Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 466 du 11 mars 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 466/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla realizzazione di uno studio per la riduzione di alcune strutture complesse dell'USL della Valle d'Aosta".

Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Con un'iniziativa congiunta dei quattro gruppi di minoranza riprendiamo l'argomento che abbiamo dibattuto a settembre dello scorso anno in Consiglio regionale, cioè il piano di riduzione delle Strutture complesse in sanità. Per capirsi, dei primariati, volgarmente detti primariati. Non sto qui a ripetere cose già dette sulla necessità di procedere a una razionalizzazione delle strutture di vertice, oggi sicuramente più impellente di qualche mese fa, visti i tagli delle risorse destinate alla sanità. Tagli ben più consistenti di quelli preventivati a settembre: non so se si ricorda, Assessore, solo qualche mese fa ci preannunciò una riduzione di 10-12 milioni di euro e oggi sappiamo che l'USL deve fare i conti con tagli più che raddoppiati rispetto a quelle previsioni.

Mi serve però riprendere qualche dato che magari non ci ricordiamo più e che ci può essere utile per inquadrare l'argomento. Le Strutture complesse dell'USL attualmente sono 53, a meno che non siano ulteriormente diminuite o aumentate da settembre, poi magari l'Assessore mi correggerà. Quelle semplici, riprendo i dati che lei, dottor Fosson illustrò nella sua replica, sono 44. Quindi un centinaio di Strutture dirigenziali tra complesse e semplici. Tenete conto che i dipendenti in USL sono poco meno di 2 mila e che esiste poi tutta una serie di posizioni intermedie tra coordinamenti e posizioni organizzative che non possono essere ricomprese nella categoria delle dirigenze di struttura, ma che in molti casi sgravano i Direttori di Struttura dalla gestione diretta e spicciola del personale del comparto, che conta all'incirca 1.600 dipendenti.

Ora, l'indicazione nazionale, basata su parametri quali posti letto e abitanti, ridimensionerebbe il dato a circa 40 direttori di struttura complessa, quindi una quindicina in meno rispetto a quelli attualmente presenti e a una cinquantina di strutture semplici, quindi qualcuna in più rispetto a quelle attualmente previste. Lei, Assessore, rispose che la nostra Regione non è tenuta ad adeguarsi a quei parametri in quanto non è una di quelle Regioni sottoposte a piano di rientro. E su questo non posso smentirla, per lo meno fino adesso, insomma. Però aggiunse che quelle raccomandazioni, quelle indicazioni sono per noi - questo è virgolettato - "occasioni delle indicazioni di principio a cui siamo consigliati ad attenerci", riporto pari pari ciò che compare nel resoconto della sua replica fatta l'altra volta.

È vero che siamo speciali e che la nostra specificità, le nostre specialità ci concedono margini di azione che altre regioni non hanno, ma da settembre a oggi bisogna dire che la situazione è piuttosto peggiorata. E che la nostra specialità non ci ha sottratto all'impietosa logica dei tagli e delle razionalizzazioni, anzi pare che venga usata dallo Stato come una scusa per giustificare ulteriori tagli e sacrifici. L'accordo sul Patto di stabilità, di cui è trapelato qualcosa, di cui sappiamo per bocca del Presidente, qualche informazione, di sicuro non ci pone al riparo e anzi peggiora ulteriormente le più nefaste previsioni. Non si può, quindi, Assessore, Presidente, invocare le nostre peculiarità o un presunto modello Valle d'Aosta per giustificare il mantenimento di una situazione che non ho problemi a definire sovradimensionata.

Ci sono dei primariati non giustificati, Direttori di struttura che costano fino a 200 mila euro lordo azienda per dirigere sé stessi o poco di più, Primari che non hanno Dirigenti sotto di sé, magari alcuni tecnici, alcune infermiere che se la cavano benissimo da sole e che rispondono direttamente ai propri Coordinatori, perché non è che un Primario sostituisce il Caposala e il Capotecnico o il Coordinatore amministrativo. Noi crediamo che si debba partire dall'alto quando c'è da dare l'esempio.

Crediamo che non si possa più dire, come si disse a settembre in risposta all'iniziativa che presentammo allora sulla riduzione delle Strutture, che le Strutture complesse, semplici sono delle occasioni, delle modalità anche positive di maggiore responsabilità, di autonomia, di sviluppo e di studio. Possiamo essere d'accordo in linea di massima sulle Strutture semplici, cioè modalità organizzative che, tra l'altro, responsabilizzano i Dirigenti a costi contenuti, mantenendo l'obbligo delle 38 ore lavorative, obbligo che ricordo non sussiste per i Primari, i quali sono tenuti al solo conseguimento di obiettivo e non ad assicurare un numero di ore prestabilito. Possiamo essere d'accordo sul fatto che sia necessario un certo un numero di Primari, ma a condizione che dirigano Strutture davvero complesse, che gestiscano risorse consistenti sia in termine di personale, sia di strutture e quindi di articolazioni, di posti letto, di macchinari.

Ha ragione, Assessore, a dire che la Struttura complessa non può essere l'unico centro di costo forse riducibile, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. Anzi mi correggo, da qualche parte voi avete già cominciato mettendo il ticket aggiuntivo di 10 euro sulle prestazioni sanitarie, tagliando sui sostegni ai disabili, alle famiglie, agli anziani, ai trasporti. Oggi non si possono chiedere sacrifici solo ai più deboli, alle categorie meno protette. Tutti devono partecipare alla necessaria opera di razionalizzazione dei costi della pubblica amministrazione, a cominciare da chi li può fare questi sacrifici e a volte senza neppure doversi tanto sforzare. Grazie.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Riconfermo quanto ho già detto il 25 settembre sulla necessità di una razionalizzazione, di una riorganizzazione del nostro sistema sanitario. Sono tutti d'accordo sul ticket che noi abbiamo messo, siamo stati gli ultimi a metterlo, perché tutte le altre Regioni in Italia l'avevano già messo da tempo e noi l'abbiamo previsto solo per chi ha un reddito superiore a un certo tot e soprattutto solo sulla diagnostica, ma questo è solo una parentesi. Sul resto, sono in linea di principio - come ho detto - d'accordo e questa revisione, però dovrà prevedere, non è citato nella sua interpellanza, anche una revisione dei Dipartimenti perché si comincia ancora più in alto nelle Strutture complesse, nelle Strutture semplici e nelle Strutture complesse.

Riconfermo, quindi, quanto ho già detto, a questo però bisogna aggiungere due cose, due passi importanti che sono stati fatti in questa direzione. La legge finanziaria, infatti, prevede all'articolo 21, comma 11: "la Giunta regionale è autorizzata ad impartire disposizioni all'azienda USL in materia di riorganizzazione aziendale finalizzata alla revisione dell'atto costitutivo, tenuto conto degli standard definiti a livello nazionale". Su questo ci torneremo, poi se vi ricordate la finanziaria prevede anche che in sede di commissione sarà portato, una volta pronto, il patto aziendale previsto dall'USL. I dati oggettivi che lei ha citato non sono modificati e sono due Primari che sono andati, uno in pensione e uno ci andrà e su questo si sta già lavorando per trasformare le Strutture complesse in Strutture semplici. Però i dati oggettivi di tali numeri erano, come riconosciuto, previsti da quel documento definiti a livello nazionale dal comitato LEA che conteneva appunto parametri standard per l'individuazione di Strutture semplici e complesse che riprendeva l'articolo 12 lettera 1 del Patto della salute 2010/2012.

I riferimenti, quindi, sono questi su cui noi abbiamo cominciato a lavorare, però come lei sa in questo comitato LEA non erano previsti dei dati sul numero dei Dipartimenti, né che cosa volessero dire i Dipartimenti. Devo dire che oltre questi passi, aspettavamo degli altri dati a livello nazionale ma questo, a questo punto non bisogna sperarci, in quanto il Ministro della salute ha più volte sbandierato che entro febbraio sarebbe stato presentato il nuovo Patto della salute. Tramite altri rapporti con la Struttura ministeriale ci sottolineavano come questo sarebbe dovuto avvenire a febbraio e come in questo ci sarebbero stati dei dati ben precisi.

Comunque questo per ora non è avvenuto, non credo che avverrà neanche in questo mese, e lo studio deve andare avanti. Su tutto ciò riconfermo l'intenzione del Governo di procedere in questo senso. Sarà uno studio interno, non commissionato all'esterno e...non è facile, no, ecco perché se uno dice che è facile, dovrebbe pensare che non è solo una riorganizzazione, ma è un discorso di persone e di modificare le loro responsabilità. Devo dire che in Valle d'Aosta, per esempio, esistono delle leggi regionali: lei pensi per esempio alle Strutture complesse per la parte veterinaria dove sono previste tre Strutture complesse da una legge regionale.

Dicendo tutto questo e per la tempistica, entro il mese di marzo la Giunta procederà a queste indicazioni precise, dopodiché l'azienda lavorerà su questo, come lei sa, stiamo lavorando su tanti temi e al momento non è facile. Sarà un'occasione per ridurre comunque la spesa, anche se io voglio sottolineare come non è una questione solo di spesa, ma di riorganizzare dei Servizi, dei Dipartimenti perché questi funzionino meglio.

Non è cambiato molto il fatto, quindi, che noi abbiamo una riduzione da 10 milioni di euro a 20 milioni di euro. È una esigenza organizzativa. Come sempre è comprensibile e facile da intendere, è più facile dare delle strutture che andarle a togliere e bisogna comunque passare attraverso un dialogo con le persone, che sarà fatto. Entro il mese di marzo il Governo procederà a queste indicazioni.

Abbiamo anche pensato col Governo, col Presidente, di dividere in due parti il piano aziendale proprio per snellire e rendere più facile e più rapido questo percorso. Cioè procedere a un piano aziendale per la Struttura amministrativa, perché andando a vedere proprio i dati delle Strutture complesse si vede come undici di quelle Strutture complesse siano proprio presenti nel settore amministrativo. Penso che entro tre mesi ci sarà questo piano aziendale per il settore amministrativo e subito dopo quello sulla Struttura sanitaria. Questo è il nostro intendimento che riaffermo in modo preciso. Il piano e certi confronti anche prioritariamente con le organizzazioni sindacali sono già stati fatti e l'impegno per procedere in questo senso perché per noi è determinante arrivare a una riorganizzazione o razionalizzazione che si vuol dire di sistema.

Si dà atto che dalle ore 12,28 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Passo la parola, per la replica, al collega Guichardaz; ne ha la facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore per la risposta.

So che non è facile agire sugli assetti organizzativi perché spesso si tratta di stratificazioni che vanno al di là dell'aspetto organizzativo, della efficienza, della necessaria efficienza dell'organizzazione, però il fatto che ci si prenda l'impegno di andare in questa direzione è già di per sé positivo.

Ho citato la questione dei ticket non per dire o per fare una critica o una polemica, l'ho detto solo ed esclusivamente per dire che siccome si chiedono dei sacrifici diffusi agli utenti, ai malati, alle categorie più deboli la situazione attuale ci...diciamo ci obbliga a richiedere che i sacrifici vengano chiesti a partire da chi, a esempio, questi sacrifici li può sostenere. Abbiamo una situazione di disoccupazione lavorativa e in prospettiva anche una necessità di razionalizzazione dei servizi, sia quelli sanitari, scolastici e trasporti...non possiamo permetterci di avere delle strutture esuberanti. Lo stesso vale anche per dirigenze di altri enti e di altre organizzazioni. Volevo solo dire, quindi, che...su questo argomento non vorrei entrare in polemica.

Riguardo alla sua annotazione circa la necessità anche di procedere a una valutazione dai Direttori di Dipartimento, bè...sfonda una porta aperta, l'importante è che questo tipo di valutazione, questo tipo di valutazione d'insieme non vada poi a tirar troppo per le lunghe la situazione perché il cercare di mettere dentro il calderone più situazioni possibili non dovrebbe rallentare il processo di razionalizzazione, di riorganizzazione.

Lei ha detto che due Primari adesso andranno in pensione: presumo che uno sia il Primario che andrà in pensione a ottobre o a novembre per il quale è già stata fatta una deroga; un altro andrà in pensione a breve, vuol dire che è possibile, come lo definisce qualcuno consunzione, arrivare al declassamento della struttura, che poi son dei declassamenti che son già avvenuti in alcuni casi. Citavo, l'altro giorno, la Infettivologia, la Struttura complessa Anestesia e Terapia intensiva, declassamenti che è possibile fare, sempre tenendo in considerazione l'assetto organizzativo, perché come ho detto nella mia esposizione iniziale, non è che tutti i primariati debbano essere cancellati, anzi, le dirigenze servono per creare un'organizzazione. Sono quelli, diciamo che non trovano giustificazione né nei numeri, né nei processi organizzativi.

Riguardo, poi, al fatto che esista una legge regionale, lei ha citato...diciamo, vincoli legati a leggi regionali o anche lì a meccanismi oggi di elaborazione di piani aziendali eccetera...non credo sia un problema. Noi siamo l'organo legislativo, qualora ci fosse la necessità di modificare dei provvedimenti o delle norme, si può, in V Commissione, credo, studiare la prassi o studiare un percorso e questo percorso è bene che si avvii e anche in fretta. Grazie.

Presidente - Punto 18 all'ordine del giorno.