Objet du Conseil n. 2989 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2989/XIV - Interpellanza: "Notizie sullo stato di depurazione delle acque reflue nella Regione".
Rosset (Presidente) - Punto n. 14 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Con questa interpellanza ritorno su una questione che avevo già affrontato in diverse occasioni. È l'occasione per fare il punto della situazione ad oggi rispetto alle acque reflue, che è importante. Sappiamo che ne va della qualità dell'ambiente e della salute pubblica. In Valle d'Aosta ci sono diversi problemi riferiti a questo aspetto, ma ricordiamo che adesso dovrebbe entrare in funzione il depuratore della Valdigne, di cui si aspetta l'entrata in funzione da trent'anni, e che a tutt'oggi rimangono ancora aspetti da verificare. Oltre a questo, c'è la questione riguardante la Bassa Valle che non è ancora risolta. Sappiamo che non sono rispettati gli standard previsti dall'Unione europea sulla qualità della depurazione in molti Comuni valdostani e che, almeno in termini teorici, sotto questo punto di vista siamo sottoponibili ad una sanzione.
Pertanto si voleva fare il punto della situazione per conoscere qual era, ad oggi, il numero degli abitanti della regione che non sono assoggettati ad una gestione delle acque di scarico come previsto dai parametri dell'Unione europea e quali progetti sono previsti a livello territoriale per migliorare la qualità della depurazione delle acque reflue, perché a livello di subATO e a livello comunale ve ne sono diversi che vanno in questa direzione. E poi, come ultima domanda, vorremmo sapere quando finalmente tutta la Regione rispetterà gli standard previsti dall'Unione europea su questa materia.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Guichardaz; ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - L'interpellanza del collega Bertin tocca un tema di estrema importanza per la salvaguardia e la tutela del nostro territorio: quello della qualità delle acque reflue, qualità che - come sappiamo - può essere garantita solo se vi è una costante attenzione ai sistemi di trattamento e di depurazione.
È da quasi trent'anni che nella nostra regione esiste una pianificazione diciamo "scientifica" - anzi, direi che è più di trent'anni - una pianificazione sistematica finalizzata proprio al risanamento delle acque reflue, e ciò attraverso la revisione dei sistemi di trattamento più o meno complessi che tengano conto della popolazione residente e di quella attesa. Non dimentichiamo che nella nostra regione in alcuni agglomerati la popolazione aumenta in modo massiccio durante i periodi turistici, ad esempio. A seconda della stagione, è noto che alcune metodiche, soprattutto quelle cosiddette "biologiche", sono meno efficaci durante il periodo invernale, a seconda della composizione dei reflui, quelli prodotti durante le normali attività umane sono diversi da quelli generati dalle attività produttive e, anche tra queste, la variabilità è considerevole proprio a seconda del tipo di attività, a seconda della collocazione dei centri abitati o delle attività produttive.
Il nostro territorio - come noto - è molto dispersivo e quindi i sistemi di trattamento devono tenere conto anche delle possibilità di allaccio o meno alla rete fognaria. Per semplificare, una pianificazione deve tenere conto di molte variabili, le quali determinano necessariamente indirizzi e scelte differenti, in continua evoluzione tra l'altro, come è in evoluzione il quadro della popolazione, delle attività produttive, la possibilità di infrastrutturazione e via dicendo. Tanto che nella nostra regione, nel corso degli anni, proprio in ottemperanza ai piani di tutela delle acque, dal 1988 al 2006 si sono realizzati impianti a depurazione biologica a ciclo completo, o con trattamento chimico/fisico, o si è optato per impianti di depurazione mediante le cosiddette "fosse IMHOFF". Questi ultimi impianti sono generalmente usati per agglomerati di piccole dimensioni (parliamo, collega Bertin, di 240 fosse urbane, tanto per dare i dati) o per singoli fabbricati (e sono segnalate ben 620 fosse IMHOFF). Complessivamente abbiamo quasi un migliaio di fosse IMHOFF. I numeri per una piccola regione come la nostra sono piuttosto importanti, come possiamo vedere. Quelli delle IMHOFF li ho appena citati, mentre sono ben 17 gli impianti a ciclo completo, alcuni dei quali coprono tra l'altro territori molto ampi e pluralità di comuni; cito uno per tutti: l'impianto di Brissogne, che è al servizio di 17 comuni, da Aymavilles fino a Brissogne.
Da informazioni elaborate dal Dipartimento ambiente, risulterebbe che ben il 97 percento della popolazione è collegata a pubblica fognatura, quindi è servita da impianti di trattamento; il resto della popolazione, sempre dai dati che mi sono stati forniti, si avvale di sistemi autonomi di trattamento che ho accennato prima: queste fosse IMHOFF.
Per rispondere più nel dettaglio alla sua domanda, collega Bertin, le posso dire che esistono ancora tre criticità afferenti agli impianti: l'impianto di Donnas, che serve l'agglomerato di Pont-Saint-Martin, Chambave e La Salle (quest'ultimo impianto coinvolge l'agglomerato di Courmayeur). Criticità che sono comunque in fase di definizione più o meno avanzata. L'impianto di La Salle è ormai realizzato, come accennava prima lei. Tra l'altro, la fine dei lavori è prevista per metà novembre, quindi a giorni. Riguardo a quello di Donnas, è in corso di pubblicazione il bando di gara per la realizzazione delle opere e, per Chambave, sono in corso di adeguamento i progetti esecutivi. Naturalmente gli agglomerati di cui ai tre impianti citati, sono comunque serviti da impianti minori, seppure in modo transitorio, fino alla realizzazione dell'impianto a ciclo completo.
In ogni caso, per rispondere alla sua terza domanda, mi segnalano che la conclusione dell'iter realizzativo delle opere citate è indicativamente previsto in tre anni dall'avvio dei lavori. Queste sono le informazioni che mi sono state date.
Riguardo ai progetti esistenti a livello territoriale per migliorare la qualità della depurazione delle acque reflue e i tempi di realizzazione, le segnalo, collega Bertin, che è il BIM l'autorità d'ambito regionale per il servizio pubblico integrato, ed è quindi il BIM che coordina l'aggiornamento dei piani di subATO per l'organizzazione del servizio idrico integrato. Tali piani sono stati approvati nel 2012 e - me lo confermano - sono in corso di aggiornamento proprio in questo periodo. Come lei sa, nei piani di subATO sono indicati gli investimenti da prevedere nel medio e nel lungo periodo.
Penso che attraverso la normale procedura di accesso agli atti lei potrà avere tranquillamente tutte le informazioni e anche i piani di subATO di competenza del BIM. In ogni caso, mi faccia sapere, i nostri uffici possono in qualche modo agevolarla nella sua funzione ispettiva e faremo quanto possibile per farvi avere tutti i dati che lei richiede, naturalmente attraverso il BIM.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Come faceva cenno l'Assessore, sono ormai decenni che questa questione si trascina, in particolare per quel che riguarda la Valdigne; speriamo si stia avvicinando alla fine.
Nella lunga ricostruzione storica bisogna probabilmente anche aggiungere che nella Valdigne - che è una comunità con una presenza turistica molto significativa, è una popolazione importante, poiché nel periodo invernale ed estivo aumenta in modo esponenziale - finora non era previsto un impianto di depurazione. Sono ormai trent'anni che in quella comunità se ne parla, è ora che si faccia, e siamo in ritardo sui tempi. Lo siamo ancor di più per quel che riguarda la Bassa Valle, il Comune di Donnas, come si accennava. Sono questioni importanti che vanno tenute molto sotto controllo, cercando di raggiungere al più presto una depurazione di qualità in tutta la regione, evitando da una parte le eventuali ipotetiche sanzioni da parte dell'Unione europea, ma anche in generale per avere una qualità che potrebbe anche avere dei riflessi sull'immagine della Valle d'Aosta, sulla qualità dell'ambiente e della salute pubblica. È un settore nel quale bisogna investire, è comunque necessario farlo.
La ringrazio per la disponibilità nel verificare gli aggiornamenti dei subATO, e colgo l'occasione per farmi dare la documentazione a riguardo.