Objet du Conseil n. 552 du 26 juin 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 552/XIV - Interrogazione: "Notizie in merito al quantitativo annuo di rifiuti prodotto dalle strutture sanitarie della regione e alle modalità di smaltimento".
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bianchi per la risposta da parte del Governo, ne ha la facoltà.
Bianchi (UV) - Sì, grazie Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, mi preme innanzitutto evidenziare come la richiesta formulata è di ampia portata, poiché è necessaria una specifica indagine direttamente presso le stesse strutture interessate, non solo pubbliche, ma anche private. Infatti non è solo l'azienda ASL a produrre rifiuti sanitari e urbani, ma occorre includere anche le strutture socio sanitarie, RSA, e le strutture socio assistenziali per anziani ad alta intensità di cura che richiedono specifiche cure sanitarie, soprattutto infermieristiche. Le altre strutture sanitarie private presenti sul territorio regionale, l'IRV, la Clinica di Saint-Pierre e altre strutture sanitarie accreditate dal sistema sanitario regionale, dove la gestione dei rifiuti sanitari avviene sotto la responsabilità dei direttori sanitari di tali strutture, e dove i quantitativi prodotti ed i relativi costi di smaltimento non sono conosciuti. Resta in ogni caso impregiudicato il fatto che la destinazione finale dei rifiuti sanitari prevede tre distinte modalità di smaltimento. Per quanto concerne i rifiuti assimilabili agli urbani, sono conferiti in discarica, mentre per la carta, la plastica, il vetro, il legno è effettuata la raccolta differenziata per permetterne il recupero. Per quanto riguarda i rifiuti sanitari, sono raccolti a parte, a partire dal punto di produzione, ossia il reparto piuttosto che l'ambulatorio, in appositi contenitori stoccati in container, previa verifica della mancanza di radioattività, e destinati all'incenerimento fuori regione.
Per quanto riguarda i rifiuti sanitari radioattivi, sono raccolti in appositi contenitori stoccati in container e destinati fuori regione. I dati riportati sono riferiti agli anni 2012 e 2013, e indicano che l'azienda ASL della Valle d'Aosta produce due macro tipologie di rifiuti, RSU e rifiuti sanitari, ed è lecito stimare che i dati forniti corrispondano all'85-90 percento dell'ammontare complessivo dei rifiuti sanitari prodotti, quindi diciamo che quelle private includono un dieci per cento nel complessivo.
Ciò detto, in considerazione del fatto che i dati forniti dall'azienda ASL recano una significativa diminuzione, da 858 tonnellate a 770 all'anno, meno dieci per cento, mediamente si è considerato una produzione annua di circa 815 tonnellate di rifiuti - quindi abbiamo fatto la media sui due anni - ripartiti così: 310 tonnellate di rifiuti sanitari destinati all'incenerimento, 325 tonnellate di rifiuti indifferenziati e 175 tonnellate di rifiuti differenziati.
In termini di costi di smaltimento, nei due anni presi a riferimento, mediamente la spesa è stata di 460 mila euro, di cui 430 mila euro di rifiuti sanitari destinati all'incenerimento e 30 mila euro di rifiuti indifferenziati. La spesa complessiva, che grava sull'azienda ASL, è stata circa di 880 mila euro per l'anno 2013, per effetto di tre contratti, che prevedono anche il ritiro dei rifiuti, così suddivisa: rifiuti urbani, ditta Quendoz, per euro 327.384, IVA inclusa; rifiuti sanitari dalla ditta BV per euro 541.266, sempre IVA inclusa; rifiuti radioattivi dalla ditta Campoverde per euro 5.193. Consegnerò al Consigliere Roscio il dettaglio dei due anni presi a riferimento, con i relativi quantitativi anche merceologici e i costi di smaltimento sostenuti dall'ASL, mentre per i dati delle strutture private, appena li avrò ricevuti, sarà mia premura consegnarglieli. Grazie.
Presidente - Grazie. Per la replica ha chiesto la parola il collega Segretario Roscio, ne ha la facoltà.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta, anche se devo fare un appunto. Nell'interrogazione, che tra l'altro è una riproposizione, perché già prima della crisi era stata presentata - poi sono passati alcuni mesi - auspicavo che riproponendola i dati che lei oggi mi dice di non avere fossero...fossero conosciuti, perché privati o pubblici alla fine i rifiuti vengono prodotti in Valle d'Aosta e in buona parte, mi ha detto lei, vengono poi smaltiti in Valle d'Aosta, in discarica, sia gli assimilati che gli urbani.
Una piccola osservazione che devo fare - poi come ha detto mi darà una nota più dettagliata - riguarda il fatto che lei mi dice che l'azienda principale della Valle d'Aosta ha un livello di raccolta differenziata di centosettantacinque tonnellate...ottocentoquindici, cioè il venti per cento. Diciamo che non è proprio un dato entusiasmante e nell'interrogazione veniva riportato parte del vecchio piano rifiuti regionale che nonostante necessiti abbastanza di essere aggiornato aveva come ratio proprio quella, dicendo: attenzione perché i rifiuti sanitari costano un sacco di soldi, bisognerebbe fare in modo di recuperare tutto il recuperabile perché non ricada in questa categoria, che costerebbe moltissimo, mentre il resto, oltre a recuperare materia, oltre al solito discorso di impattare meno sulla discarica, banalmente costa di meno, quindi direi che siamo un po' indietro.
In questi giorni, sento dire: siamo molto bravi, siamo capacissimi a fare bene. A me sembra che siamo un po' come delle lumache. È vero che rispetto a chi sta fermo anche la lumaca è più veloce, insomma, diciamo che dovremmo darci un po' una mossa anche in questo settore.
Attendo i dati per parlare meglio, ma la ratio che stava dietro a questa iniziativa era quella di dire che anche le strutture sanitarie rientrano nei produttori di rifiuti, in maniera non marginale, e quindi c'è tutto il discorso della prevenzione, della riduzione dei costi, del recupero di materia eccetera, eccetera. Tra l'altro, colgo l'occasione, non c'entra tanto, ma solleciterei anche l'Assessore Fosson, poi magari mi risponde come fatto personale, spero di non essere maleducato: mi ricordo che un po' di tempo fa c'era in ballo la questione relativa alla prevenzione sull'utilizzo, in alcune strutture sanitarie, in particolar modo presso asili nido e strutture per anziani, dei pannolini lavabili. Mi ricordo che lei mi aveva dato anche una nota di un pediatra che esprimeva un parere positivo e sarebbe interessante capire anche lì a che punto siamo. Non vorrei che mi si dicesse, "sì, vediamo poi si farà, condividiamo" eccetera. Mi sembra che, anche da quanto emerso ieri sulla discussione sull'assestamento di bilancio, la maggioranza e la minoranza condividono l'analisi, dicono che sostanzialmente il modello Valle d'Aosta non è più attuale, ha necessità di essere restaurato. L'importante è non farlo adesso, no, nel senso che il passato ce lo dobbiamo scordare, ormai è andato, per il futuro siamo tutti d'accordo, faremo tutti nella stessa direzione in maniera condivisa, pronti a tendere una mano così, ma intanto per il presente lasciamo così com'è che non succede niente. Ecco, spero che diventeremo più bravi, inteso come minoranza, per riuscire in qualche modo a sollecitarvi ancora meglio a fare alcune cose. Mi consenta, infine, una battuta sulla diretta televisiva: in Consiglio regionale c'è qualcuno al cui confronto Marlon Brando è niente. L'interesse per la diretta televisiva non è per avere visibilità ma perché bisognerebbe dare la giusta trasparenza di quello che succede qui dentro - e anche nelle Commissioni, perché no - a chi da fuori guarda. Questo sarebbe un nostro dovere, quindi l'intento non è quello di dire adesso vediamo come siamo bravi, questa dovrebbe essere una cosa condivisa anche dalla maggioranza, non solo dalla minoranza. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Fosson per una precisazione, ne ha facoltà.
Fosson (UV) - Se posso intervenire...no, non è stato maleducato, perché chi ci stimola a lavorare e a farlo in modo serio viene sempre ascoltato. È partito un gruppo di lavoro, molto preciso, che si riunisce ogni 2-3 mesi, di cui le posso dare anche i verbali. Il problema in questo momento è stato quello di affrontare questo passaggio per le strutture dei nidi e altri servizi, nel senso che il personale deve fare formazione eccetera. Ci stiamo organizzando su questo anche a partire dal nuovo anno scolastico...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, scusa...non posso? Per carità, chiedo scusa. No no.
Presidente - ...visto che l'interpellante non ha posto il problema non penso che gli altri possano porlo...comunque d'ora in poi ci atterremo al regolamento senza chiedere ulteriori precisazioni. Mi sembra di aver interpretato così, collega Roscio, giusto? Ha chiesto la parola il Consigliere Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente, solo per una precisazione. Oggi è stata tirata in ballo la diretta televisiva e vorremmo capire quali regole ci sono. Quando uno chiede di intervenire che precisi per quale motivo lo vuole fare. Anche noi che siamo qui ad ascoltare le discussioni, anche se non coinvolti direttamente come interpellanti o interroganti, abbiamo la possibilità di capire nel dibattito se ci si può inserire su certi argomenti lo facciamo volentieri anche noi. Grazie.
Presidente - Come successo prima il collega Nogara aveva chiesto un'ulteriore precisazione e aveva parlato, in questo caso il collega Roscio aveva coinvolto nel suo intervento l'Assessore Fosson e lui pensava di poter parlare. Comunque accogliamo questa richiesta, vorrà dire che prossimamente le ulteriori informazioni ve le date fuori dall'aula. Punto 12 all'ordine del giorno.