Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1166 du 22 avril 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1166/XIV - Interpellanza: "Situazione dell'esame della proposta di programma di sviluppo rurale 2014/2020, da parte dei servizi della Commissione europea".

Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

È semplicemente un atto di cortesia quello di chiedere il rinvio, perché, essendo l'Assessore, dal nostro punto di vista, chiamato in causa da quest'interpellanza...come dire? non volevamo accanirci nel momento in cui non è in ottima forma, ecco, tutto qui, ma se naturalmente il Presidente può rispondere a quest'interpellanza, io vedrò di glissare sulle questioni che magari riguardano direttamente l'Assessore e di concentrarmi sullo spirito di quest'interpellanza...un grosso lavoro è stato fatto per redigere il programma di sviluppo rurale. Noi sappiamo che il programma di sviluppo rurale è fondamentale per lo sviluppo della nostra agricoltura e in particolare, lo abbiamo ripetuto in questi anni, nel caso della zootecnia non si tratta solo di sviluppo, ma si tratta in alcuni casi di vera e propria sopravvivenza, si lotta per sopravvivere. La natura delle domande di cui si chiede risposta quindi nasce dal fatto che un grosso lavoro è stato fatto anche dalle associazioni di settore per contribuire con delle proposte. Nel momento in cui il piano è stato votato e recepito dal Consiglio regionale si erano create delle aspettative e poi si sa benissimo che ci sono delle autorità che devono in qualche modo dare delle risposte...che si trovano a Bruxelles, però si è come avuta la sensazione che una parte, diciamo, delle proposte avanzate dalle categorie fosse già in qualche modo stata bypassata nel momento della trasmissione degli atti a Bruxelles. In qualche modo si fosse già detto subito: "eh, ma no, queste cose non vanno bene", prima ancora che arrivassero a Bruxelles e senza spiegare fino in fondo, in modo chiaro alle associazioni la partita che si stava giocando. Le associazioni, soprattutto quelle del settore zootecnico, hanno cercato, attraverso la proposizione di alcune misure che erano la mastalgia, la lotta alla mastite e alcune proposte sulla monticazione, di trovare quelle formulazioni che consentissero di avere quello che in sintesi si chiama "un sostegno diretto alle aziende", senza aggirare le normative europee, ma in qualche modo di garantire delle risorse alle aziende, che naturalmente correttamente conducono la loro azienda. Questo non deve scandalizzare nessuno, cioè le grandissime aziende agricole di tutta Europa, quelle gigantesche, quelle che hanno ettari e ettari di seminativo, quelle che hanno trecento-quattrocento capi da latte in una sola azienda ricevono tantissimi aiuti dai fondi comunitari. Il meccanismo è che si tratta di un'attività quasi industriale, se non industriale, mentre le nostre piccole realtà, che pure ricevono questi aiuti, alle volte con questi aiuti non riescono, diciamo, a reggere la competizione nei territori di montagna.

Il ragionamento quindi è che la costruzione di queste misure è finalizzata in qualche modo a consentire un'attività in queste difficili realtà. È chiaro che se durante il percorso del piano di sviluppo rurale emergono delle criticità come quella che credo sia emersa, che è relativa alla banda larga, alla necessità di attuare comunque dei programmi comunitari, che, secondo me, sono assolutamente importanti, da qualche parte bisogna tirare la coperta. Io penso che uno dei deficit maggiori che ci sia stato - ecco perché ribadisco che...l'Assessore non è qui, me ne dispiaccio, io avrei rinviato -, uno dei limiti maggiori che si riscontra è questo collegamento tra le decisioni del Governo regionale - la metto così? - e il lavoro che fanno le associazioni di categoria, perché, secondo me, ci sono dei passaggi di costruzione delle misure, dei passaggi per andare a dare le risposte ad un settore che è naturale, come succede in tutte le attività, non ci sia coincidenza perfetta tra l'idea che ha un Governo regionale e le associazioni, ma alle volte non c'è neanche la comunicazione, alle volte ci sono delle informazioni imprecise, imperfette. Uno dice: ho fatto un grosso sforzo, un grosso lavoro in una direzione, dopodiché, se me lo dicevano prima, magari concentravo le mie energie altrove, oppure non ci siamo capiti fino in fondo.

Secondo me, quindi si è creato un...diciamo non c'è stato un dialogo forte che in qualche modo abbia consentito alle categorie di produrre quelli che sono anche i loro contributi, cioè se qualcuno diceva: "guarda, è inutile che lavori in quella direzione, prova a lavorare in quell'altra", uno provava a trovare delle altre misure. Dalle informazioni che ho io, so che il Governo regionale adesso sta tentando, per esempio, il sistema della monticazione, di trovare altre risposte rispetto a quelle proposte dalle categorie. Bene, vuol dire che siamo nell'idea che, diciamo, delle risposte vanno comunque cercate e costruite all'interno di questo programma di sviluppo rurale, così come a titolo di esempio cito questo problema non indifferente della comunicazione tra categorie e l'Assessorato...il fatto che, per esempio, si era creato - credo - un falso allarme rispetto alle misure che riguardavano la monticazione, diciamo, di quelle...per il fatto che noi aggreghiamo più aziende, semplicemente perché ci sono problemi relativi a modelli diversi che vengono usati già nel resto d'Italia per segnalare questo tipo di attività. Anche qui quindi io credo che migliorare i rapporti, la comunicazione tra il Governo regionale e le associazioni molti problemi li risolva, altri invece credo debbano essere affrontati con un piglio di maggiore tempestività, perché, mentre io scrivevo quest'interpellanza...che evidentemente cerca di dare l'informazione nei tempi opportuni alle aziende, perché il fatto che certe misure ci siano o non ci siano determinano anche di strutturare in modo diverso l'azienda, non è la stessa cosa avere un certo numero di capi o non averlo, averne di più, averne di meno...adesso le nuove norme daranno delle indicazioni, ma, ahimé, nel momento in cui arriva l'approvazione del piano, le aziende non è che si ristrutturano dalla mattina alla sera. Prima quindi si riesce ad avere un certo tipo di informazione meglio è e soprattutto...non le chiedo di rispondere su questo, perché assolutamente non era nel piano...ma lo scoprire che a livello ministeriale si cambiano dei codici nelle indicazioni del pascolo, che rischiano di mettere a rischio tutto il lavoro fatto per inquadrare le domande...e quindi, nel momento in cui c'è il via libera al piano, noi rischiamo in qualche modo di non avere pronte tutte le domande, perché bisogna andare a correggere tutti i codici. Su questo, diciamo, al momento o oggi a livello ministeriale non c'è una risposta precisa...ci impone davvero di fare grande attenzione, perché in passato ci siamo trascinati dietro questa storia del verde agricolo infinita...ecco, che non sia questa volta veramente il Ministero con la storia di un codice per indicare il tipo di pascolo a far saltare tutte le domande della Valle d'Aosta, a rimetterci in quel caos in cui faticosamente in questi cinque anni stiamo cercando di uscire per dare di nuovo garanzie e solidità alle nostre aziende. Grazie.

Presidente - Per la risposta, chiede la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Sì, grazie.

Ringrazio il collega anche per la sensibilità che aveva nel rinviare quest'argomento, non è che volevo insistere per risponderle oggi, era perché, a mio avviso, alcuni dati è importante darli subito, perché poi su alcune tematiche sicuramente lei ritornerà con l'Assessore, cioè su alcuni punti che ha voluto precisare, in particolare il discorso con le associazioni. I rapporti con le associazioni e come può esserci un rapporto che permetta di raccogliere le varie suggestioni in tempo utile per essere propositivi. Ora, credo che gli attori qui purtroppo sono diversi, perché da una parte c'è almeno Regione e Ministero per quanto riguarda l'interlocuzione con la Comunità europea, nel senso che la Regione attraverso gli uffici non solo dell'Agricoltura, ma degli Affari europei predispone gli atti che vengono inviati come proposte, perché sono ancora sub iudice, tant'è che, come lei ha ricordato, ci sono dei cambiamenti in corso che non erano previsti all'inizio della proposta stessa. Il Ministero poi sicuramente ha le sue problematiche, che hanno inciso negativamente nei nostri rapporti con gli allevatori, perché il cambiare alcune regole ha inciso negativamente su questi rapporti e sui tempi dei pagamenti che abbiamo, come lei ricordava, e che sono alcuni ancora purtroppo in itinere. Ora nel rapporto che c'è qui oggi...e sulle domande che giustamente aveva chiesto: "ma cosa sta succedendo rispetto al punto di partenza? Dove siamo?", ecco, mi sembrava giusto solo darle alcune risposte in questi termini, lasciando poi a lei...come dire? approfondire alcuni aspetti, che ha ricordato, con l'Assessore; solamente mi sembrava corretto darle, tenuto conto che i tempi hanno una loro logica.

Ora, su questo punto: "se il piano approvato abbia subito delle modifiche...", rispetto al testo approvato dal Consiglio regionale, il programma notificato alla Commissione europea in data 22 luglio ha subito degli adeguamenti tecnici per poter essere caricato e inviato formalmente attraverso il portale informatico denominato "SFC2014". Se mi permette, poi le darò una copia così per alcuni spunti. Detto portale infatti impone un limite di carattere per ogni sezione e capitolo del programma pena la sua ricevibilità, già questo va nella direzione che lei diceva, questo è un aspetto che obiettivamente rischia per un fatto formale di diventare una questione sostanziale, cioè di non ricevere i programmi stessi. Per questo motivo si è resa necessaria una sintesi dell'analisi di contesto, della cosiddetta "analisi swot" (analisi dei punti di forza, di debolezza, delle minacce e delle opportunità), nonché la traduzione di dati e informazioni in tabelle precostituite su SFC2014, tabella finanziaria, tabella della performance e piano degli indicatori; pertanto né il contenuto delle misure, né il riparto finanziario approvato dal Consiglio sono stati modificati, quindi ad oggi questo non è stato modificato.

Per quel che riguarda il secondo punto: "quali sono le problematiche emerse dall'esame del piano in sede comunitaria...", si fa presente che, nell'elaborare la proposta del programma nel luglio 2014, l'Autorità di Gestione (AdG) non ha potuto considerare le disposizioni applicative del regolamento sullo sviluppo rurale (regolamento n. 1305 del 2013) in quanto le stesse sono state approvate e pubblicate dalla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea soltanto a fine luglio. Inoltre, rispetto al PSR 2007-2013, normato da un solo regolamento istruttivo e uno applicativo, il nuovo PSR 2014-2020 deve rispondere ad un pacchetto di regolamenti di attuazione e delegati che, oltre ad essere stati pubblicati con forte ritardo, non riguardano solo lo sviluppo rurale, ma anche i premi diretti del primo pilastro della Politica Agricola Comune (PAC), per i quali è necessario definire gli aspetti di demarcazione e di complementarietà con quelli di natura simile previsti dal PSR. Si segnala che le disposizioni nazionali per l'applicazione dei premi diretti in Italia sono oggetto di due decreti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali datati 18 novembre 2014 e 26 febbraio 2015.

In merito alle problematiche emerse in sede di primo negoziato con i servizi comunitari, incontro bilaterale del 12-13 febbraio 2015, si conferma che nessuna misura è stata respinta, ma quasi tutte le misure richiedono una rivisitazione dal punto di vista dell'impostazione e in taluni casi una rideterminazione degli aiuti. In prima battuta quindi è stato rivisto il quadro logico delle misure, ovvero il riferimento chiaro delle priorità focus area, individuate dal regolamento n. 1305 del 2013 e la descrizione di come le misure rispondono ai fabbisogni del territorio e del settore agricolo rivelati all'analisi di contesto. Secondariamente sono state individuate le tipologie di intervento e di operazione che perseguano con efficacia gli obiettivi di competitività, di tutela ambientale e di sviluppo dei territori rurali stabiliti dal regolamento. In ultimo è stata aggiornata la descrizione della verificabilità e controllabilità degli impegni e degli obblighi che saranno assunti dai beneficiari. Quest'ultimo aspetto vede una fitta collaborazione tra Autorità di gestione e l'organismo pagatore AGEA, che ha predisposto una procedura informatica UCM per il caricamento dei dati necessari alla verifica preliminare del sistema di gestione e di controllo degli aiuti.

Si segnala inoltre che recentemente sono intervenute due importanti novità che hanno determinato profonde modifiche del piano finanziario del programma: l'inserimento di una nuova misura, quella che ricordava, della diffusione della banda larga nelle zone rurali in sinergia con il piano IGT e l'adesione della Regione alla "Strategia nazionale per le aree interne". Entrambe le misure sono contemplate dall'accordo di partenariato che la Commissione europea e l'Italia hanno siglato il 29 ottobre 2014 in merito alla banda larga. Di recente la Commissione ha confermato che l'assenza dell'omologa misura nel PSR comporta la mancata approvazione dei programmi, quindi praticamente ha reso obbligatorio andare ad inserirsi su questo tema. La "Strategia per le aree interne" prevede invece un aiuto nazionale e un'uguale contropartita regionale, quindi una nuova misura, per lo sviluppo di territori che presentano la marginalità in termini di istruzione, sanità e mobilità valutate da una Commissione di valutazione del Ministero per lo sviluppo economico sulla base di specifici indicatori socio-economici. Ora, si capisce che questo è tutto da definire, perché questi tre valori che ho ricordato, che verranno visti da questa Commissione, sono una novità anche questa che assolutamente non era prevista.

In merito al terzo punto: "i tempi con cui verranno ufficializzate le nuove misure al fine di consentire il loro pieno e proficuo utilizzo", in accordo con i servizi della Commissione europea, l'Autorità di gestione sta procedendo alla rivisitazione dei capitoli prioritari del programma che la Commissione stessa approverà informalmente alla fine dell'apertura dei bandi delle misure urgenti. È il caso del pacchetto delle misure a superficie, quindi sono le principali indennità compensative agroambiente, agricola, biologica e benessere ambientale, quindi praticamente i quattro pilastri di prima, cui i premi sono la principale fonte di integrazione del reddito degli agricoltori. Si segnala a tal proposito che la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per prorogare per la campagna 2015 il termine di presentazione delle domande dal 15 maggio al 15 giugno. Anche questo è un aspetto che dobbiamo veicolare, perché giustamente anche il problema delle domande aveva costituito nel tempo uno dei limiti per cui c'era stata tutta una serie di difficoltà. Più in generale si può sottolineare come l'approvazione definitiva con decisione CEE del programma è prevista per i mesi estivi; di conseguenza, si segnala come l'apertura dei bandi delle misure strutturali sia con gli investimenti aziendali...potrà essere prevista per fine 2015, previa definizione ed approvazione delle procedure di gestione e di controllo delle misure previste: ecco la ragione per cui si è pensato che era giusto che alcune cose si sapessero perché erano delle notizie, tenuto conto che lei aveva giustamente posto questi problemi, che venissero in qualche modo divulgate e fossero di conoscenza di tutti. Ci sono poi, come lei ha visto, delle situazioni da approfondire che sicuramente saranno oggetto di altri incontri. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. Per la replica, chiede la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ringrazio naturalmente il Governo regionale per la cortesia che ha fatto di dare comunque una risposta all'interpellanza, perché non è una risposta che è rivolta semplicemente al gruppo Partito Democratico-Sinistra VdA: è una risposta che serve anche a chiarire la situazione ai responsabili di questo settore, a chi segue con attenzione le vicende dell'agricoltura, agli allevatori stessi. Alcuni rilievi rispetto alle sue puntuali risposte: la questione degli adeguamenti tecnici che ha subito il piano per l'inoltro attraverso il portale, ecco, questa è una cosa in generale che rivolgo al Governo regionale. È chiaro che posso anche capire che la complessità di certe misure non fosse nota prima...poteva non essere nota prima della presentazione in quest'aula del piano di sviluppo rurale, però sicuramente, tramite la Commissione, tramite il Presidente della Commissione, sarebbe potuta essere fornita ai Consiglieri regionali che avevano votato un determinato piano la nuova sintesi, le tabelle che in qualche modo erano state sostituite. Questo lo dico perché, siccome uno pigia un tasto dopodiché se cambia...non mi scandalizza che per motivi tecnici si debba correggere, però, siccome una sintesi non è mai esattamente quello che c'è scritto, comunicarlo mi sembra un dovere essenziale, tutti ne prendono atto e, diciamo, siamo tutti sereni che quello che è stato mandato in Europa coincide esattamente con quello che è stato votato in quest'aula, come prendo atto dalle sue parole...però se sintesi è stata fatta, è giusto che venga comunicata. Io lo dico al di là del provvedimento che riguarda il settore agricolo, quando succedono queste cose, informiamo il Consiglio regionale, che sa che ha votato una cosa che è stata modificata per motivi tecnici e quindi sostanzialmente si dice il grosso delle misure, cioè il nucleo delle misure non è stato assolutamente modificato, ma poi all'interno le specifiche qualificazioni con cui vengono erogate le misure cambiano, perché, in realtà, per fare degli esempi concreti sulla questione che riguarda la lotta, per esempio, alla questione della mastite, sì, si dice: "non si cambia la norma", ma, rispetto alla proposta degli agricoltori, si dice: "no, non ti do gli incentivi aggiuntivi, ritengo sufficiente quanto già ti ho dato". In realtà, quindi, se gli agricoltori hanno fatto uno sforzo per portare delle risorse in quella direzione, si dice: "no, la misura c'è, però non è quella che tu ti saresti aspettato". Altre misure scompaiono del tutto, perché, riguardo alla mascalcia, si dice esplicitamente: "è tuo stesso interesse, allevatore, avere l'animale sano e quindi io non ti premio se il tuo animale è trattato meglio di altri". È un approccio che sicuramente obbliga gli allevatori a ripensare il piano dei cosiddetti "finanziamenti diretti alle aziende". Prendo atto poi che ufficialmente in quest'aula si comunica...e io ripeto: il Governo regionale l'avrebbe dovuto comunicare in Commissione questa questione, per esempio, della banda larga che non è una scelta del Governo regionale, non è una scelta...ma è un'imposizione dall'alto. Questa cosa deve esserci nel PSR, però questa cosa qui non può arrivare così..."ah, l'abbiamo sentito dire", "ah, è stata poi fatta una riunione", è un modo di lavorare che, secondo me, non è corretto, cioè queste misure, soprattutto quando sono così innovative, sono imposte dall'alto, devono essere comunicate in modo diverso, non che casualmente uno va ad una riunione convinto di dire una cosa...dice: "ma è venuta fuori questa cosa qui", che sia tempestivamente comunicato a tutti quelli che hanno partecipato e lavorato a stendere un progetto, tutti quelli che in quest'aula hanno lavorato a quella cosa lì devono esserne informati. Mi fa piacere che ci si stia attivando al più presto per dare risposte anche di tipo organizzativo, mi permetto di segnalare questo gravissimo problema di questo nuovo codice per l'indicazione dei pascoli, che potrebbe, se ho capito bene nella sua risposta...lei ha detto: "c'è una richiesta di spostare la data delle domande dal 15 maggio al 15 giugno"...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...esatto. Questa cosa va benissimo, nel contesto però io so che certe associazioni degli allevatori sono pronte anche a fare lo sforzo ulteriore per arrivare al 15 maggio, posto che sia chiarita fino in fondo questa questione del codice, cioè loro si metterebbero anche a lavorare, i CAA, solo perché sia chiaro, perché slittiamo di un mese, benissimo, però anche dentro quel mese ci vuole la chiarezza assoluta che la domanda sia accolta, perché se viene fuori di nuovo che per un codice salta di nuovo tutto per aria, cioè torniamo veramente indietro di cinque anni e si riparte con un piano di sviluppo rurale che sarà una tragedia. Lo sforzo quindi è quello di migliorare questo collegamento tra Governo e associazioni e anche con il Consiglio regionale. Grazie.

Presidente - Grazie. Punto 16 all'ordine del giorno.