Objet du Conseil n. 811 du 22 octobre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 811/XIV - Interpellanza: "Intervento per la modifica di un provvedimento illegittimo di riconoscimento del titolo di piena conoscenza della lingua francese".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Donzel; ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Da un po' di tempo sto seguendo le questioni che riguardano l'applicazione, l'insegnamento del francese nella scuola valdostana con quello spirito di collaborazione e controllo che la minoranza fa nei confronti del Governo regionale. E ieri sera, così, parlando con una persona amica, mi si chiedeva come mai ero andato a presentare un provvedimento come questo. Io ho detto: alle volte capita appunto di dover fare il proprio dovere fino in fondo, e quindi di doverlo fare a dispetto di quelli che sono i rischi di coinvolgere anche persone terze, con le quali non si ha alcun rapporto. La mia intenzione era quella di limitarmi a chiedere una verifica all'Assessore su un atto fatto da un suo dirigente, il Sovraintendente agli studi, e chiedere se eventualmente questo atto andava corretto. Poi naturalmente, alzandomi questa mattina, ho letto su un'agenzia una ridda di insulti nei miei confronti, cioè nello svolgimento della mia attività di Consigliere che fa un'attività ispettiva, da parte di un Sindaco che ha indossato la sua fascia tricolore per insultarmi perché, non essendo informato, nonostante faccia il Sindaco, nonostante abbia avuto fior di consulenze qui, in Regione, nonostante abbia fatto l'addetto stampa per la Presidenza della Regione, non conosce ancora che emolumenti hanno i Consiglieri regionali, quindi mi accusa di percepire 10 mila euro, infangando il mio nome sui giornali e quant'altro...ecco, il mio atteggiamento è quindi un po' meno sereno. Mi si accusa di non tutelare i precari, quando, nella mia interpellanza, io cito il caso di alcuni precari che la Sovraintendenza agli studi, con un provvedimento che ha applicato rigorosamente un'interpretazione normativa, sulla quale insomma c'è ancora qualche dubbio, però ha applicato una norma, li ha presi da una cattedra (dove insegnavano da 10 anni) e li ha buttati in mezzo alla strada, fuori da tutte le graduatorie...lì sì per un dubbio interpretativo, lì sì per un dubbio interpretativo!
In questo caso, il Sindaco, che posso citare, la Signora Machet, visto che è lei che ha rilasciato interviste a sproloquio dicendo appunto che non è in possesso di un titolo e ha fatto in sanatoria un esame, ci ha condotto ad analizzare con attenzione il provvedimento che fa riferimento a una legge, quella dell'8 marzo '93, la n. 12, che - ricordo - è una legge che fu votata da tutto il Consiglio regionale: 30 voti a favore, uno solo astenuto, una legge il cui proponente era il Consigliere Riccarand e la relatrice era la Consigliera Cristina Monami. Questa legge, mi preme ricordare, fu interpretata allora da un Consigliere dell'Union Valdôtaine (lo stesso partito a cui appartiene il Sindaco) in questi termini: "Une rationalisation dans les épreuves de vérification de la connaissance de la langue française. Cette vérification, soit pour ce qui est des actions de formation et de recyclage, soit pour ce qui concerne l'utilisation du français dans l'enseignement, ne peut avoir une validité illimitée"...interpretazione del Consigliere regionale Dino Viérin, che di scuola un po' ne masticava...non può avere validità illimitata.
Cosa scrive la Sovraintendente agli studi? Scrive: "Atteso che la nuova iscrizione della Signora Machet - quella dell'anno scolastico 2009-2010 nelle graduatorie - è stata disposta erroneamente - lo scrive la Sovraintendente - poiché la stessa non era in possesso dell'esame di francese in corso di validità", cioè la Sovraintendente agli studi dice: questa Signora, nel 2009-2010, quando si iscrive, non è in possesso dell'esame di francese. L'interpretazione della legge del '93, che ho letto prima, dice che questo esame ha una validità limitata, cioè o faccio determinate cose, insegno 180 giorni almeno in un quinquennio, rimango sempre nelle graduatorie in modo permanente, altrimenti la validità è limitata. Lo dice chi ha fatto la legge, l'interprete, il Consigliere che ha fatto la legge, il Consiglio regionale ha detto questa cosa qui, quindi il concetto è chiarissimo.
Ma si va oltre, visto che la Signora ha detto che io non mi occupo di cose concrete... Dice la Sovraintendente: "Preso atto che nell'anno 2008-2009 l'interessata è stata individuata per una supplenza fuori graduatoria dall'Istituzione scolastica d'istruzione tecnica e professionale di Verrès e che la stessa ha percepito l'indennità di bilinguismo, nonostante non fosse in possesso del requisito dell'esame di francese" e lo ridice un'altra volta! Scusate, ma uno che prende l'indennità di bilinguismo e non ha il francese, nella scuola, ve lo comunico: non si può fare, Signori miei! Questo dirigente i soldi li deve restituire, perché non è il lavoratore che sbaglia...io mi aspetto un provvedimento avverso questo dirigente! Questo dirigente restituisca i soldi che ha dato indebitamente a questo insegnante. "Richiamata la nota, appunto, di questa istituzione con la quale il dirigente - ripete ancora la Sovraintendente - ha erroneamente dichiarato che la Signora Machet ha convalidato il requisito della piena conoscenza della lingua francese conseguito nella sessione annuale del '96", quindi si fa riferimento al fatto che la Signora Machet fa l'esame nel '96, poi non sta più nelle graduatorie perché, combinazione, povera precaria, visto che urla dei precari, povera precaria, viene assunta dalla Presidenza della Giunta! Ed è una precaria che non è in mezzo a una strada come i precari di cui parla e di cui per anni...no, no, non lei, Presidente, nel 2008...no, ma comunque dal 2006 al 2008, così facciamo...ha fatto bene, 2006, abbiamo le informazioni, al termine del quale inizia una consulenza però per il Consiglio della Valle, cioè finita quella parte un'altra consulenza. Poi, finita questa cosa qua, collabora come consulente per l'Assessorato dello sport...poverina, è precaria! Ma i precari che difendo io guardate che non hanno consulenze, eh! Ragazzi miei, questi stanno in mezzo a una strada, son dovuti tornare all'università e rifarsi l'esame. Ma la Signora dice: ma guardate che io ho studiato alla Sorbonne, mica in un posto qualunque! Va bè, ma perché quelli di Chambéry e Grenoble gli esami li devono rifare e chi invece studia alla Sorbonne no? C'è una regola...Nella legge, il Consigliere dell'Union, Dino Viérin, non diceva che chi ha studiato alla Sorbonne è a posto per tutta la vita, ma che deve studiare per tutta la vita, lo dice il Consigliere Dino Viérin!
Ma com'è che a un certo punto salta fuori questa questione? Com'è che a un certo punto ci si accorge che un'insegnante non ha un titolo? Nel caso degli insegnanti che sono stati buttati in mezzo alla strada c'è un rinnovo delle graduatorie, si va a verificare scrupolosamente il titolo e si scopre che hanno il titolo, perché, badate bene, gli insegnanti buttati in mezzo alla strada hanno il titolo, ma l'Università di Torino (eccezione fra le eccezioni), anziché dare alle due semestralità che formano un'annualità 12 crediti come prevede il legislatore nazionale, si inventano crediti da 5: gli insegnanti danno le due semestralità, pigliano 10 crediti, hanno l'annualità, si iscrivono, e dopo 10 anni scoprono che mancano loro 2 crediti...in mezzo alla strada! Non avete il titolo, avete dichiarato il falso...perché questa è una Sovraintendenza seria.
Io ho avuto un rapporto particolare con questa Sovraintendenza e l'Assessorato perché, da studente, fui nominato in una commissione per il controllo delle rappresentanze studentesche per l'assegnazione delle borse di studio e conobbi personalmente l'Assessore Viglino e il dottor Burro...concludo... Già allora facevo il guastatore e mi lamentai che le borse di studio venivano assegnate a commercianti che avevano redditi bassissimi e avevano 3-4 dipendenti. Mi disse l'allora Assessore: "Donzel, lei ha ragione in termini di principio, ma qui si applicano le leggi uguali per tutti". Questa storia l'ho ritrovata in tutto il mio percorso, anche sindacale. Ricordo il Direttore Gerbaz...quante volte, per un piccolo errore nella compilazione di una domanda, un insegnante ha perso per anni il posto di lavoro...ma perché al 5° piano la serietà, le norme, sono sempre state uguali per tutti, nessuna sanatoria! Qui si è fatta una sanatoria perché ci si è accorti che si era nominata una Consigliera di parità - e qui arrivo al punto - che, ai sensi della legge sulla Consigliera di parità, deve avere il titolo di francese (legge 53 del 2009, articoli 16-17); si fa la verifica, si scopre che l'esame non ce l'ha...lei è nominata a marzo e ad aprile sanatoria! Questo provvedimento è una porcheria che tradisce una storia della scuola valdostana. Era un posto incontaminato da trucchi...
Presidente - Concluda, per gentilezza. Grazie.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...era incontaminato quel posto...questo è il primo provvedimento che sporca una tradizione di serietà di dirigenti che non hanno mai fatto provvedimenti ad personam e sanatorie.
Presidente - Grazie Consigliere. Ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.
Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.
Colleghi, vista la delicatezza e anche la complessità del quesito, quesito giusto e pertinente posto dal collega Donzel, comunicandole e comunicandovi anche che stiamo conducendo puntuali approfondimenti in merito a questo atto, che - come giustamente ricordato - è stato predisposto dalla Sovraintendenza, per questa ragione le chiedo, collega, la disponibilità di poterle fornire una risposta puntuale e articolata non appena avremo ricevuto gli esiti di questi approfondimenti.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Donzel; ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Guardi Assessore, io la ringrazio per questa disponibilità a studiare meglio quest'atto. Io ritengo sia un atto di responsabilità della politica e che in qualche modo la politica non possa farsi complice di un atto dirigenziale. Quello che mi interessava è che fosse corretto l'atto dirigenziale errato perché, ripeto, come ho spiegato prima, c'è una tradizione che per la mia memoria ovviamente risale solo a un'esperienza personale, agli anni '80 quando c'erano Viglino, Burro, e poi ha avuto anche un seguito di un certo tipo. Quest'atto grida vendetta, va corretto, quindi è ovvio che la parte politica, che già si prende la responsabilità di studiarlo, in qualche modo si assume la responsabilità di cercare di fare chiarezza. Però, sia ben chiaro, mi aspetto chiarezza, quindi non chiedo la testa di nessuno, ma chiedo che quest'atto venga corretto e che la politica non si faccia complice di un errore amministrativo.
È chiaro che dal punto di vista personale - vorrei chiarirlo - sono profondamente toccato. Ho fatto quel discorso prima, sono qui solo per dovere, non è che mi piace fare queste azioni, però, ripeto, quante volte ho visto persone che non avevano indicato una data di nascita, il nome del proprio Comune di residenza, e hanno perso per anni il posto di lavoro...perché le regole sono uguali per tutti! Non firmare una domanda d'iscrizione in graduatoria ha significato per molti compromettere un'intera carriera scolastica. Allora o saniamo per tutti (e ci sarebbe una fila infinita di persone che avrebbero bisogno di sanatorie), oppure manteniamo vivo il principio tenuto in piedi...e anche un po' fuori dal discorso di altri Assessorati che sono stati spesso coinvolti in questioni più tecniche...lì le regole han sempre contato, per una tradizione storica, e quindi, secondo me, un pezzo di Amministrazione che ha una storia così non può essere macchiato da un atto come questo. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Donzel. Proseguiamo con l'ordine del giorno, siamo al punto 28.