Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1921 du 22 mars 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1921/XIV - Interrogazione: "Individuazione degli obiettivi per la determinazione delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio della Regione".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 13 dell'ordine del giorno. La parola l'Assessore Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Merci Président.

Nel merito di questa preziosa interrogazione che permette di fornire un chiarimento sui lavori in corso, l'incremento dell'efficienza energetica è uno degli elementi caratterizzanti del PEAR (Piano energetico ambientale regionale). Gli interventi sul parco edilizio hanno un ritmo di penetrazione sul territorio piuttosto lento nel tempo, ma sono fondamentali e anche molto significativi, soprattutto se si guarda uno scenario di lungo periodo, sia per l'incidenza percentuale che il settore civile ha nei consumi di fossili, sia per l'entità del risparmio conseguibile dall'utente finale, sia ancora per la durata nel tempo del risparmio ottenuto con gli interventi. È in corso il monitoraggio del Piano energetico ambientale regionale, monitoraggio che si concluderà entro l'anno e che finalmente ci darà dati più certi e comparabili rispetto a quelli forniti anche dalle proiezioni nazionali, che a nostro avviso non risultano così corrette. La stima del risparmio di energia termica tra il 2011 e il 2020 è stata effettuata ipotizzando interventi globali sugli edifici nel settore civile pari al 4 percento del parco edilizio presente sul territorio regionale, ipotizzando azioni volte alla riduzione del fabbisogno energetico per gli interventi di efficienza energetica pari a circa 5 mila kilowattora/anno per ciascun intervento e si ottiene un risparmio complessivo al 2020 di 98,93 gigawattora/anno. Per il settore industriale, si è ipotizzato un risparmio annuo dell'1,5 percento arrivando con un risparmio di energia termica alla fine del 2020 di 53,7 gigawattora/anno. La stima invece del risparmio di energia elettrica tra il 2011 e il 2020 per il settore civile è di circa 43 gigawattora/anno e per il settore industriale di 42. È importante il risparmio che invece si prospetta della riduzione di emissioni di Co2 stimabile in 95 mila tonnellate/anno al 2020. Pertanto le stime e i risultati attesi del PEAR hanno come riferimento l'anno 2020, in linea con la normativa europea e nazionale. Il percorso per il raggiungimento dell'obiettivo è scandito su base annuale e monitorato periodicamente in linea con il decreto Burden Sharing.

Gli strumenti attivati per conseguire questi obiettivi di efficientamento energetico consistono nel migliorare la prestazione energetica degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione, in ottemperanza alla normativa europea e nazionale, e nell'ottica di liberare risorse pubbliche da destinare ad altri utilizzi da un lato e ridurre le emissioni climalteranti dall'altro. Sono stati attivati due progetti sul programma di investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020 finanziati dal FESR. Il primo progetto è volto a stilare la graduatoria degli edifici e strutture pubbliche che necessitano maggiormente di interventi di riqualificazione energetica. In tal senso sono state realizzate diagnosi energetiche su 171 stabili pubblici presenti sul territorio regionale, selezionati sulla base dei criteri specifici, quali: classe energetica scadente, superfici riscaldate elevate, destinazioni d'uso significative. Lo scopo delle diagnosi era quello di identificare gli interventi da realizzare specificatamente per ciascun immobile, al fine di migliorarne la prestazione energetica. La graduatoria sarà stilata in base anche ai dati già in possesso dell'Amministrazione regionale derivanti dagli audit energetici effettuati su edifici pubblici nel corso della precedente programmazione 2007/2013. Il secondo progetto, che è la naturale prosecuzione del primo, si pone l'obiettivo di realizzare gli interventi individuati dalle diagnosi energetiche già effettuate sugli edifici che saranno selezionati con una graduatoria sulla base di un'analisi costi/benefici. Gli obiettivi di questa seconda operazione che permetterà l'avvio nel 2016 e durerà fino ad esaurimento dei fondi a disposizione che sono comunque importanti - parliamo di 14,252 milioni di euro - entro al più tardi il 2023 sono stati cautelativamente stimati in 460 mila kilowattora/anno, ma verranno monitorati nell'ambito del progetto.

Gli strumenti attivati per conseguire gli obiettivi di efficientamento energetico consistono sostanzialmente nei mutui previsti dalla legge regionale n. 13/2015, su cui stiamo lavorando. A livello regionale questa legge istituisce un sistema di erogazione di mutui a tasso agevolato in favore dei soggetti privati per finanziare interventi di riqualificazione energetica degli edifici. L'erogazione del mutuo non preclude la possibilità di fruire delle detrazioni fiscali del 65 percento per interventi che consentano di ottenere un risparmio energetico sugli immobili e del 50 percento per le ristrutturazioni. Con la delibera n. 1880 del 2015 è stato costituito presso Finaosta il fondo di rotazione per la concessione dei mutui che vale 12 milioni di euro.

Un aspetto interessante rispetto alle proiezioni di applicabilità di questa legge è che già ad oggi le detrazioni fiscali per l'efficienza energetica, sulla base di un'indagine ENEA, hanno riportato questi risultati tra i valdostani nel periodo 2010/2015 i seguenti importi: sulla base di quanto previsto dalla legge n. 296/2006, nel 2010 hanno avuto richieste di detrazioni per 6,4 milioni di euro, nel 2011 per 9,6 milioni di euro, nel 2012 per 4,9 milioni di euro, nel 2013 per quasi 2 milioni, nel 2014 per 6 milioni e nel 2015 per 4 milioni. I valdostani, sfruttando questo tipo di opportunità, hanno investito per un valore di detrazioni di circa 34 milioni di euro. Questo tipo di intervento ha una sua efficacia e naturalmente darà dei risultati. Le conseguenze del monitoraggio che faremo quest'anno ci permetteranno ovviamente di fare quell'operazione di analisi del PEAR che è stato approvato, di trarre valutazioni conseguenti per svilupparlo ancora ed eventualmente di intervenire per correggere e implementare laddove ciò si renda indispensabile e necessario.

Si dà atto che dalle ore 10.47 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Per la replica, la parola al Consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Mi sembrava che l'iniziativa fosse scritta in modo comprensibile, evidentemente non lo era, almeno non lo era in base alla risposta che ho ricevuto, perché sono stati snocciolati tutta una serie di dati tecnici, di cui sinceramente non ci interessa praticamente nulla, perché l'idea che stava alla base di questa iniziativa era un'altra. Non era sapere sul monitoraggio di un PEAR, che tra l'altro non riteniamo neanche sia il massimo e infatti non l'abbiamo votato, ma al di là di quello lo scopo era precedente.

La Regione, al di là dello Stato, cosa si aspetta nei prossimi anni sulla riqualificazione energetica? Oggi credo che ci saranno almeno 50 mila edifici privati in Valle d'Aosta, un paio di migliaia di edifici pubblici e credo, pensando di non sbagliare più di tanto, che la grande maggioranza di questi edifici hanno prestazioni energetiche disastrose, l'80 o il 90 percento. Mettendo insieme le iniziative, dal PEAR alla legge regionale n. 13, alle varie delibere che istituiscono i mutui, all'ultima che definisce a livello tecnico i requisiti minimi, la Regione cosa si aspetta di ottenere? Questi 50 mila edifici nel 2020 saranno in classe D, saranno 20 mila, 30 mila? Questo ci aspettavamo di sentire, cioè qual è l'obiettivo. Non ci aspettavamo di sentire che dipende dal monitoraggio e poi vedremo cosa succede.

Assessore, giusto ieri, in commissione, lei ha detto: "Le programmazioni servono, bisogna avere idea di dove si va", e questo volevamo sapere! In base a queste cose poi si definiscono meglio vedendo, monitorando il PEAR, ma l'idea è: cosa vogliamo fare noi della Valle d'Aosta? Questi 50 mila edifici nel 2020 saranno tutti in classe A o in classe B, cosa faranno, consumeranno la metà, consumeranno un terzo? È questo che non sapevamo, questo che poi porta a risparmi nelle fonti fossili, porta vantaggi ambientali, porta soprattutto vantaggi nelle tasche dei cittadini. Vorrei fare un piccolo esempio. Noi facciamo sempre attenzione a misure di consumo reali e non standard, perché se noi andiamo a vedere per esempio una seconda casa dal punto di vista energetico disastrosa, abitata per 15 giorni all'anno, e un condominio magari con una classe energetica un po' più valida, abitato tutto l'anno, magari con 25 gradi permanenti durante l'inverno, comporta dei danni ambientali ed economici molto maggiori pur avendo classi energetiche, in base ai consumi standard, che possono essere invertite. Altro esempio: quest'anno una direttiva europea impone ai cittadini un esborso importante, perché bisognerà adeguare tutte le valvole termoregolatrici nei condomini a carico degli utenti e, oltretutto, prevede anche delle sanzioni se non si adempie a questo. Questa cosa potrebbe essere un vantaggio come potrebbe essere un danno, perché se io obbligo i cittadini a fare questa iniziativa a loro spese e come ricaduta non c'è il fatto che si contabilizza questa cosa qui, alla fine i cittadini sono cornuti e mazziati, poiché devono installare le valvole, ma se poi non pagano di meno rispetto ai consumi che scelgono di fare con questa cosa è un doppio danno, perché c'è l'esborso e c'è il consumo mantenuto, e quindi i soldi vengono pagati lo stesso. Se si stabilisce che non è in base al consumo reale, ma - come avviene adesso - è in base ai millesimi degli alloggi, alla fine io devo fare l'investimento però pagherò uguale, il che non va a bene, perché è il doppio.

Noi avevamo chiesto altre cose. Magari mi fornisca poi la risposta, perché non ho colto l'obiettivo finale. Grazie.