Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 755 du 9 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 755/XIV - Interpellanza: "Interventi presso Istituti finanziari per garantire l'apertura di linee di credito nei confronti della società Casino de la Vallée S.p.A.".

Président - La parole au Conseiller Gerandin.

Gerandin (UVP) - Grazie. Penso sia il Presidente a rispondere, perché l'interpellanza era diretta al Presidente...mi risponde il Vicepresidente?

Presidente - Risponde l'Assessore Perron.

Gerandin (UVP) - ...okay grazie.

Faccio una breve premessa, quest'interpellanza è stata presentata prima della visione del bilancio di esercizio della Casino de la Vallée S.p.A. riferito al 2013, prima anche della delibera di Giunta regionale in cui viene proposto al Consiglio regionale quello che voi chiamate un "rafforzamento finanziario", un "rafforzamento patrimoniale", ma che nulla altro è che una ricapitalizzazione ai sensi del 2446 del Codice civile. Questo per dire che a volte, quando si parla di trasparenza, soprattutto quando si parla di casi così difficili e delicati, sarebbe opportuno chiamare gli atti con il nome dovuto, senza cercare di girargli intorno...perché una ricapitalizzazione ai sensi del 2446 del Codice civile, che poi venga chiamata "rafforzamento finanziario" o "rafforzamento patrimoniale"...io torno a dire che sembra quasi un po' una beffa, soprattutto dopo l'audizione del Signor Frigerio che abbiamo avuto l'altro giorno. Detto questo, il Presidente prima ha parlato della necessità che le forze politiche si parlino tra loro ed affrontino le questioni più delicate e importanti. Ora, fra le questioni delicate e importanti, c'è certamente la questione del Casinò, non c'è ombra di dubbio, però penso che queste questioni si debbano affrontare in un clima di trasparenza, senza nascondere le situazioni patrimoniali ed economiche impietose, un po' com'è successo fino ad oggi per la Casino S.p.A., il tutto nel rispetto delle competenze amministrative di ciascuno di noi, ma anche nel rispetto delle competenze del Consiglio regionale.

Ora, se il quadro economico della Casino S.p.A. ci è un po' chiaro in tutta la sua drammaticità, meno chiara è l'azione politica e personale che il Presidente ha esercitato fino ad oggi. Un'azione oserei dire mirata per celare a noi amministratori - io metto anche la Giunta, perché poi sentiremo anche quella che è la risposta riferita in merito alla conoscenza che aveva la Giunta su questi atti, su queste comunicazioni...io metto anche la Giunta in questo caso - la reale situazione di fatto. Dico questo perché? Perché in una data ben precisa, più o meno in concomitanza con quella che sarebbe dovuta essere la scadenza della presentazione del bilancio 2013, vale a dire il 31 marzo 2014, che è stata poi posticipata al 30 giugno 2014, sono partite una serie di comunicazioni a firma del Presidente ad istituti di credito: una in data 5 marzo 2014, l'altra in data 29 aprile 2014, un'ulteriore in data 9 maggio 2014, in cui nella prima parte si conferma quella che è la partecipazione azionaria della Regione all'interno della Casino de la Vallée S.p.A., nella seconda parte si fa riferimento ad aperture di linee di credito che la Casino S.p.A. ha chiesto e che vengono in parte avallate o comunque diciamo meglio...non ho il temine, probabilmente vengono in parte...qualcuno ha usato il termine "patronage"...vengono in parte, diciamo, garantite a firma del Presidente. Ora, i nostri dubbi sono in merito a cosa? Al fatto che l'azione amministrativa di un Presidente, in questo caso anche con le funzioni prefettizie, deve essere fatta con tutta la trasparenza possibile e soprattutto deve essere esercitata per le competenze che debbono essere esercitate dal Presidente in questo caso.

Noi abbiamo visto queste comunicazioni, peraltro per un importo globale di 19 milioni, per cui non qualche centinaia di migliaia di euro, ecco 19 milioni, queste comunicazioni che non fanno riferimento a nessun atto né dell'Esecutivo, ancor meno del Consiglio...dico del Consiglio, perché comunque, al di là di tutto, per quello che riguarda soprattutto la parte relativa alla competenza, voi nella delibera di Giunta avete citato giustamente l'articolo 32 della legge 12 del 1997, che dice: "per le partecipazioni superiori al 50 percento, è competente il Consiglio regionale". Mi direte senz'altro che qua non ci riferiamo chiaramente ad una sottoscrizione azionaria, però fa specie leggere che queste garanzie vengono date con due clausole, che a noi paiono quanto meno preoccupanti: la prima è che, "nell'ipotesi di perdita del controllo, ci impegniamo sin d'ora a procurarvi adeguate garanzie sostitutive". Ora, noi vorremmo capire quali sono queste garanzie sostitutive, chi le garantisce queste garanzie sostitutive, a nome di chi vengono garantite, chi può permettersi di parlare a nome dell'Amministrazione regionale, di prendere impegni a nome dell'Amministrazione regionale a garanzia di queste banche.

C'è un altro passaggio che ci preoccupa non poco, perché, quando io ho parlato del rispetto dei ruoli del Consiglio, il secondo mi pare veramente...se vogliamo, ai fini del rispetto, ancora più preoccupante, perché si dice: "si dichiara di impegnarci altresì nei vostri confronti, qualora dovessero verificarsi eventuali future diminuzioni della nostra partecipazione diretta nel capitale della società Casino de la Vallée, a darvi di ciò comunicazione scritta con trenta giorni di preavviso". Ora, delle competenze che spettano specificamente al Consiglio, perché, oltre alle acquisizioni dirette, anche le cessioni...viene detto che gli organi competenti a disporre l'acquisizione delle partecipazioni sono autorizzate anche a deliberarne in tutto o in parte la cessione. A noi ci preoccupa che un ruolo che compete in questo caso al Consiglio venga di fatto limitato ad un'azione del tutto personale, perché le lettere non hanno nessun presupposto giuridico. Volevamo capire pertanto se c'era prima di tutto condivisione da parte del Governo regionale, se ne fosse a conoscenza di detta corrispondenza; quale atto o presupposto giuridico autorizzava la predisposizione e la trasmissione di detta corrispondenza; quali fossero le "adeguate garanzie sostitutive" che il Presidente della Giunta si impegnava a procurare e se è intenzione del Governo regionale prendere le distanze dai contenuti di detta corrispondenza. E, attenzione, questa corrispondenza avviene in un momento in cui, come ci è stato ricordato e confermato nell'audizione che abbiamo avuto con il Signor Frigerio...nella quale ci viene detto che l'esposizione verso istituti di credito è completamente esaurita, supera i 90 milioni di euro. Allora ci preoccupa che qualcuno a conoscenza di questa situazione abbia voluto celare la verità, abbia voluto mascherare questo momento di difficoltà, che andava invece affrontato con decisione, con compartecipazione e condivisione da parte di tutti e soprattutto capire il vero motivo per cui è stato fatto tutto questo con delle lettere che garantiscono a titolo personale. Grazie.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

L'operato del Presidente, come meglio cercherò di argomentare nei punti successivi, risulta assolutamente legittimo nell'ambito di quelle che sono le sue competenze. È certamente utile in quello che è il quadro delle strategie a sostegno del rilancio della Casa da gioco, politicamente direi opportuno, anche in assenza eventualmente di uno specifico confronto con l'Esecutivo. Io, collega, non facevo parte della Giunta in quel periodo, ma penso di poter dire la verità dicendo che l'Esecutivo era assolutamente a conoscenza dell'atto in questione.

Sul punto 2 lei richiama nelle premesse dell'interpellanza la legge 49 del 2009, che, per una stesura corretta della legge, dice: "la Regione può intervenire per il finanziamento degli investimenti...", non, come erroneamente indicato nelle premesse dell'atto, dei "soli investimenti", ma "la Regione può intervenire per il finanziamento degli investimenti previsti dal piano di cui al comma 1, attraverso trasferimenti a Casino, la cui entità è determinata annualmente con la legge finanziaria, tenuto conto della programmazione finanziaria approvata dal Consiglio regionale". L'articolo 3 della legge nel suo contenuto letterale quindi non limita la Regione restringendo lo spettro dei possibili interventi ai soli investimenti del piano di sviluppo della Casinò, ma lascia aperta la possibilità - poi che si voglia fare o no... - che la Regione intervenga al finanziamento del piano di sviluppo ovviamente stanziandone i fondi in legge finanziaria.

Voglio evidenziare che nelle comunicazioni del Presidente nessun passaggio si configura come una garanzia della Regione su linee di credito nei confronti della società Casino de la Vallée. Dalla comunicazione in oggetto invece è piuttosto chiaro che la Casino de la Vallée è di interesse per la Regione. Io penso che questa sia una tesi, al di là delle diverse valutazioni che si possono avere, condivisa, con sensibilità forse diverse, ma da tutte le forze politiche per le ricadute che il Casinò ha, per l'occupazione che ancora produce, per l'indotto, per l'immagine stessa generale della Regione. Qualora la compagine sociale dovesse modificarsi, la Regione si impegna a comunicarlo per tempo agli istituti bancari, prevedendo, se la modifica della compagine sociale risultasse tale da renderle necessarie, idonee garanzie alternative. Ricordo e aggiungo che il presupposto giuridico all'emissione di una lettera di patronage risiede nel fatto che il Presidente ha la competenza strategica sulle partecipate regionali e all'epoca delle lettere la delega specifica sul Casinò.

Il punto tre su quali fossero le garanzie sostitutive richiamate peraltro genericamente nelle lettere di patronage, in concreto non è dato sapere né al momento dell'emissione delle lettere di patronage, né ora; perché questo? Perché l'individuazione delle stesse è sottratta alla specifica volontà del Presidente, appartiene, questo sì, alla volontà del Consiglio regionale, il quale, in sede eventualmente di modifica dell'articolo 2 della legge 36, qualora fosse necessaria, cioè finalizzata all'entrata di nuovi soci nel capitale di Casino de la Vallée, dovrà ovviamente legiferare in merito e nel presupposto che in tale circostanza esistano ancora debiti bancari.

Voglio ancora aggiungere che presupposto affinché diventi operativo l'impegno della Regione a procurare adeguate garanzie alle banche, le quali, approfittando del merito creditizio di cui gode Casinò, hanno accordato alla stessa linea di credito, è costituito dal verificarsi di un evento ben preciso e cioè la perdita di controllo da parte della Regione sulla società Casino de la Vallée. Io non le ricordo, perché lei lo sa meglio di me, perché studia i dossier, qual è la definizione di controllo societario, esistono diverse casistiche, però mi pare palese che non sia sufficiente per far scattare l'impegno della Regione a procurare adeguate garanzie un qualsiasi allargamento della compagine sociale. Risulta necessario un allargamento della compagine sociale che faccia venir meno le condizioni di controllo patrimoniale previsto dall'articolo 2359 del Codice civile. Anche se la Regione dovesse perdere il controllo patrimoniale, rimarrebbe comunque il controllo contrattuale contemplato dal punto 3 del 1° comma dell'articolo 2359, cioè l'influenza dominante che la Regione mantiene sul Casinò in conseguenza del rapporto di concessione e del relativo disciplinare che regolarizza quindi tutti i rapporti. Io quindi penso - e lei converrà con me - che l'ipotesi che la Regione perda il controllo sul Casinò rimane remota, se non impossibile, anche qualora ciò dovesse accadere, occorre una modifica all'articolo 2 della legge in questione e quindi una decisione politica del Consiglio regionale, che ovviamente dovrà anche affrontare il tema degli impegni assunti dalla Regione.

Sull'ultimo punto ribadisco, a nostro modo di vedere, che gli impegni assunti dal Presidente rientrano pienamente nell'ambito della legittimità del suo incarico e, per quello che ho cercato di mettere in risalto nei punti precedenti, risultano opportuni anche sul piano delle strategie politiche che riguardano la Casa da gioco di Saint-Vincent. Le lettere di patronage non impegnano né l'Amministrazione regionale, né chi le ha sottoscritte e ciò non nell'errata convinzione che siano state emesse in assenza di un presupposto giuridico autorizzativo, cioè un atto come lei diceva, ma piuttosto perché il testo formulato nelle stesse non rappresenta un impegno vincolante per l'Amministrazione e le banche interessate di questo hanno pienamente conoscenza. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci.

Vede, Assessore, io non so chi ha preparato questa risposta. Dire che quanto meno è carente su tanti aspetti è il minimo. Mi dispiace anche perché lei non faceva parte dell'Esecutivo in quella data...mi dispiace anche che l'abbia espressa lei quest'opinione, perché è un'opinione, è una risposta che implica anche delle responsabilità. Dico questo perché che lei mi venga a dire che è legittimo nelle competenze del Presidente della Regione, "è opportuno, anche in assenza di un confronto con l'Esecutivo"...beh, lo sa lei che in qualità di Amministratore...ma qualunque Amministratore, per le proprie competenze, non ha nessun diritto di esprimere opinioni o pareri personali se non ci sono atti a copertura, atti che approvano! Allora, è veramente...io sono allibito da quello che lei mi ha risposto, sinceramente, preferivo che mi avesse detto che...non so, per un eccesso di zelo, il Presidente ha visto il Casinò in difficoltà e ha fatto queste lettere e poi magari le ha comunicate alla Giunta. Era molto meglio se me lo diceva, ma non trovare dei presupposti giuridici su un atto che non ha nessun presupposto giuridico, non ha nessuna validità giuridica!

Lei ha ragione a dire che queste lettere non impegnano l'Amministrazione regionale, ha assolutamente ragione, sbaglia nella seconda parte quando dice che non impegnano chi le ha scritte, queste lettere impegnano eccome chi le ha scritte! Perché sono firmate, sono delle responsabilità di carattere personale...non andavano scritte! Non andavano scritte proprio perché comunque il nostro Presidente, al di là di tutto, penso che in questo momento rappresenti l'Amministrazione regionale e, dicevo prima, anche le funzioni prefettizie...per cui va rispettata la legge, su questo non c'è ombra di dubbio!

Mi ha detto che con ogni probabilità non si perderà il controllo patrimoniale, ma ci mancherebbe! È molto chiara adesso anche l'operazione 60 milioni! L'operazione 60 milioni è riferita alla ricapitalizzazione per non perdere il controllo societario, su questo non c'è ombra di dubbio. È una ricapitalizzazione ai sensi del Codice civile, ma anche una ricapitalizzazione che, al di là di quello che ci ha raccontato per due ore e mezza il Signor Frigerio in commissione, che ci ha detto: "no, i 60 milioni sono in conto investimenti", ma dove in conto investimenti i 60 milioni? Trenta, voilà , potrebbero anche essere calcolati in conto investimenti, perché vanno a coprire...vanno restituiti alla Finaosta, che dovrà restituirli a CVA, ma gli altri 30 molto correttamente, uscendo fuori, quando ha parlato coi giornalisti, il Signor Frigerio ha detto che erano disponibilità per la liquidità. Vanno a coprire quel buco che si è creato con gli istituti di credito, vanno a coprire quelli, che senza nessun titolo qualcuno ha garantito...ma perché? Il ragionamento è di una semplicità...quando gli istituti di credito si trovano ad avere dei crediti che sono quasi pari al capitale sociale, certo che non allargano più i cordoni delle borse, ma è normale che non allargano più i cordoni delle borse, vogliono qualcun altro che garantisca, vogliono qualcun altro che si prenda la responsabilità qualora ci sia un cambio di gestione, qualora sia messa sul mercato, qualcuno che copra le spalle a questo... Questa è la verità, perché aver paura di raccontarla, perché aver paura di dire che la verità è questa? Perché girare intorno a delle norme che non hanno nessun presupposto giuridico, non esiste un Amministratore che prende carta intestata della Presidenza del Consiglio, o Presidenza della Giunta, o Presidenza del Comune, o carta intestata dell'Assessore e scriva a titolo personale, ma chi l'ha mai vista una cosa del genere? Chi ha mai visto scrivere a titolo personale? Uno, quando rappresenta l'Amministrazione, rappresenta l'Amministrazione per il ruolo che gli compete, noi come Consiglieri, voi come Assessori, il Presidente come Presidente: questo è quanto!

Allora è molto più corretto dire...non lo so, io sinceramente...ma credo anche alla buona fede, che probabilmente, quando ha visto i conti, gli sia preso un mezzo "coccolone" e ha detto: "qua cerchiamo almeno di garantire gli stipendi", perché con quelli lì probabilmente ha garantito gli stipendi, perché la manfrina di portare al 30 giugno è stata una manfrina puramente tecnica, com'è stata una cosa inaccettabile scrivere a bilancio...inaccettabile, e lei ha fatto bene a porre la domanda, peccato che poi la risposta sia su una riga sola, di dire a che titolo avevano...iscrivere imposte anticipate quando società di revisori e Collegio dei revisori vi hanno detto che non c'era titolo. E lo sa perché - e concludo - hanno detto che non c'era titolo per iscrivere? Per un semplice motivo: che, per poter incassare quelle imposte a credito, bisogna avere un utile! Quando la Casino avrà un utile? ...per cui avete avallato anche questo...allora il quadro è più completo.

Président - Point 16 à l'ordre du jour.