Objet du Conseil n. 379 du 9 juillet 1981 - Resoconto
OGGETTO N. 379/81 - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "INTERVENTI PER FAVORIRE L'INSERIMENTO LAVORATIVO DI CITTADINI PORTATORI DI HANDICAPS".
Presidente - Do lettura del testo:
Il Consiglio regionale
Delibera
L'approvazione dell'allegato disegno di legge recante: "Interventi per favorire l'inserimento lavorativo di cittadini portatori di handicaps".
Presidente - Ha chiesto di svolgere la sua relazione l'Assessore Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Già in occasione di altri interventi riguardanti l'argomento relativo agli handicaps, si era parlato della necessità di intervenire con fatti concreti cercando nei limiti del possibile, di prospettare delle soluzioni valide per risolvere i numerosi problemi che riguardano gli handicappati.
Nei diversi congressi che si sono svolti quest'anno, è emersa con più frequenza la sensazione che si voglia ribadire cose già note piuttosto che agire. Questo è stato pubblicamente dimostrato a Genova, a Torino e in altre sedi di congresso. A livello regionale non ci sono stati dei congressi ad hoc proprio perché due anni fa era stato dibattuto a Saint-Vincent il problema generale dell'handicap, di come va considerato, di cosa significhi, quali problemi porti e di come affrontare l'inserimento dell'handicappato.
Per quanto riguarda l'inserimento a livello scolastico, va detto che la Regione Valle d'Aosta è stata una delle prime Regioni ad agire in questo settore; le è stato pubblicamente riconosciuto il valore e la validità dell'opera già fatta a livello regionale in questo ambito, mentre mancava e manca tutt'ora un valido approdo per quanto riguarda il mondo del lavoro. La legislazione nazionale prevede l'inserimento obbligatorio dell'handicappato in base alla legge 2 aprile 1968 n. 482, che viene applicata malvolentieri e che impone dei limiti alle aziende che hanno più di 35 dipendenti. Questo disegno di legge tende a facilitare l'inserimento lavorativo dei cittadini portatori di handicaps nei settori che non sono coperti da questa legge nazionale. È una legge che troverà la sua applicazione essenzialmente ed unicamente se incontrerà l'assenso da parte delle piccole aziende, delle piccole imprese, delle aziende artigianali, commerciali, turistiche, agricole ed industriali che si troveranno impegnate in questo campo e che vorranno utilizzare la disponibilità finanziaria che con questo disegno di legge viene messa a loro disposizione. Già in questo primo periodo si è cercato di sondare qual'era la disponibilità degli interessati ed a questo proposito va detto subito che ci sono dei preconcetti ancora abbastanza sentiti. Queste piccole imprese hanno la sensazione di avere un ulteriore obbligo, un peso non indifferente da sopportare e quindi il problema che a parole sovente viene capito, poi quando lo si vuole mettere in pratica trova delle remore non indifferenti.
L'intervento economico vuole essere un incentivo; è chiaro che non si può arrivare a degli obblighi perché si andrebbe al di là delle competenze regionali e questo dovrebbe essere fatto con legge nazionale, mentre - ripeto - questo provvedimento ha il fine di incentivare questo tipo di iniziativa. Si prevedono interventi finanziari ai Comuni, singoli o associati, e alle Comunità Montane per la istituzione, funzionamento e sviluppo delle aziende che accolgono questi lavoratori. Nella relazione penso sia sufficientemente spiegato quali sono le altre finalità della legge.
Inoltre ci sono altri problemi che non vanno dimenticati nell'affrontare l'inserimento dell'handicappato in generale - ne parlavamo ieri nell'intervento a proposito della legge presentata dal consigliere Nebbia sulle barriere architettoniche. Nel momento in cui si profila la necessità di fare dei corsi per l'inserimento, è necessario avere uno sbocco per quanti ad esempio terminano la scuola dell'obbligo. È un problema molto sentito, abbiamo dei ragazzi che, finito il periodo normale delle scuole elementari e medie dove hanno fatto dei progressi notevoli, si trovano soli con la famiglia e abbandonati a sé stessi in quanto non hanno nessun supporto pratico che possa essere loro di valido aiuto negli anni successivi. Ci sono è vero degli interventi finanziari, adesso anche a livello nazionale mentre prima lo erano solo a livello regionale, che intervengono presso le singole famiglie per l'assistenza, ma non è sufficiente.
È necessario avere un appoggio, delle strutture, ma soprattutto un impegno lavorativo che, per quanto è nelle loro capacità, li possa impegnare per un certo numero di ore della giornata. Questo impegno è valido non solo perché è dimostrato che in parecchi casi anche handicappati che dovrebbero - secondo valutazioni di colleghi medici - rendere molto meno con la riduzione di lavoro del 50%-60%, hanno un tasso di applicazione ed un impegno sul lavoro che permette di rendere più dei lavoratori cosiddetti normali. Questa è una considerazione che deve fare riflettere e che va tenuta presente quando ci si impegna in questo campo.
Quello che voglio ancora sottolineare è che non riteniamo di aver risolto il problema con questo disegno di legge, ma di aver dato uno strumento ad aziende che vogliono usufruirne per potere avere un incentivo in questo campo. Visto che sovente - lo ripeto - a parole c'è l'interessamento e la disponibilità a prendere in considerazione questo problema, vogliamo vedere se, dando gli strumenti adeguati, vi corrisponde un impegno di fatto. Ad esempio in Germania è già in vigore una legge in questo senso che ha la sua validità e che ha trovato un terreno abbastanza fertile. Speriamo che la stessa cosa succeda nella nostra Regione.
Nella preparazione di questo disegno di legge c'è stato un lavoro preparatorio, una specie di indagine sia sugli interessati a questo tipo di intervento - quindi indagine a tappeto per sapere quali sono le predisposizioni, quali potrebbero essere i campi interessati, quali i corsi preparatori in questo tipo di intervento - sia su tutte le piccole imprese, piccole aziende artigianali, alle quali ci siamo rivolti per lettera per sapere se erano disponibili, tenuto conto dell'intervento finanziario, ad assumere ed a farsi carico di un certo numero di portatori di handicaps.
Ci sono state delle reazioni in un primo tempo soprattutto negative, perché forse non era compreso a sufficienza quale era lo spirito della legge. Abbiamo avuto un incontro con la Associazione Industriali alla quale - dietro sua richiesta - è stata inviata questa proposta di legge; di contro ci ha fatto pervenire dei suggerimenti che sono stati accolti in questo disegno di legge e la sua adesione ad impegnarsi in questo campo per cercare di renderla operante. Il lavoro da fare, il convincimento da operare a livello comunale come a livello delle piccole aziende sarà notevole, perché le resistenze in questo campo sono enormi, malgrado quello che si affermi sovente.
Un'altra cosa che vorrei richiamare è la prerogativa - posta nell'art. 8 - che nei cantieri di lavoro istituiti e gestiti dalla Regione, da singoli Comuni o Consorzi dei Comuni e dalle Comunità Montane per ricerche archeologiche, per il rimboschimento o per altre attività agricole, per la costruzione e manutenzione di strade forestali e turistiche, un terzo dei posti disponibili è riservato a persone portatrici di handicaps. Ora, questo è stato messo soprattutto perché si è visto che le équipes di specialisti che seguono da anni questi problemi hanno sottolineato da tempo quale vantaggio potrebbe portare un certo tipo di lavoro che notoriamente in questi campi viene fatto, per cui potrebbe essere vantaggioso questo tipo di inserimento.
Nella legge viene poi precisato che devono essere apportate le massime garanzie di lavoro, cioè già nel momento in cui abbiamo parlato della prevenzione degli infortuni, abbiamo detto come sia importante nell'ambiente di lavoro prevenire certe disgrazie visto il numero degli incidenti sul lavoro che cresce annualmente.
L'inserimento di un handicappato deve creare, prevedere all'interno dell'ambiente di lavoro, delle condizioni tali da renderlo fattibile, per evitare che ci siano dei pericoli potenziali di incidenti che vengono a ricadere poi sull'inserimento dei portatori. C'è l'integrazione di fatto sul territorio con le équipes sanitarie, quindi con la parte sociologo-psicologhi che possono essere di valido aiuto per il primo impatto, per l'inserimento lavorativo che crea problemi notevoli. Si è visto, da esperienze fatte negli ultimi tempi con portatori di handicaps inseriti nella pubblica Amministrazione, che se l'inserimento è fatto in modo graduale e seguito con un certo impegno, può dare dei risultati notevoli. È chiaro che l'impatto con l'ambiente di lavoro, con un ambiente che sovente viene sentito come estraneo, crea dei problemi non indifferenti e l'handicappato deve poter contare su un supporto psicologico e sanitario.
Con queste garanzie riteniamo che questo disegno di legge che deve trovare naturalmente rispondenza dall'altra parte, sia un passo da fare per cercare di inserire un certo numero di portatori di handicaps.
Presidente - Io mi scuso, ma prima eravamo al limite del numero legale, adesso i suoi colleghi l'hanno abbandonata. Siamo sotto abbondantemente del numero legale, quindi dovrebbe... Grazie può continuare.
Rollandin (UV) - Dicevo che è necessario che su questo terreno ci sia l'appoggio delle forze sociali e sindacali perché è importante quando si prevedono dei corsi di formazione, che ci sia una certa correttezza nell'impostazione di questi corsi, e quando come è previsto dalla legge, ci saranno questi corsi, ci sia un appoggio valido per l'inserimento.
Con questo ritengo di non dovere dilungarmi oltre sulle finalità della legge; ripeto che si illumina con questo, solo una faccia del problema e quindi ben vengano altre iniziative soprattutto di carattere pratico e non solo per interventi a parole per questo tipo di handicap.
Presidente - È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo, ne ha facoltà.
Minuzzo (PSDI) - Mi sembra appena appena giusto chiedere il rinvio di questa legge per quattro motivi fondamentali.
Il primo per il ritardo con cui questa legge è stata inviata ai Consiglieri regionali, il che per una legge di questa importanza - visto che l'Assessore sostiene di avere interessato tutte le organizzazioni di categoria, le imprese artigiane, le piccole imprese e l'Associazione Industriali - è già un motivo in sé. Addirittura l'Assessore ha affermato che è stata mandata a tutte le imprese artigiane una lettera, un questionario a cui rispondere, e a questo proposito devo dire che non mi risulta sia stata investita del problema l'Associazione Artigiani della Valle d'Aosta.
Secondo motivo, non vedo assolutamente l'urgenza di approvare questa legge anche perché nell'ultimo articolo si dice chiaramente che si provvederà con dei provvedimenti a finanziare questa legge. Collegandomi a questo articolo peraltro proposto dall'assessore, ritengo si possa fare nel mese di Ottobre una legge organica ben articolata che preveda tutto quanto, anche l'impegno finanziario, l'applicazione ed attuazione di questa legge.
Terzo motivo - e non il meno importante - per il quale ritengo che questa legge debba essere rinviata è il fatto che da Gennaio i Consiglieri Nebbia e Tripodi hanno proposto una legge per venire incontro ai problemi degli handicappati e giusto ieri l'Assessore ha chiesto ancora che la legge venisse sottoposta ai Sindaci ed alle Comunità Montane per vedere di trovare il modo di attuarla. Dopo sette mesi si chiede il rinvio di quella legge mentre questa, che è sta presentato non prima di sei giorni fa - una legge di questa complessità - si vuole discuterla immediatamente.
Quarto motivo: la legge di ieri aveva oltretutto una grossa importanza anche perché da quanto è emerso da un convegno fatto a Courmayeur, sulle guide turistiche, risulta che in Valle d'Aosta ci sono alberghi attrezzati per i portatori di handicaps, cioè rampe di salita, ascensori predisposti per gli handicappati - c'è lo stemmino, non so, la sedia a fianco di queste guide. Combinazione, in Valle d'Aosta non c'è un albergo, sebbene sia indicato sulla guida, attrezzato per i portatori di handicaps. Questo era un problema che doveva essere dibattuto ieri, soprattutto dopo sette mesi dalla presentazione di questa proposta di legge. Quindi ritengo che la proposta di legge in oggetto sia assolutamente da rinviare, anche perché ci sono delle Regioni con una grossa esperienza in merito, e ritengo che la Commissione avrebbe fatto opera meritoria ad andare a vedere, a verificare, a fare dei sopralluoghi in quelle Regioni per vedere come sono organizzati e come funzionano questi laboratori, come procede l'inserimento di personale handicappato presso le aziende, per prendere il meglio dall'esperienza altrui e trasportarlo nella nostra Regione.
Per cui ribadisco e formalizzo la richiesta di rinvio di questa legge al primo Consiglio di ottobre.
Non vorrei che per questa legge ci fosse la stessa discussione che c'è stata ieri sulla Centrale del latte e che, siccome è stato proclamato l'anno internazionale dell'handicappato, si voglia dire che la Giunta regionale ha fatto una legge per venire incontro alle esigenze dei portatori di handicaps per il loro inserimento nel mondo del lavoro, però poi i approvi una legge che di fatto rimane inapplicata.
Presidente - Il Consigliere Minuzzo formalizza immediatamente la sua richiesta di rinvio. Ecco allora sulla proposta formalizzata un Consigliere a favore ed uno contro. Il Consigliere Nebbia ha chiesto di parlare per un intervento a favore della proposta del Consigliere Minuzzo, ne ha facoltà.
Nebbia (PSI) - Dico che sono a favore della proposta di rinvio per i motivi che adesso illustrerò.
Premetto innanzitutto che siamo d'accordo sulla sostanza della legge, riteniamo che sia una legge indispensabile ed anche abbastanza ben formulata. I problemi però derivano da altre considerazioni oltre a quelle illustrate dal Consigliere Minuzzo.
Innanzitutto l'Assessore ha parlato di un'indagine che è stata effettuata -e giustamente - presso gli Enti pubblici e presso le aziende, però oltre alle parole dell'Assessore, non siamo a conoscenza - neanche per sommi capi - dei risultati di questa indagine.
Ma la cosa più importante da sottolineare ci pare la momentanea inutilità della legge nel senso che questa per poter funzionare necessita di un finanziamento. Difatti l'Assessore ha parlato ad un certo punto di potenzialità finanziaria destinata a questa legge. Ora, all'art. 14 è riportato che: "Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, si provvederà con successivo provvedimento legislativo". Il che, in questa fase finanziaria della Regione, comporta una serie di conseguenze - che chiamerei psicologiche - piuttosto importanti.
Se il Consiglio regionale approvasse oggi tale legge, questa rimarrebbe inattuata per mancanza del provvedimento finanziario, ma incoraggerebbe le attese degli interessati e più ancora delle famiglie degli interessati, che verrebbero frustrate in mancanza di un'applicazione pratica. Il che aumenterebbe la sfiducia di queste persone nei confronti del Consiglio regionale in quanto si sentirebbero presi in giro. Quindi la proposta che noi facciamo è di rinvio della legge e di approvazione contestuale al finanziamento.
Quindi - ripeto - sul testo siamo d'accordo, a parte forse qualche marginale modifica, e se oggi invece che dell'art. 14, ci fosse un articolo in cui venisse specificato un finanziamento, ci sentiremmo di votarlo.
In mancanza di questo e per le conseguenze negative che l'approvazione parziale della legge comporterebbe, noi pensiamo sia opportuno rinviare il tutto.
Presidente - Ha diritto a parlare uno contro la proposta di rinvio che può essere anche l'Assessore Rollandin.
Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Pur apprezzando le osservazioni mosse dal Consigliere Minuzzo e dal Consigliere Nebbia, vorrei rilevare alcune cose. Intanto una di carattere generale e cioè il problema dell'inserimento nel lavoro degli handicappati è molto grave. Non esistono nel nostro paese soluzioni certe, già provate e sperimentate, è piuttosto vero che ogni specialista della materia ha una sua soluzione in tasca, ma guarda caso ogni soluzione è diversa dalle altre. È un campo in cui bisogna inventare tutto praticamente.
C'è poi un altro problema: è illusorio sperare di sapere a priori la reazione che avremo da aziende artigiane e non, o dall'Ente pubblico, per l'inserimento di queste persone. Noi potremo sapere come reagiranno le aziende e fino a che punto saranno disponibili all'inserimento, solo quando la legge sarà in funzione ed operante. Ed è bene che la legge sia operante senza un finanziamento preciso, perché non sapendo quale sarà la risposta non possiamo assolutamente prevedere quali saranno i fondi da stanziare per l'attuazione di questo disegno di legge. Per di più mi risulta che all'Assessore Rollandin era stato presentato un abbozzo di disegno di legge proprio dalle famiglie degli handicappati e questa proposta di legge presentata dall'Assessore credo sia la risultante e la ri-elaborazione di quell'abbozzo. Quindi c'è una grossa attesa per questo provvedimento e poiché - come ripeto - in questo campo brancoliamo tutti nel buio, c'è bisogno di sperimentare nei fatti quali sono le reali possibilità e le aperture che si verificheranno con questa legge. Siamo inoltre alla vigilia delle vacanze, del periodo estivo che è quello di massima occupazione della Regione, che può essere di stimolo per determinare certe richieste, per muovere il problema, per interessare le Comunità Montane a muoversi; le stesse famiglie degli handicappati in questo periodo si daranno da fare, si muoveranno presso le aziende e gli artigiani che conoscono per suggerire la possibilità dell'inserimento dei loro familiari portatori di handicaps, facendo conoscere in maniera diretta e concreta l'esistenza di questo provvedimento di legge.
Anch'io ho alcune perplessità nel merito della legge, però mi guardo bene dal tirarle fuori adesso; non sono in grado di dire se è meglio apportare questa o quella variazione ma credo che solo attraverso la sperimentazione arriveremo a dare una risposta a questi handicappati che ormai la aspettano da molto tempo.
È un problema grave di cui dobbiamo farci carico e che dobbiamo affrontare e questo secondo me è uno strumento da attuare subito per verificare quali possibilità reali ci sono di inserimento degli handicappati.
Mi dichiaro pertanto contrario alla proposta di rinvio.
Presidente - Allora non ci resta che mettere ai voti la proposta di rinvio che ci ha già portato anche ad entrare nel merito del provvedimento.
Metto in approvazione la proposta di rinvio formulata e formalizzata dal collega Consigliere Minuzzo.
Esito della votazione:
Presenti: 25
Votanti: 25
Favorevoli: 9
Contrari: 16
Maggioranza: 13
Il Consiglio non approva.
Presidente - Continua la discussione generale sul disegno di legge iscritto all'oggetto 15/P.
Ha chiesto di parlare l'Assessore Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Vorrei chiarire alcuni punti emersi già nelle richieste di rinvio.
Essenzialmente il dato di fondo è stato già chiarito dal Consigliere De Grandis ed è quello del finanziamento. Non era possibile mettere una cifra, al di là di una cifra simbolica che non avrebbe significato nulla, che intendesse fare delle previsioni che sono semplicemente assurde. Ripeto, la questione del finanziamento è stata rinviata proprio perché dobbiamo saggiare - come diceva il Consigliere De Grandis - la rispondenza a questo tipo di proposta e che nasce da una proposta portata avanti dai genitori, come ha giustamente ricordato il Consigliere De Grandis e che mi ero scordato di dire prima.
Per quanto riguarda le lettere che sono state inviate, vi farò avere una copia del modello che era stato richiesto e l'interessamento che si è avuto; si vedrà allora che è stata inviata a tutti quelli che risultano nell'elenco che è stato richiesto, come piccole aziende che sono all'industria ed al commercio. Alcune hanno anche risposto dicendo che non erano preparate e si sentivano di affrontare il problema poi, con la legge in mano; sarebbe interessante vedere quale sarà la loro rispondenza quando la legge sarà esecutiva.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin, ne ha facoltà.
Péaquin (PCI) - Pur avendo convocato la Commissione d'urgenza per ben due volte per permettere l'inserimento di questa legge all'o.d.g. ho dato prima parere favorevole al rinvio della discussione di questa legge proprio perché ritengo che ci siano dei punti da approfondire meglio.
L'Assessore ci diceva che questo disegno di legge da parecchi mesi è stato mandato alle Associazioni delle varie categorie; noi abbiamo potuto esaminare solo in occasione della riunione della Commissione convocata da parte dell'Assessorato appunto per permettere l'inserimento della legge all'o.d.g.. Una convocazione pertanto a mezzo telegramma con 24 ore di tempo la cui conclusione è stata che in Commissione si sono trovati due commissari: uno di minoranza - il sottoscritto - e uno di maggioranza. A questo punto credevo, anche perché non intravedo sinceramente l'estrema urgenza di questo disegno di legge - pur comprendendone l'importanza - che tutto avrebbe potuto andare in discussione alla ripresa dei lavori del Consiglio a settembre, sennonché una seconda richiesta di convocazione mi ha fatto nuovamente convocare a mezzo telegramma la Commissione.
Credo sia corretto da parte di un Presidente di Commissione da parte di un Gruppo politico che non vuole fare in questo Consiglio - come a volte viene tacciato - della demagogia o dell'opportunismo, ma che opera dai banchi dell'opposizione con responsabilità per la soluzione dei problemi importanti che interessano i cittadini della nostra Valle, fare qui presente che abbiamo delle perplessità sul disegno di legge, seppure complessivamente il nostro Gruppo lo ritenga approvabile. Avremmo voluto approfondire meglio in Commissione per avere ulteriori chiarimenti e presentare delle modifiche a questo disegno di legge, cosa che non ci è stata possibile fare; abbiamo comunque preparato degli emendamenti che presenteremo al Presidente del Consiglio, anche se - ripeto - tutto questo lavoro avesse dovuto essere fatto con un po' più di tempo a disposizione. Probabilmente le proposte che sottoporremo, potranno essere accettate o no, ma sarei stato più soddisfatto se si fosse potuto rimandare la discussione di questa legge.
Condivido ma solo in parte l'affermazione - senz'altro reale - fatta dal Consigliere De Grandis e successivamente dall'Assessore in merito al fatto che non può essere previsto un finanziamento perché non è possibile oggi quantificare gli interventi che ci saranno, perché credo che questo rinvio sia dovuto più al fatto - anche questo molto preciso e reale - del riparto fiscale che tutti aspettiamo e in seguito al quale non possiamo trovare finanziamenti.
Gli emendamenti che presenteremo non li illustrerò tutti adesso perché ce ne sono alcuni di ri-definizione di comma che hanno poca importanza, mi limiterò a quello che riteniamo abbastanza significativo. Non intendiamo che ci debba essere per i soggetti handicappati che escono dalla scuola dell'obbligo, oltre alla prospettiva dell'inserimento nel lavoro, anche quella - naturalmente per coloro che lo possono fare - del proseguimento negli studi, della quale in questo disegno di legge non si parla. Sembra che il circuito sia chiuso; il soggetto handicappato, finita la scuola dell'obbligo, obbligatoriamente deve entrare nel mondo del lavoro in aziende di vario tipo, mentre noi crediamo che debba essere prevista anche la possibilità di aiuto ai soggetti handicappati che intendono e possono continuare lo studio nelle scuole superiori.
Non mi dilungo oltre perché credo di avere sintetizzato il nostro modo di vedere e la nostra posizione sul disegno di legge.
Presidente - Ha chiedo di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Giusto per sottolineare ancora una volta che le forze di minoranza - come ci ha fatto sapere il Consigliere Péaquin Presidente della Commissione che si occupa anche dei lavori concernenti l'Assessorato alla Sanità - mettono il loro impegno affinché il funzionamento del Consiglio regionale sia il migliore possibile; in contrasto con l'atteggiamento di questa Giunta che fra l'altro ci porta una massa enorme di allegati suppletivi che pur avendo ricevuto i crismi della formalità, non sono potuti essere attentamente vagliati dai Consiglieri.
Mi hanno stupito alcune delle cose che ho sentito dire circa la capacità di un Consiglio regionale di fare delle leggi e di mettere dei finanziamenti. Se noi usiamo questo tipo di finanziamento, credo non dovremmo mai presentare una legge con finanziamento perché non siamo in grado di fare nessuna previsione. Mi stupisco che chi fa affermazioni del genere, sia proprio quello che in questo Consiglio a più riprese e proprio sul problema finanziario, chiede alla Giunta rigore e precisione e butta un'ancora di salvezza - anzi un salvagente perché con l'ancora sarebbe andato a fondo - un salvagente all'Assessore Rollandin per uno dei difetti di questo disegno di legge.
Inoltre mi hanno stupito le affermazioni dell'Assessore Rollandin il quale dice che qui si fanno molte parole mentre lui intende fare solo i fatti - come dicono le persone che vanno al sodo. Io vorrei ricordare un caso per tutti, quello di un ragazzo cieco di Courmayeur il quale si è diplomato in fisioterapia, una persona molto in gamba che ho avuto l'occasione di conoscere durante un convegno organizzato da quattro giovinastri a Courmayeur e disertato praticamente da tutte le autorità e da coloro che possono in realtà contare qualcosa. Ebbene questo ragazzo ha denunciato tranquillamente l'atteggiamento dell'Ente pubblico nei suoi confronti - non voglio dire dell'Assessore Rollandin - che gli ha negato dapprima la possibilità di ottenere degli aiuti per potersi dotare di uno strumento che ad un cieco serve per leggere la scrittura normale e non solo i caratteri Braille, e poi di un lavoro. È dovuto andare a lavorare all'ospedale Rizzoli di Bologna, che pure di traumatologia ha un'esperienza notevolissima, mentre noi lo abbiamo scoraggiato.
Questo è il modo che l'Ente pubblico ha di fare i fatti, anche nella nostra Regione, sebbene di casi come questo ce ne saranno certo a migliaia; non è però nascondendosi dietro dichiarazioni in apparenza contrarie a coloro che fanno solo delle parole, ma in realtà poi stanno dalla stessa parte, che si possono risolvere i problemi. Per cui non so bene che tipo di atteggiamento prendere nei confronti di questa legge.
Ho ricevuto da parte dei miei soliti imbonitori, quelli che mi mandano qui a fare il megafono, il registratore - o come meglio mi vogliono definire i colleghi della maggioranza - delle osservazioni, che sinceramente non ho avuto il tempo di verificare ma che credo siano simili in parte a quelle che sono già state presentate dal PCI sotto forma di emendamenti. Certo non è così - non è la prima volta che lo dico - che si fanno delle buone leggi; il fatto stesso che ci sia un'aspettativa da parte di gente che è stata delusa per anni - qui le responsabilità dell'Assessore Rollandin non sono certo le maggiori perché tutto sommato siede in quel posto da non più di tre anni - e che ha ancora il coraggio di predisporre un giro di legge e la voglia di discuterlo, dovrebbe spingerci a fare qualcosa; però quando quel qualcosa manca della possibilità reale di essere gestito - cioè manca del finanziamento - bisogna essere chiari su un punto: quando è che non ha nessuna importanza se il finanziamento c'è o no, e quando invece bisogna che il finanziamento ci sia. Faccio un esempio e spero che il collega Nebbia non me ne voglia, è il primo che mi viene in mente: ricordo una sua legge presentata ancora quando c'era il mio predecessore che, pur essendo una buona legge, non è mai stata finanziata e resta ancora oggi inoperante. A cosa serve allora riempire dei bollettini ufficiali con cose che poi non vengono utilizzate? Non mi sembra che l'atteggiamento della maggioranza sia il migliore.
Certo è che le aspettative non vanno deluse, perché poi se vengono deluse a questo livello vogliono dire meno consensi e che la sedia su cui ci si siede, forse domani non sarà più la nostra. Ma credo che il compito di un amministratore non sia quello di lasciarsi spingere da questa o quella necessità contingente ma quello di fare delle buone leggi. Per cui penso che mi asterrò dalla votazione della legge come anche dal votare gli emendamenti presentati dal PCI, in quanto rivendico a qualsiasi persona che si trova nell'ambito di questo consesso la possibilità di avere avuto il tempo materiale sufficiente per fare un esame approfondito dei problemi che gli venivano sottoposti.
L'ho già detto ieri e lo ripeto, resto convinto che qui dentro si potrebbe fare qualcosa e questa è la ragione della mia protesta - visto che non posso fare altro - perché oggi mi si chiede di fare una scelta su cose che non sono riuscito non solo a fare mie nel senso di comprenderle prima di fare una scelta, ma che non ho neppure potuto leggere.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo, ne ha facoltà.
Minuzzo (PSDI) - Sono mortificato dal comportamento dell'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale, anche perché non avevamo fatto delle critiche alla legge ma avevamo solo chiesto di poterla approfondire. Dico così anche perché l'opposizione ha dimostrato di voler collaborare con l'Assessore e con la maggioranza per portare avanti questa legge ed il fatto che il Presidente della Commissione competente, appartenente al Gruppo comunista che si trova all'opposizione abbia convocato ben due volte la Commissione su richiesta dell'Assessore, ne è una prova lampante. E poiché la prima volta la Commissione è andata deserta in quanto mancavano tutti i componenti della maggioranza, ha ritenuto giusto riconvocarla, e secondo me, ha agito male. Oltre a questo vediamo la ferma volontà dell'Assessore di andare avanti per la sua strada senza tenere conto delle esigenze dei Consiglieri dell'opposizione.
Per entrare poi nel merito della legge e per quanto affermato anche dal Consigliere De Grandis - il quale dice addirittura che la legge è in gestazione da un anno, non vedo allora perché ci debba arrivare solo sei giorni prima che dobbiamo venire a discuterla in Consiglio - mi sembra ci siano delle contraddizioni nelle stesse affermazioni fatte dall'Assessore, il quale prima viene a dirci che sono stati inviati i quesiti alle piccole aziende, all'Associazione Industriali, ai portatori di handicaps - addirittura dice che questo disegno di legge è nato da una proposta formulata dai genitori degli handicappati - e poi dopo tutte queste indagini ci viene a dire che non è possibile fare una previsione di spesa perché non si sa quale sarà la rispondenza a questa proposta di legge. Fatte queste considerazioni, ritengo che l'Assessore voglia a tutti i costi portare avanti questa legge per salvarsi la faccia, per dire che il Consiglio regionale ha approvato la legge concernente gli interventi a favore dell'inserimento lavorativo dei cittadini portatori di handicaps.
Oltretutto questa è una legge da farsi in stretto concerto con l'Assessorato alla Pubblica Istruzione in quanto nella soluzione del problema degli handicappati non si possono disgiungere i due rami Sanità e Pubblica Istruzione, mentre l'Assessore Rollandin l'ha presentata senza l'intervento ed il contributo dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione che appunto ritengo fondamentale.
Detto questo, faccio ora la mia dichiarazione di voto perché poi devo svolgere le funzioni di segretario: ci asterremo dalla votazione di questa legge e nello stesso tempo, per i motivi su esposti, ci asterremo anche sugli emendamenti presentati dal Gruppo comunista, in quanto non abbiamo avuto il tempo materiale per poter dare un giudizio su questo disegno di legge.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Lanivi, ne ha facoltà.
Lanivi (DP) - Il nostro Gruppo voterà a favore di questa proposta di legge ed il mio intervento vuole segnalare all'Assessore solo un dato o comunque fare una raccomandazione.
Nella relazione di accompagnamento alla proposta di legge - al 3° comma - si parla giustamente di inserimento lavorativo degli handicappati gravi. Questa dizione è molto ben fatta e ci trova completamente d'accordo, perché riteniamo che la legge voglia rappresentare un'occasione per i Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità Montane, sensibili al problema degli handicappati gravi, di operare interventi a favore di queste persone; sottolineo il termine "handicappati gravi" e credo che in questa dizione vadano fra l'altro compresi gli spastici, i paraplegici, i mutilesi, i non vedenti, i cerebrolesi. Nel testo della legge compare poi semplicemente il termine handicap e in proposito vorrei solo ribadire - dando la nostra approvazione a questa proposta di legge - che l'attenzione va rivolta verso gli handicappati gravi per evitare che questa legge venga utilizzata per stabilire delle condizioni di privilegio per altre categorie che con una certa facilità oggi potrebbero essere comprese fra coloro che vengono definiti semplicemente come portatori di handicaps.
Mi rendo conto fra l'altro delle difficoltà ancora esistenti - e non solo a livello regionale - rispetto a questa categoria che ha anche un certo pudore nel mettersi in mostra; credo inoltre che l'Assessorato abbia trovato una certa difficoltà per censire tutti questi casi perché ancora adesso una mentalità comune cerca di non fare conoscere certe situazioni più gravi. Il dato positivo di questa legge è, oltre a dimostrare una concreta disponibilità della Regione di fare fronte a queste situazioni difficili, quello di dare l'opportunità ai Comuni, Consorzi di Comuni e alle Comunità Montane di operare concretamente in questo settore.
Concludo con una raccomandazione all'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale di giungere - come credo sia già stato fatto altrove - ad una definizione abbastanza precisa di queste categorie, perché questa legge venga utilizzata, com'è nello spirito della legge, a favore dei portatori di handicaps gravi che rappresentano sempre una quota maggiore nella nostra comunità, anche perché fra gli handicappati gravi vanno compresi tutti coloro che hanno subito incidenti automobilistici gravi; è il caso dei paraplegici, cioè handicappati non per nascita ma a seguito di incidenti di lavoro o automobilistici gravi.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Comincio con il denunciare anch'io i metodi un po' confusionari dell'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale che predispone un disegno di legge senza farlo conoscere contemporaneamente a tutti gli interessati. Lo hanno ricevuto - si dice e non lo sappiamo - i Sindacati, le Associazioni industriali e qualche artigiano; i Consiglieri non ne hanno saputo niente fino a tre giorni fa. Se era da tempo in elaborazione poteva essere portato nella Commissione competente prima per dare tempo ai Consiglieri di esaminarlo con calma senza arrivare con fretta convulsa all'ultimo momento. Poiché più volte si è già verificato questo particolare metodo da parte dell'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale noi abbiamo il dubbio che sia un metodo voluto per forzare opposizioni magari interne, o comunque per fare passare le cose più con la forza dei numeri che con la convinzione dei Consiglieri.
Vorrei che l'Assessore dicesse come vuole intendere questo disegno di legge: prima infatti il Consigliere Lanivi si raccomandava perché fosse rivolto unicamente agli handicappati gravi.
Dal tipo di impianto della legge non è chiaro come questa viene coordinata con la precedente legge regionale del '77 sui centri protetti e bisognerebbe anche riuscire a capire esattamente quali sono i confini entro cui essa opera, perché una legge analoga che noi avremmo voluto coordinare con questa, se avessimo avuto il tempo di farlo, è la legge n. 48 dell'Emilia Romagna del dicembre 1979, la quale insieme ai temi concernenti l'inserimento degli handicappati nel mondo del lavoro, tratta anche altri due aspetti rilevanti quali l'inserimento degli handicappati nel mondo della scuola ed il loro inserimento sociale. Se si è voluta fare una legge quadro, ci sembra che si sarebbero dovuti tenere in considerazione questi diversi aspetti oppure si doveva precisare meglio l'ambito entro cui questa legge opera.
Riteniamo comunque da come è impostata, che alcuni articoli debbano essere emendati, perchè come ha detto prima il Consigliere Péaquin, il fare un'indagine solo agli handicappati che giungono al termine della scuola dell'obbligo per vedere poi a quali corsi professionali indirizzarli, potrebbe favorire - anche se involontariamente - il precostituirsi di un binario determinato per il destino di queste persone e portare ad escludere che alcuni di questi possano proseguire negli studi superiori od universitari.
Quindi proporremo degli emendamenti a questa legge; attendiamo dall'Assessore dei chiarimenti ai rilievi che abbiamo fatti e restiamo disponibili a discuterla, pur mantenendo la riserva che forse resta una legge senza finanziamenti non molto chiara nei suoi intenti e che con un po' più di tempo si sarebbe potuto fare di meglio.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Nell'esprimere il mio parere favorevole al disegno di legge presentato dall'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale devo fare alcune precisazioni. Sono state mosse critiche per quanto riguarda la difficoltà di valutare la legge non conoscendo i dati statistici raccolti dall'Assessorato, soprattutto si è pensato che una proposta di questo genere - visto l'incentivo economico - potesse incontrare nel mondo della produzione una risposta positiva.
Non conosco i dati di cui è in possesso l'Assessore, però sono vissuto abbastanza a lungo in quel mondo e vi posso garantire che l'avversione ad accettare un handicappato nella propria azienda è fortissimo per due motivi: uno, di carattere generale, ci coinvolge tutti socialmente ed è quello di avere insita in noi l'avversione per il diverso qualunque esso sia, e l'altro è che l'azienda ha come scopo principale il profitto e mettere in equilibrio il profitto con l'inserimento dell'handicappato non è facile. C'è poi un'altra difficoltà di carattere oggettivo; a differenza di quanto avviene per determinati tipi di categoria di invalidi come i ciechi o i sordomuti, il cui inserimento nel mondo del lavoro avviene già da molto tempo con relativa facilità perché sono portatori di una invalidità specifica precisa, ben delimitata, di cui si conoscono le residue capacità di lavoro - teniamo telefonisti ciechi anche nell'ambito della Regione e nelle varie aziende della Valle d'Aosta, che prestano tranquillamente la loro attività e rendono come gli altri - tutto il rimanente degli handicaps rappresenta una sommatoria di casi tutti diversi l'uno dall'altro, per cui valutarne la possibilità e la capacità di inserimento è molto difficile. Per queste ragioni ritengo di fondamentale importanza emanare la legge rapidamente, perché diventa uno strumento concreto per sapere cosa si può fare ed in che modo e sono anche del parere - nonostante mi accusi di contraddizione il mio buon Consigliere Viberti - che questa legge non doveva essere finanziata a meno di non irrigidire il bilancio inutilmente, creando dei nuovi residui passivi. E poiché in quest'aula - viva Dio - contro i residui passivi mi sono sempre scatenato con la lancia in resta, non vedo per quale motivo dovrei oggi disapprovare una legge che evita la formazione di tali residui. Eventualmente il male potrà avvenire se - come sospetta il Consigliere Viberti - non si volesse poi in un secondo tempo, una volta verificata la possibilità di questi inserimenti e trovate le aziende disponibili, finanziare la legge adeguatamente. Allora sì che saremo colpevoli, ma lo verificheremmo solo in quell'occasione, perché non penso di poter già adesso prevedere la mala intenzione dell'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale.
Nonostante alcune perplessità non mi sento di suggerire emendamenti o modifiche nella certezza che essi siano migliori di quanto non è stato recepito nella legge; credo invece che questa, così com'è, sia uno strumento molto importante nelle mani delle famiglie delle Associazioni degli handicappati, per poter agire nell'ambito delle loro conoscenze nel mondo della produzione, a valutare la possibilità di assumere un portatore di handicaps avendo alle spalle la certezza che la Regione interverrà entro determinati limiti a sostenere il minore profitto che l'attività dell'handicappato dà all'azienda per i limiti di cui egli è fatalmente il portatore.
Dichiaro il mio voto favorevole alla legge.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Non sto a ripetere considerazioni che ho già fatto nella presentazione del disegno di legge. Ho detto prima che questa legge non è il toccasana al problema dell'inserimento lavorativo degli handicappati; è solo uno strumento che viene dato per essere utilizzato in un certo modo e la rispondenza a questa proposta sarà da verificare. Non manca la statistica su quali sono gli handicaps ma questa è stata fatta negli ultimi due anni perché il problema era già sorto al momento della preparazione dei corsi di formazione professionale, dove non si sapeva verso che tipo di lavoro indirizzare gli handicappati. L'indagine è stata fatta zone per zona con una Commissione ad hoc che ha valutato per la Regione tutti gli handicaps di qualsiasi natura e che ha sentito gli interessati, ascoltando le loro preferenze sul tipo di inserimento e valutandone anche l'opportunità. Tutto questo è già stato fatto prima di arrivare a questa iniziativa.
Per quanto riguarda i finanziamenti, sono già stati detti dal Consigliere De Grandis in modo esauriente i motivi che hanno portato alla decisione di evitare una previsione di qualsiasi tipo su questo disegno di legge.
Per la parte che riguarda la necessità di intervenire con fatti e non con parole, potrei dare dimostrazione con documentazione che le cose da fare non sono più da inventare ma ci sono già tutte. Ci sono non so quanti documenti che danno le più ampie delucidazioni sull'argomento. Quello che manca è verificare in zona cosa si può fare. Sfido chiunque a dirmi che è necessario un convegno per chiarire cosa si deve fare. Prendiamo ad esempio i documenti fatti due anni fa a Saint-Vincent - dove sono intervenuti gruppi di lavoro, handicappati e le rappresentanze di tutte le categorie - e quelli di quest'anno ai congressi di Genova, di Torino, dove sono stati di nuovo ribaditi i concetti ed è stato detto che l'Italia a livello di legislazione è il primo paese d'Europa. Bisogna vedere poi la rispondenza pratica: questo è uno strumento che viene dato per cercare di attivare un certo meccanismo, resta da verificare la rispondenza.
Questi sono fatti e non parole e non voglio entrare in polemica sul fatto personale che conosco e semmai potrò anche dare le motivazioni per cui si è assunto un determinato atteggiamento rispetto a certi casi che si conoscono abbastanza bene: questo per quanto riguarda le osservazioni del Consigliere Viberti.
Per quanto riguarda i riferimenti alle altre leggi, vorrei ricordare al Consigliere Mafrica che non ignoro la legge dell'Emilia Romagna in quanto sono state viste legislazioni nazionali ed internazionali su questo problema; portavo prima l'esempio della Germania anche se per altri aspetti come quello dei licenziamenti non è da ricopiare. Ma per quel che riguarda la parte della legge n. 48 dell'Emilia Romagna dove si parla della scuola e dell'inserimento nella società, c'è da dire che questo problema da noi è già superato. Infatti la legge n. 47 fra l'inserimento sociale parla anche di portatori di handicaps e prevede le strutture alternative.
Per quanto riguarda la scuola non è vero che la legge sia elaborata a compartimenti stagni, Consigliere Minuzzo, perché - come ho detto nella premessa - l'inserimento nella scuola è fatto e seguito dagli stessi operatori e non c'è assolutamente dicotomia fra questi due comparti; inoltre si sono fatti i corsi assieme e bisogna ammettere che la Valle d'Aosta è l'unica Regione che lo ha fatto anticipando delle disposizioni ministeriali. Quindi non è vero che la legge vede il problema solo sotto un determinato aspetto. Per quanto riguarda l'inserimento nella scuola superiore, l'analisi viene fatta all'handicappato al termine della scuola dell'obbligo non per togliere a questo la possibilità di partecipare alle scuole superiori, ma anzi per attuare, dove c'è l'esigenza di continuare gli studi, un intervento specifico già previsto. Ma di solito quando è terminata la scuola dell'obbligo - a parte che alcuni vengono trattenuti ancora un anno per vedere se è possibile aumentare una parte delle nozioni apprese nel campo scolastico - c'è la volontà da parte dell'interessato, valutata naturalmente anche dall'équipe che lo segue, di essere inserito nel campo lavorativo e non di continuare il processo scolastico. L'inserimento nella scuola dell'obbligo è gratuito perché se parliamo di intervento economico vorrebbe dire che lo vogliamo mettere in collegio e non mi sembra la soluzione migliore che semmai è quella di mantenere l'handicappato nel proprio contesto familiare e di mettergli semmai a disposizione dei sistemi di trasporto per portarlo alla scuola dell'obbligo, cioè quello che si sta già facendo. Per chi ha finito la scuola superiore ed intende frequentare l'università, ci sono gli assegni universitari che possono essere adeguati a questo tipo di intervento e mi sta bene.
Per cui il problema che qui si affronta è specifico ma non tralascia gli altri due che sono oggetto di altri provvedimenti. Come dicevo, nel campo sociale c'è la legge statale e la legge regionale; prima gli assegni che venivano dati agli omofamiliari e agli eterofamiliari erano a livello regionale, adesso c'è la legge statale n. 18 che lo prevede con una Commissione ad hoc che valuta questi interventi. Per il settore scolastico, come dico, penso che la nostra Regione sia più avanti di altre e non credo questo sia da sottolineare ulteriormente.
Ritengo che la tempestività con cui questo intervento viene mandato ai Consiglieri sia dovuto essenzialmente ad un fatto di procedura, non è per coprire altre cose, né per nascondere nulla. È dovuto al fatto che nel momento in cui viene mandato un elaborato, c'è la possibilità che questo - dopo essere stato esaminato - venga cambiato al momento in cui c'è la discussione con altre componenti sociali e sindacali che lo prendono in esame e deve essere quindi già predisposto per il momento in cui viene mandato ai Consiglieri, che altrimenti si troverebbero davanti ad un testo che non corrisponde più a quello che vengono a discutere in Consiglio.
Se poi parliamo dell'altro argomento da discutere dopo - cioè sul dipartimento di emergenza - se si mandava la copia originale, questa era completamente diversa da quella definitiva perché ci sono dei cambiamenti e c'è una discussione che altrimenti non avrebbe senso. Comunque sono d'accordo che dal momento in cui i Consiglieri dispongono dell'elaborato a quello in cui vengono a discuterlo in Consiglio, i tempi dovrebbero essere più lunghi. Questo problema, nello specifico e per come viene trattato, non penso lasci adito ad interpretazioni particolari, mi sembra sia detto in modo chiaro che la Giunta vuole dare con questo disegno di legge, uno strumento a quelli che non sono obbligati ad assumere personale con degli handicaps, degli handicaps in particolare gravi - e non vuole farsi bella con degli strumenti particolari.
Presidente - Con l'intervento dell'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin viene considerata chiusa la discussione generale, passiamo all'esame dell'articolato. Sono stati presentati degli emendamenti da parte del Gruppo comunista emendamenti che sono stati distribuiti a tutti i Consiglieri.
Dò lettura dell'art. 1.
La Regione promuove iniziative volte a favorire l'inserimento lavorativo dei portatori di handicaps residenti in Valle d'Aosta. Gli interventi previsti dalla presente legge hanno carattere integrativo nei riguardi di ogni altro intervento contemplato da altre leggi regionali e statali.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 1.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 23
Astenuti: 4 (Minuzzo, Viberti, Tripodi e Nebbia)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 23
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 2.
Per il raggiungimento dei fini indicati al precedente art. 1, la Regione assegna contributi finanziari:
a - Ai Comuni, singoli o consorziati, e alle Comunità Montane che promuovono, facilitano e sostengono finanziariamente l'istituzione, il funzionamento e lo sviluppo, sul loro territorio di aziende, singole o associate, che accolgano fra il personale dipendente lavoratori portatori di handicaps;
b - Alle Aziende artigiane, commerciali, turistiche, agricole e industriali con soci o lavoratori dipendenti aventi una diminuzione permanente delle capacità lavorative superiore ai due terzi e non occupati in attività lavorative ai sensi della legge 2 aprile 1968, n. 482.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Avevamo avuto la proposta da parte dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale - proposta penso presentata a tutti i Gruppi - di emendare questo articolo; noi abbiamo fatto una valutazione diversa perché riteniamo sia bene tenere distinte le possibilità di intervento sia per i Comuni che per le aziende stesse. Questo emendamento che è proposto dal Comitato di lotta contro l'emarginazione sociale invece tende a riportare tutto nelle mani dei Comuni. Noi pensiamo che i Comuni debbano avere un ruolo principale però se esistono dei casi in cui aziende - anche in assenza di intervento da parte del Comune - operano, è opportuno intervenire a favore delle aziende. Quindi per noi questo articolo va bene.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 2.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI, Nuova Sinistra, PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 3.
I Comuni, i Consorzi di comuni, le Comunità Montane che intendono beneficiare delle sovvenzioni previste per le iniziative indicate all'art. 2, lettera a), devono farne richiesta alla Regione entro il 31 marzo di ogni anno.
Nella suddetta richiesta debbono essere indicati:
- il tipo dell'intervento predisposto;
- l'ammontare dell'intervento finanziario stabilito a favore dell'azienda;
- l'ubicazione dell'azienda;
- l'attività produttiva realizzata dall'azienda;
- il numero delle persone occupate nell'azienda;
- il numero, le caratteristiche e le condizioni socio-economiche dei portatori di handicaps da occupare nell'azienda;
- il sostegno di cui i portatori di handicaps occupati usufruiscono o abbisognano dentro e fuori dell'azienda;
La Giunta regionale, accertata la rispondenza dell'iniziativa per la quale viene richiesto il contributo, provvede entro il 31 maggio di ciascun anno alla ripartizione e liquidazione dei contributi agli enti richiedenti sino alla concorrenza massima dell'80% della somma ritenuta ammissibile.
Presidente - All'art. 3 c'è un emendamento che riguarda l'ultimo comma, all'inizio. Si tratta di un emendamento aggiuntivo dopo la parola "La Giunta regionale" aggiungere "sentita la Commissione Consiliare competente".
Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Questo emendamento è stato ripreso dalla proposta fatta dal Comitato di lotta contro l'emarginazione sociale allo scopo di verificare prima nella Consiliare competente i contributi da assegnare. Alla funzione di un controllo di una verifica preventiva prima che la Giunta regionale decida nella commissione consiliare competente.
Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Vorrei solo ricordare che l'art. successivo dice che le sovvenzioni sono determinate da apposita commissione; non è che sia contrario a questo emendamento però se c'è la commissione specifica non vedo che senso abbia inserire anche la Commissione Consiliare - ad hoc.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Sono d'accordo che la cosa non ha un'importanza molto rilevante, ma proprio perché nel settore della Sanità non sempre l'informazione anche nei confronti della Commissione consiliare competente è adeguata, riteniamo che non guasti avere un'informazione preventiva su queste cose.
Presidente - Metto in approvazione l'emendamento aggiuntivo all'ultimo comma dell'art. 3, cioè dopo "La Giunta regionale" aggiungere "sentita la Commissione consiliare competente".
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 22
Astenuti: 5 (PSI, PSDI, PRI, Nuova Sinistra)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Ci sono dichiarazioni di voto?
Metto in approvazione l'articolo 3 così emendato:
I Comuni, i Consorzi di comuni, le Comunità Montane che intendono beneficiare delle sovvenzioni previste per le iniziative indicate all'art. 2, lettera a), devono farne richiesta alla Regione entro il 31 marzo di ogni anno.
Nella suddetta richiesta debbono essere indicati:
- il tipo di intervento predisposto;
- l'ammontare dell'intervento finanziario stabilito a favore dell'azienda;
- l'ubicazione dell'azienda;
- l'attività produttiva realizzata dall'azienda;
- il numero delle persone occupate nell'azienda;
- il numero, le caratteristiche e le condizioni socio-economiche dei portatori di handicaps da occupare nell'azienda;
- il sostegno di cui i portatori di handicaps occupati usufruiscono o abbisognano dentro e fuori dell'azienda;
La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, accertata la rispondenza dell'iniziativa per la quale viene richiesto il contributo, provvede entro il 31 maggio di ciascun anno alla ripartizione e liquidazione dei contributi agli enti richiedenti sino alla concorrenza massima dell'80% della somma ritenuta ammissibile.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 23
Astenuti: 4 (PSI, Nuova Sinistra, PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 23
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 4.
Le sovvenzioni alle aziende di cui alla lettera b) del sopraccitato articolo 2, volti a sopperire sia alle conseguenze della minore capacità produttiva del soggetto portatore di handicap sia a integrare gli oneri per l'assistenza allo stesso sul posto di lavoro, sono determinati, prima dell'assunzione del portatore di handicap, da apposita commissione, nominata dalla Giunta regionale, composta da un rappresentante della Regione da un rappresentante dell'ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali, da un rappresentante dell'azienda e, quando se ne ravvisi la necessità, da un familiare del portatore di handicap interessato. L'entità del contributo non può comunque essere superiore al 60% della retribuzione lorda e degli afferenti oneri riflessi previsti per uguali prestazioni di lavoro di lavoratore non portatore di handicap.
Presidente - All'art. 4 ci sono 3 emendamenti.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Il primo emendamento è di carattere formale, invece di parlare di "oneri per l'assistenza allo stesso sul posto di lavoro", si suggerisce l'espressione "oneri derivanti dall'inserimento dello stesso nel posto di lavoro". Poiché si tratta di un inserimento nell'attività produttiva, non ci sembra il caso di parlare di assistenza.
Il secondo emendamento suggerisce di inserire oltre alle Associazioni sindacali, al rappresentante di azienda ed eventualmente - dice la legge - al rappresentante della famiglia dell'handicappato, un rappresentante delle Associazioni degli invalidi civili che in questo settore hanno dimostrato interessamento e volontà di operare.
Il terzo emendamento trasforma in norma più precisa la partecipazione del rappresentante della famiglia dell'handicappato che così o c'è o non c'è. Il dire che questo può partecipare quando se ne ravvisi la necessità, lascia molto nel vago, quindi noi suggeriamo di togliere l'inciso "quando se ne ravvisi la necessità".
Presidente - È aperta la discussione sugli emendamenti.
Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Sul primo emendamento sarei dell'avviso di lasciare la dizione che c'è perché è più completa. Gli oneri per l'assistenza dello stesso sul posto di lavoro non sono comprensivi anche dell'assistenza; invece con questa dizione doppia - il testo dice: sia gli oneri derivanti dall'inserimento, sia quelli dell'assistenza - si considerano anche quei casi in cui è necessario avere un'assistenza specifica.
Per quanto riguarda il rappresentante dell'Associazione degli Invalidi Civili, siccome le Associazioni sono più di una, occorre specificare: "da un rappresentante designato dalle Associazioni, ecc.". In tal caso le Associazioni si mettono d'accordo e mi sta bene.
L'altra frase "quando se ne ravvisi la necessità" direi di lasciarla perché il genitore del portatore di handicaps non dev'essere istituzionalmente presente. Ci sono dei casi in cui questo è necessario alla Commissione per avere dei dati aggiuntivi sull'handicappato, in altri invece non lo è, per cui è esagerato chiedere al genitore dei essere istituzionalmente presente. In tal modo non è che non si voglia tutelare l'handicappato che penso sia sufficientemente tutelato dai rappresentanti che sono designati nell'Associazione.
Per ricapitolare, il secondo emendamento modificato come ho detto sta bene anche a me, gli altri due no.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Ritiriamo il primo emendamento e manteniamo il terzo.
Presidente - Il secondo emendamento viene allora accettato nella proposta dell'Assessore.
Altri chiedono di parlare sugli emendamenti?
Presidente - Ritirato il primo emendamento, metto in approvazione l'emendamento concordato, cioè il secondo, che verrebbe ad assumere la seguente formulazione: dopo l'espressione "della massima occupazione" inserire "da un rappresentante designato dalle Associazioni degli Invalidi Civili".
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI, Nuova Sinistra, PSDI)
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva
Presidente - Metto in approvazione il terzo emendamento, cioè la soppressione dell'inciso "quando se ne ravvisi la necessità".
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 22
Astenuti: 5 (PRI - PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 6
Contrari: 16
Il Consiglio non approva
Presidente - Metto in approvazione l'art. 4 così emendato:
Le sovvenzioni alle aziende di cui alla lettera b) del sopraccitato articolo 2, volti a sopperire sia alle conseguenze della minore capacità produttiva del soggetto portatore di handicap sia a integrare gli oneri per l'assistenza allo stesso sul posto di lavoro, sono determinati, prima dell'assunzione del portatore di handicap, da apposita commissione, nominata dalla Giunta regionale, composta da un rappresentante della Regione, da un rappresentante dell'Ufficio del lavoro e della massima occupazione da un rappresentante designato dalle Associazioni degli invalidi civili, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali, da un rappresentante dell'azienda e, quando se ne ravvisi la necessità, da un familiare del portatore di handicap interessato. L'entità del contributo non può comunque essere superiore al 60% della retribuzione lorda e degli afferenti oneri riflessi previsti per uguali prestazioni di lavoro di lavoratore non portatore di handicap.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova Sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva
Presidente - Do lettura dell'art. 5.
Le aziende che intendono assumere portatori di handicaps e quindi beneficiare dei contributi previsti dall'art. 2 della presente legge, devono inoltrare specifica richiesta alla Regione indicando:
- il tipo dell'azienda e la sua ubicazione;
- l'attività produttiva realizzata;
- il numero delle persone occupate nell'azienda;
- il numero, le caratteristiche e le condizioni socio-economiche dei portatori di handicaps che si intende occupare;
- la data presunta di assunzione e l'ammontare della retribuzione che sarà assegnata ad ogni singolo portatore di handicap;
- il livello di professionalità dei portatori di handicaps e il posto di lavoro da assegnare;
- il sostegno di cui i portatori di handicaps abbisognano e di cui potranno usufruire nell'azienda.
La domanda di contributo, da rinnovarsi annualmente, deve essere vistata dall'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 5.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 6.
La Giunta regionale accerta la rispondenza della richiesta alle condizioni previste dagli articoli 4 e 5 della presente legge e, tenuto conto di quanto indicato dalla Commissione di cui al precedente articolo 4, provvede alla liquidazione delle relative sovvenzioni alle singole aziende richiedenti.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 6.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova Sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 7.
I servizi socio-sanitari presenti sul territorio, promuovono ed attuano interventi idonei ad assicurare ogni assistenza utile per l'inserimento all'attività lavorativa del portatore di handicap, per il suo adattamento all'ambiente di lavoro e per l'adeguamento di quest'ultimo alle sue esigenze psico-fisiche e sociali.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 7.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 8.
Nei cantieri di lavoro istituiti e gestiti dalla Regione, da singoli Comuni o Consorzi di comuni e dalle Comunità montane per ricerche archeologiche, per il rimboschimento o per altre attività agricole, per la costruzione e manutenzione di strade forestali e turistiche, un terzo dei posti disponibili è riservato a persone portatrici di handicaps che non possono essere occupate in attività lavorative ai sensi della legge 2 aprile 1968, n. 482. Nelle assunzioni di cu sopra, hanno a loro volta la precedenza assoluta i portatori di handicaps residenti nelle località sede dei cantieri sopraccitati.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 8.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 9.
I Comuni, i Consorzi dei comuni e le Comunità montane che istituiscono i cantieri di cui all'art. 8, possono usufruire di contributi finanziari dalla Regione nella misura uguale a quella indicata nell'art. 4 per le aziende private.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 9.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova Sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva
Presidente - Do lettura dell'art. 10.
Per la richiesta dei contributi di cui al precedente art. 9, i Comuni, i Consorzi di comuni e le Comunità montane adottano le stesse procedure indicate per le aziende all'art. 5.
Per la riparazione e liquidazione ai Comuni, ai Consorzi di comuni e alle Comunità montane di contributi di cui sopra, la Regione segue i criteri e le procedure fissati all'art. 6 della presente legge.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 10.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - Nuova Sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 11.
L'Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, in collaborazione con l'Assessorato regionale alla Sanità ed Assistenza Sociale, effettua annualmente una indagine quantitativa, qualitativa e attitudinale dei soggetti portatori di handicaps che vengono dimessi dalla scuola dell'obbligo.
Tale indagine dovrà fornire gli elementi necessari per la scelta dei corsi di formazione professionale di cui all'articolo seguente.
Presidente - All'art. 11 c'è un emendamento sostitutivo proposto dal Gruppo comunista che intende sostituire tutto l'articolo con uno nuovo che è quello distribuito ai colleghi Consiglieri e di cui do lettura:
"L'Assessore regionale alla Sanità ed Assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente, costituisce un gruppo di lavoro avente il compito di predisporre ed effettuare una indagine quantitativa, qualitativa ed attitudinale sui soggetti portatori di handicaps.
Tale indagine dovrà fornire anche gli elementi necessari per la scelta dei corsi di formazione professionale di cui all'articolo seguente".
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Il senso della formulazione da noi proposta è quello di estendere l'indagine a tutti i portatori di handicaps senza limitarlo al momento del termine della scuola dell'obbligo. L'indagine dovrà servire in preparazione ai corsi professionali ma avrà anche un carattere più generale in quanto ci sembra limitativo effettuare l'indagine in modo istituzionale solo al momento del termine della scuola dell'obbligo.
Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Il motivo della dizione dell'art. 11 è legato al fatto che l'indagine su quanti sono i portatori di handicaps e sui vari tipi di handicaps, è già fatto ed è a disposizione.
Si tratta solo di aggiornarlo con i dati di quanti vengono dimessi ogni anno dalla scuola dell'obbligo. Mi sembra superfluo nominare una Commissione ad hoc per fare una cosa che può essere fatta in due ore mettendo a disposizione i dati che vengono dalla scuola.
Presidente - Metto in approvazione l'emendamento sostitutivo proposto dal Gruppo comunista.
Esito della votazione:
Presenti: 25
Votanti: 21
Astenuti: 4 (PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza 13
Favorevoli: 6
Contrari: 15
Il Consiglio non approva.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 11 nel suo testo originale:
Esito della votazione:
Presenti: 25
Votanti: 15
Astenuti: 10 (PSI - PCI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 13
Favorevoli: 15
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 12.
Per agevolare e sostenere gli inserimenti lavorativi di cui ai precedenti articoli, la Regione Autonoma della Valle d'Aosta, tenuto conto degli elementi forniti dall'indagine conoscitiva di cui all'articolo precedente, sentiti i Comuni, i Consorzi dei Comuni, le Comunità montane interessate e le aziende interessate, predispone e gestisce appositi corsi di formazione professionale per portatori di handicaps.
La Regione si avvale per il finanziamento di detti corsi anche di contributi statali e di organizzazioni internazionali.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 12.
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - PSDI - Nuova sinistra)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 22
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 12/bis che è un emendamento aggiuntivo:
"Sono altresì finanziati dalla Regione gli interventi dei Comuni e delle Comunità Montane volti a favorire l'accesso all'istruzione secondaria superiore ed universitaria di studenti portatori di handicaps, residenti in Valle d'Aosta e per i quali la frequenza scolastica comporti un notevole aggravio economico alla normale partecipazione ai corsi.
I suddetti interventi, finanziati con contributi regionali nella misura massima di £ 1.500.000 per ciascun studente assistito per l'anno scolastico, devono concernere sussidi didattici, trasporti ed assistenza individuale".
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica(PCI) - Con questo emendamento noi chiediamo sia data la possibilità ai Comuni ed alle Comunità Montane di intervenire per quel che riguarda la prosecuzione degli studi nella scuola superiore ed universitaria dei portatori di handicaps. Questo tipo di intervento che avverrebbe attraverso i Comuni e le Comunità Montane, è diverso ed integrativo di quello previsto da leggi dello Stato e da provvedimenti diretti della Regione.
Si dice nell'articolo che questi fondi previsti fino ad un massimo di £ 1.500.000 per ciascun studente, per ciascun anno scolastico, devono servire per sussidi didattici, trasporti ed assistenza individuale.
Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - In parte l'ho già detto in precedenza che per quel che riguarda la scuola secondaria il sistema dei trasporti funziona già, non c'è bisogno di metterlo in legge o di ribadirlo, altrimenti mi sembra che con questo intervento si voglia quasi individuare una forma alternativa, cioè, per mettere la prosecuzione della scuola dell'obbligo. Se va visto come un intervento normale, se nella zona vi sono le scuole dell'obbligo partecipano altrimenti, normalmente stanno a casa.
Per le scuole universitarie c'è una Commissione ad hoc che valuta la possibilità di dare dei contributi sotto forma di intervento normale ed anche contributi straordinari per casi specifici come possono essere questi. Quindi gli strumenti ci sono già e mi sembra limitativo prevedere l'intervento nelle scuole universitarie, quindi fissare al limite £ 1.500.000 - che non so su che base è valutato perché potrebbe essere anche superiore l'intervento previsto a livello universitario - e stare in una città affrontando i disagi che sappiamo.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - A noi sembra che introdurre questi strumenti in una legge e dare la possibilità ai Comuni e alle Comunità montane di usarli, sia meglio che non fare riferimento a strumenti validi per tutti che già esistono.
Presidente - Metto in approvazione l'emendamento aggiuntivo costituente, nella creazione di un articolo 12/bis.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 23
Astenuti: 4 (PSI - Nuova sinistra - PSDI)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 6
Contrari: 17
Il Consiglio non approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 13.
I Comuni singoli o associati e le Comunità montane conformano i loro piani dei servizi socio-sanitari, previsti dalla legge regionale 20 giugno 1978, n. 47 e successive modificazioni, per assicurare ogni forma di supporto all'inserimento lavorativo dei cittadini handicappati e l'adattamento all'ambiente di lavoro.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 13.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 23
Astenuti: 4 (PSI - PSDI - Nuova sinistra)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 23
Il Consiglio approva.
Presidente - Do lettura dell'art. 14.
Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, si provvederà con successivo provvedimento legislativo.
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Valle d'Aosta.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 14.
Esito della votazione:
Presenti: 27
Votanti: 23
Astenuti: 4 (PSI -PSDI - Nuova sinistra)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 23
Il Consiglio approva.
Presidente - Sono terminate le votazioni palesi sull'articolato; ci sono dichiarazioni di voto prima della votazione a scrutinio segreto?
Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.
Nebbia (PSI) - Dichiaro l'astensione su questo provvedimento. Abbiamo già detto in precedenza che sull'articolato ed i contenuti siamo d'accordo, critichiamo alcuni aspetti e in particolar modo l'ultimo articolo. Abbiamo sentito dire in occasione della discussione sull'eventuale possibile rinvio del provvedimento che questo è comunque utile anche se non coperto da finanziamento, anzi sarebbe opportuno non lo fosse affatto. Noi riteniamo esattamente il contrario, cioè che questo provvedimento non finanziato sia demagogico, sia una dichiarazione di principio che potevamo anche fare con una votazione di un o.d.g., che una legge di questo tipo non finanziata sarebbe da una parte la presa in giro di chi ne ha necessità, e dall'altra la svalutazione della stessa legge effettuata dai Comuni, dalle Comunità montane e dalle aziende che dovrebbero in concreto realizzarla.
Mi riferisco ad altre leggi che questa Regione ha e che praticamente non sono attuate per mancanza di finanziamenti, da quella sui fondi di rotazione - anche se questi sono stati riaperti per la quota del recupero dei villaggi turistici, la gente sa bene che non servono assolutamente a nulla - fino a quella sul contenimento energetico che è stata votata dalla Regione ma non è stata finanziata e per i primi tempi ha creato un'enorme attesa ed interesse sulle modalità di utilizzazione di contributi e un'altrettanto grande delusione quando ci si è resi conto che i contributi non esistevano.
Noi ci rifiutiamo di votare una legge inutile in questo senso, ma utilissima quando sarà finanziata, per cui ci asteniamo dalla votazione.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Devo dire che il collega Consigliere Nebbia oltre a ribadire alcuni concetti già precedentemente enunciati, mi ha tolto un'idea che era quella - a differenza di come avevo fatto prima - di ricordare una legge di cui proprio lui si ricordava ed al quale avevo chiesto di non prendersela perché era il primo esempio che mi veniva in mente. È venuto fuori con quella proposta di legge - e giustamente a mio avviso - tanto caldeggiata, presentata e poi votata al Consiglio dal collega Consigliere De Grandis che oggi tanto ha difeso questa legge proprio dal punto di vista finanziario. Non è tanto a lui che mi rivolgo quanto all'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Rollandin, a sentire il quale noi abbiamo già tutto a disposizione quanto a dati e strumenti ed allora cosa veniamo a fare in Consiglio? Io penso che con una deliberazione di Giunta avrebbe risolto tutti i problemi, avrebbe evitato una polemica ed una magra figura e noi non saremmo venuti a conoscenza di nulla - forse ci sarebbe riuscito qualche raro elemento che ancora cerca di seguire il lavoro della Giunta ma non sempre ci riesce. Ma l'Assessore ha fatto così perché non ha i soldi ed allora è importante che il Consiglio condivida una scelta che diventa di tutti che è una scelta non dei fatti - ripeto - ma delle parole che l'Assessore invece vuol tanto criticare.
Siamo al punto che qui in Consiglio qualcuno parla di mutilesi, gli voglio augurare che si sia trattato di un errore perché se non si sa ancora che si dice motulesi siamo proprio malmessi. Eppure qui ci sono fiori di dichiarazioni che vengono a sostenere questo disegno di legge. Ma qui si sa già tutto, sono state già fatte tutte le ricerche necessarie; chissà perché ci sono genitori che ancora oggi si lamentano, chissà perché le strutture pubbliche non riescono a fare fronte a certi problemi. Ma con questa legge oggi si fa un passo avanti.
Io, rappresentante regionale della Nuova Sinistra, nel caso specifico a titolo personale, mi astengo dalla votazione della legge in esame perché non ritengo che essa vada a fare un passo avanti; se invece ha ragione l'Assessore, se lo faccia lui con la maggioranza e con chi vuole stare insieme a lui.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Abbiamo ribadito più volte una serie di riserve sui metodi seguiti dall'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale nel presentare le leggi, in particolare su quello utilizzato per questa legge. Abbiamo anche presentato degli emendamenti, di cui sono stati accolti solo due, e quelli non sostanziali. Abbiamo fatto anche la riserva condivisa anche da tutti i Gruppi dell'opposizione, della mancanza dei finanziamenti.
Riteniamo però che nella sostanza la legge possa essere utile, quindi pur continuando a mantenere tutte quelle riserve pensiamo sia opportuno mandarla avanti e voteremo a favore, con l'augurio che ci sia un cambiamento nei metodi usati dall'Assessore, che le statistiche che sono a sua conoscenza siano portate a conoscenza di tutto il Consiglio, che al momento in cui si elabora una bozza questa sia presentata anche ai Consiglieri; se poi verrà modificata per il confronto con le parti sociali si terranno di conto le modifiche così ottenute.
Ci auguriamo ancora che questa legge non resti, come tante altre, una legge di principi ma diventi operante.
Presidente - Altri per dichiarazione di voto?
Metto in approvazione la legge nel suo complesso.
Votazione a scrutinio segreto
Esito della votazione:
Presenti: 26
Votanti: 22
Astenuti: 4 (PSI - PSDI - Nuova Sinistra)
Maggioranza: 14
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Il Consiglio approva.
Presidente - Passiamo alla discussione dell'oggetto 15/Q.