Objet du Conseil n. 1502 du 20 octobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1502/XIV - Interpellanza: "Motivazioni degli indirizzi forniti agli uffici per una moratoria nell'esame delle domande di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Innanzitutto vorremmo chiarire che noi, come gruppo UVP, non siamo contrari alla costruzione di cantieri idroelettrici nelle località in cui è possibile sfruttare le risorse idriche, chiaramente senza arrecare danni all'ambiente; però, quando abbiamo consultato la delibera del 9 ottobre 2013, qualche perplessità ci è sorta, perché innanzitutto nell'oggetto della delibera si parla di "moratoria"...ecco, io mi sono andato a leggere il termine perché avevo qualche dubbio, alla fine, perché leggendo tutta la delibera ho detto: c'è qualcosa che non va; "moratoria" indica la sospensione di un'obbligazione concessa per legge o la proroga della relativa scadenza nel caso sopraggiungano casi eccezionali. Ecco, voi in questa delibera siete partiti bene, nel senso che giustamente si è messo, come tra l'altro era previsto anche nell'altra delibera del 2012...qui vorrei fare una piccola parentesi, Assessore Baccega, perché lei aveva sostenuto due tesi.
Noi ci siamo trovati diverse volte in commissione consiliare per il nuovo Piano della tutela delle acque e c'era stata una domanda con la quale le si chiedeva come ci vogliamo comportare adesso per la delibera del 2012. Lei, subito, in commissione, aveva affermato che molto probabilmente avrebbe presentato una delibera di transizione prima dell'entrata in vigore del nuovo Piano di tutela delle acque. La seconda versione che ci aveva dato invece quando il Consigliere Roscio le aveva presentato un'interpellanza, in quest'aula, è che avrebbe prorogato tel quel la delibera del 2012. Adesso noi ci troviamo con una delibera di moratoria che dovrebbe essere un fatto eccezionale...io dico che siete partiti bene nella delibera perché avete scritto - giustamente com'era scritto nella delibera del 2012 - che si agevolavano gli alpeggi e i rifugi di alta montagna per dar la possibilità di costruire delle centrali idroelettriche. C'è poi anche una voce con la quale voi dite che non si possono costruire più centrali idroelettriche, che non si possono più...più che costruire, occupare dei bacini oppure dei corsi d'acqua per centrali idroelettriche. Ecco, qui c'è da capire: ma con questa delibera voi le volete o non le volete fare? Perché poi a un certo punto qua cominciano ad esserci tutte le eccezioni, le eccezioni alla lettera c), le eccezioni alla lettera d), e allora qua abbiamo derivazioni esistenti per usi agricoli e potabili (e qui si può installare una presa per l'idroelettrico); la delibera poi non esclude...anzi, si parla di favorire il potenziamento degli impianti esistenti, perciò noi avremmo teoricamente un raddoppio degli impianti esistenti, perché si possono appunto costruire...ecco, con tutte queste sfaccettature non si capisce che tipo di delibera avete fatto, praticamente avete riaperto alla grande l'idroelettrico, qui, in Valle d'Aosta!
Noi siamo poi venuti a conoscenza e in possesso di una lettera che lei, Assessore, ha inviato all'ARPA; ho guardato subito questa lettera qua, sono andato subito a vedere la sigla e quale ufficio e che dirigente aveva scritto questo. Vi voglio leggere due passaggi, perché poi li vorrei commentare con voi e perché mi sembrano un po' forti, diciamo forti: "Premesso che si condividono le considerazioni da voi sottolineate sull'importanza del presidio del territorio che costantemente viene fornito dagli allevatori, che contribuiscono al mantenimento della cura delle nostre montagne - e adesso qui viene il bello! - si sottolinea che, proprio in considerazione di tali aspetti, l'utilizzo di derivazioni d'acqua ai fini irrigui e per l'abbeveraggio del bestiame non è sottoposta al pagamento di alcun canone"? Qui, in Valle d'Aosta, si parla dell'abbeveraggio del bestiame in montagna...ma ci mancherebbe! Ecco, io avrei scritto in fondo "ci mancherebbe"...e qui per una parte sono d'accordo anch'io..."Per quanto concerne la produzione di energia elettrica, invece, si sottolinea che nel caso di derivazioni d'acqua, sia che venga utilizzata per autoproduzione o per cessione in rete dell'energia prodotta, deve soggiacere al pagamento di un canone, in quanto si configura comunque come uno sfruttamento commerciale della risorsa idrica". Io qua dico che sono d'accordo a metà, perché se voi, in una delibera, mi dite che giustamente nei rifugi alpini, negli alpeggi, dove non arriva la corrente elettrica...giustamente, è un agrément che date a queste persone che lavorano in posti disagiati, date l'autorizzazione a fare le centraline, però qua si dice che sia per l'uno che per l'altro bisogna pagare, e poi scrivete in fondo che comunque sono delle cifre piccolissime...ma cosa c'entra? Visto proprio perché sono delle cifre piccolissime, io qua mi rivolgo a tutta la Giunta, perché qua l'Assessore Baccega non è che scrive la lettera come Assessore Baccega, eh, la scrive come Giunta, "comunica che la Giunta regionale...", quindi tutti voi!
Io mi stupisco, Presidente, Assessore Testolin, Assessore Donzel, lei che è sempre molto vicino al nostro ambiente agricolo, delle montagne e di tutto, che si possano scrivere cose del genere! Ci viene quasi detto: "è già bello che non vi facciamo pagare le concessioni per dare da bere alle mucche per irrigare i prati"! E poi mi dite anche che bisogna pagare la concessione per uno che si fa la corrente elettrica per il suo alpeggio o per il rifugio? Ma lei, Assessore Baccega, forse non è mai andato...ma almeno lei, Presidente, Assessore Donzel, quando si andava negli alpeggi e nei tramuti più alti, quando c'erano...ci sono, non quando c'erano, quei generatori che buttano fuori un fumo nero, gasolio, è tutto nero intorno con un rumore bestiale, sarà ben meglio avere una centrale elettrica! Poi se chiaramente si allacciano alla rete elettrica è giusto che paghino, perché se si allacciano alla rete elettrica è giusto che paghino, ma se non si allacciano alla rete elettrica e fanno andare quattro lampadine e la mungitrice, o quello che hanno bisogno, c'è bisogno di far pagare loro anche le concessioni? E vabbè, se è così, se voi dite che è così, va bene, allora va bene...sì, sì, ascoltiamo...
Non parliamo poi di quello che succede a livello europeo...noi abbiamo un PSR - e di questo ne parleremo poi nella mozione - che è tornato indietro già anche una volta, perché ci hanno bocciato diverse misure. Una misura che ci hanno bocciato è proprio quella dell'acqua, chiamiamola dell'acqua, adesso perdonatemi se faccio qualche errore...perché ce l'hanno bocciata? Ecco, l'ho trovato l'altro giorno, combinazione avevo già fatto tutto, però l'ho trovato l'altro giorno: qui ci sono tutte le Regioni italiane, le 14 Regioni italiane che sono state condannate - condanna europea - e riguardano l'Abruzzo, la Valle d'Aosta...sono 14 Regioni italiane che non si sono attenute alle norme per lo sfruttamento delle acque. Noi abbiamo avuto le misure dell'acqua - e lei me lo può confermare, Assessore - che ci sono state tutte bocciate proprio per questo motivo qua, perciò anche tutti i contributi che verranno dati ai consorzi, che dovevano essere dati per poter salvare i consorzi per quello che riguarda l'acqua, sono stati tutti bocciati! Ecco, questa è una vostra responsabilità per inadempienza, una vostra responsabilità, su questo e sul PSR. Le dico, Assessore, che sono curioso che lei mi spieghi proprio questa delibera, soprattutto che mi spieghi la prima parte, perché voi partite dicendo che "sono indisponibili in via generale a nuovi prelievi ad uso idroelettrico tutti i corpi idrici presenti sul territorio regionale"...allora, sono indisponibili o disponibili? Perché se poi dopo voi mettete un articoletto con scritto "salvo quanto previsto dall'articolo b), c), d), e), f), g)..." con tutte le varie cose, tanto vale che scriviate su una delibera regionale che le centrali idroelettriche si possono tranquillamente riaprire qui, in Valle d'Aosta, addirittura andiamo sui corsi d'acqua sulle irrigazioni, andiamo sugli acquedotti, su tutto quello. Capisco che può essere un'entrata per l'Amministrazione regionale, lo capisco, però facendo altri...raddoppiamo tutto, con questa delibera possiamo raddoppiare tutto! Grazie.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
Io proverò a rispondere a tutti i quesiti, anche se le motivazioni degli indirizzi forniti dagli uffici l'interpellanza chiedeva le motivazioni che avevano determinato un certo provvedimento, provvedimento che noi riteniamo consono e che ha visto un percorso che ci ha portati all'approvazione della nuova delibera, che conferma la moratoria; come ho detto in commissione, è una moratoria che è stata ampiamente apprezzata anche a livello europeo. Vi ho fornito il documento che evidenziava il fatto che c'era stato da parte dell'Europa un plauso alla moratoria della Valle d'Aosta. Un provvedimento che ha visto coinvolte tutte le Strutture regionali, dall'Agricoltura all'Industria, all'Ambiente, alla Sovraintendenza ai beni paesaggistici e culturali, al Consorzio pesca, all'ARPA. Le stesse Strutture sono poi state coinvolte nei diversi tavoli per la definizione del deflusso minimo vitale, in particolare quello di CVA e per la definizione degli indicatori dei database per l'aggiornamento del Piano di gestione del distretto di bacino del fiume Po, che andrà in approvazione entro fine anno. Inoltre il provvedimento ha visto un confronto in III Commissione, proprio quello che lei ha citato e che ribadisco io...mi sembra che ci siano stati diversi interventi, gli interventi li ho tutti qua, e mi sembra di avere avuto, rispetto agli indirizzi politici che venivano dati, delle sottolineature abbastanza significative.
Io direi che in questo Consiglio - mi sono andato a legger un po' di passaggi -, in momenti diversi ma con toni abbastanza uniformi, sono stati invocati provvedimenti sulle derivazioni di acqua per la produzione di energia idroelettrica. Non sempre, però, è stata riconosciuta l'esistenza di un provvedimento di moratoria delle nuove derivazioni. In tutte le interpellanze si è sempre chiesto che fossero individuate le aree del territorio inibite ai prelievi. Noi abbiamo sempre risposto che avevamo la moratoria in corso e la risposta da parte vostra è sempre stata che non era sufficiente. Nei fatti l'opposizione ha sempre ritenuto la moratoria forse incompleta, poco utile, insistendo quindi sull'individuazione di aree vietate alle derivazioni, pensando così di bloccare le domande già presentate (cosa, questa, impossibile). Il provvedimento del 2012 ha comportato la riduzione delle nuove domande solo ai casi di co-utilizzo e nelle aree isolate. Nel frattempo gli uffici hanno lavorato sviluppando nuove metodologie di valutazione di impatto delle derivazioni che sono divenute standard nazionale, un grande lavoro di ricerca degli uffici con ARPA e Consorzio pesca sviluppato per le aree montane. Gli uffici hanno anche collaborato, in sede di Autorità di bacino, ad affinare le analisi di definizione delle pressioni dei corsi d'acqua. Ora, la pianificazione di distretto padano sta per concludersi con il piano di gestione che verrà approvato, appunto, a fine anno. Questo per dire, in sintesi, che il mercato dell'idroelettrico sta mutando, è cambiato in modo significativo. Si è voluto dare impulso ai controlli delle derivazioni esistenti facendo emergere, al di là di poche situazioni, una realtà fisica di apporti di acqua, che stanno mutando; quindi gli indirizzi del 2012 iniziavano ad essere troppo stretti, ma non perché troppo penalizzanti, bensì perché non in grado di governare una realtà che, sulla base di studi effettuati e degli approfondimenti tecnici, è mutata.
La delibera del 2015 che abbiamo approvato, quindi, la n. 1436, è più complessa di quella del 2012, proprio perché recepisce tutta una serie di impulsi innovativi, però ne conserva l'impostazione di moratoria - per rispondere a uno dei suoi quesiti - delle nuove derivazioni, prendendo atto di alcune criticità emerse in questi anni. Il settore irriguo necessita di investimenti che potrebbero essere in parte soddisfatti, consentendo il co-utilizzo a scopo idroelettrico delle acque derivate a scopo irriguo. Rispetto al 2012, si consentono anche variazioni di prelievo nel periodo, rispetto a quello irriguo, per tenere conto dei picchi di portata primaverili e autunnali, rendendo così maggiormente economici gli interventi. Si conferma che devono essere rivisti i quantitativi derivati per tenere conto delle reali esigenze irrigue e che deve essere rilasciato il deflusso minimo vitale, salvaguardando però gli usi irrigui. Per le aree isolate si scoraggiano le iniziative speculative, giustamente, prevedendo che non è possibile allacciarsi alla rete, dove questa dovesse mai arrivare, se non rinunciando alla derivazione. Si consente la presentazione di domande da parte degli Enti locali e delle controllate regionali per assicurare, anche in questo caso, una valorizzazione economica ai fini pubblici della risorsa. Un provvedimento, però, che avvia anche l'aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque - questa è la fase transitoria - puntando fortemente sulla consultazione e sul coinvolgimento pubblico sin dall'inizio della procedura.
Non c'è ancora una bozza di piano, ma si comincia con il condividere l'analisi delle criticità e si chiedono contributi per le fasi successive. Si interviene sulle istruttorie in atto - le famose domande presentate prima - imponendo l'utilizzo di una metodologia sviluppata in ambito di Autorità di bacino del Po per valutare l'impatto della derivazione. Si rende così più oggettiva l'istruttoria, basandola su indicatori oggettivi condivisi a livello scientifico. Si disciplina, infine, la fase di sanzione dei superi, dei prelievi, fissando precise ed oggettive procedure di valutazione. Certo, è un provvedimento complesso, non a caso abbiamo ritardato qualche mese per portarlo in Giunta, ma è valido, in attesa che sia completata la fase di aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque nel quale definire il quadro complessivo di governo delle acque a livello regionale, che sarà certamente riportato nelle commissioni competenti e in questo Consiglio regionale.
Con questa riflessione di carattere generale, ripercorrendo i motivi della delibera, credo di avere risposto esaustivamente ai suoi quesiti; se eventualmente vuole poi degli approfondimenti, li valuteremo. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Guardi, Assessore, lei ha letto tutta una relazione che le hanno preparato gli uffici; però, anche in base a quello che ho detto prima, e nonostante lei abbia detto che a noi diverse misure per l'acqua nel PSR sono state bloccate, sono state cancellate, se lei addirittura si va a leggere il piano che state approntando, che state finendo - che dovrebbe già essere finito, ce l'avete anche inviato il Piano di tutela delle acque -, spingete molto su questo punto: dite appunto che una nuova programmazione comunitaria è in corso di avvio, che ha introdotto novità importanti, in particolare l'adozione dei piani di gestione e che l'applicazione dell'articolo 9 costituisce i criteri fissati per la condizionalità per il settore delle risorse idriche che possono incidere in modo significativo sulla disponibilità dei fondi. Ecco, allora adesso per i 7 anni potete cancellarlo questo, perché le disponibilità dei fondi non ci sono! Questo è quello che mi ha appena detto lei...
Le dico poi un'altra cosa (io non volevo dirlo all'inizio, mi è passato per la testa, non volevo dirlo, ma lei me lo sta tirando fuori): allora, coloro che prima del 2012 avevano già presentato tutte le domande, già tutte pronte, per poter fare gli impianti che dovevano fare, probabilmente sono stati anche abbastanza lungimiranti, quelli che hanno costruito magari prese di captazione e tubature più capienti, perché adesso possono raddoppiare tutti i loro impianti! Allora, con tanti impianti, voi sulla delibera potevate mettere nome e cognome e c'era già tutta la lista delle persone o degli imprenditori che potevano fare queste operazioni...privati, eh, io parlo di privati...ma forse questo sarebbe il momento anche di aiutare la gente comune, tutti, non solo qualche privato o qualche Comune fortunato che può fare lavori del genere. Bisognerebbe anche rivolgere un po' un pensiero a chi magari è più sfortunato perché non ha risorse idriche o non riesce a fare delle captazioni del genere, affinché possa usufruire di questo bene, che è un bene comune, cioè l'acqua.
Lei mi dice poi che questa delibera si è studiata per un bel po'...forse il piano è un piano che bisogna studiare, che bisogna fare, ma la delibera penso l'abbiate fatta in 2-3 giorni, perché avete copiato la delibera del 2012 aggiungendoci qualcosa, poiché se voi leggete la delibera del 2012 le premesse, la partenza, i rifugi, gli alpeggi e tutte le altre cose sono tutte uguali! Ecco, avete solo aggiunto un qualcosa in più: la "moratoria eccezionale", perché il termine è proprio per qualcosa di eccezionale, e l'eccezionale è venuto dalle lettere a), b), c), d), e), f), g) e...avanti, con tutto quello che potevate mettere! Vi siete sempre salvati ogni articolo - basta leggere la delibera - con il minimo deflusso vitale, quello ci deve sempre essere! Vi assicuro che il minimo deflusso vitale è un grosso problema, è un grosso problema che è sempre esistito. Lei ha detto che ci sono i cambiamenti climatici...è proprio per questo che ci sono grossi cambiamenti climatici. Io ho lavorato per molti anni sul territorio e sono cambiate diverse cose, e un grosso problema, sempre per queste centrali, era il minimo di deflusso vitale. Allora non basta scriverlo, bisogna controllarlo, bisogna seguire, questa è la cosa principale.
Come le dicevo prima, qui non si è contro le centrali idroelettriche, l'ho ribadito all'inizio, gliel'ho detto subito che noi, come gruppo dell'UVP, non siamo assolutamente contro le centrali idroelettriche, anzi, dove si possono fare è una risorsa, come ha dichiarato lei dopo che è stata presentata questa delibera, è una risorsa importante per la nostra Regione, però dove si possono fare! Noi abbiamo sempre detto che è vero che si dovrebbe fare una carta, una mappa delle zone dove si possono fare le centrali idriche e dove si possono sfruttare le acque. Ci sono invece delle zone in cui, per la carenza, per le problematiche che adesso non so quali potrebbero essere, non si può fare nessuna centrale; questo è quanto si chiedeva, ma non mi sembra una cosa così stupida, solo questo. Io spero, se notificate la delibera alla Comunità europea su questa ulteriore moratoria, che anche per questa delibera si abbia un'ulteriore plauso, perché non ne sono proprio certo! Grazie.
Presidente - Punto 19 all'ordine del giorno.