Objet du Conseil n. 2997 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2997/XIV - Interpellanza: "Indicazioni per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano per il miglioramento della qualità dell'aria".
Rosset (Presidente) - Punto n. 22 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Daremmo l'interpellanza per illustrata, vorremmo ascoltare la risposta. Grazie.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Il tema della progressiva decarbonizzazione del sistema energetico e della conseguente riduzione delle emissioni di CO2 è un argomento di grande attualità non da oggi, tanto che negli anni scorsi l'Amministrazione regionale ha provveduto a implementare una serie di misure finalizzate al miglioramento dell'efficienza energetica nel settore residenziale, a cui consegue una riduzione dei consumi e delle emissioni, attraverso la concessione di mutui a tasso fisso pari all'1 percento per una durata massima di quindici anni per interventi sopra i 30 mila euro e di dieci anni per interventi sotto i 30 mila euro. Mutui concessi nella misura massima del 100 percento della spesa ammissibile al netto dell'IVA, con il limite di 200 mila euro per singolo contratto di mutuo e di 400 mila nel caso di domanda presentata da amministratore di condominio. La misura è stata adottata per la prima volta nel 2015 e in tutto sono stati messi a disposizione 12 milioni di euro. Ricordo ad ogni buon conto che l'avviso previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 370 del 31 marzo 2017 prevede la presentazione delle domande entro il 15 dicembre 2017. Anticipo comunque che verrà emanato un successivo bando (il terzo), ancora più ottimizzato per andare incontro alle esigenze dei cittadini e che terrà conto, e in conto, dell'esperienza maturata con i precedenti due bandi e che cercherà di risolvere le criticità che inevitabilmente bandi così complessi fanno emergere, man mano che trovano applicazione. I nostri uffici - come lei sa, collega Roscio - ci stanno già lavorando da tempo. La medesima legge all'articolo 45 prevede, tra l'altro, che possano beneficiare del mutuo anche le imprese o le società di gestione energetica che effettuino gli interventi per conto di soggetti privati e/o enti locali. La struttura competente dell'Assessorato elaborerà nei primi mesi del 2018 un avviso pubblico in tal senso.
Altra misura per la quale è stata prevista una dotazione finanziaria di ben 11,252 milioni di euro, questa volta proveniente dai fondi del POR-FESR 2014-2020, è il progetto strategico "efficientamento energetico edifici pubblici", di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1255 del 23 settembre 2016, che si propone come obiettivo specifico la riduzione dei consumi negli edifici di proprietà pubblica e, di conseguenza, minore emissione di gas climalteranti, grazie alla sinergia tra diminuzione dei consumi e aumento della produzione da fonti rinnovabili. Intendiamo in tale ambito implementare, tra l'altro, un'opportuna opera di divulgazione anche alla cittadinanza, attraverso l'elaborazione di materiali informativi e iniziative di sensibilizzazione. Ancora segnalo nel bando della legge regionale n. 8/2016, per programmi di investimento presentati dalle medie e grandi imprese, una sezione dello stesso finalizzata alla tutela dell'ambiente, per favorire interventi mirati all'efficienza energetica, alla produzione di fonti energetiche rinnovabili e al teleriscaldamento e al teleraffrescamento. La misura massima dell'aiuto è mediamente, per le grandi imprese, del 55 percento e per le medie imprese del 45 percento. Il contributo massimo, come sapete, è di 1 milione di euro per ogni intervento ed è a fondo perduto, per tale misura sono disponibili 2,5 milioni di euro.
Ricordo, infine, che negli anni passati è stata sviluppata su tutto il territorio regionale una serie di interventi d'infrastrutturazione che ha consentito di realizzare una fitta rete di ricarica dei veicoli elettrici sull'intero territorio regionale. Parliamo di ben trentasette colonnine, ubicate lungo l'asse viario principale (la SS26) e nelle vallate laterali di maggior pregio turistico e di confine con l'estero. Sono circa cento punti di ricarica totale. Questo intervento di infrastrutturazione sta già determinando un incremento delle vendite dei veicoli elettrici (se ne vedono diversi oramai girare per la Valle), malgrado questi presentino ancora svariate criticità, connesse soprattutto alla scarsa autonomia delle batterie, al tempo di ricarica e al costo di acquisto ancora elevato. Costo di acquisto dovuto probabilmente al fatto che vi è un sostanziale monopolio nel campo della mobilità elettrica, e che molte grandi case automobilistiche hanno ritenuto, non si sa per quale motivo (io non posso sapere), di non investire in tale settore. È stato discusso in Giunta un interessante disegno di legge che prevede contributi a fondo perduto per l'acquisto di mezzi elettrici ibridi, plugin e a celle di combustibile, oltre che per l'installazione di reti di ricarica domestiche e altri interventi che, qui per brevità, non sto ad elencare, che in fase di valutazione e di attenta analisi da parte del Governo regionale (ricordo che questo disegno di legge è un provvedimento che rientra tra l'altro negli obiettivi dirigenziali dell'anno scorso e che poi è stato, credo, discusso anche con il mio precedente collega) anche per l'entità e la durabilità dell'impegno economico che, proprio per gli obiettivi che intende perseguire, non può essere un impegno una tantum, ma che, per risultare efficace, deve essere strutturale e duraturo. In sostanza, questo impegno dovrà avere la garanzia di finanziabilità sul lungo tempo. Ricordo che non parliamo di fondi provenienti da altri soggetti, ma sono proprio fondi regionali. È necessario, a tal fine, acquisire elementi utili a comprendere se un investimento di tale portata (sono stimati stanziamenti per svariati milioni di euro per un lasso temporale al momento indeterminato, almeno così com'è scritto il testo di legge), bisogna capire se un investimento di tale portata potrà realmente determinare un significativo ed efficace rinnovo del parco macchine e, con esso, una conseguente riduzione delle emissioni di CO2. Siamo convinti, come lei, collega, che si debba andare verso una diversa cultura della mobilità, incoraggiando mezzi alimentati con combustibili alternativi e meno inquinanti, ma in un'ottica di lungo periodo e non con misure spot.
In ogni caso, lo voglio ribadire: il monitoraggio del PEAR dimostra che gli obiettivi imposti sono stati al momento raggiunti in Valle d'Aosta e che quindi le misure adottate dalla Regione negli anni passati sono risultate efficaci. Obiettivi e misure che sicuramente dovranno essere proseguiti, ulteriormente migliorati, in quanto gli obiettivi a livello nazionale ed europeo saranno sempre più sfidanti. Solo per dire, il documento che lei cita nella premessa dell'interpellanza (il SEN 2017), in via di approvazione - come giustamente lei fa rilevare - e attualmente in discussione al Senato, si pone degli obiettivi di riduzione annua dei consumi e di incremento delle fonti energetiche rinnovabili più elevati rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale 15 marzo 2012, e ciò in sintonia con la nuova programmazione europea dei piani dell'Unione delle energie. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 16:36 assume la presidenza la Vicepresidente Morelli.
Morelli (Présidente) - Pour la réplique, la parole au collègue Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie collega Guichardaz per la risposta. In parte ha fatto un excursus su cose che già esistono. A noi, per come avevamo posto la questione, interessava di più capire qual era l'idea per il futuro, perché oggi è noto che, (ed è quello che si ripete in maniera abbastanza puntuale ogni volta che c'è un periodo di tempo stabile) soprattutto nei centri urbani, la concentrazione d'inquinanti cresce a livelli preoccupanti. E la nostra regione non è esente da questo. È anche noto che due reali fonti di pressione - che sono un po' diversi da quelli che vengono percepiti, ma questi sono reali e studiati - sono traffico e riscaldamento. Sul riscaldamento, a seguito della legge europea del 2015, che lei ha citato, si sta facendo bene, nel senso che è una misura che funziona, che andrebbe implementata ancora, perché - come ha detto prima - per quanto riguarda le ESCO è ancora tutto un lavoro da mettere in piedi e che però sarebbe importante portare avanti, perché garantirebbe ai cittadini di non sborsare una lira, ma di avere un beneficio immediato, e ci sarebbero oltretutto benefici per la collettività in termini di emissioni evitate. Per quanto riguarda la parte degli edifici pubblici (anche questa già andata), è di vitale importanza il fatto che gli edifici pubblici, come prevede la norma europea, diano l'esempio, cosa che fino ad oggi non è mai successa. Per quanto riguarda la rete dei veicoli elettrici, è vero che la densità dei punti di ricarica forse è la più elevata a livello europeo; è anche vero che, senza una diffusione di veicoli elettrici, la rete di ricarica è un po' inutile, perché ad oggi i veicoli circolanti in Valle d'Aosta sono poche decine. Ed è un po' questo il motivo per cui si cercava di spingere in questa direzione, non con una misura una tantum, ma con una misura strutturale. Oltretutto non sono così tanti i milioni che servono, anche se derivano dal bilancio regionale. Si era ipotizzato che i finanziamenti che erano stati pensati fossero reperibili nel bilancio regionale, quindi non parliamo di cifre esorbitanti, che però potrebbero avere un appeal interessantissimo nel fare della Valle d'Aosta un punto di eccellenza, perché ad oggi l'unica che ha legiferato in tal senso è la Provincia di Bolzano, che ha fatto una legge simile alla nostra, molto più snella ma che comunque si pone più o meno lo stesso obiettivo.
La nostra idea è quella che occorre andare velocemente in questa direzione, anche perché non vorrei ricordare, ma il PEAR si riferisce agli "obiettivi 20-20-20", sono obiettivi che ormai l'Europa ha già visto e rivisto. La SEN nazionale punta già a obiettivi più lontani. Per cui noi probabilmente presenteremo una risoluzione su questo per chiedere un impegno un po' più stringente, nel senso che - è stato annunciato che tra poco verrà scaricato il bilancio regionale - noi gradiremmo che nel bilancio regionale si trovassero anche le risorse per andare nella direzione di una mobilità sostenibile; è vero che ad oggi vi sono criticità dovute ai tempi di ricarica o alla poca autonomia, ma è anche vero che tutte le statistiche dicono che le percorrenze quotidiane, giornaliere, consentono, anche con questa tecnologia, di avere dei benefici enormi.
Viceversa, si può fare, come hanno fatto tante città della Pianura Padana, che non adottano alcuna misura strutturale e aspettano che tiri vento o che piova. Ma non credo che possa essere una politica seria da perseguire. Noi preferiremmo che venissero messe politiche strutturali, che diano delle risposte. Grazie.