Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2134 du 24 mai 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2134/XIV - Interpellanza: "Notizie in merito all'appalto del servizio di pulizia dell'Amministrazione regionale".

Follien (Presidente) - Punto n. 19 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Gerandin.

Gerandin (UVP) - Nel precedente Consiglio avevamo già sollevato la problematica in merito all'aggiudicazione dei lotti di pulizia da parte dell'Amministrazione regionale, i sette lotti aggiudicati ad imprese fuori valle. Avevamo fatto un'interrogazione in cui andavamo a chiedere le considerazioni in merito e quant'altro. Con questa interpellanza vorremmo capire cos'è successo, come mai l'esito è stato un esito così infausto con sette lotti su sette di imprese di pulizie aggiudicate fuori valle e con dei ribassi sino al 44 percento.

È una preoccupazione condivisa, gli stessi sindacati hanno sollevato tutta una serie di preoccupazioni e di perplessità affermando che è una situazione insostenibile, sostenendo che vengono pregiudicate le retribuzioni di lavoratori e di lavoratrici, parlando anche di stipendi che arrivano ad una riduzione del 50 percento rispetto agli stipendi percepiti prima e arrivando a dire che spesso chi lavora guadagna meno dell'assegno di inclusione sociale. Personalmente ho fatto un 116 e mi sono un po' documentato in materia. Vorremmo capire cos'è successo, se c'è stata un'indicazione politica di qualcuno in merito ai contenuti dei bandi, dei disciplinari e dei capitolati di gara. Questo perché a volte viene molto semplice, molto facile prendersela magari con Inva che è la stazione unica appaltante, ma in questo caso Inva si limita a pubblicare il bando che qualcun altro ha predisposto e vorremmo capire quali erano i presupposti con cui si sono stati scritti questi tipi di bandi.

Arriviamo alla seconda domanda, quella in cui con somma preoccupazione e dispiacere, analizzando i documenti, arriviamo a vedere che una sola ditta valdostana ha partecipato a questi bandi. Non aveva i requisiti per partecipare come singola ditta, per cui ha dovuto fare un raggruppamento temporaneo di imprese e l'ha fatto con altre due ditte fuori valle: una ditta aveva il 60 percento, la ditta valdostana il 5 percento e l'altra il 35 percento. Su un bando di pulizie che fino a poco tempo fa era fornito da ditte valdostane, noi abbiamo avuto una ditta che per partecipare ha dovuto fare un raggruppamento temporaneo con una partecipazione del 5 percento. La cosa interessante si legge dai verbali della commissione aggiudicatrice: "La commissione prende atto che, con riferimento al requisito di capacità tecnico professionale indicato al punto dell'articolo 26, lettere d), del disciplinare di gara e sulla base di quanto dichiarato, l'operatore economico potrebbe concorrere per il solo lotto n. 7"; per cui questa ditta valdostana fa un raggruppamento d'impresa e la commissione le riconosce in base ai requisiti tecnici professionali la possibilità di partecipare ad un solo lotto. Qualcuno si è posto il problema come noi riusciremo mai a far decollare il sistema valdostano, a dare lavoro alle imprese e alle cooperative valdostane, se su sette lotti una sola ditta può partecipare al solo lotto n. 7, con un raggruppamento temporaneo per una percentuale del 5 percento, mentre per concorrere agli altri avrebbe dovuto integrare la dichiarazione a controprova del possesso dei requisiti? Non stiamo parlando di appalti di centrali nucleari dove magari non c'è la tecnologia! Io penso che, quando parliamo di pulizie, dire che non c'è il requisito di capacità tecnico professionale...ma come pensiamo di girare pagina al sistema Valle d'Aosta? Da altre parti stanno andando avanti e nel frattempo che noi raccogliamo i cocci delle nostre imprese. Il 10 maggio il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo con le norme di attuazione dello Statuto speciale della Provincia autonoma di Trento e Bolzano che disciplinano, con legge provinciale, le procedure di aggiudicazione e dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture, nonché agli interventi atti a agevolare la partecipazione agli appalti pubblici delle piccole e medie imprese". Noi dormiamo sonni tranquilli, facciamo morire il nostro tessuto, le nostre imprese, aggiudichiamo a piene mani fuori valle con ribassi fino al 44 percento e da altre parti probabilmente qualcuno sta pensando a quello che può essere un futuro per la Valle d'Aosta.

Se vogliamo aggiungere ancora qualcosa, abbiamo appreso che in futuro avremo un'importante novità, il pareggio di bilancio. Ma come pensiamo noi di pareggiare i conti e di aumentare le entrate se continuiamo ad aggiudicare fuori valle? La preoccupazione è questa: che futuro pensiamo di mettere in piedi, come pensiamo di voltare pagina, come pensiamo di tutelare i lavoratori, come pensiamo di mettere un minimo di prospettiva a chi magari aveva già un lavoro non così pagato, magari era già part time, e adesso avrà il 50 percento del part time?

L'ultima domanda è la seguente: "quali controlli siano stati messi in atto o si vogliano mettere in atto al fine di verificare il rispetto di quanto previsto nelle offerte delle imprese aggiudicatarie e quali sono le ripercussioni in termini di riduzione del personale e di orario rispetto ai precedenti appalti".

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Su tutta una serie di sue considerazioni, collega, non posso che essere d'accordo circa le preoccupazioni sul sistema Valle d'Aosta. La valutazione dovrebbe essere un po' più ampia e non su un singolo fatto come questo. Io proverò a riassumere in modo puntuale le domande che lei mi ha posto.

È il Dipartimento bilancio che ha provveduto a redigere la deliberazione n. 430. È una delibera di autorizzazione a contrarre mediante procedura aperta che richiama il decreto n. 163/2006, avvalendosi della Centrale unica di committenza e con la quale sono stati approvati i criteri di aggiudicazione della gara, offerta economicamente più vantaggiosa e la spesa complessiva di oneri di sicurezza per 8,003 milioni euro, (sette lotti per l'appalto delle pulizie e un lotto per i servizi di facchinaggio). È lo stesso Dipartimento che ha provveduto a redigere e a trasmettere poi alla Cuc il capitolato speciale d'appalto, il Duvri e ulteriori documenti di gara sono stati poi redatti successivamente dalla Cuc. Le indicazioni utili all'individuazione dei requisiti, i criteri e la base d'asta, sono derivati dallo studio dell'appalto Consip e dall'esame di altri bandi di gara con la medesima tipologia di servizio e questo ha permesso di individuare anche i prezzi al metro quadro. Pur non essendo stato possibile aderire alla convenzione Consip, perché la medesima non consente atti aggiuntivi per l'inserimento di nuove prestazioni e comportava l'acquisizione di altri servizi tra i quali almeno uno di manutenzione, la stessa convenzione è comunque un punto di riferimento per le tariffe che sono applicate a livello nazionale, dalla quale peraltro non si può prescindere per definire gli importi di gara. L'appalto è stato inoltre scritto facendo riferimento all'appalto tipo per i servizi di pulizia approvato dall'Anac. Il monitoraggio effettuato nel corso del vecchio appalto ha permesso di apportare dei correttivi finalizzati all'ottimizzazione di alcuni servizi resi all'Amministrazione regionale: alcune prestazioni in precedenza previste giornalmente, anche in un'ottica di economicità, sono state ritenute eccessive rispetto alle reali esigenze degli uffici. Solo per fare un esempio, l'attività di spolverare giornalmente le scrivanie è sembrata eccessiva e si è ritenuto più opportuno immaginare un'attività di tipo settimanale (questo per farle solo un esempio del ragionamento che si è fatto). La scelta sul criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa è definita, per com'è stata formulata dal Codice dei contratti, come quella più garantista sia in relazione al tipo di servizio acquisito che in relazione all'offerta economica che dovrebbe essere più veritiera, quindi meno orientata all'abbassamento estremo dei prezzi; circostanza, questa, che è tipica dei contratti aggiudicati con il criterio del prezzo più basso.

Punto n. 2: "le considerazioni". I requisiti di capacità tecnica e professionale prescrivevano di indicare il volume di affari per servizi analoghi prestati negli ultimi tre anni. L'unica ditta valdostana in raggruppamento temporaneo ha avanzato, in fase di pubblicazione di gara sul sito della Cuc, un quesito al fine di interpretare i requisiti della capacità tecnica e professionale; nonostante la risposta della Cuc che spiegava con chiarezza quali fossero i requisiti, si è palesata la difficoltà dello stesso raggruppamento temporaneo. In pratica i requisiti richiesti si sono riscontrati solo per la gara relativa al lotto n. 7, che peraltro è uno dei meno corposi in termini di denaro e superficie. Il quesito era rivolto al fatto se il fatturato dell'Ati fosse richiesto sommando i fatturati delle imprese partecipanti all'Ati o senza considerare la quota di partecipazione. Puntualizzo, perché lei lo ha evidenziato prima: è chiaro che il requisito è soddisfatto nel momento in cui il fatturato è raggiunto, tenendo conto della quota di partecipazione all'Ati. Questo corrisponde alla logica di evitare che una ditta con poca esperienza nella gestione di forniture importanti si associ ad un'altra impresa con quote minime, ma senza acquisire il saper fare che discende dalla partecipazione alla gara di un partner con una percentuale qualificata. Le uniche considerazioni possibili attengono quindi al fatto che questi appalti di servizi sono particolarmente gravosi e i requisiti di partecipazione obiettivamente sono molto selettivi. Proprio per questo motivo sono ammessi i raggruppamenti temporanei di imprese, per ovviare alla mancanza di capacità posseduta a livello di ogni singola azienda. Qualcuno ha ventilato anche in questo periodo la possibilità di aumentare il numero di lotti, in modo da rendere gli stessi più piccoli e quindi magari più appetibili per aziende di modeste dimensioni. Il problema qui - e lei lo sa bene - è che occorre rispettare delle norme che non ci permettono purtroppo di spezzettare artificiosamente l'acquisto di un servizio.

"Quali controlli": su questo abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto. I coordinatori - solo per elencarle cosa sta succedendo - su richiesta dell'Ufficio gestione servizi, hanno nominato dei referenti del servizio per ogni stabile. I referenti hanno l'impegno di controllare in modo puntuale se vengono eseguite tutte le prestazioni previste nel capitolato speciale d'appalto, quindi nel contratto; ogni aggiudicatario deve elaborare un piano operativo dei servizi, elaborato mensile su base giornaliera relativo al mese successivo a quello dell'elaborazione, e consiste in tutta la schedulazione delle attività da eseguirsi nel periodo di riferimento. Questo piano deve comprendere e dettagliare per ciascuna area e per ciascun immobile oggetto del servizio i servizi previsti, il calendario di esecuzione, i giorni e gli orari degli interventi. Il programma operativo concordato con il referente dello stabile - anche questo mi sembra un ragionamento interessante - deve essere consegnato al medesimo referente dello stabile con un anticipo di almeno 15 giorni lavorativi rispetto all'inizio del periodo di riferimento e da quest'ultimo approvato. Ancora: mensilmente l'aggiudicatario deve redigere un verbale di controllo, che è consegnato entro il 15 di ogni mese al referente dello stabile, e consiste in un elaborato su base giornaliera ottenuto integrando il piano operativo con l'effettiva attività svolta. C'è la firma di un verbale da parte del referente dello stabile come accettazione di tutte le attività svolte e tutta questa documentazione viene poi trasmessa al referente dello stabile e all'Amministrazione. Qualora non vengano eseguite tutte queste attività previste si applicano le penali. Le ditte devono svolgere i servizi che non sono prestati. L'Amministrazione quindi, per l'appalto in corso come per i pregressi, ha richiesto alle ditte aggiudicatarie un servizio con le caratteristiche che erano state indicate nel capitolato speciale, e non ha determinato il tempo/lavoro, un'attività che è demandata alle ditte aggiudicatarie. Pertanto ogni ditta - aggiungo purtroppo - gestisce in modo autonomo il numero di persone impiegate, le ore assegnate ai sensi dell'articolo 4.2 del contratto nel rapporto impresa pulizia/servizi integrati e multiservizi. Segnalo che in alcuni casi parte del personale addetto ai servizi di pulizia svolge il proprio lavoro per più ditte, quindi in alcuni casi lo stesso dipendente è titolare di diversi contratti di lavoro.

Sono cosciente e conscio delle difficoltà, quindi dal nostro punto di vista l'Assessorato è molto attento a monitorare ciò che avviene in sede di esecuzione del contratto. Il 15 aprile, in una prima fase, abbiamo già convocato i rappresentanti delle ditte per avere informazioni puntuali sulle modalità di svolgimento del servizio e anche delle condizioni applicate ai lavoratori. Non contenti di questo, il 10 maggio ho provveduto personalmente a scrivere nuovamente alle diverse ditte per comunicare la nostra apprensione circa i livelli retributivi dei lavoratori (quello che diceva lei poc'anzi). Stiamo attendendo in questa fase le risposte da parte di tutte le ditte. Solo una ha risposto spiegando che le ore assegnate erano applicate in un primo periodo di monitoraggio e che in alcuni casi hanno già provveduto ad adeguare il monte ore, cercando quindi di performare meglio il lavoro e di dare una risposta più puntuale ai lavoratori. Abbiamo cercato di agire mettendo anche in contatto i responsabili delle ditte con i diversi Dipartimenti dell'Amministrazione regionale, al fine di concordare e capire da parte nostra quali sono le modalità di svolgimento del servizio che possono essere ritenute più consone alle esigenze lavorative regionali. Questa attività ci ha permesso di risolvere alcuni problemi, mentre altri - concordo con lei - continuano ad esistere. Siamo assolutamente coscienti delle difficoltà, ma stiamo cercando di monitorare con molta attenzione e di lavorare a pieno regime su quella che deve essere un'attenzione su tutti i livelli di questo servizio che l'Amministrazione regionale eroga.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Gerandin.

Gerandin (UVP) - Io non voglio mettere la malafede in queste scelte, non è mia intenzione, ma qua c'è stata una serie di errori uno dietro l'altro che hanno portato a queste conseguenze nefaste. Non c'è altro termine: sono nefaste per il bilancio della Regione, perché noi, con le imprese che aggiudicano fuori, perdiamo tutto quello che c'è da perdere; sono nefaste per i lavoratori, perché non c'è nessuna tutela e lei l'ha confermato. Quando lei dice che ogni ditta gestisce in piena autonomia il numero del personale e le ore che vengono date alla singola persona, significa che se prima per fare 100 metri quadri ci volevano cinque ore adesso lo devono fare in tre, perché vengono pagate tre ore. Questo è il vero problema!

È normale che voi abbiate messo a base d'asta i prezzi che vengono dai capitolati Consip, non è questo che mi scandalizza. Però se lei mi dice che alla fine il discorso dell'offerta economicamente più vantaggiosa è la più garantista per un'offerta veritiera, quella che magari è meno basata sul rapporto con il prezzo...ma ci sono dei ribassi al 44 percento! Se non c'era questa offerta economicamente più vantaggiosa, cosa succedeva: venivano a lavorare gratis questi? Avrebbero abbassato ulteriormente. C'è qualcosa che non torna, come non torna il fatto che ci sia un'unica impresa valdostana che abbia potuto partecipare in raggruppamento d'impresa con il 5 percento. Gli altri non hanno neanche potuto partecipare, fuori dai giochi! Adesso lei mi viene a dire, Assessore - e può essere una motivazione che le hanno scritto - che bisogna evitare che ditte con poca esperienza si associno...ma meno male se si poteva associare qualche ditta che magari aveva meno fatturato ma che comunque per anni ha operato e ha fatto le pulizie...e dico pulizie, perché non è che abbiamo progettato chissà che cosa!

Se la Valle d'Aosta non è in grado di tutelare - la mia preoccupazione va anche al futuro - l'aggiudicazione di servizi di questo genere, dove è indubbio che ci vada una professionalità e quant'altro anche per quello che riguarda il discorso delle pulizie, ma come faremo a tutelare le nostre imprese, quelle che magari hanno bisogno di un minimo di tecnologia o quant'altro? Non saremo in grado di tutelare nulla! Lo ripeto: da altre parti si stanno muovendo. Invece di andare a dividerci tra il sì e il no sulla riforma costituzionale, le altre Autonomie speciali hanno messo sul piatto il discorso della normativa di attuazione. Noi qua no, qui siamo ancora divisi tra sì, no, astenuti e vedremo! Da altre parti stanno portando a casa le normative di attuazione, vedi quella del 10 maggio, il decreto legislativo contenente le norme di attuazione dello Statuto delle Province autonome di Trento e Bolzano riguardanti le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, questi sono i risultati tangibili! È inutile che ci dividiamo sulla forma e non sulla sostanza, qua c'è stata una serie di errori macroscopici che hanno portato a questa situazione.

Assessore, lei ha detto che il 10 maggio l'ha fatto, ma io la invito veramente a farlo una volta alla settimana, faccia queste verifiche, affinché vengano rispettati i diritti dei lavoratori. Non possono essere sfruttati solo perché qualcuno ha fatto il 44 percento di ribasso.

Ultima considerazione: sul costo di questo appalto ci metterete il coordinamento dei coordinatori e i controllori che devono controllare il servizio e le pulizie? Lo metterete a rendiconto questo, che giornalmente devono vedere cosa hanno pulito, chi ha pulito, in quanti hanno pulito? Mettetelo, perché alla fine i danni saranno ben maggiori!