la diminuita capacità di spendere dimostrata dalla Giunta regionale, ammessa nella relazione stessa e dimostrata dai grafici allegati, è indice di una macchina che deve essere ristrutturata e questo deve avvenire con interventi che prima di tutto liberino - e lo ripetiamo da diverso tempo - la Regione da una serie di compiti che risultano dispersivi. Certo, sono compiti funzionali ad una gestione clientelare, ma sono compiti dispersivi, che paralizzano l'attività della macchina regionale; perciò: decentramento di funzioni, di deleghe, di fondi e di personale, in modo che altri Enti nella Regione riescano complessivamente a funzionare meglio. Il secondo elemento, anche questo fondamentale, è la necessità di progetti e di programmi, e qui chiediamo semplicemente il rispetto di leggi che questo Consiglio ha votato: della legge di contabilità, della legge sulle procedure della programmazione - la n. 12 -, che sono leggi in vigore ma assolutamente non rispettate da questa Giunta.
Ecco, questi sono, sul piano generale, gli elementi più negativi messi in evidenza da questo conto consuntivo del 1980.
Presidente - Colleghi, non vi è nessuno iscritto a parlare; nessuno chiede la parola in sede di discussione generale?
La parola al Consigliere De Grandis.
De Grandis (PRI) - L'anno scorso, quando abbiamo discusso il consuntivo del '79, avevo insistito molto con l'Assessore Ramera per avere a partire da quest'anno una relazione politica degna di questo nome sul consuntivo. Le mie aspettative sono andate deluse: l'Assessore alle Finanze è assente, e me ne dispiace in modo particolare perché la relazione che precede il rendiconto che ci è stato presentato e che io ho a disposizione solo da pochi giorni è una relazione di particolare interesse, è ricca di spunti interessanti che sembrano elaborati appositamente per fornire all'Assessore, quindi al politico, i punti fondamentali su cui avrebbe dovuto svolgere la relazione. I tecnici qualche volta hanno timidamente sconfinato nel politico, poi molto disciplinatamente sono rientrati nei ranghi, però la lettura attenta di questo documento mette in luce tutta una serie di situazioni che avrebbero bisogno di essere chiarite.
Intanto, l'aver allegato due tabelle con gli indici di realizzazione mi fa particolarmente piacere, perché li avevo richiesti sia in sede di bilancio di previsione sia in sede di consuntivo; e queste tabelle dimostrano quanto siano utili per una immediata comprensione di certe difficoltà nella gestione del bilancio.
C'è qualche dato che balza agli occhi, ad esempio - ne cito solo uno - i pagamenti che l'Assessore Chabod è riuscito a fare sui residui passivi delle spese correnti hanno un indice dello 0,48: questa è una domanda che io faccio all'Assessore Chabod, perché mi riesce incomprensibile il fatto che non si riesca a pagare sui residui passivi delle spese correnti; non sono riuscito a capire, quindi vorrei avere qualche spiegazione. Ma al di là di quella che è la valutazione tecnica del consuntivo, ho bisogno di alcuni chiarimenti di carattere politico: quando abbiamo approvato il bilancio di previsione, le indicazioni del consuntivo denunciavano un deficit di 1.700.000.000; oggi il consuntivo ci viene presentato con un avanzo di 15 miliardi. Dubbio: è solo un errore dei tecnici che non hanno saputo fare le previsioni correttamente o si tratta di una scelta politica? Era in ballo la questione del riparto fiscale e poteva esserci la volontà politica di dimostrare le difficoltà economiche della Regione attraverso delle previsioni di consuntivo deficitarie; la stessa volontà politica potrebbe aver scelto oggi di avere un consuntivo con un'eccedenza di 15 miliardi. Per quale motivo? Perché la mancanza di fondi reale può avere creato delle difficoltà nella gestione del bilancio del corrente anno, difficoltà a coprire tutta una serie di Capitoli di spesa. Non è un caso che l'Assessore Borbey, dal suo scranno in quest'Aula, abbia dichiarato ad inizio d'anno che se a giugno non fosse arrivato il riparto fiscale, si sarebbe dimesso; io non gli chiedo di mantenere la parola,, non è assolutamente il caso, però evidentemente questo stava a testimoniare la non corrispondenza tra gli stanziamenti che erano stati previsti nel bilancio di previsione e la possibilità reale di mantenere fede a quegli impegni per la mancanza di denaro. Ecco la ragione dei 34 miliardi di mutui, ragione però di carattere politico, evidentemente; cioè, si sceglie la strada del mutuo per non scegliere la strada della riduzione delle spese: questa è una scelta politica che può essere criticata o approvata a seconda dei punti di vista. Però nel corso dell'anno, quali mutui sono stati contratti? E se i mutui non sono stati contratti come si è fatto fronte alle spese che sono state stanziate nel bilancio? E qui si innesta un'altra domanda: i residui passivi, che secondo gli impegni assunti dall'Assessore alle Finanze avrebbero dovuto contrarsi attraverso una migliore gestione del bilancio, si sono invece dilatati: sono arrivati all'assurdo di 73 miliardi! Questo significa che noi abbiamo in cassa una disponibilità di denaro che non spendiamo e che abbiamo impegnato, e per poter spendere quei residui passivi su Capitoli che non hanno nulla a che vedere con essi basta coprire l'uscita con un mutuo che non si contrae. Questa è una precisa domanda di carattere politico che io rivolgo alla Giunta, anche perché nella parte terminale della relazione al consuntivo, a pag. 15, ultimo capoverso, è scritto: "L'avanzo determinato in L. 15.164.438.695 è disponibile solo per L. 6.652.945.365 in quanto la somma di L. 8.511.493.330 deve essere destinata alla copertura della maggiore spesa a carico del bilancio 1981 derivante dalla iscrizione di assegnazioni statali non impegnate nel corso dell'esercizio 1980". Ciò significa che questi oltre 8 miliardi sono il cosiddetto avanzo tecnico, che non ha niente a che vedere con quello che si può ridistribuire; ma gli oltre 6 miliardi da dove provengono? Dovrebbero provenire dalle economie e per circa 3 miliardi da un mutuo che sarebbe stato stipulato alla fine dell'esercizio '80. Dal momento in cui ho avuto a disposizione questa relazione, non ho più potuto avere contatti né col Ragioniere Capo né coll'Assessore perché assenti, ragione per cui non ho avuto modo di approfondire le mie curiosità: all'art. 8, relativo alla situazione patrimoniale, sotto la voce "PASSIVO" è riportato: "Muti passivi L. 10.862.543.801"; non ho capito dove sono stati contratti questi mutui passivi, anche perché dalla situazione patrimoniale del precedente consuntivo i mutui passivi risultano di 3 miliardi. Ammesso che quel mutuo di 3 miliardi sia stato effettivamente contratto alla fine dell'esercizio '80, come è detto nella relazione, ma io non riesco a capire presso quale ente l'abbiamo contratto, 3 più 3 farebbe 6 e non mai 10! Se questi conti sono esatti o queste mie impressioni poiché purtroppo ho pochi elementi per valutare, vuol dire che noi a questo punto non abbiamo una lira a disposizione, e allora mi convinco maggiormente che il ricorso al mutuo è soltanto un modo per riuscire a spendere in altra maniera, in maniera distorta, i residui passivi; vale a dire: la disponibilità di cassa, in altre parole, ci consente di far fronte in qualche modo alle spese, ragion per cui con il trucchetto del mutuo noi riusciamo a tirare avanti in attesa di "San Riparto". Però vorrei che queste cose mi fossero chiarite!
Dall'intervento del Consigliere Viberti ho colto una cosa che mi sembra particolarmente interessante: ha parlato di improprie imputazioni della spesa sui vari Capitoli. Io che tengo sempre sotto mano - ragioniere mi chiama Viberti! - la legge di contabilità regionale sono andato alla ricerca disperata dei controlli che l'Amministrazione deve fare sulle imputazioni di spesa ai vari Capitoli. Purtroppo, l'Assessorato alle Finanze, secondo l'art. 56, "..ai fini di cui al precedente comma ed esclusa comunque ogni valutazione di merito" e bisogna dire anche di legittimità "verifica la conformità della spesa al Capitolo del bilancio al quale viene riferita" e qui potrebbe cogliersi la possibilità di un controllo "e la disponibilità del relativo stanziamento". Nel comma successivo è scritto: "In caso di insufficiente disponibilità dello stanziamento, l'Assessorato rifiuta la prenotazione e restituisce con la motivazione del caso la proposta all'ufficio competente"; il che significa, se non ho capito male, che c'è soltanto per l'Assessorato alle Finanze la possibilità di controllare se il Capitolo chiamato in causa ha la copertura o meno; non c'è alcuna possibilità di valutazione di legittimità, che dovrebbe a mio avviso spettare eventualmente all'Assessore, al politico. È vero che la stessa legge n. 68, all'art. 88 dispone: "Per quanto altro attinente la materia della contabilità regionale non espressamente disciplinato dalla presente legge, si applicano le norme contenute nella legge 19 maggio 1976, n. 335 - Contabilità generale dello Stato", ma questa norma di rinvio non consente purtroppo di adottare da noi le procedure statali, perché là c'è una Corte dei Conti, c'è una Ragioneria Generale, che non esistono a livello regionale. La mia preoccupazione, allora, è che stando così le cose i signori Assessori potrebbero, quando si riuniscono in Giunta, individuare un Assessore assente e scaricare le esigenze di denaro delle loro delibere su un qualunque Capitolo di quell'Assessorato; l'Amministrazione non è in grado di fermarli! Non c'è un controllo capace di bloccarli! Questa è la realtà. Non penso di aver messo una pulce nell'orecchio degli Assessori, che da domani quando si riuniscono cominciano la battaglia, la rapina reciproca; però, piuttosto che pensare a rapine di questo genere, anche se sono sempre possibili, credo sia necessario integrare le disposizioni della legge di contabilità regionale, facendo in modo che questi controlli ci siano e che non si facciano più imputazioni improprie di spese sui Capitoli.
Ecco, io concludo qui il mio intervento, anche perché avrei voluto un dibattito molto vivace con l'Assessore alle Finanze che purtroppo una malattia mi ha temporaneamente sottratto.
Presidente - Ci sono altri che chiedono di intervenire?
La parola all'Assessore Viglino.
Viglino (UV) - Evidentemente non posso lasciar accusare l'Assessorato alla Pubblica Istruzione di malefatte che non ha affatto commesso. Presentate in questo modo, può sembrare che noi passiamo il tempo in mangiate, sbafate gaudenti tutti i giorni dell'anno scolastico.
Mi sono stupita dell'ignoranza del Consigliere Viberti, che di fronte a una copertina non sa come risalire alla spesa: non esiste più , la vecchia copertina nella cui intestazione era scritto diffusamente il motivo della spesa, ci sono nuove copertine richieste dalla meccanizzazione dei servizi all'Assessorato alle Finanze; in esse comunque è stampato un riquadro dove è indicato il numero della delibera che illustra ampiamente il perché si effettua una certa spesa.
Mi vengono rinfacciati pranzi di 196 persone, ma questi riguardavano il Concours de Patois! Da un parte mi si rimprovera di tralasciare nôtre franco provençal pour le français e dall'altra si ignora che tutto il lavoro che si fa durante l'anno per preparare i bambini finisce con una festa detta "la Fête du Patois"; ora io ritengo giusto che quel giorno, dopo aver contrattato a lungo con i vari ristoranti della zona che noi abbiamo scelto un prezzo decente per l'Amministrazione, si possa almeno offrire il pranzo ai bambini che hanno effettuato e presentato un determinato lavoro. Perché alla Fête du Patois sono invitate soltanto le classi che hanno effettivamente lavorato sul soggetto inviato durante les Journées pédagogiques de Patois riservato alle insegnanti. È un premio finale, che consiste prima di tutto in una mattinata in cui i bambini che hanno preparato qualche scenetta, qualche canto o qualche danza, possono presentarla a tutti quelli che sono presenti; poi a mezzogiorno, per non rimandarli a casa e farli ritornare, si offre loro - e credo che sia giusto - un pranzo che si limita a un primo, un secondo, un contorno e un dessert con una bibita a scelta, cioè aranciata o acqua minerale; il pomeriggio poi ci sono gruppi folkloristici o corali che si esibiscono sempre adoperando il patois. Per di più, oltre al fatto di premiare tanti scolari - l'anno scorso ne avevamo 1900, quest'anno ne abbiamo avuti 2100 - con la "Fête du Patois" scegliamo di regola una località ove non c'è molto turismo e un periodo di tempo che cade nella stagione morta; quindi questo rappresenta un vantaggio per tutti i piccoli locali, che noi andiamo a contattare dopo una riunione con il Consiglio comunale e con il Sindaco. Tali pranzi portano ai ristoranti della zona senz'alto un certo introito per alcuni giorni. È chiaro, infatti, che 2400 bambini non si possono riunire in una sola volta, ed è per questo che da due anni la Fête du Patois si svolge in tre giorni.
Secondo punto: mi stupisco che il Consigliere Viberti dimentichi il decreto-delegato per la Valle d'Aosta il n. 861 del 31/10/1975, che all'art. 2 dice espressamente che il personale scolastico appartiene sì ai ruoli regionali, ma deve essere amministrato secondo normative statali; ora, le normative statali prevedono, in caso di stage, che chi non può rientrare a casa (delimitando esattamente il chilometraggio), ha diritto al rimborso spese, oppure ha diritto all'indennità di missione: se non può rientrare a casa a mezzogiorno, è mezza indennità di missione; se non può rientrare anche la sera, è l'intera indennità di missione ed è quello che noi indichiamo in tutte le nostre circolari: chi non abita nel comune di Aosta, ha diritto al pranzo presso la mensa scolastica - quindi a un prezzo che per la Regione è piuttosto buono - ed anche al pernottamento inoltrando regolare domanda presso l'Assessorato alla Pubblica Istruzione.
Aggiungerò che evito per quanto possibile di fare dei pranzi di lavoro, ma quando non posso fare diversamente, è sempre scritto dietro la nota: pranzo di lavoro per questo motivo, presentati il Tale, il Tale e il Tal'altro, e la mia firma; e penso che il Dirigente a cui accennava il Consigliere Viberti sia dipendente dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione perché una volta gli ho dato l'ordine di partecipare ad un pranzo di lavoro perché non potevo essere presente.
Comunque, intendo rettificare le osservazioni del Consigliere Viberti, e se qualche giornale locale oserà fare della polemica su questo punto mi varrò del diritto di far pubblicare una rettifica, perché non posso ammettere che, per amore di una bassa e vigliacca polemica, si dia l'impressione che all'Assessorato alla pubblica Istruzione le cose non si fanno onestamente mentre si è sempre cercato di far in modo che la Regione possa spendere il meno possibile per quelli che sono i nostri doveri verso il corpo insegnante e verso dei bambini, dei giovani che dopo aver lavorato sopra un determinato tema hanno diritto, una volta l'anno, ad un pranzo a 5.500 lire! E quest'anno purtroppo abbiamo dovuto concordare a 6.500 lire.
Presidente - Altri che intendono intervenire? Prima di dare la parola al Consigliere Viberti per il secondo intervento chiedo se vi sono altri Consiglieri che vogliono fare il primo intervento.
La parola al Consigliere Lanivi.
Lanivi (DP) - No, no, al Consigliere Viberti! Molto probabilmente voleva rispondere all'Assessore Viglino.
Presidente - Sì, ma è il secondo intervento, dopodiché non ne avrà più. Comunque, la parola al Consigliere Viberti.
Viberti (DPROL) - La gentilezza del mio collega Revisore mi stupisce! Il mio non era un tentativo di fare della bassa polemica; io sono - e l'ho detto - ignorante in materia e sono ben contento che la signorina Viglino abbia dato una spiegazione per parte delle contestazioni che ho fatto all'Assessore alla Pubblica Istruzione; parte, e non tutto, perché c'è, ad esempio, quella piccola contestazione riguardante un cofanetto!
Ma comunque, l'ho detto all'inizio dell'intervento, non è che io pretenda di avere perfettamente ragione! Adesso non ho voglia di stare qui a riguardare quali spese erano per il Concours du Patois e quali no; può essere che la signorina Viglino si sia sentita colpita, ma io credo di avere dimostrato più volte che sono convinto della sua buona fede; questo però non vuol dire che tutti siano in buona fede! E io le assicuro che ho visto delle fatture che riguardano Capitoli suoi e che a mio avviso - visto che anche si tratta di una o due persone - non sono altrettanto chiare e se avessi visto la sua firma non mi sarei messo a tirarle fuori queste cose! Comunque, devo dire che la Pubblica Istruzione è stata più colpita perché, per combinazione, in mezzo a quella marea di carta che alla fine avevo davanti, gli appunti che si riferivano a questo Assessorato erano in cima alla pila; quindi devo dire, caro Assessore alla Pubblica Istruzione, che non era mia intenzione colpire in modo particolare, e speriamo che i giornalisti ancora una volta non fraintendano e non vogliano fare della vigliacca polemica, come ha detto l'Assessore!
Mia intenzione era quella, però, di evidenziare come tutta questa Giunta faccia un certo tipo di spese, e le faccia a un certo livello. Benissimo il Concours du Patois, credo che noi non abbiamo mai detto niente contro queste cose, però, io le ripeto, non tutte le spese che vengono effettuate riguardano il Concours du Patois. Con questo non voglio mettere in dubbio la buona fede dell'Assessore, non è questo che voglio fare, però ci sono altre contestazioni, modestissime, come quella - ripeto - del cofanetto che non sono state spiegate; quindi, tutto è limpido finché si vuole, però qualche cosa può sfuggire anche all'Assessore alla Pubblica Istruzione!
Mi ero dimenticato, tra l'altro, di dare altri numeri: al mandato 6465 c'è una nota messa a margine: un ex funzionario regionale, di cui non faccio il nome, ha ritirato direttamente per la Commissione di Coordinamento dei libri "Fame d'erba" che narrano di pecore, e fa piacere che noi regaliamo cose di questo genere alla Commissione di Coordinamento!
Ci sono poi delle copertine - e l'ho segnalato a chi di dovere - con dati contrastanti rispetto alle corrispondenti delibere; se anche io sono molto ignorante, ero riuscito a capire che c'era la possibilità di un riscontro tra la copertina e la delibera, ma in alcune occasioni - non si preoccupi l'Assessore Viglino perché non mi riferisco all'Assessorato alla Pubblica Istruzione - ho trovato delle copertine che indicavano spese imputate a un Capitolo non corrispondente a quello della delibera. Questo è uno dei motivi per cui, sempre, ho avuto dei problemi e ho dovuto fare quella nota.
Altra cosa che avrei potuto dire prima e che aggiungo adesso perché mi sembrava di aver esagerato: ho visto su certe note, materiali acquistati dall'Assessorato ai Lavori Pubblici e strapagati; mi riferisco a del materiale idraulico di cui bene o male conosco i prezzi: dei giunti plasson, che servono per le tubazioni di plastica, sono stati pagati il triplo di quello che costano normalmente!
Ecco, io non sto a ripetere quello che ho detto prima, dalla cuffia, a Gullotti, alle rose per la signora; il fatto è che anche questa Giunta purtroppo fa ricorso a un certo metodo, che magari non è condiviso dall'Assessore Viglino la quale si scaglia contro chi vuole fare della bassa polemica.
Io mi auguro però che all'interno della Giunta faccia sentire la sua voce ogni tanto, perché non credo che lei queste cose le ignori! Io chiedo anche scusa all'Assessore Viglino se purtroppo per il breve tempo a disposizione, per l'incapacità di esaminare il rendiconto che credo di aver ammesso di fronte a tutti, per l'impreparazione, sono stato costretto a buttare l'amo in mezzo a un mare di carte e a tirare su quello che veniva! Non era mia intenzione colpire il Concours du Patois, assolutamente; nei confronti del patois, soprattutto con il mio predecessore, noi abbiamo dimostrato che tipo di atteggiamento abbiamo e quanto, come movimento, teniamo a questa lingua che invece è diversamente considerata da buona parte di questa Giunta.
In conclusione, dunque, se colpe ci sono, sono dovute all'inesperienza e non alla cattiva volontà.
Presidente - È iscritto a parlare il Consigliere Lanivi. Ne ha facoltà.
Lanivi (DP) - Comincio col dire - ed è già stato premesso dal Presidente della Giunta un dato che non va dimenticato e che va anzi considerato positivo nella presentazione di questo conto consuntivo - che il rendiconto viene presentato al Consiglio in un momento molto vicino a quello in cui si prepara il preventivo; si è progressivamente ristretto il tempo che intercorre tra i due conti e che negli anni passati faceva pensare al conto consuntivo quasi come a un fatto storico, non degno di alcuna discussione; qualche volta, addirittura, in Consiglio regionale i consuntivi passavano senza richiamare l'attenzione e spesso si approvavano più conti contemporaneamente, proprio perché riguardavano vicende tanto lontane dal presente. Questa di oggi è quindi una novità positiva, ma è un'occasione che oggi non viene sfruttata, perché - e mi riferisco soprattutto agli interventi dell'opposizione - mi pare che sia mancata tutta la possibile critica di tipo politico e si sia sprecata questa occasione per andare a spulciare tra le piccole cose ma, spulciando si trovano delle piccole pulci e si perde di vista l'animale su cui queste pulci camminano!
Il secondo dato positivo è che incontestabilmente le critiche evidenziano una situazione che non è andata perduta: l'Amministrazione regionale - e questo è un fatto positivo per la nostra Regione - continua ad essere l'interlocutore privilegiato della comunità valdostana; il fatto che a questo interlocutore la comunità si rivolga in un certo modo e chieda anche cose piccole, è dovuto anche alla ridotta dimensione della nostra comunità, e non deve sorprendere: io non giudicherei in termini così negativi gli elenchi delle nostre spese nei ristoranti, non userei queste note per dare un giudizio complessivo sulla Giunta; direi piuttosto che può essere una forma insufficiente di risposta, ma denota anche una continua pressione sull'Amministrazione regionale, pressione che come ha sottolineato lo stesso Consigliere Viberti proviene dai settori più sorprendenti, comprese le Organizzazioni Sindacali.
E ancora, vado avanti a piccole annotazioni: mentre da una parte - ed è una contraddizione - si chiede alla Giunta di affrontare i grossi e centrali problemi della vita politica regionale - e qui si ritorna al discorso del piano e della programmazione, richieste più che legittime - contemporaneamente si vorrebbe assegnare all'Assessore il ruolo del controllore delle piccole spese o del valore dei giunti dei tubi in plastica: qui, secondo me, bisogna mettere a punto anche il discorso critico che ha un suo valore positivo ed è essenziale nella vita democratica. La Giunta o l'Assessore, almeno per quella piccola esperienza che ho potuto fare, hanno un potere reale di molto inferiore a quello che dai banchi dei Consiglieri e dall'esterno si può pensare che possano avere! Questi controlli, in linea di massima, dovrebbero essere svolti dal corpo dei dirigenti e dei funzionari: mi rifiuto di pensare che un Assessore che occupa il suo tempo esercitando solo un minuzioso controllo sugli acquisti delle maniglie, delle porte e delle cerniere sia un buon Assessore; secondo me, è miglior Assessore colui che dà delle indicazioni o fa delle scelte generali buone e positive per la Regione. La corrispondenza, poi tra certe scelte e la pratica dovrebbe essere il corpo burocratico regionale e garantirla, non l'Assessore in prima persona!
Al Consigliere Viberti, che mi ha tirato le orecchie perché non ho passato, come lui, quindici giorni di lavoro negli uffici dell'Assessorato alle Finanze, potrei rispondere che, analogamente, quindici giorni dedicati a fare i conti dei pranzi ordinati negli alberghi mi sembrano spesi piuttosto male anche per un Consigliere regionale, che se ha fatto questo lavoro per andare alla ricerca del colpo - che in questo caso è la cuffia d'oro - mi pare non abbia ben valutato il costo della sua opera. Secondo me, più propriamente, il Consigliere Viberti, svolgendo il suo ruolo di Revisore dell'opposizione, avrebbe potuto portare il Consiglio un tipo di critica politica, anche perché il livello a cui l'opposizione poggia il suo discorso politico costringe la maggioranza ad allinearsi; se l'opposizione si limita a parlare di pranzi o libagioni o a definire "mangione" chi pranza, secondo me si abbassa a ripresentare all'opinione pubblica una visione mitica, del tempo in cui tutti mangiavano pane e formaggio e allora si cercava di far vedere all'interno di grandi parchi immensi banchetti, tavoli molto lunghi con tovaglie ricamate che scendevano abbondantemente e pezzi di pollo che venivano buttati via!
Quindi, parlare di libagioni, mangioni e pranzi può dare l'impressione di un governo regionale solo preoccupato di questi problemi, ed impedisce di enucleare i dati politici di fondo che devono essere al centro della discussione di questo Consiglio; si sono sottolineati particolari secondari, magari anche importanti, ma non credo - anche se c'è un invito a restringere su questo tipo di spese - che questi siano i temi centrali della discussione politica in occasione del dibattito sul conto consuntivo. Le considerazioni poi tra Viberti e Lanivi non hanno nessunissiva importanza, io voglio cercare di valutare politicamente gli interventi del Consigliere Viberti e del Consigliere Tonino per cucire insieme un tentativo di discorso politico.
Mi sono domandato perché il Consigliere Viberti abbia fatto questa faticosa ricerca - e devo dargli atto del tempo che ha impegnato - che non poteva portare da nessuna parte, almeno se l'obiettivo era quello di appuntare delle osservazioni politiche sulla Giunta e non quello di andare alla ricerca delle delibere del pranzo o della cena dell'obiettore di coscienza, spese imputate sul Capitolo Scavi Archeologici.
Che cosa significa questo atteggiamento del Consigliere Viberti? Secondo me, dimostra che è molto più facile tenere questo tipo di atteggiamento, che non quello più faticoso di offrire in alternativa, una proposta politica più seria; nell'incapacità di far questo, si scende a queste cosine! La cosa - e non voglio fare una critica personale, ma un giudizio politico - non mi stupisce, nel senso che in questo momento i problemi di tipo politico non sono così grossi, così importanti e così difficili da affrontare che è comprensibile come si possa scendere al gradino inferiore, rimandando la non onestà della spesa e cercando di andare a colpire questo o quell'Assessorato che ha ordinato dieci pranzi.
Quali sono i problemi grossi che secondo me stanno di fronte anche a questo Consiglio? Il tema centrale, che non è solo della nostra Regione, ma è generale, è indubbiamente quello della democrazia del nostro Paese. Mettere cioè insieme due termini che finora non hanno trovato una giusta composizione e che complessivamente vengono indicati col termine "governabilità". Cioè: da una parte, garantire la democrazia e cioè la partecipazione non solo delle forze politiche ma anche dei gruppi di pressione o di potere organizzati alle decisioni pubbliche, e dall'altra, nello stesso tempo, garantire all'ente pubblico una efficienza e una funzionalità di comportamenti e di decisione. Non solo nella nostra Regione, ma a livello nazionale, sono continuamente contrapposti il momento democratico, che rende più lunghe le procedure, e il momento dell'efficienza che fa pensare ad uno Stato più autoritario, ciò che viene nascosto dietro i termini "più forte" ecc.; per quanto ci riguarda ci sono alcuni problemi che, secondo me, andrebbero esaminati: rapporti tra esecutivo e Consiglio regionale, tra Consiglio regionale e forze politiche, tra forze politiche e gruppi di pressione esistenti nella nostra regione.
La verità è che oggi l'opinione pubblica o i gruppi di pressione esistenti si sentono autorizzati ad esercitare una pressione sulla Giunta o sull'Assessore o sul Consigliere regionale per ottenere quello che vogliono dall'Amministrazione regionale. Ecco perché, ripeto, in questa situazione l'apparente forza del singolo Assessore o della Giunta, se guardiamo in fondo, è molto minore di quanto si vuol far credere. Bisogna quindi essere molto seri e molto onesti e vedere quanto ognuno di noi, sia come singolo sia come forza politica, non entra nel gioco, cioè non diventa uno strumento utilizzato da gruppi che premono per ottenere questo o quel privilegio, questo o quel tipo di soluzione secondo una logica settoriale. Se continua ad essere prevalente nella comunità la visione di una Amministrazione regionale che è buona solo quando soddisfa la richiesta del singolo settore e le stesse forze politiche non si fanno carico di un interesse generale: la conseguenza è di diventare vaghi proprio quando si dovrebbe essere precisi. Un esempio di ciò è il problema della programmazione: ho già detto in quest'Aula che "programmazione" è metodo di lavoro, ma il metodo presuppone degli obiettivi da raggiungere, e che se si reclama genericamente "programmazione" è chiaro che non si dice niente se non si qualifica questo termine con l'indicazione di alcuni obiettivi centrali e di alcune scelte da operare. Ma queste scelte costano, e costano nella misura in cui non sono scelte settoriali ma generali, perché la scelta generale supera l'egoismo di una scelta settoriale.
Il problema che ci limita e limita anche l'esperienza di questo Consiglio, riguarda non solo la democrazia nel nostro Paese ma anche le democrazie a livello europeo, per quanto credo io, e non è pensabile che questo tipo di problemi vengano risolti in poco tempo. Il mio discorso, però, non vuole neanche giustificare un'accettazione passiva della situazione attuale; possiamo dire che la Regione Valle d'Aosta, per certe sue particolarità, parrebbe avere più numeri di altre per superare questi problemi; dico parrebbe, perché bisogna stare attenti a non dare un giudizio né troppo ottimista né troppo pessimista come fanno in genere i turisti o coloro che soggiornano un poco nella nostra regione e ritengono di aver compreso tutto e di essere autorizzati a giudicare la Valle d'Aosta. Se è vero che esistono dei fatti importanti - uno di questi è una certa autonomia finanziaria, un altro è una certa limitata autonomia di tipo politico - vi sono però ancora degli ostacoli, delle difficoltà al raggiungimento di situazioni che possano consentire alla Valle d'Aosta di essere diversa: fra questi, una ancora insufficiente integrazione sociale e culturale. Questo è un dato che limita la forza della nostra regione e fa sì che a livello sociale sopravvivano delle settorializzazioni che impediscono a questo Consiglio regionale e all'esecutivo di individuare quegli obiettivi regionali, generali che possono facilitare una vera e propria azione di pianificazione e di programmazione.
Per concludere, posso accettare la critica che mi è stata mossa dal Consigliere Viberti di non aver consumato quei quindici giorni insieme a lui all'Assessorato alle Finanze; mi darà atto, però, di una differenza; essendo io un Consigliere della maggioranza, mi rapporto con questa Giunta in una maniera diversa rispetto al Consigliere dell'opposizione; se non avesse la fiducia mia e della mia forza politica a cui appartengo, è chiaro che eserciterei su questa Giunta un tipo di pressione che non esercito perché di questa maggioranza faccio parte, e quindi, in qualche modo, sono anche responsabile delle critiche che il Consigliere Viberti ha mosso.
Voglio però sottolineare ancora una volta che in occasione di dibattiti sui conti consuntivi è dovere non solo della maggioranza o dell'esecutivo, ma è dovere di tutti affrontare gli argomenti sotto l'aspetto politico, piuttosto che procedere ad una analisi minuziosa - che se non è accompagnata da una valutazione più ampia rischia di rimanere fine a se stessa: non si può certo giudicare solo dal particolare o dalle piccole cose il comportamento dell'insieme della Giunta.
Ecco perché - e suona anche come dichiarazione di voto - il nostro Gruppo esprime voto favorevole al conto consuntivo del 1980.
Presidente - Altri colleghi intendono intervenire?
La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (PSI) - Molto brevemente, perché non voglio aggiungere tante cose a quanto è stato detto, ma riallacciandomi ad alcune parole del Consigliere Lanivi e ricordando quanto in sede di Commissione Affari Generali era stato illustrato, mi pare che la capacità dimostrata dall'Assessorato alle Finanze di approntare questo conto consuntivo con grande immediatezza rispetto al passato e rispetto all'effettivo svolgersi della spesa, permetta di auspicare un maggiore collegamento con gli organi della programmazione; cioè, riuscire a realizzare quell'unità tra la fase di progettazione, di iniziativa, di previsione e la fase di verifica dei risultati delle iniziative stesse, cosa che sinora non è mai avvenuta e che invece adesso sta avvenendo, anche per un maggior collegamento fra l'Assessorato alle Finanze e i singoli Assessorati e grazie alla meccanizzazione e al controllo in tempo reale delle diverse operazioni. Quindi, un po' per questo motivo, perché vediamo che c'è una evoluzione positiva in questo senso, e un po' anche accogliendo il suggerimento del Consigliere Viberti quale rappresentante della minoranza, anche noi daremo voto favorevole a questo conto consuntivo.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica. Ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Dobbiamo riconoscere che, per lo meno dal punto di vita tecnico, il rendiconto sull'esercizio finanziario del 1980 è tempestivo, è stato fatto nei tempi più rapidi possibili ed è anche, nonostante alcuni difetti, abbastanza pieno di idee e di concetti. Non ci è sembrata invece adeguata la presentazione politica fatta dal Presidente della Giunta: per discutere, per valutare un anno di Amministrazione regionale probabilmente la Giunta dovrebbe anche in questa occasione fornire alcuni elementi critici, e anche autocritici, cioè mettere il Consiglio in condizioni di discutere non soltanto sulla base di un documento tecnico ma con un'impostazione più ampia. Il documento, dal nostro punto di vista, è approvabile nel senso che è una fotografia che individua in modo abbastanza definito i contorni della realtà, è una fotografia abbastanza ben fatta. È la realtà che c'è dietro, invece, che non ci soddisfa, e dalla stessa relazione tecnica vengono in evidenza problemi, che diventeranno sempre più grandi negli anni futuri, di gestione della spesa e di amministrazione dei fondi disponibili.
Innanzitutto, prosegue quel tipo di indirizzo che abbiamo criticato in occasione di tutti i bilanci regionali e che porta alla dilatazione della spesa corrente, che sembra quasi incomprimibile e incontrollabile. Guardiamo i dati: la spesa corrente aumenta del 16%, in particolare aumenta del 15% la spesa per il personale e del 24% la spesa per acquistare beni e servizi. Ecco, noi crediamo che un indirizzo politico corretto sia quello di operare un controllo per impedire una crescita così continuamente accelerata della spesa corrente, altrimenti si raggiungono limiti sempre più ampi.
Il secondo elemento che viene fuori da questi allegati è l'incapacità di determinare in modo esatto le esigenze anche dal punto di vista della spesa in conto capitale: gli stanziamenti previsti risultano sottostimati rispetto a quelli effettivi.
Il problema più grave, però, ci sembra quello dei residui: i residui del 1980 sono stati utilizzati solo al 66% e la Giunta regionale, anzi, ne ha accumulati ancora: su stanziamenti previsti per 218 miliardi è riuscita a pagare soltanto 128 miliardi, quindi la capacità di pagamento della spesa - è detto nella relazione - ha un indice del 58%; sempre nella relazione si parla di un processo di accumulazione dei residui passivi.
A noi sembra, questo, uno dei problemi principali della nostra Amministrazione, un problema che ha senz'altro dei risvolti tecnici, ma ha anche dei risvolti politici, perché la riduzione della spesa è soprattutto una riduzione negli investimenti, in particolare di tipo economico. Noi crediamo che non si possa continuare negli anni a venire a prevedere, per esempio per quel che riguarda gli investimenti, stanziamenti che vengono poi impegnati soltanto in parte: il rapporto tra impegni e stanziamenti è pari a 0,85, mentre il rapporto fra pagamenti e impegni è ancora più basso, pari a 0,37. Riteniamo che non ci si possa ritrovare alla fine di un anno di gestione dell'Amministrazione regionale anziché con un disavanzo, come previsto, con un avanzo consistente di oltre 15 miliardi! Quali sono le ragioni di questi fatti? Qui ci ripetiamo e forse possiamo scendere nuovamente nel vago, ma noi riteniamo che il primo reale motivo sia la tendenza politica dell'Amministrazione regionale a procedere in modo pragmatico; il pragmatismo è una ricetta che va bene di fronte a problemi nuovi, a situazioni ancora non sperimentate, ma quando c'è una continua ripresentazione degli stessi problemi e non si decide di cambiare rotta, si fa una precisa scelta politica! Noi crediamo che rinunciare oggi ad individuare una serie di obiettivi - come diceva prima il Consigliere Lanivi - in materia di politica industriale, agricola, turistica e continuare invece sulla strada già battuta adeguandosi alle pressioni e alle spinte che provengono dalla società valdostana non sia in prospettiva la via migliore per garantire un futuro di stabilità sociale ed economica alla nostra realtà. Ecco, questo è il primo fatto che emerge in modo chiaro: il bilancio regionale, in sostanza, risulta smentito in sede di rendiconto, perché esso, non è fatto prevedendo effettivamente delle spese, ma incollando, diciamo, giustapponendo un intervento all'altro senza un indirizzo preciso; nel corso dell'anno, poi, si fanno le spese che volta per volta sembrano le più urgenti.
Un altro elemento che sovraffatica la macchina di spesa regionale, secondo noi, è la mancanza di decentramento: se tutta una serie di interventi, come abbiamo detto più volte, venissero effettuati dai Comuni e dalle Comunità Montane, probabilmente invece di avere un numero sterminato il mandati avremmo la possibilità di lavorare di più per quel che riguarda gli indirizzi, lavorare di più intorno alle leggi regionali per decentrare funzioni amministrative a questi Enti locali che hanno, io credo, la capacità di esercitarle.
Un altro fatto importante è il carattere dispersivo della spesa, ed è legato agli altri che ho già ricordato. In una spesa così dispersiva possono esserci anche episodi curiosi o clamorosi, quali quelli riferiti dal Consigliere Viberti, e molti anche in questo Consiglio trovano giustificazione a questo tipo di interventi; io credo che non siano comunque giustificabili quelli relativi alle onoranze al Ministro Gullotti o agli omaggi alla moglie del Ministro Pandolfi!
Noi quindi siamo preoccupati: il rendiconto comincia ad essere leggibile, comincia a rappresentare in modo più appropriato la capacità della Regione di spendere le risorse che ha, però sta rivelando la realtà di una Regione che ha dei fondi che non riesce a spendere e li disperde in un modo che essa stessa poi non riesce più a controllare. Quindi, lo diceva prima il Consigliere Tonino, siamo soprattutto preoccupati per come questa Amministrazione regionale affronterà l'arrivo dei fondi del riparto. Si tratterà di somme rilevanti, e se non ci saranno obiettivi precisi, se non ci sarà un ordine nelle scelte, se non ci saranno dei meccanismi più agili nella spesa probabilmente si andrà ad una dispersione ancora più incontrollata e non si farà nulla per modificare in meglio la realtà economica e sociale della nostra Regione.
Noi pensiamo che il Consiglio regionale debba soprattutto impegnarsi in questa direzione, e innanzitutto ottenere che il riparto fiscale venga definitivamente approvato, ma poi lavorare perché con risorse che sono notevoli si intervenga in modo più produttivo, al fine di evitare situazioni come quelle che hanno portato, in un anno, dal 37% al 32% il livello degli occupati nell'industria valdostana.
Presidente - Non c'è più nessuno iscritto a parlare. Colleghi Consiglieri, qualcuno intende prendere la parola? Possiamo considerare chiusa la discussione generale? Ci sono Assessori che vogliono intervenire? Allora, la discussione generale è chiusa.
La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (UV) - Io cercherò di essere più breve possibile, perché mi sembra che molte cose siano state dette e che ci sia già stata una parte di dibattito. Vorrei precisare che quanto io dirò fa stretto riferimento a un bilancio di previsione di competenza e non ad un bilancio di cassa, perchè se si confondono le due cose, evidentemente rischiamo di rimandarci delle notazioni e delle nozioni su due piani completamente differenti.
Il più grosso dei problemi, che effettivamente è un problema reale che non è mutato se non in termini quantitativi rispetto al passato, è quello dei residui passivi. Il problema dei residui passivi - e siamo tutti d'accordo nel dire che, specie in certi Assessorati, vi è una notevole difficoltà nello spendere nei tempi dovuti - è però in questo momento fittiziamente esaltato dalla costante, altissima inflazione con continua revisione di prezzi: lo stesso lavoro, se appena supera l'arco di 6 mesi, viene conteggiato due, tre volte e continuamente vengono rivisti i prezzi. Proprio in questo Consiglio abbiamo passato come delibere d'urgenza una serie di provvedimenti che si basavano appunto su questo meccanismo distorto, assolutamente pesante per l'Amministrazione, che moltiplica gli interventi sugli stessi Capitoli di spesa.
A questo fenomeno se ne aggiunge un altro, che è stato criticato da tutti i Presidente di Giunta, sia ben chiaro, e che produce residui passivi pesanti in tutte le Regioni italiane; è il fenomeno, distorto, della programmazione settoriale di Stato, in base alla quale si assegnano fondi in maniera tale che essi sono di spesa difficilissima e vengono trascinati da un anno per l'altro senza riuscire a trovare una destinazione. Io non ho qui le cifre precise perché non sapevo di essere relatore di questo disegno di legge, ma gli unici miliardi di spesa che provengono dal '79 - qualcosa some 9 miliardi! - derivano dai fondi di programmazione settoriale dello Stato! E a questo fenomeno se ne aggiunge ancora uno - e Mafrica mi scuserà perché a questo proposito alcune delle cose che ha detto sono esatte - che può parere paradossale ma è importante, ed è il fatto che il bilancio del 1980 è stato "vissuto" dall'Amministrazione regionale come una previsione di nuove cospicue entrate dovute al riparto; per questo fatto, un certo numero di spese che avrebbero dovuto essere fatte, non sono state fatte, si sono arenate e continuano ad aspettare l'impossibile finanziamento per essere chiuse: vedasi per esempio l'edilizia scolastica, settore che pesa gravemente sui residui passivi: abbiamo delle scuole che sono lì a metà, andiamo avanti a spizzichi, con appalti a lotti che sono contrari all'interesse dell'Amministrazione e siamo i primi a riconoscerlo; d'altra parte non abbiamo i fondi sufficienti per appaltare tutto insieme. Questa serie di motivi - e questo lo abbiamo detto tante volte ma lo ripetiamo ancora anche se probabilmente nel prossimo oggetto in discussione verrà di nuovo fuori - impediscono in maniera clamorosa, anche se è già normalmente difficile, l'esatta previsione della spesa; e questa è tanto più difficile quando per le spese correnti l'aumento del 15% nelle spese per il personale è inferiore agli scatti della contingenza! Noi un minimo di scatti li avevamo contati, però rispetto agli scatti dell'anno '80 siamo andati in tilt, come si dice volgarmente; l'aumento del 24% nelle spese per l'acquisto di beni o servizi corrisponde più o meno al tasso dell'inflazione, se non è addirittura leggermente inferiore!
In situazioni di questo genere e con ...(interruzione fuori microfono incomprensibile)... no, perché rispetto alle entrate non è calcolata! Tant'è vero che ci saranno ancora attribuiti dei fondi - ed è una rivendicazione che abbiamo fatto insieme con i Presidenti di Giunta comunisti - perché quando vengono maggiori accertamenti di tasse successivamente, questi fondi devono essere attribuiti alle Regioni per la quota che spetta loro, e non è che se lo Stato a un certo momento denuncia 3000 miliardi in più rispetto alle entrate del '79 a quel punto non procede più ai riparti! E abbiamo ancora avuto delle assegnazioni di fondi alla fine del 1980!
Per quanto riguarda la questione dei mutui, ripeto, in un bilancio di competenza l'Amministrazione è unica, e il fatto che una spesa sia imputata in un Capitolo piuttosto che in un altro - e con questo rispondo anche al Consigliere Viberti - certe volte avviene semplicemente perché ci sono dei Capitoli che sono in rosso, e anzi le variazioni di bilancio che facciamo servono proprio per riportarli in nero; è la normalità! È un'Amministrazione unica, non è che ci siano dei compartimenti stagni per cui se una spesa normalmente è prevista nel Capitolo dell'Assessorato al Turismo - ad esempio le piscine - non possa poi essere in un altro momento imputata al Capitolo dell'Assessorato ai Lavori Pubblici! E il fatto di portare un conto consuntivo legato a un bilancio di previsione entro dei termini brevissimi ha proprio questo significato, di poter dare un'estrema trasparenza, la maggiore possibile, a quella che è la spesa pubblica.
I nostri ritardi: anche noi potremmo fare fronte a un certo tipo di spesa accendendo dei mutui, che sono previsti in bilancio, però vorremmo o non accenderne affatto o accenderne all'estremo limite possibile; e questo perché oggi, grosso modo, il tasso è del 27%, e avendo una situazione di cassa - ma questo è un altro problema - che sta molto calando ma che comunque più o meno può tenere, preferiamo al limite arrivare alla fine dell'anno e poter denunciare che per pagare certi stipendi saremmo in rosso. È chiaro che in tal caso faremmo delle anticipazioni di cassa, ma mi sembra normale che una pressione politica di questo genere debba essere fatta di fronte all'ostinata lentezza - permettetemi di dirlo - con la quale certi provvedimenti, che sono urgentissimi e che sono riconosciuti come applicazione di una legge finanziaria dello Stato, vengono portati avanti, magari per ragioni politiche molto importanti perché, come il Consigliere De Grandis sa, abbiamo il primo governo laico da trentacinque anni a questa parte! E non è soltanto una battuta. Dico, qui effettivamente esiste un problema di urgenza!
È un'osservazione vera, lo dicevo prima, che il fatto di non avere il riparto aggrava il fenomeno dei residue passivi, ma è un'osservazione per contro vera che se nel mese di novembre - voglia Iddio che ciò avvenga! - dovessimo concludere la penosa e lunghissima vicenda del riparto, avremo delle difficoltà; questo è un dato di fatto, ma il Consiglio dovrebbe riunirsi - e io spero, per una volta tanto, con uno spirito serio e non polemico - proprio per trovare le soluzioni ai problemi che si pongono.
Volevo poi dire al Consigliere Viberti che, malgrado alcune facezie, lo ringrazio di aver messo a fuoco un certo numero di piccoli problemi, perché effettivamente l'Amministrazione regionale è un'amministrazione che è nata in una certa maniera e che continua su certe tradizioni comunali, perché non esiste Prefettura, non esiste Regione che non abbia dei servizi interni per le colazioni di lavoro e cose di questo genere. Io ci avevo pensato, ho fatto dei conti e mi sono accorto che è vero che in questo caso non ci sarebbe la fattura con scritto "Blitz Mauriziano" - si riferisce a quando il Commissario di prima voleva occupare il Mauriziano e noi lo sorvegliavamo da vicino - non ci sarebbe quella fattura perché i soldi sarebbero andati in spese per il personale, per l'arredamento, per le cucine e per roba di questo genere: però io posso assicurare al Consigliere Viberti che un'organizzazione di questo tipo costerebbe molto ma molto di più; e del resto, oggi come oggi - bisognerà poi magari, avendo il riparto, ripensarci - non esiste piccola azienda, molto più piccola di quello che è la Regione, che quando andiamo a visitarla non ci inviti nei propri locali, con i propri servizi, e non ci faccia fare, chiedo scusa, quelle belle mangiate cui alludeva il nostro Consigliere!
Devo anche confessare al Consiglio che io ho il vizio di mandare dei mazzi di fiori, quando mi invitano, e capita abbastanza spesso. Con il permesso del Consigliere Viberti, ho intenzione di continuare, e lo dico prima per evitare che poi ci siano dei malintesi! E devo anche dire che mi prendo la corresponsabilità con il Comune di Gressoney e con altri per quella cuffia d'oro, perché mi è stato chiesto il permesso di comprarla e io che sono scemo non ci ho pensato due volte: devo confessare, però, che non ne sapevo il prezzo, non me ne sono interessato, e quando l'ho saputo grazie alle indagini del nostro Sherlock Viberti ne sono rimasto fortemente colpito e stupito.
Voglio ancora dire due parole sul perché del disavanzo e dell'avanzo. Questa parte il Consigliere De Grandis l'ha spiegata molto bene: come avevamo detto al momento dell'approvazione del bilancio di previsione, noi cerchiamo di tenerci esattamente a quelle che sono le previsioni di entrata fornite dall'erario, non si tratta di ipotesi e non si tratta di servizi regionali. Ci si dà un certo numero di miliardi come previsione consolidata in entrata per l'anno, ma non si è mai verificato che questi miliardi fossero gli stessi di quelli effettivi finali, che sono sempre stati di più. Quindi noi potremmo, teoricamente, cercare di fare un bilancio più ampio, nella ragionevole previsione che anche in quell'anno arrivassero dei miliardi. Ma per il 1980 era necessario fare un bilancio il più possibile stringato per quei motivi politici sottolineati anche dal Consigliere De Grandis. Il fatto che nuovi fondi siano arrivati e che nuove spese non siano state effettuate ha permesso di verificare un'eccedenza - De Grandis ha detto molto bene - che in gran parte non esiste e che in parte è fornita in modo tecnico per poter ricoprire quelle spese che più urgentemente devono essere fatte e che servono in realtà come assestamento e non come variazione di bilancio. Non so se mi sono spiegato, comunque su questi punti specifici, qualora ci dovessero essere dei dubbi, potremmo vederci con il Ragioniere Capo.
Presidente - Consiglieri, passiamo all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 294.
Do lettura dell'art. 1.
Art. 1
(Approvazione del rendiconto generale)
Situazioni: di cassa, finanziaria e patrimoniale)
Il rendiconto generale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta per l'esercizio finanziario 1980 è approvato nelle singole risultanze e nelle risultanze riassuntive finali del presente articolo e degli articoli successivi:
SITUAZIONE DI CASSA |
||
- Fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio 1979 |
L. 11.629.470.526 |
|
- Riscossioni nell'esercizio 1980 |
L. 182.748.112.801 |
|
Totale delle riscossioni |
L. 194.377.583.327 |
|
- Pagamenti nell'esercizio 1980 |
L. 159.966.538.372 |
|
Fondo di cassa al 31 dicembre 1980 |
L. 34.411.044.955 |
|
SITUAZIONE FINANZIARIA |
||
- Fondo di cassa al 31 dicembre 1980 |
L. 34.411.044.955 |
|
- Residui attivi al 31 dicembre 1980 |
L. 54.132.643.357 |
|
Totale dell'attivo al 31 dicembre 1980 |
L. 88.543.688.312 |
|
- Residui passivi al 31 dicembre 1980 |
L. 73.379.249.617 |
|
Avanzo di amministrazione al 31 dicembre 1980 |
L. 15.164.438.695 |
|
SITUAZIONE PATRIMONIALE |
||
- Attivo netto di inventario al 31 dicembre 1979 |
L. 61.097.357.387 |
|
- Variazioni attive nell'esercizio 1980 |
||
in aumento dell'attivo |
L. 40.874.450.015 |
|
in diminuzione del passivo |
L. 37.589.654.836 |
L. 78.464.104.851 |
Totale dell'attivo |
L. 139.561.462.238 |
|
- Variazione passive dell'esercizio 1980 |
||
in diminuzione dell'attivo |
L. 21.631.418.831 |
|
in aumento del passivo |
L. 70.818.252.607 |
L. 92.449.671.438 |
Attivo netto di inventario al 31 dicembre 1980 |
L. 47.111.790.800 |
Presidente - Vi sono dichiarazioni di voto. Molte sono già state fatte nel corso della discussione generale.
La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (PCI) - Faccio adesso la dichiarazione di voto perché non lo abbiamo detto prima.
Ancora una volta voteremo favorevolmente il rendiconto del 1980 perché i conti quadrano; però dobbiamo ribadire che non siamo assolutamente soddisfatti di come ha funzionato la Regione, di come si dono spesi i soldi, di come si sono gestiti gli Assessorati. E credo sia innanzitutto da sottolineare come in effetti questi problemi non siano soltanto contabili, sono dei problemi politici, ed è molto negativo che la Giunta si presenti ad un appuntamento di questo tipo senza una valutazione politica sull'andamento della spesa regionale, sul funzionamento della Regione: è una prescrizione di legge, innanzitutto, ma dovrebbe essere ancor prima un dovere.
La Giunta è arrivata a questo appuntamento con una certa tempestività non tanto perché ha sentito l'esigenza di fare questo tipo di confronto, ma perché questo è un atto indispensabile per l'assestamento di bilancio che discuteremo fra poco, perché è l'atto che permette di valutare esattamente l'avanzo di amministrazione, che è così consistente e che inciderà così considerevolmente appunto nell'assestamento di bilancio. È anche difficile per noi - e sarebbe molto interessante entrare nel merito di alcune considerazioni che ha fatto il Consigliere Lanivi, meriterebbero una discussione, ma neanche il Presidente della Giunta ha ripreso questi temi - concordare su una tale dispersione dei fondi, che non viene soltanto perché c'è una richiesta corporativa nella popolazione valdostana, viene soprattutto perché questa Giunta si presenta senza indirizzi, senza i piani, senza i programmi - io non riesco a chiamarli in modo diverso - per cui tutti hanno la pretesa e si sentono in diritto di attingere da una fonte di distribuzione di benefici; per noi, programmazione vuol dire proprio instaurare un metodo di lavoro che metta fine questo sistema; e questo è il problema di fondo.
C'è la necessità, evidentemente, di un cambiamento, ma il Presidente della Giunta nella sua conclusione al dibattito ha dimostrato ancora una volta una certa ostinazione nel rifiutare una analisi autocritica su questi elementi e direi anche sullo stesso funzionamento della Giunta regionale: il fatto che i residui crescano in questo modo non è dovuto soltanto all'inflazione, che produce una serie di revisioni dei prezzi, non è dovuto soltanto ai fondi settoriali che pure hanno responsabilità in questo senso; è dovuto anche a una incapacità di spendere tanti fondi, che è massima in alcuni Assessorati, ed è tipica di una struttura - e riprendo uno spunto del Presidente della Giunta - che si ostina a funzionare come una struttura comunale: questo è il male di fondo di questa Regione, che funziona come un grosso Comune e non come una Regione. Ma non insisto su questa necessità di cambiamento del ruolo della Regione perché troppo volte l'abbiamo ribadito. La programmazione, almeno settoriale, è un elemento indispensabile; lo stesso esempio delle scuole, che vanno avanti a spizzichi, con tanti cantieri, è un elemento evidente di gestione giorno per giorno, pragmatica finché si vuole, come diceva il compagno Mafrica, ma priva di una visione complessiva. Si debbono prevedere i flussi finanziari, l'apertura dei cantieri, la programmazione degli interventi, altrimenti i risultati sono quelli che oggi abbiamo!
Perciò io credo che ci sia fondamentalmente la necessità di una revisione, di una riforma proprio del modo di intervenire della Regione; così come devono essere riviste anche certe abitudini a spendere in modo allegro in alcuni casi. Io credo che abbiano un certo valore alcune osservazioni che ha fatto il Consigliere Viberti; troppo spesso si va oltre i gesti di cortesia, che sono comprensibili: il mazzo di fiori, per carità!, è un atto anche simpatico, però spendere 2.850.000 lire per una cuffia d'oro da donare alla moglie di un Ministro credo che sia oggettivamente una vergogna! Così come una spesa di milioni per l'ospitalità a un Ministro della Repubblica o la cittadinanza onoraria ad un Ministro sono anche questi fatti che credo debbano essere indicati come esempi negativi dell'attività di questa Giunta regionale.
Ecco, questi sono gli elementi che non ci soddisfano; il voto favorevole dà riconoscimento tra l'altro - lo vogliamo ricordare - dell'impegno dimostrato dall'Assessorato alle Finanze nel presentare con maggiore trasparenza tutta l'impostazione del bilancio regionale; è un voto che riconosce questo sforzo tecnico, ma evidentemente da un punto di vista politico rimane il nostro giudizio negativo.
Presidente - Altri chiedono la parola sull'art. 1?
Metto in approvazione l'art. 1.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 2.
Art. 2
(Gestione di competenza: entrate)
Le entrate derivanti da tributi propri, gettito tributi erariali o quote da esso devolute, da contributi e assegnazioni dello Stato ed in genere da trasferimento di fondi statali, rendite patrimoniali, utili di Enti o aziende regionali, alienazioni di beni patrimoniali, da accensioni di mutui e altre operazioni creditizie e per contabilità speciali, accertate nell'esercizio finanziario 1980 per la competenza propria dell'esercizio stesso, sono riassunte ed accertate in:
L. 174.247.537.302 |
|
delle quali |
|
- riscosse |
L. 152.035.794.833 |
- rimaste da riscuotere |
L. 22.211.742.469 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 2.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 3.
Art. 3
(Gestione di competenza: spese)
Le spese correnti, di investimento e per rimborso di mutui e prestiti e per contabilità speciali della Regione, accertate nell'esercizio finanziario 1980 per la competenza propria dell'esercizio stesso, sono riassunte e accertate in:
L. 190.359.468.855 |
|
delle quali |
|
- pagate |
L. 128.041.216.248 |
- rimaste da pagare |
L. 62.318.252.607 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 3.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 4.
Art. 4
(Gestione di competenza: riassunto entrate e spese)
È approvato il seguente riassunto generale delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 1980.
- ENTRATE |
L. 174.247.537.302 |
- SPESE |
L. 190.359.468.855 |
Disavanzo della gestione di competenza dell'esercizio 1980 |
L. 16.111.931.553 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 4.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 5.
Art. 5
(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario)
I residui attivi accertati alla chiusura dell'esercizio finanziario 1980 sono riassunti ed approvati in complessive L. 51.132.643.357 come segue:
- residui attivi iscritti in conto esercizi precedenti in carico all'inizio dell'esercizio |
L. 63.319.499.457 |
- minori accertamenti in conto residui attivi degli esercizi precedenti |
L. 686.280.601 |
differenza |
L. 62.633.218.856 |
- residui attivi riscossi |
L. 30.712.317.968 |
- residui attivi degli esercizi precedenti rimasti da riscuotere al 31.12.1980 |
L. 31.920.900.888 |
- residui attivi accertati in conto esercizio 1980 (art. 2) |
L. 22.211.742.469 |
Totale residui attivi al 31.12.1980 |
L. 54.132.643.357 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 5.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 6.
Art. 6
(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario)
I residui passivi accertati alla chiusura dell'esercizio finanziario 1980 sono riassunti ed approvati in complessive L. 73.379.249.617 come segue:
- residui passivi iscritti in conto esercizi precedenti in carico all'inizio dell'esercizio |
L. 47.965.370.696 |
- residui passivi pagati |
L. 31.925.322.124 |
differenza |
L. 16.040.048.572 |
- residui passivi degli esercizi precedenti riconosciuti perenti agli effetti amministrativi |
L. 4.979.051.562 |
- residui passivi degli esercizi precedenti rimasti da pagare al 31.12.1980 |
L. 11.060.997.010 |
- residui passivi accertati in conto esercizio 1980 (art. 3) |
L. 62.318.252.607 |
Totale residui passivi al 31.12.1980 |
L. 73.379.249.617 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 6.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 7.
Art. 7
(Situazione finanziaria)
È accertato ed approvato nell'ammontare di L. 15.164.438.695 l'avanzo di amministrazione alla chiusura dell'esercizio finanziario 1980 risultante come segue:
Variazioni migliorative
- miglioramento della gestione dei residui passivi (art. 6) |
L. 4.979.051.562 |
- avanzo di esercizi precedenti |
L. 26.983.599.287 |
L. 31.962.650.849 |
Variazioni peggiorative
- peggioramento della gestione dei residui attivi (art. 5) |
L. 686.280.601 |
- peggioramento della gestione di competenza (art. 4) |
L.16.111.931.553 |
Avanzo di amministrazione alla chiusura dell'esercizio 1980 |
L. 15.164.438.695 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 7.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 8.
Art. 8
(Situazione patrimoniale)
La consistenza patrimoniale alla data del 31 dicembre 1980 (art. 1) è approvata nelle seguenti risultanze riassuntive finali:
ATTIVO
Beni immobili L. 15.144.142.960 |
|
Beni mobili L. 5.829.581.523 |
|
Crediti diversi L. 110.379.859.735 |
L. 131.353.584.218 |
PASSIVO
Mutui passivi L. 10.862.543.801 |
|
Debiti diversi L. 73.379.249.617 |
L. 84.241.793.418 |
Attivo netto di inventario al 31.12.1980 |
L. 47.111.790.800 |
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 8.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 9.
Art. 9
Ai sensi dell'art. 39 della legge regionale 7.12.1979, n. 68, sono convalidati i prelievi di complessive lire seicentosessantacinquemilioniottocentosessantamilaseicentotrentacinque dal Capitolo 50800 "Fondo di riserva per le spese impreviste", come da sottoelencati provvedimenti della Giunta regionale:
n. 2376 in data 16 maggio 1980; n. 2541 in data 23 maggio 1980; n. 2727 in data 29.5.1980; n. 3153 in data 20 giugno 1980; n. 4081 in data 11.8.1980; n. 5099 in data 10 ottobre 1980; n. 4853 in data 26 settembre 1980; n. 5662 in data 7 novembre 1980; n. 6176 in data 5 dicembre 1980; n. 6348 in data 19 dicembre 1980; nn. 6794, 6795, 6831 e 6858 in data 31 dicembre 1980.
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 9.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 10.
Art. 10
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'art. 31 dello Statuto Speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
Presidente - Nessuno chiede la parola? Non vi sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'art. 10.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Per dichiarazione di voto, ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti. Ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Nel ribadire il voto favorevole che, come diceva poc'anzi il Consigliere Tonino, si riferisce al riscontro matematico-contabile, cioè che del resto ho espresso anche nella nota allegata che prima vi ho letto, mi permetterei di aggiungere delle brevissime considerazioni sul piano generale.
Non posso accettare di essere considerato Sherlock Viberti, semmai sono Watson Viberti perché qui dentro tutti mi hanno detto: elementare Viberti! Quello che fai fatto è a un livello elementare, quello che hai detto è elementare! Ben altri sono i problemi! Ben altri gli spazi in cui deve volare il condor! Ben altri i cieli in cui brillano certe stelle, che io avevo già riconosciuto di prima grandezza quando ho definito dotate non solo di ottima salute ma di cervello poderoso! Peccato che questo poderoso cervello, che dimostra di possedere delle capacità di analisi notevolissime, funzioni...pardon!, in questo Consiglio venga messo a disposizione dei colleghi molto raramente! Certo che se si fosse affiancato al sottoscritto anche solo per uno o due giorni, molto probabilmente avrebbe impedito di scoprire l'acquisto della famosa cuffia, che è diventata la favola del giorno, ma avrebbe forse permesso di fare quella critica che mi pare anche il collega Lanivi ritenga necessaria e indispensabile per il miglior funzionamento non solo dell'Amministrazione ma anche di tutta la comunità valdostana. E credo che su questo siamo tutti d'accordo. Ah, una brevissima considerazione rivolta all'Assessore alla Pubblica Istruzione: non deve preoccuparsi dei rapporti con la stampa: tra le varie cose che ho visto e avevo dimenticato di dire prima c'è anche un pranzo consumato dalla Giunta regionale insieme ai giornalisti in occasione del Natale! Quindi, penso che, semmai, questi penderanno più dalla parte della Giunta che non dalla parte del sottoscritto!
Un peccato veramente, dicevo, che non si sia potuto lavorare, il braccio e la mente, ad un'analisi più approfondita, più generale, migliore di questo rendiconto generale; certamente oggi la Giunta non se la sarebbe cavata così; l'assenza dell'Assessore responsabile, anche se purtroppo impedito per motivi di salute, insieme alla mancanza di quasi tutte le teste che governano a livello burocratico l'Assessorato alle Finanze, sarebbe stata forse diversamente considerata e criticata.
Comunque, bando alle polemiche! Già in altre occasioni abbiamo detto ai colleghi Democratici Popolari che siamo disposti a lavorare proprio con loro che in tante occasioni hanno dimostrato di avere se non proprio le stesse identiche posizioni per lo meno delle posizioni molto simili alle nostre su molti problemi. Alla fine dell'estate verrà in discussione quello che è stato lo sforzo di un piccolo Gruppo, molto più piccolo anche di quello dei Democratici Popolari, che ha raccolto poche firme però sufficienti per presentare delle proposte di legge; io qui invito il collega Lanivi - che spende il suo tempo non come faccio io, ma magari di lì disegna l'arredamento dell'Assessorato alle Finanze anziché partecipare alle riunioni della Commissione Urbanistica, peraltro dando poi giustamente le dimissioni - al lavoro comune: voi avete le idee, noi abbiamo raccolto 3500 firme e le mettiamo a vostra disposizione! Questa collaborazione servirebbe per arrivare a quei traguardi che ci metteva di fronte, con il suo ottimo intervento, il collega Lanivi per farci salire da quella pochezza a cui siamo ridotti, quella del misero e provocatorio controllo delle spese più banali! Noi non siamo capaci di fare altro, però siamo disposti a lavorare assieme a voi: quindi, un po' più di umiltà da parte nostra ma anche da parte vostra! E più lavoro da parte di tutti e migliori condizioni di vita per tutta la gente che abita questa Valle.
Presidente - Altri intendono intervenire per dichiarazione di voto? Colleghi Consiglieri, il Consiglio è chiamato ad esprimersi, per votazione segreta, sul complesso del disegno di legge.
Votazione segreta
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 28
Maggioranza: 15
Favorevoli: 25
Contrari: 3
Il Consiglio approva.
Presidente - Passiamo all'esame dell'oggetto 15/C.