Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2244 du 14 juillet 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2244/XIV - Interpellanza: "Notizie in merito alla definizione del dossier sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata".

Viérin M. (Président) - Point n° 15 de l'ordre du jour. La parole au Conseiller Bertin.

Bertin (ALPE) - Questa interpellanza è l'occasione per fare il punto su una vicenda ormai risalente a diverso tempo fa: mi riferisco alla confisca definitiva alla famiglia Nirta di alcuni beni situati in Valle d'Aosta. Ci ricordiamo che questa confisca è stata la prima effettuata sul nostro territorio ed è il frutto di un'indagine avviata ormai nel lontano 2007 nei confronti di alcuni esponenti criminali locali, dei fratelli Nirta e Di Donato.

Come dicevo, questa è un'indagine scaturita nel 2007 che vedeva protagonisti alcuni soggetti residenti nel nostro territorio, tra l'altro recidivi, e per questo tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine, anche perché frequentavano abitualmente dei malavitosi di spicco, in particolare legati alle famiglie della 'ndrangheta calabrese. Questa era una tra le ragioni per le quali erano tenuti sotto controllo, come si legge dai comunicati stampa dell'epoca. Queste indagini hanno avuto poi come risultato una condanna in via definitiva dei soggetti in questione e tra l'altro un maxi sequestro di beni che, ci ricordiamo, all'epoca aveva riguardato conti in Svizzera per un valore di circa 1 milione di euro, tolte le abitazioni e gli immobili, in Valle d'Aosta nel caso specifico, ma anche in altre località della Calabria. Un maxi sequestro molto importante, da cui poi scaturì la confisca definitiva di questi beni; un fatto purtroppo rilevante e che tra l'altro questo Consiglio, una volta tanto anticipando in questo caso tristemente i tempi, aveva anche previsto, con una legge approvata all'unanimità, di riutilizzare i beni confiscati con uno scopo sociale, fatto importante sia da un punto di vista pratico che simbolico.

Ci stata data una comunicazione, nel mese di marzo scorso, che il dossier in questione aveva avuto un'accelerazione importante, perché uno dei problemi di questi beni confiscati sappiamo che è relativo al futuro utilizzo: l'agenzia ha dei beni confiscati, per un valore di miliardi di euro, non qui evidentemente, complessivamente, qui si tratta di un valore che si aggira intorno al milione o qualcosa del genere, mi riferivo al problema della confisca dei beni in termini generali. I beni confiscati anche in via definitiva hanno un valore amplissimo, ma il riutilizzo è invece relativo soltanto ad una piccola parte, perché i tempi sono lunghissimi. Tra l'altro sappiamo, dalla cronaca di qualche tempo fa, che questi tempi poi si prestano anche ad interventi degli stessi soggetti a cui i beni sono stati confiscati per un riutilizzo da parte loro, ciò che evidentemente è un fatto grave, e sotto più punti di vista. Come detto, in Valle d'Aosta sembrerebbe che la procedura - almeno nel mese di marzo - stia avendo un iter relativamente veloce; questa era l'occasione per capire se vi erano stati ulteriori passi in avanti su questo dossier, che ritengo comunque importante sia dal punto di vista pratico che simbolico: un riutilizzo dei beni frutto dell'attività criminale a scopo sociale è un fatto di per sé importante.

Dalle ore 11:41 riassume la presidenza il Presidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Per la risposta ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Per quanto riguarda le notazioni del collega, voglio sottolineare che ha ricordato con giusto merito la legge approvata dal Consiglio su questa tematica, soprattutto sull'utilizzo dei fondi sequestrati e che vanno ai Comuni, ma con la destinazione vincolata che abbiamo citato. Voglio anche ricordare che all'inizio - perché per fortuna non c'erano queste situazioni in Valle - noi avevamo comunque proposto e finanziato la ristrutturazione della Cascina Caccia proprio nell'ottica di attivare dei meccanismi per l'utilizzo sociale dei beni confiscati.

Vengo alla sua richiesta di chiarimento. In data 13 giugno 2016 l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha emesso un'ordinanza di sgombero riferita ad alcuni terreni e a due appartamenti con autorimesse situati nel comune di Quart, risultati ancora occupati a seguito dei sopralluoghi effettuati dalla polizia locale, su richiesta dell'agenzia stessa. Il Comune è stato poi incaricato di notificare questa ordinanza e vi ha provveduto. Il termine perentorio di trenta giorni per il rilascio delle unità immobiliari andrà a scadenza nei primi giorni di agosto. L'ordinanza di sgombero è un atto propedeutico e funzionale alla delibera di destinazione dei beni che il Consiglio direttivo dell'agenzia adotterà successivamente, secondo quanto previsto dall'articolo 46 del Codice delle leggi antimafia. Questa è la situazione del dossier da lei richiamato, quindi ad oggi siamo a questo livello propedeutico dell'atto che verrà fatto dall'agenzia nei termini proposti.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - Il fatto che il dossier vada avanti è un fatto positivo. Ci sono novità, l'agenzia si sta muovendo e questo è un fatto assolutamente positivo: si intravvede la fine di questa procedura, il che sarebbe molto positivo sotto tanti punti di vista. È un fatto che ci obbliga anche a guardare avanti e a cercare di immaginare, da parte delle comunità interessate, un utilizzo di questi immobili. È l'occasione anche per invitare tutti i soggetti, in primis l'Amministrazione regionale, ad immaginare una "fase 2" di questo utilizzo, perché è importantissimo che si faccia in fretta, non soltanto per ragioni simboliche, ma perché molte associazioni di diverso tipo possano poi utilizzare questi beni confiscati. Il riutilizzo dei beni frutto dell'attività criminale avrebbe sicuramente un grande valore simbolico e un fine sociale.

È compito di tutti tenere alta l'attenzione su questo dossier, è importante che abbia una fine rapida. Questo mi rassicura in parte rispetto a certi aspetti che mi avevano un po' inquietato e che temevo rischiassero di influenzare in qualche modo l'attività del Governo regionale. Mi auguro che i rapporti dei componenti della Giunta con elementi vicini o con i familiari di queste famiglie non influenzino in alcun modo le procedure e i tempi di recupero di questi beni.

Presidente - Il punto n. 16 è collegato con il punto n. 29, come concordato.