Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 771 du 10 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 771/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'adozione dei libri di testo nella scuola primaria e secondaria per il prossimo anno scolastico".

Presidente - Per l'illustrazione ha chiesto la parola la collega Certan, ne ha la facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie, grazie Presidente.

Prima di affrontare in merito l'interpellanza, vorrei affrontare in premessa due argomenti. Il primo è quello del riuso e del riutilizzo dei libri. ALPE è chiaramente, convintamente sostenitrice del recupero, ma sappiamo anche che questo principio non può essere usato, allargato per tutto e soprattutto a priori senza fare delle valutazioni direi didattiche ed educative differenziate. Sono sicura di non essere contraddetta se affermo che, soprattutto nella scuola primaria (perché la conosco molto bene) non c'è un'altra realtà che sappia riutilizzare e cambiare direi anche destinazione d'uso a libri e...oggetti vari, metterei anche l'altra parte della didattica, tutto quello che può riguardare l'adozione alternativa, con l'obiettivo di non sprecare. Non c'è nessuno che lo sappia fare meglio della scuola elementare, della scuola dell'infanzia e direi della scuola dell'obbligo, proprio anche per le caratteristiche degli alunni in quel periodo e in quella fascia di età, oltre che per le competenze di tutti gli insegnanti in generale. Se ci sono degli sprechi, io credo che siano delle eccezioni e che vadano ridotte e segnalate, però non credo che sia la norma.

La seconda osservazione che faccio è più personale. La libertà di insegnamento è decretata dalla Costituzione, ma io da insegnante valdostana e da insegnanti valdostani, vorremmo che questi diritti siano garantiti non solo dalle leggi nazionali, ma anche vederli garantiti e valorizzati dalle scelte regionali, perché la libertà di insegnamento è alla base di tutto il discorso legato alla scelta dei libri di testo, come lo sapranno sicuramente tutti gli insegnanti e gli educatori.

Detto questo, ed entrando chiaramente nel merito della nostra interpellanza, riconosco che la normativa sulla scuola e sull'adozione dei libri sia complessa e che sia anche difficile venirne a capo. Però credo che la semplicità spesso sia anche la cosa, diciamo, a cui mirare e non andare a complicare le situazioni già complesse. Il libro di testo, dice il decreto ministeriale 781, nella definizione di libri di testo: "Il libro di testo costituisce uno degli strumenti didattici per la realizzazione dei processi di apprendimento definiti dagli ordinamenti scolastici dei diversi ordini e gradi, nonché per lo studio individuale e domestico. La sua scelta costituisce rilevante momento di espressione dell'autonomia professionale e della libertà di insegnamento". Ecco, credo che questa sia una delle definizioni più sintetiche, ma anche più efficaci del libro di testo e della libertà di insegnamento. Abbiamo appositamente diviso la nostra interpellanza in tre parti, poiché legate all'adozione dei libri di testo, direi che vi sono problematiche che partono da principi educativi e didattici diversi. Nella legge regionale n. 8 dell'aprile 2013, legge dello scorso anno, legge di assestamento di bilancio, si sono infilati, nero su bianco, senza nessuna concertazione, credo di poterlo dire, con le categorie di insegnanti e i sindacati, due piccoli comma di modifica alla legge regionale del 1986, la n. 46, che tratta di fornitura dei libri di testo. Questi due comma, queste due modifiche, sono avvenute lo scorso anno in un momento politico molto particolare. A mio avviso è grave che sia successo questo e sia anche passato abbastanza inosservato, nel momento di reggenza dell'Assessorato dell'Istruzione da parte del Presidente Rollandin. La minoranza di allora aveva già evidenziato e sollevato questa gravità, tant'è che i tre gruppi di minoranza, ALPE, PD e UVP votarono contro. Questi due piccoli comma sono uno il 2 bis, che dice che "gli strumenti didattici sono assegnati in uso agli alunni delle scuole di cui al comma 1 e restano di proprietà dell'Amministrazione regionale", questa è una legge dell'86 che riguarda la fornitura gratuita dei libri di testo per gli alunni della scuola elementare. Allora nell'86 era scuola elementare, ma è della scuola primaria, "con il conseguente obbligo di restituzione dei medesimi al termine dell'anno scolastico o del periodo di adozione". L'altro dice che "la Giunta regionale nei limiti degli appositi stanziamenti annuali di bilancio, stabilisce con propria deliberazione i parametri di spesa, le modalità di acquisto e di restituzione degli strumenti didattici, nonché i criteri per l'assegnazione della seconda fornitura gratuita nei casi, eccetera". Questi due articoli praticamente, direi in modo un po' provocatorio, secondarizzano la scuola primaria, cioè si sono presi tel quel gli articoli, perché è lo stesso articolo che è definito da una legge nazionale per la scuola secondaria e si è fatto copia e incolla anche sulla legge per la scuola elementare, la scuola primaria. Quindi riprende tel quel quello che avviene nella scuola secondaria...

Presidente - ...chiederei un po'di silenzio per cortesia...

Certan (ALPE) - ...cosa che però a livello nazionale non avviene, perché la fornitura dei libri di testo per la scuola elementare, a livello nazionale è gratuita, tant'è che si dice, nel testo unico, che "agli alunni delle scuole elementari statali o abilitate", cioè quelle paritarie, eccetera, "i libri di testo, compresi quelli per i ciechi, sono forniti gratuitamente" e in più viene fatta una distinzione fra la gratuità e la fornitura in comodato, e questa distinzione viene fatta proprio tra scuola elementare e scuola primaria e scuola secondaria, tant'è che dice: "con la circolare 700 e....è disposta la distribuzione gratuita dei libri di testo a tutti gli alunni delle scuole elementari ora scuola primaria", mentre sotto dice "per la scuola dell'obbligo dovevano assicurare la fornitura in comodato agli studenti delle scuole secondarie superiori". Ora, che si voglia fare una distinzione tra scuola primaria e forse scuola secondaria di primo e secondo grado, io lo posso capire, perché comunque cambia anche il modo di studiare, cambia in modo sostanziale il tipo di studio tra queste due scuole, però non si può pensare al recupero e al riciclo dei libri di testo per la scuola primaria, soprattutto per la struttura che hanno questi testi, che oggi sono diventano anche testi digitali. Allora, io posso capire che in un momento in cui bisogna economizzare, si pongano dei tetti di spesa, dei tetti massimi che siano più restrittivi, si possono fare delle economie, ma non togliere la libertà di insegnamento e il diritto allo studio ai bambini dai sei ai dieci anni. Mi chiedo quindi come si possa pensare di economizzare sul riciclo dei libri operativi dei bambini per i sei anni, e per chi non è del mestiere, capisco che un libro valga l'altro, ma per chi è genitore e ha avuto dei bambini nella scuola elementare sa che i bambini sui libri scrivono, sottolineano, colorano, disegnano, sono libri operativi, ritagliano, incollano, perché sono libri operativi, ripeto, quindi è impensabile di poterli riciclare. Se si pensa invece al libro di testo oppure ai dizionari o quello che è materiale di adozione alternativa, quello nella scuola elementare già avviene. Ora, noi, prendo ancora un minuto, noi nella nostra interpellanza chiediamo chiaramente perché sia stata fatta questa scelta e si sono posti dei problemi, si sono sommati a questo cambio di legge, si è sommata anche tutta la parte adesso relativa ai libri digitali. Quindi chiediamo proprio come si intenda procedere, proprio perché siamo a ridosso di una finanziaria che prevederà i finanziamenti per i prossimi anni scolastici come e cosa si intende provvedere per la scuola elementare e poi per la scuola secondaria. E poi chiediamo che si possa lasciare a livello regionale un fondo per l'adozione alternativa, perché lasciarlo ai fondi propri delle istituzioni vuol dire uccidere l'adozione alternativa. Grazie.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Rini, ne ha la facoltà.

Rini (UV) - Merci Monsieur le Président. Alors chers collègues, d'une manière générale en ce qui concerne le choix des livres pour les écoles élémentaires et secondaires, l'Administration régionale tente de suivre les recommandations du Ministère, qui ces dernières années invite à passer progressivement d'un texte sous forme papier à un texte sous forme numérique. Ce passage, qui doit être encadré attentivement et entouré de toutes les précautions nécessaires, a pour objectifs principaux, d'une part, de faire bénéficier les élèves des avantages réels qui peut présenter un enseignement multimédial et, d'autre part, de vérifier si les matériels technologiques dont disposent les écoles ainsi que des compétences des enseignants soient adéquats. En ce qui concerne les nouvelles acquisitions, le décret ministériel n° 781 du 27 septembre 2013 autorise d'ailleurs l'achat des livres dans une double version, imprimé et numérique, ou exclusivement sous forme numérique, ce qui semble aller de soi si l'on veut assurer une introduction graduelle et efficace des innovations didactiques et technologiques dans les écoles. Et ça, je crois, que c'est un but partagé. Il a donc été jugé nécessaire de définir à l'échelon régional une plateforme d'exploitation des contenus disponibles sous forme numérique, étant donné que les modalités de distribution adoptées jusqu'à présent pour les maisons d'édition excluent la possibilité de prêter aux élèves ça. C'est une problématique réelle des livres numériques, rappelant à ce propos que sur la base des lois régionales n° 40/1975 et n° 46/1986, les manuels scolaires sont achetés par la Région qui en est propriétaire et qui les prête ensuite gratuitement aux élèves. Pendant l'été la Surintendance de l'école de la Vallée d'Aoste a justement organisé des rencontres pour fournir aux enseignants des écoles, de tous les ordres et les degrés, des indications et des explications sur les livres numériques, du matériel d'ailleurs également était visionné seulement à titre d'exemple pour comprendre de ce qu'on est en train de parler. La question a souvent suscité un débat vif, mais toujours un débat constructif. Il a été donc décidé de ne pas les retirer aux librairies de notre territoire, le rôle (ça je tiens à le dire) est précieux qu'elles jouent dans la distribution des livres dans la mesure aussi où cette activité est importante pour elles, aussi du point de vue commercial, et compte tenu également du fait qu'elles collaborent depuis toujours avec la Région dans ce domaine et aussi d'une façon vraiment collaborative.

Pour l'école élémentaire sans préjudice de ceux qui précèdent, l'Assessorat de l'éducation et de la culture a de plus l'intention d'étudier attentivement la possibilité de recycler les manuels en veillant à la qualité de ces derniers. Voilà pourquoi nous pensons proposer au Gouvernement régional de reconduire la décision qui a été prise, comme vous l'avez rappelé la première fois, collègue, dans le but de réduire les dépenses en vue de l'année scolaire 2013-2014, de même pour cette année et de confier aux écoles élémentaires, dans le cadre de leur autonomie le soin de décider les types des manuels susceptibles d'être réutilisés. Ici, permettez-moi, aussi en reprenant ce que vous avez très bien dit, naturellement il faut tenir bien compte que pour des manuels des enfants des écoles primaires, où les manuels sont opératifs comme vous l'avez rappelé, il n'y aura pas des réutilisations, mais pour toute une autre série de textes (je pense par exemple aux textes de lecture) on peut bien y penser, on le fait déjà, mais pas partout, alors il faut aussi réglementer que partout advienne la même chose. En effet, je disais, il est bien évident que certains textes tels que les manuels des exercices sont difficilement réutilisables. Il sera donc nécessaire soit d'en acquérir de neufs, soit d'opter pour d'autres manuels, naturellement à discrétion de l'école. À ce sujet aucun problème n'a jusqu'à présent été signalé par les écoles primaires au bureau compétent, parce que s'ils n'arrivent pas à réutiliser ils ont quand même la possibilité d'en acheter des neufs. Et je partage avec vous toute la prémisse que vous avez faite sur la bonne pratique de réutilisation des écoles primaires, je la partage totalement. Avec cette disposition c'est une sorte d'opportunité en plus, alors on peut réutiliser, c'est bien si déjà les écoles le font, mais c'était bien aussi de le réglementer.

Pour les écoles secondaires, sans préjudice de ce que nous avons dit précédemment quant au passage progressif aux textes numériques, donc ça c'est bon aussi pour ce qui c'est des écoles secondaires, il n'a pas été jugé opportun de changer le système, mis en place depuis plusieurs années désormais à l'initiative de l'Administration régionale et appliqué concrètement, qui consiste à utiliser les mêmes livres d'une année sur l'autre et à les recycler pendant plusieurs années. Pour ce qui est du recyclage dont nous venons de parler, il est nécessaire d'attendre la décision du TAR de la Vallée d'Aoste, suite au recours présenté par l'Association italienne des maisons d'édition, dont il est question dans l'interpellation, qui porte sur la légitimité du recyclage des livres numériques ou des simples contenus numériques. Alors ça on attendra, on verra ce que le TAR va décider.

Enfin, en ce qui concerne la possibilité d'acquérir d'autres ouvrages que des livres, il a été décidé d'étudier la possibilité de réaliser directement du matériel didactique numérique comme le prévoit le premier alinéa de l'article 6 de la loi n° 128 du 2013, ce qui pourrait avoir un certain sens dans une région comme la nôtre, notamment pour les textes, pour les parties du programme en langue française. Cette loi prévoit en effet que les institutions scolaires peuvent élaborer du matériel didactique numérique dans les matières spécifiques à utiliser comme manuel, ainsi que des instruments didactiques pour la matière de référence, élaboration de chaque produit numérique confié à un enseignant, chargé naturellement de le superviser, qui travaillera en collaboration avec ses élèves pendant l'horaire des cours dans l'année scolaire et avec l'aide de collègues garantira la qualité dudit produit du point de vue et scientifique et didactique. Merci.

Président - Merci. Pour la réplique, a demandé la parole la Conseillère Certan.

Certan (ALPE) - Oui, merci Madame l'Assesseur.

Ma, vede, parzialmente sono soddisfatta della risposta, perché capisco quello che lei ci sta dicendo, ma io ho fatto un'introduzione, appositamente l'ho fatta in premessa, sulla libertà dell'insegnamento. Quando voi dite: "stiamo cercando di far passare le", diciamo, "tendenze", uso "tendenze" nazionali, quelle di usare i libri digitali, in qualche modo, perché poi è questo il problema che ha creato la restituzione dei libri e libri digitali, in qualche modo si va a limitare la libertà di insegnamento, che è una sacrosanta libertà sancita dalla Costituzione. Lei parla di "arriver à l'utilisation progressive des livres numériques" ma non si potrà mai pretenderlo. Progressive vuol dire sempre di più, in crescendo per arrivare a sostituire totalmente, ma non si arriverà mai all'utilizzo, a meno che non decidiamo di imporre che i bambini sappiano solo usare computer e non più leggere e scrivere in modo naturale, è normale che i libri in formato cartaceo e i quaderni li utilizzeranno sempre, soprattutto nella scuola primaria. Quindi è questo che dev'essere chiaro. Andare a mettere, chiaramente, questa clausola di restituzione dei libri, in un momento in cui state cercando di fare anche quest'altro passaggio ai libri digitali, che ha un altro grossissimo vincolo, se è vero che è una delle clausole di cui dev'essere tenuta conto nel momento della scelta dei libri da parte degli insegnanti nel mese di maggio, cioè che abbiano una parte digitale, che rispondano alle direttive sui disturbi specifici dell'apprendimento e che seguano anche le indicazioni nazionali, indicazioni didattiche nazionali, queste sono tre clausole che gli insegnanti già hanno da tenere in considerazione, mettendo quest'obbligo di restituzione, oltre a limitare la libertà di insegnamento, si va anche a toccare, scusi, limitare la libertà di insegnamento, esce anche un altro problema, dovuto al fatto che ci sono delle piattaforme e queste piattaforme non danno la possibilità di scegliere tra tutti i libri. Ecco si sommano due problemi e due difficoltà. Poi nel ricorso presentato dagli editori, come ha ricordato lei, io prima non sono riuscita a parlare nello specifico di questo, viene proprio segnalato quasi un abuso di potere da parte dell'Amministrazione attraverso delle circolari che sono state fatte sul comodato, di imporre il comodato d'uso dei materiali didattici digitali, addirittura suggerendo, ma in realtà imponendo, di non procedere all'adozione di materiali che non prevedano la facoltà di riutilizzo illimitato nel tempo. Sto leggendo un articolo normalissimo apparso su un sito web di una redazione, non sto leggendo nient'altro. Nel ricorso gli editori sono contrari e vanno proprio a sollevare questo problema del comodato d'uso, agli studenti valdostani, dei libri digitali, e non la fornitura di libri, perché la legge nazionale parla di fornitura di libri e non di assegnazione e poi di restituzione. Quindi in effetti capisco che il problema l'anno scorso non sia venuto fuori subito, nel 2013-2014, ma è venuto fuori appena dopo quando si è tentato di fare questo passaggio sui libri digitali. Perché è chiaro che i libri digitali tra le altre cose sono tutti criptati con delle password, che sono personali, perché anche a livello nazionale i libri sono gratuiti, soprattutto nella scuola elementare. Capisco che si sganci, si tenti di sganciare la scuola media, diciamo, di primo grado, però è assolutamente necessario rivedere questi due comma che sono stati aggiunti lo scorso anno nell'assestamento di bilancio ad aprile, con la legge regionale n. 8, quei punti 2 bis e 3, è la legge regionale del 7 agosto dell'86, la n. 46. Grazie.

Président - Merci. Point 32 à l'ordre du jour.