Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 803 du 22 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 803/XIV - Interpellanza: "Eventuale adesione della Regione al Programma per la valutazione internazionale dell'allievo per l'anno 2015".

Presidente - Siamo al punto 19 all'ordine del giorno. La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Questa interpellanza verte sul programma di valutazione OCSE PISA, che è un programma di valutazione internazionale promosso dall'OCSE, quindi dal più alto organismo mondiale economico, nato con lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello di competenza degli adolescenti intorno ai 15 anni dei principali Paesi industrializzati, in tre materie: la lettura, la matematica e le scienze. È un programma di valutazione particolare, non elaborato da pedagogisti chiusi in un istituto, ma è un'indagine che serve a valutare, dati alla mano, quanto i sistemi formativi siano in grado di fornire conoscenze e competenze agli studenti adolescenti, per metterli nella condizione di affrontare e risolvere i problemi che si incontrano nella vita quotidiana, rapportando dunque queste competenze a livello internazionale. Non sono valutazioni che si focalizzano su...come dire? sui contenuti curricolari, ma si valuta proprio l'acquisizione di competenze personali per essere dei cittadini migliori e, proprio perché è fatto a livello internazionale, per confrontarsi con le sfide della globalizzazione a cui i nostri giovani sono sempre più confrontati. Le competenze che la valutazione PISA misura non sono comparabili ad altri sistemi di valutazione e non sono nemmeno sostituibili con altri sistemi di valutazione.

Noi riteniamo che un sistema scolastico come quello valdostano che si vuole particolare, che si vuole diverso, plurilingue, a maggior ragione ha la necessità costante di capire il suo stato di salute, di capire dove sta andando, di verificare l'efficacia delle politiche scolastiche che comportano un grande investimento economico. Di recente abbiamo visto la notizia che le Province di Trento e Bolzano hanno presentato il loro programma di adesione per il 2015. La Valle d'Aosta ha aderito alla valutazione OCSE PISA nel 2009, nel 2011 e la prossima sarebbe nel 2015.

Ancora pochi giorni or sono, alla conferenza sulla buona scuola, l'Assessore Rini ha voluto sottolineare quanto aveva già esplicitato nel mese di giugno di quest'anno alla presentazione degli indicatori della scuola valdostana, e cioè che i dati sono il punto di partenza da cui prendere le mosse per delineare la politica scolastica valdostana, perché giustamente non si può procedere a tentoni, ma bisogna fondarsi su dati scientifici, in particolare comparabili - noi crediamo - per la scuola.

L'Assessorato dell'istruzione ha aderito, dicevo, alle indagini OCSE PISA nel 2009 e nel 2011 e la pubblicazione che è stata fatta nel 2013, "Indicatori della scuola valdostana", esplicitano bene i risultati di queste prove. Nel 2009, i quindicenni valdostani ottengono un brillante piazzamento nelle competenze in lettura, il punteggio medio ottenuto supera ampiamente quello nazionale ed è il più elevato rispetto alle aree territoriali considerate; buoni sono anche i risultati in scienze, e gli studenti valdostani sono secondi solo ai trentini. Poco soddisfacente, invece, è il risultato in matematica: la Valle d'Aosta ottiene punteggi superiori soltanto a quelli medi nazionali e dei Paesi OCSE. Nel 2010, la Valle d'Aosta aderisce ad una valutazione PISA particolare, proprio in virtù del suo bilinguismo e l'edizione 2010 per la Valle d'Aosta dell'indagine OCSE PISA costituisce una novità assoluta nel panorama internazionale dei sistemi di valutazione scolastica. Con una convenzione tra la Regione, l'Invalsi e gli organismi dell'OCSE si è infatti stabilito che i test utilizzati in PISA 2009 fossero riproposti nel 2010, agli stessi studenti, ad una metà di loro in lingua francese e all'altra metà in italiano. Gli obiettivi erano due: nelle prove in francese di lettura, matematica e scienze, accertare la capacità dei ragazzi valdostani di comprendere testi, rispondere a domande, risolvere problemi utilizzando l'altra lingua ufficiale della Regione e, tramite le prove in italiano, verificare gli effetti di un anno di scuola aggiuntivo sull'apprendimento. I risultati di questa valutazione sono stati estremamente interessanti e, naturalmente, sono risultati sui quali bisogna ragionare: più di un quarto dei ragazzi valdostani avrebbe difficoltà ad affrontare le principali situazioni di comunicazione in un Paese francofono, e ciò vale in particolare per gli studenti degli istituti professionali; da qui la riflessione che probabilmente bisognerà adottare metodi didattici diversi, in particolare per gli istituti professionali. La valutazione OCSE PISA del 2012, porta a risultati che, in qualche modo, sono un po' sorprendenti, perché si osserva che per la Valle d'Aosta, al contrario di ciò che si registra per altre realtà prese in esame, non solo non vi è stato un miglioramento delle prestazioni, ma si rileva un arretramento: tra la valutazione del 2012 e quella del 2009 vi è una differenza in negativo. I dati presentati fanno emergere, insieme ai risultati delle prove Invalsi, elementi di criticità del sistema scolastico valdostano.

Io credo che le valutazioni non servano a...come dire? fare una critica tout court del sistema, ma servano a prendere coscienza dei problemi per poi adottare gli opportuni correttivi e fare sì che questi problemi vengano superati. Quindi la nostra domanda, la domanda che pone l'interpellanza, è se l'Assessore intende aderire al programma OCSE PISA 2015 e, in caso contrario, quali sono le ragioni di tale scelta; inoltre vorremmo sapere quanto costa l'adesione al programma di valutazione OCSE PISA.

Presidente - Merci. La parole à l'Assesseur Rini.

Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.

Com'è stato ricordato, OCSE PISA è progetto iniziato nel 2000 che è stato sviluppato collegialmente dai Paesi partecipanti indirizzati alle scuole per i ragazzi di età intorno ai 15 anni. L'indagine valuta in che misura gli allievi prossimi alla conclusione dell'obbligo scolastico hanno acquisito alcune delle conoscenze e abilità essenziali del loro corso di studi. Com'è già stato ricordato, la Regione ha aderito al programma nel 2009, poi nel 2010, fino al 2012. Considerato che la valenza del progetto è tale e maggiore per il numero partecipanti, l'Invalsi si è preoccupato di garantire la massima partecipazione delle Regioni italiane, contenendo i costi a loro carico, quindi fino all'edizione 2012. Per la partecipazione invece al programma 2015, le Regioni che intendono aderire devono assumere tutte le spese a loro carico. Pur consapevoli dell'importanza dell'iniziativa, abbiamo tuttavia ritenuto - e qua bisogna dirlo anche in relazione allo scarsissimo numero di Regioni partecipanti, poiché vi hanno aderito solo tre Regioni: il Trentino-Alto Adige, la Campania e la Lombardia - di non aderire, anche considerati i costi elevati dell'iniziativa per l'anno 2015.

La valutazione del sistema...e qui mi preme sottolinearlo, perché giustamente la collega ricordava anche le parole del Capo Dipartimento che abbiamo ascoltato qualche giorno fa, che ha posto proprio l'attenzione - così come la pone il documento che è all'attenzione, il documento di riforma a livello nazionale sul sistema di valutazione - sull'importanza che la valutazione assume, l'assume ancor più nel settore scolastico. Lo stesso Capo Dipartimento ha sottolineato come la Valle d'Aosta sia stata lungimirante in questo settore, poiché con una legge del 2000 ha incardinato all'interno dell'Assessorato la struttura regionale di valutazione, la SREV che, al comma 5 dell'articolo 18 di questa legge, la n. 19, dice che: "le attività di valutazione sono affidate ad una struttura regionale per la valutazione che si avvale di esperti esterni e si coordina con l'organismo operante a livello nazionale per il raggiungimento delle medesime finalità". Quindi sicuramente sono stati sicuramente lungimiranti i legislatori di allora che, appunto, di fatto hanno anticipato quello che ora si sta facendo a livello nazionale. Per quanto riguarda la valutazione, quindi, alta è stata e continuerà ad essere l'attenzione anche della Regione Valle d'Aosta.

Per quanto riguarda l'adesione - così le rispondo anche al secondo quesito - quest'anno, in un anno di tagli, di contenimento di spesa, stiamo facendo dei ragionamenti proprio su quali siano le priorità; visto che siamo dotati di una struttura interna di valutazione, visto che già ci sono anche altri sistemi di valutazione nazionali, abbiamo ritenuto che far fronte ad una spesa che ammonta a 75.000 euro...collega, è per risponderle al secondo quesito, 75.000 euro...in un momento di difficoltà economica abbiamo ritenuto appunto di non aderirvi. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Quindi è una questione di soldi, è una questione di soldi, essenzialmente, mi pare; probabilmente sarebbe più opportuno rinunciare all'altra valutazione e mantenere l'OCSE PISA, e comunque rincresce constatare che della validità, della necessità della valutazione si parla nei convegni, ma poi, quando si tratta di mettere in pratica, si fanno altre scelte. Domani affronteremo un dossier estremamente spinoso che sta facendo parlare tutti i valdostani...sapete benissimo a quale dossier mi riferisco. Voi dite: le due cose non vanno assieme...beh, io credo che se si rinuncia ad adottare un sistema di valutazione che dà continuità a ciò che è stato fatto e che, interrompendo la serie, in fondo, vanifica quello che è stato fatto fino a qui (perché un sistema di valutazione ha senso se è basato su dati analoghi e comparabili), interrompere la serie delle valutazioni triennali del "PISA", vanifica, in qualche modo, quello che è stato fatto precedentemente. Questa è la mia opinione ovviamente, non c'è bisogno di scaldarsi! La pensate in un altro modo? Questa è la mia opinione e la mia opinione va oltre.

Ho come l'impressione che si tema di doversi ancora confrontare, una volta, forse, a risultati preoccupanti. È proprio perché dal 2009 al 2012 vi è stato un calo di performance che, secondo me, sarebbe sensato andare a fare la terza verifica! Questo è un campanello d'allarme che non si può e non si deve ignorare! Farò un esempio molto semplice: se lei, Assessore, va a fare gli esami del sangue e scopre la seconda volta che va a fare gli esami del sangue che ha qualche valore negativo, va a fare una terza verifica oppure fa finta di niente, fa la politica dello struzzo e decide di non andare più a fare gli esami del sangue? Io credo che sia un parallelo semplicistico, ma che renda l'idea e, veramente, io mi sentirei di invitarla a ritornare su questa decisione, perché le politiche scolastiche della nostra Regione a cui tutti teniamo, sicuramente meritano di essere basate su dati scientifici valutati opportunamente. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliera Morelli. Punto 20 all'ordine del giorno.