Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1769 du 2 février 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1769/XIV - Interpellanza: "Valutazione della proposta di utilizzo dell'esperienza degli operatori sanitari non più in servizio nella riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale dell'azienda USL".

Follien (Presidente) - Punto 19 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Questa interpellanza sostanzialmente è stata presa ad esempio per evidenziare una possibilità che ci viene data dallo Stato e che è stata introdotta da poco tempo, per la precisione dall'agosto 2015, relativamente al fatto che quando ci sono dei dipendenti o dei dirigenti che vanno in quiescenza, questi possono eventualmente dare un aiuto ulteriore, gratuito e a tempo limitato, per l'Amministrazione per la quale lavoravano. In sostanza si possono mettere a servizio, ovviamente se vogliono, dell'Amministrazione eventualmente per proporre delle idee piuttosto che per fare un passaggio di consegne, piuttosto che per valutare aspetti che magari nel tempo in cui lavoravano non riuscivano a fare.

Mi è venuta sottomano una proposta di riorganizzazione - dovrebbe essere arrivata anche a lei, Assessore - sulla base della quale mi sono chiesto cosa potrebbe pensare l'Assessore di una possibilità del genere, non tanto per ciò che riguarda specificatamente questa proposta, che è solo un esempio, quanto piuttosto per come l'Amministrazione regionale, in particolare l'Assessorato della sanità, si pone rispetto all'eventualità di utilizzare in maniera più larga questa possibilità che ci viene data dallo Stato. Perché poi a volte paghiamo consulenti o facciamo altri tipi di scelte senza sfruttare appieno la possibilità che ci viene data invece da questa legge. Rispetto a questa proposta, sono qui per ascoltare la risposta dell'Assessore e, se ne vuole parlare, eventualmente a replicare in merito.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

La normativa che regola il conferimento di incarichi ai soggetti in quiescenza è l'articolo 5, comma 9, del decreto legge n. 95/2012, così come modificato in seguito nel 2015 con la legge n. 124. In particolare, il suddetto articolo recita testualmente: "È fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 5, nonché alle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori, privati o pubblici, collocati in quiescenza. Alle suddette amministrazioni è altresì fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi, o cariche di organi di governo". Questo perché una volta succedeva che i dipendenti andassero in pensione prima dei limiti e poi si conferissero loro consulenze. "Gli incarichi, le consulenze e le collaborazioni di cui ai periodi precedenti sono comunque consentiti a titolo gratuito, ma per i soli incarichi dirigenziali direttivi, fermo restando la gratuità, mentre la durata non può essere superiore ad un anno non prorogabile, né rinnovabile presso ciascuna Amministrazione". Sull'interpretazione ci sono anche delle circolari del Ministro per la semplificazione pubblica che sottolineano e rinforzano questo. Questa è la norma.

Mi permetta solo un'osservazione per questo che è comunque un fatto nuovo e che può creare, se risolto in un certo modo, anche dei precedenti, e quindi riveste sicuramente un'importanza. Sugli attuali responsabili che lei cita, quando dice che non hanno avuto il tempo, io vorrei sottolineare che non sono andati in quiescenza per limiti di età o per altre questioni, ma per una decisione loro, nel senso che per motivazioni varie non avevano più la possibilità o il desiderio di continuare a dirigere delle strutture. Uno dei responsabili ha addirittura posticipato di alcuni mesi la collocazione in quiescenza annunciata prima in un periodo e poi in un altro, per cui io penso che ci sia stato il tempo sufficiente per passare le consegne, anche per rapportarsi con i collaboratori che erano vicini da diversi anni. Tra l'altro, nello specifico, al momento del pensionamento mi sono state consegnate diverse osservazioni scritte di cui è stato tenuto conto.

L'amministrazione dell'azienda, informata su questo, ritiene che un direttore di struttura complessa entrato in quiescenza sia un'importante risorsa se dedica la propria opera gratuita nell'ambito generale dell'azienda, ma non sia proponibile il suo impiego in posizione molto simile a quella ricoperta durante il periodo del servizio attivo. Tale posizione interferirebbe, a nostro parere, con il ringiovanimento e il ricambio del personale che la normativa intende favorire. Peraltro gli incarichi sarebbero conferibili solo per un anno, quindi sarebbe un supporto limitato, mentre la gestione della struttura va presa in carico all'inizio da parte di dirigenti con una prospettiva professionale maggiore in termini di tempo, disponibilità e responsabilità gestionale. Rimane aperta la possibilità per un dirigente in quiescenza di mettere a disposizione le proprie competenze gestionali e relazionali, ad esempio nel campo delle malattie croniche a forte impatto territoriale.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - La risposta in generale ovviamente mi è piaciuta abbastanza; nel particolare io non sono entrato, né volevo entrare, è stato soltanto un esempio che ho preso per farle un ragionamento. Poi, che siano andati in pensione per questioni loro o altre questioni, la cosa è abbastanza relativa per quanto mi riguarda. Quello che invece è importante, è avere una risposta rispetto alle proposte fatte, che adesso ho avuto, perché ero rimasto abbastanza perplesso nel non conoscere la risposta data. Lei giustamente dice che per cose specifiche preferisce non utilizzarli, ma se fossero cose più generali o ambiti in cui magari ne abbiamo più bisogno possiamo intervenire in questo senso.

Io la ringrazio, spero che nel tempo utilizzi sempre più questa norma per ciò che attiene alle possibilità e alle necessità dell'azienda, ovviamente sempre in accordo con chi c'è. Questo mi sembra doveroso, l'ho anche scritto, vuol dire che credo effettivamente in un'ottica di risparmio, ma anche in un'ottica di miglioramento del servizio. Vede, io sono al lavoro, magari alcune cose le posso dire, ma posso anche non dirle, vado in quiescenza e posso tranquillamente esprimere criticità maggiori o diverse rispetto a quelle che facevo quando ero pensionato; mi sembra una cosa logica di cui tenere conto per migliorare il servizio.