Objet du Conseil n. 1167 du 22 avril 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1167/XIV - Interpellanza: "Problematiche relative all'applicazione delle disposizioni attuative delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche".
Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Nogara, ne ha la facoltà.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Con quest'interpellanza abbiamo voluto portare all'attenzione del Consiglio le problematiche relative all'applicazione delle disposizioni attuative delle norme tecniche per la costruzione in zone sismiche. Problematiche già sollevate dal gruppo ALPE nell'ottobre 2014, ma noi con quest'interpellanza vorremmo principalmente puntare il dito sul periodo che va dal 1° luglio 2009 al 21 novembre 2013 ed è quanto si richiede con la domanda n. 4 della nostra interpellanza: "se sia legittimo che l'Ufficio sismico regionale a tutt'oggi possa continuare a pretendere dai progettisti modellazioni antisismiche per zona di pericolosità 3 su progetti eseguiti per zona amministrativa 4 a fronte di una classificazione mai legittimata prima della legge 23/2012 per il periodo di cui in premessa e quali azioni intenda adottare per dare una corretta risposta ai cittadini interessati dal problema". Per capire bene la cosa, vorrei leggervi la presentazione appunto dell'interpellanza - questo io lo pongo a tutto il Consiglio, perché mi sembra una cosa un po' fuori dalle righe -, ci si trova di fronte a questa problematica: un fabbricato concessionato e realizzato nel periodo tra il 1° luglio 2009 e il 21 novembre 2013 e collaudato prima del 21 novembre 2013 ha ottenuto l'agibilità senza dover aspettare il parere dell'Ufficio sismico ai sensi dell'articolo 62 del DPR 380 del 2001, rispetto ad un altro sempre concessionato e realizzato in quel periodo, ma collaudato dopo il 27 novembre 2013, cioè una settimana dopo che io faccio il collaudo tutto quello che è valso per le altre concessioni che sono state date in questo periodo...non dico una settimana, il giorno dopo non era più valido...non viene data la concessione, l'abitabilità. Questo è il problema principale che vogliamo portare.
Se però guardiamo a ritroso tra delibere di Giunta, leggi regionali, circolari applicative e decreti ministeriali, impera una grande confusione, perché non si capisce chi abroga cosa...ma soprattutto una chiara indicazione su come ci si doveva e ci si deve comportare per affrontare questa problematica. Si vuole quindi capire se il decreto ministeriale del 2008 con la sua entrata in vigore ha reso inefficaci tutte le DGR regionali in vigore. Non si capisce allora perché, se con la legge n. 23 del 2012 in cui vengono abrogate attraverso la DGR 1603 le DGR 5130 e la 2182...cioè quello che voglio dire è che non si capisce se quando è entrato il decreto ministeriale del 2008 ha abrogato tutto e non si capisce perché poi nel 2012 noi con una DGR abbiamo abrogato delle leggi che dovevano già essere abrogate dal 2008 teoricamente.
Ci imbattiamo poi in una comunicazione in merito all'applicazione delle norme in materia sismica a firma dell'ex Assessore Viérin e del Presidente della Giunta Rollandin. Questa comunicazione, questa circolare è datata 2011, ci dice che per i calcoli bisogna attenersi a quanto previsto dal decreto ministeriale 2005 e poi in neretto dice questo: "si sottolinea pertanto che dal 1° luglio 2009 le norme tecniche per la costruzione di cui al decreto ministeriale del 14 settembre 2008 si applicano indistintamente a tutte le costruzioni indipendentemente dalla zona classificata sismica in cui sono realizzate". Sempre in neretto dice però: "si evidenzia inoltre che per il momento non sono modificate le procedure di controllo a campione stabilite dalle norme statali e regionali che rimangono quindi in vigore per i soli tre comuni che erano classificati in zona 3", ecco, questa è una circolare del 2011. Allora, Assessore, io mi ero letto la risposta che lei aveva già fornito al collega Roscio quando ha fatto la sua interpellanza, lei praticamente nella sua risposta aveva detto che con l'entrata in vigore del 2008 si abrogava tutto, allora non si capisce perché si è dovuto abrogare prima con la DGR 2012, poi con queste comunicazioni che avete fatto, che invece bisognava mantenere le zone 3 solo nei tre comuni che erano previsti...io vi dico queste cose per la gran confusione che c'è in questo settore, non per altro.
Arriviamo alla domanda n. 2: "dove si evince che le NTC 2008 fissano i criteri per la classificazione sismica, che stabiliscono che ad un dato valore di accelerazione Ag corrisponda una classificata zona sismica, che rendono inefficace la classificazione sismica operata dalle Regioni". Qui mi vorrei avvalere praticamente di un parere del dottor ingegnere Cicchiello, che è il Vicepresidente della Commissione Strutture Ordine ingegneri Monza e Brianza, Responsabile Ingegneria antisismica, c'è il portale, autore di testi specialistici in materia di progettazione antisismica. Cita proprio questo: "le NTC del 14 gennaio 2008 non fissano i criteri per la classificazione sismica, né stabiliscono se ad un dato valore di accelerazione corrisponde una determinata zona sismica"; se, ad esempio, dal calcolo per un determinato sito si ottiene un valore dell'accelerazione massima al suolo con probabilità di superamento del 10 percento in cinquant'anni, pari ad ag 0,08 non significa che quel sito, in base all'ordinanza n. 3519 predetta, si trova in zona 3, ma vale per quel sito la classificazione ufficiale stabilita dal provvedimento regionale. Questo perciò vuol dire...e questo si evince dappertutto, si evince anche dal decreto ministeriale del 2008...loro ti dicono: "l'ag è questo", ma è la Regione che deve stabilire in che zona siamo: se in zona 3 o in zona 4. Io mi riferivo principalmente a quel periodo, diciamo, che era rimasto...che non si sapeva che cosa bisognava attuare e ormai, lei lo sa benissimo, ci sono un sacco di pratiche ferme proprio per questo motivo. Allora, innanzitutto bisognerebbe risolvere questo problema, questo grosso problema, perché c'è gente che si trova ad aver presentato l'agibilità, chiesto l'agibilità due giorni dopo la scadenza del 2013 e non gli è stata data, ecco, questo mi sembra un po' un controsenso.
Vorrei poi dirle un'altra cosa: noi portando tutto in zona 3 abbiamo creato dei grossi problemi, ma non sul nuovo, perché sulla costruzione nuova la modellazione si fa, ma incominciamo a ragionare sul vecchio, se lei vuole fare un ampliamento in base al piano casa, per esempio, io dico anche solo un balcone, le chiedono la modellazione, le chiedono la modellazione di tutta la casa vecchia. Allora, io questo non è che...ma io mi immagino che se viene chiesta la modellazione, a parte i costi maggiori, ma poi viene fatta anche un po' venire...allora che senso ha fare delle cose del genere? Poi in questo modo qua...proprio per quello che le dicevo, una modellazione implica un costo superiore e chi vuole fare un piano casa si blocca immediatamente quando gli vengono presentati i conti per fare una cosa del genere, ecco, diciamo, che già nel periodo di crisi che abbiamo già in questo momento, quando succedono queste cose, accentuiamo ancora le cose. Io, Assessore, perciò le chiedo - io mi sono già letto tutta la risposta che aveva dato al collega Roscio - se mi può dare una risposta chiara e precisa su quel periodo, che è molto importante, che sbloccherebbe già moltissime situazioni che sono ancora in bilico. Lascerei, se ha voglia, al mio collega Roscio incrementare ancora quest'intervento. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio. Tengo a precisare che lei ha ancora un minuto di tempo, deve essere un intervento contenuto. Grazie.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Cercherò di essere breve, soprattutto sintetico, il mio collega Nogara ha già ben illustrato il tema dell'interpellanza, è giusto per fare una richiesta all'Assessore. Nella precedente occasione lei giustamente ci aveva fatto tutto un riepilogo della normativa a partire dal DPR 380 del 2001 per arrivare all'ultima DGR della Giunta regionale. Un'evidenza, al di là degli incontri, delle normative e delle DGR, è però che ad oggi permangono delle criticità soprattutto in quel periodo che è stato ricordato. È evidente che noi non possiamo andare ad intervenire sulla normativa nazionale, perché non abbiamo competenza come Regione. La richiesta a lei come Assessore è che ci prospetti delle vie di uscita per risolvere il problema, perché poi queste criticità rimangono in capo ai cittadini, a quelli che devono fare le opere e su questo io credo che lei ci debba prospettare delle vie di uscita politiche e conseguentemente anche dirigenziali da mettere in campo. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere per la risposta. Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
Colleghi Consiglieri, è vero, abbiamo già affrontato questa tematica e mi fa piacere che tutti e due abbiate preso atto del fatto che c'è una complessità rispetto alla normativa antisismica che davvero ci fa rabbrividire. Io non voglio stare a ripercorrere tutte le problematiche e le normative antisismiche che in questi dieci anni ci hanno comunque richiamato ad approfondimenti e a verifiche, ma parto dal concetto che l'introduzione delle nuove norme tecniche di costruzione del 2008 definiscono i principi generali per il progetto, l'esecuzione e il collaudo delle costruzioni e forniscono i criteri generali di sicurezza a tutela della pubblica incolumità; è quindi da ritenersi superata la disposizione per la quale si poteva evitare di progettare con criteri sismici. Le norme tecniche del 2008 consentono un approccio semplificato alla progettazione antisismica, per alcuni tipi di costruzioni e anche per gli edifici di civile abitazione, laddove questi ricadano in zona 4. Occorre precisare però che questa semplificazione prevede comunque che venga fatta una verifica dell'azione sismica, anche se con modalità più semplici. Non è previsto che possa essere omessa la verifica sismica in nessun caso. Riassumendo, quindi, proprio dal 1° luglio 2009 la progettazione antisismica si applica indistintamente a tutte le costruzioni, indipendentemente dalla zona di classificazione in cui sono realizzate. È vero che fu inviata una nota a firma dell'Assessore e del Presidente a tutti i sindaci, i presidenti degli ordini, ai collegi professionali, al Presidente del Consiglio permanente degli Enti locali; furono organizzati dei corsi di formazione per tecnici comunali, per segretari comunali, per rappresentanti delle professioni e, sulla base di questo, insomma, devo dire che c'è stata ampia informazione, ma, malgrado questo, ci sono ancora delle criticità che vanno affrontate. Con la legge regionale n. 23 del 31 luglio 2012, che recita: "Disciplina delle attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche" e le relative disposizioni attuative è stata stabilita la nuova classificazione delle zone sismiche, individuando ai soli fini amministrativi tutti i comuni in zona 3. Le Regioni non possono disporre sul piano tecnico norme diverse da quelle dettate dalle norme tecniche di costruzione del 2008. È proprio a partire da quel momento pertanto che le attività di vigilanza che vengono espletate dall'ufficio dell'Amministrazione regionale sono state estese a tutti i progetti di opere realizzate in tutti i comuni della Valle d'Aosta.
Entrando quindi nel merito delle risposte ai quattro quesiti, rispondendo al quesito n. 1, ribadisco che l'entrata in vigore delle norme tecniche di costruzione del 2008 ha disposto la progettazione con criteri antisismici su tutto il territorio italiano, facendo quindi venire meno il disposto della delibera di Giunta n. 5130 del 30 dicembre del 2003 per la parte riguardante la non obbligatorietà della progettazione con criteri antisismici sui comuni ricadenti in zona 4 (erano ben 71 i comuni). Le norme tecniche del 2008 fissano le modalità di progettazione delle strutture nuove e la verifica di quelle esistenti sulla base delle prestazioni che gli edifici devono garantire in presenza di eventi sismici. In particolare l'obiettivo è il controllo del livello di danneggiamento della costruzione a fronte dei terremoti che potrebbero verificarsi sul sito di costruzione, l'azione sismica è valutata a partire da una pericolosità sismica di base, i cui valori rappresentativi sono definiti per tutto il territorio italiano dalle stesse norme tecniche di costruzione del 2008 e sono riportati nell'allegato b delle norme. La pericolosità sismica di base è quella definita dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, che fissa i criteri per l'individuazione delle zone sismiche e l'aggiornamento delle medesime. Individua quattro zone caratterizzate da quattro diversi intervalli di valori di accelerazione: il famoso ag da lei indicato. La distribuzione dei valori di accelerazione è fatta sulla base di un grigliato i cui nodi distano tra loro non più di 10 chilometri, superando quindi il concetto introdotto dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri di pericolosità associata ai limiti dei confini comunali. È molto tecnica, mi rendo conto, faccio fatica anch'io a stargli dietro...ma, in relazione ai valori di accelerazione riportati nell'allegato, deriva la classificazione sismica del territorio regionale, come ho già detto, individua praticamente tutti i comuni in zona 3, fatto salvo i comuni di Donnas, Fontainemore, Lillianes e Perloz e il comune di Pont-Saint-Martin che è interamente classificato in zona 4.
Quesito n. 3: "dove si specifica che la delibera di Giunta fa distinzione tra la zona 4 di pericolosità e zona 4 amministrativa", non vi è un'esplicita distinzione tra aspetti legati alla pericolosità e aspetti amministrativi nel provvedimento deliberativo. L'unica distinzione è legata al fatto che, come già detto anticipatamente, questa delibera disponeva la non obbligatorietà della progettazione con criteri sismici per i comuni in zona 4, invece adesso non si può più fare.
Rispondendo al quarto quesito, sulla base di quanto sopra precisato, a partire dal 1° luglio 2009 tutte le costruzioni realizzate sul territorio dovevano e devono essere progettate considerando l'azione sismica così come disposto dall'entrata in vigore delle norme di costruzione del 2008. La Regione non aveva e non ha facoltà di disporre diversamente da quanto dettato dalle norme tecniche di costruzione del 2008. Dal 2003 i soli comuni di Courmayeur, Pré-Saint-Didier e Valtournenche...e per tutti i comuni a partire dal 1° luglio 2009 l'entrata in vigore delle norme tecniche di costruzione...il rilascio del certificato di agibilità è regolamentato dall'articolo 62 del DPR n. 380, che prevede che il certificato di agibilità "è condizionato all'esibizione di un certificato da rilasciarsi dall'ufficio tecnico della Regione, che attesti la perfetta rispondenza dell'opera eseguita alle norme del capo IV del DPR". Va detto che il legislatore valdostano nell'approvare la legge regionale n. 23 del 2012 all'articolo 12, quando si parla di collaudo statico, aveva previsto un comma col quale si disponeva che gli obblighi dell'articolo 62 del DPR 380 venivano assolti con l'acquisizione del collaudo statico, quindi non si doveva fare altra cosa; comma successivamente abrogato, perché oggetto di ricorso da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e con la delibera di Giunta n. 40 del 2014 redatta di concerto con il CELVA e condivisa al tavolo tecnico dell'Ufficio sismico e degli ordini professionali...è stato regolamentato l'iter per il parere da parte dell'Ufficio sismico che viene rilasciato su richiesta del Comune territorialmente competente, previa verifica che quanto realizzato risponda alle norme in materia sismica. L'Ufficio sismico, quindi, chiede legittimamente di produrre documentazione integrativa, che dimostri anche in maniera semplificata che comunque complessivamente il livello prestazionale dell'edificato è quanto richiesto dalle norme tecniche di costruzione del 2008 - ho finito Presidente - solo per quei casi in cui nella progettazione non è stata considerata in nessun modo la parte sismica, contrariamente invece a quanto previsto dal paragrafo 2.7 delle norme tecniche di costruzione del 2008.
Concludendo, sulla base di questa normativa vigente, non si può assumere legittimamente un comportamento diverso. Ribadisco che tale situazione è riconducibile ai soli progetti realizzati dal 1° luglio 2009 al 21 novembre 2013 e che il numero di casi per i quali è stata richiesta un'integrazione fino ad ora corrisponde a meno del 20 percento di tutte le richieste pervenute e che si presume andrà a diminuire nel tempo. Se ci sono da fare ulteriori approfondimenti, gli uffici sono a disposizione, ci siamo già confrontati una volta con il Consigliere Roscio al di fuori dell'ambito istituzionale, ma proprio per affrontare una tematica che è certamente complessa, certamente ancora da approfondire, sulla base di questo, gli uffici sono a disposizione, se vogliamo poi anche organizzare una riunione, siamo a disposizione in questo senso. Grazie.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Cerco di ripercorrere brevemente quanto ha detto l'Assessore e poi provo a fare un ragionamento. Assessore, ha ricordato di nuovo tutto l'iter che si è avuto dal 2009 in poi ed è evidente che dal 1° luglio 2009 non si può più derogare al fatto che si può progettare con criteri antisismici. Ha detto l'Assessore che le Regioni non possono in alcun modo derogare a questo e su questo siamo d'accordo. C'è però un fatto: che se le norme tecniche entravano in vigore nel 2009 e per cui da quel momento bisognava continuare...cioè bisognava progettare in maniera antisismica, c'è anche una cosa evidente: che la Regione ha avuto, diciamo, una certa pigrizia, un certo ritardo nel recepire questo, perché la legge a cui si fa riferimento è solo del 2012, la delibera di Giunta che recepisce la legge è solo del 2013. Ecco perché poi c'è il problema anche a livello dei progettisti, ma soprattutto a livello dei cittadini: perché in quel periodo lì, mentre le norme tecniche dicevano: "fate la progettazione antisismica", la Regione ha continuato per quattro anni a dire: "non ce n'è bisogno, eravamo in classe 4, continuate a non farlo". Ecco dove viene fuori il problema, per cui adesso...noi l'analisi del problema...l'abbiamo capito ormai, cioè quello che noi chiedevamo: è come facciamo ad uscirne da questa situazione. È lì che noi aspettavamo con quest'interpellanza una proposta per riuscire a cercare di individuare delle soluzioni, delle strade per... Ha ricordato l'Assessore che si era provato facendo la questione del collaudo, ma che poi era stata abrogata, perché c'erano i ricorsi, ma forse cercare di fare un ragionamento tra l'agibilità che è in capo al Comune e il certificato che deve rilasciare la Regione...magari qualche idea si potrebbe prospettare. Noi cercheremo magari di ritornare ancora su questo tema, ma sollecitando proprio perché ci sia...non so come dire...non solo un'analisi del problema, ma qualcosa di propositivo per uscire da questa cosa, perché è vero che l'Ufficio sismico richiede legittimamente la progettazione, è anche vero che i casi sono inferiori al 20 percento, ma la nostra iniziativa riguardava proprio quel 20 percento di casi, perché su quelli che sono venuti dopo, dove non ci sono problemi, ovviamente non andiamo a sollevare questioni. Chiediamo però che su questa questione, indipendentemente poi dal fatto che ci siano responsabilità singole, ma siccome la Regione...come dire? ha avuto un certo ritardo nel normare, ma su questo ritardo siamo accomunati a molte altre Regioni, perché...non so come dire...anche il Trentino è arrivato nel 2012, anche l'Umbria nel 2012, la Toscana addirittura nel 2014, ma, com'è già stato ricordato, la Protezione civile nazionale ricorda una cosa, che...ammette che dal 1° luglio l'entrata in vigore delle norme tecniche...devono essere recepite a livello nazionale, però dice che la classificazione sismica è utile solo per la gestione della pianificazione, per il controllo del territorio da parte degli enti preposti, quindi non è stringente in quel senso lì. Allora, su quel periodo intermedio forse si potrebbe provare ad uscirne non dal punto di vista normativo, ma dal punto di vista politico su questo, quindi cercando qualche strategia, ovviamente noi non possiamo scavalcare lo Stato nel fare le norme, ma cercare di adattare al nostro territorio, soprattutto visto che alla fine è la Regione che ha cercato di...non è che ha cercato, ma in qualche modo la Regione ha ingenerato delle confusioni, quindi spetta alla Regione cercare di uscirne in questo senso. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Roscio. Credo che con questo punto all'ordine del giorno possiamo concludere i lavori della mattinata e auguro a tutti buon appetito. I lavori riprenderanno alle 15,30.
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La seduta termina alle ore 12,55.