Objet du Conseil n. 2143 du 24 mai 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2143/XIV - Interpellanza: "Esclusione dell'edificio "RM Adelaide" di Aosta dalla ristrutturazione a fini scolastici".
Follien (Presidente) - Punto n. 28 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Torniamo su un argomento che il nostro gruppo ha già affrontato a più riprese sia con il collega Bertin che con il collega Chatrian: il tema degli edifici scolastici delle scuole superiori site in Aosta. Vi torniamo perché è un tema che riteniamo molto importante, un tema che fa anche discutere molto la popolazione e lo facciamo partendo dalla delibera recentemente approvata dalla Giunta n. 572 del 29 aprile 2016, con cui la Giunta approva gli indirizzi per la riorganizzazione e la riqualificazione degli edifici scolastici di istruzione secondaria e lo fa prevedendo un cronoprogramma che si sviluppa su dieci anni e che prevede, in una sorta di effetto domino, il trasferimento degli alunni dagli edifici di appartenenza ad altri edifici per far sì che gli edifici di appartenenza possano venire ristrutturati.
Cerco di riepilogare rapidamente quali sono gli spostamenti previsti, che partono dall'anno scolastico 2016, anno in cui gli studenti dell'Istituto professionale che attualmente occupano la sede di via Chavanne rientreranno nella sede ristrutturata di viale Federico Chabod, anno scolastico nel quale invece gli alunni del Regina Maria Adelaide si trasferiranno nella sede di via Chavanne lasciata libera. Nell'anno successivo partiranno i lavori di ristrutturazione del seminterrato del Liceo scientifico e linguistico Bérard con spostamento di circa cento alunni nella sede ISIT di via Festaz e - come già ci era stato annunciato dall'Assessore Rini alcune sedute or sono - inizieranno i lavori di ampliamento dell'edificio di via Chavanne per realizzare una decina di aule in più. Nel 2018 proseguiranno i lavori di ristrutturazione del Liceo scientifico, gli alunni saranno in parte trasferiti nell'edificio di via Festaz, sede dell'ISIT e in parte nell'edificio di via Chambery, 105, che credo sia l'Istituto per geometri, perché non è facile orientarsi in queste vostre delibere dove, invece dei nomi delle scuole, mettete gli indirizzi, comunque credo sia quello. Il Liceo delle scienze umane Regina Maria Adelaide verrà interamente accorpato nella sede di via Chavanne a seguito del completamento dell'ampliamento, poi si procederà nel 2019 con i lavori di ristrutturazione del Liceo scientifico. Nel 2020 il Liceo delle scienze umane Regina Maria Adelaide traslocherà un'altra volta e dalla scuola polmone di via Chavanne dovrebbe andare nell'edificio di nuova realizzazione in regione Tzamberlet: quella che fino a pochi mesi fa consideravamo e tutti credevamo sarebbe stata un'altra scuola polmone. Tutto questo domino proseguirà fino al 2020, con interventi che poi andranno ad interessare anche il Liceo classico, artistico e musicale, che dovrebbe poi subentrare al Regina Maria Adelaide nella scuola di via Chavanne e il reintegro degli studenti del Liceo scientifico nella sede di via Conseil des Commis.
Da una parte noi abbiamo apprezzato questo sforzo di programmazione e finalmente è stato messo nero su bianco, perché ciò che a più riprese abbiamo obiettato alla Giunta in riferimento agli edifici scolastici è stato proprio che mancasse un cronoprogramma di interventi. Questo cronoprogramma c'è, ma la cosa che ci risulta incomprensibile è il punto dove, parlando del Regina Maria Adelaide, si dice che verrà traslocato nel 2016 nella sede di via Chavanne e quindi vi sarà la conseguente chiusura della sede di via Torino ovviamente, ma il punto che ci lascia perplessi è: "sede di via Torino che sarà oggetto di opportune valutazioni ai fini dell'individuazione di un nuovo diverso utilizzo, ovvero del suo inserimento nel piano di dismissione del patrimonio immobiliare regionale". Il nocciolo della questione sta qui e la nostra interpellanza va proprio a cercare di capire quali sono le ragioni che portano ad escludere - perché se sappiamo leggere la delibera, così è - a priori la ristrutturazione dell'edificio di via Torino a fini scolastici. Lo si esclude già in partenza, si dice infatti nella delibera: "individuazione di un nuovo diverso utilizzo". Quali diverse ipotesi di utilizzo quindi si presume di dover valutare, se vi siano già eventuali manifestazioni di interesse all'acquisto dal momento che anche l'ipotesi della dismissione, quindi della vendita del patrimonio è contemplata nella delibera; infine se le valutazioni relative al Regina Maria Adelaide e più in generale in merito alla riorganizzazione del sistema coinvolgono anche il Comune di Aosta viste le importanti ricadute di questa riorganizzazione sul sistema urbanistico, sull'infrastrutturazione, sulla mobilità, sull'economia, perché spostare masse di studenti da una parte all'altra comporta anche delle modificazioni per quanto riguarda il commercio e quindi l'economia della città. Assessore, la ascoltiamo con molto interesse.
Dalle ore 17:23 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Grazie Consigliera Morelli per aver avuto parole di gradimento rispetto a quello che la Giunta, in particolare l'Assessore Rini e il sottoscritto con i loro uffici, hanno adottato in termini di pianificazione e programmazione. Abbiamo già detto in quest'aula che abbiamo cinque istituzioni scolastiche che occupano in questo momento 13 sedi differenti ed era opportuno riuscire a trovare quella programmazione che consentisse alle 5 istituzioni scolastiche di avere un proprio edificio con una propria segreteria e tutte le opportunità di aule e laboratori.
Rispondendo alle domande, ovviamente bisogna precisare che l'ipotesi di procedere alla ristrutturazione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo delle scienze umane e scientifiche Regina Maria Adelaide, è stata oggetto di attente valutazioni che hanno portato a ritenerla inefficace e non conveniente, quindi ad escluderla per tutta una serie di ragioni. Vado a sottolinearle brevemente: l'edificio necessita di importanti interventi dal punto di vista strutturale, funzionale ed energetico ed era stato inserito nell'elenco degli edifici scolastici che richiedevano, in tempi mediamente brevi, interventi prioritari di adeguamento. Vanno evidenziati gli importi e i costi di ristrutturazione che dovrebbero essere sostenuti...nel 2001 la pianificazione degli interventi prevedeva circa 7 milioni di costi, aggiornati ad oggi con l'inserimento degli interventi antisismici, suppongo che si vada ad oltre 12-13 milioni, ma è un calcolo che faremo fare agli uffici. Questi interventi non consentirebbero comunque, ad opere ultimate, di disporre di un edificio in grado di soddisfare le esigenze dell'istituzione scolastica che è cresciuta considerevolmente nel corso degli anni, in quanto, non essendo possibile procedere ad un ampliamento dell'edificio per la sua ubicazione nel contesto cittadino e per gli esigui spazi a disposizione, si renderebbe necessario mantenere le sedi distaccate che ospitano adesso le succursali, quindi sarebbe un intervento che non va a sostenere quelli che sono gli obiettivi che noi ci siamo prefissati.
"Quali diverse ipotesi di utilizzo si presume di voler valutare": si dovrà procedere ad un approfondimento delle tendenze del mercato immobiliare, che inizia a dare segnali, seppure non esaltanti, di ripresa, valutando di conseguenza la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, mediante l'attuazione del partenariato pubblico-privato con l'eventuale inserimento dell'edificio nel piano delle alienazioni immobiliari, oppure individuando un eventuale utilizzo di carattere pubblico che non sia quello indicato nell'edificio scolastico, quindi questa discussione è aperta.
"Se si è a conoscenza di eventuali manifestazioni di interesse all'acquisto della struttura e per quale fine", al momento non risulta che ci siano manifestazioni di interesse all'acquisto della struttura, anche in considerazione del fatto che la Regione non ha ancora manifestato quella volontà di alienare il bene: il piano di dismissioni approvato e pubblicato non prevede che questa struttura sia già nel piano delle alienazioni.
Per rispondere al quarto quesito: le problematiche progettuali che possono avere ripercussioni di tipo urbanistico, e quindi anche con ricadute sociali ed economiche, sono risolte con il Comune interessato mediante le procedure previste dalla legge urbanistica regionale. Così, ad esempio, è avvenuto per la costruenda scuola di Tzamberlet, per la quale si proceduto alla ratifica di un accordo di programma, per cui per la nuova destinazione dell'edificio del Maria Adelaide dovrà essere coinvolta l'Amministrazione comunale. Siamo in stretto contatto, abbiamo avuto diversi confronti di carattere tecnico-politico, ci siamo visti diverse volte, e siamo in dirittura d'arrivo per stilare il nuovo accordo di programma che andrà a confermare quanto si sta procedendo a fare. Con questo credo di aver risposto a tutti i quesiti posti nell'interpellanza.
Presidente - La parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Noi apprezziamo la programmazione in generale, ma ciò che proprio non ci torna è come possiate immaginare alla fine del vostro domino di lasciare vuota e inutilizzata una casella così importante - mi suggerisce il collega Chatrian - come l'edificio che ospita il Regina Maria Adelaide, veramente la cosa ci sembra assolutamente insensata. Lei oggi ci dice che dalle valutazioni i lavori di cui necessita quella scuola sarebbero troppo importanti, troppo costosi e quindi non ne varrebbe la pena. Io le ricordo tuttavia che non meno di un anno fa, proprio in una sua risposta al Consigliere Bertin ci parlavate delle necessità di operare quegli interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme delle scuole esistenti: del Liceo scientifico Bérard, dell'Istituto Regina Maria Adelaide e dell'Istituto Vanzetti, quindi fino ad un anno fa parlavate di ristrutturare. Nello stesso periodo, alla fine dello scorso anno, ci era stata messa a disposizione una relazione firmata da coordinatori e dirigenti dei due Assessorati concerné, dove si ribadisce lo stesso concetto, la stessa versione e dove peraltro si parla della scuola di Tzamberlet come di una scuola polmone e viene scritto a chiare lettere che quella doveva essere una scuola polmone e non una scuola definitiva, come invece lei - in modo del tutto inaspettato per noi - ha comunicato al collega Chatrian, quindi rimaniamo allibiti di fronte a queste valutazioni. Ci sembra che, da questo punto di vista, nonostante la programmazione, ci sia ancora molta improvvisazione, perché le cose vengono cambiate nel giro di pochi mesi, dalla necessità di una ristrutturazione si passa alla necessità di un'alienazione. Al momento non vi sono ancora manifestazioni di interesse, però lei ci dice che il mercato immobiliare si sta rimettendo in movimento e quindi potrebbe essere interessante un'area, una zona come quella occupata dal Regina Maria Adelaide per un utilizzo residenziale.
Se ne stanno rendendo conto anche i cittadini di quest'improvvisazione, perché è notizia di pochi giorni fa che proprio dal Consiglio d'istituto del Maria Adelaide sia partita una petizione, che ci sembra assolutamente di buon senso che chiede di non spostare il Liceo Maria Adelaide, chiede che al termine delle necessarie opere di ristrutturazione la scuola di via Torino mantenga l'attuale destinazione d'uso. I motivi sono diversi: didattici, urbanistici, logistici, economici e commerciali. Lei ci ha detto che la ristrutturazione fino al 2001 la valutazione era che costasse intorno ai 7 milioni di euro, oggi volendo adeguarla, oltre che alle necessità dell'antisismica, anche a quelle del risparmio energetico, si potrebbe arrivare a 12 milioni di euro. Io le ricordo che costruire la scuola di Tzamberlet costa il doppio, per cui forse in un momento come questo di ristrettezze finanziarie, una valutazione attenta è il caso di farla, anche se il Regina Maria Adelaide magari non conterrà proprio tutti gli studenti, ma ci si dovrà avvalere ancora di una succursale.
Assessore, noi crediamo che in questo momento una valutazione attenta vada fatta anche dal punto di vista dell'utilizzo del suolo - non trascuriamo anche quest'aspetto - e comunque saremo obbligati a riparlarne nel momento in cui affronteremo l'iter della petizione, perché presumo che questa petizione approderà in commissione e in Consiglio regionale, quindi dovremo per forza ascoltare la voce, che a noi pare assolutamente sensata, dei cittadini.