Objet du Conseil n. 2963 du 17 octobre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2963/XIV - Interrogazione: "Affidamento di lavori alla società del settore edile CGF SRLS con sede nel comune di Gignod".
Rosset (Presidente) - Punto 4 dell'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Dalla verifica condotta dalla banca dati dell'Osservatorio, risulta un solo affidamento a procedura negoziata (affidamento dell'8 agosto 2017) per un importo di poco superiore ai 40 mila euro, affidamento predisposto dalla struttura Forestazione e sentieristica dell'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali. Oltre a questo, non risultano altri affidamenti a favore della ditta CGF S.r.l. fatti dalla Regione, dagli enti territoriali o dalle partecipate regionali.
In relazione all'affido a questa ditta, avvenuto con provvedimento dirigenziale n. 4056 del 8 agosto, relativo ai lavori di sistemazione della mulattiera con ripristino muratura in località Colière (terzo lotto), si segnala quanto segue. Nella procedura negoziata è risultata vincente l'impresa CGF con un ribasso del 17,12 percento; sono stati successivamente avviati i previsti controlli per verificare l'assenza di motivi di esclusione previsti dall'articolo 80 del decreto legislativo n. 50/2016, dai quali risultava che l'impresa fosse regolare. Per quanto riguarda l'iscrizione alla White list, l'impresa aveva dichiarato, in sede di gara, di aver presentato domanda di iscrizione alla Questura di Aosta. La presentazione della domanda era sufficiente per poter partecipare alla gara, quindi è stato poi approvato il provvedimento dirigenziale e, in data 25 agosto, sono stati chiesti alla ditta i documenti per la stipula del contratto. Con l'intervento dell'interdittiva della Questura di Aosta avvenuta il 13 settembre 2017 sono ovviamente venuti meno i requisiti della ditta per poter essere aggiudicataria del lavoro, pertanto è già in corso, con tutti i competenti uffici regionali, la predisposizione del provvedimento di revoca dell'affido e il nuovo affido alla ditta seconda classificata.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - La discussione di questa interrogazione arriva casualmente alla vigilia della visita della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall'Onorevole Bindi; tra l'altro, sarebbe anche interessante conoscere il programma di questa visita della commissione.
Le organizzazioni criminali di stampo mafioso rappresentano un'emergenza nazionale nessun territorio escluso; sono in grado di condizionare negativamente l'economia, la società e la politica dei territori. Per anni in questa Regione si è negata l'esistenza di un problema, si è preferito guardare da un'altra parte e fingere di rimanere un'isola felice, ma la presenza della 'ndrangheta nella nostra regione è un dato di fatto, non è un'opinione. Per troppo tempo anche in quest'aula si è voluto minimizzare il fenomeno, ma da tempo la presenza dei clan in regione è - ormai possiamo dirlo - quasi storica. In Valle d'Aosta ci sono molti elementi collegati alle cosche, una presenza già sottolineata addirittura nella prima visita della Commissione antimafia: clan come gli Iamonte, i Nirta, i Facchineri, i Libri, gli Asciutto, Neri, Grimaldi, eccetera. A seconda degli interlocutori, queste cosche sono più o meno organizzate, ma la presenza sul territorio è un dato di fatto.
Questa di oggi è la quinta interdittiva emessa dal Questore di Aosta: un fatto significativo e preoccupante che evidenzia ancora una volta la capacità di infiltrarsi nel tessuto economico di queste organizzazioni. Sappiamo - bisogna dirlo - che un'interdittiva ha una funzione preventiva, che non ha elementi repressivi, si tratta di prevenire delle possibili infiltrazioni, ma, sottolineato questo, evidenzia anche un problema. In Valle d'Aosta - come dicevo - ormai è la quinta interdittiva, abbiamo anche una società in amministrazione giudiziaria, sempre per la vicinanza alle cosche, o comunque a dei comportamenti che la possono rendere controllabile, infiltrabile o condizionabile dalle organizzazioni criminali. Oggi abbiamo saputo le cifre in gioco per quanto riguarda il settore pubblico: sono piuttosto piccole, ma bisogna ricordare che se consideriamo le altre società sottoposte ad interdittiva antimafia e/o ad amministrazione giudiziaria per le stesse ragioni, la cifra complessiva del settore pubblico in questi anni finita a queste società è di circa 40 milioni, una cifra significativa.
È importante, proprio anche in ragione di queste segnalazioni (anche delle cifre), che l'attenzione da parte di tutti, dalla parte innanzitutto delle istituzioni, ma anche della società, sia sempre molto elevata. Siamo distanti da avere gli anticorpi per fermare queste infiltrazioni. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, non è una questione soltanto repressiva affidata alle forze dell'ordine, che peraltro stanno facendo il loro dovere, ma è un problema che riguarda tutti e tutti dobbiamo fare la nostra parte per cercare di contrastare questo fenomeno. La visita della Commissione antimafia di domani deve essere un'occasione per approfondire ancora di più questa questione e per cercare in tutti i modi di contrastarla e anche per sensibilizzare la popolazione sui rischi che si corrono quando si hanno sul proprio territorio certe presenze.