Objet du Conseil n. 2254 du 14 juillet 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2254/XIV - Interpellanza: "Interventi a tutela dei lavoratori dipendenti delle imprese aggiudicatarie del servizio pulizia assegnati nel 2016 dall'Amministrazione regionale".
Rosset (Presidente) - Per il punto n. 22 all'ordine del giorno, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (UVP) - Questa interpellanza è anche frutto di altre iniziative prese in merito all'aggiudicazione di sette lotti del servizio di pulizia assegnati nel 2016 dall'Amministrazione regionale. Nelle iniziative precedenti, Assessore, avevamo analizzato un po' le preoccupazioni che avevamo per le conseguenze di questo tipo di aggiudicazione; eravamo partiti con una serie di considerazioni legate al fatto - e non parlo in questo caso di INVA quale stazione unica appaltante - che la predisposizione degli atti dei bandi di gara, aveva in concreto escluso la partecipazione delle società e delle cooperative valdostane.
Abbiamo avuto un unico caso in cui una ditta valdostana che aveva partecipato era stata obbligata a fare il raggruppamento temporaneo d'impresa con ditte di fuori Valle, dove due ditte piemontesi avevano il 95 percento e la ditta valdostana aveva il 5 percento.
Malgrado questo, nessuna ditta valdostana è riuscita ad aggiudicarsi questi bandi, ma le nostre preoccupazioni derivavano dai criteri di aggiudicazione, dai prezzi a base d'asta e soprattutto dai ribassi con cui sono stati aggiudicati questi appalti.
Rispetto a quelle che erano legittime preoccupazioni, peraltro esternate anche da organizzazioni sindacali e quant'altro, oggi dobbiamo confrontarci con la realtà dei fatti, per cui si è di fronte di legittime preoccupazioni legate alle conseguenze per i lavoratori; perché alla fine di tutto questo ragionamento c'è sicuramente una grande opportunità persa per la Valle d'Aosta di aggiudicare i lavori a ditte valdostane, che pagano imposte in Valle, ma c'è una grande preoccupazione per la possibilità per coloro che già lavoravano in queste cooperative di continuare a prestare servizio con uno stipendio che io chiamo dignitoso.
Adesso siamo a fronte di quelle che sono le conseguenze, le faccio una premessa, Assessore, non ci bastano più le sue dichiarazioni, vale a dire: abbiamo istituito controllori di servizi, piani di controllo, tavoli di lavoro e quant'altro.
In questo momento, Assessore, ci troviamo di fronte a un'emergenza: io ho qua il prospetto degli stipendi del mese di maggio di queste persone: mediamente questi lavoratori partono a casa 358 euro al mese!
Per cui, da una base d'asta CONSIP che è già bassissima, ribassi fino al 40/41 percento hanno portato a conseguenze di questo genere. Se a livello nazionale siamo riusciti a istituire la categoria degli esodati, noi con questo appalto regionale, Assessore, siamo riusciti a creare la categoria degli emarginati. Dico mediamente, perché ci sono dei picchi di poco meno di 1.000 euro ma sono veramente pochi casi, e abbiamo dei picchi minimi di meno 100 euro.
Io ho copia dei contratti che queste cooperative hanno fatto siglare - o meglio, hanno invitato i lavoratori a siglare, nel senso che la scelta era quella: o firmate questo tipo di contratto oppure noi abbiamo altri dipendenti che vengono comunque a prestare questo tipo di servizio - dove le ore sono state mediamente dimezzate.
La conseguenza di questa gara è questa: se prima avevamo dei dubbi, adesso abbiamo certezze a fronte delle quali tavoli di lavoro o comunque verifiche e controlli non bastano più. Io chiedo che vengano presi provvedimenti, perché ritengo che una delle prime responsabilità che stanno in capo a chi si occupa di questi bandi, sia verificare la congruità delle offerte economiche aggiudicatarie: è stato fatto questo? Avete ritenuto congrue delle offerte al ribasso di oltre il 40 percento sui prezzi CONSIP? Soprattutto quello che chiedo, Assessore, è di dirci come intenda muoversi, perché è inaccettabile che lo stipendio medio di questi lavoratori sia di 358 euro, vale a dire molto meno del reddito di inclusione. Paradossalmente a questi lavoratori converrebbe licenziarsi e chiedere il reddito di inclusione.
Se questo è il modo di comportarsi di una società civile, autonoma che può permettersi di fare dei bandi di questo genere, io sinceramente prendo le distanze da questi metodi e da queste conseguenze.
Se qualcuno ha sbagliato, Assessore, la invito a chiedere che si assuma la responsabilità, perché è inaccettabile arrivare a queste conclusioni. Le famiglie non vivono con 350 euro al mese.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Perron, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Io cerco di ricostruire, collega Gerandin, senza concedere troppa enfasi a una ricostruzione che è fatta un po' a modo suo. Come le ho già detto, la Centrale unica di committenza ha provveduto ad effettuare tutte le operazioni previste dagli articoli di legge, quindi sono operazioni che non decido io, che non decide il dirigente, ma che sono state eseguite nel pieno rispetto della normativa; si è trattato di applicare una metodologia anche rigida, definita in modo chiaro, al fine di verificare se ci fossero oppure no delle offerte anormalmente basse.
Il procedimento per accertare l'eventuale anomalia è descritto dalla legge, quindi non lo decido io, né lo decide lei: si tratta di rispettare quanto previsto dalle norme, cosa che abbiamo fatto scrupolosamente per ogni offerta e per ogni lotto. Ovviamente esso è soggetto a possibile verifica da parte delle ditte escluse che, in caso di vizi nel procedimento di valutazione delle offerte anomale, possono ricorrere a tutela dei loro interessi.
Allo stesso modo, valutazioni che portassero a non aggiudicare il lotto alla ditta con l'offerta economicamente più vantaggiosa, come risultante dalla prima valutazione in sede di gara, possono essere oggetto di ricorso a tutela degli interessi della ditta esclusa.
Quindi è un procedimento rigido, sancito dalla legge, che non abbiamo inventato noi, che è posto a tutela degli interessi dei concorrenti, ma anche a tutela dei lavoratori, per i quali, nel momento in cui c'è la verifica dell'anomalia, se l'anomalia c'è, il costo del personale è una delle voci oggetto di scrupolosa valutazione, in termini di applicazione di quelle che dovranno essere le condizioni contrattuali, a cui ovviamente tutte le ditte che hanno partecipato sono soggette, e alle quali devono attenersi.
Questo procedimento, per essere chiaro, non assegna alla Centrale unica di committenza e alla commissione giudicatrice la facoltà di valutare gli effetti di eccessivi ribassi che sono stati giudicati anche dalla commissione oggettivamente forti, ma che sono legali in termini di ore lavorate e/o di possibili effetti sui livelli occupazionali.
La Giunta regionale ed io per primo, non soltanto abbiamo preso atto di questa situazione, ma ci siamo attivati; per primo, sin da subito, ho sollecitato per iscritto, in una prima fase, tutte le società per sensibilizzare il loro operato in favore dei lavoratori, richiedendo delle spiegazioni sulle modalità di svolgimento dei servizi che avevano acquisito dalla Regione. Quello che stiamo costantemente facendo, rispettando ciò che è avvenuto, è un controllo davvero serrato - poi lei è libero di non crederlo e di esternare altre sensazioni - sull'operato delle società in termini di rispetto del contratto e anche in termini di rispetto del servizio che viene prestato.
Questo costituisce un punto forte nella contrattazione: ad esempio, in alcuni casi, si è reso palese che le persone e le ore assegnate al servizio erano insufficienti e sono state aumentate. Quindi, dove c'è stata la possibilità di riscontrare anomalie si è provveduto. Oltre all'incontro e alle lettere alle ditte aggiudicatarie, ho personalmente promosso un incontro con le organizzazioni sindacali, ho assicurato tutta la nostra collaborazione, della Regione, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori. In quella sede ho anche invitato le organizzazioni sindacali a segnalare tutte le inadempienze contrattuali che eventualmente ci potessero essere nei confronti di lavoratori, a fronte delle quali anche la Regione, in qualità di ente committente, sarebbe intervenuta.
Quindi, nei limiti delle azioni che a mio modo di vedere possiamo compiere, assicuro che la Giunta regionale e il nostro Assessorato seguono questo dossier, concernente una materia nella quale si riscontrano diverse difficoltà, lo sappiamo; lo seguiamo con la massima attenzione, affinché siano garantiti la tutela ed il rispetto dei lavoratori, e, al tempo stesso, siano garantite le condizioni contrattuali e rispettate le condizioni determinatesi dopo l'esito delle gare.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (UVP) - Io non sto veicolando un altro messaggio, io sto portando in questo contesto la realtà dei fatti; chi vuole veicolare un altro messaggio è l'esecutivo e lei in prima persona in questo caso.
È palese, io le ho parlato di dati effettivi. Se lei ritiene che 358 euro di media sia uno stipendio onesto, comunque accettabile, perché è lei che mi ha detto che io veicolavo altri messaggi: i messaggi reali sono questi. Lo richieda anche lei il tabulato degli stipendi del mese di maggio: 358 euro di media. Se ritiene che questo sia uno stipendio accettabile, non penso che nella sua onestà personale lo pensi veramente; probabilmente sono i fatti che la obbligano a dire questa. Aggiungo, visto che cercate di tutelare i diritti dei lavoratori, chiedete ai lavoratori i contratti di prima e i contratti che gli hanno fatto siglare adesso, vedrete che c'è la riduzione del 50 percento delle ore.
Assessore, lei può dare le giustificazioni che meglio crede, io le sto dicendo che un ribasso del 40 percento non giustifica una riduzione di orario del 50 percento per il personale su dei contratti di carattere privatistico, e quando chiedevo di verificare l'anomalia delle offerte mi riferivo a questo perché, normalmente, quando si fa una aggiudicazione, la prima cosa che si chiede è di giustificare il ribasso d'asta. Tenuto conto che il ribasso d'asta in questo caso è, per la maggior parte, legato a prestazioni orarie - il resto erano dei dettagli forse riferiti al materiale usato - era talmente semplice arrivare alle conclusioni che gli unici che avrebbero pagato, sarebbero stati i lavoratori e le loro famiglie.
L'errore è stato fatto a monte, nella predisposizione del bando, e la Centrale unica di committenza - tenuto conto che io in alcuni casi non sono stato neanche tanto severo nell'analisi di INVA - non ha colpe, glielo dico sinceramente.
L'esame di coscienza lo faccia chi ha predisposto il bando e chi ha messo a base d'asta dei prezzi CONSIP, che è risaputo essere bassissimi, e chi ha accettato dell'offerte con il 40 percento di ribasso sapendo che ci avrebbero rimesso i lavoratori.
Se la posso fare io questa analisi, ragione in più la può fare lei se chiede questa documentazione. Mi pare veramente paradossale, che lei dica che debba essere una ditta che non si è aggiudicata il servizio a chiedere questo tipo di verifica.
Io la chiederei in quanto amministratore, perché quando c'è gente che prende 358 euro e ha dei contratti siglati: stesse persone, stessi metri quadri, stessi edifici con il 50 percento di ribasso orario, qualcosa che non funziona c'è. Se lei pensa di giustificare tutto questo, dicendo che alla fine questi hanno fatto un ribasso del 40 percento, io dico che non è ammissibile in una società civile che a volte, magari anche a sproposito, si riempie la bocca, dicendo di fare attenzione al sociale, alle famiglie e ai lavoratori.
Se questo è il risultato, torno a dirle, abbiamo una visione diametralmente opposta di quella che può essere un'amministrazione pubblica.
Soprattutto, Assessore, non a lei, perché penso che politicamente voi non abbiate dato questa indicazione, ma a chi si è preso la briga di scrivere questi provvedimenti, io chiedo di darne una giustificazione scritta e le chiederei, Assessore, di farmi il favore di farmene avere una copia.
Presidente - Chiederei il silenzio in galleria, per cortesia. Non sono consentiti gli applausi.