Objet du Conseil n. 2986 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2986/XIV - Interrogazione: "Individuazione di misure per la salvaguardia delle condizioni di sicurezza delle persone e la tutela della fauna selvatica".
Presidente - Punto n. 11 all'ordine del giorno. Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Nogara; ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - In riferimento alla prima domanda dell'interrogazione, con la quale si chiede "il numero degli incidenti occorsi nel 2017 e quale sia la struttura che ne assicura il monitoraggio", la struttura che assicura il monitoraggio degli incidenti d'auto implicanti fauna selvatica è la Struttura flora, fauna, caccia e pesca (Ufficio per la fauna selvatica e ittica). Da gennaio 2017 ad oggi gli incidenti d'auto nei quali sono stati coinvolti esemplari di fauna selvatica sono stati 107, dei quali il 70 percento causati da esemplari di capriolo, il 22 percento da esemplari di cervo e il restante 8 percento da esemplari di cinghiali, tassi e volpi.
In riferimento alla seconda domanda, con la quale si chiedono quali sono le azioni di prevenzione, quelle messe in atto negli anni dall'Amministrazione regionale sono le seguenti: la realizzazione tra il 2010 e il 2011 di un sovrappasso faunistico in località Echevennoz, nel comune di Etroubles (zona dove c'è una massiccia presenza della specie cervo), e la posa di dissuasori ottici per la fauna selvatica, che sono dei catarifrangenti di colore blu-azzurro lungo le strade; non so se qualcuno li ha notati. I dissuasori sono stati provati non solo in Valle d'Aosta, ma in diverse zone italiane e nelle zone in cui c'è una maggiore presenza di selvatici: praticamente la stazione forestale monitora le zone dove vengono messi dei dissuasori ottici lungo le strade regionali e comunali. Questi dissuasori, quando sono colpiti dal fascio luminoso delle auto, proiettano un riflesso di luce ai vari lati della carreggiata che disturba gli animali e li costringe ad indietreggiare. Poi ci sono informazioni e sensibilizzazioni della popolazione attraverso i mass media e durante la didattica effettuata nelle scuole presso il Centro di recupero animali selvatici, sito in comune di Quart. Inoltre, si fa presente che gli ungulati ricompresi fra le specie cacciabili maggiormente coinvolti negli incidenti stradali sono sottoposti a specifici piani di prelievo, volti al loro contenimento, per il conseguimento di consistenze faunistiche ottimali, compatibili sia con le risorse naturali del territorio, sia con le attività antropiche, sia con quelle agricole e quindi anche la rete viaria.
Infine, si rende noto che nel 2016 si è tenuto in Valle d'Aosta un workshop sulle problematiche degli incidenti d'auto con fauna selvatica, coordinato dalla Struttura flora, fauna, caccia e pesca, al quale hanno partecipato tutte le forze dell'ordine, l'ANAS e il Celva. Nel corso dell'evento è emerso che la Valle d'Aosta è tra le Regioni più attive nelle azioni di prevenzione del fenomeno in questione.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Restano; ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Grazie Assessore per la risposta. L'interrogazione non aveva il fine di sindacare ciò che è stato fatto in passato, se è stato fatto sufficientemente o meno, ma solamente quello di avere informazioni per poter confrontare i dati degli anni precedenti con quelli dell'anno in corso. È evidente che dal 2011 questi incidenti appaiono in crescita, se confrontati con il 2015 (sono dati che mi ha fornito lei, dati pubblicati). Sicuramente è stato fatto molto. Lei ha citato il corridoio, il sovrappasso ecologico... no, è biologico, ho sbagliato a scriverlo nell'interrogazione... che è una misura importantissima fatta su certe vie di comunicazione statali, quindi importanti. Vi sono però innumerevoli strade regionali in cui gli accorgimenti posti in essere, i catarifrangenti che lei ha citato, non riescono ad assolvere completamente il compito che è stato loro chiesto.
Perché mi sono posto questo quesito? Perché il passaggio degli animali avviene abitudinariamente sempre nello stesso posto, a volte in prossimità o subito dopo una curva o, a volte, come è accaduto in un recente passato, avviene saltando un muro, per cui l'angolo di incidenza del faro sul catarifrangente non è quello corretto probabilmente per abbagliare gli animali e quindi non riesce ad espletare il proprio compito. Ci troviamo pertanto dei casi dove dei cervi saltano sul cofano di una macchina o di un furgone causando danni superiori a 10 mila euro, e sappiamo tutti che la Regione interviene per una cifra di 2.500 euro circa (il 75 percento del danno avuto). Pertanto i danni rimangono in capo alle persone che percorrono la strada e, non ultimo, ci sono i danni alle persone: è accaduto quest'anno, dei motociclisti sono stati colpiti da un cervo che attraversava la strada.
Il mio intervento di oggi era quindi volto a sollecitare la valutazione di alcuni corridoi biologici per permettere agli animali di attraversare la strada, magari per raggiungere l'acqua (sappiamo che lo fanno in orari particolari: durante la notte o presto al mattino) e per creare, attraverso barriere opportune, percorsi idonei sia alla loro salvaguardia, sia soprattutto a quella delle persone, che possono magari in rettilineo avvistare l'animale a debita distanza e quindi rallentare oppure fermarsi. Non è sufficiente percorrere la strada a bassissima velocità in questi casi, quando si è investiti dall'animale, perché può essere oggetto di danni alle persone e alle auto.
Dalle ore 11:50 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.