Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1162 du 22 avril 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1162/XIV - Interpellanza: "Situazione del piano di valorizzazione/alienazione dei beni immobili di proprietà regionale".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ci sono argomenti che non diventano mai vecchi sia perché di attualità, sia perché faticano a trovare una soluzione concreta. Il riproporli regolarmente può apparire una mancanza di argomentazioni, ma sarebbe forse più grave per noi Consiglieri di opposizione, che proponiamo e che utilizziamo nella nostra azione politica principalmente i cosiddetti "atti di sindacato ispettivo", non seguire l'iter delle nostre iniziative accontentandoci delle risposte date una tantum dai singoli Assessori, rassicurazioni spesso vaghe, spesso costruite in modo da apparire tranquillizzanti: "ci impegniamo...", "predisporremo...", "valuteremo...". Quante volte abbiamo sentito questi impegni. Dicevo che spesso riceviamo risposte rassicuranti alle nostre iniziative, risposte che però non sono quasi mai risolutive. La premessa è d'obbligo proprio perché si eviti di dire che la questione della valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale è una roba trita e ritrita, quasi una fisima di alcuni Consiglieri. Credo, tra l'altro, di essere in buona compagnia su questo tema: il collega Chatrian, insomma, si è occupato molto anche lui di patrimonio pubblico. Effettivamente potrebbe sembrare una cosa trita e ritrita, ma di soluzioni concrete, di vere e proprie rivoluzioni in questo senso non se ne vedono e non se ne sono viste né in questa legislatura, né nelle precedenti. Tra l'altro, siamo in attesa da un sacco di tempo di questo benedetto "piano di alienazione", che non si vede neppure all'orizzonte. Parrebbe quasi che non vi sia un reale - e ribadisco: reale - interesse da parte dell'Esecutivo di affrontare quest'importantissima e dirimente discussione sul patrimonio pubblico regionale, eppure, colleghi, questo è uno di quei problemi che non può essere rinviato a data da destinarsi, non lo si può mettere in coda all'elenco delle priorità, perché siamo convinti che questa sia una delle principali priorità. Lo dico adesso e l'ho detto nel corso delle precedenti discussioni che sono state fatte in quest'aula, colleghi, anche le iniziative sull'ex Maternità, sul Palazzo Cogne, sulla Centrale laitière, sul Villaggio dei minatori di Cogne rientrano a pieno titolo in questa discussione...dicevo che abbiamo più volte ribadito in quest'aula che il patrimonio immobiliare regionale non è cosa di cui ci si può disinteressare, anche perché l'immensa dotazione di edifici, di terreni, le numerose infrastrutture che possediamo sono proprietà collettiva, cioè appartengono a tutti gli abitanti di questa regione.

Il paradosso è che, al posto di essere una risorsa, questo patrimonio rischia di diventare un problema a causa degli enormi costi di gestione e di manutenzione. Colleghi, tenere lì a fare la muffa decine o addirittura centinaia - perché gli elenchi sono lunghissimi - di strutture e di terreni non è che non costi nulla ai cittadini! I quali, non dimentichiamolo mai, sono i proprietari legittimi del patrimonio pubblico! Vi è un costo per la gestione tecnico-amministrativa di questi immobili, per la messa in sicurezza degli immobili e delle aree circostanti, anche se è minima, anche se non è funzionale all'utilizzo del bene, è comunque obbligatoria: penso alle installazioni per evitare possibili intrusioni di persone non autorizzate, messe a protezione degli immobili, a volte diroccati e in rovina e perciò pericolosi per l'incolumità pubblica. Non è che non costino queste opere di contenimento, vi è un costo per la manutenzione. Anche un immobile inutilizzato presuppone un programma di manutenzione, a volte minimale, ma comunque necessario, ma soprattutto, colleghi, vi è un costo dovuto al mancato impiego del bene. È un concetto quello del costo per il mancato utilizzo non di immediata comprensione, perché di fatto il mancato utilizzo non presuppone un esborso quantificabile in denaro, ma comporta un non introito. Certo, anche sul piano dei costi poi vi sono comunque le tasse di proprietà che in ogni caso vanno pagate. Magari qualche bene è stato acquistato dalla Regione facendo prestiti, mediante mutui e magari vi sono ancora delle rate o quote di ammortamenti più o meno riconoscibili nel mare magnum del bilancio regionale. Ci sono proprietà che sono state acquistate dalla Regione direttamente da privati, per le quali sono stati accesi dei mutui e per le quali è stato predisposto un piano di ammortamento pluriennale. Mi viene in mente, ad esempio - ne parlavamo l'altra volta -, il Villaggio Cogne, che fu acquistato in blocco negli anni '90, mi sembra per oltre 11 miliardi delle vecchie lire. Il costo fu diluito proprio in più anni, quindi gli acquisti comportano comunque anche degli impegni futuri. Dicevo che vi è un costo dovuto anche alla mancata valorizzazione del bene immobile; bene che, se fosse ben indirizzato, colleghi, potrebbe originare degli introiti - che ne so? - sotto forma di canone di locazione, o come corrispettivo in caso di alienazione, in caso di vendita. E che dire di quegli edifici che rimessi nel circuito produttivo potrebbero innescare processi virtuosi per imprese, associazioni, privati cittadini, con conseguenti ricadute positive sull'Erario, colleghi! Perché poi non è solo l'imprenditore o il privato, a cui viene ceduto magari in comodato o gli viene dato in affitto, se si innesca un processo virtuoso anche l'Erario, i cittadini e l'economia locale hanno comunque delle ricadute vantaggiose. Insomma, tenere un patrimonio inattivo, improduttivo ha dei costi che invece potrebbero essere compensati dagli introiti generati dall'affitto, costi addirittura annullati in caso di vendita. In più, producendo PIL dovuto agli effetti del riutilizzo del bene è all'indotto che genera ogni attività connessa al bene stesso... Non dico che è un crimine, colleghi, lasciare infruttuoso un patrimonio potenzialmente fruttuoso, non mi va di usare termini così ultimativi, di sicuro è una grossa responsabilità politica non fare il possibile per valorizzare questo patrimonio e queste considerazioni noi le abbiamo espresse più volte in questa sede, sono state ribadite da molti colleghi anche nelle precedenti legislature.

La nostra interpellanza quindi va proprio nella direzione di accelerare la necessaria presa in carico di un problema che potrebbe trasformarsi appunto, Assessore, da problema a risorsa e poiché, come dicevo all'inizio, la nostra attenzione si è concentrata soprattutto su alcuni luoghi simbolo quali l'ultimo piano dell'ex Maternità, l'ex Centrale laitière, il palazzo dove attualmente ha sede il CRAL Cogne, il Villaggio Cogne...su ciascuno di questi edifici, di questi blocchi di edifici abbiamo presentato e discusso iniziative: sull'ex Maternità un'interrogazione discussa il 15 gennaio 2014, sull'ex Centrale laitière il 28 luglio scorso, sul Villaggio Cogne l'11 febbraio del 2015, sul tema generale della valorizzazione del patrimonio immobiliare e, in particolare, del Palazzo Cogne il 24 settembre 2014. Varie iniziative hanno ripreso il tema del patrimonio, per esempio: le iniziative relative alle sedi della NUV e della COUP, le iniziative relative alla vendita dei beni della Pila S.p.A. e via dicendo. Dicevo, poiché ci siamo concentrati nel corso di questa legislatura su alcuni luoghi simbolo presi un po' a pretesto e con l'obiettivo comunque di affrontare in modo concreto il tema della valorizzazione del patrimonio pubblico, Assessore, con la nostra interpellanza, oltre alle altre domande che le poniamo, le chiediamo di aggiornarci rispetto a questi siti, di dirci se si sta facendo qualcosa per metterli a reddito o per dargli comunque una destinazione visto che molti di questi edifici sono abbandonati a sé stessi e producono costi e nessun beneficio per la collettività. Grazie.

Presidente - Grazie. Per la risposta da parte del Governo, la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

Collega, io credo non sia necessario neanche presentare le cose in modo grave quando si hanno comunque visioni simili e atteggiamenti costruttivi. Non mi pare che né il sottoscritto, né il Governo regionale abbia mai detto che questo tema è trito e ritrito, anzi noi siamo disponibili. L'ho affermato e lo riconfermo che su quest'argomento, quando ci sono delle soluzioni, delle idee, le affrontiamo in uno spirito bipartisan in modo molto corretto e molto volentieri. Non ultimo, quando si è trattato di accogliere una risoluzione che, se non ricordo male, il collega Chatrian aveva proposto, il Governo regionale l'ha votata molto volentieri assumendo su di sé quest'impegno a lavorare su una materia, lo riconosco, che giace lì da molto tempo, che è robusta, che è corposa e che adesso, provando a risponderle, vado un po' a declinare. Allo stato attuale quindi il piano di valorizzazione che lei citava, al quale corrisponderà anche un piano parallelo di alienazione immobiliare, non è stato completato, ci stiamo lavorando. Gli uffici stanno facendo a questo proposito un robusto lavoro; terminando, peraltro, tutta una serie di adempimenti che sono necessari. Quest'attività è iniziata con un esame robusto delle proprietà, è stata fatta una ricognizione, un relativo aggiornamento dei dati catastali e della situazione urbanistica in generale. Si è lavorato per creare, cosa che non c'era, una banca dati elettronica raccogliendo, per tutti i singoli immobili: fotografie, planimetrie, mappe catastali, prescrizioni urbanistiche, andando a cercare, laddove ci sono, dei vincoli che rispondono alla legge n. 11 del 1998, cioè la legge urbanistica. Voglio ricordarle che, mio malgrado, mi sono ritrovato a verificare che tutto ciò non c'era. Voglio far presente che, per raccogliere questa documentazione, che è una documentazione comunque indispensabile per fare qualunque tipo di ragionamento, sono stati necessari dei sopralluoghi, delle richieste specifiche di documentazione presso gli Enti locali che sono competenti per territorio. Tralascio il dettaglio di ciò che è stato fatto, poi, se vuole, dopo lo approfondiamo, perché mi porterebbe via tempo nella risposta. A fianco di questo è stata avviata una fase...come dire? di analisi delle proprietà, al fine di valutare tutte quelle che sono le possibili utilizzazioni: da una parte dirette della Regione, dall'altra andando ad immaginare quali sono gli immobili che sono passibili di procedura di valorizzazione da parte di privati o addirittura di alienazione. Voglio solo dirle che in alcuni casi l'utilizzo diretto da parte della Regione non esclude a priori il coinvolgimento del privato. Alcuni contratti tra partnership che sono innovativi, prevedono che vi sia una partnership tra pubblico e privato in modo che sia l'ente sia il privato possano trarre da questo ragionamento dei reciproci vantaggi. In queste situazioni noi possiamo immaginare che ci possano essere, per quello che riguarda la Regione, anche collaborazioni tra diversi Assessorati: penso, ad esempio, al bilancio con i lavori pubblici e con l'istruzione e cultura.

Un'altra valutazione che è stata fatta è quella in relazione al mercato immobiliare odierno e le possibili risposte che dallo stesso possono giungere. Come lei sa - lo diceva poc'anzi correttamente nell'illustrazione, e condivido -, il mercato sta attraversando un momento di stallo, quindi anche i ragionamenti che si possono fare sulle previsioni di vendita non sono molto positivi. Si sta riflettendo - e approfondiremo in Commissione - anche di cedere in uso ai privati per recuperare e qualificare, quindi consentire l'utilizzo di tutta una serie di immobili. Gli uffici hanno provveduto a redigere un piano che contiene tutti gli immobili che si intendono avviare alla valorizzazione; fra questi alcuni sono già inseriti nel piano dismissioni che è stato approvato nel 2010, per il quale alcune valutazioni possono anche nel frattempo essere variate. Si è lavorato, cosa che non c'era, a predisporre una scheda-tipo per manifestare l'interesse dei privati per avviare dei percorsi e dei ragionamenti in tal senso.

Per quello che riguarda le attività finalizzate alla valorizzazione, si è di recente coinvolto anche il CELVA questo al fine di immaginare dei percorsi condivisi sia per quello che riguarda le proprietà regionali che sono dislocate nei vari comuni, sia per fare dei ragionamenti anche su quelle che sono le proprietà dei Comuni stessi sulle quali spesso esiste purtroppo lo stesso progetto. Io ritengo che una condivisione, laddove è possibile, con i Comuni per gli immobili sia regionali sia comunali sia importante, non dico indispensabile, ma rilevante per comprendere se ci sono sul territorio delle esigenze specifiche sulle quali basare dei progetti di valorizzazione. In questo mese quest'attività di raccordo con il CELVA è momentaneamente sospesa per ovvi motivi di elezioni comunali. Dal nostro punto di vista, immaginiamo, appena i Comuni avranno le nuove Amministrazioni comunali, di intraprendere al più presto nuovamente questo percorso di confronto.

Sul punto 2 ovviamente immagino che i risultati di quest'attività...vengano presentati in Commissione... A tal punto avevo già anticipato due settimane fa al collega La Torre - credo sia quella la Commissione competente - una disponibilità, non appena saremo in grado con gli uffici di fare la fotografia dettagliata, ad essere presenti in Commissione e ad illustrare tutto quello che è stato fatto, cercando ovviamente di rispettare i tempi previsti nella risoluzione approvata in questo Consiglio l'11 dicembre scorso.

Sintetizzo un po', mi riservo quindi di approfondire dettagliatamente in Commissione anche sugli immobili che lei citava al punto 3. In sintesi: per il Palazzo Cogne è stata presa in considerazione, ma approfondiremo, la possibilità di avviare un partenariato pubblico-privato, attraverso la ristrutturazione del palazzo da destinare in parte alla Regione, in parte a privati, oppure ancora con la ristrutturazione interamente dedicata alla Regione offrendo per contro al privato investitore la proprietà di un altro immobile regionale. Sono state qui formulate tre ipotesi, che prevedono diversi livelli di occupazione dello stabile da parte della Regione e che comporterebbero un risparmio sulle locazioni attualmente in essere e quindi un miglioramento della logistica dell'amministrazione. Mi riservo di approfondire in modo molto più chiaro e dettagliato in Commissione.

Sull'ex Centrale del latte riprendo quello che le avevo detto già in risposta all'interpellanza, nel senso che era in corso l'affidamento per l'esecuzione delle indagini e delle analisi necessarie per la caratterizzazione dei terreni: questo è stato fatto in sinergia anche con l'Assessorato dell'ambiente. A febbraio sono stati depositati i risultati di quest'analisi c'era un problema di contaminazione di falda, si è ripartiti con il procedimento che è già in corso con la società Depo-Dora che era confinante e a marzo è stata approvata la chiusura del procedimento di bonifica. Detto questo - ma approfondiremo -, abbiamo su quest'immobile un quadro abbastanza completo perlomeno di informazioni che ci permetteranno di fare tutto un ventaglio di ipotesi di riutilizzo, anche in accordo con il Comune di Aosta.

Sull'ultimo immobile, l'ex Maternità, voglio solo renderle noto che, in data 1° aprile, l'ASL ha chiesto alcuni locali in comodato al fine di ampliare il Reparto di Psichiatria. Ora, a noi pare opportuno riconfermare su quest'immobile una vocazione prioritariamente socio-sanitaria, procedendo nel tempo a delocalizzare in un'altra sede gli uffici regionali presenti, al fine di consentire una razionalizzazione degli spazi da destinare ad area sanitaria. Una porzione di questo complesso ex Maternità è ancora da ultimare e per farlo è necessario che almeno il piano sottostante, se non i due sottostanti siano svuotati. Si è immaginata - anche qui presenterò in Commissione in modo dettagliato - una ristrutturazione. I costi sono alti perché pur immaginando una ristrutturazione minima, le valutazioni che sono state fatte si aggirano intorno agli 800 euro al metro, l'ultimo piano supera circa i 1.000 metri, parliamo di 800.000 euro, quindi su questo stiamo facendo delle valutazioni. Su quest'immobile in via prioritaria rimane la nostra intenzione di non distanziarsi molto dalla destinazione a fini socio-sanitari, però su questo stiamo ancora ragionando.

Chiedo scusa per la lunghezza, ma le domande erano molte. Riaffermo la nostra disponibilità a ragionare su quest'argomento in una logica assolutamente costruttiva e non di contrapposizione, non vedendo questo come un problema, ma anzi come un'opportunità. Ribadisco quindi la nostra disponibilità in tempi ragionevolmente brevi, rispettando i tempi dell'iniziativa, ad andare in Commissione per un ragionamento molto più dettagliato e molto più approfondito, per fare una valutazione e darsi anche congiuntamente un percorso di valorizzazione, come lei correttamente evidenziava nell'illustrazione. Chiedo scusa, Presidente, per...

Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Per la risposta poi se ha da consegnare magari una relazione, io archivio nelle pratiche. Beh, la questione del "trito e ritrito" non era per lei, perché noi ci confrontiamo anche su questi temi, lei a volte mi aggiorna e ci aggiorna: è un problema più che altro di comunicazione esterna, perché sembra che poi ci siano delle persone che hanno delle fisse su determinati argomenti... Io sono convinto che questa fissa non sia una fisima, ma anzi sia una necessaria ed auspicabile sollecitazione nel senso di risolvere il problema del patrimonio per... Lei conosce benissimo i dati, ma questo è l'elenco minimo del patrimonio, sono una cinquantina di pagine, abbiamo terreni, alpeggi, fabbricati: questo è l'elenco del patrimonio immobiliare non utilizzato/parzialmente utilizzato, cioè noi siamo ricchissimi! La Valle d'Aosta ha accumulato nel corso degli anni, vuoi per eredità, vuoi perché vi sono stati degli acquisti anche consistenti...io citavo prima il Villaggio Cogne: beh, 12 miliardi di lire nel 1997 non è che fosse propriamente una cifra...diciamo che all'epoca magari che c'erano più soldi era una cifra che poteva spaventare un po' meno, oggi è una cifra che rimane lì come una pietra tombale su un progetto che invece avrebbe potuto svilupparsi in questi ultimi vent'anni e che, per fortuna, comincia a smuoversi...non so se per sollecitazione nostra o per chissà che cosa, comunque vedo che qualcosa nel frattempo si è mosso. È stata messa, mi sembra, a bando la gestione della caffetteria dell'ostello del Villaggio Cogne...insomma, noi torniamo a risollecitare la riflessione sulla problematica del patrimonio immobiliare. Tra l'altro, c'è una risoluzione, appunto, che porta e porterà in Commissione la problematica, perché, secondo noi, questo è un tema che va affrontato.

Lei in più di un'occasione...nella sua risposta ha detto: "è una questione che giace lì, è una questione che, mio malgrado, mi sono ritrovata...", eccetera, vuol dire che c'è stata in questi ultimi anni evidentemente una sorta quasi di disinteresse, magari l'interesse e le energie sono state concentrate altrove. Beh, oggi non siamo più in grado di concentrare altrove le energie, soprattutto di concentrare le energie magari su capitoli di acquisto, ma oggi dobbiamo far fruttare quello che abbiamo! Perché è una cosa paradossale, abbiamo un sacco di roba, un sacco di beni, un sacco di terreni e di edifici, eccetera, che sono un debito! Il bilancio di VdA Structure è emblematico di questa cosa. Quando uno ha delle cose, dovrebbe essere contento perché queste cose qua dovrebbero portare reddito, invece a noi portano solo problemi. Si arriva addirittura a pensare che forse è meglio dismettere, dare in comodato, cedere, perché altrimenti queste robe qua, vuoi tra la messa in sicurezza, tra le manutenzioni minime e altro, diventano un debito enorme.

Guardavo l'elenco dei beni: per esempio, la famosa Casa dell'orologio di Cogne, che in parte è ancora della Regione, è lì bloccata, è lì ferma; non si capisce bene se va avanti...è un problema, in centro a Cogne un monumento storico che sta lì, staziona, non è fruibile...diventa un problema perché qualcuno comunque deve andare, ci deve mettere le mani, deve preoccuparsi della messa in sicurezza, ogni tanto qualcuno si infila lì dentro, tra l'altro, c'è anche il pericolo che possano accadere delle cose.

L'ultimo piano dell'ex Maternità. Io ho sollecitato nella mia interrogazione, forse una delle prime interrogazioni: "andiamo a dargli un'occhiata". Sono più di mille metri, non è solo l'ultimo piano, perché c'è ancora una porzione del secondo piano dove ci sono addirittura delle scrivanie messe lì, i pavimenti sono ancora...cioè noi abbiamo in centro ad Aosta un patrimonio... Tra l'altro, io l'ho fatto vedere ad un ingegnere, perché ci si può intrufolare lì dentro eh! Non c'è nessuno che ti dice nulla. Ho portato un ingegnere che mi ha detto: "ma sono bellissimi questi locali, sono asciutti". Il tetto è stato sollevato, tra l'altro, oltre i 3 metri e 80...non so cosa...cioè abbiamo un patrimonio che non è solo diroccato, o diciamo al peggio in rovina, ma abbiamo dei patrimoni in centro ad Aosta in zone strategiche che è bene che vengano...poi benissimo che si parli con il CELVA, benissimo che si faccia un ragionamento. Io so che gli uffici stanno lavorando nella direzione di creare, per fortuna, delle partnership con persone che siano interessate alla valorizzazione. Non mi stanco mai di raccomandare, ovviamente, che queste partnership puntino alla valorizzazione dei nostri beni, perché sono proprietà collettive, che non diventi poi magari un sistema per svendere o per cartolarizzare dei beni che invece potrebbero essere utilizzati e potrebbero avere dei ritorni anche a beneficio. So - e concludo - che il mercato immobiliare oggi non è un mercato propriamente...cioè non è un momento allegro per vendere; ci sono tante altre formule: dal comodato, appunto, alla valorizzazione pubblico-privata. Lei parlava del Palazzo Cogne. Benissimo, penso che questa sia la direzione auspicabile. Grazie.

Presidente - Punto 12 all'ordine del giorno.