Objet du Conseil n. 2993 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2993/XIV - Interpellanza: "Interventi per migliorare la qualità della falda acquifera nella piana di Aosta".
Rosset (Presidente) - Con 27 Consiglieri presenti possiamo iniziare i lavori. Siamo giunti al punto n. 18 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - L'argomento che ci accingiamo a trattare è già stato ampiamente discusso nel corso degli anni Duemila: nel 2001 si è parlato dell'inquinamento nella zona dell'area Cogne a seguito di accertamenti della Polizia ambientale, nel 2003 l'argomento è stato ripreso a seguito di una bonifica della stessa zona, nel 2007 si è parlato di nuovo di inquinamento di metalli pesanti nell'alveo della Dora Baltea; argomenti trattati a cui hanno fatto seguito altrettante iniziative. Dal 2007 ad oggi l'Agenzia regionale per l'ambiente monitora la situazione con dei prelievi di campioni routinari in vari punti della piana di Aosta come in tutto il resto della regione. Mi sono state fatte delle segnalazioni in merito agli esiti analitici relativamente al riscontro di cromo esavalente, di tetracloroetilene, dato evidenziato all'interno della relazione dell'ambiente dell'ARPA al capitolo 6 che riguarda le acque della falda. Ho preso il documento e l'ho analizzato rapidamente e effettivamente viene riscontrato un inquinamento in tal senso tale da portare a dare un giudizio di "scarso" relativamente alla falda acquifera di Aosta e del circondario, soprattutto nella zona di Pollein e Brissogne. Va rilevato che vi è un giudizio di buono o scarso, non vi è un giudizio intermedio.
Ma di cosa stiamo parlando, cos'è il cromo esavalente? È un contaminante ambientale fra i più pericolosi: è tossico, è cancerogeno per l'uomo, molto solubile nell'acqua e raggiunge facilmente la falda, estendendosi con rapidità. Parlando invece del tetracloroetilene, quali sono le sue caratteristiche? Viene usato principalmente nelle lavanderie a secco per lo sgrassaggio dei metalli. Se assimilato dall'uomo, si concentra soprattutto nel fegato, nei reni, interessa il sistema nervoso centrale, i tessuti adiposi. Lo IARC lo classifica nel gruppo 2A come "probabile cancerogeno per l'uomo". Nelle cavie si è visto un incremento di carcinomi epatocellulari, un incremento dell'incidenza di leucemie e tumori renali. Parliamo quindi, insieme ad altri metalli pesanti rilevati che creano invece irritazione nell'uomo, di elementi molto pericolosi.
Ora si viene da interrogare: quali sono stati i lavori svolti. Sappiamo di una bonifica, di un capping, ma se nel corso degli anni si continua ad avere sempre lo stesso giudizio (negli ultimi 10 anni), vale a dire che all'interno dell'area industriale ex Cogne è presente un inquinamento da cromo 6, rinvenuto anche fuori dal sito; che nella zona di Brissogne si rilevano concentrazioni elevate soprattutto di manganese e nichel, che in località autoporto c'è una contaminazione di tetracloroetilene, ci si chiede cos'è stato fatto. Viene da chiedersi anche quali sono i valori rilevati, se sono stati fatti altri tipi di indagine da parte dell'ente pubblico, ma anche in autocontrollo da parte delle ditte interessate. Con questa interpellanza chiediamo all'Assessore interessato, sapendo anche qual è la sua formazione, qual è la sua sensibilità in merito, cosa intenda fare il Governo regionale, cosa intenda porre in essere per addivenire ad una migliore qualità delle acque di falda, anche perché non ci è dato sapere quale sia l'acqua potabile utilizzata all'interno della Cogne, se i lavori di bonifica abbiano sortito il loro effetto. Non si hanno riscontri ufficiali in merito, quindi attendiamo la sua risposta. Grazie.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie, colleghi Restano, Borrello e Fosson per aver posto all'attenzione di questo Consiglio la delicata questione dello stato qualitativo della falda di Aosta, che mi permette di fornire, sulla base delle domande che sono state poste nell'interpellanza, indicazioni circa le azioni già intraprese e soprattutto su quelle che si intendono intraprendere per il futuro.
Intanto, per rispondere alla vostra prima domanda, è utile premettere che in Valle d'Aosta ci sono tre piane che, per la loro importanza su scala regionale, anche in funzione dei volumi di acqua emunti dai pozzi e dai cosiddetti "centri di pericolo" presenti sul territorio, sono costantemente sottoposte a monitoraggi da parte di ARPA, la nostra Agenzia regionale per l'ambiente: in Alta Valle la piana di Morgex, in Bassa Valle le piane di Verrès, Issogne e Arnad e di Pont-Saint-Martin e Donnas e nella Media Valle la piana di Aosta. L'esecuzione dei monitoraggi sulla falda di Aosta avviene oramai dal 1997 da parte di ARPA, e da ben prima da parte dell'USL, come il collega Restano sa molto bene, essendo anche mio collega, nonché mio coordinatore, quindi, come avete ben rappresentato nella premessa alla vostra interpellanza, i risultati, i dati dei monitoraggi sono - come avete scritto voi e come, credo, abbiate rilevato - regolarmente pubblicati sul sito internet istituzionale di ARPA all'indirizzo www.arpa.vda.it nella sezione "Acque sotterranee". I dati si riferiscono all'aspetto qualitativo: vengono fatti dei controlli sugli analiti stabiliti dalla normativa e quantitativo, si controlla la profondità della falda e la soggiacenza. Tutti i dati sono pubblici e si riferiscono al decennio 2007-2016, mentre per le annualità precedenti sono consultabili le relazioni cartacee - credo che non siano ancora state digitalizzate - sullo stato dell'ambiente. Sul sito di ARPA sono indicati, in modo molto dettagliato e chiaro, i risultati di ogni singola campagna di controllo con riferimento ai parametri fissati dalle normative (parametri che sono una cinquantina) e ai valori riscontrati, compresi - com'è stato giustamente detto dal collega Restano - quelli oltre i valori limite fissati dalla normativa, sono proprio evidenziati in rosso, li ho visti stampati. Ad ogni buon conto, segnalo che, al di là dei controlli standard effettuati da ARPA nell'ambito delle campagne di monitoraggio sulla falda di Aosta, vengono altresì eseguiti particolari controlli nell'ambito di puntuali procedimenti di bonifica e messa in sicurezza. In tal caso gli analiti controllati sono individuati tra quelli completi oggetto di monitoraggio, in relazione però alla particolare contaminazione (o presunta contaminazione), anche al fine di individuare le azioni da porre in atto con riferimento al singolo procedimento. Come lei sa credo meglio di me, le azioni variano a seconda del tipo di contaminazione. In alcuni casi le contaminazioni, come quelle che ha citato lei, sono storiche, quindi impongono azioni di messa in sicurezza più o meno complesse del sito. Nel caso, per esempio, di contaminazioni diffuse, si agisce spesso di autorità attraverso ordinanze di divieto di utilizzo degli acquiferi contaminati: ad esempio, la chiusura dei pozzi, fino al ripristino delle situazioni di potabilità e attraverso anche un riavvicinamento, un infittimento della frequenza del monitoraggio.
I colleghi Restano, Borrello e Fosson chiedono inoltre: "quale sia l'attività che il Governo regionale intende porre in essere per addivenire ad una migliore qualità della falda". Ringrazio i colleghi per la domanda, che mi consente di segnalare che ulteriori e più puntuali azioni atte a garantire una migliore qualità della falda e delle falde - non solo, quindi, quella di Aosta - saranno individuate, spero presto - diciamo che il piano è già quasi terminato -, proprio nel piano di tutela delle acque della Valle d'Aosta in corso di predisposizione e ciò con l'obiettivo di arrivare ad un giudizio costante e regolare di buono, come il collega Restano accennava e come d'altronde richiesto dalle normative vigenti.
Ricordo ai colleghi che il 25 luglio scorso si è riunita la III Commissione consiliare proprio con l'obiettivo di programmare i lavori riguardanti il piano di tutela delle acque e mi è parso dalla lettura - io non c'ero, ma ho letto gli atti - di scorgere un'intenzione condivisa, e anche sincera, da parte di tutti i Commissari, di addivenire ad un piano in tempi rapidi, ma ad un piano davvero partecipato, un piano che auspico possa essere il risultato di un processo decisionale più ampio possibile, che spero coinvolgerà tutti coloro che a qualche titolo sono interessati alla salvaguardia delle nostre acque. Invito chi è interessato e chi ci ascolta ad entrare nel sito della Regione, a leggersi l'interessante documentazione relativa all'aggiornamento del piano di tutela delle acque e ai numerosissimi contributi da parte degli organismi più vari: dalle associazioni di tipo ambientale agli esperti, agli organismi istituzionali. Credo che questa sia un'occasione importante di partecipazione pubblica, alla quale è bene che tutti riescano in qualche modo partecipare, ciascuno con le proprie competenze.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Veramente ci aspettavamo una risposta un pochino diverso laddove le si chiede quale sia il suo intendimento in merito, perché la risposta che si cercava era una risposta politica, non una risposta dei tecnici.
In secondo luogo, forse non ne è a conoscenza, ma in autocontrollo vengono eseguiti degli accertamenti e delle analisi - che dovrebbe aver già ricevuto - che sono molto preoccupanti, che evidenziano un incremento dell'inquinamento. Del resto, le tabelle che lei ha citato ci dicono questo: che la falda, soprattutto per quanto riguarda la carta delle isofreatiche, tende a spostare l'inquinamento verso il basso, oppure vi sono altre fonti di inquinamento a valle di Aosta. In merito a questo, lei non ci ha dato risposta e questo non ci rende di certo contenti e non ci soddisfa.
Noi accettiamo di buon grado il suo invito alla collaborazione, però gradiremmo in futuro collaborare ma avendo un indirizzo politico, poi sarà compito nostro cercare di portarla laddove per noi è meglio andare, ma gradiremmo anche avere dei dati più precisi, perché o ha fatto finta di non conoscere, o non li conosce, delle due l'una, non si scappa. Venire qua e non rispondere con puntualità a delle domande, soprattutto quando si parla di principi attivi tumorali, ci preoccupa molto. Ci preoccupano i ragazzi che frequentano l'area verde di Pollein, l'acqua con la quale viene irrigato il campo, da dove arriva; ci preoccupa l'acqua potabile erogata all'interno dello stabilimento Cogne, a che punto è l'inquinamento? Ai 20 metri? Ai 10 metri? Ha toccato la falda che interessa i pozzi o no? Inutile avere 15 anni di dati se poi non diamo un indirizzo alle risposte, questo noi cerchiamo, cerchiamo di tutelare la salute pubblica, niente di più!