Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 750 du 9 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 750/XIV - Interpellanza: "Individuazione di criteri per l'acquisto di articoli di carattere promozionale sull'immagine della Valle d'Aosta".

Presidente - La parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente, e ringrazio ancora una volta l'Assessore Marguerettaz per essere la fonte delle mie interpellanze e interrogazioni, quindi una fonte veramente inesauribile, questo è un ringraziamento che mi viene veramente dal cuore.

Beh, facevo un giro all'Office du tourisme, quello che c'è alle Porte Pretoriane, per andare a chiedere dei dépliant che riguardavano i circuiti che sono utilizzati dai motociclisti, le strade migliori in Valle d'Aosta. Mi dicevano che purtroppo quel dépliant non è più stato ristampato, quindi non ce n'erano più, e se volevo qualcos'altro, vabbè...

Mi è saltato l'occhio su una vetrinetta che esibiva una serie di gadget, diciamo, quelli che chiamano "merchandising", ovvero i souvenir. Effettivamente mi ha lasciato un pochettino basito vedere che cosa c'era all'interno di questa vetrinetta: vabbè, c'erano un po' di peluche, c'era qualche maglietta, c'era questo...alla fine io l'ho anche comprato, c'era questo bel cuoricino USB con il logo della Regione autonoma Valle d'Aosta... Ma la cosa che mi ha stupito di più è che rimaneva ancora esposto - e mi sembra che questo è da parecchio tempo, chiedo al collega Cognetta se me lo passa - questo splendido vassoio con tanto di "Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste" in bambù, in bambù! E allora io mi sono anche documentato, perché ho detto: sta a vedere che tutte le volte che sono andato su per la Coumba Freida, c'è una giungla di bambù, magari nelle vicinanze delle proprietà di Marguerettaz, che ha portato anche a vedere questa magnifica...diciamo questa chicca ambientale la signora Miriana Detti, che è la rappresentante dell'Office du tourisme, ed è riuscito a convincerla che il bambù è un prodotto tipico valdostano!

Allora, al di là diciamo della spesa, che è una spesa che è stata fatta a fine 2012-inizio 2013 per 26 mila euro, con cui sono stati...diciamo acquistati questi gadget, ci corre l'obbligo di segnalare che il bambù non è, diciamo, un prodotto tipico. Il resto dei gadget sono chiaramente tutti di origine cinese, perché si vede, e allora ci chiediamo: ma non esiste un ente che si chiama Istituto Valdostano per l'Artigianato Tipico (IVAT)? Non sarebbe possibile dare un colpo di telefono e mettersi d'accordo, dato che l'IVAT promuove i prodotti locali, magari con qualcuno dei produttori valdostani per fargli fare qualcosa? Io vi faccio notare che ad esempio esistono anche le chiavette USB di legno che vengono fatte con una certa facilità, perché il pezzo elettronico costa pochissimo e può essere inserito quindi in una specie di corpo che è un corpo di legno. Dobbiamo proprio far vedere...come si dice? i peluche cinesi che si possono trovare in qualsiasi posto? Cioè quando si parla di fare gioco di squadra vuol dire...e poi avremo modo dopo di parlare delle partecipate valdostane e di come si fa, come si può fare gioco di squadra con le partecipate valdostane...ecco, questo è uno dei momenti in cui non si fa gioco di squadra. Tra l'altro questi gadget sono stati presi a Milano, sono state interpellate delle ditte di Milano, ma giustamente, perché questo genere di souvenir lo fanno grosse ditte che acquistano milioni di pezzi dalla Cina o dalla Corea, e poi effettivamente basta mettergli un marchietto, lo personalizzano per chi ne fa richiesta. Questo è un'altra piccola, secondo me, piccola disattenzione che però ci costa a livello di immagine...tra l'altro la signora Miriana Detti è stata riconfermata di recente, mi sembra alla fine di agosto, alla guida dell'Ufficio del turismo...e allora io non so quando sarà arrivata, l'Assessore Marguerettaz l'avrà portata a fare la classica colazione di lavoro, pranzo, cena...ma le ha spiegato qualcosa? Le ha spiegato che il bambù non c'è in Valle d'Aosta? ...anche se ho verificato, esiste una varietà di bambù che arriva fino ai 3.000 metri ed è himalayana...però, io dico la verità, non l'ho mai vista qui dalle nostre parti! Quindi sono tutte piccole questioni di sensibilità.

Io non conosco neanche in questo caso, come non conoscevo il nuovo Presidente della Monterosa...non conosco la signora che dirige l'Ufficio, però a questo punto faccio ancora una battutina in più: se andiamo a prendere qualcuno da fuori, prendiamolo, che intanto conosca bene la realtà valdostana e che sappia interagire con quello che noi già abbiamo, perché poi allora è facile dire "l'IVAT non funziona tanto, quell'altra partecipata non funziona tanto", ma se i primi siamo noi, intesi come Amministrazione regionale, che andiamo a comprare fuori la roba quando potremmo averla qui, quando potremmo dare lo spunto e dare anche un piccolo aiuto, magari, perché sicuramente le nostre cose costerebbero di più...però, quando ti vedi in una vetrinetta il vassoietto di bambù...io non dico che bisogna farlo in noce, ma puoi farlo di faggio, puoi farlo di pino, a seconda dell'uso che ne devi fare...si potrebbe fare qualcosa di meglio!

Allora, ecco che nell'interpellanza, al di là di qualsiasi polemica, si chiede di sapere se sono state fatte altre spese di questo genere, questa era una spesa che, come dicevo, è di fine 2012, di 21 mila 650 euro, comunque è sempre una bella sommetta, anche perché, ahimè...non dico ahimè, dico per fortuna, io ho lavorato all'Assessorato del turismo e ho visto diverse volte dei camion di Quendoz, quelli che vengono a prendere la carta al macero, che caricavano sicuramente qualche centinaio di chili di dépliant che non erano stati utilizzati. Mi risulta che anche adesso, nell'ambito dei magazzini dell'Assessorato ci siano dei dépliant che sono stati stampati in un numero grandissimo e che non vanno assolutamente (e nessuno si è accorto di nulla), e altri dépliant com'era quello simpatico...adesso non perché io sono motociclista, io ne avevo chiesti diversi e ne ho dati anche a degli amici del Biellese, quello andava veramente perché era un formato da tasca, te lo potevi tenere anche quando andavi in moto, era utilissimo...quelli non li hanno più ristampati! E allora bisogna anche capire un pochettino come funzionano le cose.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Le presentazioni e le interpellanze del collega Ferrero sono sempre ovviamente simpatiche. Pone il problema del tavolozzo di bambù, che era stato già presentato dal collega Viérin, credo all'inizio della legislatura, nel senso che si riferiva, ed è stato detto bene, al 2013, quindi quella era una produzione di un tagliere che era stato acquistato a Milano e prodotto in Cina, così come credo tantissimi prodotti che vengono utilizzati nella nostra Amministrazione.

Il collega Ferrero ha già di fatto risposto, si è autorisposto alla domanda, dal momento che ha chiesto tutta la documentazione, quindi sa bene che a fine del 2012 era stata richiesta un'offerta a una serie di aziende che producevano questi prodotti e la fattura di 26 mila euro era riferita a quello. Tanto per circoscrivere, i taglieri di cui parliamo sono 250 e costano ovviamente 4 euro l'uno, poi c'erano degli acquisti di zainetti, di quaderni, di chiavette USB, peluche, e via discorrendo. Rispetto a quella fornitura, vi è stata una fornitura successiva di 700 chiavette USB a forma di cuore, di 4 Gigabyte, per un importo di 4 mila 500 euro.

Mi si chiede qual è stato l'incasso: nel 2013 è stata incassata dalle vendite la somma di 6 mila 124 euro e sono stati omaggiati 95 pezzi complessivi di oggetti e, nel 2014, dovendo riacquistare alcuni oggetti che erano terminati perché si trattava di acquisire gli stessi oggetti (537 euro era il costo dell'impianto se avessimo dovuto cambiare fornitore), in questa fornitura sono stati acquistati soltanto due tipologie di merchandising, cioè i grembiuli e i mug per un totale di 1.400 euro, quindi l'acquisto per il 2014 è quello: 1.400 euro. Dal primo gennaio ad oggi è stata incassata la somma di 3 mila 530 euro e quindi il costo, se vogliamo fare la somma complessiva di tutti quegli acquisti sommando la prima fornitura e le forniture successive, è di 29 mila euro e le vendite del merchandising 9 mila 655 euro. Il valore degli oggetti omaggiati sono 259 per un valore di 1.600 euro, così abbiamo tutto il quadro dal punto di vista economico.

Su quanto suggerisce il collega Ferrero, è sicuramente possibile fare il percorso che è stato suggerito; è chiaro che i prezzi probabilmente cambiano e per questo tipo di prodotto bisogna capire se effettivamente la clientela è disposta a pagare l'importo di un bene che è prodotto a livello artigianale, quindi con una certa qualità, rispetto a un bene che ovviamente ha un prezzo molto, molto contenuto. Allora, così come le chiavette USB fatte con legno di faggio, di noce...insomma, non importa, può essere sicuramente un'ottima occasione, però, oggi come oggi, devo dire che, così come lo constatiamo anche durante la Fiera di Sant'Orso, la gente ha una disponibilità molto contenuta e non è così disposta a pagare degli importi di qualità.

Sicuramente possiamo condividere il fatto che - e questa perlomeno è la posizione - su certe cose, piuttosto che dare dei messaggi fuorvianti, è meglio non fare; quindi il tagliere che, ricordo, era inserito nel percorso di "Chef Vallée", non era il fatto di vendere dei taglieri, ma era inserito all'interno della manifestazione. Io però condivido, concordo, era meglio non farli; sicuramente questo tipo di episodio - come abbiamo avuto modo di vedere - non si è ripetuto, e le attività si sono ridotte al minimo indispensabile, anche perché bisogna dire la verità: oggi spazi per questo merchandising, per questi acquisti, direi che i bilanci non li permettono più e, per il prosieguo, immagino che si possa andare su iniziative puntuali all'interno di manifestazioni, là dove all'interno della manifestazione probabilmente si fa un percorso e, alla fine, facendo quel percorso, uno è disposto a pagare qualche euro in più per portarsi a casa un souvenir, ma sa che quel souvenir ha un valore aggiunto rispetto a un souvenir dozzinale.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Bene, ringrazio l'Assessore.

Faccio notare un'altra cosa all'Assessore: in entrambi i casi in cui io sono andato a comprare, una volta da solo e una volta con Cognetta...che tra l'altro è spilorcio, mi ha fatto pagare tutte e due le volte questi souvenir...ecco, non mi è stato rilasciato nessun tipo di documento fiscale! Noi, per curiosità, siamo andati...è andato Cognetta, a Torino, all'Ufficio del turismo Torino e Provincia, l'ufficio di piazza Castello, ha comprato tre o quattro cartoline, e qui c'è lo scontrino fiscale regolare con i 4 euro che ha pagato, quindi non riusciamo a capire a livello fiscale come siano poi incamerate queste cose. Qui ci poniamo il problema, forse dovete porvelo anche voi, perché secondo me per qualsiasi Assessorato o ufficio della Regione...io sapevo che dal punto di vista fiscale c'era sempre stata questa problematica della Regione che si mette a vendere qualcosa, a meno che non ci sia la società partecipata che vende qualcosa, ma così, l'Office che vende qualcosa...punto interrogativo! Adesso è inutile fare altre polemiche.

Io mi appello come al solito - perché alla fine rimane sempre l'unico - al Presidente Rollandin: stiamo attenti, perché Marguerettaz lo conosce anche lei...magari tra un anno o due noi ci troviamo gli elefanti e i cammelli alla Fiera di Sant'Orso e i camosci e gli stambecchi li abbiamo persi. Io mi appello quindi alla sua sensibilità.

Président - Point 11 à l'ordre du jour.