Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 782 du 10 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 782/XIV - Reiezione di risoluzione: "Richiesta di rinvio dell'appalto per la realizzazione del progetto del nuovo Ospedale Umberto Parini".

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, grazie Presidente. Grazie colleghi della vostra pazienza.

Noi oggi abbiamo parlato e abbiamo discusso lungamente circa la centralità del Consiglio discutendo della legge sull'EXPO, ebbene, mi sembra che con questa risoluzione riportiamo nella centralità del Consiglio una cosa che, secondo me, è di capitale importanza. Riportiamo cioè qui, nel luogo più adatto per discuterlo, quella che è la grande opera per eccellenza: la costruzione del nuovo ospedale. Io so benissimo - anche se non c'ero allora - che sono state portate qui in Consiglio numerose leggi per questo tipo di opera e so anche che, grazie alla disponibilità anche dell'Assessore Fosson, abbiamo discusso lungamente sull'opera e sulle sue modificazioni. Con questa risoluzione non vogliamo assolutamente ridiscutere quella che è l'opera nella sua struttura, nella sua opportunità, ma l'opportunità finanziaria, la sostenibilità finanziaria di quest'opera. Stiamo vivendo un momento, un periodo estremamente difficile, estremamente particolare e quindi, considerate le imponenti riduzioni, le incertezze di bilancio...del bilancio regionale, le cui risorse, com'è scritto nella risoluzione, sono tuttora bloccate nell'irrisolta definizione del Patto di stabilità interno del 2014; presumendo un'ulteriore contrazione delle risorse di bilancio negli anni futuri, dovuta alla perdurante crisi economica e agli aggravi che potrebbero derivare da un ulteriore concorso da parte della Regione, del suo bilancio per il rispetto Patto di stabilità esterna - sappiamo benissimo che, purtroppo, anche a livello nazionale le cose non vanno nel verso voluto e che quindi, io mi auguro di no, potremmo essere chiamati di nuovo a concorrere a questo risanamento -; considerato anche quello che comporta l'importante, l'ingente indebitamento di quest'opera: sono 135 milioni di euro - è vero che mi si dirà che quest'indebitamento è fatto con capitali di Finaosta, richiesti a Finaosta, però il debitore poi finale è sempre pure la Regione -, con questa risoluzione chiediamo al Consiglio di soprassedere, di rimandare l'appalto di quest'opera e di ridiscutere insieme ai tecnici di Finaosta per chiarirci fino in fondo quale sarà il prosieguo dell'indebitamento e il costo finale dell'opera e, infine, se è possibile, di aspettare dei tempi più favorevoli di bilancio.

Io ho sentito dire che quest'opera potrebbe sbloccare dei lavori a livello regionale, questo senz'altro, però mi chiedo e vi chiedo se con questo tipo di investimento non potremmo sbloccare tante altre piccole opere a livello dei nostri artigiani, a livello dei nostri piccoli imprenditori per poter far ripartire la nostra economia.

Presidente - Altri sulla discussione generale, che apriamo dopo l'intervento del collega Fabbri? Non vedo richieste. La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Questo tema dell'ospedale è un tema di cui si dibatte ormai da più di trent'anni, sono gli anni '70, anzi forse quarant'anni: ospedale nuovo, ospedale ristrutturato, ampliato ad est, a sud, ad ovest...insomma, tutti i punti cardinali che sono stati praticamente tracciati sulla carta, compresi progetti - e ricordo negli anni '90 il famoso "studio Quaranta", per esempio - che ipotizzavano addirittura ospedali fuori dalla cerchia cittadina, ipotizzavano anche delle tipologie di ospedali diverse rispetto al nostro. L'amarezza per me, che sono stato uno dei promotori del referendum nel 2007, è di non vedere nulla e mi ricordo, proprio perché fui uno dei protagonisti tra i tanti, che ci fu detto in più di un'occasione che noi rallentavamo con quel referendum i lavori che urgevano, c'era proprio questa voglia e questa fretta di portare avanti dei lavori. Mi ricordo addirittura quando era Assessore Vicquéry, che diceva: "non si può fare un nuovo ospedale - eravamo alla fine degli anni '90 - perché ci vorrebbero almeno otto-dieci anni, noi abbiamo invece fretta e bisogna fare le cose". Oggi siamo nel 2014 e non abbiamo un tubo di niente. Abbiamo un progetto che non ho capito se è definitivo, se è ancora modificabile, che è stato ulteriormente tagliuzzato per cercare di risparmiare quattro soldi - parliamo di 5 milioni di euro -, tra l'altro, con degli interventi che in commissione abbiamo detto anche piuttosto discutibili, non so...è stata fermata l'area dell'elisuperficie - magari in futuro la ripristineremo -, con qualche centinaia di migliaia di euro lì; è stato abbassato un po' l'ultimo piano, con qualche centinaia di migliaia di euro lì; sono stati tolti 85 posti, con qualche centinaia di migliaia di euro lì; agganciamoci al teleriscaldamento, tanto il teleriscaldamento oramai è una realtà che ha preso piede in Aosta, altri...non mi ricordo se 130 mila euro, insomma, mettendo tutte insieme queste fantasie, infine il nostro ospedale risulterebbe un po' più economico rispetto al progetto iniziale.

Avendo seguito un po' questa cosa, io sono pronto a scommettere - e mi spiace scommettere su queste cose - che le ipotesi di costo di quest'opera siano ipotesi che drammaticamente devono essere moltiplicate per un fattore pari ad almeno 1,5-1,7, quindi 135 milioni o quelli che sono... Considerato il trend - ed è un trend che ha sempre trovato una conferma in questi anni -, vanno moltiplicate per almeno...non per il doppio, quindi vuol dire che un'opera di questo genere parte con un'idea di 135 milioni di euro più quelli spesi (130) per il famoso parcheggio dell'ex Residence Mont-Blanc, e poi alla fine avremo comunque un'opera che ci costerà sicuramente 200-250 milioni di euro, che peraltro è l'ipotesi di costo che era stata fatta fino a due anni e mezzo fa, praticamente. Si parlava addirittura...ad un certo punto si è parlato di un'opera con varie demolizioni, eccetera, da 220 milioni, poi si è abbassato perché non c'erano le condizioni economiche, insomma, la realtà dei fatti è che oggi ci ritroviamo con un progetto che, a mio parere, ha una scarsa fattibilità. Ci ritroviamo con un'ipotesi di spesa di 135 milioni di euro quando sapete tutti che è un'ipotesi talmente al ribasso considerato quanto avete speso per il Casinò, tanto per dire, abbiamo speso più di 150 milioni di euro per l'operazione Casinò-Billia, figuriamoci se 135 milioni serviranno a costruire un'ala nuova e in più a ristrutturare e a mettere a norma l'ala vecchia e a fare tutta una serie di operazioni di riadeguamento strutturale...cioè è veramente una fantasia che non ha senso.

Io peraltro devo dire che in commissione non ho avuto assolutamente la sensazione che ci fosse chiarezza su questo tipo di progetto, cioè se qualcuno fosse arrivato...non so, con degli estimi precisi, con tutta una serie di cose. Sapete il risparmio dove lo prendiamo? Diminuendo il personale. È questa la logica che ispira questo progetto, nessuno che si sia posto il problema di dire magari: "cosa ne facciamo del Beauregard e dell'ex Maternità", che ne so..."li vendiamo", "li dismettiamo", "li valorizziamo e questo denaro lo recuperiamo e lo mettiamo dentro il calderone complessivo in modo tale da assicurare comunque una copertura ulteriore".

Quest'ospedale, a mio parere, non si farà, chi rassicura la popolazione dicendo che si farà, secondo me, non dico che ha la coda di paglia, ma probabilmente è un ottimista, diciamo che è un ottimista inveterato, perché sapete tutti che non si farà. Allora, o qua noi abbiamo la certezza di non andarci ad imbarcare in un periodo come questo in cui tra Patti di stabilità, tra provvedimenti, tra riduzioni imposte a livello nazionale e contributi per il risanamento dei conti pubblici...o abbiamo la garanzia che si possa fare, altrimenti...secondo me, dobbiamo metterci lì attorno ad un tavolo, ragionare con i tecnici di Finaosta, avere però chiaro il quadro e cercare di capire tutti insieme se non creiamo una cattedrale nel deserto. Rischiamo di creare una cattedrale nel deserto, cioè di mettere in piedi un'opera che a metà deve essere bloccata come la famosa "aerostazione", che vediamo tutti tristemente campeggiante lì ai bordi della strada, non abbiamo più soldi per andare avanti, ci ritroviamo con un'opera dimezzata, con dei soldi investiti, con soldi che io ricordo dovranno essere risarciti e pagati, perché questo è un mutuo, magari da noi durante la vecchiaia, ma sicuramente dai nostri figli: questo è un debito che caricheremo sulle spalle dei nostri figli!

Allora, a me sembra una risoluzione di buon senso, perché è una risoluzione che chiede di avere una certezza, di non raccontare cioè che è fattibile un'operazione o un progetto, ma un confronto in commissione tra parti sociali, vertici di Finaosta che illustrino chiaramente quanto quest'opera, se attuata, inciderà sui futuri bilanci regionali. Io penso che sia dovuto ai cittadini, visto che questa, insieme alla nuova università, è forse l'unica grande opera su cui, come dicevo ieri, si ragiona in prospettiva, credo che però sia dovuta un'analisi certa dei costi e soprattutto della fattibilità.

Aggiungo ancora che, oltre alla questione puramente strutturale, cioè se anche avessimo i soldi per costruire l'ospedale, soldi che peraltro non ci sono, perché poi alla fine costruiremo un'ala a malapena e si parla di investire qualche milioncino per la parte...per la ristrutturazione, quindi...l'USL ha risposto chiaramente alla richiesta che le avete fatto in merito alla sostenibilità della gestione, l'USL non ha detto con parole chiare: "tranquilli questa roba è assolutamente sostenibile da un punto di vista gestionale", l'USL "arrotolandosi" per bene in mezzo ad un effluvio di parole, che volevano dire, non volevano dire, però alla fine della fiera ha detto: "attenzione, perché noi non siamo certi che quest'opera sia facilmente gestibile in vista anche dei preannunciati tagli di bilancio", che mi pare l'anno prossimo supereranno i 30 milioni di euro, quindi, voglio dire, come pensiamo di gestire un'opera come questa facciamo veramente le nozze con i fichi secchi qua!

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Credo questa risoluzione esprima delle preoccupazioni che sono condivise anche dal gruppo di ALPE, che abbiamo già avuto modo di far presenti all'Assessore durante le audizioni in V Commissione: sono preoccupazioni relativamente alla spesa ingente che quest'opera comporta. Io non voglio entrare nel merito del progetto, dal punto di vista architettonico, è anche una soluzione interessante e accattivante e abbiamo avuto modo di seguire le illustrazioni dei progettisti, che, tra l'altro, ci hanno fatto condividere anche la passione con cui hanno lavorato a questo progetto...vogliamo invece sottolineare due aspetti: uno è già stato toccato dal collega Guichardaz ed è quello relativo al fatto che non ci sentiamo rassicurati quanto alla possibilità di concludere, di portare a termine la costruzione di quest'ospedale, di arrivare alla fine di questi lavori senza che questi possano incorrere in interruzioni dovute a mancanza di fondi non prevedibili e che ci si possa trovare nella soluzione di avere un cantiere a metà, oltretutto in una posizione della città di Aosta che è nevralgica. Sarebbe terribile doversi confrontare con...come chiamarlo? con un relitto in centro città come quello che abbiamo alle porte di Aosta dell'aerostazione.

Condividiamo quindi le preoccupazioni e ci sembra di buon senso e assolutamente saggio chiedere al Governo regionale di soprassedere ancora alla prosecuzione di quest'appalto, senza aver prima avuto le rassicurazioni da parte della finanziaria regionale. In commissione avevamo invitato l'Assessore a prendere in considerazione la possibilità di ridimensionare quest'opera. Beh, dobbiamo ammettere che la rimodulazione che ci è stata presentata non ci ha soddisfatti su una spesa presunta di 135 milioni, ma che, come giustamente ha sottolineato il collega Guichardaz, diventerà ben più impattante in virtù degli aumenti medi che sempre i cantieri subiscono. Il ridimensionamento che ci è stato proposto è un ridimensionamento di 6.500.000, per la precisione: si va ad eliminare la piattaforma per l'elicottero, l'elisuperficie, con un risparmio di 1.000.000, ben coscienti del fatto che comunque l'elisuperficie in quella posizione non può essere realizzata; si va ad eliminare un livello del parcheggio interrato con un risparmio di 1.250.000 euro; si va a rimodulare la centrale termica in virtù della possibilità di allacciamento al teleriscaldamento cittadino con un risparmio di 380.000 euro; si elimina dalla progettazione la realizzazione della nuova camera mortuaria con un risparmio di 630.000 euro, il tutto per un risparmio totale di 6.500.000. Riteniamo che uno sforzo sicuramente supplementare andrebbe fatto, ma, prima di questo, condividiamo la necessità di audire in commissione la Finaosta e le parti sociali in considerazione anche del fatto che, come tutti sappiamo, il Patto di stabilità 2014 non è ancora chiuso e quindi non sappiamo come si chiuderà dal punto di vista economico-finanziario quest'annata così travagliata per la nostra regione. Ci sembra una proposta di buon senso, ci sembra una proposta saggia.

Presidente - Altri colleghi? Non vedo altri colleghi, chiudo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Com'è stato detto, io penso che non ci sia stato un progetto così contrastato nella storia della Valle d'Aosta, che però adesso è vicino ad una definizione, e questo l'ho sostenuto in commissione. Mi permetto di dire che ci siamo visti tante volte in commissione, dottoressa Morelli, non è mai stata richiesta, oltre a quello che hanno esplicitato i tecnici, un'ulteriore presenza della Finaosta. Ci rendiamo conto che è uno dei progetti più utili, perché avere tre ospedali diversi penalizza, da una parte, il costo di gestione, ma, dall'altra parte, anche la qualità in un momento in cui la nostra sanità si approccia a delle sfide, a delle competizioni con il vicino Piemonte, noi dobbiamo offrire sempre di più qualità perché i malati vengano a farsi curare da noi. È quindi uno dei progetti più utili per la Valle d'Aosta: unificare in un unico presidio i tre presidi attualmente esistenti significa meno costi e sicuramente una qualità diversa. Ci rendiamo conto - questo mi sembra di averlo detto in commissione ampiamente - che siamo in un periodo economico molto duro e difficile, questa è un'opera che costa, però è un'opera importante.

Ho seguito quest'ultima parte di questo progetto, che in ogni caso, avevo avuto modo di seguire anche prima. Ricordo che avevamo voluto un referendum che è stato molto chiaro nel pronunciamento della gente, posso dire che è un bel progetto, ma lo ha detto correttamente anche la dottoressa Morelli, è un progetto che si può modellare, è un progetto moderno con molte sale operatorie, con un nuovo pronto soccorso accessibile, quindi è un progetto anche a step. È questo che ci può dare una sicurezza economica, nel senso che è un progetto che vede questa parte nuova, questa grossa ala nuova, che sarà un'ala non per risolvere momentaneamente, ma risolverà definitivamente la situazione sanitaria della Valle d'Aosta almeno per cinquant'anni. È un'area nuova modulabile, che si inserisce anche nel progetto vecchio ed è a step, perché il primo costo - e questo l'abbiamo visto bene in commissione, mi permetto di dire - è diventato adesso di 94 milioni e gli altri milioni sono finanziamenti per la ristrutturazione del vecchio, che però, come sapete già, come ad esempio per i lavori fatti nel tempo, o pensando alla ginecolgia, i reparti hanno già una certa funzionalità.

Abbiamo lavorato insieme in commissione, abbiamo parlato di tante cose, abbiamo parlato sicuramente della necessità di ridurre i costi, perché questa è un'opera grande, ma volevamo che fosse anche un'opera che fosse meno costosa possibile e abbiamo detto. L'ha detto anche la dottoressa Morelli, abbiamo ridotto non di 5, ma di 6 milioni e mezzo il risparmio dell'opera, che è passata da 100 milioni a 93,5. Abbiamo tolto l'elisuperficie, non la rifaremo perché non aveva senso, anche perché i tecnici hanno monitorato la velocità dell'ambulanza dall'aeroporto all'ospedale: ma non solo; infatti è sempre più chiaro come l'elicottero carica a bordo il paziente e lo stabilizza, e per cui, essendoci un anestesista sopra, quell'emergenza estrema, non c'è più, per cui il tempo dal nostro aeroporto al pronto soccorso dell'ospedale nuovo sarà un tempo molto, molto breve.

Chi diceva nella scorsa legislatura che questo era un bel progetto adesso dice che è un progetto mastodontico. Peccato che un'opera così necessaria sia spesso lasciata a delle posizioni anche politiche! Abbiamo visto che, oltre a risparmiare i 6 milioni e mezzo, diminuiscono in modo significativo i costi di gestione di 3 milioni all'anno determinati non solo in base alla riduzione del personale, ma anche in merito all'ottimizzazione dei servizi; abbiamo ridotto di un piano e abbiamo ridotto e spostato un piano dei garage, così come la morgue; abbiamo pensato anche che un allacciamento a Telcha fosse una cosa utile e permettesse anche due possibilità diverse di somministrazione di energia, per cui ottimizzavamo tutto. Abbiamo avuto un confronto con i progettisti, non li ho scelti io, ma tutti voi e anch'io abbiamo potuto notare la grande professionalità degli stessi. È un progetto in evoluzione, l'ultima volta l'abbiamo detto: si parte tenendo anche conto che tutti i grandi ospedali, da Asti a Biella, partono con ottocento posti, poi vengono ridotti, quindi è un progetto in evoluzione, e questo vuol dire che qualche cosa si può ancora rivedere e toccare.

Del Beauregard ne abbiamo parlato a lungo; esso sarà definito quando saremo alla fine del progetto e sarà destinato alla riabilitazione. "Se useremo il Beauregard ecc. La risposta è che lo ristruttureremo e lo useremo; se invece sarà più utile per la nostra utenza non autosufficiente mantenere una grossa struttura di riabilitazione, ci appoggeremo alla clinica di Saint-Pierre. In questo caso chiaramente nel computo economico, che non abbiamo messo per correttezza, potrebbe anche rientrare la vendita del Beauregard e il non utilizzo o la vendita anche della cosiddetta "ex Maternità", o il suo uso per altri scopi.

Il piano economico è stato presentato, è un piano economico che comunque prevede un mutuo di Finaosta che è già stato concesso, quindi io non credo che ci siano dei dubbi sulla sostenibilità di questo mutuo. "Sospendere ecc..." Io mi permetto di dire sommessamente che sono già stati spesi 15 milioni di euro per la progettazione, per gli scavi il cui tempo si allunga ancora di più, per avere un presidio unico, valido. Rimane un buco e si rischia poi - e qui è la responsabilità di tutti - di non fare più nulla, questo lo sapete, magari qualcuno lo vuole, ma il non fare più nulla e rimanere con un buco di 15 milioni di euro è sicuramente una responsabilità grossa. Qui c'è proprio il rischio di non vedere poi più nulla, di rimanere ancora con un progetto e di rimanere lì. Io spero proprio, ve lo dico di cuore, che questo sia il progetto che si faccia e i presupposti, secondo me, ci sono. Chiaramente è un impegno economico che comunque la comunità valdostana, per l'importanza della cosa, sicuramente saprà sostenere e onorare.

Presidente - Grazie Assessore Fosson. Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente. Intanto la ringrazio anche per aver accettato anche l'iscrizione della risoluzione, un atto di gentilezza che apprezziamo.

È una risoluzione che nasce, oltre che dal nostro approfondimento amministrativo, dalla volontà nel prossimo periodo politicamente di mettere anche quest'opera al centro della discussione. Presidente, ieri lei ha lanciato quello che sarà il lavoro politico che dovremo fare nei prossimi giorni. Il primo argomento, il primo importante impegno che avremo tutti sarà trattare argomenti priorità-sostenibilità, azione di rilancio e di sviluppo della nostra comunità. Allora, oltre all'aspetto amministrativo, trattiamo quest'argomento con una certa tranquillità perché sappiamo che non c'è una priorità assoluta e soprattutto lo trattiamo perché vorremmo capire, Assessore Fosson, e non sotto il profilo personale, una volta per tutte come la pensa. Sì, ma in tutti i posti dove dialoghiamo, perché l'ambiguità che trascina da un po' di mesi questo dossier la sento dal collega Fabbri, ma lo dico non riferito alla persona, ma al ruolo politico...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...no, guardi che io non ho voglia di far polemica e poi non è l'ora, non è assolutamente quello. Noi, come UVP, abbiamo una nostra organizzazione interna, ce l'avranno anche gli altri movimenti...quando si parla di questo dossier, chiediamo: ma l'Assessore cosa ne pensa? L'Assessore a volte la pensa in una maniera, a volte in un'altra a seconda probabilmente anche di come...dei momenti che tratta l'argomento, io lo dico senza coinvolgere le persone, ma i ruoli che ognuno di noi rappresenta. Allora, anche nell'ultima commissione mi pare che ci siano state delle aperture a questo riguardo, tant'è vero che noi qui diciamo due cose: da una parte, un confronto in commissione per capire definitivamente la sostenibilità, perché se è sostenibile insieme al mantenimento del nostro welfare, al mantenimento di quello che ci interessa per l'economia locale, ai programmi che abbiamo da portare avanti tutti insieme, ma ben venga, abbiamo bisogno di un'opera nuova all'ospedale, ma se questo sottrae altre risorse al welfare, all'economia locale e altri servizi, Assessore, lei si prende la sua responsabilità, perché poi non potrà venire a dirci in commissione: "non ci sono i soldi per una cosa, non ci sono i soldi per l'altra". Allora, noi vi chiediamo amministrativamente...stavolta siamo al punto di partenza, non è un'opera avviata, Monte Bianco, eccetera, dobbiamo ancora partire, c'è la COUP per carità...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, ma l'opera può essere anche appaltata tra un anno se non ci sono i soldi per mantenere quello che ci serve.

Noi non stiamo neanche entrando in discussione sull'importanza dell'opera, stiamo dicendo: il nostro bilancio...a casa nostra possiamo comperarci una macchina in più se non abbiamo i soldi per mantenere quella che abbiamo? E qua stiamo facendo la stessa operazione, semplice semplice. Possiamo fare il nostro nuovo ospedale mantenendo tutti i servizi che abbiamo in famiglia, le possibilità che dobbiamo dare ai nostri figli? La stessa cosa nel nostro bilancio, perché l'opera non è prioritaria e non lo dicono...io non ho competenza in merito, lo dicono i colleghi Nello Fabbri, Jean Pierre Guichardaz, le persone che di ospedale se ne occupano. Noi abbiamo cercato di fare un ragionamento...di aspetti sanitari se ne occupino... Allora, noi chiediamo a lei, al Governo di avere la rassicurazione che il giorno in cui metteremo in piedi altri 130 milioni non ci verrà detto che dobbiamo sottrarre risorse al nostro bilancio per le cose che già adesso sono al limite perché abbiamo il settore dell'istruzione, le scuole, abbiamo tutta una serie di settori dove sappiamo che non abbiamo più risorse. Se voi quindi avete questa certezza, soprattutto l'Union Valdôtaine Progressiste...parlo per noi, noi non abbiamo problemi al riguardo del nuovo ospedale in questo momento, il discorso non è in questo senso, le rassicurazioni che vogliamo avere sono queste e le vogliamo avere però una volta per tutte. In Consiglio regionale non è che possiamo ritornare tutte le volte a parlare di quest'argomento, se questa è la sua versione definitiva, prendiamo atto e lei si prende anche però la responsabilità di dire alla sua Giunta e qui al Consiglio regionale che quest'opera non sottrarrà altre risorse al servizio sanitario, al servizio sociale e a tutto il resto, ma che ci sia un punto a capo.

Se poi il Consigliere Fabbri mi dirà: "ma ho incontrato l'Assessore, mi ha di nuovo detto altre cose", io dirò: "basta, dal Consiglio regionale siamo usciti così, abbiamo detto queste cose andiamo avanti" e mi pare un sistema di procedere che da adesso in avanti ci dovrà accompagnare su qualsiasi dossier. Assessori e Consiglieri e Consigliere, è finito il tempo dell'incertezza eh, con le risorse che abbiamo in bilancio è meglio dire o nero o bianco, del grigio non ce ne deve più essere, soprattutto dalla prossima settimana che ci dovremo dire: "questo è prioritario", "questo è sostenibile", perché la manfrina, la melina di cui abbiamo parlato un po' tutti... Qua poi un giorno alterna la maggioranza, un giorno alterna la minoranza, poi la sera ci riprendiamo tutti insieme, ma la prossima settimana dobbiamo metterci a fare politica sui dossier che contano, ma bisogna tutti essere responsabili d'ora in avanti su queste cose qua, perché sennò, se facciamo il gioco dello scaricabarile sugli Assessorati e qua poi ritorniamo a parlare di questi argomenti una volta ciclicamente al mese, perché abbiamo incontrato l'Assessore che non la pensa più così, perché sta cercando di sottrarre delle risorse all'altro Assessore, poi non va più bene...quello non è essere seri nei prossimi mesi rispetto alla nostra comunità! Allora partiamo da questo, che è un dossier importante, che fa 135 milioni di euro, che sappiamo che non saranno probabilmente quelli che basteranno, ma poi parleremo anche di altre cose, le affronteremo con i nostri movimenti politici e le affronteremo qua, perché poi bisognerà dare stabilità al bilancio, la comunità non può più aspettare che facciamo il bilancio al mese di novembre e dicembre per sapere se qualche cosa ci sarà ancora o no! Per due-tre anni bisognerà riuscire a creare almeno le sicurezze minime di base senza inventarci più niente, soprattutto bandi per le guide turistiche, penso che per un po' ne avremo formate. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Ricordo solo che la discussione generale è chiusa, quindi siamo in fase di dichiarazioni. Altri? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Anche per noi deve essere chiarito che non vogliamo più rivangare vecchi conflitti: ospedale nuovo, ospedale ampliato e altro. Siamo ormai in una fase successiva, lei cita tute le volte il referendum, io l'ho citato con una vena di nostalgia, perché è una "roba" che avevamo fatto otto anni fa e c'era uno scenario completamente diverso sia dal punto di vista economico-finanziario, sia dal punto di vista proprio della progettualità di quell'ospedale; quindi, secondo me, quest'aspetto proprio lo dobbiamo al momento dimenticare, lo dico io che sono sempre stato un sostenitore accanito del nuovo ospedale. Il problema qua - continuiamo a dirlo - è: siamo sicuri che questi soldi che sono stati ipotizzati: 135 milioni di euro a fronte di mutui che, ripeto, pagheranno le mie figlie, i figli dei Consiglieri, li pagheremo noi, li pagheranno i cittadini valdostani...una situazione in cui, tra l'altro, probabilmente sarebbe il caso, invece, di pensare di tenerli da parte, di capitalizzarli in qualche altra maniera...

Siamo sicuri che rimarranno 135 milioni? Io dico di no. Il cantiere, quel buco che è stato scavato di fronte, lo scavo archeologico assistito, da quello che mi risulta, ha subito un rallentamento perché ci sono stati degli inconvenienti che hanno comportato, se non erro, un ulteriore incremento di spesa. Quello è già il segnale, se addirittura in fase di scavo, nei sondaggi ci troviamo davanti ad un inconveniente, che era peraltro programmabile, ma voi pensate mica che un'opera complessa come un ospedale cittadino, con tutte le variabili del caso, non avrà comunque delle situazioni che dovranno essere affrontate dal punto di vista degli inconvenienti o delle novità? Allora non raccontiamocela che 135 milioni bastano per costruire quell'ospedale, lo sappiamo tutti quanto costano degli ospedali nuovi, e l'avere detto in tutte le salse che quello è un ospedale nuovo "appiccicato" ad un ospedale vecchio, che necessita di riadeguamenti di tipo strutturale, anche per il fatto che se i due ospedali devono lavorare in sinergia, per forza di cose io devo mettere le mani anche sull'ospedale vecchio: gli impianti, i collegamenti, il riscaldamento, il condizionamento, tutto quello che volete, comportano necessariamente che l'ospedale nuovo vada ad incidere da un punto di vista di costi sull'ospedale vecchio, perché se volete spostare tutta l'H24 sull'ala est e mantenere l'H12 sull'ala, diciamo, vecchia, per forza di cose devono essere fatte delle opere, quindi non bastano i 100 milioni per il nuovo ospedale e gli altri 20 per...sono delle fantasie. Allora o vogliamo confrontarci con la cruda realtà e avere delle certezze sulla sostenibilità finanziaria e gestionale di quest'opera, come dicevo prima, o altrimenti, secondo me, siete voi che la mettete sull'ideologico, non siamo più noi, perché io ho rinunciato alla mia parte ideologica, ideale, chiamatela come volete. Non mi interessa più fare un ragionamento su che tipo di ospedale vogliamo, mi interessa fare un ragionamento su: è possibile fare un nuovo ospedale laddove lo volete fare voi? Quel progetto cioè è sostenibile o non è sostenibile?

Peraltro, e lo dico ancora, ma è possibile che in fase di progetto non siate stati in grado di dirci che cosa farete dell'ex Maternità e del Beauregard? Sono due edifici...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...no, non l'abbiamo detto, Assessore, lei mi ha appena detto: "potranno essere venduti, magari...", guardi me lo sono scritto qua: "magari la vendita...", ma come si fa a fare una programmazione sanitaria su un nuovo ospedale, sul presidio unico ospedaliero con un "magari"! "Magari lo vendiamo", "magari lo valorizziamo", "magari usiamo l'ultimo piano", "magari...". Allora, il programma complessivo, siccome voi parlate di unificare e della necessità dell'unificazione in un unico presidio ospedaliero, presuppone che tutte le strutture abbiano una destinazione d'uso, allora non possiamo fare le solite...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...le fisioterapie, lei mi dice però che noi dobbiamo salvare la clinica di Saint-Pierre, perché altrimenti la mettiamo in ginocchio. L'ha appena detto lei: "bisogna valutare se è il caso di portare la riabilitazione alla clinica di Saint-Pierre e fare un ragionamento sulla lungodegenza", ma forse non chiudete neanche più la RSA di Antey, cioè questi ragionamenti li capiamo o non li capiamo? Io sinceramente, che è qualche anno che sento parlare di sanità, non ci ho capito proprio assolutamente niente.

Peraltro voi avete fatto una riorganizzazione del territorio che noi abbiamo appreso dai giornali - poi passerà comunque in V Commissione, perché è previsto un passaggio necessario in tale Commissione - addirittura cambiando il Primario nel territorio, quindi presuppongo che al dottor Pesenti verrà dato comunque un obiettivo, gli verrà richiesto di fare qualcosa sul territorio. Avete riorganizzato, accorpato, com'è giusto fare, tutto quanto, però questa realtà non è la realtà che abbiamo pensato nel momento in cui è stato progettato l'altro ospedale, per cui qua arrivano le questioni riorganizzative, tutto quanto, arrivano poi, diciamo, in corso d'opera. Secondo me, non è così che si fa, quindi o su quest'aspetto qua noi riusciamo a capire se esiste una sostenibilità...

Faccio l'ultima battuta sulla COUP: la COUP va chiusa, perché la COUP ci costa 700 mila euro l'anno e 700 mila euro l'anno, se voi vedete nelle delibere che ci sono state date, sono i risparmi ipotizzati anche semplicemente per l'eliminazione delle camere mortuarie. Noi cioè eliminiamo le camere mortuarie nel progetto, eliminiamo l'elisuperficie, eliminiamo...facciamo una serie di interventi e quella eliminazione strutturale che potrebbe peraltro creare anche dei problemi di carattere logistico...e quanto ci costa una società che non serve assolutamente a niente perché potrebbe essere internalizzata? In questi termini, secondo me, bisogna ragionare sull'opera complessiva. Grazie.

Presidente - Grazie collega Guichardaz. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, io non intervengo sul campo sanitario, l'ha già illustrato perfettamente il collega Guichardaz, volevo solo riprendere un attimo il discorso più economico della cosa e di nuovo insistere su come stiamo seguendo una politica dissennata di indebitamento. È una politica che giustamente pagheranno i nostri figli, noi stiamo pagando già l'indebitamento che ha fatto lo Stato italiano negli anni '70-'80 e applichiamo la stessa tecnica: andiamo tutto a debito...e questa è la ciliegina sulla torta, è un altro grosso debito che rimandiamo alle generazioni future, facciamo attenzione a quello che facciamo! È vero, disponibilità non ce ne sono più, diciamolo chiaramente, non andiamo ancora a debito!

Proprio l'altro giorno in V Commissione ricordo che l'Assessore Marguerettaz ci ha portato una delibera per il finanziamento dei pisteurs-secouristes. Anche quello mi sembra che siano circa 4 milioni di euro a debito. Fino all'anno scorso, l'avevo chiesto all'Assessore, riuscivamo a fronteggiarlo col nostro bilancio, quest'anno anche lì siamo andati a debito. Per carità, io non è che voglia discutere sulla questione di questa delibera, ma però voglio dire: stiamo costruendo un castello di debiti, bisogna stare attenti a quello che facciamo.

Presidente - Grazie collega Fabbri. Non vedo altri. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Tanto è stato detto, è inutile a volte ripetersi se non che...quello che voglio dire è un intervento che forse di politico ha poco, ma vorrei magari provare a toccare un po' quella che è la sensibilità degli amministratori, ecco, questo è chiaro. Dico questo perché? Perché ho sentito interventi dove viene comunque sottolineata l'utilità, la qualità, quella che è la qualità diversa, i minori costi in prospettiva futura, su questo io penso siamo tutti d'accordo, su questo non c'è ombra di dubbio. Preoccupa un po' di più quell'accenno che faceva prima il collega Fabbri alla sostenibilità economica di questo.

Io in commissione le dissi, Assessore, che mi piaceva l'Assessore Fosson in commissione, avevo qualche dubbio in più per l'Assessore Fosson in Consiglio e probabilmente in Giunta. Confermo questo, perché lei, Assessore, in questo momento ha di fronte a sé una scelta, una scelta sicuramente non facile, su questo non c'è ombra di dubbio. La scelta è se provare a continuare ad avere in futuro quelle risorse per difendere quel sociale che le è tanto caro, e anche il sanitario che le è caro, oppure non so, essere magari...passare alla storia come l'Assessore che ha messo la prima pietra, sicuramente non l'ultima, su questo non c'è ombra di dubbio...ma col rischio che sia la prima pietra di un'incompiuta: questa è un po' la difficoltà che c'è in questo momento. Le dico questo perché lei ha detto che i 94 milioni sono un mutuo concesso, sono un mutuo che è stato deliberato nel 2008 quando i tempi erano assolutamente diversi e quando il bilancio regionale, lo ricordo, rispetto al 2013, era del 48 percento in più...e un mutuo non acceso in questo momento significa che la Finaosta, pur avendo l'input politico, la copertura politica per accendere questo mutuo, in questo momento non si è ancora indebitata. Questo dovrebbe far quanto meno...far avviare un ragionamento, io dico un ragionamento che va nel senso di quello che abbiamo detto. Nessuno ha detto che deve essere un capitolo chiuso, l'ospedale non si fa. Si dice: "non avete chiuso il Patto di stabilità 2014, non si sa come si chiuderà il 2015...", su La Stampa di ieri c'era un trafiletto, che poco poco diceva che il Governo Renzi nel DEF chiede 3 miliardi di sacrificio alle Regioni di nuovo. Vi è poi l'incognita...poi la chiedo al suo collega delle Finanze o al Presidente della Giunta, che è molto bravo su queste cose...ma se mai dovesse decollare il discorso del bilancio consolidato, addio monti e paesi, eh! Qua non solo non concluderemmo nessuna di quelle incompiute che le ho detto, ma rischieremmo di non poterne garantire neanche il minimo essenziale, perché? Perché il bilancio consolidato significa che i bilanci, gli indebitamenti delle partecipate, tra cui gestione speciale Finaosta, rientrano nel bilancio regionale. Finito il giochetto delle tre carte, dove si mette solo la quota annuale più gli interessi: finito perché con il bilancio consolidato è finita quest'epoca!

Allora è questo che le impone una riflessione in qualità di amministratore. Io immagino che in qualità di Assessore sia...ma anche del comune cittadino, io dico, la volontà sia quella di dire: "bene, andiamo avanti perché può essere un fiore all'occhiello", ma però bisogna mettersi di fronte ad una realtà, per cui non possiamo più da una parte sentirla magari dire: "beh, mi hanno tagliato le risorse, non ho più...", le ho fatto l'esempio l'altro giorno, mi ha confermato che le lettere per quanto riguarda gli assistenti degli anziani e l'asilo-nido sono partite, ma ultimamente, per cui con 10 mesi di ritardo rispetto a quanto stabilito in legge finanziaria: questo è il quadro in cui la Valle d'Aosta in questo momento si muove. È un quadro di prospettiva fosca, per cui si chiede semplicemente di fare una riflessione, una riflessione, come ha detto il collega, che sia definitiva, ma che vada nel senso di creare la possibilità di poter mantenere quel welfare che a lei è così caro.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.

Brevemente colleghi, noi pensiamo che sia doveroso comunque affrontare la situazione economico-finanziaria della nostra Amministrazione regionale e non vorrei rubarvi altri minuti, ma vorrei fare solo due considerazioni. Noi pensiamo che mai come in questo momento si debba decidere quali sono le opere a cui dare corso, decidere serenamente, ma in maniera importante quali sono le priorità e decidere, come Consiglio regionale, al di là di maggioranza ed opposizione...spiegare bene ai valdostani la reale disponibilità economica dell'Amministrazione pubblica. Questo per dire che ci siamo messi nei panni in questi giorni del cittadino valdostano che segue poco o in parte le leggi che questo Consiglio approva, le delibere che il Governo regionale "scarica" e approva. Immagino che il fatto che solo una settimana fa il Governo regionale abbia approvato 60 milioni di euro per la Casa da gioco abbia fatto entrare la popolazione tutta in una confusione totale; allora dice: "forse c'è qualcuno che racconta frottole e c'è chi è contento solo di dire che le risorse non ci sono, altrimenti altro che il gioco delle tre carte, per qualcuno ci sono delle risorse e per altri settori non ci sono". Ecco, noi riteniamo che non ci interessa...ci interessa che ci sia la possibilità di dire la verità: questa è la disponibilità che abbiamo, queste sono le vere risorse che abbiamo e ci sono dieci priorità, per dare corso e gambe alle dieci priorità, ci vanno questi soldi, queste risorse, per mantenere un welfare, ci vanno queste risorse, altrimenti dobbiamo abbassare l'asticella e aiutare di meno le famiglie, altrimenti si decide di ridurre altre risorse in altri settori, perché la coperta è sempre più corta.

Io penso che sia questo il nostro dovere in questo momento e spiegare attentamente ai valdostani che, se si vuole fare l'ospedale, l'ampliamento, il nuovo ospedale, ci vanno 100 milioni di euro, con un costo di gestione di 109-110 all'anno per X anni o che cosa...non si potrà fare questo, questo e questo. Dobbiamo fermare i lavori della nuova università? Se si fermano i lavori della nuova università, si decide di fare questo, questo e quello. Sull'aeroporto cosa si decide di fare? Da una parte c'è uno scenario A, scenario B e scenario C. Nel settore degli impianti a fune possiamo arrivare fino lì, ma non si può andare oltre, perché il calderone è questo. Io penso che in questo momento la gente non stia capendo più nulla, perché, scusateci, scusatemi, ma dopo aver scaricato e approvato una delibera di Giunta di 60 milioni di euro, la gente allora quando ci sente confrontarci su dei temi per 50 mila euro di riduzione o 100 mila euro di riduzione...forse allora la confusione è magari scientificamente voluta. Allora su questo io penso che non possiamo più permetterci di sbagliare da una parte abbiamo le priorità, dall'altra la sostenibilità e dall'altra però sul tavolo dobbiamo avere le reali risorse che avremo disponibili.

Ieri, dopo aver ascoltato l'intervento del Presidente Rollandin, citavo che i colleghi della Provincia di Bolzano e della Provincia di Trento avevano un incontro con il Sottosegretario Delrio e per studiare quanto meno come modificare la proposta che viene avanzata dalle due Province. Questo per dire che noi riteniamo che forse priorità come questa vanno affrontate nel merito, mettendo però tutte le priorità sul tavolo e le vere disponibilità che abbiamo. Se invece la volontà è quella, come poche settimane fa, di scaricare un atto senza nessun confronto e senza nessun dibattito, creando confusione totale nella popolazione, poi magari qualcuno si arrabbia anche...allora probabilmente il termine che abbiamo sentito ieri di condivisione, di modus operandi diverso e di vero confronto, allora è solo uno slogan. A nostro avviso, in questo momento è importante...

Presidente - Prego Consigliere finisca...

Chatrian (ALPE) - ...ho terminato l'intervento. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sì, l'ora è tarda però un argomento questo, con una risoluzione scritta molto bene dai colleghi, merita comunque rispetto e attenzione: rispetto perché ero appena stato nominato Segretario del Partito Democratico nel 2007 e mi ricordo che ci fu un aspro e acceso dibattito su questo tema. Mi ricordo che il fronte, diciamo, di quelli che volevano ristrutturare quest'ospedale era molto animato, non dimesso e in sordina com'è oggi, forse perché si sapeva che l'anno dopo c'erano le elezioni e quindi bisognava vincere il referendum. Poi, mi ricordo che lei, Assessore, era in prima linea con piglio deciso a dirci che tra qualche anno avremmo avuto un magnifico ospedale nuovo. Per anni poi ci ha raccontato che quei mesi di battaglia con il compagno Guichardaz, con la compagna Fontana e tanti altri seduti qui in quest'aula, insomma sono stati così decisivi...con un rallentamento tale che siamo nel 2014 e dell'ospedale non c'è traccia. Abbiamo quindi più volte ribadito, facendo anche uno sforzo per far capire magari anche alla gente fuori non addetta ai lavori, che noi, pur essendo convinti che la soluzione migliore era fare l'ospedale fuori le mura, come lo chiamavo io, prendevamo atto che la proposta, la maggioranza era lì che lo voleva fare, e quindi andiamo a vedere le carte. Oggi però, sarà l'ora tarda, non riesco a capire, non sento una risposta che mi sarei aspettato decisa, forte, con tutto il Governo regionale, perché, intendiamoci, qua mi sembra che in questa puntata di questo Consiglio regionale, ho avuto degli Assessori abbastanza come se fossero delle monadi, scusatemi l'espressione filosofica, che vivono in una specie di isolamento, per cui l'Assessore all'agricoltura si fa una Commissione d'inchiesta che non abbiamo mai fatto, l'Assessore al turismo risponde di qua, l'Assessore alla sanità dà lui una risposta esitante, titubante su "abbiamo o non abbiamo i soldi per fare un ospedale?". Dopo che abbiamo ricevuto Ministri, Balduzzi, fatto come faceva Bruno Vespa, delle serate con i modellini, col plastico, no? Si giocava, tu entri di qua, io esco di là, ma qui ci facciamo...plastici che cambiavano. Allora, si deve dire con chiarezza, perché tra un po' arriviamo anche in sede di bilancio, se abbiamo le "energie" per fare quest'ospedale o se pure le emergenze che incontreremo: l'emergenza Casinò, le tante emergenze che avremo davanti ci sottrarranno le risorse. Allora, ma non si può fare la scaletta delle priorità? È prioritario l'ospedale o l'università? Siccome lei dice che lì si gioca il futuro della sanità valdostana dei prossimi 50 anni...miseria, con un'affermazione così domani siamo tutti in Finaosta a cercare di capire dove sono i soldi per fare quest'opera! Siamo invece...forse c'è il Beauregard, forse non c'è, forse la Maternità la vendiamo, forse no, ma come si può venire ancora con questi...capisco che lei scuota la testa, ma però la veda dal nostro punto di vista, da anni vogliamo certezze su queste cose, vogliamo il cronoprogramma di quest'opera, chiaro, definito e dettagliato. Così mi sembra invece che siamo in una situazione di imbarazzo che io non riesco francamente a capire a questo punto, dopo che ci avete fatto una testa tanta che bisognava fare l'ospedale lì, farlo più lungo e che poi vi abbiamo anche un po' rallentato...devo dire: bravissimi gli esperti di ospedale, della minoranza, che uno gli fa tagliare un parcheggio che si scopre...che anche lì parcheggi a go-go, un altro gli fa togliere un piano, un altro l'elicottero...cioè ma è possibile che si affronti un tema così in questo modo? Secondo me, no, l'opera più importante che ha la Valle d'Aosta passa in sordina rispetto al Billia, alla ristrutturazione del Billia, passa in sordina rispetto ad altre opere...non c'è un atteggiamento...non ci convince per niente questo suo modo di rispondere a domande così importanti.

Presidente - Grazie collega. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

La richiesta che viene formulata con questa risoluzione è stato detto che vuole in qualche modo fare chiarezza con una risposta chiara. Ora, su questo penso che sicuramente, con l'Assessore sono stati fatti degli approfondimenti anche in commissione, c'è stata la disponibilità di rivedere il progetto, cosa che è avvenuta per quelle modifiche che sostanzialmente potevano essere concepibili: un piano in meno, il discorso dell'eliporto, il discorso di...è già stato... Oggi siamo nella situazione di dare ai progettisti la possibilità di completare il progetto esecutivo per...l'appalto e per iniziare i lavori, naturalmente dopo che saranno concluse le fasi legate a quella che è la parte archeologica, che sta andando avanti...

Questo progetto non è un progetto a sé stante, questo progetto tende ad ottimizzare quelle che sono le modalità di lavoro a cui tendono oggi tutti. In Piemonte stanno chiudendo ospedali, ma stanno ristrutturando altri ospedali, perché devono accorpare delle funzioni, devono far sì che ci sia un'economia nell'ambito di quella che è la progettazione del ricovero sanitario, che teniamo conto fa pendant con una politica del territorio che deve cercare di evitare, naturalmente, l'ospedalizzazione. Per questo ci sono tutte le microcomunità che giustamente sono state costruite, sono funzionanti, assorbono una parte importante della degenza, o comunque la presenza di persone che hanno ancora bisogno di riabilitazione, perché dico questo? Perché le domande che sono state fatte sono essenzialmente: "allora, questo è un progetto definitivo?" Il progetto su cui si lavora dopo l'ultima audizione che è stata presentata è il progetto definitivo che verrà proposto per l'appalto. I fondi sono quelli, sono già stati ricordati.

Io non entro nel merito della discussione che Guichardaz pensa...non voglio andare oltre, non ho elementi al di là di quelli che i progettisti ci hanno dato, su un certo prezzo, che è collegato con l'appalto che avverrà fra...quindi con queste modalità. Io sto a quello che mi dicono i tecnici, come credo l'Assessore, non abbiamo altri elementi per dire costa di più, né di meno. Quello che è stato fatto in meno è stato fatto perché c'era giustamente una richiesta di rivedere, di rimodulare, che è stata fatta. Oggi si va avanti con questa logica, cercando di dare il più in fretta possibile una soluzione a questo problema, che è un problema di risparmio globale, perché chiudere la Maternità e chiudere il Beauregard sono aspetti molto importanti a livello organizzativo. Non lo dico a gente che è convinta, che questo non l'ha mai messo in discussione, perché...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...no, lo dico, non è che voglio insegnare niente... Il problema di quello che ne facciamo per quanto riguarda il discorso dell'ex ospedale Maternità...verrà utilizzato per fini istituzionali, per quelle che sono eventualmente ulteriori richieste di esigenze dell'USL. Il Beauregard naturalmente verrà visto in funzione delle possibili operazioni collegate con il futuro della sanità, collegata con un discorso che prima deve vedere come si riesce a lavorare sul territorio per evitare che ci sia una corsa all'ospedalizzazione, com'è stato e come purtroppo succede ancora... Le soluzioni quindi che noi...questa è l'ultima grande opera che è in corso, i finanziamenti sono quelli predisposti, quindi non c'è nessuna zona d'ombra su quello che sarà il futuro di questo nosocomio che è tra i più importanti.

Solo se mi è permesso, un'ultima battuta che sta...è la terza volta, o la seconda volta che Chatrian dice: "ma mentre di là stanno discutendo...", guarda che stiamo discutendo anche noi, si sta aspettando...non è che...questa discussione con Rossi...sta andando avanti per trovare una soluzione ad una questione che loro non hanno rispetto a noi, perché loro non hanno le garanzie di poter...rispetto all'accordo di Milano...è un po' diverso dall'accordo che abbiamo fatto noi. Loro stanno discutendo per arrivare a quello che noi abbiamo già in legge e che ci ha permesso di fare ricorsi alla Corte costituzionale...solo un minuto...nel senso che la possibilità che ci imponessero ulteriori sacrifici, ulteriori spese rispetto al patto che avevamo è contro la disposizione della norma di attuazione e contro la legge 42, tant'è che noi abbiamo potuto fare ricorso...purtroppo ricorsi che sono ancora pendenti, quindi non sappiamo dire... Quello però è quello che ci ha permesso di fare questi ricorsi, quindi noi stiamo seguendo questa parte, perché da una parte dei soldi che verranno sottratti...300-400 si parla, credo che le notizie le abbiamo di prima mano anche noi...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, ma voglio dire, viene presentato questo come se loro stessero lavorando, facendo un lavoro importante, noi invece...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...il significato...allora ho capito male, chiedo scusa, va bene. Io allora lo dico con parole mie. Voglio solo dire che noi sappiamo che l'accordo che si sta confezionando con il Trentino e il Sud Tirolo è propedeutico all'accordo anche nostro, perché una parte dei fondi che risparmiano sul Trentino sono quelli che servono per l'accordo nostro: è per quello che volevo sottolinearlo e dirlo per notizia, quindi, no...voglio dire, perché questo è un aspetto importante.

Vorrei anche dire che la riunione delle tre sedi in un unico ospedale è quello che farà risparmiare nella gestione, razionalizzare quello che è il sistema delle guardie, razionalizzare tutto quello che oggi avviene dal punto di vista gestionale, oltre ai risparmi sotto il profilo energetico e su tutti gli altri settori. La sostenibilità è stata dimostrata, quindi noi andiamo avanti su questa linea perché sappiamo di essere...che è l'unica strada percorribile. Su tanti altri discorsi abbiamo detto: "andiamo a rivedere, ci sono dei progetti". Noi, come avete visto, non abbiamo più presentato grandi situazioni, anzi abbiamo ridotto laddove abbiamo potuto, anche sull'università abbiamo fatto un percorso di tempistica, quindi non abbiamo fatto nulla...e siamo disponibili...su questo progetto proprio perché ancora si presenterà con degli anni di lavori, quindi non è che lo vediamo purtroppo domani l'ospedale...tenendo conto di quello che è...andiamo avanti sulla linea che abbiamo illustrato ampiamente, che l'Assessore ha illustrato in udienza nelle commissioni competenti, per cui noi, se viene mantenuta, naturalmente siamo contrari a questa risoluzione.

Presidente - Grazie Presidente. Passiamo alla votazione dell'atto. Prego i Consiglieri di esprimere il loro voto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 15

Contrari: 18

Il Consiglio non approva.

Ringrazio tutti i colleghi per i lavori svolti e ricordo che ci vedremo il 22, 23, 24 per la riunione ordinaria e straordinaria del Consiglio.

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La sessione ordinaria termina alle ore 21,47.