Objet du Conseil n. 2991 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2991/XIV - Interpellanza: "Verifica da parte dell'azienda USL del rispetto dell'accordo stipulato con la società C.S.M. per la gestione del centro riabilitativo di Brusson".
Rosset (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Si leggono e sono venute all'ordine del giorno una serie di notizie in merito alla Clinica di Brusson.
Premetto che è una struttura molto bella, che in questo momento sta dando un importante servizio riguardo alla tossicodipendenza e anche ad altre patologie legate al discorso alimentare e quant'altro, ed è proprio con questo spirito che nasce questa iniziativa, perché il posto è molto bello e la struttura è molto accogliente. Devo dire che mi sono letto anche la convenzione, peraltro rinnovata a maggio del 2015, una convenzione che a mio parere è anche scritta bene, perché impone tutta una serie di verifiche e di controlli per quanto concerne l'azienda USL convenzionata con i gestori della clinica. Ora mi spiace che questa bella struttura e questa convenzione - che presuppone tutta una serie di tutele sulla qualità del servizio erogato - vengano messe in discussione da svariate segnalazioni fatte dalle organizzazioni sindacali negli anni con cui si segnalavano carenze e assenze di tutele nella clinica. Inoltre vi è anche l'azione della magistratura, perché in questo momento sembra che, a seguito della chiusura di un'indagine nata a luglio 2016, ci siano dirigenti indagati per frode e infermieri e pazienti indagati per spaccio. Questa non è sicuramente una bella immagine, soprattutto non è consona ad una località e ad una struttura che conosco molto bene, struttura che qualifica il servizio che diamo per l'assistenza di queste patologie.
Detto questo, leggendo l'articolo 11 della convenzione, mi interessava capirne il contenuto, là dove si dice: "La società è tenuta a redigere e a trasmettere all'USL ogni anno, entro il primo trimestre dell'anno successivo, una relazione concernente l'andamento tecnico della gestione del servizio. L'USL può eseguire verifiche periodiche e controlli, anche attraverso il contatto diretto con l'utenza, sulla presenza dei referenti della struttura ospitante, sulla conformità delle prestazioni erogate rispetto agli impegni di cui al presente contratto, sulla qualità dei servizi, sui risultati dell'attività svolta, sulla migliore utilizzazione delle risorse, sul grado di soddisfazione dei bisogni dell'utenza, sugli standard e i requisiti di cui all'articolo 6, sui requisiti del personale di cui all'articolo 7 (sono tutta una serie di tutele per quanto riguarda il rispetto contrattuale), sul rispetto delle norme contrattuali e sulle coperture assicurative di cui all'articolo 8. Le valutazioni conseguenti alle verifiche e ai controlli di cui sopra sono espresse per iscritto e comunicate alla società".
Ora sarebbe interessante capire, tenuto conto che nella convenzione e nell'atto deliberativo si citano anche i rispetti dei requisiti minimi di cui alle delibere di Giunta regionale n. 1604/2002, n. 3747/2007 e n. 2029/2012, se questi verbali che la società era tenuta a redigere ci sono e se i controlli previsti all'interno della convenzione sono stati fatti prima della liquidazione dei compensi, perché nella convenzione sono previste anche liquidazioni anche importanti legate alla gravità della patologia dell'ospite. Vorrei soprattutto sapere se è intenzione sollecitare l'azienda USL della Valle d'Aosta (o se è già stato fatto) al fine di recuperare gli importi pagati per prestazioni che oserei definire "non conformi", tenuto conto che nella procedura avviata da parte della magistratura si fa riferimento all'aver omesso di "adibire adeguato personale all'assistenza degli ospiti della struttura", agli almeno 51 turni anomali al di sotto degli standard e al mancato rispetto del minutaggio.
Pertanto, se le prestazioni non sono state eseguite nel pieno rispetto della convenzione, chiediamo qual è stata l'azione svolta, quali sono i verbali e le visite fatte negli anni, tenuto conto che, al di là dell'azione della magistratura partita nel 2016, alcune segnalazioni erano già pervenute da parte delle organizzazioni sindacali sulla delicatezza e sui problemi legati alla gestione del personale. In quella struttura il turnover del personale è impressionante e io penso che se l'USL fa una statistica su ciò che avviene all'interno di quell'azienda probabilmente qualche quesito bisogna porselo.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy; ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Collega Gerandin, solo due note iniziali prima di darle la risposta rispetto all'impianto deliberativo che stava alle spalle di questa convenzione, al fine di inquadrare completamente tutte le deliberazioni che hanno guidato i controlli e la classificazione della struttura.
Fino all'8 luglio 2016 gli standard organizzativi e di personale a cui faceva riferimento la società erano quelli previsti dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 1604/2002 (residenze per utenti con problemi psichiatrici), n. 3747/2007 (residenze per utenti con diffidenze patologiche) e n. 2029/2012 (residenze per utenti con disturbi del comportamento alimentare), sulla base dei quali erano stati concessi l'autorizzazione e l'accreditamento per la residenza Dahu di Brusson con delibera n. 964 del 31 maggio 2013. Con tale ultima delibera era stato autorizzato e accreditato un nucleo misto di 26 posti per la cura dei disturbi della salute mentale e delle dipendenze patologiche (chimiche e non chimiche). A partire dal mese di luglio 2016 il sistema di classificazione della disciplina delle residenze per la cura della salute mentale e delle dipendenze patologiche è stato interamente rivisto e le deliberazioni della Giunta regionale di riferimento per gli standard organizzativi e di personale sono la n. 328/2016 e la n. 523/2016. L'autorizzazione e l'accreditamento della società, sulla base del nuovo sistema di classificazione della nuova disciplina, sono stati concessi in prima battuta con la DGR n. 918 del 8 luglio 2016, e poi modificati con la DGR n. 570 del 8 maggio 2017. Al momento la struttura sociosanitaria è autorizzata, in qualità di residenza psichiatrica, per un totale di 77 posti ripartiti in cinque nuclei. La struttura non è più accreditata oggi per le dipendenze patologiche, centro crisi e percorso terapeutico riabilitativo. Pertanto il periodo giugno-settembre 2016 è proprio quello in cui c'è stata la transizione tra la vecchia disciplina e la nuova. La residenza Dahu, tra tutte quelle coinvolte da questa riorganizzazione, è stata quella che ha affrontato sicuramente i cambiamenti più significativi e impattanti. La situazione di organico e di utenza di struttura è comunque in continua evoluzione e in progressivo aumento nel periodo considerato. Sono circa 73 le figure che oggi lavorano nella struttura e metà sono professionalità valdostane.
Per rispondere al quesito n. 1, nel maggio dell'anno 2015 è stato stipulato il contratto tra l'azienda e la società per l'accoglienza residenziale di persone con disturbi nell'ambito della salute mentale e delle dipendenze patologiche. In tale contratto veniva applicato l'articolo 11 (verifiche periodiche e controlli). Si diceva che l'USL può eseguire verifiche periodiche e controlli, anche attraverso il contatto diretto con l'utenza, alla presenza dei referenti della struttura. Con delibera del Direttore generale n. 843 del 30 agosto 2016 è stata approvata la nuova convenzione per la gestione della struttura residenziale per la salute mentale e per i trattamenti intensivi, per i trattamenti estensivi e per gli interventi socioriabilitativi, per i disturbi del comportamento alimentare, per i trattamenti intensivi e per le dipendenze patologiche, percorso centro crisi e percorso terapeutico. Sino al 2016 non sono stati effettuati i controlli formali previsti dall'articolo 11 della convenzione e, nel medesimo periodo, dall'azienda non è stata costituita una commissione di vigilanza aziendale per eseguire i controlli sul privato sociale accreditato. Nel 2016, a valle dell'intervenuta riconfigurazione della struttura Dahu, in attuazione del nuovo sistema di classificazione delle strutture residenziali per malattie psichiatriche e dipendenze patologiche, l'azienda ha provveduto ad effettuare le seguenti visite di verifica: il 21 settembre 2016 da parte della dottoressa Beoni e della dottoressa Polana Patrizia; l'8 novembre 2016 da parte del dottor Lamartora e della dottoressa Beoni; il 30 novembre 2016 da parte della dottoressa Beoni e del dottor Ricci. Il primo audit si è svolto il 1 febbraio 2017 e il secondo il 3 maggio 2017.
In risposta al quesito n. 2, il riepilogo della liquidazione delle fatture relative alla presenza degli utenti conta 88 utenti nel 2016, per un totale di euro 843.337,55 e 38 utenti nel primo semestre del 2017, per un totale di euro 387.020,47. Si precisa, a questo riguardo, che tutti gli inserimenti e le dimissioni degli utenti sono stati esaminati e autorizzati dell'unità di valutazione multidimensionale di salute mentale, e sono corredati dai documenti d'ingresso dal piano di trattamento individuale e dalle relazioni da parte della struttura ospitante nei primi quattro mesi, piano terapeutico che risulta personalizzato. Se poi vuole, le posso lasciare la copia, perché ci sono molti dati nella risposta. Pertanto i controlli effettuati sono quelli che le ho citato.
Rispetto al quesito n. 3, che credo sia quello sostanzialmente più di ordine politico rispetto a quanto viene oggi contestato, all'indagine della Procura e ai controlli effettuati, l'azienda è in attesa dei documenti di conclusione dell'indagine, pur facendo le sue valutazioni; quindi, sulla base di questi documenti, fornirà e valuterà come intervenire per approfondire le cose oggi contestate, perché poi la contestazione non è una valutazione definitiva. Riguardo agli eventi del luglio 2016, a nostro avviso in questa fase è importante segnalare che la residenza Dahu, anche sulla base delle indicazioni regionali, ha concentrato la propria attività sui soli utenti con problematiche psichiatriche (in particolare i disturbi del comportamento alimentare e minori), eliminando il nucleo delle dipendenze patologiche nel quale si erano verificati gli episodi oggetto di indagine. La struttura inoltre, dopo questa fase, ha sostituito il proprio Direttore sanitario e il Responsabile dell'organizzazione dei turni del personale. Questo ci era stato segnalato in occasione della visita che abbiamo fatto alcuni mesi fa con la V Commissione.
La valutazione rispetto al privato accreditato fa parte anche della logica di riorganizzazione che è in atto da parte della Direzione strategica attraverso l'atto aziendale. È infatti prevista la creazione di una struttura chiamata "Programmazione e governo dell'attività sanitaria", cui verrà conferita la specifica funzione di controllo delle strutture private accreditate e convenzionate con l'azienda. In questo esercizio evidentemente va rafforzata - e di questo l'azienda è ben consapevole - tutta questa attività, vista anche la necessità di tutelare, da un lato, le risorse pubbliche utilizzate per fornire e pagare questi servizi e, dall'altro, soprattutto la qualità dei servizi resi ai cittadini.
Credo faccia piacere sottolineare quanto lei ha detto: stiamo parlando di una struttura importante, che dà una risposta sia di tipo clinico sanitario che sociale, con ricadute anche occupazionali, sulla quale bisogna, da un lato, stringere i propri controlli visto che si tratta di servizi anche molto complessi e, dall'altro, fare bene attenzione di voltare pagina valorizzando quanto di buono oggi si realizza all'interno di questa struttura. L'impegno è pertanto di completare, anche attraverso la sua sollecitazione, questo lavoro di controllo sui pagamenti già effettuati, ma soprattutto di valutare in maniera molto attenta tutto quello che si realizza nel privato accreditato, come nel sistema pubblico.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Mi pare che qualcosa si stia muovendo nella direzione auspicata. Ci tengo a ribadirlo e ha fatto bene a sottolinearlo anche lei, Assessore: è una struttura molto bella, in Valle d'Aosta non ha eguali ed è sicuramente importante. Inoltre è a servizio di una categoria di pazienti comunque molto delicata, per cui bisogna prestare forse ancora più attenzione rispetto ad altre patologie. È anche un'importante risposta dal punto di vista occupazionale e ha fatto bene a sottolinearlo, perché diversamente l'avrei io fatto in replica: che comunque circa una metà dei dipendenti siano valdostani è considerevole.
Detto questo, è chiaro che se le convenzioni vengono scritte bisognerebbe poi farle rispettare, nel limite del possibile, perché non è un bel segnale che ci sia stata una sorta di presa d'atto di una serie di criticità - io le chiamo così - segnalate dal personale che comunque vi lavorava, del grande turnover verificatosi, e che si sia data applicazione ai contenuti della convenzione solo dal 2016, dopo che era scoppiata l'indagine da parte della magistratura. Però è importante che ci siano segnali di cambiamento, come lei ha detto, è importante che ci sia la volontà di rivedere. Lei mi ha segnalato le visite svolte nel 2016 e io spero siano state fatte anche nel 2017, in questo momento mi ha dato tre date del 2016 e me le sono segnate, ma non vorrei che, sulla spinta emotiva di un'indagine, si sia controllato il buon funzionamento e il rispetto della convenzione per un certo periodo e poi, magari, si sia tornati alla normalità del non controllo.
Per quello che riguarda il terzo punto, è corretto che si debba attendere la conclusione e l'esito dell'indagine, ma a titolo precauzionale, trattandosi comunque di un ente convenzionato, ritengo che, a tutela dell'azienda USL, magari qualche piccola trattenuta sulle erogazioni da concedere non sarebbe stata male.