Objet du Conseil n. 2135 du 24 mai 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2135/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in ordine alla proposta di cessione del fabbricato "Gran Baita" da parte della società "Cervino S.p.A.".
Follien (Presidente) - Punto n. 20 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Chatrian.
Chatrian (ALPE) - In questi ultimi quattro o cinque mesi ci siamo occupati di questo fabbricato di proprietà della "Cervino S.p.A.", di conseguenza di nostra proprietà, e più volte abbiamo cercato di sollecitare il Governo, quindi chi in questo momento ha un ruolo apicale all'interno del Consiglio d'amministrazione della Cervino, a dare corso a questa bruttezza architettonica, a questo fabbricato che aveva e ha tuttora delle grandi potenzialità, proprio per cercare di pungolare, per sollecitare a prendere una decisione importante. Il primo tassello, dal nostro punto di vista estremamente positivo, è che la scelta è caduta indubbiamente su una destinazione molto chiara: quella ricettiva. Secondo me il centro del dibattito di questo tema era lì, e quando l'Assessore ci ha confermato la volontà dell'Amministrazione regionale di mantenere quella destinazione per noi questa si è rivelata la parte più importante per tutta la comunità.
Seconda considerazione: abbiamo seguito sia in Consiglio che fuori la procedura che la Cervino ha deciso di mettere in campo con l'obiettivo di reperire imprenditori interessati ad investire su questo bene. Un rammarico, e l'avevamo già detto all'Assessore Marguerettaz: ci fosse stato forse un po' più di tempo e volontà per creare delle condizioni per poter partecipare, magari ad altre imprese o albergatori locali...ma con i se e con i ma non si fanno mai grandi cose.
Oggi abbiamo voluto nuovamente tornare su questo tema per tre motivi principalmente: ci pareva interessante sapere, conoscere dal Governo quante sono le aziende, gli imprenditori e gli albergatori che hanno partecipato a questa offerta, chi sarà l'acquirente - perché immagino non ci sia ancora un atto che sancisce l'alienazione di questo bene - se ci sono state altre proposte e di che peso sono queste proposte, come sono state formulate. Il secondo quesito è legato, più che alla curiosità, a sapere poi l'impatto sulla comunità di Valtournenche, a quando vi saranno - speriamo presto - dei nuovi posti caldi, quindi dei posti letto disponibili per la località. Il terzo quesito: se il Governo, l'Assessore, chi risponderà, valuta positivamente questa operazione. E su questo chiederei gentilmente all'Assessore, se ha qualche informazione in più, se può renderci edotti sul fatto se il Consiglio d'amministrazione della Cervino sta dando corso alla risoluzione che abbiamo approvato due settimane fa: quella di poter anticipare l'apertura per lo sci estivo, uniformando gli orari del Breuil con quelli di Zermatt. Se gentilmente ci può dare un po' lo stato dell'arte. Io penso sia anche un nostro compito quello di sollecitare e di pungolare, se si può, su certi temi dove magari la pensiamo alla stessa maniera.
Ultima considerazione. La stagione è andata molto bene, soprattutto per la Cervino S.p.A.; vediamo se ci sono i presupposti per migliorare ancora, cerchiamo di migliorare se ci sono le condizioni. Il Presidente della Cervino fa un'apertura in questo momento: stanno valutando di mantenere eventualmente aperti gli impianti sciistici tutto l'anno, gli svizzeri lo stanno facendo già da tantissimo tempo. Se gentilmente magari l'Assessore ci può fornire qualche informazione in più in merito anche su questo non sarebbe male.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Parto dalle domande fuori interpellanza, perché credo sia interessante definire anche un metodo. Il Consiglio di amministrazione sicuramente ha ricevuto subito la risoluzione approvata e sta lavorando. Io credo che dal punto di vista metodologico - lo ribadisco - possa essere interessante trovarci in commissione, magari per sentire gli amministratori della Cervino, che vengano a relazionarci sull'approfondimento rispetto a questo tema, perché la risoluzione giustamente l'avevamo condivisa per analizzare tutti i dati. So che stanno raccogliendo vari elementi per capire cosa vuol dire aprire, non aprire, costi, non costi; so che si stanno anche confrontando con Zermatt per capire la coincidenza delle aperture e l'armonizzazione, perché era poi questo il ragionamento con l'altra stazione, e quindi con questi elementi credo si possa fare tranquillamente un passaggio in commissione per dare conto al Consiglio regionale di questi approfondimenti.
Per quanto attiene all'interpellanza, direi che il pensiero del collega Chatrian è perfettamente in sintonia con il nostro, in quanto diamo una valutazione positiva ad un'operazione che, all'atto della sua realizzazione, dà veramente un valore aggiunto al comprensorio, sia in termini economici che in termini ambientali, nonché di presentazione del paese. Lo ricordiamo, la regia regionale è storia di questi ultimi anni, quindi tutto questo periodo intercorso tra l'incendio e una decisione non può essere ascritta al pubblico: la Cervino non aveva una maggioranza pubblica, quindi direi che le scelte fatte dall'Amministrazione regionale, di diventare azionisti di riferimento, è un risultato positivo.
Lei mi chiede dei nomi puntuali: ovviamente sono disposto a darle tutta la documentazione possibile a titolo di un 116, ma ritengo che in questa fase i nomi in Consiglio regionale, trattandosi di imprese e di attività, non siano coerenti. Per cui le notizie che sono state evidenziate - e che io confermo - ci portano a dire che un'azienda valdostana si è aggiudicata questa vendita, che il Consiglio di amministrazione ha valutato positivamente, ma che ha tre mesi per essere perfezionata. Ecco dal punto di vista ufficiale c'è stato un Consiglio di amministrazione che ha valutato positivamente l'offerta e ci sono tre mesi per sottoscrivere il compromesso; compromesso direi molto interessante, perché l'importo supera di alcune decine di migliaia di euro il milione e mezzo, quindi abbiamo un importo di tutto interesse. Vi sono poi state altre offerte, ovviamente inferiori, e richieste che non sono state accolte.
La tempistica credo sia molto interessante: si parla di 24 mesi dalla demolizione che, prendendoci per tempo, dovrebbe avvenire per l'autunno del 2017. L'obiettivo evidenziato è quindi per la stagione invernale 2019/2020, e 24 mesi dalla demolizione non sarà una cosa da poco, perché lì bisogna vedere quali saranno le scelte progettuali, poiché ci sono tutti i temi della discarica, dello smaltimento o del ritrattamento del materiale di risulta.
La ricettività complessiva che dovrebbe scaturire da questo intervento è di 200 posti letto che dovrebbe avere una ricaduta, facendo una stima di riempimento nella stagione invernale al 70 percento su 21 settimane di apertura, da dicembre ad aprile...stiamo parlando ovviamente di sciatori, perché lei sa benissimo che non tutto il riempimento alberghiero è costituito da sciatori, quindi sto facendo delle valutazioni sul riempimento dell'albergo di sciatori...e con un 35 percento di sciatori nella stagione estiva da luglio ad agosto (nove settimane), dovrebbe produrre, tra commissioni e vendite, 500 mila euro all'anno per la Cervino, quindi direi una valutazione decisamente positiva. Le considerazioni sono pertanto decisamente positive.
La struttura poi ha delle ricadute occupazionali; un albergo di questo genere dovrebbe portare ad un impiego di circa 60 addetti, quindi anche lì si aprono degli sbocchi professionali non da poco. Sapete quanto è costoso e impegnativo creare un posto di lavoro; qua stiamo parlando di 60 addetti e questo dato - guardo il collega Donzel - lo possiamo considerare per la Valle d'Aosta come quello di una media-grande impresa, ovviamente non con i canoni europei, ma per i canoni valdostani è un'azienda molto importante. Sempre parlando di valutazioni della Cervino, queste sono ulteriormente positive perché, comunque vada, su quel bene avremmo avuto la necessità di intervenire e lei l'ha sottolineato: oltre ad essere un ingombro ambientale, era anche un problema strutturale, bisognava comunque fare degli interventi che sicuramente superavano il milione di euro. Per questa valutazione sono disponibile a darle tutta la documentazione possibile. Credo che in questo momento più che il nome dell'azienda sia importante altro, ma poi ai fini della trasparenza e delle cose le daremo tutti i verbali del caso.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Assessore, e grazie alla Cervino. Ogni tanto abbiamo delle belle notizie e speriamo che ci siano poi tutte le condizioni per chiudere il cerchio, come lei ha esposto, a seguito delle nostre sollecitazioni.
Due considerazioni. Non mi nascondo e non nascondiamo che noi, all'epoca - nel 2008 - eravamo un po' scettici e titubanti sulla regia pubblica su un colosso dove c'erano le condizioni di natura privata a stare in piedi con le proprie gambe. Le cose vanno dette, nessun problema ad affrontare le cose. Lei prima ha parlato di regia pubblica ed è per quello che ho fatto anche questo passaggio. Va bene la regia pubblica, crediamo proprio si debba andare in quella direzione, dove ci sono delle potenzialità, ci sono dei numeri e poi ci sono delle ricadute. Lei parlava prima di 50-60 potenziali posti di lavoro quasi a costo zero, se pensiamo questi potrebbero comunque nascere.
Faccio un passaggio in più, a livello proprio di considerazione generale: valutate tutte le volte il discorso dell'apertura magari anticipata per l'estate, per l'inverno, valutiamo anche il bilancio della Cervino S.p.A., e ben venga se ha un suo bel più davanti, un bell'utile. Io dico che la ricaduta vada per tutta la Comunità montana e per tutta la Valle d'Aosta, perché comunque il traino di quasi il 35 percento degli sciatori comunque incide sulla percentuale valdostana. Se è una società pubblica sana che può essere gestita ancora meglio, che può essere ancora più performante, che può avere degli atout - non dimentichiamoci delle ricadute che poi vanno con le proprie gambe e degli attori privati, piccoli o grandi che siano, e ben venga inoltre il singolo posto di lavoro creato anche da un piccolo artigiano a costo zero - penso che abbiamo tutti mosso la classifica dalla parte giusta. Se c'è spazio in quella vallata più che in altre, per ragioni anche di altitudine, di potenzialità, facciamolo, perché c'è spazio. Lì vuol dire creare posti di lavoro, occupazione e nuove sfide per i prossimi decenni a questo punto, quindi vuol dire reddito, vuol dire benessere e anche qualità della vita più volte espressa in quest'aula. Chi abita in montagna sa a cosa mi riferisco.
Presidente - La seduta è riaggiornata alle 15:30.
La seduta termina alle ore 12:58.