Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 541 du 25 juin 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 541/XIV - Discussione generale congiunta sulla relazione sul rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2013 deliberata dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, sul D.L. n. 23 (Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2013) e sul D.L. n. 24 (Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2014/2016).

Presidente - È in distribuzione la relazione del relatore La Torre, relazione che riguarda i due punti e quindi la parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Credo che siano in corso di distribuzione...le avete già ricevute? Le stanno distribuendo.

Grazie Presidente. Illustri colleghi, mi accingo a svolgere la relazione sui disegni di legge n. 23 e n. 24 e inizierò dal disegno di legge n. 23 e quindi in particolare dalle entrate. Le entrate della Regione nell'anno 2013, escluse le partite di giro, ammontano a 1 miliardo 371 milioni, sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente, quando si attestarono a 1 miliardo e 374 milioni di euro. Nel confronto con il dato di previsione occorre escludere per una corretta interpretazione l'importo dell'indebitamento, che era stato iscritto nel bilancio di previsione e non è stato necessario attivare nel corso dell'esercizio, per cui risulta pari a zero nel rendiconto. Il totale delle risorse disponibili così determinato era inizialmente previsto pari a 1 miliardo 356 milioni, mentre a consuntivo è risultato superiore di 15 milioni di euro.

Le spese: la previsione di spesa definitiva alla chiusura dell'esercizio finanziario 2013 è pari a 1 miliardo e 692 milioni e, rispetto alle previsioni iniziali, è aumentata di circa 152 milioni di euro, pari al 9,88 percento, anche per effetto dell'applicazione dell'avanzo di amministrazione dell'anno 2012. Escludendo le contabilità speciali e le partite di giro, le previsioni definitive ammontano a 1 miliardo 563 milioni, mentre gli impegni, pari a 1 miliardo 421 milioni, corrispondono al 92,91 percento degli stanziamenti definitivi. Se si esclude dal calcolo il contributo dovuto allo Stato accantonato e trattenuto dalle compartecipazioni, le previsioni definitive ammontano a 1 miliardo e 373 milioni e la percentuale degli impegni diventa dell'89,58 percento su 1 miliardo 230 milioni. Su tali somme i pagamenti ammontano a quasi 903 milioni e pertanto la capacità di spesa, calcolata tra i pagamenti e gli impegni, è del 73,41 percento.

Permettetemi ora anche un'analisi delle spese per funzioni obiettivo e per leggi. La spesa complessiva impegnata nell'anno 2013, considerando solo la parte prima del bilancio (spese per le attività della Regione) è stata, al netto dell'accantonamento per il contributo allo Stato quale concorso della Regione e dei Comuni al riequilibrio della finanza pubblica (pari a 197 milioni e mezzo di euro), di 1 miliardo e 223 milioni di euro, inferiore complessivamente di 93 milioni di euro rispetto alla spesa impegnata per la parte prima nell'anno 2012 (pari a 1 miliardo 316 milioni al netto dell'accantonamento per il contributo allo Stato di 93,45 milioni). L'analisi delle spese nel rendiconto con la prospettiva per legge assume un particolare significato e si riepilogano, pertanto, per ciascuna funzione obiettivo le principali che sono state finanziate. Si osserva che il 62,4 percento delle somme impegnate nel bilancio regionale sono destinate alle prime tre funzioni obiettivo. Le spese impegnate nella funzione sanità, pari a 281,7 milioni, sono principalmente ripartite in: spesa sanitaria corrente per 278,7 milioni, che comprende i trasferimenti all'ASL; spese di investimento nel settore sanitario per 2,8 milioni; altri interventi nel settore sanitario per 200 mila euro (nell'ambito dei quali rientrano anche quelli finanziati con risorse statali).

Le spese impegnate nella funzione del personale ammontano a 249,8 milioni (nel 2012 erano 249,4) e ricomprendono tutto il personale dipendente, ovvero il personale dei servizi regionali per 123,3 milioni (nel 2012 erano 124,9), il personale direttivo e docente delle scuole per 117,4 milioni (nel 2012 erano 115,9) e quelle per il personale assunto con contratto nazionale nel settore dell'agricoltura, risorse naturali e dei lavori pubblici per 9,1 milioni di euro (nel 2012 erano 8,6). Si evidenzia che, a fronte di una riduzione della spesa per il personale dei servizi regionali, vi è stato un aumento della spesa per il personale scolastico conseguente all'aumento degli emolumenti dovuti ai docenti in funzione dell'applicazione del relativo contratto nazionale di categoria.

Nella funzione finanza locale si registra una spesa impegnata complessiva di 231,8 milioni (al netto del contributo dei Comuni allo Stato per il riequilibrio della finanza pubblica, che è pari a 7 milioni), di cui 97,1 milioni per i trasferimenti senza vincolo di destinazione, 112,4 milioni con vincolo di destinazione, 13,4 milioni per gli speciali programmi di investimento, i FOSPI (nel 2012 per gli interventi FOSPI sono stati impegnati 22,4 milioni) e 8,9 milioni per gli altri interventi di finanza locale, compresi i trasferimenti statali. Le risorse sono destinate principalmente al finanziamento degli interventi di cui alla legge regionale n. 48 del 1995, che disciplina gli interventi finanziari regionali a favore degli Enti locali (Comuni e delle Comunità montane), i cui impegni ammontano ad un totale di 104,3 milioni. Nell'ambito della finanza locale, i finanziamenti sono principalmente destinati nel settore del sociale, di cui si evidenziano:

- le risorse impegnate per gli interventi di cui alla legge regionale n. 93 del 1982, relativi alla promozione di servizi a favore delle persone anziane ed inabili, che ammontano a 22 milioni;

- le somme impegnate per la legge regionale n. 23 del 2010, concernente gli interventi economici di sostegno e promozione sociale, che ammontano a 8,9 milioni;

- gli impegni assunti nell'anno 2013 per il finanziamento dei servizi socio-assistenziali erogati presso strutture residenziali gestite mediante convenzioni con istituzioni private o con aziende pubbliche di servizi alla persona, con riferimento all'articolo 20 della legge regionale n. 40, che ammontano a 6,7 milioni;

- i fondi impegnati per la legge regionale n. 13 del 2006, concernente l'approvazione del piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006-2008, che ammontano a 5,3 milioni, di cui 5 nella funzione finanza locale e 300 mila euro nella funzione sanità;

- per la legge regionale n. 14 del 2008, relativa al sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità, la Regione ha impegnato in questo campo 4,7 milioni di euro;

- gli impegni relativi alla legge regionale n. 11 del 2006, che riguarda la disciplina del sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, che ammontano a 4 milioni.

Si rammenta inoltre la legge regionale n. 3 del 2013, che disciplina le nuove disposizioni in materia di politiche abitative, per la quale la Regione ha impegnato 3 milioni nell'ambito della funzione finanza locale, che sono stati destinati principalmente a contributi per il sostegno alle locazioni. Si fa presente che, per gli interventi previsti ai sensi della legge regionale n. 18 del 2001 (Approvazione del piano socio-sanitario), gli impegni assunti nell'anno 2013 ammontano a 2 milioni. Si rammenta infine il finanziamento dell'articolo 11 (Interventi a sostegno delle famiglie meno abbienti, bonus energia per semplificare), per il quale sono stati destinati 2 milioni, interamente impegnati.

Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico locale, si segnalano gli interventi di cui alla legge regionale n. 29 del 1997, concernente la materia dei servizi di trasporto pubblico di linea, per la quale sono stati complessivamente impegnati 23,1 milioni (di cui 9,2 nella funzione della finanza locale e 13,9 nella funzione delle infrastrutture per mobilità e reti).

Per quanto riguarda gli interventi nel settore dei servizi idrici integrati, si segnala la legge regionale n. 13 del 2008, per la quale sono stati impegnati complessivamente 12,7 milioni.

Si evidenziano nel settore della protezione civile impegni per la legge regionale n. 5 del 2001, che ammontano complessivamente a 8,2 milioni (di cui 2 nella finanza locale e 6,2 nella funzione del governo del territorio).

Nel settore della protezione del territorio si rammentano gli impegni assunti nell'anno 2013 per il finanziamento di un piano pluriennale di interventi per la realizzazione di opere di protezione da colate di detrito, frane e inondazioni, con riferimento all'articolo 19 della legge regionale 40, che ammontano a 5,6 milioni di euro.

Sempre nell'ambito della finanza locale, si evidenzia il finanziamento della legge regionale n. 3 del 1992 per gli interventi di riqualificazione della città di Aosta, il cui stanziamento assestato ammonta a 3,2 milioni, interamente impegnati ed il finanziamento della legge regionale n. 27 del 2011 per gli interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell'autonomia, per la quale sono stati impegnati altri 3 milioni.

Nel settore scolastico si segnalano gli impegni assunti dalla Regione nell'anno 2013 ai sensi dell'articolo 21 (Finanziamento delle spese relative al personale delle istituzioni scolastiche) che ammontano a 4,6 milioni di euro.

Si fa presente che le somme impegnate dalla Regione per il finanziamento della legge regionale n. 26 del 2009, relativa agli interventi a favore degli Enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità, risultano di 3,3 milioni.

Gli impegni assunti nell'anno 2013 per la legge regionale n. 21 del 1994, relativa agli interventi per favorire l'accesso al credito degli Enti locali e degli Enti ad essi strumentali dotati di personalità giuridica ammontano a 2,4 milioni.

Si rammenta infine nell'ambito della finanza locale il finanziamento dell'articolo 9 (Sperimentazione della televisione digitale) della legge regionale n. 8, per questo sono stati impegnati 2,1 milioni di euro.

Gli interventi della Regione per la funzione dello sviluppo economico, nell'ambito della quale sono stati impegnati 106,7 milioni di euro, sono stati destinati principalmente nei seguenti settori:

- interventi di contesto nell'ambito dei quali si segnalano: la legge regionale n. 7 del 2006, concernente gli interventi della gestione speciale della società finanziaria regionale, la Finaosta S.p.A., per la quale sono stati impegnati complessivamente 19,7 milioni, di cui 4,4 per trasferimenti relativi all'aumento del fondo di dotazione della società suddetta e 14 per gli interventi di indebitamento ventennale presso il fondo in gestione speciale di cui all'articolo 40, comma 2, della legge del 2010; l'articolo 53 della legge regionale n. 30 del 2011, che disciplina il contributo alla società Autoporto S.p.A. per il concorso nelle spese per la realizzazione di interventi di investimento di interesse, per il quale sono stati impegnati 1 milione e mezzo di euro;

- per quanto riguarda il turismo e gli impianti a fune, si segnalano: la legge regionale n. 6 del 2001, che ha riformato l'organizzazione turistica della regione...ha complessivamente impegnato 4,3 milioni per azioni promozionali ed eventi volti alla veicolazione dell'immagine turistica della regione; la legge regionale n. 19 del 2001, a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali, il cui finanziamento per il 2013 ha impegnato complessivamente 1,4 milioni, di cui 0,8 per attività turistico-ricettive; la legge regionale n. 9 del 2009, relativa al finanziamento dell'Office régional du tourisme-Ufficio regionale del turismo, prevede un impegno di 4 milioni; la legge regionale n. 8 del 2004 per lo sviluppo di impianti funiviari e di connesse strutture di servizio con 1 milione impegnato; la legge regionale n. 4 del 2004, relativa ad interventi per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico e la disciplina della professione di gestore di rifugio alpino, per la quale è stato impegnato 1 milione di euro;

- per ciò che riguarda l'industria, si segnala la legge regionale n. 6 del 2003 per lo sviluppo delle imprese industriali e artigiane, che nell'anno 2013 è stata finanziata per 3 milioni, dei quali 0,9 impegnati, di tali risorse 0,4 milioni sono stati destinati a contributi in conto capitale delle imprese artigiane e 0,4 a quelle industriali; si ricorda che, ai sensi dell'articolo 14 della legge del 2012, sono finanziate con risorse disponibili presso la Finaosta S.p.A.;

- per quello che riguarda l'artigianato: la legge regionale n. 2 del 2003 per la tutela e la valorizzazione dell'artigianato tipico, per la quale il rendiconto registra un finanziamento di 0,7 milioni, quasi interamente destinati all'organizzazione di manifestazioni fieristiche e iniziative varie relative all'artigianato tradizionale; la legge regionale n. 10 del 2007, che disciplina l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition (l'IVAT), per la quale l'impegno è stato di 0,8 milioni;

- per quello che riguarda - spero di non annoiare, perché è un lavoro molto dettagliato che dovrebbe servire poi a tutti i Consiglieri per avere un quadro preciso, ecco, quindi colgo l'occasione per ringraziare anche gli uffici che mi hanno dato una grossissima mano per realizzarlo - il commercio, nell'ambito del quale si segnala la legge regionale n. 19 del 2001 a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali, per la quale nell'anno 2013 sono stati impegnati complessivamente 1,4 milioni, di cui 0,6 per le attività commerciali;

- nel settore dell'energia, la legge regionale n. 26 del 2012, relativa alle disposizioni in materia di pianificazione energetica, di promozione dell'efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili, per la quale sono stati impegnati quasi 2,8 milioni destinati principalmente a contributi per interventi di investimento nel settore dell'edilizia residenziale;

- politica del lavoro e della formazione professionale, nell'ambito del quale si segnalano le seguenti leggi finanziate dalla Regione: la legge regionale n. 7 del 2003, relativa a disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale, di riorganizzazione dei servizi per l'impiego, per le quali nel 2013 sono stati stanziati 6,7 milioni, di cui 5,8 già impegnati; la legge regionale n. 12 del 1982, relativa alla promozione di una fondazione per la formazione professionale agricola e per la sperimentazione agricola e il contributo regionale alla fondazione medesima, nell'anno 2013 la Regione ha impegnato 5 milioni per il funzionamento della Fondazione Institut agricole; la legge regionale n. 20 del 1991, istitutiva della Fondazione per la formazione professionale turistica, il contributo regionale per il funzionamento della fondazione e del relativo istituto alberghiero è stato nel 2013 di 4,1 milioni, che sono stati interamente impegnati;

- programmi comunitari e statali: il rendiconto presenta un totale assestato di 64 milioni, di cui 48,7 già impegnati per i seguenti programmi oggetto di contributo del Fondo sociale europeo e del Fondo di rotazione statale 2007-2013, comprese le quote di cofinanziamento regionale: 13,1 milioni per gli interventi nell'ambito del programma Competitività, 12,9 milioni per il finanziamento delle attività relative al Fondo sociale europeo del 2007-2013 per l'obiettivo 2 Occupazione, 12 milioni e mezzo per le attività oggetto di cofinanziamento del Fondo per le aree sottosviluppate, sono i FAS, 6,8 milioni per l'attuazione del programma di sviluppo rurale 2007-2013, 3,4 milioni per l'attuazione degli interventi della cooperazione territoriale transfrontaliera, transnazionale ed interregionale.

Nella funzione oneri non ripartibili sono state impegnate risorse per 72,8 milioni, di cui 45 milioni e mezzo per il rimborso delle quote capitali di ammortamento dei mutui in essere della Regione e 21 milioni per il rimborso dei relativi interessi passivi.

Nella funzione infrastrutture per mobilità e reti sono state impegnate risorse per 60,9 milioni di euro destinate principalmente ai seguenti settori:

- trasporto su rotaia nell'ambito del quale si segnala l'impegno dei fondi assegnati dallo Stato alla Regione Valle d'Aosta ai sensi della legge n. 98 del 2013, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, pari a 27 milioni, per il collegamento ferroviario funzionale tra il Piemonte e la Valle d'Aosta;

- trasporto pubblico locale, per il quale sono stati impegnati complessivamente 17,9 milioni, la maggior parte dei quali sono stati destinati al finanziamento della legge regionale n. 29 del 1997 in materia di servizi di trasporto pubblico di linea con un impegno di 13,3 milioni nella funzione infrastrutture per mobilità e reti (l'impegno complessivo della legge suddetta ammonta a 23,1 milioni, di cui 9,2 nella funzione della finanza locale). Le spese riguardano principalmente gli oneri derivanti dai contratti di servizio di trasporto pubblico con autobus e dei servizi integrativi per questi 8,6 milioni, mentre per il trasporto agevolato dei portatori di handicap sono destinati 2,4 milioni e per le agevolazioni tariffarie 2 milioni. Si segnala, inoltre, il finanziamento della legge regionale n. 19 del 2006, relativa all'attuazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore del trasporto pubblico locale con autobus, per la quale sono stati impegnati 1,6 milioni di euro;

- viabilità, per la quale sono stati impegnati complessivamente 11,7 milioni, di cui 1 milione per il finanziamento della legge regionale n. 66 del 1991, concernente i lavori di ammodernamento e sistemazione della strada dell'Envers, mentre le ulteriori risorse sono state destinate alle manutenzioni e alla realizzazione di opere stradali;

- aeroporto, nell'ambito del quale si segnalano le spese per la gestione dell'Aeroporto regionale Corrado Gex, con un impegno di spesa nell'anno 2013 pari a 2 milioni.

Le risorse impegnate nella funzione governo del territorio ammontano a 49,9 milioni e ricomprendono gli interventi di: protezione civile e servizi antincendio, assetto idrogeologico, gestione dei rifiuti, gestione parchi e risorse naturali, tutela dell'ambiente e urbanistica, tutela rischi naturali derivanti dall'attività dell'uomo, tutela e utilizzo delle risorse idriche, tutela delle risorse forestali e faunistiche.

Si segnala nell'ambito della protezione civile la legge regionale n. 35 del 1997, concernente il servizio di trasporto a mezzo elicotteri, per la quale sono stati impegnati 7,6 milioni. Per quanto riguarda la legge regionale n. 7 del 2008, concernente l'organizzazione della centrale unica per la gestione delle chiamate di soccorso, la Regione nel 2013 ha impegnato 2,1 milioni di euro. Per la legge regionale n. 5 del 2007, relativa all'organizzazione del soccorso alpino valdostano, sono stati impegnati 1,4 milioni di euro. Per gli interventi relativi all'organizzazione dei servizi antincendio della Regione, disciplinati dalla legge regionale n. 37 del 2009, sono stati complessivamente impegnati 1,4 milioni di euro.

Nel settore della gestione rifiuti si segnala in particolare la legge regionale n. 31 del 2007, che disciplina le nuove disposizioni in materia di gestione di rifiuti, per la quale nell'anno 2013 sono stati impegnati 4 milioni, nell'ambito dei quali 3,3 per la gestione di impianti e di attività finalizzate allo smaltimento e al recupero dei rifiuti e 0,6 milioni per la realizzazione delle opere e degli impianti necessari per l'attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti.

Nell'ambito della gestione parchi e riserve naturali il principale intervento riguarda la legge regionale n. 16 del 2004, concernente la gestione ed il funzionamento del Parco del Mont Avic, per la quale è stato impegnato 1 milione, mentre per gli interventi relativi alla Riserva naturale Mont Mars, di cui alla legge regionale n. 10 del 2002, sono stati impegnati solo 60 mila euro. Si segnala inoltre il finanziamento della legge regionale n. 4 del 2003, relativa agli interventi di valorizzazione e recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel comune di Valtournenche, per la quale sono stati impegnati 0,3 milioni.

Per la tutela dell'ambiente e urbanistica assumono particolare rilievo i finanziamenti della legge regionale n. 41 del 1995, istitutiva dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, per la quale sono stati impegnati 5,9 milioni.

Per quanto riguarda la tutela rischi naturali derivanti dall'attività dell'uomo, si richiama nuovamente la legge regionale n. 5 del 2001, già citata nella funzione finanza locale, concernente l'organizzazione delle attività regionali di protezione civile, per la quale nella funzione del governo del territorio sono stati impegnati 6,2 milioni.

Nel settore della tutela delle risorse forestali e faunistiche si segnala in particolare la legge regionale n. 44 del luglio del 1989, concernente gli interventi per la tutela del patrimonio forestale, per la quale sono stati impegnati complessivamente 12,8 milioni (di cui 7,9 milioni nella funzione del governo del territorio e 4,9 per il personale).

Si rammenta inoltre la legge regionale n. 3 del 2010 per gli interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione delle foreste, per la quale sono stati impegnati 2 milioni.

Per quanto riguarda la funzione servizi generali, sono stati impegnati complessivamente 39 milioni e mezzo, nell'ambito dei quali si segnala in particolare il finanziamento della legge regionale n. 16 del 1996, che concerne gli interventi relativi alla programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale, per la quale nel 2013 sono stati impegnati 11,8 milioni.

Per la funzione politiche sociali sono stati impegnati complessivamente 29,6 milioni, di cui si segnala in particolare gli interventi in materia di provvidenze economiche in favore degli invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, attuali ai sensi della legge regionale n. 11 del 1999, per la quale sono stati impegnati 27,1 milioni. Si ricorda inoltre il finanziamento della legge regionale n. 17 del 2002 relativa all'erogazione regionale al trattamento pensionistico degli ex combattenti, per la quale sono stati impegnati 0,5 milioni e il finanziamento della legge regionale n. 27 del 2006, concernente gli interventi della Regione a sostegno della previdenza complementare ed integrativa e di iniziative di natura assistenziale, per la quale nel 2013 sono stati impegnati 0,5 milioni.

Alla funzione agricoltura nell'anno 2013 sono state destinate risorse per 27,1 milioni, di cui 26,4 impegnati. In quest'ambito di notevole importanza è la legge regionale n. 32 del 2007, che al titolo III, cioè nella disciplina degli interventi regionali in materia di agricoltura e sviluppo rurale, la Regione per l'anno 2013 ha impegnato 13,3 milioni, appunto, per il piano di sviluppo rurale degli interventi 2007-2013 destinati principalmente nel seguente modo: 3 milioni a contributi per le infrastrutture rurali, 2,9 a contributi per investimenti nelle aziende agricole, 3,6 milioni a contributi per la conservazione di paesaggi e alpeggi, 1,1 milioni per contributi a consorzi di miglioramento fondiario e consorterie, 0,5 per contributi nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, 0,3 per le spese per strutture ed impianti fissi.

Nel settore zootecnico le leggi di riferimento sono le seguenti:

- la legge regionale n. 21 del 2001 in materia di allevamento zootecnico e dei relativi prodotti, per la quale nell'anno 2013 sono stati impegnati 6,3 milioni di euro, di cui 5,2 per l'assistenza tecnica, 0,8 per la tenuta di libri genealogici ed effettuazione di controlli funzionali, 0,15 per le rassegne e i consorzi zootecnici;

- la legge regionale n. 3 del 2002, relativa ad incentivi per l'attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico. Nel corso dell'esercizio 2013 la Regione ha stanziato per quest'ultima 1,6 milioni, di cui impegnati 1 e mezzo, destinati principalmente all'erogazione di contributi per la salvaguardia delle produzioni mediante il risanamento degli allevamenti;

- la legge regionale n. 4 del 2012, concernente le disposizioni per l'eradicazione della malattia virale rinotracheite bovina infettiva nel territorio della regione, per la quale sono stati impegnati 1,1 milioni.

Nel settore degli interventi a sostegno dell'agricoltura si menziona la legge regionale n. 7 del 2007, relativa all'istituzione dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Regione (AREA VdA), per il cui funzionamento nel 2013 è stato impegnato 1 milione.

Nell'ambito della funzione cultura e sport, per l'anno 2013, sono stati impegnati 23,4 milioni, di cui 20,1 alla cultura e 3,3 allo sport.

Nel settore della cultura si segnalano principalmente gli interventi attuati ai sensi della legge n. 42/2004, "Codice dei beni culturali e del paesaggio", per un impegno complessivo pari a 8 milioni, di cui 5,3 per investimenti per il restauro e la manutenzione di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico e 2,5 per l'acquisto di servizi concernenti la valorizzazione e la custodia dei beni culturali, nonché la gestione di attività culturali o fieristiche. Si evidenzia, inoltre, il finanziamento:

- della legge regionale n. 10 del 1996, per il completamento degli interventi di recupero e la valorizzazione del Forte del Borgo di Bard per 2,7 milioni di euro, di cui 2,6 destinati quale quota straordinaria all'Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del turismo culturale del Forte e 0,15 per il finanziamento e il funzionamento delle attività dell'Associazione Forte di Bard;

- della legge regionale n. 89 del 1993 in materia di promozione culturale e scientifica, per la quale sono stati impegnati 2,7 milioni;

- della legge regionale n. 8 del 1992 per gli interventi regionali a favore della Fondazione Maria Ida Viglino per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale in Valle d'Aosta, per la quale sono stati impegnati 1,5 milioni;

- della legge regionale n. 36 del 2010, concernente le disposizioni per la promozione e la valorizzazione del patrimonio e della cultura cinematografica nella Valle d'Aosta, per la quale sono stati impegnati 0,6 milioni;

- della legge regionale n. 28 del 1992, che disciplina il sistema bibliotecario regionale, per la quale l'impegno per l'anno 2013 ammonta a 0,4 milioni.

Per quanto riguarda il settore dello sport, si segnalano:

- la legge regionale n. 3 del 2004, concernente gli interventi a favore dello sport, per la quale sono stati impegnati 1,8 milioni;

- la legge regionale n. 16 del 2007, concernente la realizzazione delle infrastrutture ricreativo-sportive di interesse regionale, per la quale sono stati impegnati 0,45 milioni.

Nella funzione istruzione primaria e secondaria nell'anno 2013 risultano impegnati 18,9 milioni, che comprendono:

- i trasferimenti alle istituzioni scolastiche sia dipendenti dalla Regione che quelle non regionali per 8 milioni;

- l'edilizia scolastica per 5,7 milioni;

- le spese generali nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria per 3,1 milioni, e comprendono le spese per l'acquisto di servizi nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria pari a 2,9 milioni;

- la tutela del diritto allo studio per 2,1 milioni.

Concludendo, le principali leggi finanziate sono:

- la legge regionale n. 55 del 1986 per il funzionamento delle scuole gestite da istituti ed enti morali, per la quale sono stati impegnati 3,7 milioni;

- la legge regionale n. 19 del 2000, che sancisce l'autonomia delle istituzioni scolastiche e per il cui funzionamento sono stati impegnati 2,2 milioni;

- la legge regionale n. 56 del 1993, che disciplina il concorso finanziario della Regione nelle spese di funzionamento del Liceo linguistico di Courmayeur, per la quale è stato destinato quasi un milione;

- la legge regionale n. 40 del 1975, relativa all'assegnazione gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole secondarie della Regione, alla quale sono stati destinati 0,8 milioni. Chiedo scusa per la lunghezza, ma la precisione richiede del tempo.

In ultimo - e ho concluso, Presidente - la commissione ha espresso una raccomandazione, c'è una raccomandazione che viene espressa dalla II Commissione all'unanimità e che viene riportata al Consiglio, l'indicazione è questa da parte della commissione: di avviare alla luce dell'importante avanzo di amministrazione, 19,7 milioni di euro dei Comuni valdostani, una rilettura politico-amministrativa del Patto di stabilità interno in funzione di un maggiore equilibrio nei rapporti finanziari futuri della Regione Valle d'Aosta e dei Comuni valdostani, con l'obiettivo di garantire anche in momenti di particolare difficoltà congiunturali continuità e qualità dei servizi offerti alla popolazione su tutto il territorio della Valle d'Aosta, questo a conclusione dei lavori della commissione, ringraziando gli uffici per la collaborazione e tutti i membri della commissione. Grazie.

Presidente - Grazie al relatore. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Mi sia consentito iniziare con dei ringraziamenti: il primo va al Presidente/relatore La Torre, non soltanto per la precisione con la quale ha presentato in aula questi documenti, ma anche per il lavoro fatto all'interno della commissione. Ringrazio lui per ringraziare tutti i membri della II Commissione, che hanno permesso comunque l'esame di un documento importante, condividendo il percorso di portare in aula in tempi assolutamente brevi un documento comunque utile affinché la Regione possa riprendere la possibilità di utilizzare dei fondi. Ringrazio il Coordinatore Bieller e a suo nome ringrazio tutte le strutture dell'Assessorato che hanno collaborato, che è una struttura preparata non soltanto per quanto attiene alla gestione della spesa, ma è una struttura che è un punto di riferimento importante anche per quello che riguarda i rapporti con lo Stato, il governo del denaro pubblico nei rapporti, nell'interlocuzione col Governo italiano e in qualche modo anche, direi, un punto di riferimento per tanti colleghi che correttamente hanno un rapporto personale con le strutture, cosa che sono lieto di poter constatare. Ringrazio chi mi ha preceduto in questo ruolo, spero di poter presentare nel modo corretto un lavoro che ho ereditato e spero di presentarlo rispettando ed interpretando correttamente la filosofia che ha portato all'elaborazione di questo documento.

Mi sia permesso fare due considerazioni sul contesto nel quale presentiamo questi atti: il primo contesto, che certamente non sfugge all'esame attento dei colleghi nel momento in cui presentiamo questi atti è quello socio-economico attuale. Diversi di voi, come il sottoscritto, hanno partecipato a due giornate importanti che si sono svolte: la Giornata dell'economia, organizzata dalla Chambre valdôtaine e la giornata dedicata all'analisi di ciò che succede, presentata dalla Banca d'Italia. Sono momenti che fotografano inequivocabilmente il perdurare e il persistere della crisi, è un contesto che abbiamo vissuto lungamente in questi anni, è una fotografia anche molto precisa di un mondo imprenditoriale che, per carità, accenna ad una timida ripresa, ma che continua a constatare sul territorio un momento di grave difficoltà, questo dobbiamo dirlo.

Accanto a questa constatazione c'è quella, che un po' aiuta, di un sistema che nel complesso, anche rispetto a realtà a noi molto vicine, ha tenuto. Oggi, presentando queste misure, in qualche modo ricordiamo anche l'importante azione dell'Amministrazione in questi anni: le misure anticrisi che in questa legislatura hanno comunque inciso sui bilanci della Regione per più di 500 milioni di euro. L'intervento era stato anno per anno molto robusto; ricordo brevemente che nei consorzi garanzia fidi avevamo aumentato il contributo in conto interessi dal 50 al 75 percento, abbiamo rinunciato ai crediti regionali per aumentare i fondi a disposizione e le garanzie, valori questi di 6 milioni di euro, avevamo ridotto l'aliquota IRAP dal 3,9 al 2,9, con un risparmio di imposta del 25 percento, manovra questa del valore di 17 milioni all'anno, erano state sospese anno dopo anno le semestralità delle rate dei mutui regionali, senza aggravio di interessi, valore di questa misura: 25 milioni di euro ogni anno. Una parte di interventi questi più espressamente dedicati, diciamo, all'area famiglia. A questi si sono aggiunti gli interventi sul mondo delle imprese: ancora qui la sospensione delle semestralità delle rate dei mutui, ancora senza aggravio di interessi, anche qui un intervento che ha superato i 20 milioni all'anno, il sostegno alla previdenza complementare per i lavoratori che erano stati sospesi dall'attività lavorativa, la riduzione delle tariffe comunali a sostegno delle famiglie meno abbienti, gli sconti sull'energia elettrica, gli interventi di natura assistenziale per la contribuzione obbligatoria per i lavoratori. Insomma, nel complesso per dire che il sistema nel quale ci siamo trovati ad amministrare ha obbligato e ci obbliga, lo sottolineo, ancora oggi a dei grandi sforzi per razionalizzare le nostre economie, soprattutto per quanto riguarda la spesa. Io non drammatizzo quest'aspetto perché presenterò comunque degli elementi positivi, ma voglio essere chiaro: non voglio assolutamente minimizzare la situazione di difficoltà che ci obbliga a condividere il primo aspetto: per quanto possibile delle azioni e dei percorsi molto difficili per la salvaguardia della nostra comunità. Oggi voglio sottolineare in modo inequivocabile come il contenimento forte della spesa pubblica sia ormai un processo dal quale nessun amministratore pubblico può pensare di chiamarsi fuori ed è un processo che nessuna amministrazione pubblica può pensare di eludere. Questo quindi è stato l'approccio obbligato che ci si è dovuti dare e che ancora oggi ci si dà ed è un processo che porta ad un atteggiamento di prudenza, di rigore, ad un atteggiamento di forte contenimento e anche di riduzione della spesa pubblica.

Il secondo elemento di contestualità sul quale mi permetto di fare due osservazioni - sono certo qui di trovare una condivisione all'interno dell'aula - è in qualche modo il contesto dei rapporti finanziari, ma anche politici con lo Stato italiano. Io penso di poter dire verità dicendo che comunque le norme che lo Stato ha approvato in questi anni dimostrano quanto pesantemente abbia inciso sulle autonomie speciali l'emergenza finanziaria che è stata dettata dalla crisi. Negli ultimi quattro anni le autonomie speciali hanno visto progressivamente erodersi i margini entro i quali era stata costruita nel tempo la loro autonomia finanziaria. Per certi aspetti paradossalmente la legislazione statale, cioè le manovre introdotte, hanno messo sullo stesso piano le Regioni ordinarie e le Regioni speciali. Questo lo riteniamo ingiusto, lo abbiamo evidenziato in modo chiaro con tutti i ricorsi che la Regione ha fatto dinanzi alla Corte costituzionale, perché, lo ribadiamo, siamo stati messi sullo stesso piano delle altre Regioni, dimenticando da parte dello Stato tutta una serie di competenze, quindi di oneri, che altrove sono esercitati dallo Stato o dalle Province e che qui gravano ovviamente sulla Regione. Questo processo è iniziato in modo drastico col Governo Monti e purtroppo è proseguito ancora.

In aggiunta mi sia permesso anche di mettere in evidenza che spesso gli interventi si sono concentrati in modo specifico sulle Regioni a Statuto speciale. Addirittura l'aggravante è che spesso sono state messe in evidenza forti diseguaglianze all'interno delle stesse autonomie speciali. Da una parte, quindi si è agito limitando la capacità di spesa, che spesso ci ha posto in un quadro di incertezza - anche questo è stato l'approccio con lo Stato - dall'altra parte, riducendo al tempo stesso il flusso delle entrate. La conseguenza di questo è stato un ridimensionamento pesante dei volumi di bilancio delle speciali, in modo particolare per la Valle d'Aosta: ecco perché è stato assolutamente necessario e prioritario avviare e ovviamente poi proseguire una strada di riqualificazione pesante della spesa pubblica. Io voglio mettere in evidenza come - ed è un dato inequivocabile - lo sforzo che ci è stato chiesto sia stato uno sforzo pesante. È stato uno sforzo oneroso e, nonostante ci fossero certe sentenze della Corte costituzionale che dicevano in modo chiaro che nonostante la crisi non si potevano approvare delle manovre di contenimento e di riduzione in territori costituzionalmente garantiti, l'atteggiamento dello Stato è stato un atteggiamento che comunque ci ha obbligato in modo drastico a prendere atto di una riduzione pesante e di un gravame importante sul contenimento della spesa pubblica sul quale tornerò. Questo contesto quindi ci ha obbligati e ci obbliga a rivedere nell'ambito sempre delle nostre prerogative statutarie gli obiettivi, ci ha obbligato e ci obbliga a modificare gli assetti, a modificare anche degli equilibri che si sono consolidati nel tempo. Basti pensare alla logica con la quale nel complesso la Regione si è approcciata al tema dei contributi: oggi, una logica consolidata dei contributi, è stata necessariamente e pesantemente rivista, perché non si poteva sostenere questa impostazione comunque importante e giusta che nel tempo ha contribuito alla crescita della Regione e che purtroppo ha dovuto essere rivista.

Noi, sotto il profilo dei rapporti con lo Stato, continuiamo ad aspettare delle sentenze, per veder riconosciute delle prerogative che abbiamo cercato di far valere anche in sede costituzionale. Purtroppo anche qui constatiamo dei tempi che non permettono non soltanto di non avere prospettiva, ma di non avere programmazione, perché, se la risposta dello Stato fosse perlomeno celere nel dirci: "avete ragione" o "avete torto", saremmo ovviamente nella condizione di fare una programmazione migliore rispetto a dei tempi che non conosciamo. Questo è il dato ulteriore, grave, dei rapporti con lo Stato, perché viviamo in una situazione - passatemi il termine - di eterna emergenza, in una situazione non soltanto di difficoltà, che in qualche modo ci impedisce una programmazione certa della nostra azione.

Oggi quindi presentiamo in questo contesto questo rendiconto che fotografa una situazione molto simile a quella degli anni scorsi in termini di cifre, ovviamente constatiamo una contrazione, dovuta, da una parte, alla difficoltà del momento economico, dall'altra, alle manovre che ci sono state imposte. Presentiamo una gestione del rendiconto in linea con quella degli anni precedenti, lo ha detto molto bene il relatore sia per quanto riguarda la parte previsioni definitive, sia per quanto riguarda la parte che riguarda gli accertamenti. Ovviamente il rendiconto 2013 vede una riduzione progressiva delle risorse disponibili, è un effetto che progressivamente abbiamo dovuto constatare dal 2010 in poi, dove il contributo che l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta ha dovuto dare all'equilibrio della finanza pubblica è stato un contributo assolutamente pesante. Se voi andate a vedere la relazione della Corte dei Conti, ognuno poi nel fotografare questo assume dei parametri tutti suoi, lo dice quindi un organo terzo, quindi non lo diciamo noi per dire che siamo stati né troppo penalizzati, né bravi o meno bravi, dice: "nel corso di questi anni il contributo che la Regione ha dovuto dare allo Stato è di 318 milioni di euro". Su un bilancio che conoscete come me...credo che evidenzi in modo inequivocabile quello che è stato lo sforzo che la piccola Regione Valle d'Aosta ha dovuto fare per contribuire al risanamento dei conti pubblici. Oggi ci presentiamo - e ci tornerò dopo - con una trattenuta di 197 milioni di euro, quindi sono 104 milioni in più rispetto al 2012 e, dall'altra parte, abbiamo ancora i vincoli non chiari imposti dal Patto di stabilità. Quest'anno abbiamo firmato un accordo per sanare la situazione del 2013, che ci ha in qualche modo visti accantonare una somma di 155 milioni per definire e per chiarire stabilmente con il Ministero dell'economia e delle finanze la situazione relativa al 2013. Le manovre quindi prevedono oggi che, contrariamente al passato - e questo è un ulteriore gravame - gli importi che derivano dalla riduzione di spesa siano non soltanto accantonati, ma anche restituiti allo Stato. Lascio a voi quindi le considerazioni, di tipo anche politico, che potete fare tanto quanto me sulla valutazione sull'impatto che queste manovre hanno sul bilancio della Regione e sulle finanze della Valle d'Aosta.

Torno per un attimo alle giornate che citavo prima dicendo che sia la Banca d'Italia che la Camera di commercio hanno presentato dei rapporti che hanno evidenziato nel complesso un quadro generale di difficoltà che riguarda l'intera area euro, in modo particolare l'Italia. Certamente tra i dati spicca il tasso di disoccupazione, che è salito, e questa flessione occupazionale riguarda in maniera purtroppo più marcata i giovani. Accanto a questo si constata un calo del prodotto interno lordo, che è generato da una riduzione della domanda interna e da una riduzione purtroppo anche delle nostre piccole esportazioni, che certamente ha influito sul calo e anche sul credito alle imprese, mentre sottolineo che i risparmi delle famiglie sia in termini di deposito, sia in termini di titoli hanno fatto in qualche modo registrare una sostanziale stabilità. C'è un elemento positivo, dove nel complesso sia la Camera che la Banca d'Italia sottolineano come la ricchezza pro capite dei cittadini valdostani rimane di molto superiore alla media italiana, anche se per dimensioni in calo rispetto al passato. Quello che voglio dire è che queste due giornate evidenziano - mi sembra di poterlo mettere in chiaro - che questo scenario congiunturale che caratterizza tutta l'area euro ha degli effetti mitigati, lo diciamo con un atteggiamento di prudenza, almeno temporaneamente, per la Valle d'Aosta. La Chambre ha presentato una dinamica interessante dei bilanci delle aziende valdostane, da cui è emerso in modo chiaro, in modo inequivocabile come l'andamento dei risultati economici sia anche fortemente determinato dall'andamento della pressione fiscale, mentre accanto a questo fatturati e risultati economici ante imposte si presentano mediamente, dico mediamente, in maniera positiva, quindi registriamo una controtendenza lieve.

Se in aggiunta alla relazione molto dettagliata che ha avanzato il relatore posso fare due considerazioni riprendendo alcuni concetti che il relatore La Torre ha presentato sia sul rendiconto, sia sull'assestamento di bilancio. Il nostro rendiconto pareggia nella cifra di 1 miliardo 690 milioni, a questo ovviamente devono essere tolte le partite di giro, che, avendo la stessa consistenza dalla parte entrata e dalla parte spesa, tradizionalmente vengono escluse dall'analisi finanziaria. Chiudiamo l'esercizio 2013 con un avanzo di amministrazione di 59 milioni di euro, che successivamente verranno attribuiti al 2014, con successiva legge. Le risultanze del 2013 evidenziano per l'esercizio appena passato un'ulteriore, anche se sensibile, riduzione delle risorse disponibili, conseguentemente, l'ho detto, alla stratificazione degli interventi normativi che si sono succeduti dal 2010 al 2013, che sono andati nella direzione di assicurare il contributo della Regione, al riequilibrio della finanza pubblica nazionale. Il rendiconto che presentiamo quindi fa seguito ad un bilancio di previsione approvato nel 2012 e che era stato necessario modificare, voglio ricordarlo, sia per l'applicazione dell'avanzo di amministrazione, sia per adeguare la programmazione finanziaria agli obiettivi complessivi di politica economica e di contenimento della spesa pubblica che erano previsti.

Sulla programmazione 2013 c'è però un altro aspetto: la programmazione 2013 è stata fortemente determinata dai vincoli del Patto di stabilità. Questi sono vincoli che discendono dall'accordo tra la Regione e lo Stato per l'anno 2013, che, come ho detto poc'anzi, è stato possibile raggiungere soltanto a febbraio 2014. Quest'accordo è stato un accordo positivo, perché certifica a chiare lettere il rispetto da parte dell'Amministrazione regionale del Patto di stabilità per l'anno 2013, però è chiaro che come meccanismo, per come è stato attuato, ha creato in qualche modo non poche difficoltà nella gestione amministrativa, perché, non essendo stato chiaro sin da subito il tetto di spesa per tutto l'anno, è stato difficile lavorare. Questo - lo sottolineo ancora una volta - è l'atteggiamento col quale lo Stato stesso si pone nei confronti delle autonomie speciali o perlomeno delle Regioni. Sottolineo quindi questo dato, che è un dato anche politico; il rendiconto 2013 che presentiamo è caratterizzato finanziariamente dal contributo di 197 milioni di euro che dobbiamo dare allo Stato, che sono accantonati e sono trattenuti sulle compartecipazioni, voglio ricordare che questo rappresenta quasi il 14 percento del totale del bilancio, al netto ovviamente delle partite di giro. Lascio a voi una valutazione politica sull'impatto che questo ha per le nostre finanze.

Mi sia concesso fare due considerazioni sulle entrate: le entrate ammontano per il 2013 a 1 miliardo 370 milioni, quindi sostanzialmente in linea con quelle dell'anno precedente, nel confronto con il dato di previsione è necessario escludere, per una corretta interpretazione, l'importo dell'indebitamento, che era stato iscritto nel bilancio di previsione, che non è stato necessario attivare, per cui risulta nel rendiconto pari in qualche modo a zero. Il totale delle risorse disponibili quindi viene aumentato in questo modo di 15 milioni e si attesta nel complesso a 1 miliardo 356 milioni.

Mi permetterete di fare una considerazione sulla composizione delle entrate del nostro bilancio. L'esame dell'andamento delle entrate che registriamo nel Titolo I. Parlo del Titolo I perché rappresentano il 90 percento delle entrate totali, sempre senza considerare le partite di giro, che riguardano il gettito delle imposte erariali compartecipate nella misura dei 9 decimi o dei 10 decimi e i tributi propri, nel caso di specie riguardano sia entrate tributarie proprie della Regione, sia quelle che altrove sono di competenza delle Province. Il calo del Titolo I rispetto al consuntivo 2012 quindi è stato pari al 3 percento, e riguarda la compartecipazione a tributi erariali sui quali abbiamo meno 25 milioni rispetto all'anno precedente e il gettito dei tributi propri sui quali abbiamo meno 17 milioni. Voglio dire - ed è un giudizio personale - che le importanti manovre anticrisi che erano state messe in piedi dalla Regione anche per il 2013 forse non sono riuscite a compensare interamente gli effetti della recessione economica, perché si è verificata una riduzione comunque generalizzata delle entrate, ma penso di poter affermare che hanno sicuramente aiutato molte famiglie e molte imprese, hanno dato un sostegno e hanno dato ossigeno in modo generale alla nostra economia. Le entrate tributarie che si sono ridotte in maniera più significativa sono l'IVA e l'IRPEF. Quest'ultima, peraltro, ha fatto segnare un'inversione di tendenza rispetto al passato, e l'accise sull'energia elettrica.

Una riduzione generalizzata, anche se in misura molto più contenuta, si è verificata nelle imposte indirette sugli affari, cioè l'imposta di registro e l'imposta ipotecaria, questo è dovuto all'evidente rallentamento del mercato immobiliare. Fra i tributi propri le flessioni che consideriamo rilevanti si sono registrate nel gettito dell'IRAP, anch'esso un ulteriore segnale della crisi economica, nell'imposta sulle trascrizioni dei passaggi di proprietà dei veicoli, da una parte, per effetto della crisi che ha colpito il settore automobilistico, dall'altra, anche per le conseguenze di una norma statale che nel 2011 ha penalizzato l'attività degli operatori economici della nostra Regione. Tutte le altre entrate hanno fatto registrare un incremento rispetto all'esercizio precedente, anche in misura molto significativa. Questo nel complesso mi porta a dire che abbiamo mantenuto il livello complessivo di risorse disponibili pari a quello del 2012, sottolineo in assenza di un nuovo indebitamento.

Due considerazioni sulle spese: le previsioni definitive delle spese per il 2013, anche qui al netto delle partite di giro e del contributo trattenuto dallo Stato, sono pari a 1 miliardo 373 milioni, sono diminuite rispetto al 2012 di 65 milioni di euro. Gli impegni finanziari dell'esercizio 2013 sono pari a 1 miliardo 223 milioni di euro, sono diminuiti quindi di 93 milioni rispetto al 2012, una diminuzione che è pari più o meno al 7 percento. Questo livello di spesa che cos'è? Questo livello di spesa è il risultato dell'effetto cumulato dagli effetti finanziari riconducibili al rispetto di quanto previsto sull'accordo del federalismo fiscale, delle manovre di contenimento della spesa nel rispetto del Patto di stabilità interno. Le spese correnti, al netto del contributo trattenuto dallo Stato, incidono per l'81 percento e sono pari a 966 milioni di euro, nel 2012 erano 1 miliardo e 6 milioni. Le spese di investimento ammontano a 218 milioni di euro, nel 2012 erano 264 milioni e incidono circa per il 19 percento. Sicuramente è un rapporto spese correnti-spese di investimento ancora molto forte, io penso che su questo andranno fatti per il futuro anche dei ragionamenti molto approfonditi.

Due considerazioni sugli indici di spesa: una considerazione sull'indice della capacità di spesa, che è rappresentato dal rapporto tra gli impegni sulle previsioni definitive che si assesta nel 2013 intorno al 90 percento, quindi mi pare importante, anche se nel 2012 era di due punti maggiore. L'indice invece della capacità di pagamento - ne parlo perché in commissione era emerso -, che è rappresentato dal rapporto tra i pagamenti sulle previsioni definitive, si assesta intorno al 77 percento; quest'indicatore quindi, anche se ha una leggera contrazione rispetto all'anno precedente, non costituisce un segnale preoccupante, perlomeno a mio giudizio, e devo dire che l'Amministrazione regionale continua ad avere in qualche modo un'ottima - sottolineo - capacità di pagamento. Al netto del concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica, la capacità di pagamento risulta pari al 73 percento, l'indice della capacità di pagamento presenta in qualche modo dei valori più contenuti in alcuni settori: penso all'agricoltura, penso allo sviluppo economico e penso alle infrastrutture per mobilità e reti. Questo perché? Questo trova motivazione nel fatto che questi settori sono caratterizzati da spese per investimenti che generalmente sono più lente nel tradursi in pagamento sia anche per gli effetti diretti che i pagamenti degli investimenti hanno poi sul Patto di stabilità.

Senza entrare troppo in sostanza, voglio mettere comunque in evidenza come i tempi medi di pagamento della Regione ai fornitori nel complesso nel 2013 sono stati inferiori ai 30 giorni. Di questo voglio parlarne perché è un elemento che mi sembra di poter dire positivo, è in qualche modo diverso rispetto al passato, ma credo sia da mettere in evidenza come realtà anche a noi vicine, senza andare troppo lontano il Piemonte, permettano di dire che in qualche modo siamo, da questo punto di vista, una Regione virtuosa. Per non parlare dello Stato, dove mediamente i pagamenti si attestano ai 170 giorni, fino ad arrivare a 210 giorni, non a caso Bruxelles in questi giorni ha aperto una procedura di infrazione contro lo Stato italiano per il ritardo col quale lo Stato italiano fa i pagamenti nei confronti delle imprese. Ecco, lo dico perché questo è un elemento che non tocca neppure lontanamente, la Regione, da questo punto di vista, continua ad essere un soggetto più che virtuoso.

La spesa complessiva impegnata nell'anno 2013, come ho detto, quindi è pari a 1 miliardo 223 milioni, l'ha già fatto il relatore, ma mi sia permesso di mettere in evidenza dove va questa spesa: 280 milioni vanno alla sanità; 249 milioni vanno alla spesa per il personale, quando parliamo di personale, parliamo di personale regionale, parliamo di personale direttivo e docente delle scuole, parliamo di personale per interventi di settore; 231 milioni vanno alla finanza locale, quindi mi pare di poter dire che rimane inalterato e robusto il finanziamento che la Regione attribuisce ai nostri Enti locali; 107 milioni vanno allo sviluppo economico; 72 milioni vanno alla funzione oneri non ripartibili, che sono sostanzialmente rappresentati dalle quote di ammortamento e mutui sia come capitale che come interessi; 61 milioni vanno per infrastrutture per mobilità e reti; 50 milioni vanno al governo del territorio; 40 milioni vanno alla funzione servizi generali, cioè nel complesso al funzionamento della macchina regionale; 27 milioni alle politiche sociali; 26 milioni e mezzo all'agricoltura; 23 milioni alla cultura e sport; 18 milioni all'istruzione primaria e secondaria; 15 milioni all'istruzione universitaria; 15 milioni alla funzione funzionamento organi istituzionali.

Potrei fare due considerazioni sui residui ma li lascerei alla relazione del relatore. Ancora due considerazioni sulla situazione della cassa. La situazione della cassa non si attesta più sui livelli degli anni passati, ma non si registrano situazioni di criticità, come a volte nel passato si è riscontrato e nel complesso la situazione cassa della Regione è una situazione molto buona, perché oggi si attesta ad una cassa di 250 milioni di euro. Il volume complessivo dei debiti della Regione, quindi, costituito dai residui passivi e dai residui perenti, diminuisce di 43 milioni rispetto al 2012; abbiamo un aumento patrimoniale rispetto al 2012 di circa 57 milioni e l'abbiamo già messo in evidenza, non abbiamo acceduto a nuovi mutui, a nuovi prestiti e l'effetto dei debiti della Regione diminuisce a causa delle rate che continuiamo a rimborsare, che quindi decresce la quota ammortamento a nostro carico.

Mi sia consentito, Presidente, approfitto dell'altro tempo per fare anche la relazione sul disegno di legge dell'assestamento, così introduco una relazione complessiva. Il disegno di legge che presentiamo, che fa seguito all'illustrazione del rendiconto generale, provvede quindi ad assestare il bilancio 2014 iscrivendo in esso l'avanzo di amministrazione dell'esercizio finanziario, che ammonta, come ho detto, a 59 milioni di euro. Il disegno di legge che presentiamo è composto da una parte obbligatoria, che è rappresentata sostanzialmente dalla riproposizione dei fondi Stato ed europei, nonché da altre entrate che hanno un vincolo di destinazione per un importo di 32 milioni di euro. Si tratta di fondi stanziati negli anni che sono finiti nelle economie, che oggi è necessario riproporre nell'esercizio 2014 per massimizzarne l'utilizzo e garantire quindi il cofinanziamento statale e comunitario; di questi, 27 milioni sono già stati riproposti con atto amministrativo alla competenza 2014. Rimangono quindi da assegnare 4 milioni e mezzo nel 2014, la cui ripartizione per unità la trovate nell'allegato A, quindi non sto a metterla in evidenza.

Qual è la filosofia con la quale abbiamo elaborato questo disegno di legge sull'assestamento? La filosofia è quella di dare priorità agli interventi che non hanno impatto sul Patto di stabilità, quindi non vengano conteggiati ed inseriti nel Patto di stabilità; questo è l'elemento principale che vorrei che il Consiglio fotografasse. Passando all'articolato, gli articoli 1, 2 e 3 sono articoli di contenuto obbligatorio, che aggiornano la consistenza dei residui attivi e passivi. All'articolo 4 viene incrementato l'accantonamento per il concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica di 25 milioni, che è una somma che era già stata anticipata per conto dei Comuni della Regione e pagata allo Stato nel 2013; quindi, per effetto di quest'incremento, l'accantonamento totale in favore dello Stato è stato nel complesso di 215 milioni. L'articolo 5 determina in via cautelativa, sottolineo in via cautelativa, la spesa che è autorizzata per l'anno 2014 ai fini del Patto di stabilità interno, quindi noi abbiamo scritto 750 milioni, che con un emendamento abbiamo ridotto a 745 milioni. A nostro modo resosi necessario in attuazione del decreto-legge n. 66, che peraltro ieri è stato convertito in legge.

Credo che dovremo anche nei rapporti tra Regione e Stato fare delle valutazioni, perché è inaccettabile l'approccio anche qui che lo Stato ha avuto nei nostri confronti. Voglio dirlo perché quest'articolo che abbiamo scritto è un articolo importante, perché - mi sia permesso di dirlo - amplia la trasparenza di questo bilancio, cioè rende chiaro a tutti, almeno per ora, il limite di spesa sostenibile nel 2014. Ovviamente questo viene fatto nelle more dell'accordo sul Patto di stabilità, un dossier sul quale, in piena sinergia col Presidente Rollandin, ho cominciato a lavorare per riprendere quanto prima la discussione con lo Stato italiano nell'auspicio di raggiungere un accordo conveniente e dignitoso per la Regione. Nelle more del raggiungimento di quest'accordo, quindi ci è sembrato imprudente assegnare ulteriori risorse che, attendendo, avrebbero peggiorato i saldi finanziari o, peggio ancora, una volta approvati, non saremmo stati nella possibilità di poter in qualche modo spendere. È in questo senso che è stata concepita la sospensione del comma 1 dell'articolo 6ter della legge sulla finanza locale, che riguarda quindi l'avanzo di amministrazione della finanza locale, questo è stato fatto, lo sottolineo, in considerazione dei limiti di spesa che derivano dal rispetto del Patto di stabilità interno.

Il disegno di legge all'articolo 6 amplia da 20 a 29 milioni l'autorizzazione che avevamo già previsto con la legge finanziaria per il pagamento dei contributi a fondo perso relativamente alle domande presentate precedentemente alla loro sospensione. Su quest'articolo abbiamo presentato due emendamenti a firma dell'Assessore Marquis, che sono già stati spiegati in commissione, che vanno a perfezionare dei trascorsi sulle domande di contributo, che per effetto dell'abrogazione di una legge andava chiarito legislativamente. L'articolo 7 riassegna sulla competenza 2014 le quote di cofinanziamento regionale non utilizzate negli esercizi precedenti e necessari a finanziare gli interventi previsti dal programma operativo competitività regionale 2007-2013. L'articolo 8 dispone che le risorse accantonate nel fondo vincolato sono riversate dal BIM alla Regione per essere destinate all'incremento della spesa sanitaria, l'articolo 10 assegna 20 milioni di euro ai fondi di rotazione e segnalo inoltre l'articolo 16 dove incrementiamo di 100 mila euro la quota destinata al finanziamento per l'adesione della Regione all'EXPO 2015. L'ultima cosa che voglio sottolineare sono gli interventi di messa in sicurezza della frana di La Saxe, dove vengono ampliati gli stanziamenti a carico della Regione per 2 milioni e 700 mila euro.

Termino dicendo che, a mio giudizio, malgrado ci siano delle criticità anche importanti, prima di tutto l'aumento della disoccupazione, penso di poter dire verità dicendo che il sistema Valle d'Aosta nel suo complesso, di cui il rendiconto 2013 è un termometro, è un sistema che tiene. Sicuramente l'economia della Regione ha tenuto meglio di altre realtà nazionali, anche di realtà a noi vicine. Se posso far mio un passaggio della relazione della Corte dei Conti, quindi è un organo esterno che lo afferma, non noi, nel merito del rendiconto sottolinea cinque elementi positivi: il perdurare della capacità della Regione di far fronte alle spese correnti, evidenziato da un saldo corrente positivo; la chiusura del bilancio in avanzo per 59 milioni; un importante saldo di cassa che coincide a 250 milioni di euro; l'assenza di debito fuori bilancio e di richieste di interessi moratori che derivano dal ritardo dei pagamenti e il permanere dell'assenza di un nuovo indebitamento.

I tempi di pagamento ai fornitori sono stati su livelli di primordine, a mio giudizio, a dimostrazione di un'azione responsabile o comunque performante. Questo permette di sottolineare, permettetemi di farlo anche con forza, e di riconoscere il ruolo fondamentale che questa Regione ha nella nostra economia e al lavoro fatto dal Governo regionale nel 2013, ridimensionando, a mio giudizio, le opinioni negative di chi o di coloro i quali non vedono o non vogliono vedere che la possibilità di intervento della Regione in questi anni si è drasticamente ridotta, respingendo al mittente anche l'idea di coloro i quali ritengono che le Regioni a statuto speciale siano degli enti inutili, dannosi e pertanto eliminabili. L'esito positivo registrato, lo diciamo con prudenza, dimostra, a mio giudizio, la presenza di amministratori perlomeno responsabili, che direi con serietà hanno saputo affrontare uno scenario che si è caratterizzato pesantemente dalla riduzione di risorse. Nessuna, direi, pubblica amministrazione, al di là della colorazione politica, al di là della formula politica che la può interpretare, può pensare di uscire da questa situazione senza aver pesantemente rivisto i conti, senza aver pesantemente contenuto le spese e senza aver rinunciato a molto di più che a qualche cosa.

L'analisi sulla distribuzione delle risorse del 2013 quindi ha identificato anche le priorità, si è ridotto dappertutto, ma la sanità, la finanza locale e lo sviluppo economico sono le principali funzioni obiettivo in termini finanziari. Questo dimostra certamente che vogliamo che la nostra economia cresca, che si produca ricchezza, che si creino posti di lavoro per i giovani, ma anche per chi giovane non è più e deve essere ricollocato positivamente e dignitosamente nel mondo del lavoro questo dimostra che siamo attenti e sensibili al nostro territorio e l'attenzione costante che abbiamo nei confronti degli Enti locali, che sono la componente essenziale di un buon governo del nostro territorio, mi pare ne sia un esempio lampante. Siamo anche attenti alla qualità della vita, alla persona, soprattutto quando la persona è in una condizione più debole, soffre o è anziana. Lo sforzo importante che abbiamo fatto per gli investimenti sul sociale e sulla sanità è il segnale inequivocabile che si va in questa direzione. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore anche per la completezza delle relazioni inerenti ai due ordini del giorno. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Trovo sempre stimolante, importante quando questo Consiglio comunque discute di rendiconto come facciamo oggi e di assestamento e stessa importanza diamo nel momento in cui si decidono le pianificazioni sulla finanziaria nel mese di dicembre, un po' il dibattito forse più importante dell'anno. L'Assessore Perron ha terminato il suo intervento dicendoci: "il sistema VDA tiene". Io inizierei, colleghi, con un'altra affermazione: probabilmente questo nostro sistema Valle d'Aosta dev'essere ristrutturato possibilmente insieme.

Qualche considerazione di ordine generale sui disegni di legge n. 23 e n. 24, già illustrati tecnicamente prima dal Presidente La Torre e parzialmente poi dall'Assessore competente. Per quanto riguarda il rendiconto 2013, le entrate sono inferiori, è stato detto, quindi c'è stato un calo del gettito soprattutto per quanto riguarda IRAP e IRPEF, probabilmente sul discorso effetti della crisi...una forte compartecipazione che è stata impegnata e poi liquidata a seguito di manovre nazionali 197 milioni di euro che i due colleghi hanno ben illustrato. Una considerazione di ordine generale: nel 2013 rispetto al 2012, anche se ininfluente, la macchina amministrativa ha impegnato un po' di meno e ha liquidato un po' di meno durante l'anno, ma è ininfluente come ragionamento. Aumentano le spese correnti, nonostante ci siano meno risorse, a 966 milioni di euro per il 2013, cioè calano le spese correnti rispetto all'anno precedente, ma aumenta la percentuale, mi sono espresso male e calano purtroppo gli investimenti, che calano al 18 percento e le risorse si attestano intorno ai 218 milioni di euro. Un piccolo paragone ai colleghi: solo nel 2010, che probabilmente era tutto un altro mondo, un mondo...il modello valdostano, quattro anni fa, le disponibilità reali erano di 1.642 milioni di euro e gli investimenti si attestavano vicino ai 550 milioni di euro, quindi l'Assessore Perron si è fermato al 2012, ma...come dire? il vero cambiamento del nostro modello, dal punto di vista economico-finanziario, ha delle ragioni che vanno oltre il Governo Monti, ma in pieno Governo Berlusconi affrontammo diverse volte in quest'aula la vera modifica tra Stato e Regione 2010 ed è iniziato il declino non solo delle risorse, ma delle grandi difficoltà di rapporto tra Stato e Regione.

Ottimo, a nostro avviso, come gruppo ALPE, il fatto che anche per il 2013 l'Amministrazione regionale non aumenti il suo indebitamento, quindi c'è un decremento dello stock, positivo, e positivo anche che si aumenti il patrimonio immobiliare, che va in aumento dal punto di vista tecnico, in parte a seguito di un acquisto, il parcheggio dell'ex Residence Mont Blanc, e per una correzione comunque dei valori a seguito di controlli, segnalazioni varie, comunque lo stock patrimoniale, immobiliare della Regione autonoma Valle d'Aosta aumenta di circa 45 milioni di euro. È una considerazione forse ininfluente, ma che penso come legislatori dobbiamo mettere sul tavolo e fare qualche ragionamento in più.

Qualche ragionamento ancora sul rendiconto, perché il rendiconto penso che debba servirci ad analizzare la situazione per poi parlare soprattutto del domani, del futuro, del dopodomani. Noi avevamo contestato come gruppo ALPE nell'ottobre 2012 che la passata maggioranza aveva messo in piedi un bilancio molto elettoralistico, perché diciamo questo? Perché fino al 26 maggio 2013 comunque parecchi valdostani si erano illusi che la situazione finanziaria era diversa, c'erano disponibilità, le leggi di settore, tutte le leggi di settore erano ancora finanziate, non del tutto, ma erano ancora finanziate, le domande pervenivano sui banchi dei funzionari e dei dirigenti regionali, ma fino al 26 maggio nessuno probabilmente ha voluto rappresentare dal punto di vista politico che la situazione economico-finanziaria della Valle d'Aosta...quel film non esisteva più e la capacità della nostra Regione era completamente un'altra. Non voglio polemizzare, non è un nostro obiettivo in questo momento, ma all'epoca mi ricordo molto bene il confronto e il dibattito con l'allora Presidente Rollandin...che non si è voluto assolutamente e in maniera specifica spiegare ai valdostani che la situazione, la macchina regionale, la disponibilità regionale non aveva più quelle capacità per poter affrontare e per poter mettere in campo delle misure, delle azioni, dei contributi, degli aiuti, Assessore Perron. Stessa considerazione all'epoca, perché poi il dibattito si fa sul previsionale nell'ottobre-novembre 2012, sul 2013, noi stiamo discutendo la chiusura del rendiconto 2013, noi mi ricordo affrontammo in maniera anche forte, richiedendo la vera rimodulazione, il ricalcolo delle grandi opere, c'era lo spazio all'epoca, avevamo qualche soldino in più rispetto al 2013-2014, non fu affrontata, Presidente Rollandin, in maniera energica e decisa, rivedendo la rimodulazione, soprattutto riducendo certe grandi opere, perché probabilmente discuteremo con l'Assessore Fosson...e faccio un esempio: l'ampliamento dell'ospedale, per poi toccare altri dibattiti e confronti avvenuti in quest'aula.

Non mi soffermerei di più sull'analisi del rendiconto, perché l'Assessore La Torre ci ha letto tecnicamente quello che immagino le strutture hanno redatto e prodotto, ma quel film lì non esiste più, buona parte di quelle leggi di settore non sono più finanziate ad oggi, 2014, nell'ottobre 2013 si è deciso...in parte, si è deciso di sospendere, ma, colleghi, la lettura del collega La Torre è una lettura ben fatta, ma è un film che non esiste più, perché buona parte soprattutto degli aiuti - io non li chiamerei contributi, ma aiuti - praticamente non sono più finanziati e ad oggi sono congelati.

Per quanto riguarda invece l'assestamento, ma è un lavoro fatto dal Governo, dalla maggioranza, è un lavoro blindato, capiamo perfettamente...i margini di manovra sono tendenti allo zero, quindi dobbiamo dirci le cose come stanno: così come è stato confezionato il disegno di legge n. 24, noi forze di opposizione, i 17 Consiglieri di opposizione, così com'è strutturato il bilancio regionale - non è una colpa, ma è una constatazione -, noi non abbiamo margini di manovra per inserire, proiettare, modificare, mettere sul tavolo delle proposte, delle nuove misure visto e considerato che sull'allegato B - perché sull'allegato A stiamo parlando di 4 milioni - in aumento sono allocati 68 milioni di euro: sette voci rappresentano 68 milioni di euro e voci dove probabilmente anche l'opposizione, o quanto meno il gruppo ALPE può, diciamo, essere d'accordo: i 25 milioni di euro di accantonamento sulla finanza locale...come possiamo non essere d'accordo sulla nuova autorizzazione a Finaosta dei 9 milioni di euro quando elettoralmente avete comunque spiegato ai valdostani nel mese di aprile-maggio che c'era anche una possibilità di aiutare per quanto riguarda i contributi...come possiamo non essere d'accordo a finanziare le vecchie leggi di settore e soprattutto tutte le istruttorie fatte nel 2011-2012 e 2013; come possiamo non essere d'accordo sui 20 milioni allocati per quanto riguarda l'accesso al credito, colleghi di maggioranza; come possiamo non essere d'accordo sui 20 milioni che avete allocato...sull'assestamento dei 20 milioni; come possiamo non essere d'accordo sul misero milione e 2 per quanto riguarda la sanità, Assessore Fosson; come possiamo non essere d'accordo sul discorso dei 4 milioni e 6 inseriti per quanto riguarda le calamità naturali, perché siamo persone non solo responsabili...2 e 7 più i 2 milioni. Questo per dire che questo...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ce l'ho...e come possiamo non essere d'accordo sui 9,6 milioni di euro per quanto riguarda il rapporto con il finanziamento, comunque, della nostra, ahimè, ferrovia...sette voci, il totale di queste voci ammonta a 67,8 milioni di euro. Questa è la constatazione...sull'assestamento niente di nuovo, si dà gambe e corso dove si può, perché dobbiamo dirci le cose anche come stanno, ottimo il passaggio sulla trasparenza che il nuovo Assessore Perron oggi ci ha fatto, il fatto che si inserisce in legge il tetto disponibile dei 750 all'epoca e ad oggi convertiti ad ieri la legge, la nuova legge del decreto-legge n. 66 del mese di aprile, che praticamente è stato convertito in legge e a quel punto il tetto non è più a 7 e 50, ma è a 7 e 45. Detto questo, una volta che abbiamo, diciamo, analizzato la situazione, dobbiamo provare a fare qualche ragionamento e a capire cosa sta succedendo in Valle d'Aosta, se vogliamo indubbiamente, a nostro avviso, ristrutturare e mettere in campo delle azioni, delle misure, quanto meno delle idee o, come ha ben detto l'Assessore Perron, il sistema tiene. Dato che per noi il sistema tiene poco, il sistema deve riscrivere certe regole, rideterminare certe regole ed è per questo che, come ALPE, e poi tutte le forze di opposizione, abbiamo deciso di presentare un unico emendamento, io lo chiamo "maxi emendamento", lo chiamiamo un "emendamento epocale", che più volte in quest'aula in questi sei anni abbiamo discusso.

Questa non è una finanziaria, quindi, come vi ho detto prima, i margini di manovra sull'assestamento erano pari allo zero. Nel dicembre 2013 le forze di opposizione hanno presentato per noi una contro-finanziaria, quanto meno una visione, se non alternativa, che va su una strada diversa e oggi non potevamo presentare una contro-finanziaria, perché non c'erano i numeri, non c'era la possibilità per incidere su quegli aumenti dell'assestamento e i margini, come vi ho detto prima, sono molto molto ridotti e, come vi dicevo, potevamo ripresentare eventualmente diversi emendamenti del dicembre 2013, ma volutamente non l'abbiamo fatto, perché? Perché innanzitutto, dato che questo sistema Valle d'Aosta non tiene...ma non è Chatrian, non è il gruppo ALPE a dirlo, sono i risultati, è la Banca d'Italia, è la Chambre, Giornata dell'economia, ed è anche mi sembra...che ha un altro ruolo, e condivido il passaggio che ha fatto l'Assessore Perron...la Corte dei Conti. La non occupazione in Valle d'Aosta sta aumentando in maniera vertiginosa, galoppante, mai successo in Valle d'Aosta, dai 15 ai 34 anni le percentuali sono a doppia cifra, ma pesanti: dai 15 ai 24 siamo oltre al 30 percento; dai 35 ai 44 siamo oltre al 18 percento, con delle percentuali altissime, tra il 2011-2012 e 2013, questo è lo stato dell'arte. Giovani in flessione maggiore...il credito delle famiglie è calato, il credito delle imprese è calato, le presenze turistiche sono calate, forse la parte che ci deve far riflettere di più è il margine operativo lordo, che è nettamente diminuito all'interno del nostro comparto.

Vi è poi una riflessione che...la metto sul tavolo in modo che ci possa essere confronto su questo, perché, a mio avviso, su questo il legislatore principe, cioè questo Consiglio, dovrebbe cercare, se non delle soluzioni, delle azioni. La pubblica amministrazione ad oggi costituisce ancora di più rispetto a prima una maggiore...il nostro sistema è ancora più dipendente dal sistema pubblico. Questo è un messaggio che, comunque, la Banca d'Italia ci mette e, a nostro avviso, dovremmo trovare delle misure per compensare, per aiutare e per far crescere, a nostro avviso, comunque un'economia più reale, più solida, perché in questo momento, dati alla mano, abbiamo comunque un'economia abbastanza fragile.

Detto questo, riprendo le dichiarazioni che l'Assessore Perron ci ha fatto qualche giorno fa in commissione. Noi abbiamo presentato quest'emendamento, con legge è stabilita la destinazione degli utili e delle riserve distribuibili dalle società partecipate in misura maggioritaria direttamente o indirettamente dalla Regione, cioè che sia il Consiglio...il ruolo del Consiglio, la centralità del Consiglio, quindi una legge regionale, che dica: uno, se andare ad utilizzare gli utili delle società direttamente o indirettamente controllate; due, quanto utilizzare degli utili di queste società; tre, se utilizzare parte anche delle importanti ed ingenti risorse; quattro, dato che separiamo molto bene il ruolo legislativo col ruolo esecutivo del Governo regionale, che sia la Giunta..."le modalità attuative del presente articolo sono stabilite con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente". Cosa vuol dire? Vuol dire che, vista la situazione, visto che, a nostro avviso, il modello va ristrutturato, ma, per ristrutturare un modello, noi tutti dobbiamo avere le pari informazioni. Quando dico: "noi tutti", noi 35 Consiglieri dovremmo avere le pari informazioni. Per avere le pari informazioni, dovremmo creare le condizioni dal punto di vista legislativo che sia il Consiglio ad aprire i cassetti, a conoscere perfettamente le vere disponibilità delle nostre società partecipate, direttamente o indirettamente e a quel punto, come legislatori, decidere quante risorse utilizzare, quanti utili utilizzare e da non distribuire e quante riserve da utilizzare per uscire da questa crisi, per invertire la rotta sulla disoccupazione, per creare le condizioni ad un'economia meno fragile e più reale. A nostro avviso, questo è un emendamento epocale per la Valle d'Aosta, perché diciamo "epocale"? Perché le società che fanno utili, le società che in questo momento hanno delle riserve ingenti, e faccio un nome: il gruppo energia, il gruppo CVA, che ha circa 300 milioni di euro in riserva allocati, io penso che...e dato che gli azionisti, l'assemblea comunque non è il Consiglio, ma è Finaosta, perché è indirettamente controllata, sia il Consiglio regionale che debba a quel punto legiferare e mettere in campo e utilizzare parte di questo denaro e poi sicuramente ci sarà un dibattito, un confronto sulle scelte, su dove allocarle, su quale misure mettere in campo, su come aiutare per invertire quella rotta che vi dicevo poc'anzi.

Qualche giorno fa in commissione ho fatto una domanda puntuale al nuovo Assessore Perron chiedendogli, per quanto riguarda le società partecipate direttamente o indirettamente, qual era la sua linea dal punto di vista politico e quale sarebbe stato il suo contributo non solo in aula, ma come nuovo Assessore competente su questa materia. "In Valle d'Aosta c'è la necessità di trasparenza", così ci ha risposto in commissione; sempre l'Assessore, qualche giorno fa ci ha detto: "ritengo che il mondo delle partecipate debba trovare legislativamente una normativa all'insegna della chiarezza e della trasparenza..." e ha terminato: "...ritengo però che il Consiglio regionale, e non soltanto la Giunta...lo dico anche alla luce dell'esperienza che ho fatto dai banchi del Consiglio, se il Consiglio regionale può essere messo in una condizione non dell'operatività, che non incida nell'operatività, perché le partecipate, finché hanno questa strutturazione, hanno dei loro consigli di amministrazione che rispondono, ma, nel momento in cui si devono fare delle scelte...nel momento in cui devono essere messe a conoscenza dei risultati di ciò che avviene in questo mondo che è parallelo alla Regione...dal mio punto di vista, mi trova assolutamente d'accordo". Questa quindi è l'affermazione fatta in commissione, credo che è un processo di assoluta trasparenza e assoluta conoscenza per ridare centralità al Consiglio regionale.

Ebbene, il nostro emendamento va in quella direzione, per dire che, come vi ho detto, per quanto riguarda l'assestamento, i margini di manovra sono tendenti allo zero, riteniamo che, per riprogrammare, ristrutturare il modello Valle d'Aosta, tutti e 35 dobbiamo avere pari informazioni, pari dignità e soprattutto pari opportunità, per poi discutere dove allocarle, come allocarle e quali scelte mettere in campo, quindi l'obiettivo qual è? L'obiettivo è di aprire una nuova finestra, magari a qualcuno non interessa aprire le finestre, a qualcuno non interessa che questo Consiglio possa avere pari informazioni, ecco, noi riteniamo che questo Consiglio debba avere pari informazioni per poter riprogrammare i prossimi anni, il prossimo triennio, il prossimo anno. A nostro avviso, la situazione non è drammatica, però è sicuramente da non sottovalutare e, dato che non è da sottovalutare, noi il contributo lo portiamo oggi sul tavolo per dire: pari informazioni prima, modifichiamo e apriamo la finestra in modo da spiegare anche ai valdostani che quel mondo di qualche anno fa non esiste più e che la situazione è difficile, ma dobbiamo provare, perché l'obiettivo è dare speranza, ma neanche illudere, ma, per fare questo, dobbiamo avere, a nostro avviso, le pari informazioni.

Declinerei in tre assi, in tre pilastri importanti la sfida per il prossimo triennio, per il prossimo anno: riempire di contenuti se questo Consiglio deciderà di aprire questa finestra, utilizzando parte degli utili e parte delle riserve delle nostre società, quindi confronto, dibattito sulle misure, sulle proposte, i nostri competitor principali, i nostri...come posso dire? facenti parte dell'arco alpino, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano, hanno avuto anche loro delle grosse difficoltà economiche, come noi, stanno affrontando, con determinate misure messe in campo, in maniera forte il discorso...anche da loro comunque il discorso disoccupazionale sta aumentando, non è solo da noi, sono il primo...in maniera diversa ma sta aumentando, quindi sulle scelte, sulle misure da mettere in campo discutiamone, affrontiamo...non oggi, perché non possiamo, oggi siamo sull'assestamento e, come vi dicevo, abbiamo un milione di euro, probabilmente, da eventualmente modificare e non è lì la vera ristrutturazione. Faccio degli esempi: poche settimane fa la Provincia di Bolzano ha legiferato un aiuto diretto chiamato "anticipo bonus fiscale" sulle ristrutturazioni, si tratta di un sostegno importante, un settore in difficoltà come quello edilizio, sulla prima casa, che resta comunque strategico, in concreto...e faccio un esempio: le agevolazioni fiscali stabilite dal Governo centrale, il rimborso decennale sotto forma di detrazione della dichiarazione dei redditi, pari al 50 percento dei costi sostenuti con tetto di spesa massima di 96 mila euro, questo è l'aiuto nazionale, cosa fa la Provincia di Bolzano? Verranno anticipati questi 96 mila euro dalla Provincia di Bolzano in un'unica soluzione tramite la concessione di un mutuo senza interessi, ad interessi zero, il beneficiario avrà l'obbligo di restituire il tutto nel giro di 10 anni tramite altrettante rate, la prima delle quali dovrà essere versata al 30 settembre dell'anno successivo, per dire che cosa? Allora, dal punto di vista fiscale, lo Stato mette in campo un'azione, una possibilità, dal punto di vista invece politico, la Provincia va ad aiutare questo sostegno direttamente con un tasso zero, anticipando tutta la detrazione e poi nel decennio viene restituita a tasso zero e questo è un piccolo esempio, come un altro esempio, sempre nella provincia di Bolzano, di un mese fa, per quanto riguarda il bonus energia, che non è un bonus così, un aiuto a fondo perso, è un bonus presentato con delle linee guida urbanistiche, che guarda al 2050, orizzonte 2050 sul risparmio energetico, che non va in un'alternativa agli aiuti nazionali, ma che si possono comunque sommare all'interno dell'aiuto tecnicamente messo in campo, con un impianto legislativo e con un aiuto diretto sempre sui fondi di rotazione. Faccio un altro esempio: Provincia di Trento, dato che il mondo non è più come qualche anno fa neanche da loro, perché probabilmente certi problemi, certe criticità sono molto simili, stanno mettendo in campo degli "scivoli" per i dipendenti pubblici che sono vicini alla pensione, stanno mettendo in campo delle staffette per creare le condizioni a chi ha una certa età e che è vicino alla pensione di eventualmente mettersi a part-time con il 30-40-50-60 percento e parallelamente creando le condizioni per i giovani...ed essere comunque assunti dalla pubblica amministrazione.

Seconda proposta per il domani, se può essere utile al dibattito: dobbiamo batterci, colleghi, cercando tutti, opposizione e maggioranza, di eliminare e di stanare ancora gli sprechi che esistono ancora all'interno dell'Amministrazione regionale. Prima l'Assessore Perron ha parlato di razionalizzazione, io parlerei, se siete d'accordo, di stanare insieme, dove magari ci sono vere condizioni, di eliminare, azzerare gli sprechi o le doppie figure, magari la stessa figura fa un certo lavoro all'interno dell'Amministrazione, la stessa identica figura fuori dall'Amministrazione in una società partecipata fa l'identico lavoro di quello che viene fatto al suo interno. Faccio un esempio su questo, se può aiutare, perché solo con gli esempi io penso che possiamo ristrutturare un modello che deve essere, a nostro avviso, se non restaurato, ristrutturato. L'Amministrazione regionale da quattro anni, mi sembra, l'ultimo anno...mi sembra che se cinque persone vanno in pensione, l'Amministrazione regionale può assumerne una, come per dire: non ci sono praticamente più assunzioni o ben poche. La nostra finanziaria principale, cioè il gruppo di potere più importante che abbiamo in Valle d'Aosta, che è Finaosta, nel giro di un anno ha assunto sei persone, il numero di dirigenti è di nove, con un costo medio che supera gli 85 mila euro, all'interno della nostra finanziaria ci sono trentacinque quadri direttivi e poi il restante personale: trentacinque. Ecco, questo è un esempio. Noi abbiamo in questi quattro anni...facevo prima un riferimento al Presidente Rollandin, siamo passati come sistema pubblico regionale da 550 milioni di euro di investimenti a 200 e nel 2014 saranno probabilmente 160-170. La nostra finanziaria principale assume, aumenta di due i dirigenti, di tre i quadri direttivi e di sei nel suo complesso la disponibilità del personale, questo è un esempio. Penso che qualche considerazione a voce alta e non solo a voce alta tutti insieme dovremmo farla.

Termino, terza riflessione, terzo pilastro: l'Assessore Perron ci invita...siamo obbligati, a condividere percorsi e strade, se vogliamo...ecco, noi accettiamo questa condivisione, anche perché sappiamo quant'è importante la partita sul Patto di stabilità, imminente per quanto riguarda il 2014...noi ci siamo: noi ci siamo in aula, ci siamo in commissione, ma ci siamo comunque anche per portare il nostro contributo nel momento in cui vorremmo spiegare allo Stato...e penso che se tutto il Consiglio, magari uno per gruppo, che cosa...noi il nostro contributo per giocare questa partita, per giocare il fatto che ad oggi noi abbiamo delle entrate, abbiamo delle risorse, lo Stato non ce le lascia...pur compartecipando all'aiuto e al contributo...del rivedere la finanza comunque statale, noi non possiamo spendere, non possiamo utilizzare, non possiamo impegnare le risorse che abbiamo allocato in bilancio, quindi noi ci saremo.

Termino, io penso che dobbiamo essere pronti ad esplorare vie nuove ed innovative per affrontare le sfide del presente e del futuro, nella convinzione che a sfide nuove devono però corrispondere risposte nuove, mettendo in discussione programmazioni, assetti più o meno consolidati, tripli o doppi incarichi, pensionati...assetti più o meno consolidati, convinzioni più o meno ideologiche o consuetudini, per poter affrontare un assestamento, per poter affrontare un rendiconto, indubbiamente ci siamo avvalsi delle persone che hanno tutte le informazioni collega Assessore Perron, vorrei ringraziare i colleghi che ci hanno dato una mano per studiare...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, studiare, conoscere nel dettaglio e non elencare, invece, le singole funzioni che i funzionari avranno ben redatto, ma andare un po' oltre e fare poi un'analisi di natura anche...perché no? ...dato che abbiamo un ruolo diverso, politica. Vorrei quindi ringraziare il Coordinatore Bieler e la Dottoressa Fontanazzi del Consiglio regionale. Oggi abbiamo davanti a noi una sfida ancora più difficile, a nostro avviso, a mio avviso, ricostruire un rapporto di fiducia con le persone, con i cittadini e soprattutto con la nostra società, però l'obiettivo...e fiduciosi, convinti che, per poter ristrutturare un modello, un sistema, a nostro avviso, l'emendamento che abbiamo proposto e scritto a più mani...speriamo che da parte vostra ci sia condivisione, perché solo se abbiamo pari informazioni, pari dignità, potremo discutere, prendere delle decisioni, mettendoci magari anche un confronto forte e avendo anche delle idee probabilmente diverse, ma solo con tutte le carte scoperte a nostro avviso, a mio avviso, potremo dare delle risposte, invertire la rotta della disoccupazione in Valle d'Aosta, che è galoppante. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 10,51 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola la collega Carmela Fontana, ne ha facoltà.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Oggi si discute il disegno di legge regionale n. 24, relativo alla variazione di bilancio di previsione per il triennio 2014-2016. Come gruppi di opposizione, ci siamo resi disponibili a procedere con rapidità nell'affrontare i disegni di legge sul rendiconto 2013 e sull'assestamento di bilancio di previsione 2014, che, grazie all'impegno e al senso di responsabilità della minoranza, potranno essere discussi in questo Consiglio.

Stiamo vivendo una fase storica, con un bilancio che si è ridotto drasticamente negli ultimi anni; di conseguenza, l'assestamento di bilancio è praticamente ingessato, con poche possibilità di manovre e le esigue risorse a disposizione vanno quindi spese con molta cautela, facendo scelte mirate. I dati sono drammatici, le scelte operate non possono risolvere i problemi della Valle d'Aosta, poiché non vanno nella direzione del rilancio e dello sviluppo sostenibile dell'economia. Siamo coscienti del fatto che le voci in bilancio siano molteplici e tutte vadano onorate, tuttavia riteniamo prioritari i servizi alla persona, la lotta alla povertà, soprattutto attraverso il rilancio dell'occupazione. La legge regionale n. 18 del 2013 ha previsto una riduzione di 3 milioni di euro rispetto all'anno precedente e i trasferimenti agli Enti locali per anziani e disabili. Tale scelta comporta numerose difficoltà nella gestione del servizio, con le conseguenti ricadute negative sulle persone più svantaggiate. L'urgenza di quest'atto risulta essere prioritaria per poter dare risposte significative alla situazione economico-sociale attuale, ma non ne condividiamo i metodi, la discussione di tematiche specifiche deve necessariamente, per la sua delicatezza, seguire l'iter delle commissioni, dov'è possibile un miglior confronto e una migliore presa in carico delle problematiche, da analizzare per meglio rispondere alle esigenze territoriali. Inoltre, un confronto costruttivo con gli Enti locali, le parti sociali, i sindacati, la Confindustria è comunque sempre doveroso ed auspicabile.

Questo metodo d'urgenza adottato non consente una reale presa in carico delle problematiche trattate, non è ammissibile non dare la possibilità d'intervento ai suddetti soggetti sociali, tant'è che il Presidente del CPEL, Bruno Giordano, si è trovato a dare parere favorevole circa il disegno di legge in oggetto, ma contraddicendosi con le molte osservazioni riportate, che chiaramente mettono in discussione il disegno di legge presentato. Il Presidente del CPEL sostiene che tutti gli amministratori formano una squadra e capiscono le problematiche della crisi in atto, ma che la riduzione delle risorse agli Enti locali provoca una drammatica gestione dei servizi per tutti i Comuni, provocando di conseguenza grandi disagi ai cittadini riducendo i servizi socio-assistenziali e socio-educativi, quelli di assistenza alla persona e alle famiglie. Condividiamo la richiesta avanzata dagli Enti locali che una parte della loro contribuzione all'avanzo di bilancio complessivo regionale, pari a 10 milioni di euro 238, venga destinata al mantenimento dei servizi assistenziali alla cittadinanza. È necessario riaprire una trattativa a livello nazionale sul Patto di stabilità, coinvolgendo i Parlamentari valdostani, affinché si tenga in considerazione una rimodulazione dello stesso Patto, che tenga conto della realtà valdostana nel rispetto della sua autonomia. Riteniamo che sia assurdo che gli Enti locali abbiano disponibilità di risorse in quanto Comuni virtuosi e non possano decidere come utilizzare tali risorse economiche. Sebbene condivido le difficoltà evidenziate dagli Enti locali, non capisco comunque il loro accondiscendere incondizionato alle prese di posizione del Governo regionale, anche quando assume posizioni differenti rispetto a quelle auspicate, riducendo drasticamente le risorse agli stessi. Non è possibile nascondersi dietro il senso di responsabilità sostenendo ciecamente la macchina regionale su binari lontani dalle prospettive desiderate e allo stesso tempo avanzare la richiesta di rivedere quasi totalmente il disegno di legge che va nella direzione opposta. Rivendicare le proprie posizioni è un arricchimento e non un limite, mentre l'assenso incondizionato no. Secondo una sana logica del dialogo e del confronto, prima si discutono e si vagliano le criticità, poi si cerca di trovare una soluzione che tenga conto di tutti gli attori coinvolti, proponendo, infine, un disegno di legge che sia realmente efficace.

In merito all'articolo 16 del disegno di legge n. 24, riteniamo che, in un momento di grave crisi economica, sia sicuramente importante una vetrina di rilancio per la nostra Regione, quale quella dell'EXPO di Milano 2015, ma che le risorse economiche messe in campo siano eccessive: 600 mila euro sono un'enormità, una parte di tale cifra dovrebbe essere riversata a sostegno delle fasce più deboli, costantemente in aumento e sempre più abbandonate a sé stesse. Non condivido l'analisi quasi positiva dell'Assessore al bilancio, dove afferma che il sistema Valle d'Aosta tiene, se così fosse, non avremmo l'aumento della disoccupazione, che si aggira all'8,9 percento, non condivido l'analisi sull'anti-crisi, forse andava bene all'inizio della crisi, ma oggi bisognava dare risposte più incisive ai valdostani...ed è smentito dai dati ISTAT sulla povertà che anche la nostra Regione non ne è immune. Non parliamo del rilancio dell'occupazione, i segnali sono ancora drastici, vuol dire che non siete stati così bravi come volete far credere. Ci sarebbero tantissimi argomenti, penso alla sanità, i tagli esagerati stanno mettendo in ginocchio i Comuni che non riescono a dare servizi, forse bisogna mettere in campo le energie di tutto il Consiglio e valutare bene come meglio affrontare in futuro questa crisi e come rilanciare la Valle d'Aosta. È su questo che dovrete voi della maggioranza dimostrare la vostra responsabilità, visto che parlate ogni giorno di responsabilità, forse uniti si può provare a dare più risposte ai cittadini.

In merito alle suddette problematiche, l'opposizione presenterà degli emendamenti che discuteremo nel corso dell'esame del disegno di legge. Come gruppo PD-Sinistra VDA, confido nel senso della maggioranza nell'accogliere tali emendamenti, che contribuiscono in minima parte a migliorare la ripartizione delle risorse in funzione di una maggiore equità sociale. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset, ne ha la facoltà.

Rosset (UVP) - Merci Président.

Chers collègues, bien, le compte général et le rajustement du budget représentent, tout comme le budget prévisionnel et la loi de finances, les deux moments saillants de la vie administrative et économique de notre Région. Il s'agit de deux documents financiers par lesquels nous pouvons faire le point de la situation sur l'action politique et administrative du Gouvernement régional. En effet, l'analyse du compte général et le rajustement du budget prévisionnel nous offrent à chaque fois à cette époque de l'année, cette année même de l'avant, la possibilité de vérifier l'état d'utilisation des ressources à notre disposition, ainsi que l'état de réalisation des mesures programmées. Notre examen ne peut s'abstraire du contexte socio-économique alpin, ainsi que des interventions législatives qui se profilent sur la scène politique et économique italienne.

Sono stati questi, sia quello attuale che quello passato, anni assai complessi per le ricadute sulla nostra Valle, sia della generale crisi economica e finanziaria ed anche per le conseguenze sul nostro riparto fiscale della politica di rigore e della politica dei tagli. Questi avvenimenti sono stati in tutta evidenza scanditi da tappe forzate, convulse, difficili per l'Italia e, conseguentemente, anche per la Valle d'Aosta. Lo stato di emergenza e di generale preoccupazione non è finito e non nascondo qui - immagino interpretando il pensiero unanime dei colleghi - la mia viva e persistente preoccupazione, siamo e restiamo nel pieno della tempesta. In questi giorni fra IMU, TASI, plusvalenze, dichiarazioni dei redditi, il peso ormai assurdo della fiscalità in Italia è emerso in tutta la sua chiarezza. Questo in un clima di sfiducia che non va snobbato perché cartina di tornasole di una società italiana che soffre dei problemi economici con le sue ricadute sociali, tutto ciò mentre il Parlamento trascina le necessarie riforme istituzionali.

Ebbene, a tal proposito riflettevo l'altro giorno riguardo al famoso "decreto IRPEF" del Governo Renzi, di quanto siano fortunati i Parlamentari ad avere nelle rispettive Camere un servizio bilancio autorevole ed indipendente, mentre noi, Consiglio regionale, non abbiamo nulla di analogo e dipendiamo in sostanza dagli uffici del Governo regionale e questo è assai negativo per la nostra autorevolezza. Ora mi rivolgo a lei, Presidente neo eletto Marco Viérin, perché dovremo avere i nostri uffici...in quell'azione di riforma che lei ha portato e ha annunciato di analisi e approfondimento...altrimenti il ruolo della nostra Assemblea sarà sempre, sotto quest'aspetto, ma non è il solo, di soggezione e minorità verso l'Esecutivo. Qualche documentazione ci viene semmai da due strumenti che restano statali: mi riferisco, anche se ha nel proprio seno i membri regionali, alla sezione di controllo della Corte dei Conti e, in secondo luogo, al rapporto annuale di un'istituzione statale qual è la Banca d'Italia. Bene, sulla Corte dei Conti, nella sua relazione, il suo rendiconto generale, qualche breve annotazione: la premessa è condivisibile, laddove si parla di utilizzo delle risorse, dei risultati conseguiti, di riorganizzazione, semplificazione degli apparati pubblici e d'altro ancora. Certo pesano, come ricorda la sezione di controllo, la riduzione delle risorse disponibili e l'andamento economico complessivo del territorio, con segni di deterioramento e segni non positivi visibili nel trend dei principali indicatori di crescita. Questioni precise emergono, come l'opportunità di un documento programmatico annuale, maggiore trasparenza nei fondi pubblici trasferiti a soggetti quali le partecipate, miglioramento delle procedure contabili, un'attenzione più forte sulla gestione finanziaria degli Enti locali. Interessanti, inoltre, le pagine sull'impatto delle manovre finanziarie sul bilancio regionale, la parte sul contenzioso presso la Corte costituzionale. Il cuore della relazione riguarda però proprio il rendiconto, partendo dagli evidenti problemi derivanti dal Patto di stabilità e ancora resta imponente la spesa per il personale, si riduce la spesa nella scuola e nell'università, quella vera e propria degli Enti locali e nel settore sanitario e del sociale. Crollano l'agricoltura, l'edilizia pubblica e il governo del territorio. Lo dicono le cifre riportate, risultato credo concreto di un Governo orientato più a scopi elettorali che ha portato a questo. Ora, la chiarezza e la trasparenza evocate dalla Corte dei Conti sono da tempo oggetto anche delle richieste che questa minoranza ha fatto in quest'aula da un anno a questa parte.

Le partecipate e il Casinò. Le partecipate e il Casinò rimangono buchi neri in cui si pensa di poter agire senza alcun vincolo di legge, in cui le assunzioni rimangono prerogative di un manuale Cencelli della maggioranza e i livelli di indebitamento, mi riferisco in particolare al Casinò, fanno temere il peggio. Se per la Corte dei Conti le cose non vanno bene, per la Banca d'Italia è ancora peggio. L'analisi dell'economia regionale presentata nei giorni scorsi dalla Banca d'Italia purtroppo non fa che confermare un quadro fosco e in peggioramento costante. Nel 2013 è continuata la fase recessiva e, in base alle stime, il PIL è diminuito dell'1,6 percento. Tutti i settori dell'economia, dai trasporti al turismo, all'industria e commercio, hanno risentito pesantemente della perdita di potere d'acquisto delle famiglie e, in barba agli sforzi messi in atto dal Governo, la disoccupazione è cresciuta fino all'8,4 percento, un livello talmente alto di disoccupazione che fa mancare il fiato a pronunciarlo, un livello che mai aveva raggiunto tali livelli nella nostra Regione dagli anni del boom economico. Nessuno degli elementi presentati all'interno del documento fornisce dati o saldi positivi e questo deve far riflettere.

Bene, la Valle d'Aosta subisce questa situazione complessiva, le azioni assunte per contrastare i problemi non possono ovviamente essere le sole risolutive. Lo ricordava anche l'Assessore nella sua relazione: i provvedimenti anti-crisi non hanno risolto...hanno parzialmente contenuto, allora bisogna che l'Italia - e con lei la Valle d'Aosta e l'Unione europea - faccia il dovere per creare sviluppo ed occupazione. L'occasione, infine, è significativa per qualche riflessione più politica in tema di finanze regionali, materia oggi affidata al neo Assessore Ego Perron, ma sappiamo bene però quanto sia occhiuto il controllo sulla materia del vero dominus di questa Giunta, il Presidente Rollandin, Presidente che si trova oggi ad incarnare l'uomo risparmioso e parco, persino liberista in alcuni passaggi nella relazione di quindici giorni fa, quando negli anni del boom del riparto è stato fra gli inventori di meccanismi di spesa pubblica che oggi non vuole ricordare...raro caso di incendiario che diventa, al momento buono, anche pompiere. Ora, qualche...di questa fase politica, specie nei rapporti finanziari con Roma, lo citava anche l'Assessore Perron, che sono unici, sono i veri architravi della nostra autonomia speciale...è che se ci compariamo con le altre autonomie speciali i conti non tornano, e certi ottimismi - quando il Presidente creò l'asse con Berlusconi e Calderoli, condiviso anche dall'allora Senatore Fosson, che addirittura parlava del leghista bergamasco come di un grande statista - risultano oggi del tutto ingiustificati.

Torniamo al punto. Il comitato, disposto di diversi elementi...tagli al riparto, riserva erariale a favore dello Stato, negoziazione del Patto di stabilità, crisi profonda dell'economia locale...ebbene, tutto questo ha creato una situazione in cui le finanze regionali sono davvero al tracollo e le ristrettezze mostrano con tutta evidenza un'assoluta mancanza di progettualità, ferma ad una politica degli anni '80, mentre il mondo sta cambiando attorno a noi. Ogni tanto mi viene da pensare che i nostri amministratori, compresi i Parlamentari, sembrino come i Maya posti di fronte ai conquistadores, del tutto incapaci loro di difendere le loro istituzioni e noi oggi di difendere la nostra autonomia speciale. Questo, dunque, crea la necessità di un cambio di passo e lei, Presidente, deve prenderne atto e con lei auspicherei i Parlamentari di prendere atto di un'impotenza di fatto. La question time di questa mattina, presentata dal collega Donzel, è la testimonianza negativa di questo rapporto, un'impotenza che indebolisce e ferisce la nostra autonomia speciale, dico questo con vivo dispiacere, non c'è alcun compiacimento dei risultati negativi. Nessuno può avere il desiderio di una sorta di autodistruzione della nostra autonomia, noi a questo ci ribelliamo. Si sa sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, pertanto invitiamo con forza ad un serio cambiamento attraverso un coinvolgimento istituzionale non solo a parole, ma a fatti.

Assessore, lei ha evidenziato fortemente questo rapporto con Roma e noi auspichiamo appunto questa collaborazione, perché basta andare a vedere i bilanci e le azioni politiche e amministrative di Trento e di Bolzano, anche loro con ristrettezze. Andate a verificare il lavoro in corso in Friuli Venezia Giulia, osservate quanto sta accadendo in Sardegna, dove addirittura si parla di sospendere il Patto di stabilità e vedrete quanto la nostra richiesta di tabula rasa rispetto alla paralisi che ci relega ormai ad un'autonomia speciale di serie B...non sia questa mera polemica politica, ma la drammatica constatazione che il Titanic Valle d'Aosta sta affondando. Il comandante non sa cosa fare dopo, specie con il crollo delle finanze dovuto ad un troppo morbido, ripeto, modo di relazionarsi con Roma e quindi l'iceberg l'abbiamo preso in pieno e, anche se il capitano fa semblant de rien, stiamo colando a picco in una filosofia del tiriamo a campare poco nobile per le nostre istituzioni. Ora, sono sicuro che il Presidente reagirà e reagirà o con il silenzio, o con un atteggiamento di vittimismo. Questo metodo serve solo a tenere a bada l'immagine pubblica del decisionista, pronto ad affrontare ogni battaglia, ma la realtà è talmente triste e desolante che non bastano più toni e propositi, perché, purtroppo, basta guardarsi intorno per capire la desolazione e quante preoccupazioni fuori ci siano.

Allora, nel merito della questione, le norme sul riparto fiscale oggi in vigore sono risultate inefficaci per difendere le nostre finanze e hanno impoverito la nostra Regione. Allora ci state pensando ad una riforma della riforma? La Commissione paritetica, oggi guidata dal professor Louvin, sta affrontando il dossier o ormai vige una muta rassegnazione come se l'autonomia fosse finita nei saldi di fine stagione? Per cui chiedo: quali norme di attuazione la Regione chiederà che vengano poste all'attenzione della Paritetica? Cosa si intende fare per le norme di attuazione già varate come catasto e trasporto ferroviario, per citarne qualcuna? ...ma mai applicato in concreto con una vicenda di inaudita gravità per rispetto della nostra autonomia. Allora non le sfuggirà, Presidente, la portata di queste nostre domande, a meno che non esista davvero una volontà simile a quella di Luigi XV, che sembrerebbe aver profetizzato après moi le déluge. Ci sono dei livelli di sopportazione alla violazione delle regole costituzionali che non possono essere più oltrepassati! Lo citava anche la collega Fontana, addirittura i Sindaci - cito soprattutto il Sindaco di Aosta - non si rivolgono ormai più neanche a lei, ma direttamente a Renzi. Penso allora che si debba reagire...per favore, basta con il solito teatrino in cui date la vostra collaborazione, la vera collaborazione è quella che è stata data dall'opposizione riscrivendo in tempi brevi questi due documenti, nell'ottica di una responsabilità e voi questa collaborazione l'accettate solo per finta, allora assumete fino in fondo le vostre responsabilità!

Concludendo sarà importante attivare quel cammino di cambiamento attraverso una maggiore collaborazione e coinvolgimento del Consiglio regionale, questo per capire se e come questo momento difficile potrà incidere non solo, ovviamente com'è nostro interesse, sulla tenuta della nostra economia, ma anche sulla fiscalità e, di conseguenza, sugli introiti del nostro riparto fiscale, questo per affrontare soprattutto il prossimo bilancio con prospettive più ottimistiche. Questa disponibilità, questa collaborazione non dovete darla per noi dell'opposizione, ma perché la comunità intera guarda ormai al Palazzo con sfiducia e sospettosità e questa situazione ha una responsabilità ben chiara, una responsabilità che continueremo ad evocare in quest'aula per ristrutturare, non modificare o sconvolgere, ma ristrutturare questo sistema Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola Viérin Laurent, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Oui, pour motion d'ordre, Monsieur le Président.

Solo per chiedere al Vicepresidente se abbiamo notizie del Presidente del Consiglio Marco Viérin, di cui da mezz'oretta si sono perse le tracce, solo per sapere, ecco, se partecipa anche lui ai lavori di quest'Assemblea, perché noi crediamo che siano anche questi i costi della politica, o se ci sono impegni istituzionali di cui non siamo a conoscenza, quindi chiediamo a lei, Vicepresidente, lumi su questa vicenda, perché è il tormentone della mattinata. Grazie.

Presidente - Mi informo e subito le farò presente. Il Presidente entra in aula, quindi possiamo ritornare alla discussione del rendiconto, dell'assestamento...c'è qualcun altro che intende prendere la parola? Ha chiesto la parola il collega Cognetta, ne ha la facoltà.

Cognetta (M5S) - Ho ascoltato con attenzione gli interventi dell'Assessore, ancora prima del Presidente della commissione La Torre e poi dei colleghi. Stiamo ragionando su tre punti, quindi cercherò di fare un intervento organico rispetto ai tre punti in discussione in questo momento: il primo che vorrei affrontare è quello relativo alla relazione dei revisori, facevamo parte di questa commissione i colleghi Borrello e Restano ed io. Brevemente illustro l'attività che è stata svolta, abbiamo fatto circa tre riunioni con i vari esponenti dell'Assessorato, che ringraziamo per la loro collaborazione e abbiamo controllato una serie di operazioni relative all'esercizio finanziario dell'anno passato, del 2013, nel quale, sostanzialmente, abbiamo notato che c'è una situazione come quella già vista all'interno del Consiglio, di conseguenza, proponiamo a questo Consiglio l'approvazione del rendiconto generale, perché ci è sembrato svolto in maniera corretta.

Passo successivamente invece all'argomento più importante, che è quello, appunto, rispetto alla variazione di bilancio che stiamo discutendo. Alcune cose che sono state dette sono relative effettivamente a quanto espresso nel rendiconto della Corte dei Conti e ci sono alcuni passaggi che a noi sono sembrati particolarmente importanti: uno tra tutti, anzi ve ne dirò due, ma il più importante che riteniamo noi è quello che riguarda la gestione speciale, quella relativa, appunto, a Finaosta e a tutte quante le partecipate e controllate che fanno capo ad essa. La Corte dei Conti dice chiaramente che i controlli interni ai sistemi di rendicontazione...quindi, rispetto a questi controlli, dice sostanzialmente che ogni società partecipata deve rendicontare all'Amministrazione regionale l'esito di ogni mandato, in modo specifico, chiaro e trasparente e non solo a mezzo dell'invio di report contabili, difficilmente interpretabili, se non dalle competenti strutture regionali. In effetti, c'è un grosso problema di trasparenza, come ha già sollevato il mio collega Chatrian e gli altri colleghi intervenuti, che non ci permette di valutare fino in fondo ciò che accade all'interno di queste società partecipate e controllate, cosa che giustamente viene anche ripresa dalla Corte dei Conti.

Altro passaggio importante, che non è stato richiamato, ma che, secondo noi, è molto importante è relativo allo spoil system, cioè a quella pratica di sostituzione di dirigenti tra un mandato politico e l'altro. Anche qui la Corte dei Conti esprime un parere, resta da dire che le nuove norme che hanno toccato la durata degli incarichi dei dirigenti apicali, riguardo alla quale la sezione richiama nuovamente l'attenzione sull'orientamento restrittivo in materia di spoil system assunto dalla Corte costituzionale, secondo cui la durata degli incarichi dei dirigenti di vertice non deve essere subordinata a quella dell'organo che li ha nominati... Sostanzialmente cioè dice ancora una volta che la parte amministrativa deve essere totalmente separata dalla parte politica per motivi ovvi di gestione della cosa pubblica e loro, giustamente, richiamano anche questo punto, che riguarda anch'esso la trasparenza e la buona gestione.

Per quanto riguarda l'intervento del neo Assessore Perron, noi siamo contenti del fatto che abbiamo notato una presa di possesso importante dell'Assessorato, cioè abbiamo capito che è entrato effettivamente all'interno delle questioni e ha cercato di fare un discorso rispetto al bilancio piuttosto completo e articolato, e lo ringraziamo per questo, pur avendo a disposizione pochissimo tempo, perché, di fatto, è molto poco che è all'interno dell'Assessorato. Lui chiaramente ci ha raccontato il bicchiere mezzo pieno, giustamente, lui è della maggioranza, deve d'altronde poter, diciamo così, esprimere quanto di buono è stato fatto, secondo, appunto, la maggioranza attuale rispetto al problema della crisi. Noi, invece, vediamo il bicchiere mezzo vuoto, più che mezzo vuoto, secondo noi, è completamente vuoto, in quanto ormai la gestione della cosa pubblica in Valle d'Aosta, che per anni è stata l'elemento cardine dell'economia, venendo a mancare oggi, di fatto, sta mettendo l'economia in ginocchio. Mi riallaccio a quanto detto dal collega La Torre in altre occasioni. Quello che noi non facciamo qui è fare sistema, non lo facciamo...va beh, all'interno dell'aula, ma questo è normale, ma non lo facciamo anche tra partecipate e, diciamo così, economia reale. Tutte le partecipate viaggiano per i fatti loro, non sappiamo neanche come, effettivamente. Sono le uniche che potrebbero in qualche modo risolvere qualche problema, non tutti, ma qualche problema e noi ovviamente le gestiamo in maniera privatistica, a seconda di chi, diciamo così, ha più potere all'interno della stessa, decide come fare e come muoversi. Noi ovviamente ne paghiamo le conseguenze, quando dico "noi" intendo la cittadinanza, cioè l'economia reale. Si è detto molto sul fatto che è lo Stato che ha esagerato nel toglierci risorse, potrebbe anche essere una cosa vera, è anche vero che però per anni abbiamo sprecato, speso e sparso risorse senza nessun risultato reale, tant'è che oggi la nostra economia è in ginocchio, quindi dare poi tutta la colpa allo Stato suona un po' come scusa, purtroppo, perché effettivamente le risorse ci sono state tolte, ma è anche vero che le abbiamo sprecate per anni, per decenni e quindi, diciamo così, dare tutta la colpa a loro, brutti e cattivi, non la vedo una soluzione al problema. Ad un certo punto ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità di quello che è stato fatto e di come sono stati gestiti i soldi. Mi sembrerebbe anche una cosa corretta, tutto sommato.

Un'altra cosa che quindi non riusciamo a mettere in campo è una programmazione effettiva per il futuro rispetto a ciò che vorremmo fare per risolvere i problemi di tipo economico. Non si vuole fare per tutta una serie di motivi, non si vuole fare...io spero che non sia per mancanza di idee, noi, come opposizione, qualche idea l'abbiamo e qualche idea l'abbiamo anche suggerita, mi sembra invece che nella maggioranza non si voglia affrontare il problema e questo, al di là dei discorsi di condivisione, di partecipazione, di gestione condivisa della cosa pubblica, ci mette davvero in una brutta situazione, perché ci mette nella situazione di dover criticare continuamente e costantemente il vostro operato, perché, di fatto, voi non volete nessun tipo di programmazione condivisa. Io apprezzo gli sforzi che stanno facendo alcuni di voi rispetto ai nostri lavori, però sono sforzi ancora superficiali, dobbiamo andare molto più avanti. Lei, Assessore, giustamente ha fatto notare che abbiamo diminuito l'IRFEF, l'IVA, l'IRAP, IPT e così via, ma questo è un trend, quindi ce lo abbiamo avuto l'anno scorso, ma questo trend continuerà a peggiorare e noi continueremo a scivolare verso la povertà. Sapete che i dati delle famiglie povere sono raddoppiati in un anno in Valle d'Aosta e questo, purtroppo, è un trend in continua ascesa e il problema non è soltanto tecnico rispetto alle famiglie in povertà.

L'altra cosa molto importante è la questione relativa al ceto medio, che ho avuto modo di indicare già circa un anno fa. Nel momento stesso in cui si aumentano i contributi...cioè si diminuiscono i contributi alle badanti, oppure si aumenta la retta al G.B. Festaz, piuttosto che nelle microcomunità e contemporaneamente il potere di acquisto e a volte anche gli stipendi sono falcidiati dalla crisi, anche la classe media entra in un affanno ovviamente e a quel punto il sistema non regge più. Vi posso fare degli esempi: se sei un lavoratore del Casinò e oggi hai avuto una decurtazione dello stipendio del 20 percento, ma al tempo stesso avevi un mutuo calcolato sul tuo tenore di vita precedente e poi magari avevi i genitori in microcomunità e quindi ti viene aumentata anche la retta, guadagnerai anche parecchi soldi, ma, comunque sia, non arrivi alla fine del mese, è una cosa assurda, ma succede. A maggior ragione poi succede a chi non trova lavoro, chi non trova lavoro ha di fronte a sé una pletora enorme di aiuti, molti dei quali non conosce e soprattutto ai quali non riesce ad accedere, perché sono talmente frastagliati, suddivisi, complicati, gestiti in maniera poco chiara: con "poco chiara" intendo dire per una persona che non si trovava in difficoltà, non "poco chiara" nel senso di poco trasparente. Dicevo, si trova di fronte ad una tale diversità, ad una tale problematica che non riesce poi a venirne fuori, si trova in una difficoltà senza riuscire ad uscirne. Ora, quindi, quello che cerco di spiegare in termini semplici è che vorremmo che il sistema, oltre a cominciare una vera fase di risparmio, che mi sembra il minimo, insomma, è qualche anno che lo diciamo, andrebbe ottimizzato, cioè vuol dire che i soldi andrebbero spesi meglio. Cosa sulla quale non abbiamo cominciato a fare neanche una parola, diciamo che la burocrazia deve diminuire, ma, di fatto, non mettiamo mai mano in quella che dovrebbe essere invece la realtà dei fatti e cioè cercare di trovare dei sistemi più agevoli e più semplici per gestire le poche risorse che abbiamo. Cosa poi dire ancora di questa variazione? Alla fine questa variazione riguarda pochi soldi, su 60, quasi 70 milioni di variazione più di 50 sono bloccati, quindi non è che si parla di grosse cifre, rispetto al bilancio di 1 miliardo e 4-1 miliardo e 350 di cui discutevamo prima, quindi non vorrei dilungarmi ancora molto.

L'unica cosa che però vorrei aggiungere è che sostanzialmente se l'Assessore, ma non solo, tutta quanta la Giunta, non comprende la situazione nella quale siamo arrivati...questa situazione, diciamo così, ci sta scappando di mano. Io mi rendo conto che ci sono problemi politici, mi rendo conto che ci sono problemi anche all'interno dei vari gruppi rispetto a certi equilibri, però voi dovete rendervi conto che ormai siamo quasi fuori tempo massimo. Se parlate con le persone fuori, se valutate ciò che sta accadendo rispetto al lavoro, rispetto alle aziende, rispetto a tutta quella che è la situazione della Valle d'Aosta, è sempre più stridente la distanza che c'è tra pochi privilegiati e raccomandati e tutti quanti gli altri.

Un'ultima cosa su cui dovremmo ragionare è anche sulle rendite di posizione. Abbiamo diverse segnalazioni rispetto a persone magari assunte all'interno di partecipate o controllate, o anche Regione e amministrazione pubblica, che però si fanno forza del fatto di avere un contratto a tempo indeterminato e una certa serie di clausole che salvaguardano il posto di lavoro, per il quale poi se ne approfittano, facendo assenze, non lavorando in maniera corretta e così via. Noi, quando parliamo di ottimizzazione, parliamo anche di questo. Alla fine ci deve essere un giusto rapporto tra le persone che lavorano e quanto guadagnano, ma non si può più pensare che ci sono dipendenti pubblici, o dipendenti di società "paraculi" e così via che non fanno nulla e prendono uno stipendio. Non è questa una questione esclusivamente politica, ma è proprio una questione di giustizia sociale. Ormai non abbiamo più i soldi per vedere gente che non fa nulla e continuare a prendere uno stipendio, quindi vorrei che l'ottimizzazione riguardasse anche questa parte, soprattutto per il denaro pubblico. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fabbri, ne ha la facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Molte cose sono state dette e vorrei anch'io aggiungere qualche riflessione su questo passaggio così importante che stiamo esaminando nel nostro consesso. Dunque, se in parte è comprensibile l'urgenza con cui abbiamo dovuto affrontare questo passaggio della legge finanziaria, del resoconto e dell'assestamento, urgenza che è naturalmente posta al fine di poter disporre delle risorse in esse contenute. Abbiamo visto adesso, è stato detto più volte che queste risorse, ahimè, sono poche e si stanno via via più riducendo di anno in anno. Quest'urgenza di cui stavo parlando mette a nudo la gravità del sistema economico valdostano e dimostra ancora una volta che i problemi vengono affrontati in modo sistematico con la politica della navigazione a vista, dimostrando che questo Governo non ha una strategia definita e sostenibile per navigare in questo difficile frangente e condurci in un porto che sia al riparo dalla tempesta. L'economia langue, anzi si contrae, come tragicamente abbiamo saputo in questi giorni dalle relazioni più volte citate, sia dalla Banca di Italia che dalla Chambre, e questa contrazione produce quello che è un danno veramente profondo nella società valdostana e cioè la generazione di numerose persone che purtroppo cercano e non trovano lavoro. Le cifre sono spaventose, raddoppiano nel giro di un anno. Purtroppo non riusciamo ad immettere risorse nel circuito produttivo, se non quei 20 milioni, 20 milioni che sono stati anche messi grazie ai nostri emendamenti della finanziaria del 2014 e quei 9 milioni, sempre dietro nostra sollecitazione, che vanno in parte a pagare quelle che sono state le domande di contributi in conto capitale, accettate fino ad ottobre dell'anno scorso.

Affrontare questa carenza di fondi da immettere nella nostra economia, va proprio in questa direzione l'emendamento che abbiamo presentato insieme a tutti i gruppi dell'opposizione, perché dobbiamo assolutamente reperire questi fondi laddove ci sono e dobbiamo essere qui, in questo consesso, tutti insieme, a vedere quali di queste risorse possono essere allocate e impiegate per il rilancio della nostra economia. Ancora una volta, con questa legge sul resoconto, sull'assestato veniamo ricondotti alla dura realtà di una situazione economica grave, a cui siamo stati condotti, naturalmente in parte da quelle che sono le condizioni europee statali, ma in parte anche da una gestione improvvida del patto sul federalismo, un patto che ci nega il gettito prodotto in Valle e che è destinato, irrimediabilmente, a peggiorare nei prossimi anni.

Concordo perfettamente con quanto detto dal collega Cognetta, che qui, quando il nostro Assessore ha analizzato il resoconto del 2013, in realtà ha analizzato una situazione che va deteriorandosi rapidamente, per cui questo famoso bicchiere mezzo pieno, che ci ha illustrato, io lo vedo, analogamente al collega Cognetta, vuoto o che si andrà svuotando rapidamente. Infatti, come si diceva, le nostre risorse sono legate al gettito finanziario e, dalle relazioni che abbiamo sentito, questo gettito andrà diminuendo nei prossimi anni. Che dire poi della previsione dei 745 milioni di spesa del Patto di stabilità? Prudenziale, è vero, speriamo che venga cambiato, per carità, non ci auguriamo certo che si fermi lì. Speriamo però di arrivare a questa situazione quanto prima e non al photofinish, come abbiamo fatto quest'anno, che abbiamo avuto la certezza del Patto di stabilità...del rispetto del Patto di stabilità nel 2014...e non dobbiamo appunto rischiare realmente di dover sottostare su tale cifra, sarebbe tragico. Ricordo perfettamente che qualcuno nella presentazione del bilancio 2014 ci disse che le spese incomprimibili del bilancio ammontano a circa 880 milioni, per cui, se ci dovessimo fermare a quella cifra, saremmo veramente in una situazione di bancarotta. A tutt'oggi, con ritardi, vorrei dire colpevoli, non si sa ancora nulla sulla sua evoluzione, però, a tale proposito, vorrei per l'ennesima volta invitare il Governo a mettere in atto quello che è stato più volte prospettato. La contrattazione del patto è fondamentale per noi tutti, dico per noi tutti, per tutti i nostri concittadini e in questo frangente vedremo come questa condivisione, che è stata più volte, anche ultimamente, proclamata in quest'aula, sarà reale o sarà solo millantata. Ricordo che già quest'autunno avevamo presentato una mozione in cui si richiedeva che parte dell'opposizione fosse coinvolta in questo tipo di operazione. Mi auguro comunque che ci sarà un coinvolgimento fattivo e non solo a decisioni già prese, dico: coinvolgimento fattivo dei Consiglieri che appartengono alla commissione che è deputata a discutere questi provvedimenti.

Che dire poi del terzo comma dell'articolo 5? Che, sospendendo la possibilità di intervenire con l'avanzo di amministrazione nella finanza locale, depaupera quest'ultima di 19,3 milioni, che farebbero da volano, come mille volte è stato detto, alla piccola imprenditoria locale. È stato detto dalla collega Fontana che, nonostante tutto, il CPL ha accettato questo tipo di legge, però nella sua relazione il Presidente Giordano ha lamentato profondamente questa depauperazione, tant'è che il CPL stesso ha presentato delle richieste di circa 10 milioni per potere incrementare quella che è l'autonomia economica delle nostre autonomie locali. Nella stessa commissione poi è stato lamentato come questo Patto di stabilità stia veramente uccidendo le nostre autonomie locali, tant'è che la commissione è stata in grado, unanimemente, di proporre una sollecitazione affinché questo Patto di stabilità, che riguarda gli Enti locali, venga in parte rivisto.

Veniamo un attimo a quella che è la disamina della relazione della Corte dei Conti. Certamente, dal punto di vista tecnico e contabile, non vi è nulla da eccepire, vista l'eccellenza dei nostri uffici, dei dirigenti e degli staff che lo compongono, ma vi sono dei rilievi da leggere dal punto di vista politico-amministrativo, di questi io ne ho scorti parecchi. Fra le righe dell'analisi della Corte dei Conti mi pare di leggere un rimprovero, una forte sollecitazione a stringere i tempi per quanto riguarda la chiusura del Patto di stabilità, per quanto riguarda la definizione del contenzioso costituzionale del relativo impatto della finanziaria nazionale per il concorso al risanamento dello Stato. Questo Patto di stabilità, di cui già prima si parlava, tenendolo in sospeso così a lungo, è come una spada di Damocle che incombe su tutti noi.

Concludo sollecitando questo nostro Governo a riuscire a trovare, insieme a noi, quella che è, seguendo anche quello che è il nostro emendamento, una via di uscita a questo stallo che questa legge ci sta proponendo. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altri colleghi iscritti che intendono prendere la parola? Ha chiesto la parola il collega Nogara, ne ha la facoltà.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Come tutti, ho ascoltato attentamente gli interventi del Consigliere La Torre e dell'Assessore Perron. Per quanto ha detto l'Assessore Perron, che ha iniziato il suo intervento facendo riferimento al rapporto difficile tra Stato e Regione, sono d'accordo sull'analisi che ha fatto, però, ecco, mi viene da dire che abbiamo visto che in altre Regioni autonome, con un lavoro di politica, di pura politica, sono arrivati ad avere delle soluzioni, che purtroppo qui in Valle d'Aosta non abbiamo e ci ritroviamo in questa situazione probabilmente anche per decisioni passate, prese con accordi passati, presi con lo Stato, ma passati non in un passato remoto, ma in un passato recente e mi riferisco agli accordi presi con lo Stato italiano nel 2010, all'epoca Berlusconi. Ecco, probabilmente, noi stiamo pagando questi accordi che altre Regioni autonome non hanno fatto e che in questo momento non versano nelle situazioni in cui siamo adesso.

Riferendomi poi all'intervento che ha fatto il Consigliere La Torre...sì, ha fatto una disamina di tutte le leggi, come ha detto anche il mio collega Chatrian, molte leggi che non sono neanche più finanziate, allora, se si incomincia a leggere un tot di milioni, un tot qua, un tot là, per carità, ma per chi ci ascolta forse era importante non dico tornare agli anni 2009, 2008, 2010, ma fare un raffronto anche solo con l'anno 2012. Io, leggendo quello che è il rapporto della Corte dei Conti, che devo dire che mi ha rincuorato questo rapporto della Corte dei Conti, perché, in fondo, non ha fatto altre che dire tutto quello che in questi ultimi 10 mesi, noi, come opposizione, abbiamo portato in quest'aula, allora, proprio delle cose sbagliate o fuori dalle righe non c'erano in questi 10 mesi...in cui abbiamo portato i nostri appunti.

Ecco, io vorrei fermarmi su alcune funzioni del nostro bilancio. Ci siamo ritrovati...e mi riferisco anche a quanto è stato presentato dal Presidente della Regione all'inizio di questa legislatura come programma. Si è parlato molto di cultura, si è parlato molto di agricoltura e poi, quando si vanno ad analizzare le cifre e si fa un rapporto tra 2012 e 2013, ci troviamo con uno sprofondamento dell'agricoltura di almeno il 44 percento, uno sprofondamento della cultura, che nella funzione è messa come cultura e sport, che, teoricamente, messa così, è -10 percento, però se si va vedere la promozione culturale, è un -40 percento. Ecco, bisogna leggere anche in questo modo qua un bilancio, oppure a quello che è le politiche sociali, che, messo così com'è, è -40 percento, bisogna dire comunque che questa funzione è stata divisa, una parte è andata di competenza ai Comuni, però, come politiche sociali, è un -40 percento. Allora, quando si parla anche di scuola, abbiamo parlato di scuola, in generale è un -5 percento, però, se si va nello specifico, ci troviamo ad un -26 percento delle spese generali per l'istruzione primaria e secondaria, ad un -16 percento di trasferimento alle istituzioni scolastiche dipendenti dalla Regione. Ecco, quando andiamo a vedere queste cose e le rapportiamo proprio ad un programma di governo, che avete portato qui voi, troviamo delle incongruenze pazzesche.

Io, riferendomi sempre a quanto il collega La Torre ha evidenziato nel suo intervento, parlava, appunto, di un fatto positivo: che il bilancio regionale non è stato gravato da un nuovo indebitamento, questo è vero però...e proprio questo lo rileva la Corte dei Conti, dice proprio che nel 2013 si rileva un crescente indebitamento in gestione speciale di Finaosta S.p.A.. Ecco, probabilmente, abbiamo un po' trasportato il nostro indebitamento, che doveva essere sul bilancio regionale, in gestione speciale, cioè alla fine della fiera non cambia proprio niente, perché noi abbiamo tre mutui importanti, che sono uno della COUP e della NUV e due per il Casinò e il Billia e non sono così irrilevanti.

Come vi dicevo prima, poi, leggendo appunto il rapporto della Corte dei Conti, ci si trova di fronte al fatto, come diceva il mio collega Cognetta, delle società partecipate, e qui si trova proprio un appunto, perché, adesso mi riferisco a lei Assessore Perron, lei ha letto tutte le positività del rapporto della Corte dei Conti, ma ci sono un sacco di negatività e una importante è proprio quella riferita alle società partecipate, si dice proprio: "...ottenere maggiore trasparenza e chiarezza nella gestione degli organismi partecipati e che tale chiarezza debba emergere dai bilanci regionali" e qui poi c'è ancora un appunto proprio sulla relazione, dove si dice: "questa sezione ritiene inoltre che ogni società partecipata debba rendicontare all'Amministrazione regionale l'esito di ogni mandato, in modo specifico, chiaro e trasparente e non solo a mezzo dell'invio di report contabili, difficilmente interpretabili, se non dalle competenti strutture regionali". Leggendo queste cose, mi vengono in mente un sacco di interventi che sono stati fatti in quest'aula dalla minoranza rispetto alle società partecipate e qui mi appello a lei, Assessore: ormai dappertutto, da tutte le fonti, da tutti viene proprio la richiesta di chiarezza in questo settore e viene anche da quanto rappresentato dal mio collega Chatrian con l'emendamento. È una cosa importantissima, non è sufficiente, secondo noi, che ci sia un accordo tra il Presidente della Regione e il Presidente di Finaosta per spendere i soldi che sono stati spesi per il Casino de la Vallée, perché poi qua, sempre nella relazione della Corte dei Conti, ci troviamo che in particolare: "la Regione ha dato mandato alla gestione speciale di Finaosta S.p.A., ai sensi dell'articolo 6 - eccetera - di stipulare due operazioni di mutuo chirografario, senza rischio per Finaosta..." e poi va avanti così, perché qua ce n'è un altro...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, per carità, però, nella situazione in cui versa in questo momento il Casinò di Saint-Vincent, io non so poi questi mutui come andranno a finire, chi dovrà poi pagare. Ecco, alla luce di tutto questo che io vi ho esposto in questo momento, mi sembra importante valutare quanto è stato detto non solo dalla relazione della Corte dei Conti, ma è stato ricordato anche da molti miei colleghi, quanto è stato anche detto anche dalla Banca d'Italia. È stato fatto, diciamo, un disegno, una fotografia della nostra Regione non preoccupante...di più! Allora, come hanno già detto diversi miei colleghi, mi sa tanto che non è che il nostro bilancio tiene, ma sta crollando un po' la nostra situazione finanziaria ed è urgente in questo momento cambiare direzione. Cambiare direzione con serietà e soprattutto, per quello che riguarda...io continuo a battere sulle società partecipate, che secondo me...e soprattutto la CVA, che è la nostra società partecipata, che, per fortuna, va a gonfie vele, di non mungerla come una mucca, ma probabilmente riuscire a sfruttare tutte quelle possibilità che ci potrebbe dare, in questo momento così difficile per il nostro bilancio regionale, per riuscire a salvare il salvabile. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 12,01 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Qualcun altro chiede la parola? Ha chiesto la parola la collega Certan, ne ha la facoltà, prego.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Alcune considerazioni e, per non ripetermi, per non ripetere alcune considerazioni già fatte dai colleghi molto puntuali, cercherò di provare a porre l'attenzione anche su altre piccole nuances, o piccoli aspetti che magari oggi non si sono toccati. Ringrazio l'Assessore e il collega La Torre per la chiarezza e l'ampia relazione. Certo è che - riprendo un po' le parole di un collega - in questo momento dell'anno e soprattutto su questi temi si può guardare, come peraltro per molti altri aspetti, sia il bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto. Ecco, io credo che noi in quest'aula abbiamo il ruolo invece di vederlo tutti...in tutti e due gli aspetti, perché solo in questo modo possiamo forse costruire qualcosa di positivo per il futuro.

Nel mondo agricolo ci sono dei periodi che vengono chiamati "periodi di marca", soprattutto nel mondo agricolo, diciamo, quello che fa riferimento ad un'agricoltura di un tempo, comunque di qualche decennio fa, cioè erano proprio dei giorni di marca, degli indicatori, dei termometri che in modo inequivocabile segnavano un po' la tendenza dell'annata agricola. L'annata agricola voleva dire sopravvivenza, e credo che non insegno a nessuno in Valle d'Aosta questo. Un tempo nel mondo agricolo i giorni di marca erano, come ho detto prima, dei giorni molto importanti, che venivano quasi considerati rituali e anche di festa, in cui si guardava il meteo, il tempo proprio atmosferico, ma si guardava anche quanto grano c'era ancora e quante riserve e scorte c'erano ancora nel granaio. Ecco, io credo che questo momento che stiamo affrontando di assestamento e di rendiconto sia proprio in qualche modo paragonabile a questo. Non dobbiamo mépriser o non dobbiamo fare troppi sorrisini su questo paragone, perché è un paragone molto semplice, certo, però credo sia molto puntuale, perché dà l'idea proprio del fatto che l'uomo non ha cercato di andare avanti e di barcamenarsi, ma ha sempre cercato di programmare le scorte, o comunque quello che aveva.

Il nostro ruolo di amministratori credo sia anche questo: di guardare sempre bene quali scorte abbiamo per la comunità per il futuro, perché oggi noi parliamo qua di assestamento e di rendiconto, l'hanno fatto molto bene i colleghi...il collega Chatrian, in particolare, mi ha preceduto e ha proprio fatto un'analisi dei numeri, quindi non entrerò in questo, ma a livello anche sociale, in questo periodo, in queste settimane, l'ha ricordato anche lei Assessore, l'hanno ricordato in tanti, ci sono stati diversi momenti, diciamo, di rendiconto: la Giornata dell'economia, organizzata dalla Chambre, L'economia in Valle d'Aosta, organizzata dalla Banca d'Italia. Questi momenti hanno dato chiare indicazioni e dei segnali netti, direi che hanno chiesto un'inversione di marcia sotto molti aspetti. Ritengo però che ci sono stati altri momenti importanti, mi spiace non ci sia adesso l'Assessore all'istruzione, perché c'è stata la presentazione degli indicatori 2013 e hanno, diciamo, rimandato...e hanno dato come immagine...l'hanno definita un'immagine di una scuola valdostana tra luci e ombre, una scuola che dovrebbe essere il perno dello sviluppo culturale per il futuro della nostra Regione, poiché è proprio il foyer da dove dovrebbero uscire, veramente, i nostri giovani preparati per affrontare il futuro, invece l'analisi che viene fatta, pur avendo anche degli aspetti positivi ed interessanti, non è un'analisi rosea. I confronti con le valutazioni Invalsi-OCSE Pisa, sia a livello nazionale con l'Italia che a livello internazionale, sono tutt'altro che positive. Direi anche che sono degli indicatori che danno un chiaro segnale di una scuola che non produce eccellenze, o ne ha pochissime. C'è tutto un trend che sarebbe interessante da vedere, dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori, per poter capire, visto che la Valle d'Aosta ha anche potestà per intervenire su queste cose, proprio perché ritengo che non vada separato il momento economico dal momento culturale, perché il momento culturale è anche quello propedeutico poi ad uno sviluppo socio-economico, è una piccola palestra che però dà un segnale.

Ecco, c'è poi - l'avete detto, tutti l'hanno evocata - l'analisi che viene fatta della Corte dei Conti, dove lei ha citato cinque aspetti positivi, ma ci sono, chiaramente, tutta un'altra serie di aspetti o di ombre che non possono essere eluse o non possiamo fare finta che non ci siano. Allora, da questi piccoli momenti anche...ci sono state due recensioni in cinque anni, lei ha detto che dobbiamo contestualizzare quest'assestamento, benissimo, è vero e, in effetti, tutti hanno segnalato che ci sono stati dei momenti veramente anche di grave crisi economica. È vero che nel 2010 il gruppo consiliare di allora di ALPE aveva segnalato chiaramente che era già necessario allora invertire la marcia, perché comunque si sarebbe arrivati, probabilmente, prima o poi al capolinea e credo che nel 2014 siamo assolutamente in dirittura di arrivo di questo capolinea, quindi, probabilmente, non potremo che prenderne atto, con grande rammarico naturalmente. C'è quindi, oltre al contesto - l'ha ricordato anche lei -, la disoccupazione in aumento, allora, soprattutto per i giovani sotto i 24 anni, è un 32 percento che credo sia allarmante.

Non ho fatto a caso il discorso sugli indicatori precedentemente, perché gli indicatori 2013 dimostrano ancora una volta...e credo che ormai sia da 10, se non 15 anni, che continua incessantemente ad essere ripetuto che la Valle d'Aosta è la prima Regione per abbandono scolastico. Se andiamo a mettere insieme, se valutiamo un attimo quanti investimenti si fanno nella scuola, quindi siamo anche una delle poche Regioni dove lo studio...in particolare, i libri sono pagati per tutti gli ordini di scuola, quindi tutto l'investimento anche che si fa in questa scuola...e poi è la prima per abbandono scolastico...ecco, e poi la disoccupazione nello stesso momento è in aumento...beh, credo che siano due aspetti che vanno assolutamente messi in parallelo e valutati insieme. Non possiamo più disgiungerli, non possiamo più dire: "ah, sì, in Valle d'Aosta c'è l'abbandono scolastico", perché questa è "la ronfla" (traduzione letterale dal patois: "la solfa") che da anni noi ci sentiamo: "in Valle d'Aosta c'è l'abbandono scolastico perché i ragazzi trovano subito lavoro", ecco, oggi credo che questo sia un indicatore chiarissimo che non è più così. C'è l'abbandono scolastico che sta aumentando, o comunque siamo la prima Regione d'Italia ad avere come percentuale...e c'è la disoccupazione che aumenta, quindi c'è veramente da chiedersi che tipo di società stiamo anche impostando. Lei oggi, Assessore, ha parlato di un sistema che più o meno tiene nel suo complesso e io capisco, perché è chiaro che bisogna poi mettere sulla bilancia un po' tutti i sassolini e tutti i fiorellini, quindi più o meno, insomma, si riesce a far tenere. C'è una scuola che più o meno tiene, c'è una società che più o meno tiene...beh, io credo che oggi, invece, bisogna veramente porre una piccola pietra per riuscire veramente a non più fare in modo che questo sistema più o meno tenga, ma fare in modo che veramente ci sia un rilancio e una rideterminazione, direi che oggi bisogna fare in modo che si possa invertire questa tendenza e non continuare a fare tenere il sistema, o sopravvivere, o vivacchiare, ma cercare veramente di dare una prospettiva nuova. Ecco, mi permetto di dirle che anche il suo passaggio sulle norme dello Stato, che lo Stato ha approvato e che dimostrano quanto pesantemente abbiano inciso sulle autonomie speciali che...sì, è un dato di fatto, però in questo momento mi sembra un po', anche vis-à-vis di tutti gli altri aspetti che siamo andati ad enucleare, un po' un paravento e una debolezza. Forse lo dobbiamo sapere, lo dobbiamo tenere in considerazione, ma non può essere oggi una giustificazione e questo...beh, sfondo una porta aperta, perché credo che noi, come gruppo ALPE, lo abbiamo detto incessantemente da tantissimo tempo, però credo che veramente sia il momento di tenere in considerazione quest'aspetto.

Mi permetto poi, sempre a riguardo a questo sistema che più o meno tiene, di fare un passaggio, credo che...non mi ricordo più se il collega Cognetta o la collega Fontana ne hanno parlato...dell'intervento e del ruolo che, ad esempio, hanno avuto gli Enti locali...e nella persona del suo Presidente in commissione...quando, di fronte chiaramente ad un'analisi sicuramente anche da parte loro del contesto, della responsabilità...mi rendo conto che, nel momento in cui si guarda un bilancio regionale, è chiaro che anche gli Enti locali tengono in considerazione tutta una serie di aspetti, però credo anche che abbiano in modo marcato segnalato che ci sono delle difficoltà, che ci sono degli aspetti che sicuramente vanno presi subito in considerazione e vanno raddrizzati, sicuramente, perché altrimenti tutta l'autonomia che le amministrazioni comunali avevano ormai è solo più a parole, non hanno più nessun tipo di libertà. Se da una parte quindi capisco questo discorso di responsabilità e quindi di adeguamento a questa situazione, che non è felicissima, ma che si cerca in qualche modo di contribuire a tenere in piedi, ecco, io non credo che sia invece più accettabile che si dica: "noi facciamo parte di una squadra e quindi, se la squadra gioca in un certo modo, continuiamo a sostenere questo sistema e a fare questo sistema". Credo che di tutto l'intervento quello che a me ha fatto veramente riflettere di più sia proprio questo: il passaggio che, per senso di responsabilità, si fa squadra. No, credo che in questo momento anche il Consiglio regionale e il Governo regionale abbiano bisogno che gli Enti locali facciano invece un'analisi molto approfondita, non solo costruttiva e, diciamo, di miglioramento, ma credo anche di un'analisi dei punti critici, una volte per tutte, e li portino al Governo regionale in modo chiaro, e non solo dire: "beh, bisogna sopravvivere, cerchiamo di vivacchiare tutti".

Ultimo passaggio che mi sembra importante sottolineare: pare che nella giornata dell'economia della Valle d'Aosta organizzata dalla Banca di Italia abbiano parlato di un tasso di vulnerabilità della Valle d'Aosta, cioè la capacità anche dei cittadini di adeguarsi ad un modello e...come dire? ad un sistema di vita anche molto basso. Ecco, credo che questo sia significativo, sia comunque da analizzare e sia un passaggio abbastanza importante, perché il tasso di vulnerabilità che sia uno dei più alti d'Italia mi ha fatto riflettere, cioè proprio questo...da una parte, può essere un indicatore di adeguamento ad uno stile di vita più basso e quindi ad un miglior adattamento, per carità, però non vorrei che diventasse un adattamento della specie al ribasso e non al rialzo, ecco, vorrei che il tasso di vulnerabilità guardasse piuttosto alle eccellenze e non al basso. Grazie.

Presidente - Ci sono altri Consiglieri che intendono prendere la parola? Ha chiesto la parola, per mozione d'ordine, il collega Bertschy, prego.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Una mozione d'ordine, un po' come capita in tutti i Consigli. Se è possibile da parte dei gruppi di maggioranza, dopo le esaustive relazioni del Presidente della II Commissione e del neo Assessore Ego Perron...è chiaro che la maggioranza ha già detto tanto, ma immaginiamo che anche nella maggioranza ci siano sensibilità diverse...se è possibile sentire qualche voce in modo da creare un po' di alternanza nella discussione e da evitare che diventi un monologo tra i quattro gruppi di minoranza...grazie.

Presidente - Grazie collega.

Ci sono richieste in tal senso da parte dei colleghi della maggioranza? Vi chiedo, per cortesia, di iscrivervi. Abbiamo ancora la possibilità di intervento, sarebbe opportuno...per favore, per cortesia, per piacere...s'il vous plaît...per favore, ci sono richieste? Non ci sono richieste? Avete già tutto, vero? Scusate se insisto, ma vi chiedo, per cortesia, di iscrivervi. Il collega Grosjean ha chiesto la parola, ne ha la facoltà.

Grosjean (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Juste pour encore une fois porter à connaissance du monde agricole en ce moment...dans ce assestamento pour l'agriculture, je crois, qu'il y a rien du tout, donc il a été depuis quelque temps le secteur le plus pénalisé. On est dans un moment de très forte difficulté du point du vue de l'entreprise dans tout le monde agricole et je m'attendais quelques petites réponses en ce moment. Je ne sais pas si je n'ai pas lu assez attentivement la loi, mais je n'ai trouvé rien de décisif et important pour l'agriculture. C'est donc vraiment un moment de tristesse, un moment de désolation pour moi-même, mais je crois pour tout le groupe de l'opposition et, en particulier, pour tout le monde rural de la Vallée d'Aoste.

Presidente - Altri interventi? Chissà se i revisori dei conti hanno voglia di prendere la parola...ma Cognetta ha già parlato...è lui il delegato? ...sarebbe anche utile l'analisi da parte dei revisori...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, ho capito. C'era solo la minoranza come revisori o c'era anche la maggioranza? ...già fatto di tutti? ...altri? Che facciamo, chiudiamo i lavori?

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ho capito, però sto chiedendo ripetutamente l'iscrizione da parte dei colleghi...non ci sono altre richieste. Nel frattempo io comunico che siamo in attesa anche di un sub-emendamento...beh, io sinceramente non so che fare. Ecco, io sto chiedendo ripetutamente l'iscrizione. Se nessuno si iscrive, io chiudo la discussione generale, non è che possiamo fare altro, eh! Ci sono richieste? Chiudo la discussione generale?

Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, prego, ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Mi dispiace, avremmo voluto sentire, se era possibile, almeno alcune considerazioni in merito alla relazione fatta dal Presidente della II Commissione, ma è anche in merito a quanto ci ha dichiarato il neo Assessore Perron. Avremmo voluto sentire anche qualche considerazione da parte della maggioranza, questo perché? Perché comunque il momento del consuntivo è un momento in cui si deve fare un po' il punto della situazione su cui gettare le basi, le basi per un futuro, per un...di quelle che possono essere le prospettive, di quelle che sono le risorse che effettivamente si possono mettere in campo. Ho ascoltato attentamente la relazione del Presidente La Torre e devo dire che ha cercato di riassumere, chiaramente con una visione di parte, quello che era un consuntivo difficile riferito all'anno 2013. Poteva essere molto diverso, anche perché comunque si chiudeva un'annualità in cui lo stesso Presidente La Torre era stato uno, diciamo, degli artefici o comunque uno di coloro che aveva gestito queste risorse finanziarie, queste disponibilità finanziarie.

Per quello che riguarda invece l'intervento che ha fatto l'Assessore Perron, beh, devo dire che ha cercato di illustrare una situazione non facile, una situazione che, ad onor del vero, ha ereditato, una situazione che purtroppo non lascia prospettive così rosee nel futuro e allora veramente... Verrò poi a quello che è il ragionamento che ci ha portato a quell'emendamento che noi riteniamo fondamentale per il futuro della Valle d'Aosta, a dire il perché, a mio parere, lei, Assessore, deve, al di là dell'illustrare quelle che sono le scelte passate, cercare di crearsi quella visione futura, quell'autonomia futura per decidere quelli che possono essere dei passaggi così fondamentali, che sono l'assestamento sicuramente, il rendiconto, ma soprattutto il bilancio di previsione 2015 e triennale.

In questo momento, con tutta la buona volontà che lei poteva mettere in campo, non avrebbe avuto nessuna possibilità di modificare neanche una virgola di quest'assestamento, neanche una virgola è modificabile, perché neanche una virgola di bilancio è disponibile. Allora alcune considerazioni, ecco, partendo da quello che è il discorso relativo al consuntivo. Beh, sul consuntivo si evidenziano alcune particolarità, vale a dire che risultanze del rendiconto del 2013 evidenziano un'ulteriore sensibile riduzione delle risorse disponibili. Impatti finanziari che ne sono derivati sul bilancio del 2013 sono stati costituiti sia da riduzioni di disponibilità di spesa per oltre 318 milioni, ma anche da trattenute operate dallo Stato sulle compartecipazioni erariali per quasi 200 milioni. Ci sono però alcuni elementi che indubbiamente fanno un attimo riflettere. Noi sul consuntivo abbiamo avuto una riduzione di oltre il 7 percento: il 7,1 percento degli impegni complessivi, con alcuni settori ove questa riduzione degli impegni diventa addirittura preoccupante, abbiamo avuto un -26,5 percento sullo sviluppo economico e abbiamo avuto un oltre 10 percento per quello che riguarda il volume dei pagamenti.

Non possiamo allora negare, ecco, che questo momento di difficoltà deriva da una serie di fattori che emergono in questo consuntivo: il primo che emerge è che comunque un grande impatto hanno avuto sul consuntivo del 2013 le delibere di Giunta regionale n. 1606, n. 1636 e n. 179, con le quali la Regione ha sospeso la ricevibilità delle domande di contributo relative a tutta una serie di leggi regionali, in ragione di quella che veniva data come giustificazione: quella della riduzione della disponibilità finanziaria per l'anno 2013. Ora, su questo lei ha citato alcuni passaggi, i famosi cinque passaggi in cui la Corte dei Conti mette in rilievo le positività che emergono da questo consuntivo. Io penso volutamente, o comunque...come dire? probabilmente consigliato, ha omesso alcuni passaggi che dovrebbero fare un po' preoccupare quest'Assemblea, ecco. "La sezione della Corte dei Conti si riserva di verificare, in relazione all'eventuale sussistenza di diritti oggettivi, la coerenza della decisione di irricevibilità delle domande con le leggi sostanziali che nel 2013 disciplinavano l'erogazione dei contributi". Dicesi che, semplifichiamo il termine, le vostre famose delibere con cui andavate a sospendere queste leggi di settore sono quanto meno sotto esame attento della Corte dei Conti; questo dovrebbe se non altro dirvi nel futuro che gli impegni presi - e ci torneremo quando parleremo articolo per articolo delle destinazioni dei fondi -, gli impegni pregressi vanno mantenuti.

Per quello che riguarda un dato che emerge poi in quello che è poi l'assestamento di bilancio, io ci tengo a far rimarcare che una delle difficoltà che è emersa...è peraltro evidenziata e ha caratterizzato l'andamento relativo a quest'assestamento 2013, è il ritardo con cui è stato siglato il Patto di stabilità 2013. Un Patto di stabilità che nel 2013 era fissato come obiettivo eurocompatibile in 756,44 milioni e che nel 2014 voi nella legge di assestamento, all'articolo 5, fissate in 745 milioni, meno ancora che nel 2013.

Ci sono poi alcuni dati del rendiconto, ecco, che quanto meno lasciano alcuni dubbi. Lei, Assessore, ci ha ricordato che la Valle d'Aosta è un buon pagatore. È vero, in termini assoluti siamo dei buoni pagatori, l'ho già detto in commissione, ci tengo a ripeterlo: eravamo ancora nei migliori pagatori nel 2012, ecco, perché noi abbiamo...le somme pagate nel 2012 rappresentavano il 77,22 percento, nel 2013 rappresentano il 73,37 percento, abbiamo perso circa 4 punti in termini di capacità di pagamento.

Arrivo poi ad alcuni dati che sono un po' difficili da capire, che, in un momento di così grande difficoltà - l'ho già detto in commissione e ci tengo a sottolinearlo -, non sarebbe il caso di avere dei trasferimenti che derivano da Stato e Unione europea non impegnati, accertati e non impegnati. Ebbene, noi ne abbiamo avuti per...hanno interessato 102 capitoli per oltre 27 milioni di euro. Questo significa che sicuramente c'è qualcosa che non funziona all'interno di quelli che sono i vari dipartimenti, le varie direzioni, perché, quando a giustificazione di questo mi dicono che - e non faccio il nome della struttura, perché non è neanche corretto - nel frattempo vi è stato anche il pressoché totale ricambio della dirigenza del dipartimento, non è una giustificazione accettabile. Non si può trovare a giustificazione il fatto che ci sono delle riorganizzazioni di personale, di dirigenze per non impegnare dei fondi importanti relativi ad un settore così importante come il discorso dei fondi finanziati dallo Stato e dall'Europa.

Provo a fare alcune considerazioni legate più che altro a quello che è il discorso legato all'assestamento di bilancio. Ve l'ho detto prima nelle premesse: un assestamento di bilancio come questo lo poteva fare un qualunque funzionario senza interessare minimamente il referente politico. In questo caso mi rivolgo a lei, ma posso rivolgermi anche al Presidente, perché sappiamo benissimo la sua influenza in quelle che sono delle determinazioni in merito ai bilanci, ai consuntivi e alle variazioni di bilancio. Sinceramente penso che, salvo alcuni passaggi, che riprenderemo poi quando esamineremo direttamente capitolo per capitolo, articolo per articolo l'assestamento...lì diremo anche dove si poteva fare meglio, però in questo momento le disponibilità sono pari a zero, per cui quella che è la discrezionalità politica non esiste. Nel suo caso il rischio grande è che lei si assuma delle responsabilità per delle decisioni prese da altri, o, meglio ancora, per un bilancio che non ha prospettive.

Per quello che riguarda i dati che emergono e che preoccupano, ecco, è che in un momento come questo noi dovremmo veramente avere la facoltà e la disponibilità di avere delle risorse per far ripartire il sistema Valle d'Aosta, in particolare quando ci sono dei dati che riguardano il PIL pro capite in cui la Regione Valle d'Aosta nel 2012 ha mostrato la performance peggiore di tutte le Regioni italiane, quando in un contesto come quello...dati della Banca d'Italia, dati della Corte dei Conti, la disoccupazione è passata dal 4,4 del 2010 all'8,4 percento del 2013, con il primo trimestre 2014 al 9,2. Ora, attenzione, non è che si voglia fare continuamente riferimento a dei dati ormai consolidati, ecco, ma il primo semestre 2014 di Bolzano "parla" di una disoccupazione giovanile al 12,2 percento e di un livello medio provinciale al 4,7. Sono Regioni a statuto speciale anche queste...sono Province a statuto speciale anche queste. Probabilmente c'è un'altra visione, c'è un'altra incidenza, c'è un'altra volontà di intervenire e di cambiare qualcosa. Qualcuno che mi ha preceduto già l'ha detto, però a noi pare che in questo momento questa volontà veramente non ci sia.

Allora, Assessore, io volevo percorrere con lei e condividere con lei alcuni passaggi della relazione della Corte dei Conti, oltre ai cinque che lei ci ha proposto. Nella relazione della Corte dei Conti ci sono dei passaggi che vanno esattamente nel senso di quell'emendamento che noi abbiamo proposto. Provo a fare alcuni ragionamenti che spero di condividere...ecco. Ci dice che "...dei bilanci della Regione e quello degli organismi da essa direttamente controllati, ad essa collegati, iniziative che non potranno che avere ricadute sugli ordinamenti contabili regionali sono assolutamente un passaggio obbligatorio". Ci dice che "un'ulteriore problematica è rappresentata dall'assenza nei documenti finanziari della Regione della quantificazione della spesa rimodulabile e di quella non rimodulabile, un dato indispensabile ai fini della riqualificazione della spesa e delle decisioni progettuali e gestionali che col bilancio vengono assunte. La sezione auspica che vengano adottati i necessari aggiustamenti nell'ordinamento regionale". Ci dice anche che elementi di problematicità emergono anche il relazione alle procedure contabili previste dall'articolo 47 della legge regionale n. 30 del 2012, quello che la sezione della Corte dei Conti chiama "impegni generici", dove ci dice che questi..."ad avviso della sezione, tali procedure non solo si discostano da quelle previste dalla legge nazionale di contabilità, ma soprattutto potrebbero essere causa di una serie di effetti distorcenti sul profilo contabile" e l'articolo 47 della legge n. 30 del 2009, tuttora in vigore, dice: "formano impegno sugli stanziamenti di competenza del bilancio per l'esercizio finanziario le somme dovute dalla Regione in base alla legge, a contratti o ad altro titolo a creditori determinati o determinabili anche successivamente all'atto di impegno...". È con questo, ecco, che poi si sono illusi i valdostani e soprattutto si è cercato di porre rimedio a delle carenze dal punto di vista contabile.

Vado avanti. Si dice che c'è la necessità di mettere conto...osservare peraltro che tutta una serie di spostamenti dalla finanza regionale a quella locale..."non hanno beneficiato nel 2013 dell'esclusione da quest'ultima dal novero delle spese assoggettate all'obiettivo del Patto di stabilità regionale definito con l'accordo del marzo 2014", e questo è riferito alle spese degli Enti locali. Ora, io vorrei solo capire se è la Corte dei Conti che ha preso un abbaglio? Oppure quello che ci raccontate in merito al fatto che l'assestamento che proponete per quelle risorse derivanti da finanza locale, vale a dire quello che è l'avanzo di amministrazione...finanza locale..."sono obbligatoriamente destinate al fine del rispetto del Patto di stabilità", questo lo scrive la Corte dei Conti, per cui immagino che ci sia probabilmente una discordanza tra quello che ci raccontate, tra quello su cui voi ci dite che è obbligatorio intervenire e quello che poi effettivamente viene riscontrato dalla Corte dei Conti.

C'è poi il passaggio legato all'indebitamento. Beh, qua è addirittura importante, perché l'ha sottolineato ed è vero...ci dice che il debito diretto a carico della Regione negli ultimi sei anni è passato da 485 milioni a 307, però ti dice anche che nel frattempo, col gioco delle tre carte, si è proceduto ad un indebitamento parallelo, quello della gestione speciale, dove nella relazione parla di quei famosi tre mutui di cui ha parlato il collega Nogara, e che non sto a ripetere. Tre mutui che vanno a finanziare società appositamente costituite, come la COUP o la NUV, per la realizzazione del nuovo ospedale, per la nuova università e finanziati, non ultimo, secondo e terzo mutuo, per il discorso del rilancio del Casinò. Non sto ad entrare nel merito del mutuo...l'ha fatto chi mi ha già preceduto, ma è ora di finirla con questo gioco delle tre carte, dove da una parte noi figuriamo virtuosi, perché andiamo a diminuire l'indebitamento, per far che? Per fare indebitare le nostre società partecipate. Allora c'è un passaggio ancora legato a queste famose società che la Corte dei Conti assolutamente prende in esame, dice: "le sezioni regionali, ai sensi del 174, hanno il compito di verificare che i rendiconti delle Regioni tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate". Su questo si è espressa anche la Corte costituzionale con la sentenza 39 del 2014, che ha precisato che le disposizioni di cui articolo 1 del 174, quello che avevo citato prima, sono, costituiscono norme di principio in materia di armonizzazione di bilanci e coordinamento della finanza pubblica.

Ci dice anche: "a tutt'oggi, ai fini di quella trasparenza da noi sempre auspicata e sempre voluta, che l'Amministrazione regionale delle volte, ad oggi, allega al rendiconto esclusivamente un prospetto recante l'indicazione di alcuni dei trasferimenti effettuati a Finaosta, con esclusione dei trasferimenti ad altre partecipate dirette, prospetto che peraltro fornisce dati limitati e comunque di non facile lettura, in assenza di note illustrative e quant'altro". Ci dice poi: "questa sezione ritiene inoltre che ogni società partecipata debba rendicontare all'Amministrazione regionale l'esito di ogni mandato in modo specifico, chiaro e trasparente e non solo a mezzo dell'invio di report contabili difficilmente interpretabili". Ci dice anche - tanto per completare il quadro, poi ho finito con il riferimento alla sezione -: "la sezione si riserva un approfondimento in merito alle società che rendono servizi strumentali all'Ente e a quelle che gestiscono servizi di interesse pubblico". Questo significa che sta mettendo...sta verificando tutti quelli che sono gli affidamenti diretti alle varie società: Società di Servizi, INVA, vado avanti perché ce n'è altre.

Allora sulla base di questo, e poi entreremo eventualmente più nel merito dei singoli articolati, io ritengo quanto mai indispensabile, ecco, che ci si metta una mano sulla coscienza e si cerchi di condividere questo momento difficile, molto difficile, tutti assieme, cercando di dare un minimo di prospettiva, perché? Perché da soli non si va da nessuna parte, in questo momento io mi aspettavo da lei, Assessore, che ci desse qualche notizia in più in merito al Patto di stabilità, come procedevano gli incontri romani, ecco, tenuto conto che noi siamo stati volutamente tenuti al di fuori di quest'importante passaggio, pur avendo dato disponibilità. Noi chiedevamo, pensavamo di avere delle buone notizie, perché -l'ho già detto precedentemente - la Sardegna ha già chiuso, soprattutto si è portata a casa il fatto che la Sardegna non sarà più assoggettata nel patto 2015. Queste sono dichiarazioni del Presidente della Sardegna, poi mi dispiace che non coincidano con le informazioni, con quanto ci ha detto il Presidente già peraltro in altro momento, però, ecco, quando si parla di un sistema finito, un sistema che non ha prospettive, è questo che si vuole dire.

Voglio toccare anche un aspetto che lei ha parzialmente toccato, ma che mi è particolarmente caro e che poi riprenderò e che era peraltro oggetto delle considerazioni finali del Presidente della II Commissione La Torre. Quando si parla di...lei nel suo passaggio ha omesso di dire che, per quello che riguarda l'assestamento di bilancio, c'è un documento che è stato trasmesso dal CELVA, dal Consiglio permanente degli Enti locali, che dice: parere favorevole condizionato al fatto di un recepimento di tutta una serie di osservazioni. Questo bisogna dirlo, perché è un documento fondamentale, ecco, nel senso che va bene che uno citi il parere favorevole, ma chi mi ha preceduto l'ha già detto che ci sono delle osservazioni, osservazioni importanti...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, non è condizionato...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...come?

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no...con le osservazioni contenute nel documento allegato...per cui le osservazioni non...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, per la carità, ma non poteva neanche condizionarlo, poteva solo...però, per correttezza, Presidente, se mi permette, andrebbero illustrati, ecco, quelli che sono i contenuti di quest'osservazione, poi, per la carità, uno può fare ciò che meglio crede, ecco, però per la trasparenza era opportuno almeno dirlo, perché è veramente singolare, ecco, che sia nell'intervento del collega La Torre che del suo Assessore ci continuate a dire che le risorse di finanza locale, per quello che riguarda il 2014, sono aumentate, sono assolutamente in linea con il vincolo di destinazione, però vi siete dimenticati di dire che nel frattempo noi come risorse senza vincolo, togliendo via le nuove leggi di settore per oltre 56 milioni che avete introdotto o che...gli Enti locali sono tornati indietro al 1996, come risorse disponibili. Questa è la reale situazione in cui si trovano gli Enti locali e c'è un passaggio significativo sempre nella relazione della Corte dei Conti, dove, parlando del personale attuale, di quelli che sono i sacrifici che vengono fatti nel settore del pubblico impiego, ci dicono che, per quello che riguarda la Regione, ci sono state solo alcune riduzioni in merito...alla riduzione del tempo determinato...compensate esattamente con le assunzioni nelle società di servizio. Gli unici che hanno ridotto, veramente ridotto sono stati gli Enti locali, e questo lo dice la Corte dei Conti, per cui sacrifici gli Enti locali ne hanno già fatti.

Sul Patto di stabilità...attenzione, io voglio tornare un attimo su questo benedetto Patto di stabilità, io concordo con quello che ha detto il Presidente del Consiglio permanente in II Commissione, quando dice che è uno strumento che opprime, una cappa, che, di fatto, vincola tutta una serie di disponibilità finanziarie. Non sono d'accordo con quello che ha detto il Sindaco Giordano, perché lui non deve dimenticarsi che, quando rappresenta il Consiglio permanente, le regole, se uno ha da fare osservazioni, le fa a monte, quando vado a dirle e vado a condividere le regole, troppo facile lamentarsi dopo... Lei, Assessore, e il Presidente mi dispiace che non ci sia...la prima cosa che dovreste fare sul Patto di stabilità degli Enti locali è ringraziare i 31 Comuni che l'hanno rispettato, ringraziateli, ma questi non sono mica stati più fessi degli altri, eh! Questi hanno solo ed esclusivamente rispettato le regole e allora a questi dovete rispetto. E a fronte magari di una delibera di Giunta in cui andate a togliergli il 10 percento dello sforamento, dove andate a penalizzare il Comune, era più opportuno magari recepire una parte di quelle che sono le sanzioni previste a livello di Stato, dove ti dicono che è prevista una riduzione dei compensi degli amministratori, prima di sanzionare le casse comunali, è meglio magari intervenire su amministratori poco attenti.

Sul Patto di stabilità degli Enti locali, quando dico che è troppo facile piangersi sopra dopo, è che una necessità impellente...e ci troveranno sempre...e mi dispiace che non ci sia il Presidente, perché queste cose qua gliele ho dette quando ero ancora Presidente del Consiglio permanente degli Enti locali, e ha fatto finta di non sentire...il Patto di stabilità...tenuto conto che il garante è la Regione e tenuto conto che non percepisce più trasferimenti in finanza locale dallo Stato, buon senso vorrebbe che si va a discutere dicendo: "io li detraggo a monte del trasferimento di finanza locale, senza mettere vincoli neanche sui 32 Comuni, che sarebbe una riduzione, di pari importo, è chiaro, ma non metto vincoli", e che qualcuno mi venga a dire che ho 8 milioni di avanzo vincolato, io ricordo che il Patto di stabilità per il 2013 ha un'incidenza di 20 milioni 733 e che, grazie al sacrificio di quasi...gli altri 31 Comuni, il deficit non è di 8 milioni come quello di Aosta, ma è meno di 1 milione. Ricordo che il Patto di stabilità, così come è stato deliberato, per il 2014 avrà un'incidenza di oltre 23 milioni, ma a questi 23 milioni dovete aggiungerci tutti gli avanzi dell'amministrazione dei 32 Comuni...non solo Aosta, tutti gli avanzi. Allora una politica in questo momento responsabile, che vuol creare un minimo di investimento si preoccuperebbe di questo: si preoccuperebbe di provare a sentire e portare avanti un ragionamento di questo genere per evitare che la mannaia cada su tutti.

Concludo solo con due riflessioni legate al fatto di quelle che dovrebbero essere un po' le sue preoccupazioni, ecco, Assessore. Io non lo so, sicuramente lei ha avuto tanto da fare in questi giorni, per cui ha dovuto lavorare sull'assestamento e sul rendiconto, però, attenzione, provi a guardare quelle che sono le prospettive legate al 2015. Provi a farsi un'idea di quello che può essere il futuro della Valle d'Aosta, quando nel 2015 lei avrà una quota sostitutiva IVA di importazione ridotta di 43 milioni e quando andrà a distribuire quelle che sono le entrate fiscali del 2013. Allora lei non può giocarsi questa partita da solo, lei sennò si assumerebbe una responsabilità veramente grave e soprattutto in questo momento l'emendamento che abbiamo fatto è quello che va nel senso di dire che mai come ora abbiamo avuto la necessità di condividere quello che è l'utilizzo delle poche risorse che abbiamo, ma non può essere una persona, non possono essere due persone che decidono come, quando e quanto, anche perché lei non farebbe parte del tavolo, lei al limite sarebbe un terzo incomodo, per cui è molto meglio condividere questo percorso all'interno del Consiglio. Questa è una proposta che facciamo, perché comunque voi all'interno del Consiglio manterreste e mantenete la maggioranza, l'importante è la trasparenza, condividere in Consiglio un percorso del genere significa esclusivamente gettare un minimo di prospettive su quello che è l'effettivo utilizzo e le effettive disponibilità di risorse finanziarie della Valle d'Aosta, la colga quest'opportunità. Ribadisco anche la nostra disponibilità, peraltro già detta da chi mi ha preceduto, ad essere presenti e condividere il discorso del Patto di stabilità, quello con lo Stato, anche quello che riguarda gli Enti locali, perché qualche conoscenza ce l'abbiamo anche noi, magari qualcosa tutti assieme riusciamo a portare a casa. In questo momento la Valle d'Aosta non può permettersi di retrocedere ancora di più, pertanto davvero non è un discorso...quando si fanno bei discorsi, dire di condividere o che...beh, condivisione è questa: è condividere il futuro...il percorso che ci può aspettare in quello che è il futuro della nostra Valle.

Si dà atto che dalle ore 12,39 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.

Viérin M. (Presidente) - Grazie collega Gerandin. Le abbiamo lasciato qualche minuto in più come agli altri colleghi, visto che erano i due punti...l'abbiamo fatto per gli altri, è giusto anche per la sua persona.

Chiudiamo i lavori della mattinata e ci rivediamo alle 15,30 per la seduta pomeridiana. Grazie.

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La seduta termina alle ore 13,08.