Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2130 du 24 mai 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2130/XIV - Interrogazione: "Adozione di iniziative per facilitare gli enti locali nell'autoproduzione di energia".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 12 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - È una questione molto importante quella che è stata posta dai colleghi dell'ALPE, che riguarda la volontà di conoscere quali iniziative sono state adottate per facilitare gli enti locali nell'autoproduzione di energia e nella distribuzione all'utenza finale.

A livello regionale la legge n. 13/2015 individua Alcoa Energia quale struttura deputata ad assistere gli enti locali nell'individuazione delle opportunità di risparmio energetico e per lo sviluppo di specifici progetti in materia di energia. Considerata la particolare conformazione del territorio regionale e la grande differenziazione morfologica delle singole aree comunali, anche con riferimento alla possibilità di sfruttamento delle fonti energetiche (soprattutto rinnovabili), lo spirito della norma è quello di fornire supporto agli enti locali, che manifestino un interesse a sviluppare progetti volti ad ottimizzare l'approvvigionamento energetico. Appare chiaro come questo approccio bottom up meglio risponda alle esigenze di un territorio particolare come quello della Valle d'Aosta piuttosto che un modello calato proposto dall'alto, uniforme o meno, per tutte le realtà locali. Teniamo anche conto di tutta la battaglia politica che è stata fatta per riconoscere l'autonomia degli enti locali e in qualche modo rivendicarne la loro capacità di fare scelte, anche di tipo strategico.

Le principali iniziative per facilitare gli enti locali nell'autoproduzione di energia e nella sua distribuzione all'utenza finale sono state avviate già nel corso del ciclo di programmazione della cooperazione territoriale 2007/2013. Fermo restando l'autonomia di alcuni Comuni, che hanno fatto delle iniziative comunali molto importanti, la Regione è intervenuta soprattutto nell'ambito di programma di cooperazione transfrontaliera fra Italia e Francia Alcotra 2007/2013. L'Assessorato ha partecipato al progetto strategico Renerfor "Iniziative di cooperazione per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile (bosco e acqua) nelle Alpi occidentali; il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra", all'interno del quale è stato realizzato uno studio di fattibilità tecnico economica per l'implementazione della filiera del cippato in Valle d'Ayas. La cosa importante di questo progetto è che più Comuni si mettono assieme, non è solo un'iniziativa del singolo Comune, con lo scopo di definire in dettaglio le fasi di produzione, stoccaggio, conferimento dei prodotti e servizi connessi alla realizzazione e gestione operativa di una piattaforma a biomasse logistico commerciale, prototipale per la replicazione - e questo è l'altro aspetto importante (la Valle d'Ayas e il caso studio) - per altre valli assimilabili in base alle rispettive risorse locali. La realizzazione di una piattaforma di valle per la produzione e la commercializzazione professionale del cippato rappresenta un aspetto chiave per la valorizzazione della biomassa locale e lo stimolo per nuovi investimenti sull'intera filiera, in particolare sulla viabilità forestale, per incrementare la disponibilità reale di legname da lavoro e cippato di qualità in un'ottica di valorizzazione a cascata della risorsa legna. Lo studio pilota che ha visto l'impegno diretto dei Comuni della Valle d'Ayas, i quali hanno messo a disposizione risorse per la realizzazione dello stesso, ha dato esito positivo con l'obiettivo di realizzare nella pratica, quindi di andare a sviluppare la piattaforma, nella nuova programmazione 2014/2020.

Un'iniziativa da segnalare, poi, è stata quella attivata nell'ambito del progetto AlpBC (Alpine Building Culture): "Sviluppo sostenibile del settore edilizio in ambito alpino e integrazione dei temi energetici nella pianificazione del territorio", nell'ambito del programma Spazio alpino. In particolare, nel corso della realizzazione del progetto sono state elaborate delle raccomandazioni/linee guida per la pianificazione energetica a scala comunale e intercomunale: redazione di un documento rivolto agli amministratori locali della Valle d'Aosta riportante le indicazioni relative alle modalità per la costruzione, lo sviluppo e il monitoraggio di un processo locale di pianificazione energetica sostenibile. Gli strumenti sviluppati nello studio sono stati applicati al caso reale dell'area pilota della Comunità montana Monte Cervino con l'attivo coinvolgimento degli attori locali. Ciò ha consentito di redigere un Piano di azione per l'energia sostenibile a scala intercomunale che prende in considerazione le peculiarità del territorio, partendo dalle indagini svolte sul sistema energetico comunale e sulle tendenze in atto al suo interno. Sono stati quantificati i margini di intervento sia sul lato domanda che sul lato offerta di energia e successivamente individuati gli elementi prioritari sui quali impostare la strategia del piano. È stato quindi individuato uno scenario di piano che definisce gli obiettivi di incremento della produzione da fonti rinnovabili, di riduzione dei consumi finali e delle emissioni di gas serra in tutti i principali settori di attività (residenziale, terziario, privato) per un definito orizzonte temporale, e sono state individuate le linee strategiche di intervento atte a conseguirlo. L'individuazione di queste azioni consentirà all'autorità locale di giocare un ruolo concreto mediante interventi diretti o di promozione e sensibilizzazione tra i cittadini, al fine di ridurre il fabbisogno energetico e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti su territorio.

In linea anche con quanto contenuto nei documenti nazionali di Legambiente, vanno poi segnalati alcuni casi specifici che riguardano il caso Morgex, dove è stato fatto un intervento da parte del Comune che ha consentito a quella realtà locale di raggiungere un livello di sfruttamento e distribuzione dell'energia rinnovabile di alto rilievo con il teleriscaldamento in un Comune peraltro di montagna, quindi un caso di studio estremamente importante. Altro Comune che ha fatto molto, sempre in relazione a progetti strategici, è il Comune di Saint-Denis, che con un progetto di tutt'altra natura si è però mosso in una maniera particolarmente performante da essere da esempio per altri Comuni che volessero seguire quella strategia.

In relazione al fatto che altri territori dal punto di vista strategico e soprattutto energetico hanno fatto più di noi bisogna guardare con attenzione, ma fare anche molta attenzione a parallelismi con Trento e Bolzano, dove lì le norme statutarie consentono di operare in maniera diversa dal punto di vista della produzione e distribuzione dell'energia in favore di soggetti cooperativi. Questo è un progetto molto interessante e qui si comincia a parlare - leggo sui giornali - di riforme statutarie e quant'altro. Visto che c'è una famosa zona franca mai attuata, visto che ci sono richieste di riconoscimenti per esempio sull'imposizione fiscale alla nostra Regione, quella mi sembra una partita molto interessante da giocarci per consentirci di allinearci a quelle posizioni. Stante la normativa attuale, ad oggi noi quell'esperienza cooperativistica di distribuzione dell'energia idroelettrica non ce la possiamo giocare in quella forma. Il presupposto è quindi una riflessione più ampia che magari spero potrà avvenire in un contesto di tipo diverso. Resta il fatto che, nel richiamare l'attenzione su questo tema e cercare di andare all'attuazione di questi progetti, quello della Valle d'Ayas estensibile ad altri Comuni e replicare l'esperienza di Morgex, la cosa che posso dire è che il ruolo della Regione può essere quello che già è stato fatto con la legge delle Unités des Communes, e far sì che i Comuni valdostani che sono particolarmente piccoli come dimensioni facciano delle azioni sinergiche in solidarietà con altri, perché parlandoci chiaramente il Comune di Pont-Saint-Martin, dovesse essere lasciato solo con il territorio che ha, può fare poco o nulla. Bisogna che i Comuni che hanno territori o condizioni particolari facciano sinergia con altri, si mettano insieme le energie comuni e insieme si finanzino progetti che possano andare nella direzione da lei auspicata.

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore per la risposta che, anche se era un po' lunga, è entrata nel dettaglio; ho cercato di seguire e di prendere degli appunti. È interessante il fatto che lei ha citato tutta una serie di casi particolari, dove alcune azioni sono state fatte anche in Valle d'Aosta. È interessante, ma almeno dal nostro punto di vista non è sufficiente, non è quello che noi vorremmo e non è quello a cui noi vorremmo che si tendesse.

Vorremmo che la cosa non rimanesse un singolo caso, un singolo studio, ma che fosse qualcosa di più generalizzato. Stiamo parlando di produzione e distribuzione di energia, non solo di energia elettrica o da fonti rinnovabili, ma anche di energia termica. Sappiamo che ci sono delle difficoltà. Ad oggi la fotografia di quello che succede non solo in Valle d'Aosta, ma in generale, è che i territori di montagna hanno delle risorse perché magari sono esposti al sole o perché hanno acqua che scende, quindi hanno le risorse energetiche che potrebbero essere una fonte anche economica per il territorio, per la comunità, e quindi anche fonte di benessere per poi garantire dei servizi, però ad oggi quello che succede è che quelle risorse generano ricchezza non per chi vive nel territorio, ma per soggetti privati. Questo è consentito da tutto il sistema degli incentivi, da tutto il sistema anche di riconoscimento che sta in capo ai privati e non ai Comuni. Solo questa mattina c'era sulla stampa un articolo interessante che parla ancora una volta della Valgrisenche, in particolare di una nuova centrale idroelettrica dove una parte di questa società a responsabilità limitata è del Comune, una rilevante parte (80 percento), e solo una parte (20 percento) è dei privati. Rimane da chiedersi le risorse, cioè i guadagni, e quindi quello che deriverà da questo sfruttamento a chi cadranno, se rimarranno così proporzionati: 80 percento Comune e 20 percento privati o viceversa? Purtroppo spesso è successo il contrario, ad un certo punto si è ribaltata la questione, e quindi al Comune è andato poco o niente e quasi tutto ai privati. Quello che noi vorremmo è che succedesse diversamente.

Al di là del discorso interessante di cosa è stato fatto altrove, al di là di giocare partite in divenire, vorremmo che si facessero altre riflessioni. Vero è che le cooperative del Sudtirolo hanno fatto cose interessanti partendo 50-60 anni fa: hanno tramutato quello che era allora un punto di partenza di sfavore - perché erano zone dove addirittura l'Enel non voleva neanche andare a portare l'energia elettrica - e si sono autorganizzate, quindi partendo da una situazione di sfavore quei territori oggi sono invece all'avanguardia, perché sono praticamente autosufficienti sia per la produzione di energia, sia per quella elettrica, sia per quella termica, e soprattutto per quella da fonti rinnovabili. Ci sono degli articoli di giornale interessanti che dicono proprio che i vantaggi sono poi ricaduti interamente sulla comunità, lo dicono proprio: a guadagnarci è l'intera comunità, perché hanno tariffe più basse e i soldi possono essere reinvestiti direttamente sul territorio.

Al di là dello Statuto, forse bisognerebbe provare a pensare anche ad altre soluzioni che si potrebbero valutare. Per esempio ci sono queste iniziative di azionariato diffuso dove il Comune potrebbe estendere questa partecipazione ai cittadini, potrebbero poi essere loro a prendere direttamente la concessione per sfruttare direttamente tutti i ritorni che ne derivano. Questa è una strada che noi proponiamo, non mi sembra che sia stata ancora approfondita e potrebbe essere interessante, proprio per dare alle comunità questi vantaggi non solo come benefit o compensazioni, ma come guadagni economici. Noi queste cose le vediamo interessanti e secondo noi vale la pena fare un approfondimento. Mi sembra che la posizione dell'Assessorato non sia di chiusura su questo, quindi noi continueremo a lavorare e a sollecitare in questa direzione, perché riteniamo che veramente, al di là delle partite che si devono ancora giocare, forse la Regione già adesso ha degli strumenti per poter andare in questa direzione e forse vale la pena approfondirli.

Dalle ore 11,19 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.