Objet du Conseil n. 812 du 22 octobre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 812/XIV - Interpellanza: "Adozione di linee guida per uniformare le modalità di rimborso del prezzo dei biglietti in caso di chiusura degli impianti di risalita".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy; ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Proponiamo questo argomento all'ordine del giorno del Consiglio in fase di preparazione della stagione invernale. L'intenzione che abbiamo come gruppo è quella di iniziare un percorso che ci permetta di fare quello che abbiamo immaginato di fare anche con la razionalizzazione degli impianti a fune, nel senso di rendere l'immagine della Valle d'Aosta - rispetto agli ospiti, a coloro che vengono a frequentare in questo caso le nostre piste da sci - come quella di una Regione che si dà un'organizzazione, che ha un suo indirizzo di gestione...in questo caso degli impianti a fune, ma, in generale, che ha una sua visione della politica turistica. Sappiamo bene che in alcune occasioni piccole questioni rendono alla politica e agli investimenti che facciamo nel turism, danni maggiori di quelli che poi non si pensi di fare. Allora bastano a volte degli equivoci con chi gestisce i nostri impianti o delle risposte magari un po' scortesi per far sì che, così, d'emblée, si diventi tutti poco ospitali, maleducati e non attenti alle spese che gli altri fanno per venire qui da noi a frequentare le nostre piste da sci.
Allora ci chiedevamo, Assessore, se era possibile, se era già stato fatto o se era stato pensato di costruire una linea guida o un sistema di agire comune delle società che, appunto negli ultimi due anni, sono anche state accorpate e razionalizzate, per dare una risposta che sia più o meno omogenea su tutto il territorio, affinché la gente non si trovi da una parte con il biglietto rimborsato e, dall'altra, a non sentirsi neanche ascoltata alla biglietteria o, dall'altra ancora, magari a sentirsi trattare male. Quindi che intanto le società di gestione degli impianti si pongano il problema, e si pongano il problema anche di considerarlo insieme, perché appunto quando qualcosa va male non si fa male alla società in cui questo fatto succede, ma si fa male alla Valle d'Aosta tutta. E poi cerchiamo di capire se è possibile darsi una regola generale che ci permetta di dire in tutte le società: "queste sono le possibilità che ci sono, queste sono gli strumenti che ci possiamo dare in maniera trasparente per dirvi quando succede qualcosa", perché in montagna purtroppo non si può considerare tutto, una bella giornata si può trasformare, col vento, nel giro di un paio d'ore, in una giornata dove le cose vanno di traverso, e una famiglia che ha investito un sacco di soldi per venire a sciare, per fare la sua domenica qua da noi si trova a veder limitato questo investimento. Però a volte basta anche una buona parola, un sistema corretto di esporre i problemi che abbiamo da gestire per evitare delle proteste, evitare soprattutto di farci dei danni, danni di immagine in generale. Le volevamo quindi chiedere se esiste questa linea guida e, se non c'è, se intende lavorare al riguardo.
Si dà atto che dalle ore 18,20 assume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie. Questo è un argomento che abbiamo già trattato, così come avremo avuto modo di vedere certi articoli o certi scambi su Internet, quindi è quanto mai un tema sentito, tuttavia non di facile soluzione.
Le diverse aziende valdostane hanno intrapreso procedure volte a informare preventivamente la clientela che si appresta all'acquisto dello skipass sulle condizioni meteo che possono condizionare l'apertura di alcuni impianti. Quindi, prima di tutto, c'è un'azione di informazione preventiva, che è indispensabile. Alcune hanno poi delle complicazioni, perché a causa della morfologia del proprio comprensorio, in caso di chiusura di alcuni impianti, rischiano di penalizzare pesantemente la possibilità di sci della propria clientela. E queste hanno individuato dei criteri per la riduzione dei prezzi o rimborsi in presenza di un'apertura parziale del comprensorio. Questo accade sia all'inizio della stagione, quando l'innevamento è parziale, sia durante lo svolgimento dell'attività ordinaria, con tutte le piste innevate, ma che sono parzialmente inutilizzabili a causa del vento, e quindi ci sono delle riduzioni o dei rimborsi. Tutte le aziende (questa è la linea generale), in caso di chiusura totale o comunque tale da precludere la possibilità di sciare alla propria clientela, procedono al riconoscimento della validità dello skipass in un'altra occasione, nel corso della stagione invernale. La diversa morfologia dei territori sui quali operano le società ha portato, di fatto, a non poter praticare una uniformità di comportamento con delle linee guida standardizzate su tutto il territorio valdostano, atteso che già all'interno di una stazione le variabili nel corso della stagione invernale possono essere molteplici e imprevedibili, e che in alcune stazioni, specificatamente Cervinia, Valtournenche, Zermatt, La Thuile e Monterosa, diversamente dalle altre, esistono collegamenti intervallivi a quote elevate esposti a condizioni climatiche critiche (quindi l'impossibilità a volte di rientrare o di accedere a dei comprensori).
Tutte le aziende hanno adottato un atteggiamento coerente per quanto concerne la comunicazione alla clientela; vengono fornite in maniera puntuale e capillare informazioni in merito alle previsioni, alle condizioni meteo e alla conseguente apertura o parziale chiusura degli impianti. È da tenere presente, infine, che la clientela che frequenta le stazioni sciistiche - e lì nella sua presentazione l'ha detto - è da considerare un patrimonio fondamentale delle imprese funiviarie e, in quanto tale, nelle possibilità operative le aziende si comportano di conseguenza, consapevoli che l'obiettivo primario, oltre alla sicurezza degli sciatori stessi, è la soddisfazione e l'apprezzamento del prodotto e dell'offerta che vengono loro proposti.
Ovviamente le ho rappresentato quanto mi è stato trasmesso dall'AVIF e sulla domanda c'è una sensibilità importante, perché questo ovviamente ha una ricaduta anche nella promozione e nella comunicazione. Rispetto a questo tema, comunque, là dove possibile - l'anno scorso si ricorderanno dei problemi della Monterosa - vengono lasciati dei voucher, è data la possibilità di venire a sciare in un'altra giornata, che ovviamente è un modo interessante per poter non indispettire la clientela. È chiaro che un minimo di disagio c'è, per cui ci sono delle situazioni in cui, se a mezza mattina si alza il vento e bisogna chiudere degli impianti, la sicurezza è prioritaria. D'altra parte, in tutti gli spettacoli e in tutte le attività che vengono fatte all'aperto, lei si immagini anche i concerti all'aperto: nel momento in cui piove, ci sono delle situazioni in cui se non è possibile fare l'evento c'è il rimborso del biglietto, ma se l'evento ha avuto inizio, e quindi c'è stata una fruizione, è impossibile, perché i nostri bilanci a quel punto precipiterebbero...ma mi pare che la clientela nella stragrande parte dei casi sia soddisfatta. Ci sono delle situazioni che a volte sfuggono, devono essere ovviamente migliorate, ma gli impianti sono consapevoli. Quindi linee guida precise con criteri oggettivi di orari e di metri non ce ne sono, ma c'è il criterio, la linea guida standard, che è una linea in cui la clientela, nel limite del possibile, dev'essere informata precedentemente, deve pagare un biglietto che è diciamo proporzionale alle piste aperte e, dall'altra parte, una gestione volta per volta.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Assessore, secondo me dobbiamo avere un po' più di coraggio con le nostre società di impianti a fune, perché, senza disconoscere le difficoltà che ci sono a gestire una stazione di sci in certe situazioni, troppo importante è il patrimonio di clientela di turisti che queste stazioni gestiscono per noi per non avere un coordinamento da parte sua come rappresentante dell'Assessorato del turismo su questo tema. Allora, sicuramente delle cose sono state fatte, le ha annunciate, e l'AVIF ha cercato nel limite del possibile già di raccogliere delle azioni.
Mi pare però impossibile che, a fronte anche degli investimenti di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, della Monterosa, e nei prossimi giorni parleremo di altre cose probabilmente nella rinomina di altre società...è troppo importante il nostro peso in queste società per non riuscire a fare ancora meglio e di più, perché è vero quanto dice lei, che qualsiasi spettacolo, quando è esterno, corre dei rischi, ma sa anche bene che 4 persone che vanno a sciare oggi fanno 200 euro come minimo solo per stare sugli sci, e poi, se arrivano da distante, ci hanno anche messo l'autostrada, la benzina, la macchina, sono spettacoli pesanti quelli dello sci, certamente non possiamo metterci a regalare i biglietti alle 3 del pomeriggio se uno ha finito la giornata, però proviamo...provi lei, visto che la linea non c'è!
Io le chiederei di accogliere quanto c'è in questa interpellanza quanto meno con una lettera di indirizzo, chiedendo che si faccia attenzione a svolgere questo compito, che è il compito di sportello del turismo della Valle d'Aosta. Sono tanti gli esempi positivi (perché rappresentandola così si rischia poi di rendere tutto negativo), sono tanti gli esempi positivi, abbiamo delle belle piste da sci, curate, però poi a volte bastano le piccole banalità per rendere tutto questo un problema invece che una risorsa.
Allora intanto le chiederei: se non c'è la linea guida, lavori per costruirla; poi magari sarà poco, riusciremo a definire solo un punto di interesse comune, che è: alle 9 del mattino arriva il vento e rimborsiamo tutti, alle 9,05 non c'è più la linea guida e non lo facciamo più...per carità, però cominciamo a farlo e continuiamo a farlo, perché mi pare che le società si parlino...avendole razionalizzate, le cose già sono migliorate, però diamocelo come obiettivo, mettiamole ancora di più a lavorare insieme e costruiamo questa linea guida, perché è importante per noi come Valle d'Aosta, è importante anche l'immagine che i valdostani danno in questo senso qua. È vero, 2 stagionali regalati possono forse rovinare un po' il bilancio, ma se poi queste persone parlano bene di noi magari ne guadagniamo altri 4, se ne parlano male perdiamo quei 2 e quelli che devono ancora arrivare.
Le chiederei poi di continuare sull'indirizzo di questa discussione che è estremamente costruttiva, non lasciamo troppa libertà nel prossimo periodo, perché sarà poi quello caldo, dove cominciano ad arrivare i momenti di gestione. Se riesce già a dare questa sensibilità - che immagino sia una sensibilità condivisa dal Consiglio - a chi oggi gestisce i nostri patrimoni di impianti a fune, e se poi arriviamo a una linea guida che sia anche piccola, indicativa, inizialmente con un cartello fuori da ogni società di impianti a fune, dove si dice: la Valle d'Aosta ha pensato a voi; per ora siamo riusciti a fare solo questo, però stiamo pensando a voi perché capiamo l'investimento che fate, vi ringraziamo perché venite a sciare qui, e cerchiamo di considerarvi al massimo per quello che avete voglia di fare qua, in Valle d'Aosta, e per lo stare, appunto, sui nostri impianti. Poco alla volta magari riusciremo a creare una, due, tre regole, che però saranno un segnale chiaro di trasparenza verso chi frequenta, appunto, i nostri impianti. Grazie.
Presidente - Punto 29 all'ordine del giorno.