Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 152 du 26 septembre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 152/XIV - Reiezione di mozione: "Rispetto degli impegni assunti in merito alla risoluzione dei problemi relativi al trasporto ferroviario in Valle d'Aosta".

Presidente - Grazie. Per l'illustrazione...chi chiede la parola? Il collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Il contenuto di questa mozione è un po' paradossale, nel senso che è una mozione che chiede che si rispetti una mozione. Però è molto importante perché, dall'analisi di quello che sta succedendo rispetto ai deliberati che vengono assunti in questo Consiglio regionale, può derivare un diverso atteggiamento in quest'aula e nel lavoro delle commissioni. Cerchiamo di capirci! Cosa vuol dire votare una mozione? Ne abbiamo appena votata una! Vuol dire che poi quello che si è votato si fa, perché altrimenti votare una mozione, tanto per dire: "questa è scampata, via, ce la siamo tolta di torno", e poi, dopo due settimane siamo di nuovo a capo, non andiamo da nessuna parte!

Vorrei precisare che, rispetto a questa cosa, "non esiste" una responsabilità dell'Assessore, non si è presentato, o quant'altro, no, assolutamente, nonostante spesso non manchino le occasioni di polemica, non è un problema di disponibilità o meno dell'Assessore, l'Assessore era disponibile; la commissione ha avuto...diciamo dei lavori da fare che non hanno consentito l'audizione, quindi non è una questione di tempistica, ma è una questione di modalità di ragionamento. Quando noi diciamo che questo argomento deve essere portato in commissione, vorremmo che prima che la Giunta decidesse in maniera definitiva rispetto ad un certo percorso, o l'annunciasse, come ormai è dato per assodato, ci fosse la possibilità da parte dei Consiglieri di minoranza di avere la documentazione richiesta e le informazioni richieste per capire se questa è la scelta giusta. Non stiamo parlando di una normale delibera di Giunta, stiamo parlando di un'idea di sviluppo futuro della Regione, e non è una cosa marginale! È una cosa che, se mette in moto determinate scelte, ha delle conseguenze molto forti sullo sviluppo turistico, sullo sviluppo industriale, artigianale, economico della nostra regione.

Noi, quindi, diciamo: quando sentiamo parlare di 50 milioni di euro...la cifra che va di più in questo momento in Valle d'Aosta è 50 milioni di euro...50 milioni di prestito CVA al Casinò, 50 milioni per l'acquisto di treni bimodali, sono delle cifre così importanti, così determinanti in queste scelte strategiche che vanno fatte, in cui noi diciamo: la minoranza vuole avere prima di tutto l'informazione più corretta possibile e poi vuole dire la sua in merito, dopodiché la maggioranza decide...cosa succede? Si gioca intorno ad un'ambiguità di fatto. La maggioranza dice: ma noi decidiamo sulla base di un atto, che è una mozione che ha fatto seguito a un dibattito sui trasporti...quindi ci sono delle mozioni che vengono, alle volte, rispettate...quando conviene! Però io vorrei ricordare che quel dibattito e quella mozione furono votati in un ben diverso contesto politico, e con ben altre forze politiche presenti in questo Consiglio regionale!

Vorrei ricordare che la mozione che diceva...dopo il dibattito che ci fu sulla questione, tra l'altro, se, diciamo, in qualche modo abbandonare la tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, ci fu davvero un Consiglio, in generale una seduta tematica, in cui ci occupammo di aeroporto, di autostrada, eccetera...dentro questa discussione fu ribadito il concetto dell'acquisto di treni bimodali. Allora la maggioranza aveva 27 Consiglieri regionali, se non vado errato, era una maggioranza composta non da Union Valdôtaine e Stella Alpina, ma da Union Valdôtaine, PDL, Fédération e Stella Alpina, e mi pare che il risultato elettorale delle ultime elezioni non abbia premiato quel tipo di maggioranza che votò quella mozione, ma in qualche modo la maggioranza che è risultata, è risultata da un voto che ha dato a questa maggioranza 200 voti tali da evitare un ballottaggio.

Allora, io dico: appellarsi in continuazione a un voto fatto in un'altra legislatura, a un mandato dato da forze politiche che gli elettori manco hanno voluto più in Consiglio regionale, è perlomeno politicamente forte! Quello che diciamo è che c'è stato anche un voto che in qualche modo ha dato un segnale che i cittadini volevano un cambiamento, un cambiamento nelle politiche. Adesso non è che hanno votato sui treni bimodali, i cittadini, però i cittadini hanno detto: non avete più quella maggioranza che vi dava in qualche modo l'autorevolezza per fare certe scelte strategiche, magari con minor tempo. I cittadini vi hanno detto: guardate che dovete discuterne un po' di più delle cose, delle scelte strategiche in particolare. Qui non stiamo decidendo se bisogna asfaltare un tratto di strada oppure no, se sostituire un tombino oppure no, o una cosa di questo tipo, qui stiamo decidendo di una scelta strategica epocale, perché se si va in una certa direzione, cioè l'acquisto di treni bimodali, possono esserci conseguenze su altre scelte successive. Quindi, in qualche modo, si dice che c'è bisogno di una riflessione in più.

Allora io vivo anche questo paradosso incredibile: sicuramente riconosco, su determinati argomenti, di non avere toni morbidi in Consiglio regionale...penso però di avere questa linea comportamentale non schizofrenica...ce l'ho sia nei dibattiti pubblici, quando mi invitano gli amici dell'Union Valdôtaine Progressiste, e ce l'ho qui, in Consiglio regionale, ce l'ho al bar, ce l'ho per la strada. Allora, io vado a dei dibattiti pubblici dove il Presidente dell'Union Valdôtaine e il Presidente della Stella Alpina mi dicono: ma decidiamo le cose insieme, ma vediamo di ragionare, guai decisioni autoritarie, basta! Ci mettiamo attorno a un tavolo dove stiamo tutti seduti assieme e ci diciamo le cose. Martin, con un tono di voce mellifluo, splendido, ci raccontava di com'è inutile dividere questa comunità valdostana, percorrere insieme le strade...sì, è andata così...non lei, Ego Perron, ma Martin sì! Non è forzata, non è forzata, glielo assicuro che non è forzata e, poi, comunque rappresenta la mia opinione.

Lei, Presidente Perron, Presidente del Movimento dell'Union Valdôtaine, nonostante fosse...come dire? a scadenza del mandato, ha lasciato scivolare lì larghe intese, così, en passant, "larghe intese", no? Bene! Quando si tratta di vedere però se c'è dietro questo giochino di raccontare ai cittadini che ci vuole dialogo, discutere, condividere, eccetera, regolarmente, a ridosso di una mozione che diceva: vediamo le cifre, vediamo le scelte, cerchiamo di vederci chiaro, noi leggiamo sui giornali: tutto fatto, 27 milioni li prendiamo qua, 23 là, 50 e compriamo 5 treni...e quant'altro! Questo per quanto riguarda il contenuto della mozione.

Permettetemi di fare una breve riflessione su alcune risposte che io voglio avere prima di poter in qualche modo...io sono anche in imbarazzo nell'intervenire su questo argomento alle volte, perché ho avuto modo anche di andare in sedi radiofoniche, insieme all'Assessore e, soprattutto in un'occasione, correttamente io non ho forzato la mano, perché ho detto: ragazzi miei, c'è una commissione che deve discutere questa cosa...a differenza di quello che si pensa, Donzel ha dei toni duri...invece in sede radiofonica, cioè parlando ai cittadini valdostani, non parlando al Consiglio regionale, mi sono ben guardato dall'avere toni duri, perché ho detto: tra un po' sentiremo l'Assessore in commissione...sì, ma...a che gioco giochiamo? Da una parte si fa il tentativo di far vedere che si è disponibili, e dall'altro le decisioni sono già prese! E sono decisioni delicatissime, perché siccome non abbiamo le energie economiche, in questo momento, per fare quello che a noi interesserebbe fare, cioè l'elettrificazione della linea, che sulla base di un progetto, non nostro, ma che ha in mano l'Assessore Marguerettaz, costa 120 milioni di euro, non le milionate di euro di cui si sta parlando in giro, perché sempre nel documento dell'Assessore Marguerettaz, per far salire i costi, si fa riferimento ad altri interventi, nuove gallerie, raddoppi selettivi, eccetera, eccetera...

Atteniamoci al punto dell'elettrificazione...allora si tratta di valutazioni, dal nostro punto di vista, delicatissime, perché in un momento come questo...poi io non lo so dove vanno a comprarli questi treni bimodali, magari c'è una ditta valdostana che vende treni bimodali, no? Ma da quello che so io, quello che sono riuscito a trovare in Internet, spesso sono ditte estere che producono i treni bimodali, quindi noi prendiamo soldi e li diamo all'estero! Alcuni lavori di ristrutturazione della linea ferroviaria, invece, potrebbero avere ricadute locali, sulle imprese locali. Anche questo è un argomento che io voglio mettere in discussione, voglio parlarne, voglio parlarne "prima" che qualcuno abbia deciso, non "dopo"! Voglio avere il progetto, voglio avere il progetto che mi dimostra che la linea funziona con cinque treni, sei treni, quattro treni, due treni?...non sappiamo ancora...se non so quanto costa uno, non posso sapere quanto si vocifera di cinque treni! Io voglio sapere se quei cinque treni lo fanno funzionare il servizio, oppure no, e il fatto di non intervenire strutturalmente sulla linea sta permettendo in altri territori di fare altre scelte, dove gli interventi strutturali vengono fatti. Allora, è poi vero che il nostro treno bimodale sfreccerà oppure, trovandoci con il quarto binario della stazione di Ivrea, avremo una linea intasata, piena di convogli lentissimi di treni dei pendolari che utilizzeranno come linea metropolitana la Ivrea/Chivasso e Ivrea/Torino? Si tratta quindi di una scelta delicatissima, non è che compro un treno bimodale e lo metto lì, eh, arriva giù il treno dalla Valle d'Aosta e passa! Dov'è l'accordo che dice che il nostro treno viaggerà, non si fermerà a tutte le stazioncine del Piemonte e quindi ci metterà anche il bimodale due ore e mezza? Non c'è, non c'è nulla di tutto questo! C'è un acquisto così, campato in aria, dal nostro punto di vista.

Allora, io dico: prima di andare a dire queste cose alla stampa, c'è la correttezza di venircele a dire in commissione, di darci tutta la documentazione richiesta e rispondere a tutte le domande che noi faremo lì?...e poi si esce e si fa l'annuncio, dopo! Io credo al voto di un nuovo Consiglio regionale, perché questo non è il Consiglio regionale che ha votato i treni bimodali, è un'altra cosa! I valdostani un po' vi hanno bocciato! Dovete riconoscere questo fatto, non potete pensare che andate avanti come se nulla fosse! Lo state facendo sul Casinò, perché la macchina era già avviata, non possiamo più fermarvi, anche se vorremmo farlo... Su questo tema è fondamentale, perché altrimenti le mozioni che vanno all'unanimità...vedremo, adesso andremo su a vedere se qualcuno con un idrante abbatte le polveri, ecco, sulla diga di Valgrisenche, sennò rischiano di essere dei passaggi...come dire? togliamoci via sta cosa, che poi noi andiamo avanti come treni! Ma vorremmo andare come treni elettrici, noi, non come treni bimodali!

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Avrei piacere, perché c'è una presentazione di fare una replica proprio solo sulle modalità; poi entreremo nel dossier, ma credo sia bene chiarirci su quello che viene approvato in Consiglio e qual è la proposta, perché nel precedente Consiglio abbiamo approvato questo: "impegna l'Assessore regionale competente a relazionare alla commissione competente come intende procedere in questo momento complesso riguardo alla risoluzione dei problemi del trasporto ferroviario in Valle d'Aosta; a produrre il cronoprogramma delle azioni previste...". Nella risposta avevamo detto che non abbiamo nessun tipo di problema e andiamo a rappresentare quello che stiamo facendo. Ora, sempre mantenendo gli stessi toni che abbiamo a livello radiofonico, non è che dobbiamo azzuffarci, ma se c'è un dossier che è stato più volte oggetto di discussione in commissione e in Consiglio è proprio questo. Quindi dire che queste decisioni vengono calate dall'alto, io non lo posso dire in questi termini; semplicemente, sui treni bimodali, ci siamo espressi in Consiglio non solo nel 2012, io voglio ricordare che ci siamo espressi, la prima volta, il 14 luglio 2011, dove, rispetto a tutta una serie di discussioni, abbiamo detto che la soluzione è sui treni bimodali.

È vero che il Consiglio regionale oggi ha delle forze politiche nuove, ma nelle forze politiche nuove ci sono dei Consiglieri vecchi, nel senso che gli argomenti non sono di natura politica, sono degli argomenti che sono di natura tecnica, quindi non si tratta di mettersi a destra, sinistra, si tratta di affrontare un argomento tecnico. Dopo il 14 luglio 2011, il 3 febbraio 2012 il Governo regionale ha dato l'incarico a un ingegnere specifico o, meglio, ha fatto un bando per selezionare un ingegnere che aiutasse il Governo, perché io convengo con lei, tutti i dubbi che ha lei, non li ha solo lei, li hanno tutti: ma questi treni bimodali funzioneranno, non funzioneranno, ci sono tutta una serie di aspetti. Non le vado a scomodare le visite che a suo tempo furono fatte, non nella precedente legislatura, ma ancora in quella precedente, quando c'era Assessore ai trasporti l'Onorevole Caveri, che, insieme alla commissione, insieme ai dirigenti, sui treni bimodali ha viaggiato, è andato in Francia, è salito sui treni bimodali e ha fatto un percorso sui treni bimodali, quindi non è che sono un oggetto strano!

È vero che il nostro ordinamento per la sicurezza ha delle caratteristiche diverse, quindi bisogna vedere se quel bimodale francese viaggia sulla rete italiana, ma il 3 febbraio 2012 è stato dato questo incarico e, successivamente, il 19 dicembre 2012, a fronte anche di questo lavoro, a fronte delle audizioni che ci sono state nelle commissioni, sono state prese delle decisioni. Quindi possiamo avere tutte le idee possibili, poi entreremo nel merito ma dal punto di vista formale c'è un percorso che è molto chiaro, e l'Amministrazione non può, ogni volta che cambia un Consiglio regionale, mettere in discussione tutto quello che ha fatto precedentemente.

Dopodiché posso dire anche un'altra cosa, Consigliere Donzel: qualora questo Consiglio regionale ritenga che le risorse PAR FAS non debbano essere destinate, avrà un'occasione straordinaria, perché tornerà in Consiglio! Quello che ha descritto il Presidente è un percorso e, glielo dico, non è che questo percorso è stato definito per fare una cattiveria, ma semplicemente per una questione: se noi non ci troviamo attrezzati per la fine dell'anno, per fare determinate cose, quei soldi vengono persi, quindi non siamo in una situazione dove dire: non li mettiamo nei bimodali, li mettiamo da un'altra parte. Il decreto del Fare è un decreto direi abbastanza con un corridoio stretto, quindi o si fanno delle attività o si perdono i quattrini! Allora, quello che cerco di dire, nessuno è contrario all'infrastrutturazione, agli interventi sulla linea ferroviaria. È stato detto: questa è un'occasione per utilizzare delle risorse e dare una risposta alle nostre comunità che stanno soffrendo di un deficit, perché il materiale rotabile è vecchio; ancora l'altro giorno eravamo in radio, c'erano pendolari che hanno avuto tutta una serie di problemi perché il treno si è rotto, ma si rompe perché il materiale rotabile è vecchio! E quindi questo intervento non compromette nulla, va a dare una risposta.

Io credo quindi che non c'è nessuno sgarbo istituzionale, io ho avuto modo di essere disponibile - e lei l'ha riconosciuto - il martedì precedente per fare tutte le audizioni, per fare tutto il confronto, perché se dovessimo approfondire tutti i dati, probabilmente passeremmo la giornata... Però voglio ancora dirle che, anche qui, i documenti hanno un significato: nel 2004, l'accordo di programma ha definito una serie di interventi da effettuare e, come ho avuto modo anche di dirle per le vie brevi, l'elettrificazione sarebbe un'operazione inutile qualora le decisioni di infrastrutturazione, di miglioramento alla linea, vadano così come erano allora i programmi. E questa cosa se l'è fatta dire dall'ingegnere di RFI che è venuto in quest'aula a fare l'audizione! Le ha detto anche questo: fare l'elettrificazione oggi - è a verbale -, per poi fare la modifica della linea dopo, forse attirerebbe l'attenzione della Corte dei Conti, che è un'istituzione che viene in qualche modo sempre sollecitata. La Corte dei Conti dice: ma siete così sicuri di fare un'elettrificazione? Per fare una metafora, sarebbe come cambiare le gomme a una macchina da rottamare, forse non è proprio la cosa migliore! Dopodiché anche sui bimodali il ragionamento con Trenitalia è ovviamente in fase avanzata, ma le dirò di più. Trenitalia stessa, quando abbiamo fatto l'accordo del 2005, quando parlava dei Minuetti, ha scritto nero su bianco che, qualora fosse necessario cambiare i treni Minuetto con i treni bimodali, "diesel/elettrici", ci sarebbe stato un accordo, quindi questo nel 2005, quasi 10 anni fa! Allora, da questo punto di vista, io credo che possa esserci tutto il tempo possibile per analizzare la questione in commissione. Qualora le determinazioni di questo Consiglio vadano nella direzione di non accettare i bimodali, quando arriverà qua in Consiglio la destinazione dei fondi PAR FAS, il Consiglio regionale potrà tranquillamente esprimersi contro. È chiaro che si prenderà le sue responsabilità, io non sono un artista, io le dico le cose come sono, quindi se il Consiglio regionale deciderà che delle risorse dello Stato non vanno destinate per migliorare il materiale perché dobbiamo migliorare la ferrovia, sicuramente si prenderà le sue responsabilità: non voglio fare delle facili speculazioni, ma sul progetto dell'elettrificazione, lei sa che ci sono qua tutta una serie di amministrazioni che si sono espresse contro, si sono espresse contro quel progetto, quattro, quattro voglio dire, dove c'è la sottostazione...non è una cosa marginale! Dopodiché mi si potrà dire: sì, ma io ero contro quella localizzazione, però troviamone un'altra. Lei capirà che cosa vuol dire andare a trovare altre località...non voglio entrare nei dettagli, ma se uno vuole, abbiamo tutte le carte. Quindi per una situazione del tutto incerta, del tutto indefinita, sembrerebbe che noi buttiamo via un'occasione per dare effettivamente un miglioramento che non è - lo convengo - la soluzione, è un miglioramento. E allora, rispetto a questo, io vi esorto a considerare questo. Avete in mano tutte le possibilità per decidere sul futuro della ferrovia.

Président - Merci. Il y a d'autres qui souhaitent intervenir? La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Solo due battute, dato che noi non eravamo in Consiglio già da tempo addietro, ecco. La gente deve capire sostanzialmente, secondo noi, alcune cose precise sui bimodali. I bimodali sono la fine, la morte definitiva di qualsiasi prospettiva di ammodernamento della linea ferroviaria nel senso dell'elettrificazione che tutti auspicavamo, quindi è piantare una croce su quel progetto. I bimodali sono dei treni...deve saper anche questo la popolazione...sono dei treni fatti su misura, quindi non è una macchina che io acquisto in concessionaria, è una specie di auto fatta ad hoc che vado a prendere con determinate caratteristiche. Dove la vado a prendere? Non è ancora chiaro! Che tipo di caratteristiche dovrà avere? Non è ancora chiaro! Bisogna vedere tutta una serie di questioni, però si dice: perdiamo i fondi, e allora, pur di non perdere i fondi, sposiamo qualsiasi progetto.

Allora noi ci chiediamo: i fondi sono arrivati l'altro ieri o c'erano già prima? Perché se c'erano già prima, qualcuno si è grattato in questi anni e ha lasciato i fondi tranquilli dov'erano! E allora c'è da chiedersi se la politica che riguarda ai trasporti dovesse essere presa in considerazione in maniera seria già con un po' di anticipo. Quindi sostanzialmente una posizione che non è condivisibile, questa dei bimodali, bisogna tornare a un progetto che preveda un vero...diciamo un vero significato strategico della ferrovia all'interno non solo del trasporto dei pendolari, ma anche del sistema turistico della Valle d'Aosta. Questo è un progetto dell'ultimo momento per non perdere i soldi, che non sappiamo dove ci porterà, ma sappiamo che chiuderà definitivamente la porta alla questione dell'elettrificazione della linea ferroviaria; quindi era una cosa che doveva essere discussa sicuramente, e soprattutto presa in considerazione con competenza, che non c'è stata in precedenza.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Ieri il Presidente Rollandin ha parlato di coralità. Ecco, questo è l'esempio che intendevo io di coralità.

Credo che questo sia veramente un progetto...la definirei quasi una grande opera per la Valle d'Aosta, sulla quale c'è bisogno di coralità, e il suo, Assessore Marguerettaz ha parlato di "sgarbo istituzionale", non c'è stato garbo istituzionale, però il suo mi sembra un ricatto, quando dice: "eh, ci sono i fondi - l'ha sottolineato il collega Ferrero - e se non si prendono adesso vi prenderete la responsabilità, o lo riportiamo in Consiglio di nuovo, la prossima volta e poi si vedrà". Ecco, non credo che sia questo un modo e un atteggiamento per andare verso una coralità e verso una condivisione di un'opera, visto che lei ha fatto l'esempio prima delle ruote su una macchina da rottamare, credo che neanche il suo sia l'esempio azzeccato, perché cosa facciamo allora? Mettiamo una macchina nuova tipo...non so, forse lei è più esperto di me, io non è che me ne intenda molto di macchine, di auto di lusso, ma è come mettere una Ferrari o una Porsche sopra una strada poderale, perché la ferrovia è comunque da rivedere tutta, quindi anche la via sarebbe un po' da ristrutturare, da risistemare. Quindi, non c'è la volontà di prendere in considerazione altre vie, perché lei ha detto ci sono già tutta una serie di atti, impegni, eccetera, eccetera, e sui quali...certo, ha ragione, noi siamo arrivati, io poi, in particolare, arrivo solo due mesi fa, ma le cose siamo andati a vedercele! Lei dovrebbe anche prendere in considerazione che da allora il mondo è cambiato e magari certe opere potrebbero anche essere messe in discussione, potrebbero essere "coralmente condivise" fra la popolazione valdostana e il Consiglio. Poi io non voglio andare...non entro in questo momento nei dettagli, perché se è previsto il suo intervento in commissione ne parleremo lì e lo dettaglieremo lì, non mi inoltro nei dettagli.

L'ultimo passaggio che faccio è probabilmente su "una casualità". Tutte le volte, ultimamente, tutte le volte che abbiamo presentato delle interpellanze o delle mozioni un po' particolari sono state prima discusse sui giornali e sono apparse tutte sui giornali. Benissimo, non è un problema, eh...noi siamo per la trasparenza, quindi va bene, vorrei solo che i cittadini capissero il perché: noi presentiamo 10 giorni prima tutte le nostre iniziative e, combinazione, la settimana prima del Consiglio tutto viene messo, viene in qualche modo...come dire? trattato anche dai giornali con dichiarazioni degli amministratori di maggioranza. Bene! Vuol dire che abbiamo sollevato dei problemi che sono importanti per la comunità!

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste d'intervento? Se non ci sono altre richieste...sì, ha chiesto la parola il collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - È chiaro che questa è una vicenda molto complicata, perché si intersecano problemi di tipo amministrativo con decisioni di tipo politico che cambiano radicalmente, come ha detto bene il collega Raimondo Donzel, anche semplicemente la rappresentanza in questo Consiglio.

Quello che dispiace, comunque, per noi, siamo tanti di "noi", colleghi entrati da poco in Consiglio, è che avremmo avuto la possibilità attraverso una veloce audizione di prendere coscienza di quello che è stato deciso, fino ad ora, e soprattutto del percorso che è stato fatto. Ho analizzato anche velocemente, adesso, i documenti che sono stati presentati che andranno in IV Commissione e quindi mi sento anche di dire che per qualche verso il percorso amministrativo è conseguente delle decisioni che in termini politici sono state fatte. È chiaro che le decisioni politiche però vanno contestualizzate anche ai momenti in cui si vivono, alle situazioni in cui andiamo... La grande preoccupazione, ancor prima dei bimodali, è che siamo tuttora in assenza di una definizione precisa sulla norma di attuazione, siamo tuttora in assenza di una revisione in termini anche politici con le Regioni confinanti, che ci faccia capire dove andiamo, e un disegno che ci deve portare un po' a capire se questi 5 treni che compreremo avranno solo la funzione di andare avanti e indietro o se raggiungeranno anche nel breve e medio periodo dei risultati importanti. È chiaro che non bisogna raccontarsi delle bugie; se questi soldi vanno in quella direzione sarà poi difficile, un domani, ritornare sulla scelta dell'elettrificazione.

A me pare che manchi, per quello che ci riguarda come gruppo, manchi ancora la conoscenza precisa di questo costo del progetto dell'elettrificazione. Perché si parla a volte di 80 milioni di euro, a volte di 100, altre volte di 400, quindi l'audizione in commissione avrebbe anche permesso di andare un po' a fondo sotto l'aspetto più tecnico rispetto a questa vicenda, perché anche i numeri hanno la loro importanza rispetto alle scelte. Quindi siamo in difficoltà nei tempi, perché le scelte sono state fatte; dispiace averle apprese dai telegiornali, avremmo sicuramente gradito questo, ma le scelte sono conseguenze delle riunioni e non è su questo che ci dobbiamo perdere il sonno. Siamo in difficoltà, siamo in difficoltà soprattutto perché manca, a nostro avviso, questa strategia generale e si riempie questa strategia con un semplice acquisto che, per carità, pesa ormai...per i 5 treni bimodali ho visto un preventivo intorno ai 47 milioni di euro, e che dà questa prima risposta, manca appunto questo disegno complessivo che non ci permette di compiere in definitiva una scelta strategica per il futuro. Grazie.

Président - Merci. La parole au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie.

Solo una piccola riflessione su quello che ha detto l'Assessore Marguerettaz. Lei ha detto che i treni bimodali non saranno la soluzione definitiva del problema dei trasporti, ma saranno solo un miglioramento temporaneo, quindi praticamente quello che uno in gergo dice è un "taccone" momentaneo. Quello che vorrei capire è, però, qual è questo progetto definitivo, nel senso che se adesso facciamo questo temporaneo miglioramento per l'utenza, quindi si investe su una macchina che comunque percorre la stessa linea, c'è un'idea, c'è un progetto poi di sviluppo futuro, cioè si ha intenzione di ammodernare effettivamente questa linea prima o poi, con quali tempi e dove si trovano i fondi per far questo? Perché forse la soluzione per far sì che la Valle d'Aosta veramente si apra al mondo esterno, è quella di fare in modo che ci sia una linea ferroviaria efficiente, funzionante, e sarebbe bello capire se e quando c'è l'intenzione di realizzarlo, anche perché, se noi andiamo al di fuori della Valle d'Aosta...basta andare a Ivrea, lì funziona tutto con treni elettrici! Quindi noi, praticamente, con i treni bimodali facciamo solo un accorgimento, nel senso che nel mondo esterno viaggiamo elettricamente, a casa nostra viaggiamo con la carcassa diesel che comunque, è un motore comunque a gasolio, insomma, "carcassa diesel"...se poi non vi piace, comunque effettivamente è un modo non in linea con quello che avviene al di fuori, quindi questo io vorrei capire bene: se oltre al bimodale poi c'è un'intenzione di sviluppo futuro.

Dal punto di vista logico mi sembra che la mozione vada a chiedere che, prima di prendere iniziative che portano necessariamente verso quella direzione dell'acquisto dei bimodali...mi sembra che la logica voglia, se il problema è effettivamente collettivo di tutta la comunità valdostana, che l'Assessore prima venga a spiegare in commissione, che è la sede competente, tutte le iniziative che si hanno in mente per poi ritornare e fare veramente le azioni che porteranno...se sui bimodali, o altre cose, non so. Tutto qua, grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.

La posizione di ALPE sulla questione della ferrovia valdostana è nota, io non intendo ritornarci; mi riallaccio semplicemente ad alcune considerazioni dell'Assessore Marguerettaz riguardo a questo tentativo un po'...come dire? un po' guascone, com'è nel suo stile, di addossare ad un eventuale voto negativo della minoranza sul programma PAR FAS...le responsabilità di una non-soluzione sarebbero della minoranza, nel caso non venisse votata la modifica del programma PAR FAS. Allora, le responsabilità sono "tutte" e "soltanto" in capo alla maggioranza, che sia ben chiaro! Perché le riallocazioni sono fatte perché "voi" non avete eseguito quanto avevate previsto nel programma PAR FAS, e cioè: linea di azione 1.1, interventi sulla linea ferroviaria Aosta/Chivasso, soppressione degli interventi di completamento dei nodi di interscambio Châtillon/Verrès/Pont-Saint-Martin...non vado oltre, gli altri colleghi possono leggere il testo...e riallocazione di 16.950.000 euro per l'acquisizione di sistemi di trasporto ferroviario! Vuol dire che per questi soldi previsti voi non avete fatto niente perché venissero utilizzati secondo la loro destinazione originaria. E poi, azione 1.2: interventi e studi per la linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, soppressione degli interventi di allineazione e di passaggio a livello lungo la tratta, di potenziamento delle stazioni di Morgex e Pré-Saint-Didier, eccetera...riallocazione di 5 milioni e mezzo per l'acquisizione di sistemi di trasporto ferroviario innovativi. Quindi la responsabilità delle modifiche del PAR FAS sono tutte e soltanto in capo alla maggioranza, che non ha dato corso a quanto era stato votato nel programma attuativo.

Concordo pienamente con quanto sostiene il collega Ferrero: l'acquisto dei treni bimodali è mettere una croce sull'elettrificazione della linea ferroviaria valdostana. Perché di questi tempi non è pensabile utilizzare 55 milioni di euro e poi riallocarne molti di più per l'elettrificazione! L'acquisto dei treni bimodali è una soluzione costosa, è una soluzione non immediata, perché, checché se ne dica...il Presidente Rollandin ha ipotizzato due anni, ma io sono pronta a mettere una firma sopra il fatto che fra due anni non avremo i treni bimodali, perché i treni bimodali vanno costruiti apposta, apposta per la nostra linea, vanno omologati, e poi è una soluzione insufficiente, lo dice il PAR FAS stesso, lo dice tranquillamente: dice che la disponibilità di cinque convogli sarebbe in grado di fornire una parziale risposta, soprattutto in termini di eliminazione dei disagi. Un numero di treni inferiore comporterebbe verosimili complicazioni sui turni del materiale con il rischio di non riuscire ad organizzare razionalmente il servizio ferroviario. E in caso di guasto? Perché anche i treni bimodali si guastano! È vero che voi dite: forse si riesce a spuntare un sesto treno bimodale, ma queste sono, per il momento, delle supposizioni, delle supposizioni che avremmo voluto vedere confermate con documentazione probante, in commissione, cosa che evidentemente non viene ritenuta importante da questa maggioranza, la quale procede con i proclami giornalistici e procede tranquillamente con un programma, con le modificazioni di un programma attuativo.

Presidente - Grazie. Non ho altri iscritti a parlare. Ci sono altre richieste? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Alcune repliche sono doverose, perché nel merito la situazione si aggrava moltissimo, nel senso che si fa finta di votare una mozione in un Consiglio regionale in cui si dice: andremo, discuteremo, eccetera, e poi si fa finta, due Consigli dopo, avendo preso un po' di ossigeno, dicendo: ah, ma non avevamo capito bene che cosa c'era scritto nel testo di quella mozione...

Allora, ribadisco i concetti fondamentali: lei dice che è una scelta temporanea, non è la soluzione definitiva; quindi, in pratica, dice che la soluzione definitiva è l'ammodernamento della linea, è una nuova linea, no? Quindi allora lei dice: noi abbiamo 50 milioni di euro e non li utilizziamo per ammodernare la linea, perché in questo momento ammodernare completamente la linea costa molto di più e allora compro una cosa provvisoria. È una cosa che nessun cittadino normale riesce a capire o farebbe mai. Perché? Perché intanto, se il numero dei convogli non è sufficiente, noi dovremo utilizzare parte dei bimodali e parte dei non bimodali, mantenendo momenti di rottura di carico, oppure abbattere il servizio, cioè anziché avere un certo numero di treni, si riduce di molto il numero di treni. Tanto lei è sempre stato per le gomme, quindi dice: togliamo dei treni, perché cinque treni bimodali...infatti è lì che cerca di arrivare, al sesto...non servono! Non sono sufficienti a garantire il servizio che c'è oggi...questo lo dicono gli esperti! Allora qualche volta cito anch'io gli esperti, visto che lei cita Iacono, no? rivolgendosi verso di me dice: si ricorda cosa dice Iacono? Iacono ne ha dette di cose! Ci ha anche lasciato un progetto, Iacono, a noi, che dice: 90 milioni di euro elettrificazione della linea. Sempre lo stesso Iacono che cita lei, eh, sempre lo stesso! Quindi, come dire? anche i tecnici dicono diverse cose e poi alla fine è la scelta politica quella che conta. Noi...guardi, non abbiamo riferito di sgarbi istituzionali, noi abbiamo riferito della drammatica volontà di attribuire a questo Consiglio regionale una scelta che fu fatta da altri Consigli regionali.

Noi abbiamo detto: la popolazione valdostana ha dato un segnale per il cambiamento, è un segnale di cambiamento che vi ha portati a 18 in maggioranza da 27...ne volete prendere atto che qua vi hanno detto che qualche scelta che avete fatto era sbagliata?...tra le scelte sbagliate quella di insistere sulla distrazione di massa dall'attenzione sulla ferrovia, cioè distrarre risorse per ammodernare la linea, per metterle sull'acquisto di treni. Tutto farlocco, tutto da vedere! In cinque anni magari non viene fuori nulla! Inaccettabile che si venga in Consiglio regionale e si dica: se non voti il mio progetto, io ti faccio perdere i soldi. Eh no, caro Assessore Marguerettaz! Noi, un progetto l'abbiamo in mano e le diciamo, a lei, se lei non vota il progetto dell'elettrificazione, è lei che fa perdere i soldi ai valdostani, è lei che avrà a che vedere con la Corte dei Conti com'è finita col trenino di Cogne! È lei che avrà quel problema, perché è a lei che chiederanno conto del perché si sono comprati dei treni bimodali senza dirci qual è, diciamo, il luogo in cui verranno ricoverati, qual è l'accordo con Trenitalia sulla manutenzione, dov'è che sono tutti gli studi, cioè dov'è che Trenitalia...è stato lei che ci ha insegnato...personalmente, a me, io riconosco sempre quando qualcuno mi insegna qualcosa...che ci ha insegnato di come Trenitalia imponeva dei costi altissimi laddove facevamo delle richieste, quando noi chiedevamo facciamo una fermata in più, magari a Sarre, eccetera, Trenitalia ci sparava dei conti folli, no? Perché ovviamente fanno gli interessi di Trenitalia, perché abbiamo forse un accordo firmato sui macchinisti, sulla manutenzione? Quanto ci costerà l'operazione? 50 milioni, l'acquisto, e poi? I capannoni di ricovero, la manutenzione, la formazione dei tecnici che li guidano e quant'altro?

Di tutto questo la commissione non ha un foglio, non ha una riga, non ha una cifra e lei dice: dovete prendervi la responsabilità! No, se la prende lei la responsabilità di lanciarci nel vuoto, di farci andare verso una cosa su cui non abbiamo contezza dei costi! Quando noi diciamo che bisogna iniziare a investire sulla tratta ferroviaria, siamo consapevoli che con 50 milioni non si fa l'elettrificazione! Però se noi non riusciamo mai a uscire fuori con l'elettrificazione da quella galleria di Ivrea, non riusciamo a portare l'elettrificazione almeno fino a Pont-Saint-Martin, Verrès, quando mai andremo a chiedere allo Stato di dirci facciamo questo sforzo di arrivare fino ad Aosta e magari di rivedere questa galleria di Montjovet? E magari di rivedere quel problema della galleria di Montjovet? Perché quel problema della galleria di Montjovet, guardi, che non è che lo risolve col trenino bimodale, eh, anzi! Il maxi-treno bimodale, le faccio presente, il treno bimodale avrà ancora più problemi, perché sarà a trazione diesel nel pezzo valdostano, e sappiamo che la trazione diesel ha molti più inconvenienti della trazione elettrica, in fase di accelerazione-decelerazione, che è quella che serve per recuperare qualche secondo, dovrà viaggiare lentamente perché le gallerie sono quelle che sono, e quindi che cosa avremo fatto? Allora il treno di cui lei si lamentava che l'altro giorno era un treno da sostituire, che non va bene, è il treno che - a detta di tutti gli utenti della ferrovia - è quello che in questo momento sta dando il miglior servizio, il Minuetto! Tutti dicono che comunque ha un minimo di...si è fermato pure quello! Perché quello è un treno diesel, per la miseria! Perché i treni diesel...se non li usano più da nessuna parte, è perché qualche problema in più ce l'hanno, no, Assessore? Allora noi andiamo di fatto a comprare, raccontiamo, diciamo il nome, noi compriamo un treno diesel per fare il collegamento da Aosta a Ivrea. Questo lei vuole fare!

Permetterà che noi siamo in totale disaccordo, perché è lei che ci porta a spendere 50 milioni in quelle spese folli, che avrà solo valenza temporale, che ci porterà a non avere la linea in condizioni migliorative. E le ripeto ci sono, in Italia, delle situazioni drammatiche, drammatiche...io ricordo sempre che una città meravigliosa come Matera non ha il collegamento ferroviario, quindi l'Italia è veramente indietro da questo punto di vista! Noi valdostani dovremmo batterci per avere una bella linea ferroviaria, non un bel treno, su una linea che non ci dà le risposte che vogliamo! Allora i progetti si possono fare, si possono fare a tranche, a pezzi, l'elettrificazione consente lavori senza fermare il servizio. Anche questa è una cosa da non buttare via. Senza contare tutti i problemi politici che dobbiamo anche affrontare. Perché lei pensa di risolvere col suo treno, come le ho già detto, i problemi? Nell'altro fronte, sul terreno piemontese, stanno venendo fuori altre scelte, altre iniziative, che ci metteranno in forte difficoltà, e quindi bisogna ragionare perché ci sia un effettivo, reale, collegamento tra Aosta e Chivasso, unico, funzionante, altrimenti saremo sempre un segmento aggiunto, perché loro stanno pensando di chiuderci lì, in quella terribile galleria prima di Ivrea, in cui non si va...sì, dopo, scusi...però è quella che ci penalizza, perché è lì che si è bloccata l'elettrificazione, no?

Allora le diciamo: non procedete unilateralmente in quest'acquisto, e soprattutto non usi quest'arma completamente spuntata, debolissima, del dire: se non votate questo diciamo ai valdostani che buttate via i soldi che ci dà il Governo Letta, perché il Governo Letta i soldi ce li dà sia che facciamo l'elettrificazione, sia che compriamo i treni bimodali, è chiaro questo? Non è che li dà...siete "voi" che avete detto: "noi vorremmo questo", perché il Governo Letta francamente parlava di infrastrutturazione della linea...li avete convinti voi, con vostra scelta, a cambiare idea e a fare una scelta che, secondo noi, penalizza il futuro della Valle d'Aosta!

Ci state portando di nuovo su un binario cieco, ci portate a isolarci, a chiuderci nelle nostre quattro mura, stiamo collegati con gli altri. La linea ferroviaria è simbolicamente un anello di collegamento, investiamo sulla ferrovia, sull'ammodernamento della linea ferroviaria, non facciamo questo investimento, l'abbiamo già fatto con i Minuetto e poi abbiamo dato colpa agli stessi ingegneri che cita lei, di Trenitalia, che adesso le danno le garanzie. È proprio lei che disse: eh, ci avevano...in commissione, mi ricordo, un flash...ci avevano garantito che potevamo andare col Minuetto dentro Porta Susa. Adesso lei viene qui e ci dice: ma sì, con Trenitalia c'è un accordo perché il bimodale...facciamoci la linea elettrificata, che ci risolve tutti questi problemi di andare poi a contrattare dopo con questi soggetti che ci hanno già più volte gabbato...a suo dire, non a mio dire! Quindi da questo punto di vista noi questa mozione la interpretiamo in modo chiaro.

Prima di procedere ad ulteriori determinazioni bisogna che questo progetto sia ben analizzato in sede di commissione, perché non è vero che i commissari...lo dimostra anche il fatto che i commissari vengono qui e fanno delle domande, quindi se i commissari fanno delle domande, è perché non hanno le risposte! Sarà ben più logico...prima di procedere alla determinazione, lei aveva detto che ci sarà una commissione...che poi la commissione è diventata un ingegnere che studia e raccoglie dei dati...beh, vediamo prima questi dati, prima di andare ad acquistare questi benedetti...

Noi rimaniamo per l'investimento sull'ammodernamento della tratta ferroviaria, l'elettrificazione, e non l'acquisto dei bimodali.

Presidente - Grazie. Non ci sono altre richieste? Sì. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Anche per non creare confusioni in riferimento al percorso amministrativo, non era un giudizio politico, e soprattutto non era la posizione politica, rispetto a quanto noi amiamo pensare per questa importante infrastruttura che collega la Valle d'Aosta verso l'esterno, e soprattutto la richiesta di avere elementi certi per i Consiglieri nuovi, per giudicare, capire e analizzare le scelte fatte in termini anche tecnici, era voluta perché le differenze che vengono ancora dichiarate oggi sui progetti sono importanti e sembrano quasi impossibili, perché quando si parla di 80 milioni di euro e 400 milioni di euro, o ci sono professionisti che fanno ragionamenti differenti...ma che l'UVP pensi per il futuro della linea ferroviaria in maniera chiara, un'infrastrutturazione e un investimento rispetto all'elettrificazione, non ci sono dubbi, ecco! Perché quella è la soluzione al problema, per il futuro, quella è la possibilità per la Valle d'Aosta di ripensare un po' a una ferrovia che possa essere il vero punto di sviluppo futuro. Quindi su questo vorrei essere molto chiaro.

Se ci sono momenti che ci permettono di avere per la nostra ferrovia una riqualificazione, che permettano ai nostri utenti, soprattutto, perché il problema oggi grande è per chi studia fuori dalla Valle, per chi lavora fuori dalla Valle...l'ho detto nella scorsa seduta: per fortuna i problemi non sono così importanti, almeno nel tratto interno, ma per l'esterno questi problemi permangono e ci sono da anni persone che soffrono di queste carenze che l'infrastruttura offre. Allora, il discorso sul disegno complessivo, sulle norme che mancano, sul fatto che questo acquisto sembra legato ad un momento di felicità perché ci sono dei soldi - e ben venga! - non deve far togliere quella che è la nostra visione futura rispetto alla ferrovia, ecco. E, quindi, pur essendo consapevole che sono state fatte delle scelte nella recente riunione, ribadisco che avremmo piacere di analizzare i termini progettuali e tecnici e, al più presto possibile, nel più breve tempo possibile, in commissione, la scelta che è stata fatta, anche per capire se ci sono possibili rimedi.

Ribadisco, però: ogni scelta che possa portare ad avere dei finanziamenti che vadano già nella direzione dell'elettrificazione della linea, è una scelta gradita per noi, come gruppo.

Presidente - Altri? Se non ci sono altri iscritti a parlare possiamo chiudere la discussione generale. La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Sì, brevemente, perché credo che le cose siano state dette in modo molto chiaro.

Io voglio solo dirvi una cosa, assumendomi ovviamente tutta la responsabilità di quello che dico: che l'elettrificazione, al contrario di quello che qualcuno ha affermato, non è una soluzione, "non lo è", lo sottolineo, sia in termini di tempi, sia in termini di prospettive. L'elettrificazione in termini di tempi, certificato da Trenitalia, sapete quanto fa risparmiare sul tratto Aosta/Torino? Venti secondi, venti secondi, non venti minuti, venti secondi! Chi è qua per smentirmi può intervenire, lo dico, registrato: venti secondi! La criticità di questa linea è ovviamente dovuta alla presenza di un binario solo, di tanti passaggi a livello, di versanti scoscesi che devono vedere degli interventi per consolidare i binari, quindi un insieme sistematico di interventi, che, già allora, senza pensare al raddoppio, ammontavano a poco meno di 1 miliardo di euro. Quindi, pensare e dire alla nostra comunità che l'elettrificazione è la soluzione, vuol dire una grande bugia.

L'elettrificazione avrebbe un unico vantaggio, nel breve termine: di evitare la rottura di carico, ma è esattamente lo stesso risultato che otteniamo con i treni bimodali! Perché con i treni bimodali noi evitiamo la rottura di carico. Tutto il resto è tutto da scrivere, con una particolarità che abbiamo indicato negli atti, è quello che ci hanno dato: che abbiamo previsto un tempo massimo di tre anni per avere i treni bimodali, per avere, diciamo, una soluzione, mentre per l'elettrificazione dobbiamo passare da un progetto preliminare, che è vero che è stato messo a 80 milioni, ma noi sappiamo che quasi sempre i progetti preliminari raddoppiano o triplicano. La lunetta di Chivasso è passata da 12 milioni...siamo arrivati a 40 milioni, poi non l'abbiamo fatta; per la variante tra Châtillon e Montjovet siamo passati...c'è scritto negli atti, andate...tutto è sui documenti che cito: 260 milioni-435 milioni e vado sul progetto preliminare, quattro Comuni si sono espressi negativamente con delle raccolte di firme. Qua c'è qualcuno che è appassionato delle raccolte di firme...abbiamo raccolte di firme a Saint-Christophe, abbiamo raccolte di firme a Fénis, credo che altri possano raccontare di quella che è l'opposizione dei Consigli comunali. Quindi quello che vi voglio dire è che qua non c'è qualcuno che è pro ferrovia e chi è contro.

Credetemi, siamo tutti convinti di lavorare per dare una soluzione, cerchiamo di dare le spiegazioni di quello che facciamo. Io vi posso dire una cosa, perché io ho l'abitudine di confrontarmi non solo in radio con quelli dell'opposizione, ma facciamo sistematicamente delle riunioni con i consumatori, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali...credetemi, al di là di qualche personaggio, che giustamente fa parte anche di movimenti politici, tutti mi rappresentano un concetto che, direi, è elementare: a me non interessa nulla se tu mi dai una soluzione con i bimodali o con l'elettrificazione, io ho un solo obiettivo: avere dei treni puntuali e arrivare a destinazione quando è previsto. Quando uno sale sul treno è abbastanza indifferente a tutta una serie di ragionamenti di natura tecnica, un utente chiede che venga rispettato l'orario, che vengano rispettate le...come dire? pattuizioni contrattuali, quando pago il biglietto...questo è quello che, diciamo, interessa la gente! Allora, perdonatemi, tutto quello che è stato detto qua è frutto di un ragionamento che è un ragionamento serio, pacato, ragionato e sicuramente non fatto in danno nei confronti di nessuno, questo io spero che lo riconosciate. Avete delle altre idee, tutte legittime, tutte giuste, per carità, però permettetemi, da parte mia, di dire che queste soluzioni che voi proponete sono sicuramente peggiori rispetto alla nostra proposta.

Quindi, perdonatemi, qua noi rimaniamo convinti che questo è un percorso corretto e siamo nella condizione di andare in commissione. Io sono molto contento di andare in commissione, perché, anche coloro che non sono stati nei precedenti Consigli, quelli che non hanno seguito i lavori, avranno modo di leggere quanto è stato scritto.

Presidente - Grazie. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Assessore Marguerettaz, lei è pretestuoso, e credo che dica anche cose false, perché inserire il parere di alcuni Consigli comunali in questa discussione è veramente scorretto, perché ci sono stati dei posizionamenti di alcuni Consigli comunali e delle raccolte firme dei cittadini, è vero, ma non nel senso in cui l'ha detto lei! Perché - e cito il Comune in cui ero amministratore - il problema non era contro l'elettrificazione, ma era contro...era la richiesta di uno spostamento di una cabina elettrica di cui il Comune si è fatto carico, di trovare un altro posizionamento, perché quella cabina elettrica era stata inserita dentro ad un villaggio abitato. Non era contro l'elettrificazione, ribadisco, ma era contro, se possiamo dire "contro", ma non era neanche quello...no, no, era...ho letto tutto, ho letto le commissioni, ho letto tutto, eh, non è contro, è inutile che faccia così, perché glieli prendo anch'io i documenti...

Presidente - Lasci finire la collega, poi interviene.

Certan (ALPE) - ...glieli tiro fuori anch'io i documenti e, siccome ero in Consiglio comunale, so che cosa abbiamo votato e so pure l'impegno che il Consiglio comunale ha preso! Quindi, per favore, sia corretto!

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, volevo solo intervenire su un aspetto che credo sia stato sottovalutato, e soprattutto è stato interpretato in modo non corretto.

La proposta che verrà in Consiglio, che prevede il rifinanziamento del PAR FAS, la rimodulazione che la collega Morelli aveva già letto a spizzichi, è collegata con tre fattori; alcuni sono i fondi che già avevamo, quindi quei 16 milioni che vengono in qualche modo rimodulati tengono conto di una difficoltà oggettiva e non soggettiva di realizzare alcuni interventi, tenuto conto dei tempi che rimangono. Ma il fatto principale sono i 27 milioni del decreto del Fare, che sono riferiti non al mancato utilizzo dei fondi, all'impossibilità di utilizzare i fondi, che - voglio ricordarlo per qualcuno che forse non ha sentito le precedenti discussioni - erano destinati alla variante di Chivasso! Questi sono ancora i fondi promessi e poi dati dal Governo Prodi, che sono stati fermi per tutto il periodo, perché Chivasso non accetterà mai, sono cambiate tre amministrazioni, non ha mai accettato la variante!

Quindi i soldi non si sono potuti spendere, dopodiché, con l'ultimo Governo Monti si è detto: i soldi che non sono stati spesi vanno tolti. Allora si è riusciti a dire: non toglieteli, li finalizziamo a qualcosa, che però dobbiamo spendere...e loro ci hanno detto: guardate, dateci una soluzione che permetta di utilizzare i fondi in modo corretto e soprattutto funzionale a un risultato; dopodiché, dopo varie discussioni si è accolto di metterli nei fondi bimodali, con il fatto di impegnarli entro la fine dell'anno, perché se non si impegnano entro la fine dell'anno i soldi vengono tolti, è chiaro? Ormai funziona così...Questa è la sostanza, non è come dice qualcuno qui non avete saputo spendere i soldi, adesso dite che avete fretta di utilizzarli per i bimodali! A parte la scelta del bimodale e quelle due valutazioni positive per la rottura di carico che, mi permetto di dire, anche il discorso di elettrificare fino a Pont-Saint-Martin non cambierebbe nulla, la rottura di carico invece di essere a Ivrea sarebbe a Pont-Saint-Martin, ma anche a Porta Susa! Qui abbiamo due punti per cui il vantaggio è reale, oltre al discorso di come sono i treni...questa è la verità. Quindi non si tratta di non volere l'elettrificazione, che non risolve il problema. La soluzione del problema, come abbiamo già detto nell'altra discussione, sarà il realizzare un progetto che preveda una linea nuova, perché i rappezzi della linea esistente non saranno mai una soluzione. Questo vuol dire investimenti...ad oggi, sfido qualcuno a trovare chi mette i soldi per questo raddoppio.

Noi sicuramente ci muoveremo, se c'è l'assenso, per far sì che si provveda a presentare un progetto che vada in questa direzione, che è l'unica che potrà dare una soluzione definitiva. Quando si era pensato, ai tempi dei tempi, all'Aosta/Martigny, non era un caso, era perché con uno sbocco internazionale c'era la possibilità di avere una tratta ferroviaria che fosse nuova per quanto riguarda Aosta/Torino, perché non è solo Aosta/Chivasso; se vogliamo essere inseriti, se vogliamo andare a Roma in un tempo normale, dobbiamo avere il collegamento con la linea Torino/Milano, Milano/Roma o tutte le altre destinazioni, sennò non serve a niente! Difatti a Chivasso perché hanno anche bocciato questa bretella, perché dice: questo non risolve nessun problema nel nord del Piemonte. Questa è stata la difficoltà per cui non hanno accettato quella soluzione. E lì voi sapete la situazione di Chivasso qual è, com'è la situazione con il fiume, quindi con tutta una serie di difficoltà oggettive. Questo è sostanzialmente, perché questa soluzione non è che va contro le altre, questa soluzione è l'unica che può utilizzare questi fondi dando un servizio alla collettività. Non è per essere preclusivi ad altre soluzioni; come dico, la soluzione sarà una linea nuova, le gallerie di Montjovet saranno sempre un problema, se non c'è una costruzione di qualcosa di nuovo. Quindi oggi, se noi proponiamo di andare avanti su questo, è solo ed esclusivamente per questa ragione sostanziale.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. Votate, colleghi. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 17

Contrari: 18

Il Consiglio non approva.

Passiamo al punto 61 all'ordine del giorno.