Objet du Conseil n. 177 du 9 octobre 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 177/XIV - Discussione generale sulla mozione: "Impegno per l'attuazione della raccolta differenziata dell'umido e del suo trattamento".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al collega Consigliere Segretario Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti.
A proposito di lavorare, questa mozione porta con sé un lungo periodo di lavoro e vuole presentare un problema complesso, che dovrebbe interessare tutti, tant'è vero che questo problema nel corso degli anni ha avuto un'evoluzione enorme, sia per quanto riguarda le norme, sia per quanto riguarda le tecnologie e i modi di gestione, perché il problema dei rifiuti è veramente un mondo.
Quello che vengo a discutere oggi è una mozione che ha presentato la minoranza, ma che poteva tranquillamente essere presentata in maniera congiunta, visto il suo interesse completamente trasversale. Non posso negare un certo disagio che provo nell'illustrare una questione che avrei voluto fosse stata affrontata già da molto tempo. Mi viene in mente una questione, nel senso che in genere la società, quando incomincia a trattare un problema addirittura in maniera narrativa, con i film, con la letteratura...mi viene in mente Italo Calvino, che già 40 anni fa ipotizzava quello che noi oggi viviamo, per esempio il fatto che abbiamo prodotto rifiuti così resistenti al tempo e ci siamo posti al di fuori di quello che è il ciclo naturale, per cui i rifiuti non si degradano più, hanno una vita che va ben al di là della nostra, e quindi siamo condannati a lasciare un'eredità molto pesante a coloro che verranno dopo.
Un'altra cosa, ancora peggiore, l'abbiamo fatta non con in rifiuti che durano nel tempo, i metalli, le plastiche, in particolar modo, sostanze chimiche pericolose, insomma, ma addirittura siamo riusciti a creare un problema enorme con quello che, invece, la natura non ha previsto come un problema, che è la frazione organica dei rifiuti. Mi viene in mente un libro, appunto, che ho letto, dove si parla di un nonno e l'autore, che è Roberto Cavallo, dice: "mio nonno non avrebbe capito". E veramente neanche mio nonno non avrebbe capito. Se io fossi andato da mio nonno a spiegargli che la buccia della patata, gli scarti della cucina, il letame, tutto quello che è organico è un problema che addirittura occorre normare, occorre porre in una discarica, con tutto quello che ne consegue...perché la discarica, noi sappiamo che è il peggior modo di gestione dei rifiuti che esista, perché ormai è una cosa assodata, anche tramite le leggi: il rifiuto posto in discarica e coperto da uno strato di terra, va incontro a una degradazione che non è quella che avviene in natura, ma è una degradazione anomala, degradazione anaerobica, che produce, da un lato, emissioni gassose, in particolar modo metano, con gas climalterante molto peggiore dell'anidride carbonica, di cui tanto si parla, ma il metano (che proviene da discarica) è 21 volte peggiore...ma ancora peggiori sono gli avanzi liquidi che vengono dalle discariche, il famoso "percolato", che in minime quantità basta a rendere non potabili interi corsi d'acqua.
La gestione a mezzo della discarica è quindi quanto di peggio si possa fare in termini di rifiuti biodegradabili. E di questa cosa la legge si è resa conto da tempo, perché già dal '99 l'Unione europea ha fatto una direttiva quadro sulle discariche che è stata recepita dalle norme italiane con il decreto legislativo 36 del 2003, e che però, ahimè, resta ancora inapplicato spesso in Italia in situazioni molto peggiori rispetto alla nostra, ma purtroppo anche in Valle d'Aosta, dove, ancora oggi, noi abbiamo come unico impianto prevalente la discarica, dove ancora noi andiamo a mettere in discarica un'importante percentuale di frazione organica sul rifiuto differenziato, cosa che le leggi, 10 anni fa già, proibivano. Qua non bisogna trincerarsi dietro le questioni che...eh sì, però le leggi stabilivano delle tappe e noi, sulla frazione biodegradabile, ci stiamo adeguando...perché la legge stabilisce qualcosa di molto chiaro. È vero che noi dobbiamo andare per tappe perché non si può pretendere che da un giorno all'altro si riduca, ma poi succede quello che è successo con la recente circolare del ministro, il Ministro Orlando, che un bel giorno dice: attenzione, perché voi siete inadempienti, non potete più andare avanti così, perché l'Europa incomincia ad aprire procedure d'infrazione che prima o poi avranno una conclusione negativa, immagino, per l'Italia, visto che ultimamente l'Italia addirittura ha evitato di andare a difendersi davanti alla Commissione europea preferendo pagare le multe, piuttosto che recepire quanto veniva chiesto dalle leggi europee, che sono un obbligo di recepimento per gli Stati membri e, ovviamente, poi le multe vanno a ricadere inevitabilmente sui cittadini. Quindi il discorso è: è vero che fare una gestione può avere un costo, ma pagare le multe ha costi maggiori e ci espone, a lungo termine, ad essere sempre in situazione di infrazione, quindi in una continua situazione di non corretta gestione dei rifiuti.
Ora, quello che vorrei sottolineare è che, siccome il problema dei rifiuti è un problema complesso, è del tutto evidente che non basta costruire un impianto o fare un piano di riduzione dei rifiuti o fare azioni singole, cioè quello che bisogna veramente cambiare nella gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, non solo per la frazione organica, è avere finalmente una visione d'insieme, una visione integrata del sistema, che contempli molte azioni che vanno a finire tutte...sono tutte volte ad avere un certo obiettivo che, nella mia testa, è quello di arrivare ad avere veramente una situazione di "rifiuti zero"...ma mi accontenterei già di avere "rifiuti poco" in Val d'Aosta, nel senso che noi, in Val d'Aosta, abbiamo una situazione non di eccellenza, ma di "grave inadempienza", perché, rispetto ad altre Regioni, anche solo il Piemonte, siamo messi peggio! E non parliamo poi di realtà di eccellenza, dove veramente dopo aver fatto raccolte differenziate, piani di riduzione, investimenti anche culturali nel settore dei rifiuti, oggi ci sono comunità che si apprestano a varare atti amministrativi che vanno verso i "rifiuti zero", ma perché semplicemente sono dei precursori anche delle norme europee. Cioè ci sono paesi, ormai, in Italia, comunità intere, regioni quasi, che hanno anticipato l'evoluzione normativa in senso positivo e possono ormai porsi in una situazione di eccellenza a livello internazionale. A me piacerebbe vedere la Valle d'Aosta, finalmente, in una situazione del genere!
Quello che bisogna capire è la questione temporale. Noi oggi non abbiamo più tempo; abbiamo passato...io non ho memoria troppo antica, ma perlomeno la passata legislatura è stata spesa in gran parte a discutere del problema dei rifiuti: missioni, consulenti...è stata fatta, oltre alla III Commissione, dopo il referendum, un'altra commissione...insomma, il problema è stato snocciolato abbondantemente, per cui indicazioni, indirizzi gestionali ce ne sono quanti se ne vuole.
Quello che chiede questa mozione non è tanto di andare a impegnarsi in una situazione impiantistica più o meno condivisibile, più o meno già tracciata, è semplicemente il rispetto di una norma sancita a livello europeo e sancita a livello nazionale, che, in mancanza di tale adempimento, esporrebbe la Valle d'Aosta a delle conseguenze gravissime che potrebbero portare addirittura alla chiusura dell'impianto regionale, con una conseguenza che non oso neanche pensare, se dovesse succedere. Questa vorrebbe proprio essere una richiesta di collaborazione, al di là degli schieramenti, per cercare di provare a risolvere un problema che non è più rinviabile, e incominciare a sancire dei principi che non sono immediatamente applicabili, ma che sono la direzione verso la quale noi vogliamo andare, e che a mio modesto parere non hanno alternativa, nel senso che noi, al di là del rispetto dell'esito del referendum, - che ormai è stato ribadito, che io ormai do per assodato -, le obiezioni che si sollevano a non trattare il rifiuto organico e stabilizzarlo prima di porlo in discarica, dal mio punto di vista non ha più alternative. Poi sulla scelta tecnologica si può discutere, si può andare in commissione, si possono convocare gli esperti, i tecnici, ma il principio ormai non è più rinviabile ed è quello che io vi chiederei di sancire oggi, qui. Dobbiamo cercare, veramente, di trovare una strada condivisibile.
Dal mio punto di vista questa mozione ambientale che oggi trattiamo, è quella di importanza maggiore, perché veramente sancisce un principio, e io vi chiederei veramente di pensare alle mie parole, anche perché la mancanza di questa presa d'impegno vorrebbe dire, innanzitutto, cercare di trovare in tempi brevissimi un'alternativa, che oggi mi sembra che non esista, ma che dovrebbe esistere in caso di mancanza di rispetto di questa, in tempi rapidissimi...si parla di arrivare entro la fine dell'anno al rispetto di questa norma...e poi è un'assunzione di responsabilità, nel senso che oggi chi non intende dar seguito a questa richiesta si assume veramente una responsabilità grave anche dal punto di vista, poi, delle sanzioni che verranno. Ecco, io mi fermerei qui. Lascerei la parola ad altri che vengono dopo di me, sperando di esser stato il più possibile chiaro...esauriente no, perché il problema è veramente talmente complesso che richiederebbe Consigli e Consigli monotematici sull'argomento. Grazie.
Président - Merci. On peut ouvrir la discussion générale? La discussion générale est ouverte. Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? Collègues, pas de requêtes? La parole au collègue Bertschy.
Bertschy (UVP) - Avant tout je m'excuse pour avoir élevé la voix avant, mais c'est bien de partir avec cette question d'une façon différente.
Fabrizio Roscio ha ben illustrato il senso della mozione. Noi, rispetto agli aspetti più tecnici, anche come coalizione, ci siamo costruiti, ecco, un gruppo di lavoro che sta, sotto questo profilo, collaborando. Quello che oggi vogliamo portare in questa discussione è soprattutto un appoggio forte, politico a questa grande scommessa che si deve giocare velocemente nei prossimi mesi, per far sì che la grande sfida che la Valle d'Aosta si trova ad affrontare, la comunità valdostana si trova ad affrontare rispetto a tutta la problematica dei rifiuti, venga soprattutto da noi, che abbiamo questa responsabilità, accolta con forza e sostenuta con assoluta chiarezza per il futuro.
Sappiamo bene quanto sia importante andare al trattamento della differenziazione dell'umido, perché sappiamo quanto questo oggi incide nella percentuale di raccolta e di rifiuti che abbiamo. Sappiamo bene anche quali sono le norme, che sono ben state illustrate, quindi abbiamo necessità di capire come velocemente ci si metta tutti a collaborare, come abbiamo detto l'altro giorno in commissione, per portare avanti un'iniziativa, che, già dal breve, potrà dare buoni risultati, soprattutto far sì che la discarica veda un allungamento della sua vita almeno nel medio-lungo periodo. Quindi, la volontà è quella di capire perché tutta una serie cose fino ad ora sono rimaste ferme, come mai in zone simili alla nostra alcune iniziative come questa hanno potuto veder la luce, e qui, studi differenti hanno invece dimostrato cose diverse, ma soprattutto, appunto, fare in modo che almeno territorialmente si possano avviare già dei progetti sperimentati, se non nel loro complesso, per far sì che tutta una serie di persone, una buona parte di popolazione, che è già sensibile al lavoro, che si sta facendo sull'attenzione alla raccolta differenziata, possa avere un'opportunità in più, possa avere una possibilità in più per avere, appunto, una risposta nel breve periodo.
In questo momento interessa soprattutto capire da parte dell'Assessore quali sono...e come accoglierà questa mozione, che - come ha detto bene il collega Fabrizio Roscio - è quella più importante per dare una prima risposta alle difficoltà che stiamo vivendo in questo settore, e che - è bene ricordare, appunto - ha visto una forte espressione della comunità in una certa direzione e, purtroppo, una risposta in questo momento qua debole da parte delle Amministrazioni che devono portare avanti questo indirizzo che, appunto, è stato forte e chiaro. Grazie.
Président - Merci. La parole au collègue Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Il collega Roscio ha illustrato in modo esaustivo, in tutti gli aspetti, anche le implicazioni che questo argomento comporta e il valore di questa mozione. Io mi limiterò a certi aspetti soltanto parziali. Questo è un argomento importante, fondamentale, nel più generale quadro della gestione integrata dei rifiuti; importante perché rappresenta una quota significativa dei rifiuti, circa il 25 percento...intendo dire evidentemente la frazione organica, il 25 percento del totale; importante per la quantità, ma anche per la difficoltà di gestione. È un argomento, questo della gestione dell'organico, che questo Consiglio ha affrontato molte volte, perlomeno nell'altra legislatura, lo si è fatto in diverse occasioni, anche perché - come detto - è un argomento importante.
L'occasione forse più significativa, almeno all'inizio, è stata quella della discussione riguardante una petizione presentata al Consiglio regionale e sottoscritta da poco meno di 2.000 cittadini, che metteva in evidenza questo aspetto e chiedeva la realizzazione di un centro di compostaggio. Questa petizione si è conclusa con un nulla di fatto, si sono evidenziate da parte della maggioranza le problematiche che avrebbe avuto la realizzazione di un centro di compostaggio relative alle dimensioni, ma sappiamo - poi ormai credo lo sappiano tutti - che non è un problema di dimensioni. Altre realtà, come il Sudtirolo, hanno diversi centri di compostaggio; una realtà come il Sudtirolo ha circa una decina di centri di compostaggio. Pertanto non è una questione soltanto di dimensioni e di sostenibilità, sono sostenibili economicamente anche dei centri di compostaggio di dimensioni più piccole, in altre realtà lo sono, e può esserlo anche in una realtà come la nostra.
Abbiamo poi affrontato la questione anche dopo il referendum. Il referendum implicitamente dava un indirizzo in questo senso, dall'affrontare prioritariamente questa questione, perché se non si affronta prioritariamente la gestione dell'organico, diventa difficile, uno: raggiungere degli obiettivi di legge, della raccolta differenziata, per rispettare le leggi in generale e rispettare la volontà popolare. Abbiamo affrontato appunto, come dicevo, questa questione anche in Commissione speciale, che ha prodotto un documento di circa 200 pagine, che può essere visionato da tutti i cittadini essendo pubblico, come lo erano i lavori della commissione. In questa occasione abbiamo sentito, in commissione, i massimi esperti e anche realtà vicine alla nostra, sia geograficamente che territorialmente. Immagino la Val di Fiemme: è una realtà simile alla nostra, per dimensioni, per morfologia e per anche caratteristiche economiche, avendo una forte presenza delle attività turistiche, con picchi di presenze appunto turistiche; realtà che gestisce naturalmente anche la frazione organica, tramite la raccolta differenziata "porta a porta", perché è essenziale gestire la frazione organica.
La Valle d'Aosta è l'unica Regione, in Italia, che non fa la raccolta dell'umido in nessun modo. Non si è dato seguito neanche a delle sperimentazioni come ad esempio quella di Etroubles, che poteva essere un'occasione, un progetto pilota in questo senso. Ancora oggi, a due anni di distanza, il Comune di Etroubles non ha potuto impiantare questa piccola compostiera elettromeccanica, una compostiera che costa circa 20 mila euro, ma che in due anni non è riuscita ad ottenere l'autorizzazione, anche perché le autorizzazioni per questa compostiera sono infinite, come se si dovesse realizzare un inceneritore, un pirogassificatore. A due anni di distanza, nonostante sollecitazioni fatte da tutti, con interpellanze, Commissione speciale...qua conosciamo la caparbietà del Sindaco Tamone per queste cose, pertanto se non ci riesce lui diventa difficile che ci riesca qualcun altro! A due anni di distanza ancora niente! La documentazione è talmente esagerata per un impianto di 20 mila euro, che rischia di costare più del progetto, con i vari consulenti.
Questo anche per evidenziare il fatto che è mancata in questi anni una volontà politica precisa, perché era indirizzata altrove, ma - lo ripeto - per raggiungere degli obiettivi significativi anche per la raccolta differenziata è essenziale la gestione della frazione organica. Lo vediamo nella Comunità montana del Grand Combin, che ha raggiunto obiettivi certamente significativi, ma quel salto di qualità, anche in percentuale, può farlo soltanto con la gestione dell'umido. Quel progetto di Etroubles e di Roisan, Comune collegato, andava direttamente in quella direzione, progetto ancora fermo, lo ripeto, e sollecito per l'ennesima volta, che si sblocchi, è francamente uno scandalo, e significa anche una mancanza di volontà politica. In realtà fuori dalla Valle d'Aosta impianti del genere sono stati autorizzati in tempi molto minori.
Torniamo all'aspetto della gestione organica come elemento essenziale per il raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata. Il Comune di Aosta, anch'esso, ha delle percentuali di raccolta differenziata molto significative, facendo il porta a porta, ma irrazionalmente non raccoglie l'umido. L'hanno anche confermato gli esperti che abbiamo sentito: quando si fa la raccolta porta a porta è del tutto irrazionale, dal punto di vista economico, non raccogliere l'umido, anche perché basta aggiungere una scatola e i costi aggiuntivi sono relativamente piccoli e si raggiunge questo obiettivo. In effetti, il Comune di Aosta, che si è posto come la Comunità Grand Combin il problema di raggiungere gli obiettivi di legge in materia di percentuali di differenziata, ha intrapreso questa via, anche perché non ci può essere alternativa se si vuole raggiungere l'obiettivo del 60...l'obiettivo previsto dalla legge per la raccolta differenziata. Ha iniziato questa via, ma evidentemente si pone il problema più generale di cosa ne fa dell'organico raccolto. E da questo punto di vista ci deve essere da parte dell'Amministrazione regionale un indirizzo preciso: andiamo in quella direzione, faremo un impianto, mentre, per il momento, ancora non c'è questo indirizzo, abbiamo anche sentito in Commissione che da questo punto di vista non abbiamo ancora le idee chiarissime, tant'è che il Comune di Aosta sta ipotizzando addirittura di portare la frazione organica fuori dalla Valle d'Aosta. Anche questa è una situazione paradossale, dovuta alla mancanza di una gestione complessiva del sistema dei rifiuti.
In questi anni è mancata una regia e lo vediamo. C'è, come detto in precedenza, bene, dal collega Roscio, la necessità di un indirizzo, un indirizzo preciso in questo senso. Si è cercato di farlo in passato con un'apposita Commissione speciale; non ha purtroppo alla fine raggiunto l'obiettivo per mancanza di volontà, ci trovavamo tra l'altro anche in una situazione pre-elettorale, obiettivamente complicata, ma ora il problema deve essere affrontato perché sta diventando un'emergenza da tutti i punti di vista. Ha ben illustrato la questione il collega Roscio: questa mozione va in questa direzione e credo non possa non essere approvata da tutto il Consiglio. Grazie.
Président - Merci. Il y a d'autres? La parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Alcune considerazioni politiche in premessa, prima di fare anche alcune considerazioni di carattere più tecnico. È stato sicuramente casuale, non voluto, perché questa mozione è presentata unitariamente da tutte le forze di maggioranza, ...scusate, di minoranza, il lapsus è freudiano...UVP, ALPE, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, però il caso ha voluto che a firmare questa mozione fossero tre rappresentanti che si trovavano nella Commissione speciale della passata legislatura: il Presidente Bertin, in funzione di tecnico, il collega Roscio, e il sottoscritto.
Vorrei presentare qui, in aula, il dossier che produsse quella commissione: 259 pagine, per l'esattezza, 259 pagine. Quindi, come dire? ci fu possibilità per la maggioranza, anche se, ahimè, i colleghi della maggioranza che lavoravano in quella commissione non hanno più avuto la fortuna di tornare in quest'aula, ci fu la possibilità davvero di approfondire questo tema in maniera molto dettagliata. Era un tema che non è stato affrontato dalla Commissione speciale in fretta e furia, un tema dibattuto grazie alla volontà, alla caparbietà di alcuni amministratori comunali, poi sostenuti da cittadini indipendenti, che hanno cercato di portare il dibattito fuori da quest'aula consiliare e di far assumere una maggiore consapevolezza sulla gestione dei rifiuti alla comunità valdostana. Un vero e proprio miracolo della democrazia, senza le risorse economiche, anche notevoli, che aveva a disposizione l'Assessorato dell'ambiente per fare informazione, questi amministratori, questi cittadini sono riusciti in qualche modo a stimolare l'attenzione della comunità sulla questione dei rifiuti. Con una clamorosa raccolta firme, 11 mila firme, hanno chiesto che questo Consiglio accettasse di discutere in modo più equilibrato della questione, quindi senza trincerarsi dietro alle solite posizioni maggioranza-minoranza, ma affidasse a una valutazione tecnica più dettagliata due scenari diversi. Risultato che...fu bocciato quel percorso dello scenario scientifico e il tutto si ridusse a una chiacchierata politica, un confronto-chiacchierata politica che non poteva essere sicuramente accolto. Di lì il difficile percorso del referendum e poi un voto popolare clamoroso, un voto popolare che dice "no" alla scelta operata dalla numerosa e larga maggioranza dell'altra legislatura, e dice "sì" a un percorso di gestione a freddo dei rifiuti. Devo dire che personalmente nella mia ingenuità, nonostante faccia politica da qualche anno, mi aspettavo che il giorno dopo tutti si mettessero a lavorare in quella direzione. Invece, il giorno dopo ci viene proposta un'ennesima commissione, ed è appunto la Commissione speciale da cui sono partito, che produce 259 pagine di analisi dettagliate dei fatti.
Noi quindi ci aspettiamo, dopo un lavoro di una commissione di questo tipo, che le cose cambino e, infatti, cambiano nei programmi elettorali. Tutti cominciano a firmare documenti a favore della raccolta dell'umido, tutti si impegnano a rispettare il voto referendario, intanto però i giorni passano! Passano i giorni...e sta per passare un anno! Perché, se non vado errato, si avvicina la fatidica data del 18 novembre, la "fatidica" data del 18 novembre, data che mi riesce facile ricordare perché è vicina al mio compleanno...però è una data memorabile in cui è stata scritta una pagina della democrazia italiana: la prima legge di iniziativa popolare votata tramite referendum, che diventa legge in Italia...qualcosa di cui vantarsi, di cui andare orgogliosi.
Invece, stranamente, al di là delle intenzioni, dei buoni propositi che sentiremo anche oggi...guardate, visto anche l'intervento del collega Restano di poco prima, che ha cercato di strumentalizzare le posizioni di tutti, questa mozione non doveva già neanche arrivare qua! Guardi, caro Restano, non doveva neanche arrivare qui questa mozione! Perché questa mozione doveva già essere messa in atto da mesi! Doveva essere il primo atto che l'Assessore all'ambiente faceva, quindi lo sappiamo già che ci direte: ma condividiamo tutto, ma siamo d'accordo su tutto con voi...però i fatti non li fate! E c'è una differenza fondamentale tra le chiacchiere della minoranza e le chiacchiere della maggioranza...è che la maggioranza è al governo e può fare le delibere, noi no! Noi, purtroppo, dobbiamo venire qui con interpellanze, mozioni, manifestazioni, raccolte firme, questo è quello che ci consegna la democrazia, e lei non se la deve prendere con noi, se noi poi alla fine diciamo: "ci siamo stufati delle promesse"! Noi vogliamo i fatti! Noi non vogliamo gli "ma adesso vediamo", "vediamo qualche mese", "stiamo cominciando a lavorare"...ma come "stiamo cominciando a lavorare"? In un anno stiamo cominciando a lavorare?
Vengo nel merito, vengo nel merito, perché io voglio leggere qui quello che ha detto il grande esperto mondiale sulla questione dei rifiuti, Enzo Favoino, della Scuola agraria di Monza: "Premesso che i temi all'oggetto attengono da una parte alla praticabilità di sistemi intensivi di raccolta differenziata con particolare riferimento alle raccolte domiciliari, con separazione dell'organico, e, dall'altra, alle ipotesi alternative per il trattamento del rifiuto residuo, riferisce che le Regioni del Trentino Alto Adige e del Veneto sono quelle che attestano i più alti livelli di raccolta differenziata in Italia. Fa rilevare il dottor Favoino la particolarità della situazione valdostana, in cui il rifiuto residuo viene conferito ancora in una discarica che non è allineata con i requisiti della direttiva europea sulle discariche, che prevede l'obbligo di pretrattamento del rifiuto residuo"...proprio quello che si chiede in questa mozione! Motivo per il quale, precisa, la Regione Valle d'Aosta aveva valutato la possibilità di dotarsi di un impianto di trattamento termico come sistema di pretrattamento della discarica. Bocciato quello dal referendum, bisogna scegliere un'altra strada. Afferma che: "fare la raccolta differenziata significa risparmiare e conviene in considerazione del fatto che i costi dei trattamenti residui dagli smaltimenti stanno aumentando e per il fatto che il compostaggio ha un costo, in quanto gli impianti di compostaggio stanno in equilibrio economico non per la vendita del compost, ma in virtù delle tariffe di conferimento che applicano". Quindi ci suggerisce anche la tecnica per la quale valorizzare la raccolta dell'umido.
Allora io continuo imperterritamente a sentire nelle commissioni: "non abbiamo i soldi per la fare la raccolta differenziata dell'umido". Il più grande esperto mondiale, che per venire da noi, in commissione, aveva preso un aereo da New York, e si doveva proiettare dopo il nostro intervento a Bruxelles, ci dice queste cose, e noi dobbiamo sentire sempre i nostri grandi "esperti locali", questi "scienziati" qua, prodotti dentro le "officine politiche" delle sezioni di partito, che ci dicono: "no, ma costa tantissimo, voi ci fate fare...andate a sballare tutti i conti"! Ma qui lo dice il più grande esperto mondiale, "mondiale"! L'ha scritto, è stato votato anche dalla maggioranza questo documento, è stata una presa d'atto di questa risoluzione, nessuno ha detto: "Favoino è un bugiardo"! Avete votato queste parole voi, sono stufo di venire qui a chiedere la raccolta differenziata dell'umido.
E poi, qualcuno ha detto: "eh, ma voi citate sempre"...ah ecco, qui c'era un passaggio bellissimo, sulle compostiere, quelle...diciamo di villaggio e quant'altro...c'era tutta una discussione..."Riferisce che il percorso migliore da gestire nell'installazione di questi impianti è quello della procedura semplificata"...cosa che chiediamo da anni, che spiega perché il Comune di Etroubles non l'ha mai fatto, perché ci è invece imposta una procedura non semplificata, una burocrazia folle, per cui i Comuni che anche vogliono non possono fare! Quindi la Regione impedisce, rallenta, fa trovare lungo. Ma siccome qualche vota qui scappa la battuta: "eh, però questi sono dei teorici"...a parte che lui non è un teorico, ma è un pratico, perché gestisce addirittura le questioni a livello "nazionale" di programmi di raccolta dei rifiuti, quindi non è solo un tecnico, ma è anche un pratico.
Abbiamo però invitato anche degli amministratori, perché c'era sempre la storia che in Valle d'Aosta...eh, si può fare ad Aosta...ed è l'occasione per dire che ad Aosta facciamo la raccolta differenziata più sballata del mondo, qualcuno dovrà cominciare a dirlo, perché è l'unica raccolta "porta a porta" che raccoglie la carta e non raccoglie l'umido, cosa che non si fa in nessuna parte del mondo, e bisognerà cominciare a dire che qui facciamo delle scelte antitetiche a quello che si fa nel resto del mondo, no? Che cosa dice l'amministratore? Perché abbiamo detto: "invitiamo un amministratore"? E chi abbiamo invitato? L'amministratore di Reggio Emilia che aveva un inceneritore e che ha detto: basta inceneritori, andiamo sulla strada di una raccolta differenziata spinta...l'Assessore Tutino, l'Assessore Tutino.
Allora, l'Assessore di Reggio Emilia ha vissuto proprio sulla sua pelle la situazione valdostana, quindi mi rivolgo all'Assessore all'ambiente. Si è trovato nei guai, come lei, se vogliamo, o nella fortuna, nella fortuna di poter passare da un sistema di trattamento a caldo, lì reale, qui ipotizzato e, di colpo, devi dire: qui cosa faccio dei rifiuti? Io gli faccio questa domanda: ma voi avete comodo, a Reggio Emilia? È una città, no? Perché noi abbiamo sempre la storia dei nostri piccoli villaggi, è difficile. Allora gli chiedo: mi sembrava che si parlasse di centri di 5-7 mila abitanti, come centri favorevoli per questo tipo di raccolta, per capirci Sarre, Châtillon, Saint-Vincent, quindi non solo Aosta, ecco. Risponde l'Assessore Tutino: "la sua è una domanda che entra molto anche nel dettaglio tecnico delle politiche di raccolta. È evidente che in una città come Reggio Emilia, che su 200 chilometri quadrati ha 170 mila abitanti, quindi un'elevata densità abitativa, si hanno numerosi condomini, anche di 5 piani, dove i sistemi di raccolta devono essere strutturati per condominio, il che genera una maggiore complessità nell'attivazione di questi servizi". Quindi lui ci dice: è più difficile farlo in città, è più difficile farlo in città! E poi dice, e prosegue, e ci spiega perché è più difficile: "Tutto questo rende non impossibile, ma certamente complessa l'attivazione dei sistemi di raccolta. Esistono diverse realtà italiane, anche città grandi, che hanno questo genere di servizio, però è più complesso, sia da realizzare nel momento in cui...tradizionalmente in un contesto territoriale sia utilizzato sempre il cassonetto". Dice: è più difficile.
Noi, ad Aosta, abbiamo la fortuna che già i cassonetti sono ridotti. La piccola realtà, invece, intanto può consentire l'abbinamento edificio-famiglia, quindi, essendoci tante case singole, è più semplice che ciascuno si organizzi con il proprio angolo in cui deposita il materiale...la Valle d'Aosta! L'Assessore di Reggio Emilia ci viene a dire: ma i comuni del fondovalle della Valle d'Aosta sono la realtà ideale dove fare questo sistema! Ma questo signore qui è uno che l'ha fatto! Non è mica un'invenzione della minoranza! È una realtà concreta che esiste e ci dice: guardate che lo potete fare e, anzi, conviene, si risparmia!
Allora, la mozione dice: stiamo violando da anni le leggi a livello europeo, adesso siamo entrati anche nella violazione di un decreto nazionale. Ci vogliamo mettere nella condizione di dire: ora ci si attiva, ma subito? Allora il discorso è...ci vogliono mesi, anni, secoli...no, eh no, eh no! Anche qui è finito il tempo di queste cose, l'anticipo Assessore, la anticipo. Vada a vedere che ci sono realtà che in pochi mesi, pochi mesi, meno di 6 mesi, hanno fatto 30-70 percento, perché, non appena decolla il sistema, cambia immediatamente la percentuale. È chiaro che se qui siamo ancora in realtà di Comunità montane chiuse a riccio, Comunità montane che - è agli atti della commissione quello che dico, quindi me ne prendo la responsabilità, ma l'avete votato anche voi - Comunità montane che ci dicono: il cassonetto ci ha fatto andare avanti rispetto al "porta a porta". Questa è una cosa scellerata, impronunciabile, l'amministratore che l'ha detto, ha detto una cosa colossalmente falsa che non esiste in nessuna parte del mondo. Tutti cercano di far sparire i cassonetti stradali, tutti cercano di farli sparire! Allora non possiamo avere una comunità...arriva il suo rappresentante, sparato, deciso, che dice: ma noi non abbiamo problemi, i cassonetti...scusate, qui siamo all'alba dell'uomo! Quando dopo un anno ci sentiamo dire delle cose così, siamo fuori, siamo fuori rotta completamente, siamo fuori rotta completamente! Serve uno scatto d'orgoglio: la commissione ha già fatto il lavoro, si prende il lavoro di questa commissione e lo si trasforma in delibere, in delibere, non in promesse.
Io spero naturalmente nel voto di questa mozione, che è una mozione di indirizzo, che ci dice la ovvietà di questo mondo, ci dice: rispettiamo le leggi, smettiamo di violarle, non andiamo a pigliar multe...penso che qualsiasi cittadino che si sente dire: ma come, la minoranza è andata a chiedere di non pigliar multe? Non se ne vogliano a male i colleghi di maggioranza se chiediamo queste ovvietà, ma, dal momento che dopo un anno ci sono delibere che parlano...non so se sono delibere, ma comunque sento parlare di grossi passi avanti sui pannolini, di grossi passi avanti nella raccolta del cartone, cioè di quisquilie, di quisquilie...sento parlare di finanziamenti per feste tra i bambini, e quant'altro, di educazione e...cioè tutte cose bellissime, il lavoro che sta facendo sui pannolini è esemplare, ma se manca lo zoccolo duro del lavoro, la raccolta differenziata "porta a porta" dell'umido nel fondovalle, superando tutti i problemi dei contratti, e quant'altro...perché non voglio sentirmi di nuovo raccontare quello che già è stato messo qui, in Commissione speciale: che ogni Comunità montana ha il suo contratto, il contratto non si può toccare e quindi noi, prima che scada il contratto, quando scade il contratto di X lo rifà, poi lo rifà l'altro, poi lo rifà l'altro, noi non riusciamo a fare il contratto della raccolta unica del fondovalle per il "porta a porta" dell'umido di fondovalle.
Qui non si tratta quindi di essere né scienziati, né si tratta di inventarsi nulla, si tratta di dare piena attuazione ai lavori di questa commissione, che è una commissione voluta dalla maggioranza, che contiene degli atti e dei documenti che sono lapalissiani, lapalissiani. Maggiori esperti del mondo e amministratori...adesso qui non ho citato anche gli amministratori del Trentino, che, nelle loro realtà, hanno fatto quello che bisognava fare, cioè la raccolta differenziata dell'umido, che è prodromica a quello che deve essere l'obiettivo che per noi rimane l'obiettivo che si deve dare questa Regione. Se già da qualche parte si comincia a parlare di "rifiuti zero", se c'è una straordinaria raccolta firme che chiede addirittura allo Stato italiano di fare la raccolta "rifiuti zero", se ci sono delle amministrazioni locali che cominciano a dire: noi ci diamo l'obiettivo "rifiuti zero"...ecco, quello è l'obiettivo che deve darsi una Regione capofila, una Regione orgogliosa, una Regione fiera della sua autonomia, che dice: noi saremo i più bravi, noi facciamo vedere a questi qui del Veneto cosa sanno fare i valdostani. Io voglio vedere se non siamo più bravi noi di quelli del Veneto, che hanno fatto queste cose.
Lanciamoci quindi senza timori, senza esitazioni, verso un obiettivo raccolta "rifiuti zero". Questa mozione è un primo impegno, ma, ripeto, un primo impegno a cui non possiamo più aspettare mesi perché seguano i fatti.
Président - Merci. La parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Qualche riflessione su questa mozione. La mozione intende "mettere alla prova" - passatemi questa considerazione - quest'Assemblea, e consentire un primo essenziale passo per rispettare il volere dei valdostani. Devo dire che quello della frazione organica, l'umido, caratterizza in modo sostanziale e, purtroppo, in negativo la nostra Regione. In ben poche parti del mondo cosiddetto "civile" e pure in molte Regioni considerate poco virtuose, la frazione organica è assimilata come da noi alla frazione indifferenziata. Questo primato vergognoso per tanti motivi troppo lunghi da elencare - altri meglio di me hanno ben dettagliato - non è solo in contrasto con le norme direttive che richiamiamo nella mozione, ma soprattutto con la cultura (e ribadisco questo concetto), con la cultura e tradizioni di montagna. Già in altra occasione ho avuto modo di ricordare il ruolo determinante che le attività agricole hanno sempre svolto per riutilizzare e riciclare il materiale organico, utile e prezioso per arricchire i nostri terreni di sostanza organica.
Sono consapevole che le norme attuali impediscono un utilizzo tout court delle frazioni organiche civili nel mondo agricolo, ma, come ho avuto già modo di dire in quest'aula, la politica deve guardare oltre agli steccati, oltre ai confini stabiliti, soprattutto se altri, compresa l'Unione europea, stanno valutando l'ipotesi di modificare l'attuale normativa, che poco ha di naturale, valutando l'impiego di sostanze organiche di origine civile insieme a reflui di origine agricola. Inutile sostenere istituti di ricerca e sperimentazione, come l'Institut Agricole e Università, depositi e spazi pubblici, se poi non si utilizzano queste risorse, come metterli quasi in contrapposizione, materiali e immateriali per progetti strategici indirizzati alla gestione delle grandi problematiche del futuro che ci coglieranno altrimenti impreparati o, peggio ancora, al traino di altri più avanti di noi, come succede anche in altri casi.
Il nostro invito ad affrontare subito il tema della gestione separata della frazione organica è anche un modo per togliere, a chi avesse nostalgia di un progetto inadeguato e faraonico messo in soffitta per sempre, qualsiasi alibi. Non c'è dubbio che, a quasi un anno dal referendum (è stato detto), la responsabilità di non aver fatto alcun progresso sulla strada della gestione dei rifiuti in modo compatibile con le indicazioni dei valdostani è solo ed esclusivamente dell'allora e, purtroppo, di questa maggioranza. Strano, molto strano, perché quando si è trattato di decidere operazioni dal nostro punto di vista discutibilissime e discusse, come quella dei posti auto dell'ex Residence Mont Blanc, 40 mila euro per posto auto per 509 volte, per un totale di più di 20 milioni di euro nei pressi dell'ospedale, non si è perso tempo, anzi, la macchina ha funzionato tempestiva, precisa, fiammante, per dare un esito positivo e, come dicevo prima, in tempi in regola.
Torniamo a noi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte - è stato detto dai miei colleghi del gruppo ALPE - nelle sedi opportune, nel merito, ciò che in questa occasione possiamo solamente accennare...ma allora questa mozione non può essere respinta, e chiedo ai colleghi tutti, di maggioranza, Governo e Consiglieri di maggioranza, di valutare attentamente questa mozione, e soprattutto approvarla. Non farlo significherebbe non rispettare il volere dei valdostani, penso che sia la parte più importante. In tal caso, comunque, assolutamente seguiremo attentamente il dossier, soprattutto per dare delle risposte puntuali che, in questo momento, a un anno dal referendum...le risposte non solo non sono state date, ci sembra che poco sia stato fatto e, soprattutto che, dal punto di vista politico, ci sembra che l'attenzione sia molto bassa. Grazie.
Président - Merci collègue Chatrian. La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Merci Madame la Présidente.
Non aggiungerò e non ripeterò le cose dette dai colleghi, perché credo che la discussione sia stata già molto ricca. Mi preme sottolineare, riguardo a questo argomento, due aspetti...con l'Assessore Bianchi spesso ne abbiamo discusso, in quanto amministratori comunali, ne siamo stati spesso coinvolti. A mio avviso sono due questioni molto importanti: una è quella del compostaggio domestico e, l'altra, quella delle attività con le scuole o nelle scuole, o comunque tutto il lavoro di educazione che va fatto in questo senso, e che secondo me è leggermente a latere di questa mozione, ma che è assolutamente fondamentale legarle.
Per quanto riguarda il compostaggio domestico, spesso si è detto che nelle varie Comunità montane si è fatto, perché si è distribuito, si sono distribuite le compostiere domestiche. Bisogna però dire che spesso non si è controllato e, in qualche modo, non si è stati attivi in generale, soprattutto l'Amministrazione regionale, sì, ha lanciato l'idea, poi però l'ha lasciata andare a spasso, insomma, non è stata poi accompagnata. Ecco, secondo me è fondamentale che invece questo accompagnamento venga fatto, e mi aggancio al discorso che ha fatto il collega Roscio, ma anche il collega Chatrian, riguardante l'agricoltura e comunque la raccolta preventiva dell'umido ancora prima che arrivi in discarica.
Successivamente passo all'altro punto: le scuole e le attività nelle scuole. Ne abbiamo parlato anche l'altro giorno, in commissione: asili, scuole, alberghi...è importante che nei centri dove ci sono raggruppate tante persone vengano fatte in modo puntuale e in modo precisissimo delle attività, non solo di sensibilizzazione, ma proprio di regolazione e di differenziata stretta, perché da lì parte una quantità enorme di rifiuti che, se già selezionati in modo adeguato, non peserebbero poi dopo sul totale.
Quindi questa - come ha detto Roscio - è chiaramente una mozione che...noi crediamo vada proprio nella direzione, come diceva l'altro giorno il Presidente Rollandin, della "coralità". Non crediamo che sia una mozione che vada trattata unicamente da noi, oppure vada ancora rimesso in discussione il "referendum sì", "referendum no", chi ha vinto e chi ha perso. Questo è un argomento che dobbiamo trattare tutti insieme e deve essere trattato immediatamente. Grazie.
Presidente - Grazie collega Certan. Altri? Nessuno? Possiamo chiudere la discussione? La discussione è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Buongiorno a tutti.
Come ha detto il Consigliere Roscio, il mondo dei rifiuti è molto ampio e estremamente importante. Mi sento di dire, prima di entrare nella discussione della mozione, che da tre mesi a questa parte, quest'Amministrazione gli sta dando la giusta considerazione. Partirei, come ha fatto il Consigliere Roscio, proprio dal contesto normativo, che lo stesso ha già richiamato: il decreto legislativo del 13 gennaio 2013, n. 36, la disciplina sulle discariche e la direttiva 98 del 2008 della Comunità europea, nuova direttiva sui rifiuti, a cui si riferiscono i Consiglieri regionali firmatari della mozione; la normativa non fa riferimento in modo puntuale alla necessità di attivare una raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti urbani, ma riporta una serie coordinata di norme che indicano in modo preciso quanto segue (sto facendo questo passaggio per puntualizzare e per partire dalla normativa).
La discarica, in via generale, deve essere utilizzata esclusivamente come un impianto di smaltimento residuale - è già stato detto - di rifiuti oggetto preventivamente di un trattamento. La gestione dei rifiuti deve rispettare una gerarchia che consenta, attraverso azioni diverse, coordinate fra loro, l'avvio in via prioritaria al riutilizzo, al recupero di materia e di energia degli stessi e, solo in via residuale, lo smaltimento in discarica. Tali azioni devono riferirsi alla riduzione della produzione dei rifiuti, ad esempio con il compostaggio domestico e di prossimità. Ho avuto già modo di parlare in commissione, del compostaggio domestico e di quello frazionale...ho già avuto modo di parlare con gli uffici chiedendo spiegazioni sulla compostiera di Etroubles, ma, oltre a questo, ho già avuto modo di spiegare in commissione quanto sia importante il compostaggio domestico, proprio perché - come qualcuno di voi diceva - intercetta i rifiuti prima di raccoglierli, così come è importante il riutilizzo, la preparazione dei rifiuti per la loro valorizzazione come materia o energia, la raccolta differenziata, l'individuazione delle misure per avviare operativamente i rifiuti comunque raccolti, la valorizzazione e la riduzione progressiva dei quantitativi di rifiuti organici pro-capite da avviare allo smaltimento in discarica. In discarica non possono essere smaltiti rifiuti aventi un potere calorifico superiore ai 13 mila KJ al chilo, corrispondenti alla frazione secco-leggera dei rifiuti indifferenziati, che dovranno essere smaltiti fuori Valle, aumentando, in ogni caso, i costi in questo senso.
La frazione umida - e qui concordo con la mozione - che residua da un eventuale trattamento di selezione sui rifiuti indifferenziati, deve essere sottoposta a un trattamento di stabilizzazione, prima dello smaltimento in discarica o trattata in modo da essere valorizzata. Di recente...lo ha ricordato anche il Consigliere Roscio...il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con una nota del 6 agosto, ha evidenziato che la Commissione europea ha puntualizzato che, anche in presenza della raccolta differenziata specifica della frazione organica dei rifiuti urbani, è necessario in ogni caso, in assenza di impianti a tecnologia complessa, effettuare la selezione dei rifiuti indifferenziati e assicurare almeno la stabilizzazione della frazione umida. Il testo unico ambientale impegna - e lo sottolineo - al raggiungimento del 65 percento, e sicuramente questo è uno dei nostri obiettivi. Le modalità di raccolta sono state, è vero, in passato, scelte autonome dei subAto qualcuno lo ha voluto evidenziare, qualcuno qui ha fatto anche l'amministratore e quindi se lo ricorda...anche in considerazione delle caratteristiche territoriali e geografiche; proprio sulla raccolta della frazione organica - e qui mi ricollego a quello che ha detto qualcuno - il Comune di Aosta sta compiendo tutte le valutazioni necessarie a tal fine, e so che una mozione, presentata proprio dal gruppo dell'ALPE in Comune di Aosta, è poi stata ritirata proprio in considerazione del fatto che si sta lavorando in quel senso.
Alla luce di quanto sopra, l'attivazione di una specifica raccolta differenziata della frazione organica del rifiuto urbano deve essere ricondotta nell'ambito della più generale strategia di gestione dei rifiuti urbani. Con questo sono d'accordo con il Consigliere Roscio, tenuto conto che le azioni da porre in atto, come ricordato dalla Commissione europea, riguardano in modo puntuale e corretto l'utilizzo delle discariche. L'attivazione di una nuova raccolta differenziata deve essere valutata sotto tutti gli aspetti di sostenibilità dal punto di vista igienico, sanitario, ambientale e tecnico-operativo, di tecnologia e soprattutto economico, finanziario e tariffario. Sono tutti aspetti importanti da valutare attentamente, anche perché, per esempio, l'aspetto economico poi si ribalta - come ha ricordato qualcuno, ma lo voglio evidenziare - sulle tasche dei cittadini, sì, perché tutto quello che è raccolta differenziata va a tariffa. E già con la TARES sicuramente ci sarà un aumento sensibile dell'importo da pagare da parte dei cittadini.
Il Consigliere Donzel ricordava appunto l'intervento del dottor Favoino alla Commissione speciale sui rifiuti. Io leggo, anche perché alle audizioni non ero presente, chiaramente, ma mi sono letto tutte le pagine della Commissione speciale, che sicuramente ha fornito importanti aspetti. Questa è l'audizione di Ghiringhelli, che è...vabbè, ognuno ha i suoi...comunque finisco, Signor Donzel. "La Val di Fiemme fa registrare più del 70 percento di raccolta differenziata e siamo in un comprensorio montano con 12 comuni; una condizione abbastanza simile alla vostra, però con meno dispersione. Da un certo punto di vista ci sono meno frazioni, ci sono meno pendenze, il tema vero è...questo è importante, io vi riporto...vi posso fare un progetto domani per andare all'80 percento di raccolta differenziata, ma il problema sono i costi. Se, cioè, prendo un operatore che si gira tutte le case tutti i giorni per raccogliere, è chiaro che si arriva all'80 percento. Il tema è trovare un giusto equilibrio".
La Giunta regionale sta già lavorando su questo fronte, ho già avuto modo di dirlo in commissione, in considerazione degli obblighi normativi sopra richiamati, e del fatto che è necessario ridisegnare tutto il quadro della materia, per effetto dell'esito del referendum dello scorso anno, lo rievidenzio, così togliamo qualsiasi dubbio, se qualcuno ne ha ancora. Vogliamo rispettare la volontà dei valdostani e dunque, nell'ambito di tutte le attività già avviate per adeguare il sistema di gestione dei rifiuti urbani, verrà sicuramente valutata la sostenibilità dell'iniziativa, tenuto conto anche dei seguenti elementi, e qualcuno lo ha già evidenziato. Qualora si avviasse una raccolta differenziata della frazione organica del rifiuto urbano, questa dovrebbe essere comunque avviata ad un trattamento che non è costituito da una semplice stabilizzazione finalizzata alla valorizzazione, che sarebbe in ogni caso differente dall'impianto di trattamento della frazione umida che deriverà dalla selezione dei rifiuti differenziati. Lo so che un progetto di questo tipo può essere anche sostenibile; chiaramente poi bisognerà valutare la tariffa, che è quella che pagano i cittadini.
Il prodotto finale ottenuto dal trattamento della frazione organica, raccolta in forma differenziata, risulterebbe utilizzabile solo in contesti agroindustriali ben definiti e non presenti in Valle d'Aosta, in numero tale da assicurare la ricollocazione dell'intera produzione, ad esempio le aziende floro-vivaistiche. La certezza della valorizzazione passerebbe quindi attraverso la ricollocazione del prodotto quasi completamente verso circuiti esterni alla regione, cosa che peraltro sta già avvenendo. Tale tipologia di compost è stata ceduta gratuitamente ad aziende che operano fuori Valle.
Mi risulta che le aziende locali, e qui mi riferisco sempre alle audizioni che sono state fatte nella Commissione speciale e delle associazioni degli agricoltori e dei viticoltori, non hanno proprio manifestato la volontà di voler cospargere questo prodotto sui propri territori. Qui, poi, abbiamo un rappresentante dei viticoltori e può dirci lui. La qualità del prodotto ottenuto da un compostaggio della frazione organica dei rifiuti risulterebbe notevolmente inferiore rispetto a quella di altri concimi organici, per i quali in Valle d'Aosta, soprattutto in alcune zone, già ora si rilevano problemi di gestione conseguenti alle eccedenze. Per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata del 65 percento, o di almeno del 65 percento, la raccolta differenziata della frazione organica, ove sia attuabile, nel rispetto dei principi di economicità ed efficienza ed efficacia ambientale, già precedentemente richiamati, e tenuto conto anche della specificità del nostro territorio valdostano, risulta fondamentale.
Tenuto conto, quindi, degli aspetti che vi ho appena elencato e, dal momento che l'Amministrazione regionale sta già lavorando in questa direzione - ne è dimostrazione il Comune di Aosta e altre realtà - vi chiedo, proprio per un comune lavoro, di ritirare la mozione che avete presentato. Grazie.
Presidente - Vista l'ora, io vi propongo di sospendere i lavori e riprendiamo i lavori...ma, mi pareva di aver capito che questo fosse l'indirizzo generale...ci sono ancora tutte le repliche, le dichiarazioni di voto. Era già chiusa la discussione, ha replicato l'Assessore. Adesso ci sono le repliche dei proponenti, tutte le dichiarazioni di voto e...va bene? I lavori riprenderanno alle 15,30.
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La seduta termina alle ore 12,59.