Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1792 du 2 février 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1792/XIV - Ritiro di risoluzione: "Impegno dell'Assessore all'istruzione e cultura a revocare il procedimento disciplinare sanzionatorio irrogato ad una Dirigente dell'Assessorato".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 37.03 dell'ordine del giorno. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Questa mattina avevamo cercato di spiegare e di fare un appello al Presidente della Regione su un fatto successo qualche settimana fa. Provo ad essere sintetico, possibilmente chiaro. Cos'è stato fatto di così grave, ma cosa sarà mai successo? Noi pensiamo che i Consiglieri regionali, quando presentano delle iniziative in Consiglio, devono avere lo stato dell'arte dei singoli dossier o delle scelte che sono state fatte magari anni addietro per proiettare, orientare, riorientare dal punto di vista politico magari le scelte fatte negli anni passati. Cosa può fare un gruppo di opposizione? Un gruppo di opposizione può fare delle proposte, può presentare degli atti amministrativi, cioè delle mozioni, interpellanze e interrogazioni, può orientare le sue elaborazioni per condizionare la maggioranza o il Governo, l'Esecutivo a modificare, a cambiare delle scelte in atto. Come dicevo, per fare quello, deve avere però cognizione di causa per avere la possibilità di mettere in atto un dibattito franco, sincero, diretto e poi decidere il percorso, la soluzione migliore. Di conseguenza, prima di affrontare l'atto più importante di questo Consiglio regionale, che è il bilancio triennale, il bilancio dell'anno successivo, prima della finanziaria il nostro gruppo gradiva avere lo stato dell'arte per quanto riguarda l'edilizia scolastica. Gradiva avere lo stato dell'arte se ha ancora senso oppure no quella scelta che fu fatta dall'Amministrazione regionale nel 2009 di investire 25 milioni di euro per una nuova scuola polmone. In quest'aula più volte ci siamo detti che è cambiato un mondo, non ci sono più le risorse di una volta, forse il pubblico potrà occuparsi di cinque-sei priorità: una tra quelle indubbiamente è la scuola, gli edifici, i contenitori che danno la possibilità agli studenti di istruirsi. Volevamo avere lo stato dell'arte se qualcosa è cambiato in questi sei anni e se è ancora necessaria questa scuola polmone di 25 milioni di euro quando c'è un piano programmato che va nella direzione di ristrutturare tutte le scuole di proprietà pubblica nella città di Aosta.

Ciò detto, per preparare un ordine del giorno che vada in una certa direzione e per cercare di stimolare e di condizionare il Governo regionale, uno deve avere lo stato dell'arte. Il Consigliere regionale, i gruppi consiliari possono avere delle informazioni tramite l'articolo 116, puntuali, precise. È successo a tutti i colleghi invece, per avere delle informazioni, per non perdere tempo nelle ricerche delle delibere, dei provvedimenti dirigenziali, di avere delle informazioni dai dirigenti dell'Amministrazione regionale. Penso sia successo a tutti, penso che sia la prassi, noi però siamo andati oltre la prassi perché abbiamo detto: "sentiamo l'Assessore Rini se possiamo chiedere un incontro ad un suo Dirigente, al Dirigente del dicastero". Ho preso quindi il telefono e ho chiamato l'Assessore Rini dicendole che nei giorni successivi avremmo gradito incontrare il Dirigente che si occupava di tale dossier e l'Assessore mi ha risposto: "assolutamente sì, senza problemi", quasi contenta del fatto che noi avessimo avvisato, penso fosse anche un discorso di cortesia, di opportunità, di correttezza, dato che siamo degli eletti, abbiamo un ruolo diverso da quello dirigenziale e da quello amministrativo e così è stato fatto. Con l'assenso preventivo dell'Assessore Rini abbiamo sentito il Dirigente, che ci ha dato la sua disponibilità due-tre giorni dopo. Il Dirigente ha fatto un colloquio con tutto il gruppo di ALPE per avere qualche informazione in più e uno stato dell'arte generale. Al termine di questa riunione il gruppo ALPE ha incaricato il collega Bertin di scrivere, di preparare un articolo 116 puntualissimo, anche un po' complesso, lo abbiamo inoltrato al Dirigente e abbiamo poi avuto la risposta dopo 15-20 giorni.

Siamo venuti a conoscenza in questi giorni che il Capo della struttura ha sanzionato il Dirigente nonostante Chatrian e il gruppo ALPE avessero avvisato prioritariamente e in anticipo l'Assessore Rini, che quindi era a conoscenza che il Dirigente avrebbe fatto un incontro formale con il gruppo e che noi avremmo fatto un 116 dopo l'incontro. Il Sovrintendente a questo punto ha sanzionato. Ha dell'incredibile quest'operazione, è meschina, è grama ed è presuntuosa. Io penso che non ci siano altre cose da dire, la cosa è molto chiara. Colleghi Consiglieri di maggioranza, siamo in 14 ad aver sottoscritto quest'iniziativa, questa mattina ho fatto un appello al Presidente Rollandin e chiediamo al Consiglio tutto che impegni "l'Assessore all'istruzione e alla cultura a porre rimedio alla situazione di iniquità che si è prodotta procedendo alla revoca del procedimento disciplinare sanzionatorio di cui in premessa". Forse è meglio chiudere subito questa brutta pagina, perché veramente forma e sostanza vanno nella stessa direzione, tant'è vero che l'unica contestazione che viene evidenziata all'interno di quest'atto è che l'Assessore non è stato informato direttamente dal Dirigente, ma l'Assessore era stato messo a conoscenza direttamente dal Consigliere, dal Capogruppo e da tutto il gruppo ALPE, l'Assessore ne era a conoscenza dal Consigliere Chatrian, di conseguenza anche il grande Capo della Sovrintendenza.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Ho esaminato, anche con l'aiuto del collega Chatrian, la situazione, che è veramente incresciosa. Io penso che sia interesse di tutti chiuderla nel minor tempo possibile con un'archiviazione del procedimento e un ritiro delle sanzioni, anche perché c'è una non proporzionalità nelle sanzioni che sono state irrogate alla Dirigente in questione rispetto a quello che può essere considerato tranquillamente un errore di comunicazione, ma poi è stato fatto tutto alla luce del sole, non è che il gruppo ALPE si è nascosto e ha incontrato il Dirigente in una cantina o in una caverna per non farsi vedere: è andato semplicemente a chiedere delle delucidazioni. Io non vorrei sentire di nuovo da qualcuno il disco della trasparenza: "noi siamo trasparenti", voi siete trasparenti come la pietra lavica da 40 centimetri! Che razza di trasparenza è questa! Sinceramente quindi l'Assessore deve prendersi la responsabilità, perché è un suo Dirigente, è un Dirigente che lei ha nominato fiduciariamente. Ha una passione un po' l'Assessore per queste nomine fiduciarie, ma poi alla fine alle volte si sbaglia anche. Questo è un atteggiamento gravissimo, è un atteggiamento intimidatorio che è stato messo in essere sostanzialmente da un Coordinatore nei confronti di un Dirigente. È un messaggio...non voglio dare la definizione che ho dato altre volte, è un brutto messaggio di un brutto carattere, di un brutto tipo che viene dato a tutti i dirigenti, della serie: "i Consiglieri dell'opposizione hanno la rogna, non ci dovete nemmeno parlare", noi dobbiamo sapere tutto, perché le cose bisogna nasconderle. In questo siete in linea perfetta con i dirigenti che avete nominato in CVA, al Casinò e in altri posti, che la pensano esattamente come voi.

Io mi sento veramente di chiedere un intervento che faccia cessare questa situazione, diversamente - e ne parlerò con i colleghi di ALPE - si studierà anche un tipo di intervento sanzionatorio nei confronti di chi ha adottato questa sanzione, perché c'è un Segretario generale, ci sono delle procedure sanzionatorie anche nei confronti di chi commette degli abusi e in questo caso si è abusato, nel senso che si è adottato un provvedimento che è sproporzionato. Si voleva far notare alla Dirigente che non ha seguito in maniera scrupolosa la procedura e non ha sentito prima uno, poi l'altro, che poi ha avvisato Tizio che l'ha detto a Caio? Va bene, potevate farlo con un semplice richiamo scritto: un richiamo alla procedura. Era una cosa giusta, perché richiamava il rispetto della forma, ma un procedimento disciplinare di questo tipo per una cosa del genere denota un accanimento. Io quindi sono convinto che la Giunta regionale e l'Assessore faranno magari tornare sui suoi passi il Coordinatore sovrintendente che ha preso questa decisione, magari in un momento in cui non c'è stato il tempo di approfondire a sufficienza. Io voglio pensare questo, perché se fosse qualcosa di diverso, allora bisognerebbe intervenire in maniera decisamente più forte.

Presidente - Grazie collega. Altri? La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Non ripeterò le cose che sono state ben illustrate e ribadite dal collega Ferrero. Quello che lascia molto perplessi di questa situazione è la trasparenza con la quale è stata evidenziata in aula. Mi pare che non ci sia assolutamente la voglia di nascondere nulla, c'è stata la volontà di agire in piena trasparenza anche politica con lei, Assessore, perché la telefonata del Capogruppo a lei credo che evidenzi anche una buona collaborazione che c'è con lei a livello politico, quindi se questa buona collaborazione poi si deve riflettere in una sanzione per un Dirigente, significa che c'è qualche cosa che non ha funzionato e forse non vi siete parlati a sufficienza tra struttura e Dirigenza. Noi non vorremmo che passasse un messaggio come questo, ma non lo vogliamo perché è nell'interesse pubblico dei cittadini che rappresentiamo tutti quanti, la volontà di approfondire un tema - oggi è il gruppo ALPE, un domani potranno essere tutti gli altri gruppi - è solo per fare bene il nostro lavoro. Se un dirigente lavora non in trasparenza, fuori dai propri uffici senza essere autorizzato, è un dirigente che giustamente può incorrere in una penalizzazione e in una sanzione, ma se un dirigente che si fida di un buon rapporto politico tra un gruppo di minoranza e un Assessore poi viene penalizzato, c'è un cortocircuito nell'Amministrazione che non funziona. Vi chiediamo quindi, al di là della persona, della struttura, della situazione, di intervenire per quello che sta succedendo, pur capendo che la risposta rischia di essere: "sono competenze diverse", perché poi, quando si entra in merito a queste cose, è facile dire: "non siamo noi che sanzioniamo perché c'è qualcun altro che deve sanzionare". Qui la politica deve riparare ad un errore che probabilmente è stato fatto senza fare le valutazioni necessarie.

Sosteniamo quindi la risoluzione, vi chiediamo proprio perché l'Assessore è stato coinvolto e conosce la vicenda, sa quali sono i rapporti che si sono tenuti, di che cosa si è parlato...non ci sono valutazioni strategiche come quelle che ogni tanto ci evidenziano i nostri dirigenti delle partecipate, si trattava di approfondire un tema che, tra l'altro, è stato discusso nella sua interezza qui in Consiglio regionale durante il bilancio dal gruppo ALPE. Vi chiediamo politicamente di intervenire su questa vicenda, che è un brutto segnale che si dà proprio per quella esperienza che tutti noi annunciamo come metodo di lavoro per il presente e per il futuro. Non vorremmo che fosse solo sempre per il futuro la trasparenza.

Presidente - La parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Rispetto a questa vicenda, mi è sembrato quasi come se si usasse il vecchio detto: "colpirne uno per educarne cento". Se questo era l'intento, io non lo so, è una mia opinione, ma, viste le risultanze che ci ha dato il collega Chatrian, non solo non è un bel segnale, però ricorda chi applicava quel detto, che di fatto era una dittatura.

Voi non potete lavarvene le mani, Assessore. Non potete rispondere semplicemente, ammesso che lo facciate: "è il Dirigente che decide", perché se il Dirigente decide una cosa del genere, forse anche lì va fatta una riflessione profonda visto che l'ha nominato lei. Io spero che non sia questa l'interpretazione che è stata data dal Dirigente per dare un segnale a tutta l'Amministrazione rispetto ai rapporti con l'opposizione. A me è capitato spesso di andare negli uffici e di parlare con i funzionari, ovviamente sempre previa consultazione con l'Assessore di riferimento, non è mai successo nulla, anche perché a volte si chiedono documentazioni talmente grandi e copiose che fanno prima a dirti: "venga a vederla", che non ci sia stato il passaggio del foglio chiaramente è un dettaglio ad un certo punto, si può fare anche il giorno dopo, non cambia nulla. La inviterei quindi, visto che lei tende in qualche modo a rappresentare la parte più femminile e gentile della Giunta, a fare un piccolo sforzo e ad intervenire nelle dovute sedi per sistemare quest'incidente, chiamiamolo così.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Soltanto per alcune precisazioni. Quest'argomento, tra l'altro, nello specifico è stato affrontato in diverse occasioni in questo Consiglio, in diverse interpellanze, ricordo di averne presentate diverse. In quell'occasione si volevano approfondire alcuni aspetti e si è creduto, visto che era nel momento della preparazione del bilancio, di sentire direttamente il responsabile della struttura. Quello che abbiamo saputo dal responsabile della struttura è poi quello che ci è stato comunicato in merito alla richiesta di documentazione.

Il provvedimento che è stato preso è francamente sconcertante e può avere degli effetti negativi anche proprio nei rapporti tra un organo istituzionale come sono i Consiglieri e i gruppi e le strutture burocratiche che sono gli strumenti dell'Amministrazione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

La risoluzione non può essere accolta in quanto la competenza, come peraltro è già stato ricordato, all'irrogazione della sanzione disciplinare spetta all'organo tecnico e non all'organo politico. Ovviamente però abbiamo ascoltato con attenzione i suggerimenti, i dati, i fatti narrati in quest'aula e sarà nostra premura immediatamente verificare quanto accaduto e terremo informati i colleghi. Ovviamente concordo con quanto ha sottolineato il collega Bertschy quando ha parlato dell'ottima collaborazione esistente con tutti i colleghi delle forze di opposizione, quindi questa è la sede per ribadire la totale disponibilità ovviamente in questo senso. Grazie.

Presidente - Grazie. C'è qualcuno che vuole intervenire per dichiarazione di voto? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Non sono voluto intervenire prima perché aspettavo la sua risposta, Assessore. Devo dire che la sua è una risposta che fa male, perché una risoluzione può avere anche magari qualche difetto di forma, ma la sostanza è quello che è importante. Lei ha fatto notare giustamente che non può essere lei, in quanto Assessore, che revoca un provvedimento dirigenziale, ma sarebbe stato sufficiente da parte sua dire che era disponibile a correggere in questo senso, magari dicendo che lei politicamente si impegnava o si attivava affinché questo provvedimento fosse revocato: questo era quanto era nelle intenzioni dei firmatari. Anche perché leggendo i contenuti, Assessore, quello che viene contestato alla Dirigente è un non corretto comportamento verso i vertici dell'Ente. I "vertici dell'Ente" in questo caso è lei, Assessore, se lei non si ritiene lesa nella sua lesa maestà, chiamiamola così, lei deve attivarsi affinché questa cosa si chiuda qua.

Io ho letto i compiti che prevede il Codice di comportamento, si dice: "il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d'ufficio...". L'ha fatto? No. Si dice: "il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati...". L'ha fatto? Sì. Dice: "nei rapporti con i cittadini il dipendente dimostra la massima disponibilità e non ne ostacola l'esercizio dei diritti. Favorisce l'accesso dei cittadini alle informazioni a cui essi abbiano titolo...". Assessore, si legga il decreto Madia, che non è stato convertito in legge, queste cose il decreto Madia le prevede non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per le partecipate e le controllate. Non possiamo andare a predicare trasparenza in giro e poi mascherarsi dietro. A me è piaciuto il fatto che lei abbia detto di esserne a conoscenza, bene, se lei ne era a conoscenza, si presuppone che politicamente...se non si sente lesa nella sua figura di Assessore, in caso contrario ce lo dica chiaramente, se non è così, lei ha l'obbligo morale di prendersi l'impegno di attivarsi affinché il Dirigente revochi quest'atto iniquo, questo doveva essere cambiato in questa risoluzione, questo io mi aspettavo da parte sua, Assessore, che giustamente dicesse: "non lo posso revocare io, ma mi impegno, mi attivo affinché questo venga fatto". Le chiedo ancora di pensarci e di accettare almeno quella che è una mia visione in questo senso, perché sennò veramente qua si passa dalle questioni personalistiche alle lese figure magari di alcune cariche, io non ci credo, se lei come me non ci crede, lo dimostri e accetti questa proposta di modifica in questo senso. Grazie.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Esiste nella pubblica amministrazione un istituto che si chiama autotutela: quando un funzionario dell'Amministrazione sbaglia, o comunque fa un provvedimento che è esagerato, può tornare indietro e ritirarlo. Ci poteva essere almeno da parte sua l'indicazione ad agire in questo senso, anche perché, Assessore, il Dirigente in questione è di nomina fiduciaria, è una persona di sua fiducia e quindi lei non intervenendo continua ad avere fiducia in una persona che nei confronti dei colleghi mette in atto dei comportamenti intimidatori. Questo è lo specchio della Giunta e di certa Dirigenza che è stata nominata da voi sia in Regione che nelle partecipate, che continuate a difendere e soprattutto non riusciamo a capire di che tipo di segreti sia depositaria, di che tipo di autorizzazioni abbia bisogno per parlare con un Consigliere dell'opposizione. È un atteggiamento veramente disgustoso, che non avrei mai e poi mai pensato di vedere da parte di un Assessore, è purtroppo una grande delusione.

Io propongo ai colleghi di opposizione, non so chi sia la persona che è stata interessata da questo provvedimento, non mi interessa neanche, ma di affiancarla dal punto di vista legale in una causa e di sostenerla, perché in questa maniera sosteniamo dei principi che devono essere difesi da qualcuno. Non possiamo quindi lavarci le mani di questa questione pensando di aver fatto la risoluzione e andarcene a casa soddisfatti con la coscienza pulita se non staremo vicini dopo a questa persona. Io quindi chiederò - e ci vedremo spero dopo - un impegno affinché questa cosa non finisca qui se nel giro di una settimana non vedremo un ritiro dei provvedimenti o una rideterminazione, diversamente dobbiamo metterci a disposizione per assicurare un'assistenza legale degna a questa persona in maniera tale che possa far valere i suoi diritti. Tra l'altro, si tratta anche in questo caso di una donna che, com'era successo di recente al Casinò, qui tutti a fare la Festa della donna, a fare le manifestazioni in difesa della donna e poi le donne sono le più calpestate sia a livello di Amministrazione, sia nelle partecipate, perché ci sono discriminazioni che nel caso della Casa da gioco sono state anche accertate dal giudice. Fate quindi un po' meno feste e applicate i principi che fate meglio e date l'esempio!

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie.

Avevo già ipotizzato la risposta, chiaramente non poteva essere altrimenti. Sostanzialmente il Sovrintendente si è sentito scavalcato, perché questo è accaduto, la parte politica ha avvisato la parte politica, ma il Sovrintendente si è sentito scavalcato e ha pensato bene di reagire a modo suo. Siccome il Sovrintendente ritiene di essere il padre padrone dell'Assessorato, la dipendente sottoposta ovviamente ha peccato di lesa maestà e giustamente deve pagare. Pare quasi che il Sovrintendente che ha nominato lei, Assessore, sia più importante di lei, il che è strano se ci pensa un minuto, perché l'ha nominato lei, lo potrebbe revocare lei. Il nominato da lei quindi fa un'azione che di fatto lei avalla non dicendo nulla: questa è la realtà e la sostanza delle cose. Visto che non può fare nulla, il Sovrintendente è libero di fare ciò che crede, lei non può dare nessuna indicazione, di conseguenza una volta che uno è nominato, di colpo fa ciò che crede.

Io spero che intervengano anche i sindacati, anche se a rappresentanze sindacali in Regione siamo un po' scarsini, ammesso che svolgano ancora un ruolo di difesa dei lavoratori, quale dovrebbe essere il loro ruolo, ma questo lo deciderà la dipendente.

Una cosa però le vorrei infine ricordare, Assessore. Se lei pensa che certe cose non hanno nessun tipo di valore, fa un errore strategico importante. Oggi come oggi, atti del genere lasciano il segno e lo lasciano in tutto quello che l'apparato amministrativo e non è un segno positivo, perché è vero che voi date un segnale di non parlare con noi dell'opposizione, ma questo non è che in qualche modo migliori i rapporti o in qualche modo impedisce a noi il nostro lavoro, perché quello che ci serve avere lo abbiamo lo stesso. L'unica cosa che ottenete è avere minore collaborazione dai vostri collaboratori e non so quanto vi convenga, perché voi siete di passaggio, noi siamo di passaggio, ma loro no, loro possono mettervi i bastoni tra le ruote in ogni momento. Chiunque ha amministrato sa benissimo che, quando si hanno contro gli amministratori e i dipendenti, diventa difficilissimo amministrare, per non dire impossibile e non bastano certo le azioni di forza. Come ha provato a dirle il collega Gerandin, quindi io penso che lei probabilmente debba fare uno sforzo per modificare e accettare questa risoluzione.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Cercherò di essere più chiara di quanto non lo sia stata in precedenza. Io ho detto che non possiamo accettare questa risoluzione con questo testo, che chiede l'impegno a porre rimedio revocando un atto, che ovviamente non è di mia competenza, ma prendo un impegno formale in quest'aula, chiaro e preciso a verificare quanto è stato detto, quello che è emerso dall'aula, e che mi pare vi ho anche confermato...sarà mia premura chiedere la revoca di questo provvedimento, quindi credo che sia chiaro così. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste o possiamo passare alla votazione? La parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Abbiamo ascoltato con attenzione la discussione su una vicenda che già altri hanno definito una vicenda un po' delicata, nel senso che, al di là degli aspetti tecnici, è una vicenda che mette in difficoltà l'aspetto politico dei rapporti fra il Governo e i Consiglieri, al di là di opposizione e di maggioranza, e soprattutto uno degli aspetti che negli ultimi anni non si era verificato, cioè di incrinare quella che, al di là di tutta la questione del 116, è una possibilità dei Consiglieri, previa autorizzazione chiaramente dell'amministratore, di poter accedere agli atti magari con dei momenti un po' più articolati che i dirigenti mettono a disposizione quando c'è l'accordo politico. Noi non entriamo nel merito della disciplina tecnica e degli aspetti che un funzionario applica, però ricordiamo che la parte dirigenziale di nomina fiduciaria è quella che dovrebbe collimare un po' con gli indirizzi generali politici e gli indirizzi politici noi vorremmo che non fossero quelli di creare questo cortocircuito che già è stato citato.

Noi siamo soddisfatti del secondo intervento, che è sfumato e diverso rispetto alla prima parte dell'intervento, nel senso che c'è un impegno. I colleghi che assieme a noi hanno presentato l'iniziativa diranno delle intenzioni più nello specifico, però, al di là di questa questione, noi vorremmo veramente che non ci fossero nell'Amministrazione episodi come questo, di non dover venire in Consiglio a dover parlare di persone, di funzionari, di questioni amministrative che dovrebbero essere regolate da un normale andamento che non è questo. Qualcosa che non ha funzionato c'è, Assessore, la parte dirigenziale delle due cose l'una: o non sapeva che c'era stato un accordo con lei, o se lo sapeva, ha preso male questa possibilità di creare un incontro con la parte dirigenziale che è sottostante a quella del primo livello. Sono anche queste le cose che non vanno bene, secondo noi, negli aspetti e nelle parti politiche di gestione dell'Amministrazione, perché quando ci sono delle cose che non funzionano...vediamo tutta l'evoluzione a livello nazionale di ciò che sta avvenendo nel comparto pubblico, la possibilità che c'è di intervenire quando ci sono dei comportamenti scorretti, ma quando le cose vengono regolate dal punto di vista della correttezza politica, quando una struttura funziona, l'Amministrazione funziona, queste cose non devono succedere, perché comunque qualcuno è in difficoltà. Che sia poi adesso l'Amministrazione a chiedere di revocare questo provvedimento, o che sia una parte politica o delle sensibilità politiche che chiedono di intervenire...era meglio se questa cosa non succedeva. Esistono circolari, addirittura sono state regolamentate le interviste dei funzionari con una circolare degli anni Ottanta. Ci sono quindi tutti gli strumenti per poter lavorare serenamente.

Quest'episodio non crea serenità all'interno dell'Amministrazione regionale, perché crea un precedente che, nel bene o nel male, può essere interpretato come dei Consiglieri si sono recati con un funzionario per chiedere delle informazioni e il funzionario è stato sanzionato per questo. È per questo quindi che noi chiediamo che sia revocato: perché non ci siano dei dubbi sul fondamento di un provvedimento che, se fosse stato per altre questioni, non saremmo entrati nel merito, ma che oggi è chiaramente riconducibile ad una prassi che viene spesso fatta, che viene spesso seguita e non deve essere ricondotta ad un'ingerenza politica né in un senso, né dell'altro dell'Amministrazione nei confronti di questi funzionari che sono a disposizione dei Consiglieri. Ci siamo chiesti spesso che ruolo abbiamo, che funzione abbiamo, in più con la correttezza di avvisare telefonicamente l'Assessore...noi crediamo che questo sia il minimo perché se vogliamo continuare una legislatura, evitando tutto un atteggiamento che c'è stato all'inizio di questo nostro mandato, sarebbe meglio correggere, perché va ad incrinare i rapporti...invece ci dovrebbe essere un cambiamento dei metodi che tanti abbiamo auspicato. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

L'aspetto più spiacevole è l'interpretazione che di questo fatto viene data. Nella valutazione "tecnica" di quello che è successo c'è una retrospettiva che è stata spiegata e che credo sia poi all'origine di questa richiesta. Penso che anche i colleghi sappiano che il provvedimento in sé, cioè questa richiesta, non possa essere accolta così, perché non è nelle facoltà dell'amministratore revocare.

Diverso è quanto emerso durante questo dibattito, io credo che sia stato sottolineato da molti che il rapporto fra i Consiglieri e l'Amministrazione è a vari livelli e ci sono giustamente delle informazioni, dei contatti, e non credo che ci sia mai stata da parte della maggioranza, dell'opposizione, delle forze politiche, un atteggiamento che vada nella direzione di vietare delle cose, di togliere o di non dare. Credo che qui ci sia stato sicuramente un momento di difficoltà nell'affrontare questa tematica o di disfunzione delle informazioni, che ha sicuramente creato un cortocircuito ed ha portato a quello che oggi noi stiamo discutendo. Io credo che questo debba servirci per tenere nella dovuta considerazione da una parte una prassi amministrativa che prevede alcune fasi, la richiesta deve essere fatta, e dall'altra l'affermazione che rischia di passare che non c'è fiducia tra i colleghi, nelle le richieste...e nella pubblica amministrazione...credo sia un messaggio che non deve passare, perché non è così. Io credo che l'impegno che l'Assessore si è preso vada nella direzione giusta per chiudere questo capitolo, che sicuramente non è piacevole per nessuno e non credo che l'interpretazione sia stata perché è lesa la figura dell'uno o dell'altro, c'è stato un disguido, prendiamo atto di quello che è successo, cerchiamo di superarlo e di evitare altre situazioni analoghe.

Presidente - La parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Abbiamo ascoltato attentamente, peccato, Assessore Rini, che non abbia fatto il secondo intervento subito. Ho ascoltato attentamente anche il Presidente Rollandin. Presidente, lei sa che l'Assessore Rini...nessuno meglio di lei ha potuto verificare fino in fondo quello che c'è scritto nero su bianco. Chi ci ascolta...non prendiamoci in giro, non prendeteci in giro per favore...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...adesso non vogliamo scaricare sul Sovrintendente che ha scritto la lettera, ma non prendiamoci in giro se è possibile, perché autorevolezza e autoritarismo sono due cose un po' diverse probabilmente.

Mi sembra che ci sia un impegno. Il pasticcio è stato fatto, la porcheria è stata fatta, c'è un impegno politico di chiudere, strappare, stralciare quest'atto amministrativo, a questo punto ci sono le due possibilità: andare avanti e mettere al voto con la possibilità che passi di nascosto, en cachette, o sennò che nei prossimi giorni l'Assessore Rini stralci questa porcheria. Io direi che a questo punto l'obiettivo sia il secondo e aspetteremo qualche giorno. Gentilmente se ce lo comunicherà, anche con il telefono, per noi è più che sufficiente, di conseguenza, ritiriamo la risoluzione che abbiamo presentato. Grazie.

Presidente - Grazie collega Chatrian.

Il Consiglio prende atto del ritiro.