Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 754 du 9 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 754/XIV - Interpellanza: "Politica tariffaria praticata dalla struttura alberghiera della Casino de la Vallée".

Président - La parole au Conseiller Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Quest'interpellanza che abbiamo fatto a lei, Assessore, è relativa ad alcuni punti molto specifici, per i quali vogliamo avere delle risposte. In particolare, vorremmo sapere: "se esiste un programma delle iniziative realizzate con riduzione delle tariffe praticate dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande" rispetto alla Casinò e poi "chi decide tali politiche di prezzo e chi sorveglia affinché tali politiche siano - effettivamente - applicate...". La terza domanda è: "se è stato valutato l'effetto di una politica tariffaria così aggressiva sulle casse della Casa da gioco...", perché ci è stata, diciamo così, segnalata una serie di questioni che poi vedremo in seguito e poi "quali sono gli intendimenti della Giunta per eliminare questo fenomeno...". Grazie.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente. Grazie collega.

Preliminarmente mi permetterà di dirle che tutti i servizi à la carte dei ristoranti del Resort hanno tariffe che sono in linea con il mercato relativo agli hôtel a quattro o cinque stelle su tutto il territorio nazionale. La definizione delle tariffe quindi è ovviamente conseguente ad uno studio che è inserito nel piano di vendite del marketing plan 2014, che peraltro può essere agevolmente consultato. Tutti i servizi di ristorazione relativi ad eventi vengono invece proposti a seconda della tipologia del cliente, cioè se trattasi di gruppi oppure di congressi, tornei di poker, matrimoni, squadre di calcio, piuttosto che il singolo cliente. A seconda del fatturato potenziale generato dall'evento, che spesso include importanti ricavi conseguenti all'occupazione alberghiera, all'occupazione delle sale congressuali, all'attività di gioco, come citavo, i grandi tornei di poker. In tutti i casi la politica tariffaria resta però sempre in linea con il mercato nazionale e non va mai al di sotto del prezzo di vendita di 39 euro per un menù a tre portate. Chiaramente, a seconda delle diverse richieste di cibo e di qualità delle bevande, i prezzi possono eventualmente essere adeguati. Vi sono delle deroghe a quanto sopra, previste peraltro sporadicamente per situazioni eccezionali. Queste deroghe hanno lo scopo, in qualche modo, di agevolare enti, associazioni, per quanto possibile, valdostane che operano nel contesto sociale, oppure organi e rappresentanti istituzionali regionali o territoriali, che fanno espressa richiesta di poter onorare un preciso budget a loro disposizione. Lei è stato testimone di una vicenda della quale non entro nel merito, perché la conosce: quando ci sono delle condizioni, il Resort cerca ovviamente di venire incontro a delle richieste che ci sono sul mercato, tenendo conto dei parametri ai quali deve attenersi e, quando questo riesce, le richieste vengono soddisfatte, oppure in altri casi, com'è successo nel caso che lei conosce, purtroppo, per vari motivi, no.

Entrando nello specifico, sul punto 1, non esiste un programma delle iniziative realizzate con riduzione delle tariffe praticate dagli esercizi di somministrazione degli alimenti e bevande, quindi le tariffe praticate sono quelle del mercato di riferimento e, come le ho detto, non scendono mai al di sotto dei 39 euro, a parte i casi citati in precedenza. Chi decide e chi sorveglia? Beh, la responsabilità della gestione delle politiche tariffarie è attribuita, cioè è in capo alla Direzione del Resort, che ovviamente deve sorvegliarne l'applicazione secondo quelli che sono i criteri stabiliti.

Sugli altri due punti io direi che le politiche tariffarie tengono ovviamente conto del mercato, che è un mercato di strutture a quattro e cinque stelle e sono modulate rispetto ai costi di erogazione, pertanto, da un punto di vista del Resort, ovviamente, si cerca di massimizzare il rapporto costi e ricavi; a tal proposito, non si registrano casi di attività specifiche in perdita. Anche l'impatto, diciamo, concorrenziale sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di Châtillon e Saint-Vincent o in generale del comprensorio, non operando mai sotto costo e non facendo particolari promozioni di particolari tariffe, non risulta, in linea con quella fascia di mercato, generare fenomeni di storpiatura del mercato sul territorio valdostano.

Io ritengo in conclusione che, com'è sempre stato, il Casinò come il Resort debba essere considerato anche per il territorio una risorsa e non un problema. Certo, collega lei lo sa, questa è una fase nuova anche per il Resort, oggi si tratta di una struttura pienamente operativa, completamente ristrutturata, che ovviamente fa la sua politica anche in riferimento alla struttura che ha e quindi nel rapporto di accoglienza e di sfruttamento della clientela, sia per quanto riguarda l'offerta di servizi. Dal mio punto di vista, come ho già avuto modo di affermare in occasione del bilancio di approvazione del Casinò, per quel che mi riguarda, sono disponibile anche ad un incontro tra rappresentanti della Saint-Vincent Resort & Casino, del Comune di Saint-Vincent e della categoria dei ristoratori per verificare se c'è in dettaglio l'opportunità di interventi correttivi per un miglior modo di coinvolgere il territorio circostante e per intervenire laddove ci possano essere delle eventuali criticità da rimuovere per quello che riguarda l'offerta commerciale. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie Vicepresidente e grazie Assessore.

Non mi sono dilungato nell'esposizione iniziale perché partiamo da una questione che era già nota ai giornali, la ricordo solo brevissimamente. Durante un incontro fatto sul territorio da parte di alcuni esponenti, diciamo così, delle categorie da lei citate, di albergatori e ristoratori di Saint-Vincent, rispetto ad una serie di problematiche che vivono rispetto alla Casa da gioco, io ho esposto il menù, diciamo così, una fattura interna con la quale si evidenziava il fatto che veniva fatto un menù a 19 euro e 50: un menù composto da salmoncino marinato, risotto mantecato al vino, filetto di manzo, semifreddo, caffè e acqua minerale. Il costo di questo menù è di 19 euro e 50 e 50 centesimi per il caffè, e io chiedevo come era possibile fare questi prezzi. Lei giustamente mi ha detto: "beh, abbiamo dei servizi alla carta esposti a 39 euro mediamente", però questo è un caso...io infatti in quella occasione dissi: "beh, ho provato anche ad avere un preventivo, ho messo io un limite di prezzo e mi è stato accordato perché probabilmente anch'io rientro nelle deroghe fatte a livello istituzionale, mio malgrado, perché non ho chiesto...mi sono solo presentato come Movimento Cinque Stelle, ho solo chiesto semplicemente un preventivo, non ho fatto nulla di particolare. Quello che però non ho detto nella prima esposizione fatta a Saint-Vincent, e che aggiungo oggi, è che non è proprio un caso isolato, c'è, per esempio, un altro caso dove il menù è leggermente diverso, non ve lo sto a raccontare, ma praticamente è lo stesso, dove il costo del menù è sempre 20 euro, però qui in questo caso c'è anche il vino. Il vino - non me ne voglia il collega Grosjean - si chiama...il bianco è il Mont Blanc e il rosso è Mont Rouge, lei sa sicuramente da chi arriva, però viene venduto al tavolo a 3 euro e 50. Ora, lei comprende che questo vino non si trova al supermercato allo stesso prezzo, figuriamoci al tavolo di un ristorante, di un quattro stelle o di un cinque stelle! Lei ha detto giustamente che queste sono deroghe, e io posso essere anche d'accordo con lei, però, vede, questi interventi spot, che poi non sono spot perché si susseguono nel tempo, perché voglio dire questi hanno una distanza di cinque giorni, ma ce n'è tutta una serie...creano una stortura di mercato, perché, ahimè, se poi in una cittadina piccola come Saint-Vincent o come Châtillon, ancora più piccola, non si tiene conto dell'effetto devastante che ha questa cosa...perché le spiego banalmente: se si sparge la voce che lì costa 19 euro andare a mangiare, lei capisce che le comitive automaticamente cercheranno di andare lì per una questione economica, fra l'altro, con il vino ad un prezzo così! Ben venga che tutti vadano lì, per carità, ma questo ovviamente distrugge tutto quello che c'è nel circondario. Io quindi direi a questo punto - non tanto a lei, ma alla Direzione Resort, che è quella che si occupa di fare questo, che però lei sovrintende in quanto ha la delega - di smetterla sinceramente di fare così, perché magari il menù di 39 euro alla carta va bene, però, secondo il mio modesto punto di vista, molto piccolo, non si può passare da 39 euro a 20, o a 19 e 50, perché lei capisce che non ha senso!

Vorrei aggiungere anche una cosa rispetto ai 39 euro: i 39 euro che ho avuto modo di mangiare al Resort, e devo dire che ho speso anche più di 39 euro...ma non vale quei soldi, e ci sono due ordini di problemi: da una parte, facciamo dei prezzi che non vanno bene, dall'altra, quando chiediamo invece i prezzi giusti, poi non vale quei soldi. È ancora più grave il danno, lei comprende, perché, se vogliamo attrarre un certo tipo di clientela e proponiamo certi prezzi, bisogna essere all'altezza di quei prezzi o alla bassezza, insomma, basta che ci decidiamo a quale livello vogliamo stare.

Infine, beh, il fatto che ha detto che l'impatto è nullo, io, come le ho dimostrato adesso, ho qualche riserva. Anche noi vediamo come risorsa il Casinò, questo deve essere chiaro. Il cinque stelle poteva essere sicuramente un traino o dovrebbe essere sicuramente un traino, pare che invece non siamo neanche più a livello di un quattro e neanche di un tre in alcuni casi come stelle: è questo che è diventato il grosso problema del Casinò e del Resort. Adesso non è il momento di quest'interpellanza, però visto...se mi permette una piccola divagazione, piccolissima...il concetto di avere un Casinò nella città di Saint-Vincent e comunque per la Valle d'Aosta, secondo noi, è un concetto fondamentale, è utilissimo, ma è com'è gestito che non va bene, non va assolutamente bene, è questo che noi contestiamo: la gestione.

Concludo quindi dicendo che riporterò, per quanto mi è possibile, ai ristoratori e agli albergatori la sua richiesta, diciamo, di organizzare un incontro, perché, secondo me, dovrebbe essere fatto e anche al più presto. Grazie.

Président - Point 15 à l'ordre du jour.