Objet du Conseil n. 1161 du 22 avril 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1161/XIV - Interpellanza: "Controllo degli impianti regionali di produzione di energia elettrica e adeguamento dei relativi canoni di concessione".
Président - Pour l'illustration, la parole au Conseiller Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Parliamo ancora della questione delle centraline idroelettriche, perché se qualcuno ha pensato che ci fossimo dimenticati della questione, beh, si è sbagliato di grosso. Gli approfondimenti sono andati avanti, ho fatto delle richieste di accesso agli atti che hanno confermato come il fenomeno delle irregolarità fosse non limitato ad un caso, ma fosse ampiamente diffuso. I dati che sono arrivati parlano di 16 violazioni amministrative contestate dalla Forestale sulla base delle segnalazioni che sono state effettuate dal competente Servizio idrico della Regione. Il fenomeno quindi è ampiamente diffuso, calcoliamo che ci sono 300 impianti. A questo punto bisogna decidere dato che qui si parla di milioni di euro che potrebbero tornare nelle casse della Regione...se la Regione intende fare un controllo a tappeto su questa realtà e vedere di recuperare quello che è stato - tra virgolette...ma neanche tanto tra virgolette - rubato a livello di acqua alla comunità valdostana, e quindi avere dei soldi a disposizione, perché sinceramente, da un punto di vista della dignità e dell'autonomie, sarebbe forse meglio vedere di valorizzare le nostre risorse, di ottenere dalle nostre risorse che ci sono in regione tutto quello che possiamo e di non andare a mendicare, qualche volta anche a "leccare il culo" a Roma per avere qualcosa in più, io lo ritengo più dignitoso per tutti i valdostani. Certo, sono sempre soldi, è solo una questione di soldi, ma se i soldi ce li potessimo gestire noi, io penso che sarebbe una questione anche a livello di immagine per la Valle d'Aosta più positiva.
Noi quindi vogliamo capire a questo punto qual è l'intendimento del Governo regionale su questa questione. Sappiamo che ci sono diversi tipi di violazione, qualcuno ha turbinato dell'acqua in eccesso, quindi ha evaso i canoni, quindi devono essere applicate delle multe, ha violato anche la disciplina del deflusso minimo vitale, non ha lasciato scorrere nell'alveo del torrente quella quantità minima di acqua prevista per non fare dei danni. Cosa vogliamo fare? Anche qui ci sono delle sanzioni, ma anche qui ci sono dei danni ambientali di cui la Regione potrebbe chiedere conto ai privati che li hanno fatti e quindi siamo già a quattro voci di entrata che potrebbero arrivare nelle casse della Regione. Solo 16 casi sono stati esaminati, ma abbiamo 300 centraline. Tra l'altro, c'è anche una cosa che è molto grave: alcuni di questi casi riguardano la CVA, quindi c'è una società partecipata regionale che - tra virgolette, sennò poi si offendono e mi querelano - "frega" l'acqua alla Regione, e qui dovete anche chiarirvi un pochettino le idee, è vero che è sempre lo stesso portafoglio, però, attenzione, se poi questi soldi in più finiscono alla CVA e la CVA i 60 milioni di euro che dovrebbero andare ai valdostani li dà al Casinò, che li butta sui tavoli verdi, dalla finestra, allora magari qualche valdostano direbbe: "e beh, e beh, che la CVA turbini in più a questo punto non mi va neanche bene se i soldi li utilizza così". Capite che c'è tutta una serie di cause e effetti che vanno chiariti. Non si può dire: "il portafoglio è lo stesso e allora tanto turbina in più la CVA, i danni li fa la CVA, la CVA è nostra, il portafoglio è lo stesso", perché poi dopo i soldi voi li distribuite in maniera un po' ambigua. Aspettiamo quindi e io aspetterò, ma questo sarà oggetto anche di un'altra interrogazione o interpellanza all'Assessore Baccega...che si prenda innanzitutto con anticipo un provvedimento per mandare avanti quello che era lo stop al rilascio di nuove concessioni, la famosa "moratoria", perché l'Assessore aveva preso anche un impegno qui in Consiglio. Io quindi non vorrei che poi arrivassimo...e ci fossero quei dieci giorni in cui c'è una specie di vacanza, più che vacatio, in cui poi qualcuno va a presentare la domanda per nuova autorizzazione e dice: "eh beh, abbiamo ritardato di dieci giorni" e, combinazione, i soliti amici si infilano con dieci o dodici domande e ottengono la possibilità di aprire nuove centraline e poi dieci giorni dopo si fa il provvedimento. Io gradirei che il provvedimento fosse fatto prima in maniera che ci sia una continuità, che lo stop alle centraline soprattutto in presenza di una situazione che ormai è una situazione chiaramente di diffusa irregolarità, se non di illeciti, nei confronti della Regione...fosse chiarita...
Adesso abbiamo chiesto qui una serie di dati che spero mi saranno dati per riuscire a capire quanti soldi entrano nelle casse della Regione in seguito a queste violazioni, a questi verbali, a queste multe, perché poi vogliamo anche capire dov'è che andranno a finire questi soldi.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale riguardo alla moratoria, come le avevo risposto la volta scorsa, c'è un provvedimento quadro che è in itinere, che va nella direzione di confermare la moratoria, quindi, siccome non è oggetto di interpellanza, le do subito un'indicazione in questo senso. Rispondendo all'interpellanza, devo dire peraltro che l'affermazione che lei ha fatto nelle premesse rispetto alle subconcessioni di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico è un'affermazione inesatta. Lei ha detto che il valore dei canoni è tra i più bassi d'Italia, ma il quadro non è questo; io ho preparato una tabella, che poi le farò avere, affinché si evinca che non è proprio così. A seguito dell'adeguamento operato con la delibera della Giunta regionale n. 1786 e con riferimento alle Regioni dell'arco alpino che presentano caratteristiche territoriali comparabili con quelle della Valle d'Aosta e con riferimento all'annualità 2015, solo il Piemonte ha stabilito dei canoni riguardanti le grandi derivazioni con potenza maggiore di 3 mila kilowatt, superiori a quelle della Valle d'Aosta, mentre per le piccole derivazioni solo il Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano hanno adottato canoni superiori a quelli valdostani; il Veneto, invece, ha approvato un valore del canone identico per tutte le soglie di potenza.
Per rispondere alle singole domande, alla domanda n. 1, le violazioni citate dal Consigliere Ferrero nelle premesse dell'interpellanza fanno riferimento a 14 e non a 16 violazioni, perché una stessa violazione è stata contestata a tre Amministratori com'è previsto dalla legge e il mancato rispetto del rilascio delle portate di deflusso minimo vitale, pur configurandosi quale violazione degli obblighi e delle condizioni ai quali è assentito l'esercizio della derivazione d'acqua, non comporta automaticamente la modifica dei parametri di subconcessione sulla base dei quali vengono calcolati i canoni da corrispondere all'Amministrazione regionale. Va sottolineato che i canoni di subconcessione per una derivazione d'acqua ad uso idroelettrico sono proporzionati alla potenza nominale mediana dell'impianto e quest'ultima è proporzionale a sua volta alla portata mediana di prelievo. Un eventuale maggior prelievo d'acqua, che comporta il superamento dei valori della potenza indicata negli atti di concessione e, di conseguenza, la necessità di procedere al recupero di eventuali maggiori canoni, è accertabile solo alla fine dell'anno solare, cioè quando è possibile mediare la serie di prelievi effettuati durante il corso dell'anno e non con una singola misura atta ad accertare la presenza nel corso d'acqua delle portate di minimo deflusso vitale.
L'applicazione delle sanzioni amministrative dovute al superamento pertanto non è correlabile automaticamente con eventuali violazioni dei limiti di prelievo medio annuo e massimo imposti negli atti di subconcessione e con il relativo obbligo di versamento del canone derivante dalla sovrapproduzione. Il controllo di eventuali violazioni di questi limiti di prelievo viene regolarmente svolto dall'Ufficio Gestione Demanio idrico. Quest'anno, tuttavia, non si è ancora proceduto ad elaborare i dati relativi all'anno 2014, in quanto, prima di procedere alla valutazione degli esuberi di prelievo, al conseguente accertamento delle somme dovute a titolo di canone e all'erogazione delle relative sanzioni, risulta necessario effettuare un controllo con i gestori delle reti di trasporto dell'energia per verificare l'attendibilità del dato già in possesso dell'Amministrazione. È una richiesta che è stata formalmente inoltrata a Terna e l'Ufficio Gestione Demanio idrico è in attesa dell'inoltro dei dati relativi.
Rispondendo al quesito n. 2, al momento non è possibile stimare il valore complessivo delle sanzioni applicate alle violazioni relative al mancato rispetto degli obblighi di rilascio, questo perché i procedimenti sanzionatori gestiti direttamente dall'Ufficio Sanzioni amministrative, come avevo avuto modo di dire in un'interrogazione il mese scorso, non si sono ancora conclusi a causa dei tempi tecnici di notifica e, in attesa di eventuali osservazioni o contestazioni, non è ancora stata formalmente applicata la relativa sanzione. In diversi casi, circa 10 mi dicono gli uffici, i produttori si sono opposti alla contestazione degli addebiti e hanno formulato appositi ricorsi il cui esito è ancora da definire. Il valore economico delle sanzioni da applicare inoltre dipende da ulteriori fattori: in particolare, se la violazione riguardante gli obblighi del rilascio del deflusso minimo vitale concerne una derivazione per la quale il suddetto valore era stato fissato in sede di valutazione dell'impatto ambientale, l'inosservanza della prescrizione derivante dalla VIA comporta una sanzione amministrativa da 5 mila a 30 mila euro, inoltre il derivatore può procedere all'oblazione della sanzione inflittagli e in tal caso può effettuare il pagamento in misura ridotta della stessa. Nel caso in cui, invece, la violazione riguardi una prescrizione sugli obblighi di rilascio di una derivazione che non è stata assoggettata al procedimento di VIA, la sanzione varia da 10 a 516 euro, quindi c'è, direi, una differenza piuttosto significativa dell'intervento.
Quesito n. 3: al momento la Regione non ha disposto alcun provvedimento di revoca delle subconcessioni di derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico né in relazione agli esuberi di prelievo rispetto a quanto concessionato, né in relazione al mancato rispetto degli obblighi di rilascio del deflusso minimo vitale.
Quesito n. 4: l'Ufficio Gestione Demanio idrico a partire dall'anno 2006 effettua controlli sistematici riguardanti i prelievi idrici di tutti i più importanti impianti di produzione di energia idroelettrica presenti sul territorio regionale. Si valuterà l'estensione nel corso dell'anno 2015 dell'attività di controllo delle portate rilevate anche agli impianti della fascia caratterizzata da una potenza nominale tra 50 e 220 kilowatt, mentre ora il sistematico controllo avviene sugli impianti con potenza superiore a 220 kilowatt. Per quanto concerne l'attività di controllo degli obblighi di rilascio del deflusso minimo vitale, intrapresa dall'Ufficio Gestione Demanio idrico sistematicamente nel corso dell'anno, si evidenzia che le verifiche si sono concentrate per gli impianti di maggiore potenza e per quelle situazioni per le quali veniva segnalata una potenziale criticità soprattutto in termini di rilascio del deflusso minimo vitale. Normalmente i controlli sul deflusso minimo vitale vengono eseguiti prevalentemente nel periodo invernale, ossia da novembre ad aprile, in quanto tale stagione è la più critica per l'ecosistema acquatico in ragione di una bassa disponibilità idrica naturale dei corsi d'acqua. Nella stagione estiva, viceversa, in conseguenza del repentino aumento delle portate dei torrenti, quello che si chiama periodo di "morbida estiva", le misure non vengono più effettuate anche a causa della loro potenziale pericolosità. In questo periodo pertanto i controlli vengono effettuati esclusivamente sulla base di apposite segnalazioni in merito a particolari situazioni di carenza idrica rilevati a valle dell'opera di presa. Attualmente la frequenza dei controlli si attesta su valori pari ad una verifica settimanale e non è possibile aumentare tale frequenza in virtù del fatto che non c'è una disponibilità di personale tale da poter fare quest'intervento così massiccio e soprattutto perché ci vuole personale che abbia le competenze per l'esecuzione delle misure, che per grado di precisione, non possono che essere eseguite in loco con apposita strumentazione di misura, il correntimetro ad elica.
In relazione, infine, all'affermazione riguardante il fatto che le violazioni rilevate sia in termini di esubero di prelievo che in termini di mancato rilascio delle portate del deflusso minimo vitale rappresentino veri e propri reati di carattere penale - ho finito Presidente, mi scusi - si evidenzia che alla data odierna, per quanto riguarda queste violazioni riscontrate sul territorio regionale, non si ha notizia di condanne inflitte in sedi penali, nei pochi procedimenti aperti gli imputati sono stati assolti dall'ipotesi di reato a loro attribuita. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Intanto io cito dati dell'AssoRinnovabili - il canone sempre per centraline omogenee -: Valle d'Aosta: 25,76; Abruzzo: 35 euro; Lombardia: 30,91; Molise: 36,63; Piemonte: 28,24; Provincia autonoma di Bolzano: 28,50, tutti superiori a quello che chiediamo noi. Io quindi non lo so se i dati che sono presenti su internet - questa è una fonte comunque attendibile - sono falsi, io penso di no, quindi non riesco a capire quali dati mi abbia potuto fornire l'Assessore: questo è un punto interrogativo. Questi sono dati del 2014, li ho confrontati anche con quelli del 2013 e 2012 e noi siamo sempre sotto, noi facciamo gli sconti. Mi sembra strano che non si trovino le risorse per fare i controlli, perché questo è un controllo che dev'essere fatto. Sappiamo che molti dipendenti regionali in seguito, ad esempio, al fatto che non si danno più i contributi sono rimasti sostanzialmente con un lavoro minimo, o addirittura senza lavoro, perché non metterli a fare questi controlli? Perché non formarli per andare a fare queste verifiche? Dato che l'acqua è un bene comune, dato che ci sono i canoni di concessione, perché non aumentare questi canoni? Avremmo potuto aumentare questi canoni e, ad esempio, dato che siamo in campagna elettorale, potevate aumentare il bon de chauffage o mantenerlo. Togliere un pochettino...io lo capisco, però anche qui...perché, quando vai a vedere, ci trovi Luigi Berger, titolare delle centraline ex...ancora Sindaco dell'Union Valdôtaine, ci trovi Giulio Grosjacques, se non sbaglio, anche lui è stato Sindaco dell'Union Valdôtaine, sappiamo che i Sindaci dell'Union Valdôtaine, insomma, hanno quella marcia in più, e allora bisogna riconoscergliela, però ad un certo punto qui parliamo di milioni di euro che potrebbero essere recuperati, utilizzati con dei canoni adeguati. Noi non chiediamo di mettere in ginocchio degli imprenditori, sappiamo che ci sono decine di milioni di euro di proventi con i certificati verdi e con la tariffa onnicomprensiva che arrivano da queste centraline, con delle concessioni trentennali, io penso che se il canone fosse portato anche tranquillamente al doppio di quello che viene richiesto, questi non cadrebbero nella povertà, ma avremmo delle risorse in più da destinare ai valdostani. È vero voi mi direte: "ma sono valdostani anche loro", sì, ma sono due, tre o quattro, poi c'è il resto della comunità che è in difficoltà, che il lavoro magari non lo trova, che la slot machine che si chiama centralina idroelettrica per 30 anni, che gli fornisce dei soldi, non ce l'ha. Allora bisogna riuscire a capire che cosa si vuol fare. Non avete fatto delle revoche, ma guardate che la normativa è anche una normativa antica, c'è un regio decreto...ma leggetevela! Perché se non farete delle revoche - io aspetto gli ultimi dati -, state tranquilli che la denuncia per omissione di atti d'ufficio partirà, perché ci sono tutti i presupposti per revocare le concessioni che sono state date! C'è quindi un'inerzia, un immobilismo, che è un immobilismo che diventerà complice di una situazione di irregolarità, non pensate che sia finita qui la cosa!
Chiedete i dati alla Terna...ma, Assessore, lo sappiamo benissimo che sarebbe molto più agevole ottenere i dati tramite altri strumenti. Noi abbiamo le nostre società elettriche che hanno i contatori, perché non li chiedete a loro. Buona parte di questi dati - buona parte, non tutti, lo so - possono essere ottenuti tramite le nostre società, le società della Regione. No, chiediamoli a Terna, perché? Perché così passa più tempo e sappiamo che l'acqua lava anche i peccati, ma che non pensiate di lasciare delle situazioni come sono rimaste fino ad ora! Bisognerà fare chiarezza e bisognerà fare chiarezza anche con le autorità romane, chi ha orecchie per intendere intenda.
Presidente - Grazie Consigliere Ferrero. Si procede alla distribuzione della relazione al DL n. 45, che verrà poi discusso al punto 27 dell'ordine del giorno. Possiamo passare all'esame del punto 11 all'ordine del giorno.