Objet du Conseil n. 380 du 9 juillet 1981 - Resoconto
OGGETTO N. 380/81 - PROPOSTA DI REGOLAMENTO CONCERNENTE: "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA REGOLAMENTAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ED ACCETTAZIONE DELL'OSPEDALE GENERALE REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA, DI CUI ALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE N. 359 DEL 18 OTTOBRE 1977".
Presidente - Il provvedimento ha avuto il parere anche se travagliato, come è stato ricordato dal Presidente della Commissione competente, Consigliere Péaquin; in più l'Assessore regionale alla Sanità ed Assistenza sociale, i Capigruppo e il Presidente del Consiglio hanno ricevuto una lettera delle Organizzazioni sindacali in data 7 luglio - di cui ho già dato notizia - con la quale le Organizzazioni sindacali AMPO - AMDEO - CIMO e AROI portano a conoscenza il loro parere in linea di massima favorevole, pur ribadendo alcune perplessità per quanto riguarda funzioni dirigenziali od altro.
Richiamo i Consiglieri al documento; quelli che non lo avessero avuto, possono richiederlo in modo da essere maggiormente documentati.
Ha facoltà di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin per svolgere la sua relazione.
Rollandin (UV) - Il regolamento che viene proposto è una modifica di quello precedente, oggetto di una delibera del 18 ottobre 1977, n. 359, dove era prevista un'organizzazione del lavoro che riguarda il pronto soccorso ed accettazione, delibera che teneva conto di alcune carenze sia del territorio sia della disponibilità dei locali esistenti all'interno dell'Ospedale.
Non sto a ricordare l'esigenza di avere un pronto soccorso efficiente in quanto gli ultimi avvenimenti hanno fatto toccare con mano quanto sia necessario avere una disponibilità sufficiente di medici e di mezzi per intervenire prontamente in incidenti automobilistici che purtroppo caratterizzano la nostra Regione. L'impostazione che viene data con questo nuovo regolamento modifica essenzialmente quella precedente in quanto non c'è servizio di accettazione autonoma ma viene integrato con il servizio di medicina esistente, cioè c'è un servizio di pronto soccorso inserito in un discorso di dipartimento. Difatti si tratta del regolamento di un dipartimento di emergenza a cui partecipano le varie divisioni ed in cui è organizzato un discorso di pronto soccorso legato all'accettazione verso gli esterni.
Nel regolamento è specificato in particolare come devono lavorare i medici presenti che riguardano la branca chirurgica e quella medica; difatti in servizio 24 ore su 24 vi è un medico appartenente alla divisione di medicina generale insieme ad un sanitario della branca chirurgica, diviso con una fascia oraria dalle otto alle venti che riguarda la branca traumatologica e dalle venti alle otto del giorno dopo per quanto riguarda la branca chirurgica vera e propria. Questa scelta non è casuale, ma è dovuta all'osservazione delle statistiche sul tipo di intervento e sulle necessità degli interventi veri e propri che si sono verificati in questi ultimi anni. Difatti le statistiche provano che il 72% degli interventi diurni sono essenzialmente legati all'intervento sanitario del traumatologo, per cui è essenziale che questo sia presente nelle ore diurne.
Per quando riguarda le scelte legate al raccordo fra il servizio di pronto soccorso sul territorio e quello all'interno, si fa riferimento alle legge 33 già approvata da questo Consiglio davanti alla centrale operativa che - lo ricordo - prevedeva la presenza di un medico oltre che di un telefonista al momento della ricezione delle chiamate, questo per agevolare di molto il raccordo con la presenza sul territorio di sanitari intra-ospedalieri che sono in grado di fornire delle informazioni più corrette di uno che semplicemente riceve la chiamata e la smista.
L'altro problema grosso del pronto soccorso era quello dei locali; ora i locali sono quasi finiti ed è importante che ci sia una valutazione corretta di come può funzionare un pronto soccorso con la disponibilità di posti letto. Una delle critiche che era sempre stata mossa era quella dell'esistenza dei posti letto solo sulla carta, perché di fatto non c'è mai stata la possibilità di verificare come possa essere impostato il lavoro quando c'è la possibilità di un'aspettativa di 48 ore del malato che arriva al pronto soccorso e si deve accertare a che divisione assegnarlo. Questa è un'impostazione da rivedere in modo corretto per evitare che ci sia un'ospedalizzazione massiccia senza la necessaria diagnosi.
Per il resto, il lavoro che riguarda questa impostazione è iniziato già a gennaio con un incontro con tutte le forze sociali e sindacali, dove si è cercato di tenere conto dell'organizzazione del lavoro quale dovrà essere gestito dall'u.s.l., in quanto le funzioni verranno poi passate a loro; quindi questo tipo d'impostazione sarà gestito in quel contesto e non più a livello separato tra servizi extra-ospedalieri ed intra-ospedalieri. Penso che, tenuto conto anche delle osservazioni giunte da parte delle Associazioni mediche che sono favorevoli a questa impostazione, essa sia ancora tutta da verificare; tengo a precisare che non c'è un tipo di impostazione di pronto soccorso ottimale ma ci sono delle impostazioni che variano da ospedale a ospedale e che tengono conto delle diverse realtà.
Con questa proposta si cerca di vedere, seppure in via sperimentale, come può essere impostato il lavoro tenuto conto delle esigenze della nostra Regione.
Presidente - Colleghi Consiglieri, è aperta la discussione.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (DC) - Nel dichiarare l'apprezzamento favorevole del Gruppo consiliare della Democrazia Cristiana a questa proposta di regolamento, mi preme osservare alcuni aspetti che porteranno da parte nostra alla presentazione di alcuni emendamenti che non ne stravolgono comunque l'assetto generale del regolamento.
L'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale parlava del criterio di "variabilità", dell'evoluzione continua che c'è nel campo del pronto soccorso. Accennava al fatto che non ci sono soluzioni ottimali, che si cerca di arrivare all'ottimizzazione per successivi approcci, ed inseriva questa proposta di regolamento nel contesto di un approccio valido per la nostra Regione. Proprio in questo senso noi riteniamo che al primo articolo, là dove si dice "in via transitoria, fino all'entrata in vigore delle norme di cui all'art. 17, della legge 23 dicembre 1978, n. 833" si debba aggiungere "e comunque per un periodo non superiore ad un anno".
Cioè noi riteniamo che entro un anno - che per noi non è un termine ultimativo ma può diventare un anno e mezzo o due - e comunque entro un termine preciso questo regolamento possa e debba essere rivisto anche alla luce delle nuove esigenze che saranno nate e soprattutto alla luce delle disfunzioni che potranno verificarsi nel funzionamento. Questa è una prima valutazione.
L'altra è che non si fa cenno in questa proposta di regolamento alla funzione del direttore sanitario, mentre invece la legge nazionale ne parla con molta precisione. Questa dice: "Negli ospedali regionali e provinciali il servizio di pronto soccorso è espletato dal personale sanitario con organico proprio, sotto la diretta vigilanza della direzione sanitaria, ecc.".
A questo proposito non abbiamo elaborato un emendamento ma facciamo una raccomandazione molto precisa all'Assessore di specificare - in questa o in una frase successiva - la funzione di direttore sanitario.
Un ultimo appunto che si è tradotto poi in un emendamento, è quello relativo agli artt. 4 e 6. Nell'art. 4 si legge "Di norma fanno parte del dipartimento di emergenza e di accettazione le seguenti unità operative;" e c'è un elenco di un certo numero di unità operative dal quale ne mancano alcune, presenti in ospedale. Questo fa sì che l'unità di medicina generale venga sovraccaricata di funzioni rispetto al suo organico. Per questo noi proponiamo - è il secondo emendamento - la soppressione del comma e) dell'art. 6 che fra l'altro mi pare sia stato aggiunto solo successivamente e che non essendoci in una prima bozza di legge presentata dall'Assessore.
Dopo queste nostre osservazioni e proposte di emendamento, dichiariamo che complessivamente il regolamento ci sta bene e che voteremo a favore.
Presidente - Mi scusi, Consigliere Fosson, ma vorrei fare una precisazione se presenta già gli emendamenti scritti.
Nell'art. 1 si dice: "per un periodo non superiore ad un anno", si dovrebbe intendere "a partire dall'entrata in vigore del regolamento"? Dovrebbe essere implicito ma se viene chiarito non è male.
Bene, allora si deve intendere come ho detto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin, ne ha facoltà.
Péaquin (PCI) - Siamo favorevoli a questa proposta di regolamento rappresentata dalla Giunta regionale. Varrebbe anche per questo regolamento tutto il discorso fatto in precedenza sul poco tempo che abbiamo avuto a disposizione, anche se ad onor del vero qui abbiamo avuto qualche giorno in più, infatti la proposta è stata consegnata al sottoscritto il 29 giugno cioè nove giorni fa invece di sei.
Comunque abbiamo avuto la possibilità di esaminarla e ci pare che le modifiche apportate in questo regolamento rispetto alla delibera del '77, n. 359, derivino in gran parte dalla nuova legislazione venuta avanti con la riforma sanitaria e siano di conseguenza di adeguamento alle vecchie regionali che ci sono state in merito. Non vorremmo che questo regolamento facesse la stessa fine della vecchia delibera del '77; possiamo dire tranquillamente che di quella delibera non se ne è fatto niente. Dopo due anni era prevista una verifica dell'attuazione di quanto previsto nella 359, ma anche con documenti mandati dalle organizzazioni mediche e paramediche dell'ospedale si è potuto bene vedere come una verifica non fosse neanche proponibile in quanto si trattava di attuare completamente tutto e non si poteva parlare comunque di verifica. Pertanto anche in questo caso comprendiamo meglio l'urgenza dell'approvazione di questo regolamento proprio perché i lavori del pronto soccorso stanno per essere ultimati e - a quanto ci risulta - dovrebbero arrivare le attrezzature in tempi abbastanza brevi; è necessario pertanto poter dire con maggiore chiarezza possibile chi andrà a ricoprire questi posti di lavoro all'interno del dipartimento di emergenza.
Ci dichiariamo favorevoli a questa delibera.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Solo per dire che fino a cinque minuti fa non avevo problemi a votare questo regolamento; mi auguro che l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin voglia dire qualcosa sugli emendamenti presentati dalla D.C. perché ho delle preoccupazioni sulla loro validità.
Siccome non ho avuto il tempo materiale - lo ripeto - di esaminare il disegno di legge e visto che la D.C. non si muove mai senza un preciso interesse, vorrei che non ci fossero dei problemi. Assessore Rollandin, se accetta gli emendamenti vorrei me ne spiegasse la ragione, in quanto non ho capito perché li abbiano presentati.
Presidente - Colleghi Consiglieri, è chiusa la discussione generale.
Chiedo all'Assessore ed al Consiglio se ritengono che debbano essere distribuiti gli emendamenti che sono stati illustrati e presentati. Si tratta di aggiungere all'art. 1 dopo "n. 833" "e comunque per un periodo non superiore ad un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento"; all'art. 6 di annullare il comma e).
Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Rispondo sugli emendamenti: per quanto riguarda il periodo di verifica - tenuto conto, come diceva il Consigliere Péaquin che la delibera n. 359 non ha potuto di fatto trovare applicazione in quanto già lì si parlava di sperimentazione e invece non c'erano a disposizione i posti letto - non si sa come avrebbe potuto andare avanti questo discorso. L'anno di verifica mi può stare bene, non mi sta bene l'altro discorso e l'ho già spiegato anche perché capisco che le spinte primariali possono avere un certo peso, ma devo dire chiaramente che questi del dipartimento non hanno capito molto. Devo quindi ribadire che il fatto di voler far partecipare tutto il dipartimento d'emergenza è per non fare le guardie interdivisionali in quanto non vogliono parteciparvi. Questo è il discorso che non può andare avanti per il semplice motivo che le divisioni che sono rimaste al di fuori sono quelle che al dipartimento di emergenza non hanno un interesse preciso. Difatti in tutti gli ospedali c'è un certo numero di divisioni, altrimenti tutto l'ospedale è un dipartimento d'emergenza. Per questo motivo mi sta bene il 1° emendamento ma non gli altri due, per i motivi già spiegati, che pregherei di non mettere in questo regolamento.
Presidente - Passiamo all'articolato.
Do lettura dell'art. 1.
In via transitoria, fino all'entrata in vigore delle norme di cui all'art. 17, della legge 23 dicembre 1978, n. 833, il dipartimento di emergenza e di accettazione dell'ospedale generale regionale, già istituito con deliberazione del Consiglio regionale n. 359, del 18 ottobre 1977, è regolamentato con le norme che seguono, in armonia con le leggi regionali 22 gennaio 1980, n. 2, e 21 aprile 1981, n. 21.
Si intende per dipartimento un modello organizzativo delle strutture ospedaliere ed extraospedaliere predisposto a:
1) riunire e coordinare le singole competenze dei medici, del personale sanitario non medico e tecnico, in gruppi di lavoro;
2) utilizzare le diverse strutture diagnostiche ed operative delle unità operative che fanno parte del dipartimento;
3) garantire una migliore assistenza con un intervento globale, unitario e interdisciplinare nel superamento della parcellizzazione dell'intervento sul malato in branche specialistiche che rispondono più a modelli organizzativi dell'ospedale o a criteri nosologici superati e che operano normalmente, in modo separato ed in tempi successivi;
4) raggruppare tutte le strutture ospedaliere e tutti i presidi sanitari del territorio interessati al fine specifico che il dipartimento si propone;
5) sviluppare una nuova forma di didattica, tale da privilegiare l'applicazione pratica dei suoi operatori e l'attività di aggiornamento e ricerca.
Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ne ha facoltà.
Borbey (DC) - Siamo favorevoli - escluso il Consigliere Fosson - ma ribadiamo i nostri emendamenti dato che all'art. 4 sono stati esclusi dalle unità operative sia gli infettivi, sia la geriatria.
Inoltre Assessore Rollandin, ribadiamo che in questa delibera carichi eccessivamente la medicina, ci metti sei medici più altri sei telefonisti che hanno dodici, più due che dovranno stare nel dipartimento. Tu porti lì medici in numero eccessivo ma così depauperi tutto il servizio di medicina.
Quindi noi voteremo a favore degli emendamenti che verranno respinti, ma in tal caso invitiamo la minoranza a votarli perché è inutile che creiamo un dipartimento di emergenza che abbia una possibilità di funzionamento quando depauperiamo il resto da un'altra parte.
Presidente - Vorrei precisare che l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey ha parlato solo dell'art. 4; l'emendamento proposto dal Consigliere Fosson è l'art. 6 che implicitamente con la soppressione del comma e) influisce sull'art. 4. Comunque è chiaro che all'art. 4 non ci sono emendamenti.
Metto in approvazione l'emendamento presentato dal capogruppo della D.C. aggiuntivo alla terza riga: dopo "n. 833" aggiungere: "e comunque per un periodo non superiore ad un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento".
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 1 così emendato:
In via transitoria, fino all'entrata in vigore delle norme di cui all'art. 17, della legge 23 dicembre 1978, n. 833, e comunque per un periodo non superiore ad un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento, il dipartimento di emergenza e di accettazione dell'ospedale generale regionale, già istituito con deliberazione del Consiglio regionale n. 359, del 18 ottobre 1977, è regolamentato con le norme che seguono, in armonia con le leggi regionali 22 gennaio 1980, n. 2, e 21 aprile 1981, n. 21.
Si intende per dipartimento un modello organizzativo delle strutture ospedaliere ed extraospedaliere predisposto a:
1) riunire e coordinare le singole competenze dei medici, del personale sanitario non medico e tecnico, in gruppi di lavoro;
2) utilizzare le diverse strutture diagnostiche ed operative delle unità operative che fanno parte del dipartimento;
3) garantire una migliore assistenza con un intervento globale, unitario e interdisciplinare nel superamento della parcellizzazione dell'intervento sul malato in branche specialistiche che rispondono più a modelli organizzativi dell'ospedale o a criteri nosologici superati e che operano normalmente, in modo separato ed in tempi successivi;
4) raggruppare tutte le strutture ospedaliere e tutti i presidi sanitari del territorio interessati al fine specifico che il dipartimento si propone;
5) sviluppare una nuova forma di didattica, tale da privilegiare l'applicazione pratica dei suoi operatori e l'attività di aggiornamento e ricerca.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 2.
Il dipartimento di emergenza e di accettazione ha come fini principali:
a) la maggior qualificazione ed integrità delle prestazioni di pronto soccorso e di accettazione sanitaria, nel precipuo interesse dell'utente, sulla base della reciproca collaborazione di tutte le unità operative.
b) la partecipazione di tutto il personale interessato, pur nel rispetto delle attitudini ed interessi culturali dei singoli, alle fondamentali esperienze nel settore, onde consentire la migliore utilizzazione delle capacità di ciascuno ed evitare l'eccessiva parcellizzazione dell'intervento sanitario;
c) la trasformazione dell'ospedale in strumento sanitario territoriale, attraverso un efficace collegamento con le strutture socio-sanitarie extraospedaliere;
d) l'integrazione con i servizi di pronto soccorso sanitario disciplinato dalla legge regionale 22 luglio 1980, n. 33;
e) una maggiore economicità di gestione a parità di prestazioni.
In particolare, il dipartimento di emergenza e di accettazione ha il compito di:
1) svolgere le funzioni di pronto soccorso erogando tutte le prestazioni indifferibili nei confronti dei pazienti esterni;
2) provvedere successivamente a ricoverare, se necessario, il paziente presso l'unità operativa di competenza o a trasferirlo ad altro ospedale dotato di strutture idonee a fornire le prestazioni necessarie o a rinviarlo a strutture extraospedaliere.
In tal caso al paziente dovrà essere consegnata una dettagliata relazione da cui risultino l'orientamento diagnostico-terapeutico e gli accertamenti eseguiti.
Per gli scopi di cui sopra deve essere prevista, sul piano organizzativo, la possibilità di usufruire delle varie competenze interne ed esterne.
3) sviluppare l'attività ambulatoriale intra ed extra muraria contribuendo a ridurre il numero e la durata dei ricoveri in relazione alle reali necessità, e provvedere all'accettazione ordinaria previa valutazione dei referti eventualmente in possesso del paziente o richiedendo la sollecita esecuzione di indagini diagnostiche onde poter assumere adeguate decisioni, in collegamento con i servizi di guardia ed i servizi pronta disponibilità sostitutivi o integrativi di questa, ove previsti;
4) provvedere alle attività di emergenza nei confronti dei pazienti ricoverati, avvalendosi dei servizi di guardia e dei servizi di pronta disponibilità sostitutivi o integrativi di questa, ove previsti;
5) concorrere alla formazione, aggiornamento e perfezionamento professionale del personale socio-sanitario di ogni livello, attraverso la partecipazione attiva all'intervento sanitario nell'ambito del dipartimento. Tale attività va intesa come attività formativa sia per il personale medico tirocinante o che svolge la sua attività nel territorio, sia per il personale sanitario non medico o tecnico che segue i corsi di formazione professionale o che già opera all'interno della struttura ospedaliera;
6) realizzare l'integrazione con i servizi di guardia medica sul territorio;
7) coordinare, in collegamento con centri di emergenza di base, di cui all'art. 5 della legge regionale n. 33/1980, le attività di pronto soccorso sul territorio e di trasporto urgente dei malati, provvedendo, ove necessario, alla prima diagnosi ed al trattamento d'urgenza fino al trasporto in ospedale;
8) effettuare attività di ricerca anche con la raccolta e comunicazione dei dati epidemiologici.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 2.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 3.
Le prestazioni e le funzioni di cui all'art. 2 vengono svolte dal personale medico e non medico appartenente alle unità operative che sono inserite nel Dipartimento.
Anche le unità operative che non fanno formalmente parte del dipartimento di emergenza e di accettazione, collaborano ai fini diagnostici-terapeutici, tramite i sanitari di guardia o di pronta disponibilità, all'attività espletata dal dipartimento.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 3.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 4.
Di norma fanno parte del dipartimento di emergenza e di accettazione le seguenti unità operative:
- medicina generale;
- chirurgia generale;
- pediatria;
- ostetricia-ginecologia;
- ortopedia-traumatologia;
- anestesia e rianimazione;
- laboratorio di analisi;
- servizio trasfusionale;
- radiodiagnostica;
- neurologia;
- unità coronarica o, in mancanza, servizio di cardiologia;
- la centrale operativa regionale ed i centri di emergenza di base di cui alla legge regionale 22 luglio 1980, n. 33;
- i medici convenzionati del servizio di guardia medica.
Ulteriori inserimenti di unità operative nel dipartimento possono essere stabilite, con apposita deliberazione del Consiglio regionale, sentito il comitato direttivo.
Le unità operative sono organizzate in équipes polispecialistiche ed unità diagnostico terapeutiche.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 4.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 5.
Fanno parte del dipartimento i servizi di guardia delle unità operative inserite nel dipartimento nonché i relativi servizi integrativi di pronta disponibilità. Il servizio di guardia e di pronta disponibilità è svolto da tutti gli aiuti ed assistenti facenti parte delle unità operative inserite nel dipartimento, secondo turni prefissati dal comitato direttivo del dipartimento, nel rispetto delle vigenti norme contrattuali di lavoro.
Gli orari di servizio e di pronta disponibilità delle altre unità operative presenti nella struttura ospedaliera devono essere coordinati con le esigenze di funzionamento del dipartimento di emergenza ed accettazione.
Pertanto per le prestazioni e consulenze che si rendano necessarie da parte di altre unità operative, verrà prioritariamente utilizzato il personale già presente in servizio per le necessità istituzionali oppure il personale in pronta disponibilità.
Per le specialità di raro intervento urgente, la Regione promuove gli opportuni accordi per il collegamento del dipartimento di emergenza e di accettazione con analoghe strutture della Regione Piemonte e con altri centri di specializzazione presenti in ospedali di altre Regioni o all'estero.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 5.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente Do lettura dell'art. 6.
Presta servizio permanente nel pronto soccorso-accettazione del dipartimento una unità diagnostico-terapeutica medico-chirurgica ed ortopedico-traumatologica. Tale unità opera secondo schemi tecnici ed organizzativi predisposi dal comitato direttivo del dipartimento e deliberati dal comitato di gestione dell'u.s.l. su conforme parere dell'ufficio di direzione, sentite le rappresentanze del personale e le OO.SS. firmatarie dell'accordo nazionale di lavoro per il personale ospedaliero.
Tali schemi devono garantire:
a) un'attività di pronto soccorso ed accettazione dalle ore 8,00 alle ore 20,00 prestata da personale medico dell'unità operativa di ortopedia e traumatologia secondo turni settimanali prefissati;
b) un'attività di pronto soccorso ed accettazione dalle ore 20,00 alle ore 8,00 prestata da personale medico dell'unità operativa di chirurgia generale secondo turni settimanali prefissati;
c) un'attività di pronto soccorso ed accettazione di 24 ore prestata da personale medico dell'unità operativa di medicina generale, secondo turni mensili prefissati;
d) l'efficace soddisfacimento delle esigenze di emergenza interne ed esterne dalle ore 20,00 alle ore 8,00 secondo le modalità di cui ai precedenti punti b) e c);
e) la presenza di un medico dell'unità operativa di medicina generale per il funzionamento della centrale operativa regionale, ai fini dell'art. 4 della legge regionale 22 luglio 1980, n. 33.
Appositi schemi, deliberati secondo le modalità di cui al primo comma, dovranno altresì garantire la presenza di personale medico delle unità operative del dipartimento in équipes polispecialistiche, dalle ore 8,00 alle ore 20,00 e per tutti i giorni della settimana, al fine di provvedere alle esigenze di emergenza interna.
In collegamento con tali schemi dovrà inoltre essere organizzata e programmata la presenza del personale medico delle unità operative non facente parte del dipartimento di emergenza ed accettazione, secondo orari di servizio, di guardia e/o di pronta disponibilità sostitutiva della guardia, prefissati mensilmente dal responsabile del competente servizio dell'USL, che assicurino il soddisfacimento delle esigenze di emergenza interna del presidio.
Gli interventi terapeutici urgenti per alterazioni psichiche sono assicurati mediante la costante disponibilità dei medici dell'unità operativa di psichiatria ai sensi dell'art. 5, 4° e 5° comma, della legge regionale 23/3/1981, n. 18.
L'unità operativa di ostetricia-ginecologia e quella di pediatria effettuano l'accettazione diretta dei pazienti di loro competenza sulla base degli schemi organizzativi di riordino dei servizi ostetricio-ginecologici e pediatrici disposti dalla Regione ai sensi della legge regionale 11/11/1977, n. 65 e dalla legge regionale 21 luglio 1980, n. 28.
Presso il pronto soccorso ed accettazione del dipartimento deve essere assicurata la presenza continuativa di personale non medico in misura sufficiente a garantire un corretto espletamento delle attività di pronto soccorso ed accettazione.
I sanitari, prestano il primo soccorso, sono tenuti ad accettare i pazienti bisognosi di ricovero nei limiti entro i quali le caratteristiche organizzativo-funzionali dell'ospedale siano in grado di assicurare loro un'adeguata assistenza ovvero a provvedere al trasferimento presso un ospedale dotato delle strutture necessarie.
Presidente - All'art. 6 c'è un emendamento presentato dal Capogruppo della D.C., si tratta della soppressione del comma e) che inizia con "La presenza" e finisce con "n. 33". Apro la discussione su questo emendamento.
Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Evidentemente c'è stato un frainteso o hanno spiegato male gli interessati qual era il senso di questo comma aggiuntivo.
Nella legge 33 è previsto che dei medici vadano ad aggiungersi a quelli che già sono e con questo cadono le preoccupazioni dell'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey di non trovare più medici, perché quelli che ci sono restano nei reparti e ruotano come previsto dalle legge; in più la legge ne prevede altre che siano presenti nella centrale di cui ho spiegato prima la funzione.
Quelli che dovevano essere inseriti nel nuovo regolamento in questo modo - quindi non è che siano tolti quei medici che sono già in organico - vengono aggiunti con questa funzione specifica.
Mi sembra così che vengano a cadere le perplessità che esistevano su questo comma.
Presidente - Il Consigliere Fosson mantiene l'emendamento.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Ci dispiace di non poter accogliere il caldo appello dell'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ma ci sono sembrate più convenienti le argomentazioni dell'Assessore rispetto a quelle del Consigliere Fosson.
Presidente - Metto in approvazione l'emendamento proposto dal Capogruppo della D.C. soppressivo del comma e) dell'art. 6.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 25
Astenuti: 2 (Nebbia, Minuzzo)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 5
Contrari: 20
Il Consiglio non approva
Presidente - Metto in approvazione l'art. 6 nel testo originale.
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 27
Approvato all'unanimità
Presidente - Do lettura dell'art. 7.
Il dipartimento si avvale della centrale operativa regionale prevista dall'art. 4 della legge regionale 33/1980, secondo le modalità stabilite in tale legge.
Il pronto soccorso ed accettazione del dipartimento si avvale del centro di emergenza di base di Aosta, di cui all'art. 5 della legge regionale 33/1980, per le necessità di pronto soccorso esterno e trasporto o trasferimento urgente di malati acuti.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 7.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 8.
I sanitari che operano nel servizio di pronto soccorso ed accettazione del dipartimento, mantengono la loro autonomia professionale operativa per quel che attiene alle decisioni di tipo strettamente diagnostico-terapeutico, con le conseguenti responsabilità personali.
Nell'ambito del pronto soccorso-accettazione del dipartimento, nell'osservanza degli indirizzi impartiti e delle direttive del coordinatore, esercita le funzioni di dirigente l'aiuto o, in assenza, l'assistente con più anzianità di servizio fra quelli di turno.
A tal fine il coordinatore redige semestralmente una apposita graduatorie fra il personale medico delle unità operative interessate.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 8.
Esito della votazione:
Presenti, votanti, favorevoli: 27
Approvato all'unanimità
Presidente - Do lettura dell'art. 9.
Il pronto soccorso ed accettazione del dipartimento si avvale di locali dotati di posti letto soltanto per una temporanea osservazione dei pazienti, stabilita dal medico o concordata fra i medici che hanno assistito il paziente, riconducibile ad un periodo non superiore alle 48 ore di degenza, quando la stessa sia ritenuta necessaria: per poter assumere una definitiva decisione in ordine al ricovero nell'unità operativa nosologicamente competente o al rinvio a domicilio; per brevi permanenze dopo piccoli interventi eseguiti nel pronto soccorso-accettazione; nell'attesa di trasferimento ad altro ospedale.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 9.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità
Presidente - Do lettura dell'art. 10.
Il dipartimento funziona secondo quanto previsto dall'art. 14 della legge regionale 21/4/1981, n. 21, concernente: "Articolazione organizzativa e funzionamento del servizio socio-sanitario regionale".
Presidente - Metto in approvazione l'art. 10.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 11.
Il servizio di medicina di accettazione è soppresso. I relativi posti di personale medico previsti dall'art. 4 della legge regionale n. 33, del 22/7/1980, sono inseriti nell'organico della divisione di medicina generale.
I posti del personale sanitario ausiliario e del personale esecutivo di cui all'art. 11, punti b) e c) della deliberazione del Consiglio regionale n) 359, del 18 ottobre 1977, fanno parte del pronto soccorso ed accettazione dell'ospedale.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 11.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 12.
Il Consiglio direttivo del dipartimento è costituito con deliberazione del comitato di gestione dell'U.S.L. che contestualmente provvede alla nomina del coordinatore. In sede di prima costituzione del comitato direttivo, in attesa dell'emanazione del regolamento di cui al 2° comma dell'art. 14 della legge regionale 21/4/1981, n. 21, la rappresentanza di cui a tale comma è composta da:
1 rappresentante del personale di assistenza infermieristica del pronto soccorso ed accettazione;
2 rappresentanti del personale tecnico-sanitario delle unità operative di cui al presente art. 4;
3 rappresentante dei medici addetti al servizio di guardia medica .
Tali rappresentanti sono designati dal personale interessato su apposita convocazione del comitato di gestione.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 12.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Do lettura dell'art. 13.
Il comitato direttivo del dipartimento in particolare provvede a:
a) predisporre gli schemi organizzativi del dipartimento e le loro modifiche;
b) proporre la formazione dei gruppi di lavoro polispecialistici;
c) proporre il rinnovo e adeguamento tecnologico delle attrezzature;
d) elaborare programmi di ricerca, di didattica, di qualificazione, di riqualificazione ed aggiornamento del personale;
e) elaborare protocolli diagnostici e terapeutici di emergenza e di accettazione;
f) proporre l'adeguamento delle strutture dipartimentali alle esigenze del territorio e all'evoluzione tecnico-scientifica.
Ciascun membro effettivo designa un membro supplente che subentra in caso di impedimento a assenza del titolare. La designazione ha durata annuale e deve essere comunicata al comitato di gestione dell'U.S.L. all'inizio di ciascun anno.
Il comitato direttivo delibera validamente a maggioranza dei componenti e a maggioranza dei presenti.
La convocazione del comitato direttivo può essere richiesta da 1/5 dei componenti, la richiesta deve essere inviata per iscritto al coordinatore insieme agli argomenti da porre all'o.d.g.
Le riunioni del comitato direttivo vengono convocate almeno sette giorni prima del giorno di riunione e con ordine del giorno prestabilito.
In caso di motivata urgenza la riunione può essere convocata con 48 ore di preavviso.
In caso di assenza o impedimento del coordinatore, lo stesso viene sostituito dal componente più anziano di età.
Il presente regolamento sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 13.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Approvato all'unanimità.
Presidente - Per dichiarazione di voto, ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Solo per ribadire il voto favorevole e per dire alla D.C. che dovrebbe risparmiarsi certe iniziative di emendamenti, come quello di chiedere di fare le cose entro un anno quando è lei sempre la responsabile dei ritardi che si accumulano in tutti i settori economici.
Grazie Assessore Borbey, penso però di non avere una testa come la sua. Mi spiace per chi non ha sentito ma non posso ripetere quanto mi è stato inviato dai banchi della Giunta, ma penso che chi ha un po' di testa fina possa avere capito il riferimento alla testa dell'Assessore ai Lavori Pubblici.
Ripeterò, voterò a favore ed invito la D.C. a risparmiarsi queste cose vergognose perché - lo ribadisco - i ritardi del nostro paese sono in massima parte sua responsabilità.
Presidente - Il Consiglio è chiamato a votare per votazione segreta sul complesso della proposta di regolamento.
Votazione a scrutinio segreto
Esito della votazione:
Presenti, votanti: 27
Maggioranza: 14
Favorevoli: 24
Contrari: 3
Il Consiglio approva.
Presidente - Il Consiglio sospende qui i suoi lavori e li riprende oggi alle ore 16.
La seduta è sospesa.
La seduta ha termine alle ore 12,55.