Objet du Conseil n. 153 du 26 septembre 2013 - Verbale
Oggetto n. 153/XIV del 26/09/2013 |
REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO A RIBADIRE NELLE SEDI OPPORTUNE IL RISPETTO DELLE PROCEDURE PREVISTE PER LA REVISIONE DELLA CARTA COSTITUZIONALE". |
Il Presidente Emily RINI dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri FERRERO, BERTIN, GERANDIN e ROSSET e iscritta al punto 61 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere FERRERO.
Intervengono i Consiglieri BERTIN, ROSSET, GERANDIN e DONZEL.
Replicano il Presidente della Regione, ROLLANDIN, e i Consiglieri ROSSET, FERRERO, GERANDIN e BERTIN.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Laurent VIÉRIN (voto favorevole) e il Presidente della Regione, ROLLANDIN (voto contrario).
Prende la parola il Consigliere Laurent VIÉRIN per una puntualizzazione.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: quattordici e voti contrari: diciotto (presenti: trentacinque; votanti: trentadue; astenuti: tre, i Consiglieri DONZEL, Carmela FONTANA e GUICHARDAZ);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
VISTO il disegno di legge costituzionale 813, già approvato dalla Camera dei deputati, che prevede nuove modalità di modifica costituzionale, imponendo modi, forme e tempi del dibattito parlamentare in deroga a quelli previsti dall’art. 138;
CONSIDERATO che per una parte della dottrina per modificare l'art. 138 servirebbe addirittura un’Assemblea Costituente, corpo rappresentativo quindi appositamente costituito al fine di conseguire il maggior grado di garanzia;
SEGNALATO come non esiste affatto il necessario spirito costituente nell'attuale fase politica italiana;
STANTE il risultato del referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un "Premier assoluto";
CONSIDERATO l'attuale perdurante crisi economica e una democrazia italiana claudicante per responsabilità di collusi, condannati e che la modifica proposta nel decreto 813 darebbe più potere a poche persone rischiando così una deriva autoritaria che l’Italia ha già vissuto;
RITENUTO che l’urgente riforma elettorale non deve diventare la scusa per apportare modifiche costituzionali che peraltro una nuova legge elettorale non richiede poiché investirebbe la sola legislazione ordinaria;
RIBADITO come procedure in deroga all'art. 138 della Costituzione risultino rischiose per le regioni a statuto speciale, manifestandosi la possibilità di una modifica di sostanza di quanto previsto dall' art. 116 della Costituzione ed evidenziata altresì la minaccia di un possibile intervento modificativo diretto degli statuti di autonomia in assenza del principio dell'intesa più volte richiesto;
IMPEGNA
il Presidente della Regione e il Presidente del Consiglio e invita altresì i parlamentari valdostani a:
1) ribadire nelle sedi opportune che la forma rigida della nostra Costituzione è garanzia per il nostro sistema, richiedendo, per la sua revisione, tempi o procedure tali da assicurare un’attenta riflessione e un più sicuro e ampio consenso, che non possono essere modificate da un ddl governativo, andando in deroga all’art. 138;
2) ribadire il fatto che qualora tali modifiche arrivassero a compimento, devono essere sottoposte a referendum confermativo tramite il quale il popolo italiano può esprimere l’opinione in merito a quella Carta che raccoglie i principi fondamentali, organizzativi e spesso anche finalistici della nostra comunità e del nostro Paese;
3) riprendere i necessari contatti a livello parlamentare governativo per giungere alla modifica dell'art. 116 della Costituzione con la previsione dell'intesa fra lo Stato e le autonomie differenziate in ordine alla modifica degli statuti di autonomia.
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