Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 448 du 26 février 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 448/XIV - Ritiro di risoluzione: "Impegno a tenere in conto nella chiusura dell'accordo sul Patto di stabilità della risoluzione approvata dal Consiglio regionale per il rispetto dell'intesa sul federalismo fiscale".

Presidente - È pervenuta al tavolo una risoluzione riguardante il Patto di stabilità, che adesso noi andiamo a distribuire e a iscrivere, presentata dai gruppi di minoranza. Adesso la risoluzione viene distribuita, appena l'avete, mettiamo in iscrizione questa risoluzione che ha per titolo: "Impegno a tenere in conto nella chiusura dell'accordo sul Patto di stabilità della risoluzione approvata dal Consiglio regionale per il rispetto dell'intesa sul federalismo fiscale".

Procediamo quindi all'iscrizione della risoluzione presentata. Dichiaro aperta la votazione per l'iscrizione. Vi invito a votare. Tutti quanti avete votato? Dichiaro chiusa la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Procediamo quindi all'analisi di questa risoluzione e invito uno dei proponenti ad illustrarla. La parola, per l'illustrazione, al collega Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Avevamo già annunciato, all'atto delle comunicazioni del Presidente della Giunta, che avremmo voluto approfondire il tema legato al discorso del Patto di stabilità. Questo perché? Perché io penso che il Consiglio in primis, ma sicuramente i valdostani, hanno la necessità di capire quali sono i termini dell'accordo che il Presidente ci ha illustrato molto parzialmente questa mattina. Lei, Presidente, ci ha detto che sarebbe stato anche disponibile per un incontro con i Capigruppo, per spiegare magari un po' più nel dettaglio quali erano i termini dell'accordo...speriamo ci sia questa possibilità, ecco, di approfondire.

In termini generali, noi vorremmo capire come mai la Valle d'Aosta abbia approvato un bilancio veramente ridotto ai minimi termini, un "bilancio di grande sofferenza" come lo stesso Assessore nell'illustrazione ha esternato, ecco, un bilancio di grande sofferenza dove c'è stata la necessità di tagliare 20 milioni per quello che riguarda già solo il discorso della sanità e del sociale; un bilancio, dicevo "di sofferenza", dove non possiamo permetterci nemmeno di fare a meno di un milione...figuriamoci 156, quelli che sono i milioni in discussione nel Patto di stabilità!

Ora, necessita probabilmente una breve ricostruzione di quello che è avvenuto nel 2013, dalla nota del 27 marzo 2013 in cui la Regione ha comunicato alla Ragioneria di Stato, individuando 11 punti...io ho già avuto modo di dire, almeno personalmente, che sono tutti condivisibili, e che avrebbero dovuto essere tenuti in debita considerazione per andare a rivedere il discorso del Patto di stabilità. Ora, noi sappiamo che il Patto di stabilità è regolamentato dalla legge finanziaria 2013, per cui quelle che sono le regole sono già scritte in questa finanziaria, cioè se entro la data del 31 gennaio non si riusciva a trovare un accordo con le altre Autonomie speciali, noi avremmo dovuto adottare il metodo SIOPE, che penalizza particolarmente la Valle d'Aosta nel calcolo di questo Patto di stabilità. Ora, il termine è scaduto. Capiamo anche le difficoltà che ci saranno state nel convocare o nel mettere in piedi questo tavolo, perché, tenuto conto che la finanziaria prevedeva un contributo per le Autonomie speciali di 1 miliardo e 6, è chiaro che se pagava meno la Regione qualcun altro probabilmente avrebbe dovuto pagare di più; è anche uno dei motivi per cui, se vogliamo dirlo, non è stata condivisa o, almeno, più che non condivisa...una prima proposta dei nostri Parlamentari, per quello che riguarda la finanziaria 2014, è stata cassata per l'intervento di Trento e Bolzano.

Detto questo, poi ci sono stati due ricorsi alla Corte costituzionale, quello del 16 ottobre 2012 e quello del 3 dicembre 2013, e c'è stato il ricorso al TAR del Lazio, un ricorso dove il TAR del Lazio ha accettato quella che era la sospensiva dell'esecuzione e ha fissato la trattazione per quello che riguarda l'udienza pubblica del 18 giugno 2014. Ora, noi sappiamo che i tempi della Corte costituzionale sono molto lunghi e penso che opportunamente, ecco, l'Amministrazione regionale abbia fatto ricorso al TAR del Lazio, e l'ha fatto. Il ricorso era fondato soprattutto su cosa? Su quelle che erano le motivazioni della risoluzione che la maggioranza ha presentato ed era molto chiara, ecco, su questo. La maggioranza diceva che non è accettabile che, per quel miliardo e 600 milioni complessivamente attribuiti alle Autonomie speciali sulla finanziaria 2013, l'incidenza della Valle d'Aosta fosse calcolata col metodo SIOPE che incide per il 9,16 percento, vale a dire per i famosi "156 milioni". Questo perché? Perché la Valle d'Aosta, viene detto opportunamente nella risoluzione, viene detto che l'incidenza sul totale del bilancio delle Regioni a Statuto speciale è un'incidenza che per la Valle d'Aosta vale il 2,31 percento, e che è tra l'altro la stessa applicata anche nella legge di stabilità 2014 che, appunto, su un complessivo di 240 milioni per le Autonomie speciali, dice che la Valle d'Aosta deve incidere per 5,54 milioni pari al 2,31 percento. Per cui è un percorso lineare, è un percorso che aveva una logica, è un percorso che era più che condivisibile, ecco. Poi veniamo ad apprendere che in quella bozza di accordo con la Ragioneria di Stato c'è da parte...diciamo della Ragioneria di Stato l'accettazione di una certificazione di bilancio che non rispetta il Patto, però vengono meno tutte quelle che sono le sanzioni.

Ora, noi vorremmo capire come la Regione abbia deciso di abbandonare la battaglia, una battaglia assolutamente condivisibile, importante, che andava a ribadire un concetto per noi fondamentale, ecco. Su questo io voglio leggere...riprendo, parola per parola, quello che ha detto lei, Assessore, quando ha presentato la relazione di bilancio; ha detto: "Rispetto ai contributi che la nostra Regione dovrà trasferire allo Stato non c'è ancora l'accordo sul tanto odiato Patto di stabilità e quando non c'è certezza diventa difficile programmare"...assolutamente condivisibile. Devo ammettere che, ogni qualvolta il Governo regionale si è contrapposto alle decisioni difendendo, nelle sedi opportune, il nostro Statuto per le nostre prerogative di Regione con un'Autonomia speciale scritta sulla Carta costituzionale, il risultato finora è sempre stato dalla nostra parte. Ora, io voglio capire se ha cambiato idea nel viaggio a Roma, se è stato illuminato da qualcuno nel suo soggiorno romano, e come mai e soprattutto chi si è preso la responsabilità di dire che...perché, fatti i debiti conti, le percentuali che dicevo prima per la Valle d'Aosta equivalgono a 116 milioni...io vorrei capire chi si è preso la responsabilità di rinunciare a 116 milioni...no, vorrei solo capire chi si è preso la responsabilità di dire che la Valle d'Aosta, ritirando il ricorso al TAR del Lazio, di fatto rinuncia a rivendicare 116 milioni. È soprattutto un criterio iniquo di calcolo per quello che riguarda il Patto di stabilità.

E allora, ancora, noi vorremmo veramente capire...alcune domande si pongono, e le domande sono: quant'è lo sforamento tra l'obiettivo e il saldo finanziario della Valle d'Aosta per il 2013? Oggi abbiamo appreso che c'è stato il non rispetto del Patto. Noi vorremmo capire, in termini economici, esattamente qual è stato lo sforamento tra l'obiettivo e il saldo finanziario. Vorremmo anche, tenuto conto che...l'ho detto prima, fa parte di una finanziaria dove fissa, sì, i termini del Patto e quelli del regime sanzionatorio...noi vorremmo capire e vorremmo vedere la copia di quell'accordo con la Ragioneria di Stato. Vorremmo sapere quale atto manca ancora, quale atto deve essere ancora emanato dal Governo perché quell'accordo sia effettivo; vorremmo sapere se l'effetto della non applicazione di penali avrà conseguenze anche per i Comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità, perché mi pare che nelle comunicazioni sia stato detto che non c'è neanche il regime sanzionatorio per i Comuni...e, allora, scusatemi, veramente ci sarebbe da capire che il mondo è fatto per chi non rispetta le regole, perché noi sappiamo che qualcuno non ha pagato, non ha fatto lavori per rispettare il Patto, e magari adesso si trova premiato chi non l'ha rispettato...

Vorremmo capire se la prima conseguenza è magari quella di fare una delibera di Giunta d'urgenza riassegnando alle strutture regionali tutte quelle risorse che non avete assegnato nella prima riunione di Giunta e alle quali avete assegnato le risorse ridotte del 20 percento. Vorremmo anche...e torno anche sul discorso sanzionatorio, se andasse avanti questo tipo di accordo, noi vorremmo anche che almeno una di quelle sanzioni che vengono stabilite per legge...per cui non parlo di versare l'entrata, non parlo di non impegnare spese correnti al netto delle spese della sanità, non parlo del non ricorrere direttamente agli investimenti, e neanche delle assunzioni del personale a qualsiasi titolo, ma quello della rideterminazione dell'indennità di funzione e dei gettoni di presenza ai componenti della Giunta con una riduzione del 30 percento, sarebbe, se non altro, un bel segnale per dire: "non abbiamo rispettato le regole, non abbiamo rispettato il Patto, ma almeno uno sforzo in questa direzione lo facciamo".

Presidente - Grazie. Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Solo per riconfermare che c'è la disponibilità a fare con i Capigruppo, e se è possibile anche con i tecnici che hanno seguito questa parte, una riunione che ci permetta di entrare un po' più nel merito, in modo che poi alcune di queste domande siano spiegate nel dettaglio, perché mi sembra sia giusto; sono domande serie, importanti, che devono avere le risposte che meritano, soprattutto nei passaggi qualificanti che hanno portato a quest'accordo.

Quindi, se è possibile, chiederei una sospensione al Presidente per una riunione dei Capigruppo, in modo che si possa, con in funzionari, seguire questa parte. Grazie.

Presidente - Il Consiglio viene quindi sospeso per la riunione dei Capigruppo e dei funzionari. Il Consiglio è sospeso. Ah, scusi, un attimo...ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset, per...mozione d'ordine?

Rosset (UVP) - Grazie. È una mozione d'ordine, sì. Considerato l'argomento importante, chiederei di non limitarla solo ai Capigruppo, ma che chi vuole partecipare alla riunione possa parteciparvi. Grazie.

Presidente - Come sempre, sappiamo benissimo che alla riunione dei Capigruppo può partecipare chiunque voglia...comunque, ovviamente, è aperta a tutti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,45 alle ore 18,42.

Lanièce (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori? Riprendiamo i lavori. C'è qualcuno che vuole intervenire dopo la sospensione e la riunione dei Capigruppo? Ha chiesto la parola il collega Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Anticipo che, a seguito del chiarimento che abbiamo avuto, dove tra l'altro non erano presenti solo i Capigruppo, ma era presente, penso, l'intero Consiglio regionale...anche perché l'argomento trattato è un argomento che preoccupa, preoccupa perché quando si parla di "risorse" si parla del futuro della Valle d'Aosta, e anche di quella che è la qualità del servizio che, in questo momento, la Valle d'Aosta ha saputo negli anni dare ai cittadini...annuncio che noi ritireremo la risoluzione.

Alcune considerazioni penso però siano dovute, dovute al fatto che, ancora una volta, si può dimostrare che quando la politica e i tecnici si parlano, quando si vuol dare la giusta...diciamo visibilità e, nello stesso tempo, la giusta informazione, poi le soluzioni si trovano, ecco. Io lo dico perché a volte il ruolo della minoranza è quello di dire: "beh, creiamo polemica per creare polemica"...in questo caso la volontà non era quella di creare polemica, ma di capire esattamente qual era la reale situazione della Valle d'Aosta, preoccupati del fatto che il Patto 2013 non era stato chiuso con lo Stato, e legato al fatto che più di 180 milioni di euro non sono stati assegnati alle varie strutture regionali. Questo ci ha portato a chiedere quali erano gli estremi, quali erano...diciamo i presupposti e soprattutto i contenuti di questo accordo. Ora, questo accordo, da una parte, dicevo, chiude un pregresso; di certo non ci spalanca un futuro né tranquillo, né radioso. Abbiamo saputo che poi, di fatto, le risorse vere che vengono sbloccate per quello che riguarda il 2014 rispetto ai famosi "180 milioni" saranno 34 milioni. Rimane una partita aperta, una partita che la Valle d'Aosta non può più permettersi di giocare e di perdere: questo è l'invito che noi, come minoranza, facciamo, e l'abbiamo già detto quando abbiamo presentato a suo tempo una risoluzione dove eravamo persino disposti a condividere un percorso romano. Noi, questa disponibilità, l'abbiamo data allora e la daremo adesso, ma soprattutto non possiamo più aspettare che i tempi della politica non siano quelli di chiudere i vari accordi - vedi Patto di stabilità o quant'altro - a sanatoria, a "babbo morto", vale a dire quando i termini sono scaduti, ecco.

Allora, l'impegno che noi chiediamo al Governo per il 2014 è quello che sia il Governo a dettare quello che è il ruolino di marcia, che sia il Governo che assolutamente, appena ci sono delle novità, comunichi, per evitare questi malintesi di cui oggi siamo stati resi tutti partecipi, perché - e lo sottolineo - è diverso andare a certificare a Roma il non rispetto del Patto di stabilità dal dire che non applico solo quelle che sono...diciamo le conseguenze del Patto di stabilità. Questa è una partita che oggi ci è stata spiegata chiaramente, e ringrazio anche i tecnici perché sono stati molto disponibili, e abbiamo anche capito che forse, a volte, l'informazione poi di fatto genera questo tipo di contrasto.

Proprio in quest'ottica, nel senso che noi vogliamo da adesso in avanti avere le idee chiare e soprattutto avere una visione corretta, noi ritireremo questa risoluzione, con l'impegno - torno a dire - che sia la Regione a dettare, e che possibilmente vengano rispettati i tempi, tempi che già l'anno scorso fissavano a marzo il termine per l'accordo del Patto di stabilità...sarà difficile, per la carità, sappiamo che c'è un Governo nuovo, c'è tutto da insediare, però sarebbe già opportuno che prima dell'estate noi riuscissimo a capire quali sono le effettive risorse disponibili per il bilancio regionale. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il collega Viérin Laurent; ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Sì, alcune riflessioni, Presidente, su questa vicenda che abbiamo iniziato a discutere questa mattina e che, grazie a questa risoluzione, oggi vede la possibilità di aggiungere elementi al dibattito.

Beh, intanto questo era "il Consiglio del foglio in bianco", il famoso Consiglio che non si sarebbe tenuto se oggi non si fosse riempito di contenuti urgenti, attraverso le risoluzioni che noi abbiamo presentato...argomenti che non sarebbero mai arrivati in quest'aula. La prima riflessione è questa: noi ci siamo ritrovati adesso, in saletta, con i Consiglieri regionali...peccato che non c'erano quelli di maggioranza, i Consiglieri intendo, non i Capigruppo, non tutti...per discutere di questioni che sono cruciali per il futuro della Valle d'Aosta, non solo contabili, ma anche e soprattutto inerenti alla difesa della nostra Autonomia. Allora, la riflessione è questa: ma dobbiamo arrivare in Consiglio, in un Consiglio del foglio bianco, senza argomenti da parte del Governo...collega Borrello, non perché non siete in 18 e non potete portare le leggi per l'assenza del collega Isabellon...anche perché, se venerdì non presentassimo niente, il prossimo sarebbe un altro Consiglio del foglio bianco, perché non c'è un atto della Giunta fermo in commissione, non c'è niente di iniziativa da parte del Governo, e neanche di iniziativa dei Consiglieri, tranne le poche iniziative che sono oggetto di discussione. Quindi gli argomenti che sono stati portati, la ferrovia prima su tutti, perché era il tema di brûlante actualité, ma anche quella della questione del Patto di stabilità e dei rapporti romani, hanno visto l'apertura di un dibattito.

Beh, Presidente, è chiaro che questa sospensione dovrebbe lanciare un messaggio, che se ci fosse condivisione, a monte, sul mandato che voi avete quando andate nei palazzi romani a discutere...che poi sia lei, Presidente, o assieme all'Assessore Baccega, non abbiamo capito poi se adesso questa la delega l'ha tenuta, se l'altra ce l'ha ancora, chi ce l'ha, non sappiamo bene...ma, al di là di questo, noi sappiamo che oggi voi ci avete, soprattutto attraverso la parte tecnica, che ha saputo rendere la verità molto più lucida rispetto a ciò che voi avevate anticipato ai giornali con lo spot di "bene, abbiamo risolto tutto, chiudiamo un contenzioso e in cambio non ci applicano le sanzioni"...questione ribadita questa mattina in quest'aula.

Allora il primo monito non è solo a voi, ma anche ai Parlamentari, che forse, prima di andare a discutere le questioni romane, se ci fosse un minimo di condivisione...non dico con tutto il Consiglio, ma almeno con i Capigruppo che rappresentano tutte le sensibilità, forse si eviterebbero tante questioni che poi, invece, vengono in qualche sorta male interpretate. Allora la condivisione dei temi, le famose "larghe intese" che ogni tanto ritornano, non siamo riusciti neanche a proporle, anzi noi le avevamo proposte, ma voi non le avete accettate, e proprio su questa questione, perché noi avevamo chiesto che tutti i Capigruppo o comunque tutti i gruppi presenti in quest'aula fossero presenti, assieme a voi, a Roma, per discutere questo momento cruciale. Voi non l'avete voluto, voi avete voluto gestire...adesso dite che è andata bene, ma noi ci riserviamo ancora di vedere se è andata bene, perché adesso vedremo l'applicazione reale di questo Patto sul bilancio regionale, vedremo la questione del 2014, vedremo la questione del ricorso alla Corte costituzionale, vedremo anche la questione del parziale ricorso ritirato al TAR del Lazio. Questo per dire che le "larghe intese" sui temi concreti non ci sono e voi non le volete, salvo poi chiedere un'interruzione per comunicare ciò che è avvenuto!

La politica non si fa così! Secondo noi, sui grandi temi che non sono ideologici...in questo caso si stratta di andare a Roma e difendere un principio, e se siamo tutti disponibili a difenderlo lo si fa con la politica della condivisione, sono questi i momenti in cui si dimostra la volontà di essere tutti uniti per difendere fuori ciò che è una prerogativa che dovrebbe essere di tutti qui e non di qualcuno! Ecco il tema cruciale e politico di questa nostra risoluzione, che noi ritiriamo semplicemente perché vogliamo aspettare, aspettare che questa vicenda si risolva, perché tecnicamente è stata spiegata la questione, ma politicamente non è ancora conclusa, poiché questa non sancisce la chiusura dei rapporti di Autonomia reale, anche finanziaria, della nostra Regione, perché è un'Autonomia che è svuotata da questi principi. Abbiamo sbandierato qualche anno fa i 10/10...ma i 10/10 di che cosa? ci chiediamo...i 10/10 di nulla significa nulla, i 10/10 di zero è zero! Oggi, quel grande principio dei 10/10, dell'ottenimento di una prerogativa che sembrava l'arrivo di un tema nella prospettiva di rivendicazione autonomista grande, forte, è completamente svuotato, è completamente svuotato! E questo dev'essere un punto di partenza per parlare realmente di un rilancio dell'Autonomia e dei rapporti chiari che ci devono essere tra la Regione e lo Stato, e non appunto quella degli Assessori. Io, nello scorso Consiglio, feci la battuta dell'ex Assessore Guido Chabod, e non appunto quella del rimettere tutti nell'abilità o nella...appunto, il modo di essere convincente dei nostri Amministratori, che vanno nei palazzi romani col cappello in mano a combattere la "politica dei rubinetti", perché siamo di nuovo di fronte alla politica dei rubinetti, se non scriviamo delle regole chiare!

Allora noi non capiamo perché in quel momento voi non avete accettato una condivisione. Lei, Assessore Baccega, invece, si è accollato ancora questo "badó", questo fardello, in modo tra l'altro solitario rispetto a tutto quello che era il Consiglio per andare a discutere le questioni finanziarie. Allora noi ci chiediamo che strategia ci sia, ma noi vogliamo saperlo prima, e la strategia di cui parlava il collega Gerandin per il 2014, noi vogliamo conoscerla prima e non attraverso una riunione dei Capigruppo dove ci comunicherete "mah, siamo andati, abbiamo tentato, abbiamo cercato, però ci han detto, ma non sappiamo, poi vediamo, adesso aspettiamo e poi valuteremo". Ma non è così che si fa, secondo noi, secondo noi! Poi, se voi ritenete di gestire l'Autonomia e le questioni finanziarie in modo solitario, fatelo pure, fatelo pure! Però, ecco, non ci sembra che questa sia, invece, con la politica della doppia personalità, quello che poi, invece, rivendicate in altre occasioni, attraverso appunto la questione delle larghe intese.

Allora, concludendo, se poi Assessore nella sua replica ci potrà dire, appunto, al di là della battuta sulle deleghe, se questa questione delle deleghe è risolta o meno...intendiamo quella che scottava e che scotta...dico questo delle deleghe perché la vostra credibilità, la sua credibilità, Assessore, in questa trattativa, discende anche da quella credibilità che ha nei confronti di questo Consiglio nell'aver annunciato una questione che noi avevamo richiesto già l'ultimo Consiglio, e oggi vorremmo sapere a che punto è.

Dicevo: concludo con il rilancio di un tema, di un tema che noi vorremmo che voi portiate a Roma e che, come I Commissione, noi cercheremo di affrontare, visto che abbiamo ricevuto oggi una bella convocazione con...diciamo l'audizione, o comunque un colloquio con il Presidente dei Consigli regionali d'Italia e il Presidente del Consiglio del Friuli, e sarà occasione, al di là dell'incontro, di aprire un altro dibattito in I Commissione, Presidente Perron, appunto. Noi avevamo preso un impegno con i nostri Parlamentari: "la Valle d'Aosta avant tout, la schiena dritta, andiamo a Roma a nome di tutti"...dopodiché li abbiamo visti una volta, sul disegno di legge del Südtirol, per esprimerci tutti assieme su una legge del Südtirol. Dopodiché non li abbiamo più visti...sulla questione della finanziaria dello Stato che riguardava la Valle d'Aosta, su queste questioni delle fiducie o di altre...non li abbiamo più visti! Ma a chi rispondono - al di là dei loro elettori o forse di qualcuno seduto sui banchi del Governo - questi nostri due Parlamentari? Ma un minimo di dialogo con la I Commissione permanente ce lo avevano garantito e non è arrivato, e noi questo lo sottolineiamo stigmatizzando questo comportamento. Anche a livello di Governo e anche a livello di delegazione, l'incontro c'è stato con la commissione a seguito di quella risoluzione approvata da questo Consiglio dalla maggioranza, ma i contenuti dell'accordo che sono stati poi veicolati, sono diversi, in parte, e poi anche le informazioni che voi ci avete veicolato, in allora come mandato, sono diverse dall'evoluzione chiaro del quadro politico, ma anche dei rapporti che avete avuto con Roma.

Noi rivendichiamo quindi, per il futuro, un minimo di condivisione, condivisione nelle informazioni e almeno nella discussione sulla strategia da adottare, con la massima fiducia nelle vostre capacità oratorie e di mediazione e soprattutto di quella degli uffici, ma con una riserva: con la riserva che i destini della Valle d'Aosta non possono essere gestiti da una o da poche persone.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Donzel; ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Intervengo innanzitutto per chiarire che più che opportuna è stata la richiesta di sospensione del Presidente della Regione; effettivamente erano dovuti alcuni chiarimenti e i 16 Consiglieri di minoranza, tutti presenti a questa riunione con i tecnici dell'Amministrazione regionale, hanno veramente ritenuto opportuni e graditi. Rammarico che naturalmente questo dibattito non si sia potuto svolgere all'interno dell'aula, perché ovviamente la riunione coi tecnici doveva essere prodroma del dibattito in aula, quindi noi dovevamo avere la possibilità di incontrare nelle commissioni competenti i tecnici, non è che possiamo portare qui i tecnici, acquisire le informazioni dovute e poi svolgere questo dibattito. Va comunque ringraziato sia chi si occupa della parte giuridica che chi si occupa della parte più finanziaria dell'Amministrazione regionale per la chiarezza con cui ha risposto ai puntuali quesiti, soprattutto del collega Gerandin, che su questa materia ha veramente voluto fare luce.

Naturalmente da qui discende la possibilità di capire come potremo gestire quest'anno le risorse del bilancio regionale, quali spazi ci saranno e, naturalmente, al di là del fatto che non c'è stato...diciamo il disastro paventato, ecco, insomma lo sforamento del Patto di stabilità con le relative sanzioni, la preoccupazione sulle potenzialità del nostro bilancio rimane tutta. Quindi in futuro, naturalmente, dovremo andare a discutere su come gestire quelle risorse che abbiamo, riequilibrarle all'interno di una società valdostana dove tutti stanno aspettando delle risposte e questo è un po' quello che aspettiamo di poter confrontare lealmente con il Governo regionale...quindi anche per chiarire che la decisione di ritirare questo documento non vuol dire che il documento in sé non aveva una validità, anzi, credo che...ringrazio ancora la maggioranza della disponibilità che ha avuto di discuterlo, purtroppo non in una sede pubblica per la natura tecnica, ma sicuramente è stato un documento che è stato sviscerato a fondo e ci ha permesso quindi di aprire gli orizzonti sulla situazione che stiamo vivendo. Noi, naturalmente, ci riserviamo di acquisire il testo definitivo dell'accordo e di fare poi, sulla base di quel testo, delle ulteriori valutazioni; quindi per il momento diciamo che riteniamo utile che sia stato fatto un pezzo di chiarezza.

Adesso il collega Viérin apriva una questione, come per dire: per essere credibili il Governo regionale deve darci sempre delle informazioni corrette...devo dire grande correttezza sul fatto che gli stessi esponenti del Governo regionale hanno riconosciuto che alcune espressioni usate in aula non erano tra le più felici, questo ve lo riconosco, hanno anche confuso le idee a noi, quindi se c'è stata anche qualche incomprensione adesso, su quel piano, ci siamo. Però sulla delega al Casinò mi permetto di dire che io ho le idee un po' confuse, perché, avendo presentato un "116" qualche giorno fa, ho scoperto che a inoltrare il "116" al Casinò è stato l'Assessore Baccega. Ora, in aula, il Presidente aveva detto che in caso di rinuncia alla delega la competenza passava alla Presidenza della Regione...e allora perché è l'Assessore Baccega che firma il mio "116" nei confronti del Casinò? Probabilmente questa delega è ancora a mezzo a mezzo e non è proprio passata definitivamente alla Presidenza della Regione, perché sono in possesso di un documento firmato - come dice sempre l'Assessore Marguerettaz: ci si muove sulla base di lettere e documenti - che attesta che la delega è nelle mani dell'Assessore Baccega.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Due considerazioni del gruppo ALPE su un tema che, in questi anni, più volte abbiamo discusso in quest'aula. Io penso che l'incontro che abbiamo fatto poc'anzi sia stato un incontro troppo utile, metto il "troppo" perché era quasi basilare per poter...non confrontarci solo successivamente in aula o nei prossimi giorni, ma proprio per il modus operandi che, a nostro avviso, la politica debba in qualsiasi occasione mettere in campo. Non so, mi è sembrato un incontro diretto, nessuno ha cambiato le proprie idee, immagino anche dal punto di vista politico, ma soprattutto a livello di visione della Valle d'Aosta, ovviamente siamo tornati in aula con le stesse visioni, ma siamo tornati in aula...innanzitutto, scusatemi se è poco, con qualche informazione in più! Sembra banale per chi ci ascolta, ma così non è. Due: la situazione non è assolutamente rosea; più volte, in quest'aula, tutti insieme, abbiamo anche condiviso la situazione di difficoltà. Tre: penso che la politica debba creare le condizioni per difendere un principio, a quel punto le carte devono stare sul tavolo e tutte le informazioni devono essere utili per poterci confrontare.

Nelle domande che ho posto ai tecnici e al Presidente Rollandin ho utilizzato sicuramente il termine "simulazioni". Per poter far politica, per poter creare certe condizioni, per poter impegnare e per poter sostenere la nostra economia o le scelte che in quest'aula si legiferano, si scelgono...scusate il doppio passaggio...ma per far tutto questo dobbiamo avere quelle informazioni base che a oggi, Presidente Rollandin, noi non abbiamo! Quindi...come posso dire? questo incontro non solo è stato utile, ma dovremmo in qualsiasi occasione confrontarci in questa maniera; peccato averlo fatto in commissione e non prima io dico in maniera trasparente, a domanda puntuale: quanti soldi possiamo impegnare per il 2014? quanto possiamo liquidare? quanti soldi sul pregresso si possono liquidare? quanto si andrà a rimodulare le leggi di settore ante 2013? quale sarà l'impatto sul bilancio 2014, quale la sua simulazione e quante le risorse vere e proprie potremmo impegnare e, di conseguenza, liquidare? Io penso che se non possiamo affrontare così, con serenità, tranquillità, temi di questo genere, penso che non solo non diamo delle risposte, ma non facciamo neanche il nostro dovere e il mandato che abbiamo comunque ricevuto dagli elettori. Io penso, lo dico proprio...come posso dire? quasi come un augurio, e ripeto: siamo tornati in aula, le nostre visioni sono praticamente identiche o, se non identiche, simili, perché se abbiamo una visione diversa di Valle d'Aosta, rimaniamo con idee diverse della Valle d'Aosta, se pensiamo che per noi la priorità è la trasparenza nelle società partecipate, non è che uscendo da quella riunione abbiamo cambiato la nostra idea, siamo entrati in quest'aula consci delle difficoltà, avendo qualche informazione in più.

Se noi riteniamo che l'uomo solo al comando o tre uomini che comandano non fanno, a nostro avviso, il bene della Valle d'Aosta, ma una collegialità più ampia potrebbe aiutare molto di più il sistema Valle d'Aosta, ecco, io penso che queste riunioni vadano in questa direzione. Penso che sia finito, comunque, quel mondo...perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma non perché noi siamo più bravi, ripeto, non perché noi siamo più bravi, bensì perché quel modo di agire, quel modo di operare, quel modo di fare non è più tollerabile, è inadeguato.

Probabilmente, oggi, se noi 16 Consiglieri non avessimo presentato questa iniziativa che oggi ritiriamo, non avremmo affrontato così come abbiamo affrontato in aula e in commissione questo tema, non avremmo avuto qualche informazione in più, tecnica e politica, con i "116" non avremmo avuto quelle risposte puntuali che abbiamo avuto, soprattutto dai tecnici. In ultimo, penso: se ognuno di noi non ha queste informazioni, che tipo di iniziative può fare in quest'aula? sì, un'interpellanza, un'interrogazione, un po' di fuffa, ma al di là della fuffa io penso che il sistema Valle d'Aosta si aspetti da noi delle risposte puntuali, indipendentemente da maggioranza e opposizione! Poi c'è un Governo che deve applicare quello che si decide qua, all'interno del Consiglio regionale, ma senza quelle informazioni basilari, "basilari", quali sono le risposte che possiamo dare, quali sono le risposte che non possiamo dare? qual è il modello che è stato modificato e perché è stato modificato? E poi ci divideremo sulle scelte, se dare gambe e corsa all'ampliamento dell'ospedale...sì, perché, no, andiamo a modificare...ma senza queste informazioni basilari come possiamo se pencher sulle visioni o sulle prossime azioni nel prossimo triennio o nel prossimo quinquennio, come possiamo parlare di Autonomie comunali, come possiamo parlare di Enti locali? Presidente Rollandin, come possiamo parlare di modifica o riforma degli Enti locali se non abbiamo queste informazioni basilari? E oggi mi sembra che qualcosetta si sia fatto...come possiamo parlare di società partecipate e controllate? ...abbiamo fatto, solo qualche giorno fa, un intero Consiglio dedicato al settore para-pubblico...se poi alla base non abbiamo queste informazioni?

Ecco, io penso che questo debba essere veramente di slancio, di esempio, per poter modificare il modus operandi in quest'aula e di quest'aula. Ripeto: le persone sole hanno fallito. Io penso che la collegialità di certe scelte e di salvaguardia di certi principi tocca a noi. Da lì poi, nel momento in cui abbiamo contezza e certezza, mai come in questo momento, io dico la collettività tutta, il modello Valle d'Aosta si aspetta delle certezze; per dare delle certezze dobbiamo avere contezza di cosa possiamo erogare, impegnare e, ripeto, liquidare e soprattutto dare delle priorità. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega La Torre; ne ha facoltà.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Ripartirò un po' dalle sue parole, Consigliere Chatrian, che ho apprezzato per la pacatezza. Questa è una Regione dove nessuno fallisce da solo e nessuno vince da solo, nel senso che qui o falliamo tutti insieme o vinciamo tutti insieme; quindi il confronto è un metodo che approvo e che in genere è anche utile.

La riunione di oggi, a mio avviso, è stata veramente importante, perché ha permesso, anche se in un tempo breve, di affrontare un argomento veramente complesso. Io penso che tutti i colleghi se ne siano resi conto sentendo parlare chi opera tutti i giorni con quelle tipologie di numeri. La complessità è tale che richiede anche una grande applicazione e confronto, disponibilità al confronto che, in qualche modo, non può che avviare una fase, se volete, anche di comprensione, come diceva Chatrian, ma anche di collaborazione, perché la questione dell'Autonomia passa dalla questione finanziaria, questo è indubbio, e quindi anche il rapporto tra lo Stato e la Regione diventa una fase delicatissima su cui noi dobbiamo...come dire? giocare una partita estremamente attenta. Perché sono molti i titoli su cui noi dobbiamo confrontarci con lo Stato per far valere quella che è la nostra posizione, la nostra Autonomia, e la discussione è appena iniziata, perché in effetti quello che oggi diventa un'esigenza è proprio la visione della prospettiva immediata e futura del 2014 e 2015, perché è qui che poi si potrebbero creare dei cortocircuiti rispetto alle aspettative della nostra gente.

Sono molte le cose che noi dobbiamo rivendicare nei confronti dello Stato, perché noi dobbiamo pretendere che lo Stato escluda, da quelle che sono le spese soggette al Patto, per esempio tutti quelli che sono i trasferimenti agli Enti locali, quelli che sono i rimborsi in conto fiscale. Dobbiamo avere la forza di ridiscutere, com'è stato detto nella riunione di là, quelli che sono i principi...diciamo che regolano il contributo al finanziamento della finanza pubblica. Poi dobbiamo avere anche dei riconoscimenti da parte dello Stato, perché noi non possiamo dimenticarci, e dobbiamo rivendicarlo con forza, che devono essere escluse dal Patto tutte le spese della Protezione civile, devono essere escluse dal Patto tutte le spese per il Corpo dei Vigili del fuoco, dobbiamo con forza anche chiedere una revisione, quindi un ampliamento dell'obiettivo eurocompatibile, che oggi non potevamo affrontare fino in fondo, ma con tutti quelli che sono i criteri...la questione che è stata sottolineata credo dal Presidente...no, anzi, forse da Bieler: il problema di quelli che sono i pagamenti in conto residuo, sono tante le questioni!

Poi mi viene anche da dire che forse, in modo provocatorio, potremmo anche fare come la Sardegna in campagna elettorale, dove alcuni hanno messo un cartello con scritto "zona franca"...loro l'hanno messo pur non avendolo nel loro Statuto...noi lo abbiamo nel nostro Statuto, e non so quanto potrà servire in un dibattito, ma che ci dicano una volta per tutte se lo dobbiamo cancellare o se su questo argomento c'è la possibilità di confrontarsi! Io credo che noi non dobbiamo fare sconti allo Stato, così come lo Stato non fa sconti alla Valle d'Aosta, e lo dobbiamo fare su una posizione di dignità, di competenza, di chiarezza, e anche, io dico, di collaborazione politica, perché è evidente che le posizioni portate a Roma hanno una forza quando sono espresse, dove possibile, all'unanimità, e evidentemente hanno un altro aspetto quando sono il frutto solo di uno scontro frontale.

Io ringrazio quindi anche la minoranza che ha ritirato la mozione, e credo che in qualche modo questo sia l'inizio di un confronto sul tema del Patto di stabilità che sicuramente ci vedrà impegnati a brevissimo; di fatto, è un inizio che, secondo me, impegnerà molto e quindi utile a quello che è stato fatto oggi per andare nella direzione giusta. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Borrello; ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Un piccolo contributo a nome personale e della Stella Alpina, perché il tema è importante, è un tema sentito; più volte si è discusso all'interno di quest'Assemblea delle problematiche finanziarie che sono direttamente connesse anche a quello che ha citato il collega Laurent Viérin in merito a un discorso più ampio di tutela dell'Autonomia. È stato sicuramente un passaggio importante. Abbiamo apprezzato la possibilità di confrontarci in maniera trasversale su questo tema che - e lo ribadisco - oltre ad essere importante e di vitale importanza per la nostra Regione, ha sicuramente degli aspetti tecnici sui quali c'è bisogno di un approfondimento, così come è avvenuto nel pomeriggio; una condivisione, un confronto che riteniamo sicuramente positivo e che auspichiamo si possa verificare anche in altre occasioni, così come ha già citato il collega La Torre.

Chiudo questo mio intervento ringraziando per la disponibilità e anche per la sensibilità i colleghi della minoranza, che sul tema hanno tenuto un profilo più sulla sostanza che sulla forma. Chiudo dicendo che non esistono "due Valle d'Aosta", una della maggioranza e una della minoranza, ma esiste un unico territorio, un'unica popolazione, e penso che ci sia la necessità, in maniera coesa e condivisa, di cercare di tutelarla in maniera trasversale. Grazie.

Presidente - Grazie. Non vi sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Giusto due considerazioni dopo un confronto direi assolutamente illuminante che è avvenuto nella saletta adiacente alla sala del Consiglio; un confronto tecnico-politico che dà anche l'occasione di ringraziare i tecnici che sono intervenuti, e nel quale tutti quanti abbiamo preso visione di una trattativa delicata, trattativa che è stata lunga e complicata rispetto al Patto di stabilità 2013, che ci porta alla certificazione del rispetto del Patto. È un accordo che dà sicuramente impulso, da adesso in avanti, a tutti quegli atti che la Giunta dovrà portare all'attenzione del Consiglio e che libera delle risorse che possono dare il via per fornire delle risposte ai cittadini, ma dà anche nuova motivazione a quello che sarà il tavolo della trattativa per le Regioni a Statuto speciale sull'accordo del Patto di stabilità 2014, sul quale ci dobbiamo concentrare e confrontare, sul quale sono sicuro che ci sarà un'intesa e un percorso - come ha evidenziato poco fa il Consigliere La Torre - che ci vedrà al confronto sui passaggi.

Io concludo dicendo che siamo soddisfatti, moderatamente soddisfatti per questo accordo, perché comunque ci dà la possibilità di iniziare a lavorare in modo concreto, in modo efficace, e dà fiato agli Assessorati.

Per quanto riguarda il quesito che è stato posto dal Consigliere Donzel riguardo alla delega del Casinò, è vero, ho risposto io al suo "116", perché c'era una sollecitazione da parte della Presidenza del Consiglio, era già una questione urgente, ma io ho scritto che, non essendo più in possesso della delega, inoltravo comunque la documentazione che era pervenuta erroneamente all'Assessorato delle finanze...quindi era per accelerare il processo, io ho comunque mantenuto le mie dimissioni rispetto alla delega del Casinò.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente. Molto brevemente, su tre aspetti.

Primo: la discussione oggi verteva essenzialmente sul passato, sul 2013, che si chiude con un ritardo forte per le ragioni che abbiamo detto, perché non si riusciva in qualche modo a far passare una serie di iniziative.

Il secondo aspetto di cui abbiamo parlato sono i criteri di riparto dei fondi che lo Stato, ogni anno, mette aggiuntivamente a quello che è il riparto già previsto per le singole Regioni a Statuto speciale, con l'apertura di due temi che non sono ancora chiusi, cioè sul come applicare e trovare tra le Regioni a Statuto speciale - quello che si sta facendo - un accordo sul metodo, perché quella era l'origine del ricorso promosso al TAR per quanto riguarda l'anno 2013 e la ripartizione. Questo è un tema molto complicato, perché, essendo la torta quella, diventa problematico trovare un accordo. Noi avevamo trovato un accordo tre anni fa, che poi non si è voluto mantenere. E questo è il problema che sicuramente non agevolerà la soluzione per alcune delle parti che si riferiscono al Patto di stabilità 2014; Patto di stabilità 2014 che ha avuto le modifiche che i tecnici ci hanno detto e il cui tavolo inizierà con una proposta che noi dobbiamo fare per il 2014 e che, in parte, contiene quelle voci che il collega La Torre ricordava e che hanno già fatto parte di alcuni richiami precedenti.

Cosa sta succedendo oggi, che cambia, in parte, rispetto al modo di guardare al Patto di stabilità? Comuni, in particolare...Province, per quello che ne rimane...le Regioni, per una serie di attività, sono ormai nella situazione di non poter fare a meno di escludere...e quindi di chiedere a livello nazionale al Governo di escludere dal Patto di stabilità: il trasporto pubblico locale, i cofinanziamenti dei fondi europei e, soprattutto, quelle che sono le spese che noi abbiamo riferito a livello provinciale e che vengono inserite nella voce "utilizzo dei fondi per la viabilità"...per questo le Province sono escluse, e noi svolgiamo le funzioni provinciali...ma non sono escluse. Dico questo perché, se queste tre voci fossero recepite, per noi il criterio con cui arrivare al Patto diventerebbe molto più facile. Questo sarà il modo con cui si andrà a trattare, prendendo, com'è stato detto, sicuramente buona nota del fatto che se questa discussione tecnico-politica avviene nel periodo giusto agevola il discorso, questo è sicuramente fondamentale. Perché, per bene che noi proviamo a raccontare le cose, qui, abbiamo sempre dei difetti - per quanto mi riguarda, almeno - di conoscenze che rischiano o di fuorviare o di non essere sufficientemente esaustivi in quella che è la modalità con cui si espone, e quindi può essere - come ha ricordato il collega Donzel - anche fuorviante il modo con cui viene presentato un aspetto. Per cui ci sono dei passaggi in cui l'aspetto tecnico-politico dev'essere congiunto, perché altrimenti rischiamo di non capirci o di non rendere comprensibile quello che si vuole fare, al di là delle posizioni che poi uno ha. Ecco, questo credo che sia l'aspetto che con la giornata di oggi abbiamo vissuto, con una giusta preoccupazione che, come dico, rimane per il 2014, perché è tutto da svolgere. Avremo l'interlocutore nuovo, avremo il Ministro delle finanze che chiaramente prenderà in mano questo settore con gli altri Ministri, e quindi è tutto da rimodulare, rivedere, nell'ambito di quella che sarà la presentazione.

Quello che sicuramente è importante dire è che un passo significativo è stato fatto. Ci sono tutti gli altri passi da fare per il 2014, ma sicuramente, se li facciamo con la logica che è stata promossa oggi (come dicevo, già dal mattino avevamo dato questa disponibilità di una riunione dei Capigruppo, anche allargata, e così è stato poi nel pomeriggio), credo che diano la possibilità di lavorare meglio, e soprattutto di capirsi meglio su quello che uno fa.

Con questo io mi associo ai ringraziamenti ai tecnici e, soprattutto, a voi tutti e al buon senso che sicuramente ha fatto emergere la volontà comune di riuscire a superare questo momento difficile per quanto riguarda la parte che ci compete. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Sì, grazie Presidente.

Una brevissima dichiarazione. Oggi abbiamo avuto numerose interruzioni; come sempre, purtroppo, i lavori non son potuti procedere velocemente come avremmo voluto, e quindi a volte si è perso del tempo per discutere nelle sale a fianco dell'aula. Visto che c'è parecchia gente che ci segue a casa (ed è una buona cosa per noi), credo sia opportuno - seppur si sia sviluppato un dibattito interessante che ha permesso di capire cosa abbiamo fatto poc'anzi nell'altra aula - fare in modo che la Presidenza della Giunta, l'Assessore Baccega e il Governo riescano a comunicare anche alla gente un qualcosa di chiaro, sintetico e semplice, perché sono argomenti talmente delicati che non sono così comprensibili; un qualcosa che si renda alla popolazione per far capire che c'è un lavoro più complesso e più politico...però ci va anche un ritorno di comunicazione e di trasparenza verso la popolazione per far capire tutto quello che stiamo facendo qui, insieme.

Vi chiederei, quindi, nel limite del possibile, di riuscire ad informare la gente su quello che abbiamo fatto questo pomeriggio dall'altra parte. Grazie.

Il Consiglio prende atto del ritiro della risoluzione.

Presidente - Grazie. Se non vi sono altre richieste d'intervento, con il ritiro della risoluzione, e non avendo più punti all'ordine del giorno, dichiaro conclusi i lavori dell'odierna adunanza del Consiglio regionale.

La seduta è tolta. Buona serata a tutti e buona cena.

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L'adunanza termina alle ore 19,26.